Settembre 2015- Pagina 12

La vita è un pianeta, parola di Manuela

caselli manuela

pianeta vitaL’associazione nasce nell’aprile 2014 e inizia ad accogliere, con un sorriso e magari anche una soluzione ai problemi, le prime persone in cerca d’aiuto. Oggi è iscritta a pieno titolo nel Registro delle Associazioni del Comune di Torino, con cui dialoga e coopera. Apre le porte e porge la mano a chi soffre una disabilità fisica od emotiva, supporta intere famiglie, lavora per prevenire il disagio

 

Giovani, anziani, disabili, adulti e minori in difficoltà: c’è spazio per tutti nel “Pianeta Vita”; l’Onlus torinese creata da Manuela Caselli che, dopo aver voltato una brutta pagina della sua vita, ha saputo dare un senso alla sofferenza e trovato il modo per aiutare gli altri. L’associazione nasce nell’aprile 2014 e inizia ad accogliere, con un sorriso e magari anche una soluzione ai problemi, le prime persone in cerca d’aiuto. Oggi è iscritta a pieno titolo nel Registro delle Associazioni del Comune di Torino, con cui dialoga e coopera. Apre le porte e porge la mano a chi soffre una disabilità fisica od emotiva, supporta intere famiglie, lavora per prevenire il disagio, ha istituito un doposcuola, un’estate “ragazzi in orbita”, lo sportello “Dike” che offre ascolto, aiuto e orientamento alle vittime di violenza, ed in cantiere ha altri progetti. L’Onlus fornisce informazioni di natura legale, assistenza sanitaria, supporto socio assistenziale e si avvale di una rete di educatori, psicologi, coach, logopedisti e volontari che mettono parte delle loro vite e le loro professionalità al servizio del prossimo.  «Il target fondamentale di Pianeta vita è la famiglia, a 360°: è lì che può esserci qualcuno in difficoltà» spiega Manuela Caselli «Può rivolgersi a noi e raccontarsi; cerchiamo una soluzione ai suoi problemi e, se non bastano le nostre risorse interne, facciamo rete sul territorio».

 

-Le vostre linee guida?

«Ascoltiamo senza giudicare. Poi studiamo interventi su misura per la persona, mettendo in campo una creatività al di là di quei protocolli che, invece, spesso ingessano i servizi sociali».

 

-In che modo agite con i minori?

«Con progetti specifici, come i laboratori di prevenzione al disagio e il doposcuola; perché siamo convinti che sui giovani si costruisce il futuro. Se li aiutiamo con le giuste risorse, in base al nostro motto “non occorre essere perfetti per essere straordinari”, dalle vite imperfette di ognuno possiamo creare vite straordinarie».

 

– In che senso il vostro doposcuola prende in carico tutta la famiglia?

«Partendo dai ragazzi cerchiamo di individuare anche eventuali difficoltà familiari. Accogliamo i genitori non solo affiancandoli alla crescita dei ragazzi, ma anche nella risoluzione dei problemi del nucleo parentale. Si può dire che includiamo tutta la famiglia».

 

-I laboratori  di rimotivazione allo studio come funzionano?

«Si chiamano “Studiare bene, senza averne voglia”, intervengono sulla dispersione scolastica e sono aperti agli adolescenti dalla 3° media alla 5° superiore. Prima di tutto cerchiamo di capire il blocco di chi ha perso la motivazione a studiare; poi, per farlo ripartire, riattiviamo le sue risorse interiori; quelle che ha già utilizzato in altre circostanze della sua vita per superare un’empasse».

 

-State pensando di aiutare anche i bambini profughi rimasti orfani, come?

«E’ un progetto in divenire. Al momento, insieme all’ATC, stiamo tentando di individuare una sede adeguata ed accogliente per i ragazzi in attesa di adozione, che arrivano sempre più numerosi. Siamo fermamente convinti che, al di là di come e dove nasci, in un mondo più giusto, ognuno dovrebbe avere le stesse risorse per ricominciare»

 

-Quanto è difficile il vostro lavoro?

«Abbiamo il sogno di costruire un microcosmo fatto di amore ed accoglienza; ma non è  facile. Soprattutto all’esterno, poiché viviamo in una società che diffida tantissimo del bene. Per questo invito tutti a venire a vedere quello che facciamo».

 

Manuela Caselli oggi è psicologa, counselor e lavora sulla riattivazione delle motivazioni delle persone; ma la sua è stata una perigliosa strada in salita. A soli 16 si innamora di un arabo molto più grande di lei che ben presto diventa il suo persecutore; le violenze fisiche e psicologiche si  acuiscono quando resta incinta e lui vuole farla abortire.  Manuela lotta con tutte le forze e riesce a mettere in salvo se stessa e la sua piccola Celeste.   Anni dopo incontra l’uomo giusto, si sposano, lui adotta la prima figlia e insieme ne hanno altri 3.  La sua storia merita di essere raccontata perché sia di aiuto ed esempio per le donne che subiscono violenza, annaspano nella disperazione, vedono la strada sbarrata e non sanno come sfuggire all’incubo. «La mia esperienza mi ha insegnato che si può uscire dalla sofferenza, imparare a diventare più forti attivando le risorse che abbiamo dentro» ci dice «l’importante è non continuare a sentirsi vittime, ma evolversi».

 

-Come si può perdonare chi ti ha usato violenza?

«Accettandolo e accogliendolo con le sue problematiche; lasciare andare quello che ti ha fatto e non continuare a recriminare. Bisogna pensare che ha fatto così perché anche lui aveva le sue difficoltà  e la sua sofferenza».

 

-Come ci si rifà una vita?

«Alzandosi, decidendo di vivere, con coraggio, non avendo paura di soffrire di nuovo. Piano piano  e credendo nei propri sogni si può fare».

 

-Cosa puoi dire alle donne vittime di violenza?

«Devono capire che hanno un valore e dire no alla violenza che le fa stare male. Spesso chi subisce prova vergogna, si sente in colpa, pensa di meritarsela e di non poter vivere in un altro modo. Invece, non ci si deve sentire sbagliate e si può avere una vita diversa».

 

-Tu quando hai fatto lo scatto?

«Avevo tantissima paura per me e mia figlia e in un giorno di disperazione, nel 2001, scrissi al Maurizio Costanzo Show. Mi chiamarono e mi chiesero se in trasmissione preferivo il volto coperto; risposi di no, perché non avevo nulla di cui vergognarmi. Avevo solo sbagliato a scegliere una certa persona».

 

-Quando hai avuto l’idea di creare Pianeta vita?

«Dopo la nascita del mio quarto figlio ho deciso che avevo ancora spazio nel mio cuore per fare altro. Guardando i miei ragazzi ho capito quanto ero riuscita a costruire ed ho pensato di aiutare chi soffre. Volevo anche fare un dono ai miei figli creando un microcosmo di amore incondizionato ed accoglienza».

 

-Ora per voi quali sono le cose più urgenti?

«Trovare una sede più adeguata ed altri volontari. Avere persone che credano in noi, con piccole donazioni per aiutarci a sostenere le tante realtà di cui ci occupiamo. Anche perché chi si rivolge a Pianeta Vita non paga nulla; il contributo c’è solo in caso di una certa disponibilità economica. Oppure aiutandoci a farci conoscere e partecipando agli eventi che organizziamo».

 

-Il prossimo?

«Un concerto rock in teatro, con la musica al servizio di un progetto educativo. E’ il “Pink Project-Rock no Profit”, a Torino il 17 ottobre, alle ore 21 al Teatro ATC in Corso Dante 14. Un progetto benefico in collaborazione con i gruppi “Eleven Floyd” e “Stereotomy Tribute Band” per sostenere il progetto Doposcuola Pianeta Vita: una casa dove i ragazzi  si sentono liberi di esistere con le loro imperfezioni, che lì sono accolte ed utilizzate come forze positive. 15 biglietti garantiscono un mese di attività per un bambino, con laboratori, sedute di counseling, studio assistito ed altro».

