Atomi, energia, buchi neri e scienza moderna in un poema antico e attualissimo. Conferenza/spettacolo accompagnata da letture e musica. Ospite Piergiorgio Odifreddi, matematico e scrittore
Scienza antica e scienza moderna fanno scintille in uno spettacolo accompagnato da letture e musica. Per il quarto appuntamento della 30° edizione, GiovedìScienza ospita il matematico e scrittore Piergiorgio Odifreddi con la conferenza-spettacolo “Sulla Natura delle cose: da Lucrezio al Cern. Atomi, energia, buchi neri e scienza moderna in un poema antico e attualissimo”, con letture di Irene Ivaldi accompagnate dalle musiche di Lamberto Curtoni.
Giovedì 14 gennaio, alle 17:45 al Teatro Colosseo di Torino (in via Madama Cristina 71), appuntamento con Lucrezio e il suo poema “De rerum natura”: 7415 versi in tutto, arrivati fino a noi attraverso un percorso avventuroso, tradotti e riletti con l’occhio dello scienziato moderno da Piergiorgio Odifreddi.
Di Lucrezio, nato nel 99 avanti Cristo e morto suicida (pare) all’età di 44 anni, sappiamo poco e quel poco ci arriva dalla “Cronaca” di San Girolamo. Apprendiamo così che sarebbe impazzito per aver bevuto un intruglio “amatorio” e negli intervalli della follia avrebbe scritto il poema dedicato a Venere. Possiamo trovare in Lucrezio i concetti di atomo, di vuoto, di energia, di buco nero e persino un embrione della teoria delle stringhe con cui i fisici teorici cercano di mettere d’accordo la relatività di Einstein e la meccanica quantistica. E questi sono soltanto alcuni esempi della potenza visionaria di Lucrezio. Che non è subito evidente nel suo poema, ma lo diventa se si adotta lo sguardo provocatorio e la cultura funambolesca, divertita e divertente di uno dei più popolari divulgatori italiani.
Tutti gli incontri sono trasmessi in diretta streaming su www.giovediscienza.it
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