Mercoledì 14 giugno 2023, presso il Centro Pannunzio, nella sede di Via Maria Vittoria 35 H, alle ore 18, la Prof.ssa Alessia Cagnotto ha tenuto la conferenza “I fiori nell’Arte”, un tema di alto pregio e di vasta entità a cui la relatrice ha saputo dare un particolare rilievo tecnico e specialistico.
Di fronte ad un pubblico attento e interessato, la parola esperta e precisa della docente di Arte, con il supporto via via delle immagini proiettate, ha avuto modo di delineare, con competente certezza, l’essenzialità della poetica degli autori presi in esame, attraverso un linguaggio preciso, aperto e coinvolgente. La sala piena e silente ha seguito l’interessante taglio dialettico dato dalla docente, il cui modulo narrativo ha saputo presentare le opere esaminate ciascuna non semplicemente come quadro a se stante, ma inserite tutte in una dimensione emozionale, capace di evocare ambienti e situazioni, con accostamenti sorprendenti e illuminanti.
E così il racconto si snoda e quasi esige una simpatia che si collega finemente al contesto: la natura, dice la docente, è da sempre fonte di ispirazione per gli artisti, in tutti i suoi aspetti, partendo dai paesaggi fino al genere “natura morta”. Rientrano in questa ultima categoria “i fiori”, soggetto che non da subito viene considerato importante, si dovrà infatti attendere la celebre “cesta” di Caravaggio prima che tali tipologie di composizione vengano comprese come un genere autonomo. Le composizioni floreali, continua la Professoressa, piacciono molto ai pittori fiamminghi, anche se “l’epoca d’oro” del soggetto fiore è senza dubbio l’Impressionismo. I grandi nomi dell’Ottocento, Renoir, Monet, Manet, Van Gogh e molti altri osservano costantemente la natura e i suoi dettagli, dal loro peculiare e unico modo di osservare e riproporre nascono le eterne opere note come le serie dei “Girasoli” o delle “Ninfee”. Fanno quasi contrasto con tali componimenti, luminosi e dai toni accesi, le composizioni delle epoche successive: il Novecento, secolo devastato dalle guerre, trova voce negli artisti, i quali ascoltano il mondo gridare, per riprendere le parole di Munch, come dicono i fiori nevrotici di Schiele, i turbolenti petali di Nolde, fino alle metalliche composizioni di Lempicka. I fiori si rivelano ancora fonte di grande interesse per gli artisti contemporanei, ed anche per i fotografi, così come dimostrano le sensuali immagini di Mapplethorpe e quelle di Araki. Quello che può parere semplice e silenzioso, come un piccolo fiore, effimero e delicato, è in realtà fonte infinita di spunto e rielaborazione, eterno escamotage per coloro che da sempre necessitano di esprimere se stessi.Il tempo passa veloce, e la conferenza si chiude non senza alcune domande che il pubblico interessato rivolge all’esperta, la quale volentieri risponde con raffinata precisione artistica e piacevolezza verbale, note che hanno segnato questo suo incontro.
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