Luglio 2014- Pagina 18

Quando a proteggere i negozi sono le “ronde pusher”

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salvarioEvidentemente lo spacciatore, con il suo “servizio d’ordine”, spaventa più delle forze di polizia i delinquentelli di quartiere

 

Il caso del farmacista di via Berthollet, Mauro Guzzinati, è paradossale. essere costretti a difendersi da scippi e furti chiedendo la protezione di chi fa parte di quel mondo criminale. La vicenda della farmacia di San Salvario (nella foto la chiesa di largo Saluzzo, simbolo del quartiere) , sollevata dalla redazione torinese di Repubblica e salita all’onore delle cronache nazionali è ormai nota. Il farmacista, stufo di furti ai danni del suo negozio da parte di giovani furfanti che, anche se cattuarti dalla polizia tornavano in libertà e diventavano recidivi dopo pochi giorni, ha ottenuto la protezione di un pusher.

 

Evidentemente lo spacciatore, con il suo “servizio d’ordine”, spaventa più delle forze di polizia i delinquentelli di quartiere. Il patto tra spacciatore e farmacista è che quest’ultimo, in cambio di protezione, non chiami la polizia a disturbare il pusher. E quando la misura è colma, anche le persone più oneste perdono la fiducia e si arrendono all’evidenza. Ovvio che l’etica e la moralità sono subito state tirate in ballo e il dibattito impazza in città.

 

Il presidente della circoscrizione 8, di cui fa parte San Salvario, Mario Levi, è sconsolato. Si chiede che fine farà il quartiere che, nonostante l’impegno di polizia e carabinieri, vede crescere di giorno in giorno la piccola criminalità. E se un giorno alla vigilanza dei pusher dovesse sostituirsi quella di delinquenti che chiedono il pizzo in cambio di protezione?

 

 Il  quotidiano il Giornale di oggi fa un parallelo con lo scandalo suscitato a suo tempo dalle ronde leghiste nella sinistra benpensante. Si chiede il quotidiano milanese: “meglio le ronde di spacciatori?”. Insomma, la situazione è controversa. Ciò che emerge chiaramente è che la movida di San Salvario, pur avendo in parte riqualificato la zona, non è servita ad allonatanare la criminalità.

 

(Foto: il Torinese)

Le Fiamme Gialle sequestrano gadgets falsi One Direction

Erano stati commercializzati allo Stadio Olimpico, prima  del concerto di ieri sera

 

one3La Guardia di Finanza ha sequestrato 1500 gadgets falsi degli One Directions.

 

Erano stai messi in vendita davanti allo Stadio Olimpico, prima  del concerto di ieri sera della  boy band inglese. 

 

54 le persone denunciate che avevano contraffatto  il marchio del gruppo musicale.

 

(Foto: il Torinese)

L’ultimo saluto dei torinesi a Faletti

L’attore e scrittore,  prima di morire ha espresso tra le ultime volontà quella di non esporre  fiori  durante il rito funebre

 

Faletti1Molti torinesi hanno testimoniato il loro affetto a Giorgio Faletti, questa mattina,  presso la camera ardente alle Molinette.  L’artista è stato vestito con una maglia nera, la sua “divisa” negli ultimi anni di attività.molinette

 

Faletti2L’attore e scrittore,  prima di morire ha espresso tra le ultime volontà quella di non esporre  fiori  durante il rito funebre. Ha invece chiesto di fare donazioni all’associazione per la ricerca sul cancro. 

 

Oggi pomeriggio  la salma verrà trasferita ad Asti, la sua città che gli dedicherà la biblioteca. Domani si svolgeranno i funerali.

La corsa ai saldi parte bene, i commercianti fiduciosi

Le due fasce intermedie di spesa, da 100 a 250 euro e da 250 a 500, sono in crescita. Scendono, invece, quella inferiore (sotto i 100 euro) e quella superiore (oltre 500 euro)

 

saldisssGli esercenti sperano che possa essere un inizio di riscossa dopo stagioni e stagioni di crisi nera. Almeno che serva a adere una boccata di ossigeno alle attività commerciali. E’ la corsa ai saldi che ha preso il via anche nella nostra città.  

