Torino- Pagina 58

Juve lontano dal primo posto Toro in affanno e non solo per il Covid

Qui Juve: bianconeri sempre più lontano dal primo posto dopo la vittoria odierna dell’Inter contro il Genoa.Alla compagine guidata da Andrea Pirlo sembra mancare la capacità di gestire il risultato e di chiudere le partite. Inoltre, aspetto più importante, è la quantità industriale di palloni persi a centrocampo, una cosa che una squadra come la Juventus non può permettersi: a causa di errori di questa tipologia sono stati persi troppi punti che avrebbero fatto comodo a questo punto del campionato. Ma l’aspetto strano è che fin dall’inizio della stagione, i bianconeri muovono dei passi avanti nella direzione giusta, per poi tornare indietro e commettere nuovamente le solite sciocchezze davanti all’area di rigore, il ché denota che il problema principale è la testa dei giocatori che scendono in campo.Una Juve troppo Ronaldo dipendente che sta puntando, giustamente,tutto sulla Champions League che manca da 25 anni nella bacheca juventina.Ma se non dovesse vincerla sarebbe una stagione da buttare via e rifondare tutto, probabilmente a partire dalla dirigenza.

Qui Toro:  in casa granata le notizie non sono certamente migliori.Il Cagliari ha vinto e si è portato a 2 punti dal Toro.Il covid ha fermato 8 giocatori e molto probabilmente martedì si giocherà contro la Lazio a Roma.Il recupero contro il Sassuolo è stato calendarizzato a mercoledì 17 marzo ore 15 all’olimpico Grande Torino.Intanto oggi sono ripresi gli allenamenti individuali al Filadelfia dopo che il secondo giro dei tamponi è risultato negativo.16 i giocatori a disposizione del tecnico Nicola che integrerà l’organico con almeno 4/5 giocatori della primavera.A questo punto bisogna fare di necessità virtù,Se i granata giocheranno il match contro la Lazio non partono battuti.L’organico è valido:da segnalare che debutterà il neo acquisto Sanabria, attaccante di grande valore.

Vincenzo Grassano

Donna rischia di affogare nel Po per salvare il cane

Nei giorni scorsi all’interno del Parco del Meisino, la Polizia Municipale e i Vigili del Fuoco hanno tratto in salvo dalle acque del fiume Po una donna e il suo cane.

I due stavano passeggiando sul prato adiacente il fiume, quando a un tratto il cane, un Setter Irlandese di pelo fulvo, è scivolato in acqua. La donna, nel tentativo di soccorrere l’amico a quattro zampe è stata anch’essa trasportata dalla corrente del Po.

Un’amica della donna, non appena avvertita la gravità della situazione, ha immediatamente allertato i soccorsi e in pochi minuti sono arrivati sul posto gli uomini della Polizia Municipale, i Vigili del fuoco e l’Ambulanza della Croce Verde.

Grazie alla tempestività con la quale l’elicottero dei Vigili del Fuoco ha sorvolato la zona, si è evitato il peggio e sia la donna che l’animale sono stati subito individuati. Entrambi sono stati poi soccorsi da terra. Uno alla volta, prima la donna e successivamente il quadrupede, sono stati riportati in salvo sulla riva del fiume, in prossimità di via Nietzsche.

La donna, una quarantaduenne di nazionalità italiana, è stata trasportata in codice giallo all’Ospedale San Giovanni Bosco per accertamenti medici mentre il cane, anch’esso in buone condizioni salute, è stato affidato all’amica della donna che aveva dato l’allarme.

Via Reiss Romoli 122 sommersa dai rifiuti

 

