Settembre 2015- Pagina 20

Banconote tarocche per 27 milioni trovate in campo nomadi

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Blitz al campo nomadi di strada Aeroporto, alla periferia  della città

 

Valore complessivo: 27 milioni di euro. E’ quello delle banconote false che sono state trovate da carabinieri e polizia municipale  in un blitz al campo nomadi di strada Aeroporto, alla periferia  della città. Denunciate tre persone per la detenzione del denaro. I soldi tarocchi erano suddivisi in 10 milioni di dollari, 15 di euro e un milione e mezzo di franchi svizzeri. Inoltre sono state arrestate  tre persone per resistenza a pubblico ufficiale e denunciate sei per altri reati.

Grattacielo, Chiamparino interviene sulla conciliazione con Fuksas

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“Si tratta -specifica il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino- di una transazione a costo zero, nello spirito di modernizzazione e accelerazione dei procedimenti giudiziari delle cause civili richiesto dalla stessa Unione Europea e che offre la garanzia di non avere ulteriori costi a carico della Regione”

 

In relazione all’accordo di conciliazione raggiunto tra la Regione Piemonte e l’architetto Massimiliano Fuksas, relativo al contenzioso sulle parcelle per la progettazione del grattacielo della Regione, si specifica che la richiesta di risarcimento dell’architetto Fuksas era di euro 1.567.890.66 per l’incarico di supervisione artistica più euro 2.719.388,05 a titolo di onorari ancora dovuti. La Regione Piemonte chiedeva invece all’architetto Fuksas la restituzione di 3 milioni di euro quali maggiori oneri per i lavori relativi alla perizia derivante da errori progettuali, oltre ad un’altra richiesta risarcitoria di circa 3 milioni di euro su cui pende un’eccezione che l’avrebbe resa non rilevante ai fini processuali.

 

Sulla base di questi dati, e su impulso del giudice della prima sezione civile Francesco Rizzi, la Regione Piemonte e l’architetto Fuksas hanno deciso di rinunciare ciascuno alle proprie richieste, raggiungendo un accordo di conciliazione che prevede anche il conferimento a titolo gratuito della direzione artistica all’architetto Massimiliano Fuksas per le opere rimanenti del nuovo grattacielo. 

 

Si tratta dunque –specifica il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino– di una transazione a costo zero, nello spirito di modernizzazione e accelerazione dei procedimenti giudiziari delle cause civili richiesto dalla stessa Unione Europea e che offre la garanzia di non avere ulteriori costi a carico della Regione, mantenendo al contempo la collaborazione con il progettista sulla realizzazione di una delle opere di edilizia pubblica più importanti d’Italia.”

L'avventura di Baricco nella "piccola Parigi" della Scuola Holden

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tosettoSTORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Nel cuore di Porta Palazzo opera la Scuola Holden che “è” Baricco. Si fonde in tutt’uno: ideatore, gestore, affascinante “Capo”. Purtroppo sono lontani i tempi di quando, ancora residente a Roma, invitava i suoi stretti collaboratori a casa sua dopo averlo ascoltato all’Auditorium di Roma

 

Via Borgo Dora sembra una piccola Parigi. Sicuramente la Parigi letteraria, quasi di fine Ottocento. Sono affascinanti i suoi negozi di antiquariato come i bar per mangiare un boccone, come per un casalingo aperitivo. Quando si ha fortuna ci si può incontrare anche  Alessandro Baricco. Una mezza birretta con le immancabili Camel blu. Sigarette nobili. Affascinante persino quando ascolta, con il capo dà segni di assenso, per poi magari rispondere che non è d’accordo o comunque che non è stato convinto. Del resto non è una sorpresa: dal 2013 nel cuore di Porta Palazzo opera la Scuola Holden che “è” Baricco. Si fonde in tutt’uno: ideatore, gestore, affascinante “Capo”. Purtroppo sono lontani i tempi di quando, ancora residente a Roma, invitava i suoi stretti collaboratori a casa sua dopo averlo ascoltato all’Auditorium di Roma. Sono lontani quei tempi perchè Alessandro Baricco non abita piu  a Roma, la Scuola Holden è passata da Corso Dante a Porta Palazzo, e quei decennali collaboratori sono stati allontanati, in altre parole licenziati. Sia ben chiaro che il Professore fa le cose bene. Ha ottimi consulenti.  Poi è anche personale amico del Presidente del Consiglio che gli ha mandato in aiuto Andrea Guerra, diventato all’ultimo socio ed apprezzato manager. Ora e stata allontanata Lea Maria Indiorio, sua braccio destro da oltre 10 anni. Anzi sua ex braccio destro. Unica responsabile dei disavanzi economici?

