Torino- Pagina 47

Denunciato perché aveva a casa armi e droga

Si tratta di un ventitreenne italiano

Personale del Comm.to San Secondo, lo scorso mercoledì mattina, in conclusione di alcune indagini relative a un soggetto italiano che esercitava l’attività di spaccio nel quartiere Santa Rita, è risalito ad un appartamento sito in corso Sebastopoli ove risiede un ventitreenne italiano, insieme al padre. Presentatisi nell’alloggio unitamente a personale del Nucleo Cinofili ed al cane poliziotto Kira, gli agenti hanno rinvenuto, addosso al giovane e nella sua camera, 40 grammi di hashish, un bilancino di precisione e 2650 €. Il denaro era custodito all’interno di un cofanetto nella stanza del giovane, insieme a 5 pistole, che sono state debitamente sequestrate. Si tratta di un’arma resa inerte e di 4 piccole rivoltelle storiche. Inoltre, sul medesimo pensile erano presenti 8 fra pugnali e armi da taglio. Nessun’arma risulta essere mai stata denunciata. Tutto è stato sottoposto a sequestro. Il ventitreenne  è stato denunciato per  detenzione della sostanza stupefacente, per la detenzione abusiva delle armi.

Al via il 20° Glocal Film Festival

Giovedì 11 marzo inizia il 20° GLOCAL FILM FESTIVAL che si terrà fino a lunedì 15 marzo online sulla piattaforma streeen.org. 

L’apertura è affidata all’anteprima assoluta di Manuale di storie dei cinema, inno all’importanza della sala cinematografica, e si chiude con l’assegnazione del PREMIO RISERVA CARLO ALBERTO alla scenografa Paola Bizzarri (Nastro d’argento e David di Donatello per Habemus Papam). Cuore del Glocal, i concorsi per documentari e cortometraggi, Panoramica Doc Spazio Piemonte, e da quest’anno in programma anche un focus con una ‘Regione Ospite’ (per questa edizione, i Paesi Baschi) per scoprire le produzioni cinematografiche locali di altri territori.

Il 20° Glocal Film Festival è organizzato da Associazione Piemonte Movie, realizzato con il contributo di Regione Piemonte, il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino, e il supporto di Film Commission Torino Piemonte e di Museo Nazionale del Cinema – Torino Film Festival. Main Partner O.D.S. Operatori Doppiaggio e Spettacolo. Main Sponsor Carlo Alberto.

20° GLOCAL FILM FESTIVAL 11 – 15 MARZO 2021  online su streeen.org

Torna dall’11 al 15 marzo 2021 il Glocal Film Festival di Torino che da 20 anni seleziona il meglio della produzione cinematografica legata alla vivace industria filmica regionale.

I titoli della 20ª edizione saranno disponibili in streaming su streeen.org e ognuno sarà accompagnato da presentazioni sui social con registi, interpreti e produttori, aprendosi a una platea diffusa su tutto il territorio italiano che il festival vuole conquistare grazie alle proposte dei film che compongono un programma più che mai glocal.

Il contesto attuale chiede al Glocal di mettersi nuovamente in gioco e se l’essere offline oppure online è dettato dalla situazione, l’obiettivo è quello di essere in ogni modo un festival LIVE! “Viene naturale chiedersi se un festival di cinema che non va nelle sale e le riempie dell’entusiasmo del pubblico, può comunque essere definito tale. – Commenta Gabriele Diverio, direttore del Glocal Film Festival – Eppure i festival, anche quelli virtuali, continuano a essere preziosi. Un festival di cinema è come quell’amico di cui ti fidi e a cui chiedi consigli su che quali film vedere. Se vi fiderete delle nostre scelte, siamo sicuri che amerete il 20° Glocal Film Festival.

Il 20° Glocal Film Festival, diretto da Gabriele Diverio, parte giovedì 11 con l’excursus dello storico rapporto tra Torino e le sue sale cinematografiche culminante con la situazione attuale raccontato ne Manuale di storie dei cinema di Stefano D’Antuono e Bruno Ugioli. Prodotto dalla Rossofuoco di Davide Ferrario, il lavoro riflette sull’identità e sul valore della sala cinematografica e della visione in sala, oggi messe a rischio a causa della pandemia – e sarà presentato in ANTEPRIMA ASSOLUTA direttamente dalle sale del Cinema Massimo di Torino.

I 33 titoli del festival 2021 incarnano appieno la volontà di uscire dai confini regionali, aprendosi nella narrazione e nella realizzazione a contaminazioni e coproduzioni, il tutto anche grazie a un comparto cinematografico regionale qualificato e dinamico, rafforzato dal lavoro di enti come il Museo Nazionale del Cinema e la Film Commission Torino Piemonte.

