Prolungata fino a ieri, lunedì 16 gennaio, la rassegna ha suscitato commenti molto positivi e attirato un gran numero di visitatori
La guerra c’è. Esiste. Villaggi distrutti, bombe che cadono spazzando via tutto quello che casualmente incontrano.Persone che muoiono, bambini che perdono genitori e genitori che dicono addio ai propri figli: è questo quello che succede quando c’è un conflitto bellico ed è proprio questo che sta accadendo in molte parti del mondo. Andreja Restek, Linda Dorigo, Virginie Nguyen Hoang, Jodi Hilton, Annabell Van de Berghe, Laurance Geai, Capucine Granier-Deferre, Diana Zeyneb Alhindawi, Matilde Gattoni, Shelly Kittleson, Maysun, Alison Baskerville, Monique Jaques e Camille Lapage sono le 14 fotoreporter che “armate” solamente della loro macchina fotografica si sono gettate in prima linea per documentare e denunciare le violenze e i drammi sociali e umani che questi conflitti si portano dietro. Lo hanno raccontato tramite 70 potenti scatti racchiusi nella mostra fotografica “In prima linea. Donne fotoreporter di guerra”, visibile nel Cortile medievale di Palazzo Madama a Torino, dal 6 ottobre 2016 al 16 gennaio 2017. Nata da un’idea di Andreja Restek – in collaborazione con la giornalista Stefanella Campana e con Maria Paola Ruffino – la rassegna ha presentato, tramite cinque dei loro lavori più significativi, l’occhio sensibile ed emozionante di ciascuna fotografa. A colori o in bianco e nero, scattate con macchine digitali o ancora con la pellicola, le immagini mostrate non sono semplici fotografie ma rappresentano dei veri e propri “articoli” scritti non con parole ma con i movimenti, gli sguardi e i colori di quei popoli che purtroppo talvolta hanno come “casa” un atroce campo di battaglia. Quello esposto a Palazzo Madama non è stato solo un reportage di guerra. Queste quattordici professioniste provenienti da tutto il mondo, hanno catturato con sensibilità e delicatezza emozioni, sentimenti, paure e speranze raccontando con i loro scatti la quotidianità, la “vera storia” di tutte quelle persone molto spesso dimenticate. Prolungata fino a ieri, lunedì 16 gennaio (la mostra inizialmente avrebbe dovuto concludersi il 13 novembre 2016) questa rassegna ha suscitato commenti molto positivi e attirato un gran numero di visitatori di tutte le età e provenienti non solo dal capoluogo piemontese. Un successo meritato che ha sicuramente lasciato il segno.
Simona Pili Stella
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