 

In verità ci aveva tentato Carlo Feltrinelli a capirci qualcosa nei conti. Il noto rampollo dell’editore rivoluzionario, tra un drink e l’altro, mandava i suoi  milanesi commercialisti per capirci qualcosa, e contenere i costi già quando la sede era ancora in corso Dante. Ma Lea Maria Indiorio teneva botta, imponeva alle sue collaboratrici l’ordine e la consegna dell’obbedienza al Vate, il quale rassicurava che, fin tanto fosse rimasto socio della scuola, con il 51% delle quote nessuno sarebbe stato  licenziato. Poi, dovendo mettere mano al suo portafoglio, ha cambiato idea. Peccato che ha rifiutato l’incarico da Ministro della Cultura. I conti della società continuano a non funzionare. Alto l’indebitamento con le banche, parrebbe  senza adeguate garanzie patrimoniali della società che ha solo per altri 26 anni in uso l’edificio di proprietà del Comune. Ma stiamo ancora aspettando, come cittadini, la certificazione regionale sulla rendicontazione, dei vecchi finanziamenti pubblici ricevuti dalla Scuola Holden. Del resto quando ci si è scottati con l’acqua calda si ha paura anche dell’acqua fredda. Giuliano Soria, Rolando Picchioni – seppur con le debite differenze – ne sono un esempio, ed anche nella Fondazione fratelli Rosselli molte cose di carattere economico non tornano. Tanti soldi pubblici ( fondi europei ) stanno arrivando alla Scuola Holden. Alessandro Baricco è un ottimo insegnante. Francamente non sempre lo capiamo quando scrive ( sicuramente è un nostro limite ), ma abbiamo forti dubbi sulle sue qualità manageriali. E quando si “maneggiano” soldi pubblici è una legittima preoccupazione.

Sì al naturismo in Piemonte: ora c'è la legge regionale

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I Comuni del Piemonte possono destinare a tale pratica spiagge lacustri o fluviali, boschi e ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici

 

Nella seduta di palazzo Lascaris del 15 settembre è stata approvata con 32 sì, 1 no e 5 astenuti – la legge sulla pratica del naturismo in Piemonte. Le nuove norme definiscono i criteri del naturismo sul territorio piemontese, con particolare attenzione alla promozione dei siti a esso dedicati e di adeguate condizioni per garantire privacy e disciplina. La legge, di tredici articoli, è stata illustrata in Aula dai relatori Davide Bono (M5S) e Domenico Rossi (Pd). Con questo provvedimento la Regione intende attuare i mirati accorgimenti e la necessaria riservatezza per i cittadini che scelgono la pratica di questo stile di vita, in armonia con la natura e il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente. È stata inoltre stabilita l’individuazione di aree predisposte e la realizzazione di strutture pubbliche e private, anche mediante la concessione di contributi disciplinati dalle leggi già in vigore d’incentivazione del settore turistico.

 

I Comuni del Piemonte possono, infatti, destinare a tale pratica spiagge lacustri o fluviali, boschi e ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici, vigilando sull’attività svolta. Chiunque intende gestire un’attività connessa al naturismo può presentare, una segnalazione certificata, in modalità telematica, allo Sportello unico per le attività produttive (Suap) del Comune sul cui territorio esistono strutture e aree appositamente destinate. Sono previste, inoltre, sanzioni pecuniarie da 250 a 6mila euro per chi non rispetta gli obblighi stabiliti. L’attuazione della legge non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale, grazie a una clausola di neutralità finanziaria. Eventuali risorse rientrano nei finanziamenti in materia di turismo.

