Il giudice: “Questo non è un dibattito sulla Tav”

I rappresentanti delle forze dell’ordine hanno parlato di manifestanti vestiti di nero e con il volto mascherato, in quello che fu un inferno di molotov, petardi e pietre

 

notav chiara claudioLa notte del 14 maggio dello scorso anno, a Chiomonte, i manifestanti attaccarono da posizioni diversi gli schieramenti delle forze dell’ordine, allo scopo di creare confusione e riuscire a entrare nel cantiere. E’ quanto hanno testimoniato agenti di polizia, soldati e carabinieri all’ultima udienza del processo ai quattro attivisti no tav incarcerati con l’accusa di terrorismo. Quella notte i  disordini incominciarono attorno alle 3, con i primi lanci di  pietre.POLIZIA CAMION

 

I rappresentanti delle forze dell’ordine hanno anche parlato di manifestanti vestiti di nero e con il volto mascherato, in quello che fu un inferno di molotov, petardi e pietre. In una precedente udienza un testimone della difesa aveva raccontato, invece, che i poliziotti lanciavano fumogeni ad altezza d’uomo per disperdere la folla. Da qui la richiesta dei difensori, di chiedere un’indagine approfondita sull’operato della polizia. 

 

 

notav manifestanteDa segnalare che il  dibattito sulla Torino-Lione non terrà banco al processo. E’ quanto ha deciso il presidente della Corte d’Assise di Torino, Pietro Capello. Il giudice, infatti, ha respinto l’ammissione di testimoni in merito. A giudizio di Capello la realizzazione della linea ferroviaria è una precisa decisione dello Stato  pertanto non è sindacabile in sede processuale  e non deve condizionare il giudizio.

 

(Foto: il Torinese)

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