Febbraio 2017- Pagina 42

Megolo ‘ 44: un segno che non si usura col tempo

megolo 21Domenica 12 febbraio si celebra il 73° anniversario della battaglia di Megolo. Ad Omegna, per  ricordare i dodici partigiani che caddero il 13 febbraio del 1944 sull’altura del Cortavolo, interverrà Elvira Pajetta. Megolo è stata il simbolo dell’unità ritrovata degli italiani contro il fascismo e il nazismo. Il primo episodio di paietta elvirascontro in campo aperto, per necessità e per scelta, tra i partigiani ed i tedeschi affiancati dalle brigate nere. Tra le balze e i boschi di castagno sopra l’abitato di Megolo, caddero in quel freddo febbraio del ‘44 uomini con idee politiche diverse e di diversa estrazione sociale, animati da un desiderio che li accomunava: dar vita ad  un progetto di riscatto della dignità nazionale. Un progetto che passava attraverso la Resistenza al fascismo ed il  bisogno di riconquistare il bene più prezioso e per troppo tempo negato: la libertà. Libertà di costruire una democrazia nuova, di sviluppare un progetto di società più giusta, di coltivare un’idea di paese che non fosse più “ammanettato” dalla tirannide. Il segno indelebile della tragica vicenda del “capitano” Filippo Maria Beltrami e dei suoi undici compagni,  è racchiuso lì. Ed è un segno che non si usura col tempo.

Marco Travaglini

Quaglia nuovo presidente della Fondazione Crt

crtE’ Giovanni Quaglia è il nuovo presidente della Fondazione Crt, nominato oggi dal  Consiglio di Indirizzo che lo ha votato all’unanimità. Succede ad Antonio Maria Marocco. Cuneese, classe 1947, è laureato in Lettere e docente di Economia e Direzione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Torino, con esperienza al vertice di società, enti, istituzioni, associazioni culturali e organizzazioni non profit. È stato consigliere di amministrazione di Unicredit fino al 2015. La Fondazione  ha attuato oltre 37.000 interventi per il welfare, la salvaguardia del territorio, l’arte, la cultura, la ricerca, l’istruzione e l’innovazione.
   

Professione volontario: da Infine Onlus formazione e servizi

A Torino Infine Onlus forma 30 volontari da inserire nel progetto Prendi l’Alzheimer per mano

Infine Onlus opera a Torino dal 2014 con progetti di assistenza alle famiglie che devono prendersi cura di malati di demenza con un approccio che considera il sostegno ai caregiver della stessa importanza delle terapie per i malati. Con la stessa visione globale Infine Onlus affronta la relazione con i volontari che sono i protagonisti delle attività di assistenza. Il volontario Infine Onlus viene accolto in una comunità creata per fornirgli tutti gli strumenti utili per affrontare la missione di cura che gli viene affidata.

infine merenda

Fa parte della filosofia di Infine Onlus creare per tutte le iniziative che propone gruppi di lavoro in cui la consapevolezza della missione deve essere accompagnata da attività di approfondimento, ricerca e condivisione spiega Marina Sozzi Presidente di Infine Onlus – Ed è con questo spirito che con i nostri volontari lavoriamo anche per dare occasioni di perfezionamento e sviluppo al loro impegno sociale che non è improvvisato: non sono angeli, sono professionisti”.

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I trenta volontari che Infine ricerca per ampliare i suoi servizi devono essere maggiorenni, con una disponibilità di tempo costante e puntuale di due ore la settimana, da dedicare al sostegno delle famiglie indicate dalle ASL come bisognose di assistenza con attività di aiuto a casa che permettano ai caregiver di prendersi una pausa personale allontanandosi dal malato.Il team di Infine Onlus formato da coordinatori, psicologi, formatori, dopo un colloquio attitudinale avvia un corso di 36 ore per preparare i candidati con nozioni mediche sulla la demenza e l’Alzheimer, sulla comprensione e la gestione della malattia da un punto di vista psicologico, sulle tecniche di stimolazione cognitiva, ma anche con attività volte a preparare il volontario a gestire gli stress a cui è sottoposto, dalla gestione delle emozioni alle nozioni di primo soccorso.Prima di conseguire l’attestato di partecipazione i volontari possono ancora praticare le tecniche acquisite nell’Alzheimer Caffè di Via Luserna 8 a Torino e nei gruppi attivi nella sede di Infine Onlus.Terminato il tirocinio è la coordinatrice delle famiglie che accompagna il volontario dalla famiglia per costruire insieme le modalità di intervento. Per Infine Onlus è importante che i volontari e le famiglie si trovino a loro agio insieme e quindi l’impegno è volto a cercare il “giusto volontario con la giusta famiglia”. Il volontario, dopo l’inserimento, instaura un rapporto diretto con la famiglia che gli permette di concordare orari, giorni, occasioni per vedersi ed essere di aiuto, ma può per qualsiasi evenienza confrontarsi con la coordinatrice, lo psicologo o la responsabile dei volontari in sede.