Da area industriale e commerciale a discarica a cielo aperto: l’Amministrazione Appendino è assente, gli imprenditori della zona hanno posizionato di tasca propria telecamere di sicurezza. Senza esito le segnalazioni tramite app Junker da parte dei residenti di quest’area di Torino nord: chiediamo fototrappole, interventi di pulizia e misure efficaci, domani la mia interpellanza in Consiglio Comunale.
Sempre più simili a una discarica a cielo aperto: sono gli interni del civico 122 di via Reiss Romoli (Torino nord), dove hanno sede diverse imprese e attività commerciali. Dipendenti e clienti si trovano quotidianamente a dover evitare, nel loro passaggio, rifiuti di ogni tipo. Pare che i titolari di alcune delle aziende, dopo varie segnalazioni senza esito all’Assessorato, abbiamo provveduto di tasca propria a installare impianti di sorveglianza come elemento di deterrenza. Senza esito anche le numerose segnalazioni effettuate dai cittadini tramite la app Junker. La scarsa illuminazione (diversi sono i lampioni non funzionanti) peggiora la situazione. Chiediamo alla Giunta l’installazione di fototrappole per identificare i responsabili degli abbandoni non autorizzati e per risolvere il problema. Domani la discussione in Consiglio Comunale della mia interpellanza sul tema: mi aspetto risposte relative ai progetti dell’Amministrazione sull’area. Chiederò, inoltre, un intervento straordinario di pulizia.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Indimenticabile Carpanini

Sono passati 20 anni senza di Te,  Caro Domenico Carpanini. Il 28 febbraio del 2000, verso le 22 il telefono di casa squillò. Domenico è morto.

Che stai dicendo? sei matto? No , non sono matto,  dai vieni al salone dell Ascom. Vestendomi non ci credevo ancora, arrivai verso le 23, 30.

Tanta gente sbigottita , nulla da fare. Tornando a casa mi chiesi: ed ora? Che capiterà? Caro Domenico eri il candidato ed il sicuro Sindaco di Torino. Non avevi eguali. Dal 1973 iscritto al PCI, dopo lo Psiup che si era dovuto e voluto sciogliere. Dall’80 in consiglio comunale. Da consigliere a vice Sindaco. Seconda volta per Valentino Castellani. Ballottaggio con Costa ex ministro liberale approdato in Forza Italia. Lui era in vantaggio e Castellani vinse per una manciata di voti.
Durante lo spoglio molto nervosismo. Scherzavi con Castellani: vinco io, non ci torno a lavorare in banca.  Non mi piace .il Sindaco uscente era bianco come un cencio. Terrorizzato di non farcela. Tu la città la conoscevi palmo a palmo. Dopo l’amabile sfotto’ lo rassenerasti: non ti preoccupare rivinciamo. Castellani: ti invidio.  Come fai ad essere così sicuro. Semplice,  ora arrivano i seggi meno popolosi.  Centro , Gran Madre e Crocetta. Poi arriveranno i piu popolosi delle periferie. E fu così.  Non c’erano dubbi.
Da vice Sindaco avevi la delega ai Vigili urbani. Dierei proprio una brutta ” rogna ” . Delibera di giunta che istituiva il servizio di pattugliamento notturno. Con compagni fidati feci il giro di controllo . Alcune sezioni, credendo di fare i furbi non fecero nulla. Mattino successivo convocasti il Capo dei Vigili. Mortificato prese i provvedimenti del caso. La tua ironia e sarcasmo erano proverbiali. Si mangiava all’Arcadia nelle speranza di trovarti. E poi fino alle 16 a discutere. Riformista convinto e grande amico di Giuliano Ferrara. Raccontasti di una cena romana con il tuo vecchio amico diventato un ex comunista. Continuavi ( ovviamente ) nel volergli bene , rimanendo sbigottito, non sapeva manco più quanto era lo stipendio mensile di un operaio Fiat. Folla al tuo funerale. Alla Camera Ardente arrivo’ Giuliano che piangeva. Abbracci ed ancora abbracci , con le divisioni , per un attimo superate. Qualcuno a Torino come a Roma non voleva che tu fossi il candidato. Per la prima volta ci furono gli autoconvocati.  Sala strapiena alla GAM. Non c’era storia tu eri il candidato naturale e fu così. 20 anni senza di Te sono tanti e sei morto troppo giovane. Avevi bisogno di Torino come Torino aveva bisogno di Te. Voglio ricordare quella stupenda frase : una città dove far crescere i propri figli. Scusaci Domenico se  non siamo stati all’altezza. Indimenticabile,  convinti che saresti stato un ottimo Sindaco.

