Luglio 2014- Pagina 22

I Preraffaelliti, viaggio seducente a palazzo Chiablese

Preraffaelliti2Capita raramente di vedere riuniti in una sola volta i più importanti capolavori di un artista o di un movimento. Torna in vita, attraverso il revival medievale, un passato favoloso e remoto

 

La mostra dei Preraffaelliti è certamente una delle più belle dell’ anno per quantità e soprattutto per qualità dei dipinti esposti. Capita raramente di vedere riuniti in una sola volta i più importanti capolavori di un artista o di un movimento. Infatti spesso ne troviamo, tra le tante opere presenti nelle rassegne, solo alcune delle più famose e conosciute che appartengono all’immaginario collettivo tanto da diventare mito.

 

In questo caso invece abbiamo la fortuna di colloquiare con le massime espressioni di una confraternita di metà ottocento che ha rappresentato un’avanguardia del tutto singolare in quanto, pur figurativa, tradizionale nella stesura del colore e nel trattare temi religiosi, storici, mitologici, ha acceso uno spirito di verità e quotidianità riportando in vita, attraverso il revival medievale, un passato favoloso e remoto come se appartenesse alla propria epoca.

 

Un viaggio seducente in Palazzo Chiablese ripercorrendo le vicende umane ed artistiche di Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Jon Everet Millais e altri confratelli prestigiosi. Sedotti da “ Proserpina” splendida Jane Burden Morris nel simboleggiare il parallelo tra mito e vita, affascinati da “ Monna Vanna”, commossi da “ Beata Beatrix” diafana Elizabeth Siddal sospesa tra cielo e terra, dalla dimessa Cristina di “ ecce ancilla Domini”, inebriati dal lussureggiante profluvio di vegetazione di “ Ofelia” ce ne torniamo a casa soddisfatti da una mostra che ha ottenuto lo scopo di far comprendere esaurientemente la poetica e la tecnica della P R B attraverso la Bellezza.

 

      Giuliana Romano

 

 

 

 

A bordo della Maserati tutti in coro: “Giù le mani da Torino”

maserati4L’ha pensata giusta il presidente del Consiglio. Se si fosse presentato all’assemblea degli gliene avrebbero dette quattro. Inoltre avrebbe dovuto dare risposte agli operai della Fiom che lo aspettavano all’ingresso per chiedergli lumi sulla situazione occupazionale

 

Oltre alle grane nei rapporti con (e fra) industriali e sindacati, il premier Matteo Renzi deve anche aver pensato agli sgarbi recenti che il suo governo ha fatto a Torino, quando ha deciso di tirare il pacco agli imprenditori riuniti in conclave alla Maserati di Grugliasco. La sua assenza diplomatica forse è stata anche motivata dall’imbarazzo di sentirsene dire di tutti i colori per le vicende dell’Authority dei Trasporti, che il decreto sulla PA vuole trasferita a Roma, e del declassamento dello scalo aeroportuale torinese.

 

E l’ha pensata giusta il presidente del Consiglio. Se si fosse presentato all’assemblea degli industriali gliene avrebbero dette quattro. Inoltre avrebbe dovuto dare risposte concrete agli operai della Fiom che lo aspettavano all’ingresso dello stabilimento per chiedergli lumi sulla situazione occupazionale. Tornando alle questioni authority e aeroporto, l’appello – rivolto proprio a Renzi – è stato unanime: dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, al sindaco Piero Fassino, alla leader degli industriali Licia Mattioli, tutti assolutamente concordi nel dire no agli sgarbi romani.

 

I rappresentanti istituzionali hanno sottolineato come Torino sia a tutti gli effetti capitale dell’auto e dei trasporti, con eccellenze quali il Politecnico e investimenti sul settore già effettuati. Un discorso strategico collegato allo scalo di Caselle che, con il declassamento rischia di penalizzare Torino e il Piemonte che rappresentano il 10% delle esportazioni italiane. Il messaggio, molto chiaro e forte inviato a Renzi è quindi: giù le mani da Torino. Chissà se il premier questa volta si farà trovare.

 

(Foto: il Torinese)

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