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Una volta al mese i volontari si ritrovano con il coordinatore e lo psicologo che supervisiona il progetto per confrontarsi e condividere le varie esperienze ed esigenze.

Ai volontari viene offerta la tessera associativa di Infine Onlus con i seguenti benefit:

 

ingresso gratuito a tutte le iniziative di Infine Onlus e accesso alla biblioteca

sconto del 10% presso la libreria “Fontana” di Via S. Francesco d’assisi, 18

 

Ogni venerdì pomeriggio presso la sede di infine Onlus c’è la “merenda del volontario”: uno spazio di incontro dove è possibile conoscere lo staff di Infine Onlus, la sede e porre tutte le domande sulle modalità di volontariato. Chi vuole diventare volontario Infine Onlus può compilare il form sul sito www.infine.it

Telecomunicazioni: a Torino si gioca sulla pelle dei lavoratori?

timUn gruppo di dipendenti della TIM di Torino verrà a breve coinvolto in un programma di richiesta di trasferimento a Roma. In data 17 gennaio 2017 Telecom Italia S.p.a ha, infatti, convocato i sindacati del Nord Ovest per informarli della decisione di trasferire nella sede romana, a partire dal 1 marzo prossimo, 56 dipendenti appartenenti alle Funzioni Finanza & Assicurazioni e Investor Relations, attualmente dislocate tra Torino e Milano. Questa decisione è stata giustificata dall’azienda alla luce dell’esigenza di creare una maggiore efficienza in termini di costi logistici e di processo, e costituirebbe la prima fase di un più ampio progetto di trasferimento a Roma di tutte le aree di staff, comprendenti mille persone tra Torino e Milano, divise numericamente al 50% tra le due città.

Questo gruppo di dipendenti Tim di Torino interessati al trasferimento in altra sede ha scritto una lettera al sindaco di Torino Chiara Appendino e agli assessori alle Politiche attive del Lavoro Alberto Sacco e alle Politiche delle Pari Opportunità Marco Giusta, per condividere con i massimi esponenti politici cittadini una vicenda molto delicata, che potrebbe avere impatti piuttosto pesanti sulle loro vite professionali e private, ma anche sul futuro lavorativo della città di Torino. La maggior parte dei dipendenti interessati dal trasferimento sono, infatti, di età compresa tra i 45 e 50 anni, con figli, e tim 2questo fa ipotizzare che pochi saranno nelle condizioni di riuscire a accettare il trasferimento. Non si conoscono ancora quali possano essere gli effetti di una sua mancata accettazione. I livelli delle persone che lavorano nei settori di staff sono medio alti (6, 7 e 7Q) e questo rende assai difficoltosa una ricollocazione allo stesso livello nella realtà torinese di questi lavoratori, con una conseguente grave dispersione di preziose professionalità.

Mentre l’azienda sta imponendo ai propri dipendenti scelte radicali e sacrifici economici di rilievo, quali la solidarietà, la riduzione di flessibilità di orario, l’eliminazione di tutte le forme di incentivi, esigendo costanza d’impegno, senso di responsabilità e serietà, il top management, sottolineano i lavoratori “si sta spartendo i 15 milioni di bonus riservati ai dirigenti accanto ai 40 milioni riservati web 65all’attuale ad di Telecom Italia, Flavio Cattaneo”.

A Genova vi è già stato uno sciopero del settore delle telecomunicazioni il 1 febbraio, proclamato dai sindacati Slc Cigl, Fistel Cisl e Uilcom Uil nazionali. A Torino il 2 febbraio si riunirà un presidio davanti alla sede dell’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, in via Magenta 12. In piazza in questi giorni anche i lavoratori di Vodafone, Comdata e altre aziende delle telecomunicazioni.

