Torino- Pagina 67

Giù le mani dal cielo Astrotalk online con Infini.to – Planetario di Torino

Appuntamento sabato 20 febbraio ore 18.00 sui canali social (Facebook e Youtube) di Infini.to – Planetario di Torino, Museo dell’Astronomia e dello Spazio – con il secondo appuntamento digitale degli Astrotalk, conferenze-spettacolo che uniscono le ultime ricerche in campo astronomico e scientifico alle spettacolari immagini del Planetario digitale.

In questa seconda data dell’edizione 2021, insieme al nostro planetarista Emanuele, ospiteremo Patrizia Caraveo, Dirigente di Ricerca all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

 

Tutti siamo tristemente familiari con l’inquinamento luminoso. Sappiamo che troppi luci spengono le stelle e abbiamo imparato a promuovere strategie per limitare i danni della nostra illuminazione.

Ma adesso dobbiamo difendere il cielo da un altro pericolo.

Elon Musk, attraverso SPACE-X, vuole lanciare 12.000 satelliti per fornire la copertura internet in tutto il mondo. La costellazione si chiama Starlink ed i satelliti vengono lanciati in gruppi di 60 e, solo nel 2020, sono previsti lanci ogni due settimane in modo da avere circa 1.500 satelliti operativi a fine anno ed iniziare a fornire il servizio.

Ognuno ha un pannello solare che, se si presenta con l’angolo giusto, riflette la luce del Sole e può essere più brillante delle stelle visibili ad occhio nudo. Appena dopo il lancio, i satelliti Starlink formano veri e propri trenini di luci che vengono spesso scambiati per UFO.

Visto il numero e la frequenza dei lanci previsti, la comunità astronomica è molto preoccupata da questo nuovo tipo di inquinamento celeste e si sta organizzando per difendere il cielo.

COME SEGUIRE L’EVENTO

L’appuntamento sarà gratuito e sarà in diretta sulle due pagine ufficiali del Museo:

FACEBOOK – https://www.facebook.com/planetarioditorino

YOUTUBE – https://www.youtube.com/user/PlanetarioDiTorino

Sarà possibile porre domande all’ospite dell’evento tramite la chat di uno dei due social.

Crediti immagine: Emanuele Balboni

Con il make-up Palazzo Madama torna alla “grande bellezza”

Con il prezioso contributo di FONDAZIONE CRT

Palazzo Madama, bombardato il 13 agosto durante l’ultimo conflitto mondiale, nel corso dei secoli ha avuto importanti interventi di ristrutturazione e abbellimenti per opera di molti artisti adoperatisi per impreziosirlo.

Residenza ufficiale delle due Madame Reali, il Palazzo fu rinnovato in fasi successive a cura di Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours e dell’altra Madama reale, Cristina di Francia.

Il tempo passa e il Palazzo ha nuovamente bisogno di opere di restauro per garantire la sicurezza e riportare alle origini la “Grande Bellezza”. L’intervento, promosso dalla Fondazione Torino Musei, da sempre impegnata nella tutela, conservazione e valorizzazione dei beni museali, sarà interamente finanziato da Fondazione CRT, storico e principale sostenitore privato di Palazzo Madama

Prende il via il grande progetto di restauro e consolidamento dell’avancorpo centrale della facciata juvarriana, capolavoro architettonico del Settecento europeo: una spettacolare, complessa e delicata operazione “chirurgica”, capace di “mixare” antiche tecniche artigianali e metodologie all’avanguardia, recuperando i marmi originali accanto all’impiego di materiali contemporanei, come fibre di carbonio, resina e acciaio inox nelle parti nascoste dell’edificio.

Alcuni materiali utilizzati  sono già stati sperimentati con successo nella Torre di Pisa.

Il progetto sarà caratterizzato dal recupero filologico e dal consolidamento di tutti i 3.730 blocchi di marmo e dall’inserimento reversibile di “protesi” in acciaio abbinato alla musealizzazione delle 4 monumentali statue allegoriche sulla sommità.