 

Per  info e prenotazioni (senza prenotazione non è garantito l’accesso all’evento):

rocknoprofit@gmail.com / facebook.com/pianetavitaonlus /  www.pianetavita.it

Telefono: 011 0193542 – chiamare dalle 13.00 alle 15.00

 

Laura Goria

 

 

 

Ragazzo di 14 anni manca da casa da dieci giorni

carabinieri auto

La famiglia e i suoi insegnanti hanno dato l’allarme e hanno lanciato anche un appello su Facebook

 

E’ un ragazzo marocchino di 14 anni che abita a Torino ed è scomparso da casa da una decina di giorni. La famiglia e i suoi insegnanti hanno dato l’allarme e hanno lanciato anche un appello su Facebook. Nella sua abitazione, nel quartiere di barriera di Milano, il giovane ha lasciato un biglietto in cui dice di essere incompatibile con i genitori. Lo stanno cecando i carabinieri, che hanno diramato le sue foto a tutte le stazioni del Piemonte e delle regioni vicine.

"Fatti di terra, guardiamo le stelle”, cinque giorni per riflettere con la "fiera" dello spirito

Cinque giorni in cui il capoluogo subalpino ospita dialoghi, incontri, lezioni, spettacoli, meditazioni ed esperienze che hanno come filo conduttore il complesso impasto di materia e trascendenza che costituisce noi umani e rimanda alla biblica argilla plasmata da mani divine

 

TO SPIRITUALITA 2015Fermarsi, riflettere e cercare il significato dell’esistenza con la guida di ospiti illustri, partendo da “L’impasto umano. Fatti di terra, guardiamo le stelle”.  Ecco il tema dell’11°  edizione di “Torino  spiritualità” organizzata dal Circolo dei lettori dal 23 al 27 settembre. Cinque giorni in cui il capoluogo subalpino ospita dialoghi, incontri, lezioni, spettacoli, meditazioni ed esperienze che hanno come filo conduttore il complesso impasto di materia e trascendenza che costituisce noi umani e rimanda alla biblica argilla plasmata da mani divine. Tema infinito al centro degli oltre 120 appuntamenti, con 150 voci di tutte le religioni e credenze che dal mondo, compresi intellettuali laici e scienziati, che convergono non solo nelle varie location torinesi (Palazzo Graneri della Roccia, sede del  Circolo Lettori, teatri, musei, chiese, tempio Valdese,ecc), ma anche nel più ampio territorio regionale, con tappe al Parco Astronomico di Pino Torinese e, più in là, a Novara ed Alba.

 

E poiché parlare di impasto umano vuol dire riflettere anche sulle relazioni che ci legano gli uni agli altri, la serata inaugurale (mercoledì 23 settembre, ore 18, Chiesa di San Filippo Neri) è per capire “Cosa muove gli uomini”. I giornalisti Mario Calabresi, Niccolò Zancan, Domenico Quirico e il fotografo Giulio Piscitelli lo metteranno a fuoco partendo dalla tragedia dei migranti e da come l’Europa (non) li accoglie. Più tardi (ore 21) nella Chiesa riecheggeranno invece le voci della scrittrice Michela Murgia, dell’attore Bob Marchese e del Coro del Teatro Regio di Torino che esplorano sacro e sublime del Requiem di Mozart nella lezione-concerto “L’imperfetta armonia”.

 

Incontri e lezioni sono occasioni da non perdere, con ospiti di notevole caratura, come: Sogyal Rinpoche, autore de “Il libro tibetano del vivere e del morire” ed uno dei maggiori maestri buddhisti contemporanei; il teologo statunitense Matthew Fox; i rabbini Rav Haim Cipriani e Rav Giuseppe Laras; lo psicolgo Giacomo Dacquino; il coreografo belga Alain Platel ed il giornalista – scrittore Corrado Augias. Un Gesù inedito lo racconta padre Alberto Maggi (biblista e divulgatore delle Sacre Scritture) ne “I pranzi di Gesù”; mentre di tutt’altro tono sarà l’incontro con lo studioso statunitense Jonathan Gottschall, accademico, combattente di arti marziali ed autore di “Il professore sul  ring”, intervistato dal critico d’arte Luca Beatrice sul fascino della violenza. E come la tensione spinga l’uomo a superare se stesso, quasi staccandosi dalla dimensione terrestre, ce lo spiega uno che lo sa bene, il free climber e pioniere dell’arrampicata libera Manolo.