I 6 titoli di cinema del reale protagonisti del concorso PANORAMICA DOC – saranno valutati dalla giuria composta da Sarah Bellinazzi (Creative Europe Italia), Carlo Cresto-Dina (Produttore – Tempesta Film) e Matteo Marelli (Critico e giornalista) per ambire al Premio Torèt Alberto Signetto (2.500 €), dopo essere stati presentati a festival come la Festa del cinema di Roma, il Festival dei Popoli, il Thessaloniki Documentary Festival e La Havana International Film Festival.

Il doc prodotto dalla torinese Indyca CUBAN DANCER (domenica 14, ore 21) di Roberto Salinas segue tra L’Avana e Miami il giovane ballerino Alexis inseguire il suo sogno; DISCO RUIN (sabato 13, ore 21) di Lisa Bosi e Francesca Zerbetto è un visionario viaggio nell’Italia del clubbing; SLOW NEWS (domenica 14, ore 19) di Alberto Puliafito, indaga il lavoro di alcune redazioni in Italia e all’estero che lavorano per far tornare al centro il ruolo sociale del giornalismo; UMBERTO B. (sabato 13, ore 19), ultimo lavoro del torinese Francesco Amato traccia la biografia di una delle figure più indecifrabili della storia italiana politica e sociale: Umberto Bossi. LIBRO DI GIONA (venerdì 12, ore 20) di Zlatolin Donchev, prodotto dai fratelli De Serio, mostra la quotidianità di un senzatetto e l’inattesa eredità che gli permetterà di voltare pagina; ne LA MIA STORIA SI PERDE E SI CONFONDE (venerdì 12, ore 22) i registi Daniele Gaglianone e Imogen Kusch, conducono gli allievi e le allieve della Scuola Volonté di Roma a esplorare il confine tra finzione e verità.

Il contest SPAZIO PIEMONTE presenta 16 cortometraggi in quattro appuntamenti e la giuria formata da Davide Catalano (Corti in Cortile), Joana Fresu de Azevedo (Sedicicorto) e Roberto Gagnor (sceneggiatore), assegnerà il Premio Torèt Miglior Cortometraggio (1.500 €) oltre al Premio O.D.S. – Miglior Attore, Premio O.D.S. – Miglior Attrice e Premio Miglior Animazione. Le giurie partner proclameranno i vincitori dei premi Cinemaitaliano.info – Miglior Corto Documentario, Machiavelli Music – Miglior Colonna Sonora e Scuola Holden – Miglior Sceneggiatura.

L’attenzione che il Glocal riserva alla produzione locale si traduce anche in collaborazioni con realtà che similmente puntano i riflettori sulle specificità cinematografiche di altri territori: il focus FROM LOCAL TO GLOBAL: LET’S ACT ‘GLOCAL’ TOGETHER! propone 4 cortometraggi provenienti da altrettanti festival italiani con cui il Glocal è gemellato – Corti in Cortile, Lago Film Fest, Sedicicorto Forlì International Film Festival e Skepto International Film Festival – per mostrare la varietà e la qualità della produzione di film brevi nelle diverse regioni e a questi si aggiunge 1 film breve internazionale con una ‘REGIONE OSPITE’ che per questo 2021 saranno i Paesi Baschi (Spagna), grazie a Kimuak, ente che si occupa di promuovere il cinema dei Paesi Baschi nel mondo. Il tema della produzione regionale convergerà nel panel ORIZZONTE CORTI: UNO SGUARDO REGIONALE.

Oltre ai premi delle sezioni competitive, il Glocal Film Festival riserva a personaggi e professionisti di spicco legati alla regione il PREMIO RISERVA CARLO ALBERTO che quest’anno verrà assegnato alla scenografa PAOLA BIZZARRI, nata a Roma ma torinese d’adozione. Paola Bizzarri sarà ospite del festival lunedì 15 marzo alle 19 insieme a SILVIO SOLDINI, per un incontro trasmesso online sulla pagina FB del festival che ripercorrerà la sua carriera con momenti e aneddoti del sodalizio col regista, per il quale ha reinventato le strade di Torino nel Il comandante e la cicogna oltre ad aver collaborato ad altri suoi celebri film come Pane e Tulipani e Agata e la tempesta. Scenografa dalla carriera decennale, è vincitrice del Nastro d’argento alla migliore scenografia e del David di Donatello per il Miglior Scenografo per Habemus Papam di Nanni Moretti ed ha firmato le scenografie della fortunata serie tv Braccialetti Rossi.

I 5 giorni di festival propongono anche la speciale sezione fuori concorso dall’evocativo nome Lock & Short dedicata ai corti che restituiscono in immagini l’emergenza pandemica e il confinamento tra le mura di casa. Il Glocal non rinuncia alle occasioni formative e per la settima edizione del Premio Professione Documentario (500€) è stato scelto il documentario We Are The Thousand di Anita Rivaroli che verrà proposto agli studenti dei 10 istituti scolastici del Piemonte che hanno aderito al progetto. Inoltre, tra i cortometraggi iscritti a Spazio Piemonte sono stati 25 quelli realizzati all’interno delle scuole e tra questi è stato selezionato il vincitore del Premio Comix.