 

Mara Martellotta

Violenza di genere: approvato il Fondo per il patrocinio delle donne vittime

donne violenza 2È stato approvato dalla Giunta regionale del Piemonte il regolamento regionale per l’Istituzione di un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti previsto dalla legge regionale 4 del 2016. Potranno accedere al Fondo per il patrocinio tutte le donne vittime di violenza e maltrattamenti, senza limite di età, che: abbiano scelto un avvocato o una avvocata patrocinante iscritta agli elenchi che fanno riferimento alla legge regionale contro la violenza sulle donne; che siano domiciliate in Piemonte; che abbiano subito un reato con connotazioni di violenza o maltrattamenti contro le donne avvenuto sul territorio piemontese; che abbiano un reddito personale non superiore a otto volte quanto previsto dalla normativa nazionale in materia di Patrocinio a spese dello Stato. Si potrà accedere al Fondo anche per cause civili (separazioni, affidamento dei figli, etc) in presenza di violenza del coniuge. Il Fondo coprirà le spese processuali, anche precedenti al processo, relative a cause di violenza o maltrattamento. Può anche coprire le spese affrontate da donne che rientrano nel gratuito patrocinio a spese dello Stato e che dallo stesso CERUTTIPatrocinio siano escluse. La dotazione del Fondo prevede, oltre al finanziamento iniziale di 750.000 euro e al finanziamento di 250.000 euro effettuato nel 2015, anche 150.000 euro di finanziamento l’anno ai sensi della nuova legge regionale contro la violenza numero 4 del 2016. «Dal 2010 fino al 2016 le domande ricevute sono state in totale 445. Dal 2014 fino a oggi è stato possibile registrare un aumento delle richieste: siamo passati da 58 a 117 del 2016. Segno che il lavoro di informazione e sensibilizzazione che abbiamo voluto avviare è la strada giusta da percorrere. Dobbiamo però continuare a incventivare l’utilizzo di questo strumento e aiutare le vittime di violenza a conoscerlo per accedervi. È mia intenzione lanciare una specifica campagna di comunicazione su questo tema che verrà inserita all’interno di un progetto più complesso dedicato alla legge regionale contro la violenza» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

J Village, anche una scuola internazionale

juve stadiumIl J Village, l’avveniristica cittadella della Juventus  che sta sorgendo accanto allo Stadium, sarà dotato anche di una scuola internazionale. In estate, infatti, verrà inaugurata la Wins, World International School, che ospiterà l’intero ciclo educativo dal kindergarten fino  all’high school. Farà parte del campus per 700 studenti di  8.500 metri quadrati, che comprende  50 alloggi, oltre a piscina, palestra e auditorium. “La scuola – ha juve bandierespiegato all’Ansa  l’ad della Juventus Aldo Mazzia – s’integra perfettamente nel progetto nato nel 2012 per  riqualificare l’area della Continassa”. La scuola costerà 19,5 milioni, sostenuti dal fondo immobiliare  che ha finanziato anche  la costruzione del J Village. Lingua ufficiale sarà l’inglese. La consegna della  avverrà in estate, mentre l’open day si terrà  l’11 febbraio.

 

(foto: il Torinese)

L’eredità scientifica di Filippo De Filippi

Giovedì 9 febbraio 2017 – ore 14,30 DBios – Università degli Studi di Torino – Via Accademia Albertina, 13 – Torino

L’ultimo appuntamento del ciclo “Viaggi intorno alla Magenta” è dedicato alla  poliedrica figura di Filippo De Filippi, medico, naturalista e viaggiatore, nel 150° anniversario della sua morte, che avvenne il 9 febbraio 1867 a Hong Kong  durante il viaggio intorno al mondo della pirocorvetta Magenta.

darwin scienze

L’evento è organizzato dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, nell’ambito delle iniziative nazionali connesse al Darwin Day. Chiamato a Torino dal Re Carlo Alberto quale successore di Giuseppe Gené nella direzione del Museo di Zoologia, De Filippi fu fondatore del Museo di Anatomia Comparata e fu uno dei primi e più convinti fautori del darwinismo in Italia. Originariamente fissista, lo scienziato mutò la propria opinione nel corso della sua vita e divenne un tenace propugnatore dell’evoluzionismo. Emblematica e decisiva fu la conferenza “L’Uomo e le scimie” che tenne l’11 gennaio 1864 presso il Teatro di Chimica di San Francesco da Paola a Torino, in via Po. Nel corso dell’incontro divulgatori e ricercatori porteranno all’attenzione del pubblico la storia, le imprese e il valore dell’eredità scientifica e culturale di uno studioso appassionato che diede un contributo fondamentale alle scienze naturali.

Alla scoperta dei migliori del Fitness: poesia in movimento danzato!

fitness mi 5Le palestre sono note per essere un covo di gente accalorata che sudando e fremendo spinge in maniera ossessiva e ostinata dei pesi che poi ripone sempre dove li aveva presi… con finalità differenti, chi per aumentare e chi per diminuire il proprio aspetto. Altri ancora corrono per ore su un tappeto che rulla o pedalano per chilometri senza andare da nessuna parte… . Altri ancora cercano di “socializzare”… .