 

Dialoghi per riflettere a più voci, iniziano giovedì 24/9 con due incontri. Gli scrittori Philippe Forest, Mauro Covacich e Giorgio Vasta dipanano laTORINO SPIRITUALITA CIRCOLO LETTORI matassa della capacità di convivere con l’assenza delle cose che ci vengono a mancare o che aspettiamo invano; mentre Mario Zaninelli e Antonio Montanari si soffermano sulla figura del monaco viaggiatore Thomas Merton e la sua vita alla ricerca della verità. Nel fitto programma spiccano il filosofo spagnolo Fernando Savater e il giornalista Michele Serra che in “Osservate più spesso le stelle” si interrogano su cosa valga davvero la pena insegnare ed imparare; gli storici Alessandro Barbero e Alessandro Vanoli dialogano sul “bisogno delle barbarie”; l’anglista Nadia Fusini e il critico teatrale Nicola Fano vanno alla ricerca della definizione dell’uomo nelle pagine di Shakespeare. Il MAO (Museo d’Arte Orientale) è poi la cornice giusta per sondare il concetto buddhista di impermanenza  del corpo con gli studiosi Carla Gianotti e Aldo Tollini.

 

Spettacoli con musiche e danze che arrivano da lontano con il loro carico di spiritualità; il Teatro Carignano è la location perfetta per due appuntamenti. I monaci tibetani del monastero di Tashi Lhunpo portano canti ancestrali, preghiere e invocazioni di antica e suggestiva tradizione. Invece le Deba Mayotte -13 donne dai 16 ai 62 anni, vestite di bianco e viola, con le mani decorate dall’henné, tutte provenienti dalle omonime isole dell’Oceano Indiano- con i loro canti sufi e sull’onda dei tamburi conducono a una dolce ipnosi e ad una serata  indimenticabile. Sempre in teatro, il reading dell’attore Fabrizio  Bentivoglio si ispira al capolavoro di Milan Kundera “L’insostenibile leggerezza dell’essere” per rispondere alla domanda “davvero la pesantezza è  terribile, mentre la leggerezza è meravigliosa?” e svelare come quest’ultima abbia un volto enigmatico e un contraltare di dubbio, tradimento e sensualità.

 

Anche gli scrittori Francesco Piccolo, Sandro Veronesi e  Sergio Claudio Perroni portano in scena altri reading per sondare misteri e riflettere sul senso della vita. Novità di questa edizione sono gli appuntamenti al Cimitero Monumentale e al Planetario in un viaggio tra terra e cielo. Paolo Nori legge stralci  di “La morte di Ivan Il’ič” di Tolstoj tra le tombe che ci ricordano la nostra mortalità; mentre vola alto nelle galassie, tra stelle, buchi neri ed infinito, lo spettacolo “Viaggio astrale per voce, musica e pianeti” al Parco Astronomico  di Pino Torinese.

 

Scuola di Otium riserva luoghi e tempi privilegiati in cui potersi interrogare sulla propria capacità di “essere umani”, nelle lezioni condotte da storici, filosofi, teologi, artisti e  religiosi. Rapporto tra corpo e spirito, fisica del Tao, regole monastiche, yoga, meditazione indiana ed altro ancora negli appuntamenti in programma. Progetti speciali, tra creature terrene ed entità divina, nelle riflessioni ispirate a testi sacri. In programma 6 lezioni in teatro (Carignano e Gobetti) tenute dall’attore Alessandro Bergonzoni, il teologo Vito Mancuso, il giornalista Pietrangelo Buttafuoco, il priore di Bose Enzo Bianchi, il magistrato Gherardo Colombo e il filosofo Fernando Savater.

 

Questo e molto altro ancora vi attende nel mix di spiritualità dell’impasto sapiente messo a punto  dal Circolo dei Lettori. Intanto, nel fine settimana (19-20 settembre) che precede la manifestazione potete  rodare muscoli e pensieri, riscoprendo il filo che lega uomini e natura, nelle 8 camminate spirituali alla volta di rifugi e vette alpine, laghi e santuari, guidati da scrittori, musicisti e teologi.

