Alberto Morano, candidato sindaco di Lega Nord e Fratelli d’Italia che con la sua Lista Civica ha guadagnato un seggio in consiglio comunale, tira dritto e parte ad esaminare i contratti tra l’amministrazione cittadina e i privati regolati da importi superiori ai 100mila euro. E proprio attraverso la prima verifica avviata dal notaio Morano emergerebbe che la discoteca più grande di proprietà del Comune di Torino, il Cacao, situata nel Parco del Valentino, paga un canone di locazione più basso della base di gara di appalto, per la quale, pare che l’unica offerta pervenuta superasse l’importo di base , come indicato peraltro nell’atto di aggiudicazione. Morano , insieme al capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca, ha posto la questione ai colleghi della commissione Controllo di Gestione in seduta congiunta con la Terza , e ha illustrato come sia stato possibile ricostruire attraverso un accesso agli atti , la concessione del locale in corso Massimo D’Azeglio, affidata all’attuale gerenza sino al primo maggio del 2017. Il caso risale tra dicembre 2010 e marzo 2011, quando il sindaco era l’attuale governatore del Piemonte , Sergio Chiamparino. Il notaio Morano ha ricostruito la gara attraverso l’accesso agli atti , estrapolando tre determine, le prime due con data 7 dicembre e 17 dicembre 2010, che stabilivano la pubblicazione del bando, la base di gara fissata a 186mila euro, e una proroga di scadenza al 10 gennaio 2011; la terza determina è datata 11 marzo 2011 ed è stata firmata per l’aggiudicazione all’unico ente privato interessato al locale. E qui che il notaio si sarebbe trovato di fronte ad una apparente anomalia, poiché la determina numero 42813 stabilisce che il Cacao è affidato all’attuale gestione fino al primo maggio 2017 per un importo di 114.110 euro all’anno ,” 71 mila euro in meno della base di gara, nonostante nell’atto di aggiudicazione sia scritto che l’unica offerta era superiore all’importo base” analizza il civico Morano nella seduta con i colleghi. Se da ulteriori approfondimenti non dovesse risultare un quarto documento che stabilisce al ribasso l’importo sotto accusa , “ si tratterebbe di un atto palesemente illegittimo, che basterebbe a configurare una truffa ai danni dello Stato, oltre che un danno erariale per la Città” dice Morano e in ogni caso fa notare che il canone è comunque di molto inferiore rispetto ai prezzi di mercato, “ Trentacinque euro al metro quadro per 3.200 metri, tra un terzo e un quarto di quanto riportato dalle tabelle dell’Agenzia delle Entrate”. Il consigliere-notaio valuta l’eventualità , insieme ai suoi legali, di presentare un esposto alla procura della Repubblica. Intanto la commissione dovrà studiare nel dettaglio gli atti per trovare una risposta plausibile alla constatazione dei fatti rilevati dal consigliere di opposizione Morano, non prima comunque di due settimane.A palazzo Civico dunque alcuni pensano che potrebbe essere stato scoperchiato un vaso di Pandora: è solo un’isolata anomalia o un’interpretazione sbagliata perché , forse mancano ancora le carte che chiarirebbero lo strano caso? Quello che è certo è che la Giunta pentastellata, cavallo di battaglia dell’attuale Sindaco Appendino , nominata attraverso una rigidissima e meritocratica selezione di curricula (pare) dovrà mettere in campo tutta l’esperienza, la preparazione, la serietà e la trasparenza per la quale ogni singolo assessore è stato nominato, affrontando ogni questione con dovizia di competenza.
C.V.
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