Ma esiste ancora una piccola parte che cerca, anche in anguste mura intrise di fatica, un attimo di poesia, di fantasia, di sorriso, di coordinazione con il proprio io interiore e un movimento aggraziato. Sono poche, queste straordinarie persone, … , e forse hanno solo una piccola possibilità per poter realizzare i propri sogni. Ma andiamo con ordine.

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Tutto parte da Ciriè, alcuni decenni fa (sigh…) alla Ecole Michelle, dove “lui” inizia a ballare come tutti quelli che pattinavano a rotelle per riuscire a carpire movenze aggraziate anche su diversi palcoscenici. In contemporanea, piano piano, anche se molti non lo sanno, Andrea, diventa un ottimo giocatore di pallavolo che disputa tornei internazionali e partecipa a selezioni “azzurre”, e le sue dimensioni muscolari raggiungono dimensioni tali da far impallidire tanti contemporanei, così come la sua forza nelle gambe che gli permette ancora ora di essere superiore a tanti altri che non possono capire gli anni di allenamento alle spalle. Ma il fitness è in agguato. Segue lezioni da allievo di alcuni dei migliori insegnanti dell’epoca (e Torino all’epoca aveva fior fiore di insegnanti, tanto che probabilmente il peggiore di quell’epoca oggi probabilmente trionferebbe… ndr) e dopo una prova fitness mi 3del fuoco con orizzonti lontani… dice a sé stesso “…da grande voglio fare quel mestiere lì”.

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E’ un’escalation senza limiti di velocità. I migliori palchi sono conquistati in breve tempo, le grandi aziende lo cercano e comincia a lavorare ovunque. Le sue lezioni sono innovative, divertenti e eseguite con uno stile unico e inimitabile. Impara da tutti, ma proprio tutti, insegnanti top, principianti, allievi, truccatrici: chiunque può essere di spunto per crescere e migliorare. I grandi sono tali non in quanto tali, ma perché sovente non sanno di esserlo proprio perché nel loro intimo sono umili. La maschera che esce talvolta è solo per difendersi da un mondo arido. Un rimpianto per la danza però c’è ed è dopo una audizione “speciale” presso una scuola di Milano dove i migliori manager vanno a vedere chi e come balla per selezionarli per musical e accademie. Viene selezionato e gli viene proposta una stagione garantita in uno spettacolo per gli USA. Ma non parte per gli Stati Uniti, e un piccolo pensiero col cuore vola verso quello che poteva essere e non è stato, ma forse, anzi , di sicuro, per chi lo ha conosciuto in questi anni, è stata una buona scelta.

 

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Ha esperienze sul palchi migliori del mondo e a volte l’invidia lo ferma. Talvolta i mediocri fanno muro per impedire alla classe di Andrea Fornelli di uscire, ma la luce la puoi velare ma non spegnere!

Segue i più bravi come Orizzonte e supera alla grande la prova del fuoco con Guillermo Gonzales Vega che lo accetta come “grande del Fitness” e dopo quel “voglio fare quel mestiere…” la sua classe e abilità tecnica gli permette in breve tempo di raggiungerli e superarli ma nonostante la folgorazione.. palchi e convention non lo attirano troppo, predilige il rapporto diretto e continuo, l’evolversi verso qualcosa… Non tutti i mondi delle convention (che oggi sono solo un raro ricordo per chi ha vissuto gli anni ’90 e per chi non le ha vissute, non può veramente capirne lo spirito) sono rose e fiori…ma non è il caso di narrare…così come delle piccole beghe di bottega che a volte impediscono a degli allievi di avere un buon insegnante perché non sempre è gradito ai “colleghi” di basso rango qualitativo.

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Andrea Fornelli è un grande del Fitness perché apprende da tutto un percorso consueto dell’epoca in cui chi voleva diventare “insegnante” prima di reputarsi bravo andava ad imparare prima che insegnare… mentre oggi sembrano insegnare tutti quelli che per grazia divina non hanno avuto fitness mi 2bisogno d’imparare…  L’obiettivo non unico ma importante è creare una lezione per il piacere di avere gente che si muove bene con se stessa, ed insegnare è una passione che lo attrae per poter dare qualcosa che il mondo non ti dà.  La soddisfazione sul suo volto appare quando il suo successo è decretato da persone che non lo conoscono…insieme a coloro che continuano a seguirlo da anni.
Nel tempo lavora e collabora con le “Grandi” organizzazioni che usualmente non permettono qualità, ma appiattiscono tutti in modo da uniformare il prodotto, e tutto questo lo allontana da essere se stesso e non sono in sintonia con lui.

