La Regione taglia i vitalizi dei consiglieri

con reg lascaris

La proposta approvata vede una riduzione degli importi erogati variabile dal 6% al 15% in base all’entità del vitalizio. È prevista anche una decurtazione del 40% in caso di cumulo con il vitalizio del Parlamento nazionale o di quello europeo

 

Nella seduta del 9 dicembre il Consiglio regionale, presieduto da Mauro Laus, ha discusso due proposte di legge – presentate dall’Ufficio di presidenza e dal gruppo consiliare M5S – volte a ridurre i vitalizi già maturati, considerato che, come deciso nella IX legislatura, a partire dagli eletti della attuale legislatura, il vitalizio è già stato eliminato. I due documenti erano già stati discussi nella I Commissione consiliare. Votato e approvato all’unanimità dei votanti quello presentato dall’Ufficio di presidenza dell’Assemblea.

 

In particolare la proposta dell’Ufficio di presidenza – primo firmatario il vicepresidente Nino Boeti – che è passata con voto favorevole all’unanimità dei votanti, si fonda su di un accordo preso in sede di Conferenza dei presidenti dei Consigli regionali volto a diminuire sensibilmente i costi dell’erogazione dei vitalizi in essere. La proposta dell’M5S (primo firmatario Davide Bono) – che invece chiedeva l’eliminazione tout court anche dei vitalizi già in essere, prevedendo la restituzione dei contributi versati – era stata licenziata con voto negativo in Commissione.

 

La proposta approvata vede una riduzione degli importi erogati variabile dal 6% al 15% in base all’entità del vitalizio. È prevista anche una decurtazione del 40% in caso di cumulo con il vitalizio del Parlamento nazionale o di quello europeo. Solamente gli ex consiglieri che avessero un reddito totale onnicomprensivo annuo inferiore a 18mila euro eviteranno i tagli previsti.

 

La proposta di legge dell’Udp era stata emendata a maggioranza in Commissione allo scopo di non limitare queste riduzioni ai tre anni previsti dall’accordo nazionale. Per le due proposte di legge sono intervenuti quali relatori Andrea Appiano (Pd) per la maggioranza e Davide Bono (M5S) per l’opposizione.Hanno portato il loro contributo al dibattito generale, per la maggioranza i consiglieri Davide Gariglio e Nino Boeti (Pd) e Alfredo Monaco (Scelta Civica); per i gruppi d’opposizione Giorgio BertolaPaolo MighettiFederico ValettiStefania BatzellaFrancesca FredianiMauro Campo e Gianpaolo Andrissi(M5S), Gian Luca Vignale (Forza Italia) e Gianna Gancia (Lega Nord).

 

Dei 24 emendamenti presentati, due sono stati ritirati e tre approvati: quello soppressivo a firma di Bono prevede l’abrogazione del limite dei 60 anni per percepire il vitalizio, che rimane pertanto a 65. I due, con primo firmatario Appiano, spostano la rideterminazione della indennità e del contributo di solidarietà al 2020.

 

(mbocchio-abruno; www.cr.piemonte.it – Foto: il Torinese)

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