Patrizio Tosetto

A Chieri campanile illuminato di verde per la «Giornata delle malattie rare»

Chieri aderisce alla campagna #UNIAMOleforze e illumina di verde il campanile di San Giorgio

 

Domenica 28 febbraio ricorre la «Giornata delle malattie rare», una data significativa dal momento che in Italia sono circa 2 milioni le persone colpite da queste patologie, e una su cinque è un bambino.

Anche il Comune di Chieri aderisce alla campagna lanciata da UNIAMO (Federazione delle Associazioni di Persone con Malattie Rare d’Italia), illuminando di verde il campanile di San Giorgio nella giornata di domenica 28 febbraio. «Chieri è la 5° città del Piemonte ad aderire all’iniziativa di Uniamo-commenta il Sindaco Alessandro SICCHIERO-e illuminando il campanile di San Giorgio vogliamo anche noi contribuire ad ‘accendere la luce’ sulle malattie rare».

Poste Italiane ha consegnato all’ospedale San Giovanni Bosco i vaccini Astra Zeneca

Sono arrivati a destinazione in queste ore i furgoni del corriere di Poste Italiane, SDA, per la consegna all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino di 6100 dosi del vaccino Astra-Zeneca .

Nella giornata di oggi alcuni mezzi speciali, attrezzati con celle frigorifere, hanno preso in carico i vaccini AstraZeneca a Chiavari e hanno proseguito il loro viaggio, sempre grazie ai mezzi di SDA, per raggiungere le loro destinazioni finali presso le Farmacie Ospedaliere di Cambiano, Rivoli e Ivrea a all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.
In totale il Corriere Sda sta consegnando nelle regioni Sicilia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Puglia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli, Trento, Bolzano, Calabria, Abruzzo, Marche 280 mila dosi Astra Zeneca.

Comitato Vittime Rsa, documentazione consegnata in Prefettura

La Fondazione promozione sociale onlus, animatrice del Comitato vittime nelle Rsa, e il Csa – Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base al quale aderiscono venti associazioni e organizzazioni che operano per la promozione e la tutela dei malati cronici non autosufficienti e delle persone con disabilità/autismo con limitata o nulla autonomia, hanno consegnato nei giorni scorsi  al Prefetto di Torino le proprie istanze in merito al sistema di presa in carico di malati e persone con disabilità non autosufficienti, anche in relazione alla redazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (cosiddetto Recovery Plan o #Next Generation Eu).

Le organizzazioni hanno chiesto formalmente al Prefetto di inviare al Governo le osservazioni consegnate, nelle quali è sottolineato che la pandemia ancora in corso ha dimostrato che il sistema di presa in carico dei più deboli fra i malati e le persone con disabilità non risponde alle loro esigenze di tutela della salute e ha subito – specie negli ultimi anni – tagli nel riconoscimento di diritti e delle risorse collegate, non accettabili. Nemmeno risponde alle loro esigenze di relazione – esigenze che sono come e anche più di quelle degli altri cittadini – l’attuale loro confinamento nelle strutture (per motivi di scarico di responsabilità, più che per precauzioni cliniche) oppure a casa (è il caso delle tantissime persone con disabilità lasciate illegittimamente senza le prestazioni dei servizi sanitari e socio-sanitari di cui sono titolari).

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è l’occasione per una inversione di rotta decisiva, a condizione che le risorse ad esso connesse siano orientate all’intervento sul fronte della riforma dei servizi territoriali e residenziali, così come all’istituzione di un sistema di cure domiciliari che non si limiti a sporadici passaggi di medici o infermieri (nell’ordine di qualche ora all’anno), ma costituisca una vera presa in carico sanitaria del malato nel suo contesto di vita. Oggi – stando alle bozze di Piano che sono circolate e al programma di azioni preannunciato al Parlamento dal Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi – non è così.

Da qui l’inquietudine delle organizzazioni, il pericolo ravvisato che la strage del Covid19 venga dimenticata, l’urgenza di far pervenire al Governo le proposte di intervento.

Le associazioni hanno consegnato al Prefetto i documenti, già inviati al Presidente del Consiglio e al Ministro della salute,  che riassumono le azioni indispensabili per affrontare il problema delle visite, della messa in sicurezza dei luoghi di cura, della priorità delle prestazioni domiciliari per chi è a casa ed ha necessità di un assegno di cura.

«Sosteniamo che oltre ad un obbligo giuridico di fornire le cure adeguate ai malati sancito dalla Costituzione e della legge istitutiva del Servizio sanitario, vi sia un debito morale del Paese nei confronti di quanti sono in tali condizioni, che va onorato subito – ha spiegato Maria Grazia Breda, Presidente della Fondazione promozione sociale – con la previsione di interventi innovativi e radicali che rispondano veramente alle esigenze dei pazienti nella gestione delle cure di lungo termine (LTC) e delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie erogate nelle strutture residenziali previste dai Livelli essenziali delle prestazioni (Lea)».

Per Vincenzo Bozza, presidente dell’UTIM – Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettiva «le prestazioni Lea – servizi residenziali, comunità alloggio, centri diurni, cure domiciliari – non possono subire riduzioni. Le famiglie sono allo stremo, per questo abbiamo avviato una causa pilota per la riapertura completa dei Centri diurni: alle istituzioni spetta trovare gli spazi per i servizi, se quelli attuali non sono adeguati e nel frattempo garantire quanto meno le prestazioni domiciliari necessarie».

Le istanze riguardano:

–       La priorità nella somministrazione dei vaccini anti Covid per malati non autosufficienti e loro parenti, con l’obiettivo di riaprire alle visite in piena sicurezza e pur con tutte le tutele del caso;

–       L’inserimento nelle azioni di sviluppo dei servizi territoriali delle prestazioni sanitarie domiciliari di lungo termine (LTC): potenziamento dell’ospedalizzazione a domicilio e dell’Adi, con il riconoscimento – come Lea – di un contributo economico universalistico con oneri a carico del Servizio sanitario, così come già previsto in ambito Lea per i ricoveri convenzionati in Rsa;

–       Il riconoscimento delle Rsa accreditate come parte integrante della filiera delle strutture sanitarie del Servizio sanitario;

–       Una nuova programmazione di ospedali di territorio polifunzionali che non si fermi agli ospedali di comunità e al loro modello di ospedali «a tempo», senza collegamento con il sistema di continuità della presa in carico dei pazienti non autosufficienti;

–       L’avvio per le persone con disabilità intellettiva e/o autismo di un percorso innovativo di riconversione delle strutture residenziali e semiresidenziali socio-sanitarie, affinché siano previsti sin d’ora spazi per assicurare percorsi separati all’interno dei locali in caso di infezioni e/o epidemie, in modo da assicurare lo svolgimento regolare delle loro attività a pieno regime, anche in caso di epidemie.

La Juve si ferma a Verona

Barak risponde a Ronaldo
Terzo posto e -7 dall’Inter capolista

Era una sfida cruciale, importante per capire se la Juve poteva ambire al decimo scudetto consecutivo  o se per quest’anno sarebbe stato meglio accontentarsi dei primi quattro posti. I bianconeri di Andrea Pirlo,reduci dalla brutta sconfitta in Champions contro il Porto e dalla vittoria casalinga contro il Crotone, questa sera hanno impattato per 1-1 contro il Verona  di Ivan Juric, una delle sorprese più liete del campionato, nell’anticipo della 24esima giornata di Serie A in scena allo stadio Bentegodi: decidono il 26esimo centro in stagione di Cristiano Ronaldo (19 in campionato) in 29 partite e il pareggio di Barak con il sesto centro in Serie A  I bianconeri, reduci da quattro vittorie nelle ultime sei, restano terzi a meno 7 dall’Inter e a meno 3 dal Milan. Coriacei scaligeri, noni in classifica a 35 punti, meno 11 proprio dalla Juve: già la passata stagione gli uomini di Juric sconfissero i bianconeri, mentre all’andata era arrivato un pareggio.
Ora testa alla Champions League con la gara di ritorno contro il Porto dove occorrerà vincere almeno  1-0 per qualificarsi ai quarti di finale della competizione.

Vincenzo Grassano

Rivalta: nuova autopompa per i vigili del fuoco volontari

Il mezzo è stato acquistato grazie al contributo di 6 Comuni della cintura torinese

Il distaccamento volontario dei Vigili del Fuoco di Rivalta ha finalmente una nuova
autopompa. Grazie alla disponibilità di sei comuni della cintura torinese e al bando di
finanziamento della Regione Piemonte è stato possibile raccogliere i fondi necessari per
dotare i volontari rivaltesi di un mezzo adeguato alle esigenze di intervento e controllo del
territorio.


La nuova autopompa è costata 197.381 €, somma finanziata con i 50.381 € raccolti dai
volontari e con 20.000 € provenienti dal bando regionale. Una commessa che non sarebbe
però stata possibile senza i fondi stanziati dalle amministrazioni comunali: 1.000 € da
Volvera, 3.000 € da Sangano, 14.000 € da Bruino, 29.000 € da Piossasco, 40.000 € da
Orbassano, 40.000 € da Rivalta.

«Sono molto contento che con un vero lavoro di squadra tra comuni siamo riusciti a realizzare
quello che sembrava un sogno: acquistare un nuovo mezzo con tutte le migliori tecnologie e
attrezzature» spiega il vicesindaco di Rivalta Sergio Muro. «Credo di esprimere un’opinione
condivisa quando dico che i nostri volontari se lo meritano: sono un gruppo che lavora da oltre
cent’anni sul territorio con professionalità e dedizione». «Tutti abbiamo assistito ai loro
interventi – aggiunge ancora il vicesindaco – e solo nell’ultimo mese a Piossasco e Bruino
hanno contribuito a risolvere due incendi importanti».

L’automezzo, un Iveco EuroCargo 120E25 doppia cabina di classe 2000-4000lt capace di
ospitare fino a 5 volontari, è stato consegnato sabato 27 febbraio 2021 nel corso di una breve
cerimonia nella caserma dell’Associazione Vigili del Fuoco Volontari a Rivalta di Torino.
Alla cerimonia sono intervenuti il dottor Franco De Giglio, responsabile del Settore Protezione
Civile e Sistema AIB della Regione Piemonte, i sindaci dei comuni che hanno finanziato il
progetto, i parroci di Rivalta, i volontari della Croce Bianca, il gruppo di Protezione Civile e i 38
volontari del gruppo dei Vigili del Fuoco di Rivalta.

«Questo mezzo rafforza non solo l’attività dei Vigili del Fuoco Volontari di Rivalta, ma
contribuisce a migliorare l’efficacia degli interventi di soccorso sui nostri territori» ha detto il
presidente della Delegazione del Distaccamento rivaltese Massimo Bruno. «Vogliamo
ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato in questa che all’inizio sembrava una missione
impossibile: le amministrazioni comunali, i nostri volontari e i tanti cittadini che hanno deciso
di supportare la nostra attività. Lo riteniamo un segno di riconoscimento e di stima nei
confronti del nostro lavoro».

Torino Tricolore contro i parcheggiatori abusivi

Riceviamo e pubblichiamo / Questa mattina, una ventina di volontari di Torino
Tricolore, ha presidiato il posteggio della stazione Porta Nuova per
impedire ai posteggiatori abusivi di chiedere il pizzo ai torinesi.
“Stamattina abbiamo deciso di presidiare il posteggio di Porta Nuova
occupato, ogni giorno, da posteggiatori abusivi che, sotto minaccia,
estorcono soldi ai mal capitati – ha dichiarato Matteo Rossino portavoce
di Torino Tricolore – un problema che esiste da troppi anni e che sembra
essere diventato parte della città ormai.”
“Pochi giorni fa un signore anziano è stato aggredito proprio in questo
posteggio per aver dato una mancia troppo misera a un posteggiatore,
ieri davanti all’ospedale Regina Margherita un’altra persona è stata
minacciata per aver detto di non voler pagare – continua Rossino – La
situazione è decisamente scappata di mano a chi dovrebbe garantire la
sicurezza dei cittadini, questo fenomeno esiste da tempo e sta
peggiorando.”
“Per una mattina abbiamo permesso ai torinesi di posteggiare in piena
libertà e soprattutto in sicurezza, senza temere per la propria
incolumità e per la propria auto – ha concluso Rossino – ci auguriamo
che, dopo questi episodi gravissimi, chi di dovere inizi a occuparsene
seriamente prima che succeda qualcosa di peggio, se no torneremo noi a
presidiare.”