 

Daniela Roselli – www.cr.piemonte.it

Trova in bagno 6 chili e mezzo di marijuana

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Avvisati i carabinieri, che hanno trovato segni di forzatura alle porte

 

Gli stanno costruendo la casa e nel bagno della sua futura abitazione, ha trovato diverse piantine di marijuana ad essiccare. La proprietaria dello stabile ha così chiamato i carabinieri, che hanno trovato segni di forzatura alle porte. Il caso è avvenuto a San Francesco al Campo. Ora  militari dell’Arma stanno indagando per scoprire chi abbia creato nel  cantiere  un essiccatoio  per la marijuana: ne sono stati sequestrati oltre sei chili e mezzo.

Mercato europeo dell'auto in crescita, Fca vola per l'ottavo mese consecutivo

Le immatricolazioni nei 28 Paesi Ue e in quelli Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) in base ai dati Acea sono state a luglio 1.184.103: il balzo è +9,5% sullo stesso mese e ad agosto 781.676 (+11,5%)

 

fiat fcaLa calda estate dell’auto segna una netta crescita per il mercato europeo. Mentre Fca ha avviato la rinascita di Mirafiori, grazie alla produzione del nuovo suv Maserati Levante,  le immatricolazioni nei 28 Paesi Ue e in quelli Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) in base ai dati Acea sono state a luglio 1.184.103: il balzo è +9,5% sullo stesso mese e ad agosto 781.676lingoto fiat (+11,5%).

 

Nei primi 8 mesi del 2015 sono state vendute 9.382.180 auto: +8.6% sull’analogo periodo dell’anno precedente . Fca  registra prestazioni migliori  per l’ottavo mese consecutivo, rispetto al mercato nel suo complesso, con una quota nei primi due quadrimestri 2015  del 6,4%, in crescita di 0,3 punti percentuali.

 

(Foto: il Torinese)

Allevamento di rettili? Ecco i rischi e le opportunità

La giornata è stata organizzata dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e dalla Societas Herpetologica Italica 

 

SERPENTERicercatori e appassionati si sono incontrati a inizio settembre a Torino per parlare di allevamento e commercio di anfibi e rettili. Molte specie di anfibi e di rettili provenienti dalle più disparate parti del mondo sono a tutt’oggi mantenute in cattività e alimentano un cospicuo commercio. In buona parte si  tratta di animali allevati ormai da più generazioni, ma per un considerevole numero di specie si tratta ancora di esemplari di cattura. Per tale ragione molti biologi della conservazione sottolineano come questo commercio sia una delle principali cause di estinzione. Allo stesso tempo però l’allevamento in cattività può rappresentare uno strumento indispensabile per la conservazione, in particolar modo di specie ormai rare in natura o affette da patologie. È quanto per esempio avvenuto per molte specie di anfibi in declino a causa del microscopico fungo chitridio, salvate dall’estinzione grazie a programmi internazionali di allevamento in cattività.

 

La giornata è stata organizzata dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino e dalla Societas Herpetologica Italica nell’ambito di HerpeThon – Herpetological Marathon. HerpeThon, iniziativa giunta alla sua terza edizione, porta in giro per l’Italia erpetologi per parlare di conservazione al grande pubblico, anche in luoghi inusuali. Non solo università e musei, ma anche bar, birrerie, giardini zoologici e teatri. Il workshop di Torino favorisce l’incontro fra le due anime dell’erpetologia: da un lato ricercatori che studiano gli animali in natura e dall’altro allevatori. A tale scopo hanno collaborato a HerpeThon anche diverse associazioni di terrariofili (Comitato Esotici Lazio, Associazione Padovana Acquariologica Erpetologica, Italian Gekko Association, Associazione Linnaeus, Tarta Club Italia). Dal loro confronto si auspica che si formulino proposte sulla gestione e sull’importazione di animali vivi. 