 

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Nella sua storia incontriamo anche Tour con cantanti come ballerino ma si scontra con la pochezza della preparazione dello spettacolo e la cura dei particolari che per Andrea è fondamentale.
Quando crea le sue lezioni osserva tutto…anche se sembra non farsene accorgere… movimenti che ipnotizzano e che ti portano nel suo mondo.. attenzione non al movimento fisico ma al portamento in accordo con la propria anima… non importa cosa si vede fuori, l’importante è che la tua anima sia in armonia e allora sarà bello. Dietro la maschera del maestro c’è un’anima gentile attenta a tutto e che considera i dettagli ma che sa valutare e stimolare al massimo senza mai esagerare chi è di fronte afitness milui….

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Andrea Fornelli è e sarà unico, non soggetto a forze di convenienza che altri preferiscono cavalcare pur di stare a galla. Andrea non vuole stare a galla, vuole vivere in armonia con sé stesso ed è unico in questa epoca di finti anticonformisti. In questo momento è ancora il più creativo. Si dedica per ore alla ricerca di musica adatta alle lezioni e ai movimenti da realizzare solo per dare quel lampo di luce e gioia nel movimento ballato che con lui diventa danza  del corpo che sorride e che si rende elegante…

A volte sembra che quando si chiuda una porta se ne apra più di una, ma per chi ha la fortuna di poter ancora danzare nel fitness l’unica speranza è che Andrea sia eterno… Il fitness danzato è una disciplina che ha pochi creatori all’interno del nostro pianeta… uno di questi è Andrea Fornelli… il poeta del Fitness.

Paolo Michieletto

michi-pao

 

Finta vendita Ferrari Testarossa per 200 mila euro. E ritenta la truffa

torino ferrari castelloDAL VENETO

I carabinieri di Padova hanno bloccato in un albergo di Bologna un uomo che lo scorso ottobre aveva sottratto 200mila euro a un imprenditore tedesco : aveva incontrato quest’ultimo nella città veneta per vendergli una Ferrari Testa Rossa, facendo poi perdere le proprie tracce. Gli investigatori ritengono che a Bologna avesse  in programma un appuntamento con un imprenditore edile croato  per cercare di  mettere a segno una frode analoga.

 

(Foto: archivio il Torinese)

CASE ATC AD ESULI ISTRIANI, GIULIANI, DALMATI. (FDI-AN): “ATTENDONO LORO DIRITTO DA 23 ANNI”

APPROVATA NOSTRA MOZIONE IN REGIONE PER TERMINARE VENDITA ENTRO L’ANNO ED ESTENDERE AGLI EREDI

 MARRONE DALMATI

<<Quest’anno, grazie all’approvazione della nostra mozione la Regione Piemonte si presenterà a testa alta al 10 febbraio, Giorno del Ricordo delle foibe e dell’esilio giuliano dalmata, dopo 23 anni di vergognosa disapplicazione della legge che riconosce agli esuli italiani da Istria, Fiume e Dalmazia il diritto alla proprietà delle case popolari assegnate al loro arrivo in Italia>> annunciano Maurizio Marrone, Capogruppo FDI-AN in Regione Piemonte, e Augusta Montaruli, Esecutivo Nazionale FDI-AN, che spiegano: <<Quasi 200 famiglie giuliano-dalmate con la domanda già accolta ancora attendono il perfezionamento della vendita, impantanato nella burocrazia di Atc, a dispetto di sole 20 vendite già completate, limitate al c.d. Quartiere 30. Gli eredi degli esuli già venuti a mancare – parecchi siccome l’esodo risale a settanta anni fa – nemmeno sono stati contattati da Atc, rimanendo pertanto esclusi dalla procedura. Abbiamo ottenuto che la Regione si impegni a completare immediatamente la vendita per le domande già accolte e verificate sul prezzo, che si riaprano i termini di partecipazione per gli eredi non consapevoli dei loro diritti, che si garantisca una verifica bimestrale della procedura con la partecipazione della associazione giuliano-dalmata. Dopo la ricollocazione a nostre spese della lapide vandalizzata nel giardino intitolato ai martiri delle foibe, ecco una vittoria importante e soprattutto concreta che ci distingue dalla semplice retorica memorialistica, per ribadire sempre e non solo un giorno all’anno la vicinanza ai nostri connazionali del Confine Orientale, scampati al genocidio anti italiano perpetrato dai partigiani comunisti del Maresciallo Tito>>.