Per diversi mesi alla fine del 2014 e all’insaputa degli amministratori del complesso ospedaliero, diversi imprenditori edili, che avevano le proprie ditte impegnate nei lavori di manutenzione della struttura sanitaria, scaricavano in cortile sia le proprie macerie che quelle di altri cantieri, materiali pericolosi compresi
Quando si sente parlare di rifiuti, discariche a cielo aperto e roghi tossici, si pensa sempre sia un problema riguardante le città dell’ormai “martoriato” Sud-Italia. Invece l’ultima frontiera del degrado riguarda proprio la città di Torino che ha visto l’ospedale Molinette trasformato in una vera e propria discarica abusiva. Macerie, vetri, imballaggi misti imbrattati di vernice e in un caso addirittura la spazzatura di un bar, rappresentano lo scenario di deterioramento ed incuria che nell’ultimo periodo ha visto come protagonista persino uno dei più importanti ospedali del Piemonte.Per diversi mesi alla fine del 2014 e all’insaputa degli amministratori del complesso ospedaliero, diversi imprenditori edili, che avevano le proprie ditte impegnate nei lavori di manutenzione della struttura sanitaria, scaricavano in cortile sia le proprie macerie che quelle di altri cantieri, materiali pericolosi compresi.Ora sette persone, tutti imprenditori eccetto un dipendente della Città della Salute (che nel cortile abbandonava i rifiuti del suo bar), sono indagati con l’accusa di frode, truffa e di gestione di rifiuti non autorizzata, in un’ inchiesta penale della procura di Torino che in questi giorni ha notificato la conclusione delle indagini.
L‘inchiesta, nata da una segnalazione dell’ospedale, ha permesso di scoprire una serie di ditte (con sede in Corso Bramante) che approfittavano del libero accesso alle strutture per scaricare nel cortile delle Molinette detriti, macerie e talvolta anche rifiuti nocivi e pericolosi. Quintali di materiali che avrebbero dovuto essere smaltiti secondo rigide procedure e soprattutto in sicurezza, venivano invece abbandonati lì, in attesa che fosse l’ospedale a liberarsene a proprie spese.Dalle indagini condotte e coordinate dal pm Andrea Padalino, è emerso che negli anni “incriminati” 2013 e 2014 sia i titolari delle ditte che soprattutto il proprietario del bar (nonché dipendente delle Molinette), hanno visto praticamente azzerarsi la loro tassa rifiuti. Insomma un modo per gli indagati di ”smaltire” tutto a costo zero, o meglio a spese di una sanità che come purtroppo possiamo constatare ogni giorno, ha già i suoi grossi problemi.
(Foto: il Torinese)
Simona Pili Stella
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