 

Laura Goria

 

Programma completo su:

www.torinospiritualità.org

info@torinospiritualità.org

Segreteria di Torino Spiritualità: Circolo dei Lettori, Via Bogino 9, Torino.

Informazioni: + 39 349 6285606

Corpi Santi, San Mauro in festa

san mauro torinese

 Per la valorizzazione del complesso abbaziale di Santa Maria di Pulcherara

 

E’ sempre molto intenso il programma della Festa Patronale dei Corpi Santi di San Mauro Torinese, giunta alla trecentocinquantatreesima edizione. Quella del 2015 si chiuderà giovedì, dopo oltre dieci giorni di varie attività che hanno coinvolto il Comune e le associazioni cittadine, pntando in particolare alla valorizzazione del complesso abbaziale di Santa Maria di Pulcherara. Ma non mancano i momenti in cui mangiare bene: ad esempio martedì 22, alle ore 12.30 c’è un pranzo con il tema “Di tutto un po’ e bollito misto” a cura della Pro loco Sanmaurese e alla sera, alle 19.20, nel padiglione gastronomico la tradizionale serata del Bollito misto con salse e salsine per tutti i gusti. Poi si danza con l’orchestra Mike e i Simpatici. Mercoledì 23, alle ore 21, al Teatro Gobetti si terrà il concerto “Sulle note del 15/18 in memoria del sangue versato”, esibizione del coro La Bissoca, degli Alpini di Villanova d’Asti, organizzato dall’associazione donatori di sangue Fidas e degli Alpini di San Mauro Torinese. Infine giovedì, alle ore 20.30, nella sala del consiglio comunale ci sarà la conferenza – incontro “Il medico di famiglia – Tra burocrazia e difesa dell’ambiente”, evento in collaborazione con Logistic Food.

 

Massimo Iaretti

Migranti in Piemonte: a inizio settembre erano quasi 7 mila, previsti altri 1700

“Si sta ragionando sui protocolli d’intesa per le attività di volontariato, sul vademecum ad uso degli amministratori e dei gestori delle strutture, sulla formazione degli operatori, ma anche sulla trasformazione di eventuali esperienze di volontariato in tirocini”

 

profughi 2Qual è la situazione dell’accoglienza dei migranti nella nostra regione? I dati più aggiornati si riferiscono al 7 settembre: in Piemonte erano presenti 6.873 migranti. Il giorno dopo è stato richiesto alle Prefetture di provvedere all’accoglienza di ulteriori 1.781, secondo le quote spettanti ad ogni provincia, in base ai criteri definiti dal Tavolo di coordinamento regionale. Questi prevedevano la distribuzione del 40% su Torino e provincia e del restante 60% sul resto del Piemonte. Dunque, a Torino ne spetterebbero 712, ad Alessandria 217, a Cuneo 296, a Vercelli 88, a Novara 186, ad Asti 110, a Biella 91, al VCO 81. L’assessore all’Immigrazione Monica Cerutti ha illustrato in Consiglio regionale lo stato dell’accoglienza in Piemonte:

 

“L’incremento degli arrivi, come spesso abbiamo ripetuto, deve tenere conto della differenza tra il numero di persone che viene assegnato al nostro territorio e il numero di persone che effettivamente si ferma”, ha puntualizzato Cerutti, che ha poi chiarito che esistono dei criteri numerici sia per quanto riguarda la ripartizione dei migranti, secondo i quali il Piemonte deve accogliere circa il 7% degli arrivi sul suolo nazionale.Il numero di richiedenti asilo coinvolge anche il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) che è gestito direttamente dai Comuni: in Piemonte sono titolari di strutture Sprar 25 Comuni delle province di Torino, Alessandria, Asti e Biella, che ospitano complessivamente 831 persone per lo più di una forma di “accoglienza diffusa”, organizzata in piccoli nuclei in appartamento. “È chiaro che all’interno del piano che la Regione sta mettendo a punto – ha sostenuto l’assessora – l’obiettivo è quello di fare in modo che con il nuovo bando Spar tutte le province siano titolari di progetti e che man mano l’accoglienza attivata dalle Prefetture muti trasformandosi in accoglienza Sprar”.