Srebrenica, vent’anni dopo con il film “Resolution 819” di Giacomo Battiato

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La guerra in Bosnia iniziò nel 1992 con l’accerchiamento in aprile delle città bosniache di Sarajevo, Bihac, Gorazde, Zepa e Srebrenica da parte dell’esercito serbo. Con la risoluzione 819 delle Nazioni Unite ( che dà il titolo al film)  le città assediate furono dichiarate territorio protetto e sorvegliato dai contingenti di caschi blu

 

Venerdì 11 Settembre, alle 21, presso la  Casa della Resistenza di Fondotoce-Verbania – con una iniziativa congiunta tra l’Associazione “Casa della Resistenza” e  il Comitato Resistenza e Costituzione – è stato ricordato il ventennale del genocidio di Srebrenica con una serata-evento di straordinaria importanza.  In una sala gremita è stato proiettato il film “Resolution 819” , in lingua italiana ( il film non si trova in commercio) con la presenza del regista Giacomo Battiato. Nell’occasione è stata altresì inaugurata la mostra fotografica “Balcani oltre il confine” di Paolo Siccardi.  Nel corso della serata hanno preso la parola la Presidente dell’Associazione Casa della Resistenza, Irene Magistrini, il Vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Nino Boeti, e il regista Giacomo Battiato. Che ha commentato l’intensa opera cinematografica. “Tutti noi sappiamo dov’eravamo l’11 settembre del 2001, quando arrivò la notizia dell’assalto alle Torri gemelle. Pochissimi ricordano dov’erano l’11 luglio 1995, quando cadde Srebrenica e iniziò l’ultimo massacro del secolo”, ha detto il Vice Presidente Boeti. Aggiungendo che “quattro lustri dopo, rimane un profondo senso di ingiustizia e di impotenza nei sopravvissuti e un pericoloso messaggio di impunità per i carnefici di allora”. “Per questa ragione – ha concluso – noi ci sentiamo impegnati a raccontare ciò che è stato fatto a Srebrenica affinché il grido delle madri, mogli e figlie di chi venne ucciso nella città “ dell’argento e del sangue” non resti inascoltato”.

 

Con “Resolution 819” il regista e scrittore Giacomo Battiato vinse nel 2008 il premio Marc’Aurelio d’oro del pubblico come miglior film al Festival internazionale di Roma, raccontando il massacro di oltre 8.000 musulmani bosniaci a Srebrenica durante le operazioni di pulizia etnica dei Serbi nel luglio del 1995. La guerra in Bosnia iniziò nel 1992 con l’accerchiamento in aprile delle città bosniache di Sarajevo, Bihac, Gorazde, Zepa e Srebrenica da parte dell’esercito serbo. Con la risoluzione 819 delle Nazioni Unite ( che dà il titolo al film)  le città assediate furono dichiarate territorio protetto e sorvegliato dai contingenti di caschi blu. L’11 luglio 1995 truppe regolari serbe comandate dal generale Mladić e unità paramilitari serbo-bosniache penetrarono nell’enclave bosniaca di Srebrenica, nella Bosnia occidentale. I serbi devastarono la città abitata da 40.000 musulmani e prelevarono con la forza – sotto gli occhi impotenti dei caschi blu – uomini e donne, vecchi e bambini, per poi trucidarli e seppellirli in fosse comuni. Da qui inizia il film di Battiato che racconta gli anni successivi al massacro e il lungo e faticoso lavoro per l’identificazione degli scomparsi attraverso una ricostruzione fedele e accurata di luoghi e fatti. Il protagonista maschile è il commissario francese volontario Jacques Calvez, interpretato da Benoît Magimel e ispirato alla figura di Jean-René Ruez, il poliziotto che ha indagato sul genocidio etnico dei musulmani bosniaci durante gli anni del conflitto.Grazie all’encomiabile lavoro di Ruez è stato possibile identificare molti dei responsabili del genocidio etnico tra cui Radovan Karadžić, Radislav Krstić e Ratko Mladić.

 

Marco Travaglini

Ma i bambini nascono nello stesso modo in Italia e in Svezia ?

