Wifi free, opportunità da cogliere

WIFICi sono paesi come Germania e Spagna dove in due anni il numero dei punti di accesso al Wi-Fi pubblico sono cresciuti fino al 6.000%, mentre in Italia la situazione è decisamente diversa, visto che la crescita si è arrestata al 19%

di Paolo Pietro Biancone *

Sono quasi cento milioni i punti nel mondo dove è possibile connettersi ad internet tramite il Wi-Fi pubblico: negli ultimi due anni il loro numero è quasi triplicato e questo trend proseguirà almeno fino 2018, quando gli hotspot saranno 340 milioni. In Europa ci sono paesi come Germania e Spagna dove in due anni il numero dei punti di accesso al Wi-Fi pubblico sono cresciuti fino al 6.000%, mentre in Italia la situazione è decisamente diversa, visto che la crescita si è arrestata al 19%, ma in ogni caso prosegue. Esistono alcune realtà – tra musei, siti archeologici e monumenti – che offrono la possibilità di navigare in rete grazie al wi-fi gratuito. Gli hotspot vanno da nord a sud: il monumento simbolo d’Italia ad esempio, il Colosseo, offre questo servizio già dal 2011, mentre a Torino il wi-fi gratis è presente alla Reggia di Venaria Reale e nella Mole Antonelliana. A Verona si può navigare nella casa di Giulietta e a Firenze segnatevi il campanile di Giotto e la Galleria degli Uffizi. Scendendo più a sud infine i luoghi forniti di wi-fi gratis sono la fontana dell’Elefante davanti al duomo di Catania e gli scavi di Pompei. Free Wi-Fi è ormai uno standard di servizio per la maggior parte dei luoghi pubblici europei e statunitensi, ma in Italia, tra reticenze dei provider, digital divide e confusione in merito alle regole della Privacy, il Wi-Fi libero e gratuito non è ancora un’opzione così diffusa e condivisa. Offrire il Wi-Fi gratis in maniera strutturata, attraverso una piattaforma di gestione capace di monitorare l’andamento e la qualità del servizio offerto, garantisce una serie di informazioni preziose: per esempio, è possibile rilevare alcuni comportamenti dei consumatori (riuscendo a capire a spiegarseli) per migliorare il business, intervenendo in modo più proattivo nel supportare i meccanismi decisionali. Gli utenti oggi sono multicanali e, soprattutto smartphone dotati. Questo significa che quando vanno in giro si aspettano di avere gli stessi benefici di quando sono a casa o in azienda, il che significa: connessione permanente, Internet a portata di mano, produttività a 360° in un’unica soluzione di continuità. I numeri degli analisti di Cisco System parlano chiaro: gli utenti vogliono servizi basati sulla loro posizione. Il 66% del campione intervistato, ad esempio, guarda i negozi e i ristoranti all’aeroporto, il 44% cerca le offerte durante lo shopping, il 55% cerca sconti e negozi in occasione degli eventi sportivi, il 70% consulta i programmi fedeltà e i social media negli hotel. Il 60% usa il telefonino per comparare i prezzi prima di decidere cosa comprare. Le aziende che hanno intenzione di adottato soluzioni associate ai servizi di localizzazione raccontano i motivi nei seguenti modi: Funzionalità di navigazione/mappatura/orientamento per clienti e utenti finali; Invio ai clienti di comunicazioni basate sulla posizione; Applicazioni per il monitoraggio e l’analisi degli utenti finali; Invio ai clienti di offerte o promozioni basate sulla posizione.

Non solo, se negli hotel e locali pubblici il wifi gratuito è diventato una commodity, come acqua, luce, nei punti di interesse culturali è valore aggiunto di attrazione, condivisione e conoscenza, che investe anche i social. Sono al museo, mi piace, condivido foto e momenti di interesse, quindi il museo acquista follower e immagine.

Per fare un’analogia con l’evoluzione del 4D nella cinematografia, il wifi free arricchisce con una nuova dimensione e nuove opportunità i musei e i luoghi di interesse pubblico, che si presentano così a livello globale con più ampie e diffuse possibilità di attrazione a costi minimi. E per un Paese come l’Italia, dove risiede il 70% del patrimonio culturale mondiale, non è aspetto da poco.

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* Professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Torino

Coordinatore del Corso di Dottorato in Business & Management

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