 

Per quanto riguarda i tempi di attesa delle risposte delle Commissioni territoriali alle richieste di asilo, dal 1° giugno scorso a Genova si è insediata una commissione in più che esamina le richieste che provengono dalla provincia di Alessandria. L’ultimo dato a disposizione indica che nel 2015 sono stati analizzati 4.500 casi, rispetto ai 3.300 dell’intero 2014. Si registra una crescita del 36% fa sperare in quello che può essere un miglioramento dei tempi di attesa. Che comunque continuano a essere elevati.

 

Cerutti ha annunciato che “si sta ragionando sui protocolli d’intesa per le attività di volontariato, sul vademecum ad uso degli amministratori e dei gestori delle strutture, sulla formazione degli operatori, ma anche sulla trasformazione di eventuali esperienze di volontariato in tirocini. Il piano per attuare questo percorso non è ancora definito perché si stanno programmando le risorse del Fondo asilo migrazione e integrazione”.

Le fondazioni bancarie entrano a Librolandia: Gastaldo e Lapucci nuovi membri del cda

SALONE 569

SALONE 111“La Fondazione per il Libro potrà così contare su due personalità di forte profilo nel dare corso a una nuova stagione del Salone”

 

Piero Gastaldo e Massimo Lapucci saranno i nuovi membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione per il Libro, la musica e la cultura in rappresentanza rispettivamente della Città di Torino e della Regione Piemonte. Si tratta del segretario generale della Compagnia di San Paolo (Gastaldo) e  del segretario generale della Fondazione Crt (Lapucci). La decisione  sancisce l’ingresso ufficiale delle fondazioni bancarie ai vertici di Librolandia. “La scelta – commentano il Presidente Sergio Chiamparino e il Sindaco Piero Fassino – nasce dal contributo che già oggi il dottor Gastaldo e il dottor Lapucci offrono al sistema culturale torinese, nonché dalla loro competenza manageriale. La Fondazione per il Libro potrà così contare su due personalità di forte profilo nel dare corso a una nuova stagione del Salone internazionale del Libro”.

 

(Foto: il Torinese)

I Giovani Turchi di Matteo (Orfini) provano a far "ragionare" Matteo (Renzi)

Left-Wing

po canoetosettoSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

 

Sono tra i pochi che non sono saltati sul carro del vincente. Hanno scelto, dopo la vittoria alle primarie di Renzi di continuare a lavorare per e nel Pd

 

Left Wing è “sbarcata” nella nostra città. Rivista della componente politica del Pd denominata i Giovani Turchi. Quattro giorni di dibattiti e intrattenimenti. La politica l’ha fatta da padrona. Incantevole l’ubicazione, in riva al Po, all’inizio di corso  Moncalieri, ospiti del Cap 10100  ( Assemblea Teatrale Orfeo ). Da questo luogo Torino appariva inebriante, coinvolgente. Il sole, anche con i suoi sbalzi, i colori, le sue “picchiate ” sull’acqua aiutava a creare l’atmosfera. .Brillante l’idea di far precedere i relatori da una canzone e brano di film da loro scelto. I Giovani Turchi hanno comune caratteristica una trentennale  esperienza in politica, abbinata ad una giovane età, cosa non da poco nel nostro vetusto quadro del politico. All’interno del Pd numeri di tutto rispetto: 11 Parlamentari e senatori piemontesi e 60 sul piano nazionale. Sono tra i pochi che non sono saltati sul carro del vincente. Hanno scelto, dopo la vittoria alle primarie di Renzi di continuare a lavorare per e nel Pd. Il leader Matteo Orfini, ora anche commissario Pd a Roma. Tante gatte da pelare.