 

I professionisti dell’acquisto a prezzi ridotti si sono presentati all’alba davanti alle vetrine dei negozi di  abbigliamento firmato (nella foto a sinistra, sotto i portici di piazza San Carlo) e ai centri commerciali come la Rinascente, le Gru e l’8 Gallery del Lingotto. Non si è ancora verificato il pienone ma i commercianti sono ottimisti. L’Ascom di Torino e provincia calcola che ogni nucleo familiare spenderà circa 200 euro.   Le vendite a prezzi speciali proseguiranno fino  a sabato 30 agosto.  saldi3

 

In base alle proiezioni di Confesercenti, rispetto alla stagione dei saldi invernali,  dovrebbero aumentare i torinesi che acquisteranno durante il periodo di promozioni: 10 punti percentuali  in più, il 66,3% dei consumatori.  Le due fasce intermedie di spesa, da 100 a 250 euro e da 250 a 500, sono in crescita. Scendono, invece, quella inferiore (sotto i 100 euro) e quella superiore (oltre 500 euro). Tra i dati indicati da Confesercenti, nel primo quadrimestre 2014 le vendite di abbigliamento sono calate dello  0,2% e le calzature hanno segnato un  +0,4%.

 

L’ordinanza municipale che regolamenta la materia prevede che nei negozi deve essere esposta copia dell’informativa per i consumatori con le principali regole per i saldi di fine stagione. E in caso di violazione delle disposizioni il consumatore si può rivolgere alla Polizia Municipale. Ad esempio è obbligatorio da parte del commerciante indicare la percentuale dello sconto o ribasso effettuato, segnalando anche il prezzo normale di vendita. Per saperne di più sui saldi può essere utile consultare il  vademecum per i saldi di Altroconsumo.

 

(Foto: il Torinese)

Biennale de la Danse sotto la pioggia

Defilè Il Defilè, la  parata inaugurale della Biennale de la Danse è giunto a Torino,  per la prima volta in Italia

 

La pioggia non ha fermato gli 800 danzatori italiani e francesi che hanno sfilato per le vie del centro storico di Torino. 

 

Il violento temporale scoppiato nel pomeriggio li ha costretti a ripararsi sotto i portici di piazza San Carlo, ma lo spettacolo non si è fermato per molto.

 

Il Defilè, la  parata inaugurale della Biennale de la Danse è giunto a Torino,  per la prima volta in Italia.

 

Torinodanza Festival/Fondazione del Teatro Stabile di Torino ha curato l’iniziativa che ha visto sfilare anche centinaia di  marionette e burattini.

One Direction-mania, è un gioco da ragazze

one5one1one2one7one3 one10one-directionIeri sotto il sole cocente, oggi (probabilmente) sotto la pioggia. Nulla può fermare l’isteria collettiva  – peraltro molto pacata, forse grazie alla stanchezza – di migliaia di ragazzine in attesa del concertone della boy band inglese

 

“E che dobbiamo fa’? La creatura ce teneva tanto…”. Amore di papà misto a rassegnazione. La creatura è Paola, da Viterbo. A  parlare è suo padre, Marco, che con la gentile consorte ha condotto in camper fino a Torino la propria “bambina” diciassettene perchè potesse vedere i suoi idoli.

 

E sono tanti i genitori , molti meno i fidanzatini, ad avere accompagnato le ragazze al grande evento.

 

Di Martina e Sara abbiamo già parlato ieri: sono state le prime in assoluto (vedi rubrica Mondo Giovane, in homepage) a piantare le tende con quasi 48 ore di anticipo davanti allo stadio per cercare di guadagnarsi gli ultimi posti rimasti per l’attesissimo concerto. Ieri sotto il sole cocente, oggi (probabilmente) sotto la pioggia.

 

Nulla può fermare l’isteria collettiva  – peraltro molto pacata, forse grazie alla stanchezza – di migliaia di ragazzine in attesa del concertone degli One Direction, la boy band inglese che sta mietendo successi ovunque, Italia inclusa.

 

Tutto esaurito all’Olimpico e anche negli hotel di Torino e dintorni, compreso il Golden Palace, preso d’assalto dalle agguerrite mini-amazzoni non appena si è diffusa la voce che i loro miti alloggiavano nel 5 stelle lusso del centro. Il gruppo musicale di origini anglo-irlandesi, costituito da Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles e Louis Tomlinson, aveva conquistato “solo” la terza posizione nell’edizione di The X Factor del 2010. 

 

Poi, con il passaparola virale dei social media, sono diventati celebri e hanno pubblicato tre album: Up All Night, Take Me Home e Midnight Memories. Questa sera, sul palco torinese, anche gli australiani 5 Seconds of Summer.

 

Ragazze, il grande giorno è arrivato. Mamme e papà al seguito, abbiate ancora un po’ di pazienza.

 

CB

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Estate di lotta al campeggio No Tav

grillo5notav ovunquenotav chiara claudioLe iniziative sono state annunciate attraverso il web, sono previsti anche dieci giorni di presidi itineranti attraverso i paesi della Bassa Valle

 

Mentre le diplomazie italiana e francese dialogano riservatamente per far sì che il tunnel della Torino-Lione sia scavato in Francia, per evitare i problemi di ordine pubblico in Valle di Susa, nel  campeggio autogestito di Venaus parte la “tre giorni nazionale di confronto e discussione”.

