Le organizzazioni sindacali presenteranno la piattaforma regionale per definire le linee di intervento in tema di prevenzione, cura e bonifica degli effetti derivati dall’esposizione all’amianto
Sarà un caso ma la data è altamente evocativa (anche se ai promotori della manifestazione non sarà proprio gradita): parte martedì 28 ottobre, la “Marcia su Roma” delle organizzazioni sindacali piemontesi contro l’amianto. A Torino , dalle ore 9.30 sino alle 14 l’aula magna del Campus Luigi Einaudi, in Lungo Dora Siena 100, ospita l’assemblea regionale dei sindacati piemontesi che è dedicata al tema dell’amianto, particolarmente sentito in territorio subalpino. Cgil, Cisl, Uil, associazioni degli ex esposti e dei familiari (in testa a tutte la casalese Afeva) si sono battute nel passato più e meno recente per avere in Piano nazionale amianto, che è stato licenziato con gli atti della seconda Conferenza nazionale di Venezia del novembre 2012, ma che attualmente è fermo al tavolo della Conferenza Stato/Regioni. Nell’evento di Torino le organizzazioni sindacali presenteranno la piattaforma regionale per definire le linee di intervento in tema di prevenzione, cura e bonifica degli effetti derivati dall’esposizione all’amianto.
E, a rafforzare ancora di più l’evento, ci sarà il fatto che esso si svolgerà nell’ambito della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, appuntamento annuale dell’Agenzia Europea per aumentare la sensibilizzazione sui temi della prevenzione e sulla messa in guardia contro i principali rischi professionali che, ovviamente, non riguardano soltanto l’amianto. I lavori verranno moderati da Francesco Lo Grasso, segretario regionale Uil, al quale seguirà la relazione introduttiva di Nicola Pondrano, ex dipendente Eternit, con una lunga esperienza di lotta all’amianto alle spalle, che parlerà a nome di Cgil, Cisl e Uil Piemonte. Successivamente la tematica amianto verrà analizzata sotto diversi punti vista. Sono, infatti, previsti i contributi di Angelo Robotto, pure lui casalese e direttore di Arpa Piemonte, Alberto Valmaggia, assessore regionale all’ambiente (recentemente è stata presentata la relazione sullo Stato dell’Ambiente della Regione Piemonte, dove una parte significativa è riservata proprio all’amianto, con il richiamo ai siti di interesse nazionale di Casale Monferrato, dove aveva sede l’Eternit e di Balangero, dove si trovava l’Amiantifera, la più grande cava per l’estrazione dell’amianto a cielo aperto d’Europa), Laura D’Amico del collegio di difesa delle parti civili nel processo Eternit, Rosalta Altopiedi, consulente della procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Donatella Piazzale di Incas, a nome dei patronati delle tre sigle sindacali, l’oncologa Daniela Degiovanni, anche lei casalese, consulente di parte civile nel processo di Torino contro Stephan Schmidheiny.
Le conclusioni verranno tratte dal segretario confederale Cisl, Luigi Sbarra, a nome delle confederazioni nazionali delle organizzazioni sindacali. E’ stato invitato a partecipare ai lavori anche l’assessore regionale alla sanità Antonino Saitta. E’ prevista la partecipazione di circa 300 rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza – rls provenienti da tutto il Piemonte e ci sarà una testimonianza particolare, quella di Romana Blasotti Pavesi, presidente Afeva, casalese, che ha perso per colpa del “mal d’amianto”, cinque familiari, tra cui il marito Mario, già lavoratore dell’Eternit, e la figlia Mria Rosa, che non aveva mai lavorato nella “fabbrica della morte” che da qualche anno è stata abbattuta e non esiste più, anche le sue conseguenze, nefaste purtroppo, a Casale continuano a permanere.
Massimo Iaretti
(Foto: Getty Images)
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