«Il restauro di Palazzo Madama è il primo dono che la Fondazione CRT fa alla città e alla regione nel proprio trentennale, rafforzando la lunga tradizione di solidarietà verso il patrimonio storico-artistico, a partire dalle Residenze Sabaude – dichiara il Presidente di Fondazione CRT Giovanni QuagliaCi prendiamo cura di un bene di rilevanza nazionale che appartiene a tutti, con l’impegno di collaborare con le istituzioni per un nuovo Rinascimento culturale, continuando a far risplendere nel tempo la ‘grande bellezza’ diffusa sul territorio che rafforza il senso di comunità»

«Sarà – aggiunge il presidente Quaglia – un cantiere della conoscenza che esplorerà le sotterranee “Cantine juvarriane, mai svelate ai visitatori». Gli appassionati potranno assistere dal “vivo” a tutte le principali fasi del ristrutturazione.

Il progetto di restauro e consolidamento strutturale – approvato dal MIBACT e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio –  è firmato  dall’architetto Gianfranco Gritella.

Il Presidente della Fondazione Torino Musei, Maurizio Cibrario, spiega: «Non credo esista in Torino un altro monumento le cui pietre racchiudano 2000 anni di storia al pari di Palazzo Madama. Dall’insediamento romano agli Acaia, i Duchi di Savoia, le Madame Reali, sino al Senato del Regno di Italia, una carrellata ineguagliabile di gestione del potere civico e statale. A trecento anni dalla trasformazione da fortezza a capolavoro dell’arte barocca, si rende necessario un grandioso lavoro di restauro, consentito dal senso civico e dalla sensibilità storica e artistica della Fondazione CRT, a cui va la profonda riconoscenza nostra e dell’intera Città. Si preannuncia anche un intervento delMinistero per i beni e le attività culturali che, se dovesse realizzarsi, completerebbe in modo mirabile il piano dei lavori. Anche per tale ragione la nostra gratitudine va alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, per i consigli, la guida e il sostegno offerti in questa essenziale fase introduttiva».

In dettaglio, le opere per riportare la facciata al suo antico splendore prevedono il restauro dell’apparato architettonico e decorativo; il consolidamento strutturale dei soffitti e degli architravi lapidei dei tre intercolumni del pronao centrale; il sollevamento, il trasporto e il restauro delle quattro monumentali statue allegoriche di coronamento del pronao, che saranno musealizzate e sostituite da copie identiche sulla sommità dell’edificio; il restauro, la revisione e il consolidamento strutturale dei serramenti lignei; la revisione e l’adeguamento dei sistemi di smaltimento delle acquemeteoriche della copertura e, infine, il recupero dei sotterranei circostanti il palazzo.

Entro la primavera, la Fondazione Torino Musei pubblicherà il bando di gara per l’affidamento dei lavori sull’avancorpo centrale, che inizieranno prima dell’estate e dureranno circa un anno e mezzo, per concludersi a fine 2022.

Tommaso Lo Russo 

(Foto: il Torinese)

Ricercato individuato dalla Polizia. Deve scontare 16 mesi 

Era ricercato da Ottobre, il cittadino rumeno 35enne che i poliziotti del Commissariato Madonna di  Campagna hanno riconosciuto durante il loro servizio di pattugliamento lo scorso giovedì sera.

Il provvedimento, emesso dalle Autorità Rumene, prevede per  la pena di un anno e 4 mesi di reclusione per i reati di percosse, aggressioni e minacce per il ricercato, che era stato altresì denunciato lo scorso Agosto per maltrattamenti in famiglia .

I clienti delle ore 23, chiusura provvisoria del bar per 5 giorni

Sono circa le 23 di sabato scorso quando gli agenti del commissariato Madonna di Campagna intervengono presso un bar in corso Toscana. Dall’esterno l’esercizio si presenta con le serrande totalmente abbassate. Una flebile luce filtra dalle fessure della saracinesca; i poliziotti intuiscono che un cospicuo numero di persone è presente nel locale.

Tentando di sovrastare gli schiamazzi degli avventori, gli operatori si qualificano ed intimano al titolare di aprire. La serranda inizia allora ad alzarsi, ma dall’interno nessuno aveva capito trattarsi di un controllo di Polizia. Quando ormai la visuale è sgombra da ogni impaccio, gli agenti potevano distinguere chiaramente un folto capannello di persone, intento a consumare sostanze alcoliche. All’atto degli accertamenti numerose persone fuggono, abbandonando l’esercizio tramite una porta secondaria comandata elettronicamente. Disposta la chiusura del bar per la durata di 5 giorni, sanzionati i clienti presenti.

