A rischio il sogno parisien dei Murazzi

 Il solerte dirigente del Suolo pubblico ha stoppato il progetto: i dehors previsti dalla delibera potrebbero non essere conformi al nuovo piano per l’arredo pubblico. La palla passa al sindaco Fassino. Riuscirà a sbrogliare la matassa?

 

murazziA Palazzo Civico ci vanno molto ma molto cauti. Dopo l’infortunio dell’inchiesta sui Murazzi, tutti i particolari devono essere presi in esame con estrema attenzione. E così, quello che era stata annunciato come il nuovo corso della movida torinese, rischia di restare impantanato a causa di un cavillo burocratico. L’assessore Mangone, con il sostegno del collega Braccialarghe, aveva predisposto la delibera che avrebbe consentito dai prossimi giorni di far aprire i locali lungo il Po già a partire dal pomeriggio, per consentire a torinesi e turisti di godersi il lungofiume, come se si trattasse della Senna parigina. tra una passeggiata e un drink.

 

Sarebbero pronti ad aprire anche caffè e ristorantini di qualità, per dare un nuovo tono alla zona. Ma il solerte dirigente del Suolo pubblico ha stoppato il sogno parisien: i dehors previsti dalla delibera potrebbero non essere conformi al nuovo piano per l’arredo pubblico.Ora la palla passa al sindaco Fassino. Riuscirà a sbrogliare la matassa?

 

Nel frattempo, il prossimo 17 luglio si terrà l’udienza preliminare in tribunale per i funzionari comunali e per l’allora assessore Alessandro Altamura, proprio in relazione ai canoni mai riscossi da palazzo Civico. A tale proposito, è contestata anche una delibera di sette anni fa attraverso la quale, invece di imporre lo sfratto ai gestori morosi, gli si proponeva uno sconto del 25% sui canoni. Nella vicenda, su cui ha indagato il pm Andrea Padalino è rimasto impigliato anche l’ex manager della Città, Cesare Vaciago.

 

A dicembre, invece, si aprirà il processo ad alcuni gestori che , si è scoperto durante le indagini, avevano realizzato abusi edilizi con l’allestimento di dehors, scale e altre opere non consentite. A tutto ciò si aggiungono le contestazioni per i decibel troppo alti (ma in questo caso il processo slitta tra un anno)  da cui tutto iniziò.

 

(Foto; il Torinese)

 

 

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE
Articolo Precedente

Enzo Lavolta: “Strategie per la Smart City”

Articolo Successivo

Quasi 40 mila per la grande festa alla Reggia

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta