La Regione dichiara guerra al gioco d’azzardo

slot12Sarà braccio di ferro serrato con i gestori dei locali, ma la Regione intende andare avanti, valutando anche di introdurre norme per aumentare le distanze tra i bar con le slot, rispetto a chiese, scuole, ospedali

 

La Regione dichiara guerra al gioco d’azzardo. La delibera approvata dalla Giunta regionale prevede, infatti, la riduzione dello 0,92% dell’Irap a favore di quelle attività commerciali che elimineranno le macchinette mangiasoldi dai loro locali. Nella stessa perecentuale, chi non toglierà le slot machines vedra aumentarsi l’imposta. Il tutto a partire dal 2015. Un provvedimento che cerca di contrastare il fenomeno del gioco che, in Piemonte, rappresenta un giro d’affari di 5 miliardi l’anno. Sarà certamente braccio di ferro serrato con i gestori dei locali, ma la Regione intende andare avanti, valutando anche di introdurre nuove norme che prevedano di aumentare le distanze tra i bar con le slot, rispetto a chiese, scuole, ospedali.

 

Del resto, le istituzioni locali sono impegnate in prima fila sul contrasto alla dipendenza dal gioco, attraverso iniziative e campagne in corso ormai da tempo. “Non Gioco! Vinco!”, è un progetto del Consiglio regionale contro il gioco d’azzardo e la prevenzione dell’usura rivolto ai ragazzi delle scuole medie del Piemonte. Da inizio anno negli istituti scolastici (quattro classi per ogni provincia), gli educatori di Libera e Acmos hanno condotto laboratori differenziati per le classi prime e seconde e separatamente per le terze medie. Attraverso video, reportage, immagini e pubblicità sono stati presentati ai ragazzi i vari tipi di gioco disponibili, riflettendo sui messaggi passati in tv e sulle pubblicità di ogni tipo (tv, cinema, riviste). Con un gioco di ruolo i ragazzi hanno potuto sperimentare situazioni, sensazioni, rischi reali del gioco ed anche le conseguenze patologiche che ne derivano. Una parte del laboratorio èstata dedicata alla dimostrazione matematica delle scarsissime possibilità di avere una vincita reale.

 

Il percorso rivolto agli allievi dell’ultimo anno delle medie è stato  inoltre dedicato all’analisi del coinvolgimento della criminalità organizzata nel gioco d’azzardo e nell’usura che ne è spesso conseguenza. Il laboratorio era  anche finalizzato alla preparazione degli elaborati per partecipare al concorso bandito dall’Osservatorio Usura del Consiglio regionale. Le Fondazioni Crt, La Scialuppa e San Matteo hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa. Riparte  anche il tour del progetto “Fate il nostro gioco”, la campagna sui rischi del gioco d’azzardo patologico promossa dalla Regione: 20 incontri rivolti agli studenti delle superiori per far comprendere le conseguenze del gioco compulsivo attraverso la matematica, antidoto logico capace di dimostrare che il banco non perde mai. Il progetto è stato avviato dalla Provincia di Torino e dallo scorso anno gli assessorati regionali all’Istruzione e alla Sanità hanno deciso di estenderlo al resto del Piemonte in sinergia con il Consiglio regionale, l’Osservatorio sul fenomeno dell’usura, l’Ufficio scolastico regionale e il personale dei SerT (Dipartimenti di patologia delle dipendenze).

 

Il format utilizzato è ancora una volta quello delle conferenze-spettacolo curate dalla società di formazione e comunicazione scientifica Taxi1729, che nel 2009 ha ideato il progetto diffondendolo a livello nazionale. Un modo divertente, leggero, ma estremamente efficace, a cui si affianca anche l’intervento di specialisti dei servizi di cura. Anche il Comune di Torino e il sindaco Piero Fassino sono in prima linea contro il gioco d’azzardo  sottoscrivendo il “Manifesto dei sindaci per la legalità” per chiedere una riduzione dell’offerta, informazione sui rischi , prevenzione, contenimento all’accesso attraverso leggi e regolamenti, nonché cure per chi ha difficoltà a rinunciare all’abbuffata dell’azzardo.

 

Clelia Ventimiglia

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