Jessica Costanzo: “Io, espulsa dal MoVimento”

COSTANZO: “ESPULSA DAL M5S, VICINANZA AI PRINCIPI FONDANTI E DELLA BASE LA MIA VERA VITTORIA
“Ho appena ricevuto la lettera in cui, su indicazione del Capo Politico, vengo espulsa dal Gruppo Parlamentare M5S senza ratifica degli iscritti.
Ovviamente conoscevo le conseguenze del mio voto contrario di ieri sera, ma se qualcuno si aspetta ora che io brandisca l’ascia da guerra rimarrà deluso: non l’ho mai fatto e non lo farò certo adesso, semplicemente non è nel mio stile.
Nelle ultime ore ho ricevuto tantissimi attestati di stima, da parte di centinaia di attivisti e sostenitori che si sono riconosciuti nella mia decisione e che mi hanno spinto ad andare avanti con coraggio e determinazione: con la loro vicinanza io ho già vinto. Desidero ringraziare uno per uno tutti coloro i quali mi hanno manifestato la loro stima, da nord a sud: non sarà mai abbastanza ma ci tengo a farlo”. Così in una nota la deputata Jessica Costanzo.

Maestra licenziata per video intimo: condannata la direttrice

La direttrice e la mamma di una alunna della scuola in cui lavorava la maestra poi licenziata per la vicenda del video hard che la ritraeva, diffuso dall’ex fidanzato di lei ai compagni di calcetto, sono state condannate dal tribunale di Torino 

La giovane maestra era stata costretta al licenziamento da parte della direttrice dell’asilo privato che temeva che il nome dell’istituto venisse infangato a causa della vicenda scabrosa.

La direttrice dell’asilo, risponde dell’accusa di violenza privata e di diffamazione, ed è stata condannata a un anno e un mese. È stata così riconosciuta la violazione della sfera privata della maestra, messa alla gogna pubblica, vera vittima della vicenda. La giovane donna ha dichiarato di non sentirsi risarcita ma di rivolere il suo lavoro.

Appendino, Fassino, Cirio e Chiamparino indagati per “smog”

I sindaci- quella attuale – Chiara Appendino e Piero Fassino, i presidenti del Piemonte Alberto Cirio e Sergio Chiamparino, gli assessori all’ambiente, Stefania Giannuzzi e Alberto Unia, Enzo Lavolta, Alberto Valmaggia e Matteo Marnati sono indagati dalla Procura di Torino.

L’ipotesi è che non abbiano  adottato sufficienti misure per combattere l’inquinamento da smog che vede da anni Torino peggiore città  in Italia.

Nove in tutti gli avvisi di garanzia  notificati oggi dal pm Gianfranco Colace e dall’aggiunto Vincenzo Pacileo che indagano sulla salute dei cittadini.

Varianti Covid, possibili zone rosse in Piemonte in caso di focolai

In caso di necessità la Regione sta ipotizzando di istituire  zone rosse circoscritte se dovessero verificarsi  focolai delle varianti Covid.

 

E’ quanto ha comunicato  l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, durante un’informativa al Consiglio regionale sulla situazione dei contagi da Covid a Torino e nella regione.

La giunta sta infatti scrivendo  una delibera contenente gli aspetti organizzativi contro la diffusione delle varianti.

Nel frattempo Università e istituto Zooprofilattico stanno svolgendo le  tipizzazioni del virus,  impiegando  test per individuare le varianti.

«Stiamo procedendo su tutti i fronti per agire con la massima tempestività nell’individuazione e nel contenimento delle nuove varianti del virus – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -; la Regione Piemonte è dotata di strumenti operativi adeguatamente specializzati che consentono di mantenere alta l’attenzione sull’evoluzione della pandemia, in collaborazione con le autorità sanitarie nazionali. Stiamo facendo una corsa contro il tempo, prioritariamente abbiamo l’assoluta necessità di essere messi nelle condizioni di completare la vaccinazione il più presto possibile per limitare la circolazione e la conseguente mutazione del virus».