 

Diciamola in altro modo. Cercano di far “ragionare “il Presidente del Consiglio portando un contributo ad una indispensabile riforma politica e strutturale della sinistra italiana ed europea. Altro compito talmente difficile che rasenta l’impossibile. Ma per loro è un dovere nel loro modo di far politica. L’ On Anna Rossomando ha voluto fortemente il tutto. Passando da relatrice ad instancabile organizzatrice. Sempre presente, mattino e pomeriggio e sera. Il suo braccio destro Daniela Todarello, attenta che tutto funzioni. Mario Sechi, che avrà fatto chilometri in quel poco spazio sovraintendendo il tutto. Iniziativa politica riuscita. Riuscita in questa nostra città dove il Pd è in forte difficoltà politica organizzativa.

 

Riuscita perché il Pd ha ripreso a parlare di politica, politica italiana, piemontese e torinese, uscendo dagli schemi della contrapposizione personalistica. Altro dato che mi ha piacevolmente stupito. Il tentativo di elaborazione attraverso una filosofia politica. In altre parole partire dalle idee, senza ricadere nell’ideologia. Forse non a caso la scelta dell’inglese anche come lingua di comunicazione internazionale. Ricordando che Palmiro Togliatti parlava perfettamente russo. Appunto solo un importante ricordo, ma importante…Gli rimangono molti problemi. Sconsolante l’assenza del loro segretario provinciale anche quando domenica sono arrivati due ministri della Repubblica. Maria Elena Boschi ed Andrea Orlando. Non per piaggeria, ma per il dovere politico d’ascoltare, oramai pregio molto raro in un politico.

 

Poi, in ultimo, non come fattore d’importanza la qualità di chi ascoltava i vari dibattiti. La stragrande maggioranza non li conoscevo. dimostrazione pratica che erano lì per interesse non per convenienza. Erano lì per sapere per conoscere. Una positiva curiosità non soddisfatta solo dal web. Ho pensato: iniziativa riuscita perché fuori, esterna al Pd. Passatemi la battuta, ma sicuramente dovranno colmare la distanza tra loro e all’attuale Pd Subalpino. Ci riusciranno? Molto difficile ma non impossibile!  Poi, per quel che vale il mio giudizio, un in bocca al lupo ci sta. Sopratutto perché sono amici.

Spazio Torino per conoscere la città

mole bluPiccoli e grandi eventi a Torino

 

Attualità, fotografie, video e webcam, questi sono i diversi modi, in Spazio Torino, per conoscere la città. Attraverso le diverse sezioni, il visitatore potrà avere una ampia visione della città osservando i piccoli e grandi eventi della Città, esplorare le gallerie fotografie divise per temi, guardare le immagini in tempo reale dalle webcam e i video sul canale youtube.

 

www.spaziotorino.it

I benefici della cultura sportiva

caldo 2

Strumento fondamentale di diffusione della cultura sportiva è la Rete dei licei scientifici sportivi (16 in Piemonte: 5 nella provincia di Torino, 3 in quelle di Alessandria e Cuneo ed uno in ciascuna delle altre cinque)

 

La sala consiliare del Comune di Oulx ha ospitato  il convegno “#BeActive – Lo sport a scuola – Informare, Facilitare, Incoraggiare, Ispirare”, promosso da Regione Piemonte, Ufficio scolastico regionale del Piemonte, Comune di Oulx, Coni regionale, Comitato italiano paralimpico regionale ed Istituto di istruzione superiore Des Ambrois di Oulx in occasione della prima Settimana europea dello sport, volta a promuovere la partecipazione sportiva e l’attività fisica nei Paesi membri dell’UE.

 

Strumento fondamentale di diffusione della cultura sportiva è la Rete dei licei scientifici sportivi (16 in Piemonte: 5 nella provincia di Torino, 3 in quelle di Alessandria e Cuneo ed uno in ciascuna delle altre cinque), che ha sostituito le sperimentazioni dei cosiddetti “licei della neve” di Oulx, Cuneo e Domodossola. “Ci troviamo di fronte a sfide importanti – ha affermato in apertura dei lavori l’assessore regionale allo Sport, Giovanni Maria Ferraris – per radicare lo sport e l’attività fisica nello stile di vita delle persone, creando benessere e maggiore salute, con risparmi sui costi della sanità che, in futuro, potrebbero essere reinvestiti proprio nella promozione sportiva. Stiamo lavorando ad un aggiornamento della legge regionale proprio per diffondere la cultura sportiva. Sul territorio si agirà in termini di aggregazione e non di dispersione, perché è facile rendersi conto che la ricchezza di impianti sportivi in Piemonte si scontra con le risorse oggi a disposizione, a causa delle mutate esigenze sociali. Tra i punti su cui stiamo ragionando anche la previsione, negli strumenti urbanistici, di standard minimi di superficie per abitante da destinare a spazi sportivi”.

 

L’assessore Ferraris ed il dirigente del settore Offerta turistica e sportiva, Mario Gobello, hanno poi fornito i dati dello sport: gli impianti sportivi in Piemonte sono 4156, nei quali vi sono 8100 spazi, per complessive 10.173 discipline praticate. Il 35 per cento dei piemontesi non fa mai esercizio fisico o sport (a livello di Unione Europea, il dato è “preoccupante”, poiché sale al 60 per cento, da cui l’obiettivo di introdurre misure per incoraggiare il maggior numero di cittadini a svolgere attività fisica). Negli ultimi 10 anni, la Regione ha investito nelle politiche per lo sport circa 200 milioni di euro, sostenendo la promozione sportiva, lo sport di base, le grandi manifestazioni e l’impiantistica. Il 91 per cento dei Comuni piemontesi ha almeno un impianto sportivo. Al convegno sono intervenuti anche Paolo De Marchis, sindaco di Oulx, Silvia Bruno, presidente regionale del Comitato italiano paralimpico, che si è soffermata sugli interventi di sensibilizzazione attuati negli ultimi due anni in una quarantina di scuole piemontesi, Manuela Costantino, responsabile della formazione presso la scuola regionale dello sport del Coni Piemonte, Tecla Riverso e Franco Calcagno, dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale, e la docente Coni Mirella Ronco.

 

Si è poi svolta una tavola rotonda coordinata dal giornalista Luca Rolandi e che ha visto la partecipazione di Andrea Tiberi, campione italiano 2015 di Mtb Cross Country; Franz Mauthe, consigliere della Federazione italiana rugby; Stefano Gori, campione italiano paralimpico 2015 dei 100, 200 e 400 metri; Matteo Eydallin, campione del mondo 2015 di sci aplinisimo team race; Pier Luigi Aschieri, direttore tecnico della nazionale italiana di karatè; Lorenzo Buzzi, medaglia di bronzo nella spada individuale alle Universadi 2015 e Alice Clerici, campionessa del mondo 2015 di spada giovani a squadra. I lavori sono stati chiusi dal parlamentare Umberto D’Ottavio, della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei Deputati, rilevando che “la legge della “buona scuola” prevede tra l’altro l’importante novità dell’avvio dell’educazione motoria dalla scuola primaria, con l’impiego di specialisti”. Sia D’Ottavio che Ferraris hanno infine concordato che “è necessario individuare dei meccanismi legislativi che permettano di superare il patto di stabilità per gli investimenti negli impianti sportivi e nella sicurezza degli edifici scolastici”.

 

rdutto – www.regione.piemonte.it

Sette anni di carcere, condannata la mamma che iniettò insulina al bimbo di quattro anni

vaccino

Al momento l’infermiera è ricoverata in una struttura psichiatrica

 

Una storia che tempo fa aveva fatto scalpore. La madre, forse per attirare su di sè l’attenzione per qualche strano meccanismo psicologico, diceva che il proprio piccolo stava sempre male. In realtà era lei ad avvelenarlo lentamente. La condanna è a sette anni di reclusione per  l’infermiera arrestata lo scorso anno al Regina Margherita, accusata di aver iniettato per diversi mesi dosi di insulina al figlio di 4 anni.  Il gup Gianni Macchioni ha accolto la richiesta della difesa di dichiarare la donna semi inferma di mente e, nel pronunciare la sentenza, ha però recepito la linea dell’accusa che le imputava il tentato omicidio. Al momento l’infermiera è ricoverata in una struttura psichiatrica.