 

Sono previsti anche dieci giorni di presidi itineranti attraverso i paesi della Bassa Valle, nel calendario estivo del movimento No Tav nel mese di luglio.

 

Le iniziative sono state annunciate attraverso il web, all’insegna dello slogan: “per un’estate di lotta No Tav”:

 

“Da questa settimana si apre l’accoglienza presso il campeggio di Venaus che fino all’11 luglio sarà autogestito. Pertanto tutti sono invitati a portare il necessario per prepararsi da mangiare ed attenersi scrupolosamente alle indicazioni che il movimento darà. L’11, il 12 e il 13 luglio,sempre a Venaus, ci sarà una tre giorni nazionale di discussione, confronto e iniziative in cui temi principali saranno l’estate in corso e le lotte che vedranno protagoniste le varie realtà italiane nella stagione autunnale. Dal 17 al 27 luglio, mentre continuerà ad essere garantita l’accoglienza al presidio di Venaus, il movimento No Tav organizza la marcia/campeggio itinerante contro il Tav. Tappe della marcia saranno Avigliana, Vaie, San DIdero, Bussoleno, San Giuliano di Susa , Venaus e Chiomonte. Per poi concludersi con la consueta marcia Giaglione / Chiomonte”.

 

UN ESTRATTO DAL SITO NOTAV.INFO

 

(…) Esercito, militarizzazione e controllo del territorio sono realtà con cui noi Valsusini abbiamo imparato a fare i conti quotidianamente, ma non ci abituiamo a questa situazione, anzi è pratica collettiva lavorare per inceppare questo meccanismo, a partire dalle più piccole iniziative fino ad arrivare alle manifestazioni di massa che continuano a dimostrarci quanto sia solida la nostra forza nonostante il passare del tempo.

 

La Procura Torinese ha continuato durante quest’anno ad indossare l’elmetto, consapevole ormai che un movimento come quello No Tav non può essere scalfito da qualche denuncia e da titoli roboanti sui giornali. Ed ecco il tentativo, che addiritura la Cassazione valuta spropositato, di incarcerare quattro di noi con l’accusa di terrorismo. La risposta, non scontata al giorno d’oggi ma spontanea per il movimento, è stata quella di stringersi ancora di più attorno agli arrestati, alle loro famiglie e mettere in piedi una campagna per la loro liberazione che sappiamo ben presto avverrà.

 

In questo paese sempre più devastato dalla crisi, solo più in pochi riescono a credere che si troveranno i soldi per portare avanti un’opera così costosa e i lavori, con le promesse dei vari politicanti, una dopo l’altra si infrangono contro una realtà fatta di povertà sempre più diffusa tra la popolazione. Se da un lato la Francia e diversi altri paesi europei fanno molti passi indietro, ogni nuovo governo italiano fa automaticamente sua la battaglia per la costruzione della Torino-Lione, da destra a sinistra, senza se e senza ma. Troppi sono gli interessi in gioco, troppo comodo ed assodato il sistema per ingrassare le tasche dei soliti noti. Per loro sfortuna però, prima o poi, sono tutti costretti a fare i conti con i fatti e, soprattutto, con il movimento che compatto continua il suo percorso di opposizione.

 

I grandi appalti, da sempre portatori di notevoli interessi, anche in Valle sono sempre più in odor di mafia nonostante in molti si affannino ad elevare il cantiere di Chiomonte come esempio di una trasparente gestione. Purtroppo per loro oggi ci sono anche le carte che parlano chiaro. Abbiamo imparato in questi anni che i nostri luoghi di battaglia sono molti. Sul territorio, nelle piazze, in tribunale, nell’informazione e su ognuno di questi ambiti quotidianamente ci attrezziamo e giochiamo le carte a nostra disposizione (…)

 

(Foto: il Torinese)

Riprendono le visite a Exilles, che forte!

Sono due i percorsi di visita della celebre fortezza in  Val Susa, che era stata riaperta  una quindicina di anni fa

 

EXILLESDa qualche settimana è di nuovo possibile visitare  il maestoso Forte di Exilles.

 

Sono due i percorsi di visita della celebre fortezza in  Val Susa, che era stata riaperta  al pubblico una quindicina di anni fa su iniziativa di Regione Piemonte e Museo Nazionale della Montagna.