«Sul fronte delle varianti – continua l’assessore Icardi -, abbiamo allo studio un provvedimento specifico per dare valore giuridico allo strumento statistico e epidemiologico che già utilizziamo per identificare in modo tempestivo, sulla base di alcuni indicatori (densità di popolazione, over 60, incidenza dei contagi…) le aree del territorio piemontese a maggior rischio di diffusione covid19, con il quale abbiamo reso più efficaci il sistema di contact tracing e di effettuazione dei tamponi. Alla luce delle nuove indicazioni del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità, in caso di riscontro di focolai causati da una delle varianti, si tratterà ora di definire attraverso lo stesso strumento la distribuzione territoriale del focolaio e di individuare eventuali restrizioni da adottare (zone rosse). Un’azione sulla quale stiamo confrontandoci con sindaci e prefetti piemontesi, in accordo con il Governo per l’erogazione dei conseguenti ristori».

 

Premio Odisseo, webinar con le aziende finaliste

Promosso dal CDVM, in attesa della premiazione finale organizza i collegamenti web

Era il lontano 2005 quando il CDVM ( Club Dirigenti Vendite e Marketing dell’Unione Industriale di Torino) dava vita al premio Odisseo, volto alla valorizzazione di enti e imprese del Nord Ovest.

“Il Premio Odisseo – spiega il dottor Antonio De Carolis , Presidente del CDVM – si propone nell’edizione di quest’anno di premiare quelle realtà territoriali che si siano distinte per la realizzazione di progetti creativi, abbinati ad attività di marketing digitali e innovative. Da quando è nato, il Premio Odisseo non vuole soltanto premiare start up innovative sul territorio, ma anche identificare e proporre case history che costituiscano esempi di eccellenza per tutti i professionisti del marketing e del mondo delle imprese. CDVM ha instaurato un dialogo tra mondo economico ed artisti contemporanei, che partecipano al Premio Odisseo dedicando una loro opera, che rappresenterà il premio per ognuno dei vincitori dell’edizione in corso”.

“Il Premio Odisseo edizione 2020 si è ispirato – aggiunge il Presidente Antonio De Carolis – a tre principi, creatività, innovazione e sostenibilità, quali fattori di successo delle organizzazioni del futuro. Nel contesto della pandemia da Civid 19, in attesa di poter ufficializzare i nominativi dei vincitori, in occasione di una premiazione finale, che si spera possa svolgere in presenza, il CDVM ha dedicato al Premio una serie di webinar sulle aziende e gli artisti come occasione per raccontarsi. In ciascun webinar vengono presentate due aziende offrendo a coloro che parteciperanno (in diretta o in un secondo momento) alla visione del webinar la possibilità di conoscere molti aspetti di quelle che non esitiamo a definire realtà imprenditoriali molto interessanti. Seguendo una lunga tradizione verranno premiate sei aziende con un’opera d’arte esclusiva offerta da altrettanti artisti noti e apprezzati nel mondo dell’arte, quale espressione complementare di un unico talento”.

“Nel corso del webinar dell’11 febbraio scorso – precisa il dottor De Carolis – hanno partecipato due start up torinesi, nate entrambe nel corso del 2017, Fabbrica Innovazione Torino (nel campo dell’occhialeria) guidata dal Ceo Alessandro Monticone, e Izmade Is, impresa sociale guidata dal Ceo, architetto Giuseppe Vinci.
Fabbrica Innovazione Torino rappresenta una start up che ha rilevato uno storico marchio torinese, un’azienda artigianale che produce occhiali dal lontano 1922. Nasce dalla visione del Ceo Alessandro Monticone , che ha reso l’azienda un laboratorio creativo, in cui sperimentazione, innovazione e contaminazione costituiscono il fulcro capace di offrire il know-how della tradizione artigianale al servizio della visione contemporanea e futuristica degli artisti designer e stilisti, che creano prodotti in serie limitata in co-branding.

Izmade è, invece, un’impresa sociale, che rappresenta uno studio di progettazione e architettura che realizza arredi e allestimenti. Contemporaneamente condivide competenze e attrezzature, aprendo (in tempi pre Covid) il proprio laboratorio e organizzando corsi di artigianato per appassionati e eventi all’insegna della sostenibilità ambientale”.
A questo punto non ci resta che attendere il prossimo webinar per entrare sempre più a contatto con realtà di eccellenza e con gli uomini che la rappresentano.

