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E le madamin pasionarie sono state arruolate a pieno rotolo nelle sue truppe. Sicuramente in
Piemonte la vicenda della Tav peserà molto di più che altrove. Anzi, sicuramente non ha fin ora pesato nelle elezioni fatte. Mi sa che qualche emissario il Matteo oramai nazionale l’ha mandato per confortare gli ambienti industriali, confindustriali e professionali del Nord Italia. Tra un po’ liquidera’ la pratica 5 stelle. Su una cosa cosa ha le idee chiare. Comanda lui su tutti. Nel mentre coerenti con se stessi l’Appendino e la sua maggioranza non parlano più la stessa lingua. Hanno fatto poco o nulla ma almeno si sono divisi. Il peggio del peggio. Così la commissione del Ministro Toninelli è una farsa. Spesi dei soldi per nulla. E la sinistra pentastellata capeggiata da Laura Castelli ed Appendino vota contro l’autorizzazione a procedere verso il Ministro dell Interno. La stessa sinistra che mette in difficoltà la Sindachessa. Confusione su confusione e nel mentre il centro storico della nostra città verrà chiuso alle auto fino alle 19,30. Si potrà accedere con la modica cifra di 5 euro. Tempismo elettorale e commercianti imbufaliti. Almeno in Piemonte è oramai chiaro: lo scontro elettorale sarà tra il Chiampa e il candidato del centrodestra, ma non è ancora sicura la candidatura di Cirio inviso al Capitano che non gli perdona l’ aver lasciato anni fa la Lega Nord. E sarà uno scontro all’ultimo voto tra Sergio Chiamparino e Matteo Salvini.

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Ma il consenso è mutevole. Ieri tra centro destra e grillini che si si stanno sciogliendo come neve al sole. Persino Beppe Grillo ha conosciuto l’ ebrezza delle contestazioni ed è fuggito alle impertinenti domande dei giornalisti. Oggi è ritornato
il tradizionale scontro tra centro destra e centro sinistra dove, palesemente, il vento in poppa ce l’ha il primo a guida leghista. Anzi più precisamente a guida Matteo Salvini. Poi quelli del Pd che chiedono ancora un po’ di tempo. Il 3 di marzo si saprà chi sarà il segretario. Zingaretti. Almeno una faccia decisamente simpatica che non parla e non vuole sentire di autosufficienza del Pd. E in questo le elezioni sarde avrebbero potuto rappresentare una positiva lezione per tutta la sinistra sbrindellata ancora pervasa dalla sindrome dei capponi di Renzo di manzoniana memoria. Tutti ma proprio tutti dicono di essere contenti dell’esperimento del Chiampa. Da 50 anni in politica non è un pivello. Il Chiampa iscittosi al Pd poco prima di essere candidato al primo giro in Regione e che ora punta tutto sulle liste civiche, le madamine e Pizzarotti. Ma anche Matteo Salvini non è un pivello. E ad oggi impersonifica la trilogia segretario politico – Ministro dell’Interno – leader politico europeo. Anche per questo la Tav si farà con il voto favorevole dei grillini che sono abbarbicati alla loro sedia. Anche loro tengono famiglia.

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Patrizio Tosetto
(foto: il Torinese)