I bianconeri accedono alle semifinali di Champions League con una prestazione sottotono, soffrendo e resistendo alla pressione costante dei monegaschi. Una brutta serata europea quella esibita dalla squadra di Allegri che ha auspicato, per il sorteggio di domani, di non “pescare” il Bayer di Monaco. Nel corso della partita non concesso un possibile calcio di rigore per atterramento in area di Kondogbia
La Juventus è fra le prime migliori quattro squadre d’Europa dopo una gara condotta all’insegna della sofferenza, offrendo una prova di resistenza a Monaco. Il risultato finale di 0-0 non può accontentare i raffinati del bel calcio, ma regala al gruppo di Allegri un risultato storico per il calcio italiano degli ultimi anni. Certo, Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid sono di un altro pianeta. Ma tra le grandi d’Europa c’è anche la Juve. Ci entra in semifinale di Champions. Barcollando, questo è quello che conta, contro le previsioni di Conte e gli auspici di Capello: dopo 12 lunghissimi anni, la Signora figura nella elite europea. E’ stata una partita sofferta, giocando male. Il Monaco può recriminare: non solo per non aver segnato ma anche per un rigore non concesso a Kondogbia nel corso del primo tempo, che ci stava. Sommato al penalty dell’andata si può comprendere il disappunto e la rabbia dei monegaschi. Pericolo scampato per la Juve ma che strizza. Il primo squillo di tromba che dovrebbe scuotere dal torpore Madama dormiente arriva già al 2° minuto. Chiellini scivola (ancora!), stavolta fermando la sfera con le mani, da terra, con un intervento stile rugby: ammonito. Subito dopo Bernardo Silva salta netto due bianconeri al 15°, cross basso e Barzagli salva in calcio d’angolo. Trascorso qualche minuto da registrare un tiro di Kondogbia: di poco fuori. La Juve non è quella di Dortmund. Si passa alle maniere forti ma pericolose: al 36°, Vidal e Chiellini chiudono a sandwich Kondogbia fiondatosi in piena area. Lo stadio chiede il rigore a ragione. L’arbitro non è di questo parere. Le squadre ritornano negli spogliatoi. Nella ripresa, al 55°, Vidal con un errato retropassaggio costringe Buffon all’uscita disperata su Berbatov, la Juve è frastornata. Il 3-5-2 di Allegri è troppo basso, non copre bene il campo, il pressing del Monaco è tambureggiante, le punte sono lontane. I bianconeri sbagliano tanto: dalle distanze in difesa ai passaggi di disimpegno. Anche Pirlo sparacchia a caso, Buffon manda in fallo laterale due rinvii. Tevez assiste sconsolato a palloni scagliati in avanti altro che ripartenze ragionate. A salvarsi Barzagli, che ci mette più di una pezza e Marchisio, che lotta contro tutti. Al Monaco manca il bomber che possa risolvere la partita. Negli ultimi venti minuti anche i “principini” alla distanza calano, il ritmo si abbassa e la Juve si alza. Llorente subentra a Morata e tiene meglio il pallone. Anche Pereyra sostituisce Vidal. La punizione di Pirlo che scheggia l’incrocio dei pali sembra ridare speranza ai bianconeri ma è un fuoco di paglia. Che sia un avvertimento per Bayern, Real e Barcellona? La Juve è tornata nell’olimpo del calcio internazionale nonostante una brutta prestazione e questo è quello che conta.
Dario Barattin
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