Mara Martellotta

Le proposte di Volt per il rilancio economico di Torino

Caro Direttore, vogliamo che il prossimo consiglio comunale si occupi con coraggio della crescita di Torino. La nostra idea è che l’amministrazione debba aiutare l’imprenditoria, fornendo da un lato gli strumenti per il rilancio delle attività già presenti, dal commercio di quartiere al turismo, dall’altro favorendo la nascita di nuove attività, sempre nell’ottica della sostenibilità e dell’inclusività. 

6 proposte per rilanciare l’economia locale #rilancioeconomico

  1. Offriamo opportunità di lavoro. 
  2. Aiutiamo le imprese 
  3. Canapa 
  4. Uso dei fondi europei 
  5. Una nuova geografia del commercio 
  6. Smart commerce 
  7. Offriamo opportunità di lavoro. Un comune può favorire le imprese virtuose del suo territorio, avvalendosi delle normative in tema di gare pubbliche. Ad esempio: o in occasione di gare e bandi pubblici, può valutare premiante un’impresa che valorizzerà il territorio comunale; 

o può affidare direttamente i lavori senza gara a imprese meritevoli del territorio, nel rispetto del principio di rotazione delle imprese, quando la legge consente l’affidamento diretto (valore economico della gara inferiore a 40.000,00 euro); 

o può avvalersi di una procedura ristretta (ex art. 63 codice appalti) per particolari tipologie di servizi – ad esempio, può invitare alcune imprese selezionate in base a criteri specifici, che potrebbero essere appunto la valorizzazione del territorio torinese. 

  1. Aiutiamo le imprese Molti negozi stanno chiudendo e la pandemia ha accelerato questa tendenza. Allo stesso tempo, l’incertezza del periodo frena l’apertura di nuove attività. Il comune deve fronteggiare questi processi, ad esempio: 

o esentando dalle imposte locali (IMU, TARI, TASI) gli artigiani e commercianti proprietari del punto vendita, per aiutarli nella ripresa dopo il Covid-19; 

o imponendo un canone zero sulle imposte locali della durata di tre anni per chi apre una nuova attività e rispetta i parametri di sostenibilità. 

  1. Canapa: un nuovo settore in cui credere – Incentivare la produzione della canapa per uso non solo ricreativo, ma anche (e soprattutto) industriale. Il Comune promuovere di campagne di informazione ed eventi promozione di eventi, per superare lo stigma e rivitalizzare un settore produttivo che potrebbe offrire molti posti di lavoro, con produzioni a basso impatto ambientale.
  2. Uso dei fondi europei – Il rilancio di Torino può essere finanziato attraverso i fondi europei. I fondi ci sono, ma fatichiamo ad accedervi: serve migliorare l’accessibilità allo sportello per le Imprese e per lo Sviluppo locale, affinché più cittadini ne usufruiscano. Come? Ad esempio migliorando: 

o il sito, in modo che sia chiaro ed accessibile; 

o il servizio di consulenza, in particolare inaugurando un servizio di europrogettazione comunale; 

o la comunicazione delle possibilità offerte dall’Unione Europea. 

  1. Una nuova geografia del commercio – Le pedonalizzazioni hanno un grande valore nel contesto urbano: quando le strade vengono pedonalizzate aumenta il valore degli immobili, aumenta il volume delle vendite negli esercizi commerciali e la diminuzione del traffico aumenta la qualità della vita. Via Garibaldi, via Lagrange, via Carlo Alberto e via Monferrato ne sono un esempio. Limitare il traffico in centro città è quindi una scelta vincente per il commercio, ma è essenziale incentivarlo garantendo una maggiore capillarità dei mezzi di trasporto pubblico e sostegni alla mobilità dolce (nell’ottica della città da 15 minuti). 
  2. Smart commerce – Il digitale è fonte di incremento del volume delle vendite. Il comune deve promuovere l’informatizzazione del punto vendita (creazione sito web, adesione ad app di delivery, creazione e-commerce, pagamenti digitali) in partnership con enti privati/fondazioni (CRT, Satispay, Politecnico) e aiutare i commercianti in difficoltà con la sua realizzazione, fornendo incentivi e servizi adeguati. Per non lasciare indietro nessuno, a questi incentivi sarà accompagnata una “Carta dei diritti del lavoratore digitale” sul modello della “Carta di Bologna”.