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E’ curioso che la pratica di questo intervento sia molto diversa da Paese a Paese (e anche da ospedale a ospedale). Tra l’8% e il 15% dei parti in Inghilterra, tra il 3% e l’80% in Italia (in media il 58%, il 60% nella provincia di Torino), il 9.7% in Svezia, il 94% in America Latina

 

Da qualche tempo i congressi e le riviste scientifiche parlano sempre più spesso di episiotomia, cioè di quel “taglietto” (non sempre piccolo) che viene praticato con le forbici, lateralmente al setto retto-vaginale e tangente al muscolo sfintere anale, per facilitare la nascita, abbreviare il travaglio ed evitare una lacerazione più difficile da suturare. Questo intervento chirurgico (detto “episiotomia”) sembra essere l’unico per cui non è necessario richiedere il consenso della paziente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che venga praticato solo in casi di emergenza (non oltre il 5% dei casi) perchè può implicare conseguenze come dolori nei rapporti sessuali e incontinenza fecale nella età più avanzata. E’ curioso che la pratica di questo intervento sia molto diversa da Paese a Paese (e anche da ospedale a ospedale). Tra l’8% e il 15% dei parti in Inghilterra, tra il 3% e l’80% in Italia (in media il 58%, il 60% nella provincia di Torino), il 9.7% in Svezia, il 94% in America Latina.

 

Tre noti ginecologi della Georgetown University (Washington, USA) scrivevano, ben 15 anni fa, sul prestigioso British Medical Journal (BMJ) del 10/6/2000 “Dati i rischi associati a questa procedura, l’episiotomia dovrebbe essere considerata come un intervento importante i cui rischi dovrebbero essere attentamente valutati, rispetto ai benefici, dai medici che ne considerano l’esecuzione”. Inutile sottolineare che la paziente dovrebbe essere informata, prima del parto, di tali rischi. Senza entrare nel merito (di competenza del medico) del perchè i bimbi mediterranei vengano fatti nascere con minor fatica di quelli nordici (a spese delle loro madri), letteralmente “aprendo” loro la strada, è forse lecito chiedersi se sia possibile ridurre quei rischi che il BMJ consiglia di valutare attentamente. Del tema si sono occupati un Progetto Europeo e uno finanziato dalla Compagnia di San Paolo, coordinati dal Laboratorio per la Ingegneria del Sistema Neuromuscolare (www.lisin.polito.it, LISIN, Politecnico di Torino), una eccellenza torinese nei settori della prevenzione e riabilitazione.

 

L’idea consiste nell’identificare le “zone di innervazione” dello sfintere (cioè i punti in cui arrivano le fibre nervose che controllano tale muscolo) in ogni paziente al fine di evitare di danneggiarle, e quindi paralizzare parte del muscolo, con il “taglietto”. Come è indicato nello schema di Figura 1, il rischio di danno dipende da questa modalità di innervazione che è diversa da persona a persona. La Figura 2 illustra il sensore monouso utilizzato (del costo di pochi euro) e i risultati ottenuti da tre donne con innervazione molto diversa e quindi con diverso rischio di danno conseguente alla episiotomia. Solo in casi rari la lesione, più o meno estesa, delle fibre nervose che innervano lo sfintere anale implica immediata incontinenza. Essa si manifesta quando a tale lesione si aggiungono gli effetti dell’invecchiamento. Una valutazione approssimativa del risparmio ottenibile applicando la tecnica illustrata nelle figure indica una cifra intorno ai 5 milioni di euro solo in Italia, maggiore in Spagna e nell’Europa orientale mentre il risparmio sarebbe nullo nella civile Svezia dove la pratica della episiotomia è molto limitata. Si tratta di un tema che sia l’Europa sia le Regioni italiane e, soprattutto le donne e le scuole di ostetricia, dovrebbero prendere seriamente in considerazione, soprattutto in tempi di “tagli” alle spese sanitarie.

 

Roberto Merletti

Verso l'archiviazione le accuse di Soria ai politici

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Il professore aveva detto di avere elargito pagamenti tra gli altri a Chiamparino, Alfieri e Leo e ad esponenti del mondo della cultura (Augias e altri)

 

Si avvia verso la richiesta di archiviazione l’indagine della procura dopo  le accuse lanciate da Giuliano Soria, ex patron del premio  Grinzane Cavour, di pagamenti in nero a politici (aveva citato tra gli altri Chiamparino, Alfieri e Leo) ed esponenti del mondo della cultura (Augias e altri) e dello spettacolo. Il professore aveva fatto i loro nomi durante il processo d’appello in cui era imputato di peculato, mentre nell’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. I magistrati chiederanno al tribunale di chiudere l’indagine, poichè non avrebbero trovato riscontri e la prescrizione cancellerebbe comunque eventuali reati.