 

Visitare la struttura che ospitò la leggendaria  Maschera di Ferro, è anche occasione per un’escursione nelle circostanti montagne, alla scoperta  della natura e dell’enogastronomia locale

 

(Foto: Regione Piemonte)

Cinecittà val bene una Mole?

franceschinicinecitta Franceschini ha proposto di creare un museo nazionale del  cinema a Roma, ma è già polemica. Salviamo gli studi cinematografici romani ma non al prezzo del museo di Torino

 

«In Italia abbiamo un bellissimo museo del cinema a Torino ma è un museo che parla del cinema di tutto il mondo, dai fratelli Lumière a oggi. Credo ci sia invece bisogno di un luogo attrattivo anche per i giovani, in cui si racconta la meravigliosa storia del cinema italiano. E un museo nazionale del cinema italiano non può che essere a Cinecittà, luogo dove il nostro cinema è nato. È un progetto su cui stiamo lavorando, costruendo il più possibile livelli di integrazione tra le diverse istituzioni».

 

Dopo le dichiarazioni del ministro Dario Franceschini sulla possibilità di far nascere a Cinecittà un Museo Nazionale del Cinema Italiano viene spontaneo fare una riflessione sul motivo per cui il museo è qui a Torino e non avrebbe alcun senso crearne un doppione a Roma. Il cinema, come ribadito in un nostro precedente articolo comparso nella rubrica via Po 33, nasce a Torino, quando Ambrosio, Itala, Pasquali, Fert, Gloria e molte altre case di produzione, quasi una trentina alla fine degli anni Dieci, si sfidano a colpi di film, proponendo prodotti di respiro internazionale, si pensi a Cabiria (G.Pastrone, 1914), di cui si festeggia quest’anno il centenario. Sempre a Torino nel corso dell’Expo 1911 si tiene uno dei primi festival cinematografici con la vittoria dell’Ambrosio con ben due film La Vita delle Farfalle (R. Omegna,1911), che vanta la sceneggiatura del poeta Guido Gozzano, e Nozze d’Oro (L. Maggi, 1911). Maria Adriana Prolo, fondatrice e collezionista che ha ideato il museo già nel 1941 aveva pensato a Torino proprio per queste ragioni e si era battuta a lungo.

 

Tutto ha inizio con l’articolo “Torino cinematografica prima e durante la guerra (Appunti)” da lei pubblicato sulla rivista “Bianco e Nero” nel 1938, in seguito, nel 1941 comincia a raccogliere materiali e documenti relativi alle produzioni torinesi che avevano fatto conoscere Torino in tutto il mondo. L’idea di costituire il museo è sempre di quell’anno con l’obiettivo di «raccogliere, conservare ed esporre al pubblico tutto il materiale che si riferisce alla documentazione e alla storia delle attività artistiche, culturali, tecniche e industriali della cinematografia e della fotografia» sono le sue stesse parole con cui fonda l’Associazione Museo Nazionale del Cinema.  Ma è solo nel 1953 che il museo trova una sua sede, dopo la guerra e molti anni di attesa. A Palazzo Chiablese apre il Museo Nazionale del Cinema che sarà lì collocato fino al 1985, quando verrà chiuso per messa a norma degli edifici a seguito dell’incendio dello Statuto (1983). L’attuale cornice del Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Mole Antonelliana, è recente, si parla del 2000, quando il museo finalmente riapre in quello che è considerato uno degli edifici simbolici della città.

 

Togliere a Torino questo primato sarebbe ingiusto, è necessario non far morire Cinecittà (che nasce molto più tardi si parla del 1934 come data di apertura dei lavori), creando un museo che ne conservi i materiali e i documenti storici ma senza però equipararsi alla realtà torinese, quanto piuttosto sarebbe possibile pensare a un luogo di conservazione da un lato e che porti turismo dall’altro, come accade ancora oggi alle Majors statunitensi una delle mete principali di Hollywood.

 

Cristina Colet

Martina e Sara in pole position per gli One Direction

martuinaone-directionLa boy band inglese si esibisce nello stadio torinese e c’è grande attesa per un concerto che ha fatto il pienone: non solo nello stadio ma anche in tutti gli hotel della zona

 

Martina e Sara (nella foto scattata sbato mattina poco dopo le 7) , una da Roma e l’altra da Torino, sono le prime fan degli One Direction ad “accamparsi” con quasi 48 ore di anticipo davanti all’Olimpico per cercare di guadagnarsi gli ultimi posti rimasti per l’attesissimo concerto.

 

La boy band inglese, dopo il successo di Milano, si esibirà’ stasera nello stadio torinese e c’è grande attesa per un concerto che ha fatto il pienone: non solo nello stadio ma anche in tutti gli hotel della zona.

 

Sul palco anche gli australiani 5 Seconds of Summer.

 

(Foto: il Torinese)