Lo staff del festival introdurrà gli appuntamenti con le dirette sulla pagina FB @PiemonteMovieGlocalNetwork con gli autori dei film in programma. 

I film del 20° Glocal Film Festival sono disponibili dalla messa online e per le 48 ore successive (biglietto 3,50 €, abbonamento festival 12 €) sulla piattaforma streeen.org.

Info info@piemontemovie.com / 328.8458281 / www.piemontemovie.com / www.facebook.com/PiemonteMovieGlocalNetwork / www.instagram.com/piemontemovie

20° Glocal Film Festival è organizzato da Associazione Piemonte Movie, realizzato con il contributo di Regione Piemonte, il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino, e il supporto di Film Commission Torino Piemonte e di Museo Nazionale del Cinema – Torino Film Festival. Main Partner O.D.S. Operatori Doppiaggio e Spettacolo. Main Sponsor Carlo Alberto.

Riccardo Muti sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio

COSÌ FAN TUTTE: La regia è firmata da Chiara Muti

Streaming sul sito del Regio da giovedì 11 marzo 2021 ore 20

Giovedì 11 marzo alle ore 20 sul sito del Teatro Regio l’appuntamento in streaming è di quelli da non mancare: il Maestro Riccardo Muti dirige – per la prima volta – l’Orchestra e il Coro del Regio nel Così fan tutte, dramma giocoso di Wolfgang Amadeus Mozart. Chiara Muti firma la regia di questa coproduzione del 2018 tra il Teatro San Carlo di Napoli e la Wiener Staatsoper. Il sestetto tutto italiano dei protagonisti è composto da Eleonora Buratto (Fiordiligi), Paola Gardina (Dorabella), Alessandro Luongo (Guglielmo), Giovanni Sala (Ferrando), Francesca Di Sauro (Despina) e Marco Filippo Romano (Don Alfonso).
La produzione di Così fan tutte si avvale del contributo di Reale Mutua, Socio Fondatore del Teatro Regio: «Siamo lieti di sostenere anche quest’anno uno dei teatri più prestigiosi del panorama artistico e musicale internazionale, partecipando alla stagione operistica con il capolavoro Così fan tutte, diretto per la prima volta a Torino dal grande direttore d’orchestra Riccardo Muti, ha dichiarato Luigi Lana Presidente di Reale Mutua. La storia della musica italiana è la più lunga e importante al mondo e il Maestro Muti è un punto di riferimento per tutti coloro che hanno nel cuore la musica classica; ecco perché per Reale Mutua, Socio fondatore del Teatro Regio da anni, questo sostegno assume un significato particolare, soprattutto in un momento in cui la cultura è ingrediente fondamentale del processo di ripartenza».

Il Coro del Teatro Regio è istruito da Andrea Secchi. Le scene minimali, ma da “lanterna magica”, sono di Leila Fteita, i bellissimi costumi di gusto settecentesco di Alessandro Lai e le luci limpide di Vincent Longuemare. Maestro al fortepiano è Luisella Germano, assistente alla regia Tecla Gucci.
Riccardo Muti è, senza dubbio, uno dei più prestigiosi direttori d’orchestra al mondo. La sua brillante carriera, unita a una personalità magnetica, è fonte di fascino e ispirazione. «Sono sinceramente commossa che il Maestro Muti abbia accolto con entusiasmo il mio invito di venire a dirigere la nostra meravigliosa Orchestra e il nostro raffinatissimo Coro – afferma Rosanna Purchia Commissario straordinario del Teatro Regio – il mio lungo rapporto di stima e amicizia con il Maestro, rafforzato dalle nostre comuni origini partenopee, ha dato questo straordinario risultato. La presenza del Maestro, in un momento di tale difficoltà per il Teatro, è un segno importante, che dà a me e a tutti noi una forza straordinaria».

Per il Maestro Muti, quest’opera è «un universo misterioso e colmo di ambivalenze, proiettato verso una fine disincantata e cinica», che è la lettura professata da Don Alfonso: nessuno è immune dal tradire l’amato o l’amata e con questo occorre saper convivere. In totale sintonia con il sentire della regista, Chiara Muti che descrive Così fan tutte come «il dramma giocoso del disincanto. Amiamo veramente o per gioco? E che cos’è veramente l’amore se non una scelta di tempo e di luogo, un caso, un incontro? In quest’opera l’illusione è più reale della realtà stessa e la scena immaginata è come una lanterna magica fatta di specchi che riflettono ciò che siamo nell’immaginario di chi ci sta intorno. Così fan tutte è un’opera metafisica! Una riflessione profonda sull’essenza del nostro essere. Noi siamo attraverso lo sguardo degli altri».

Prima di apprendere quest’amara lezione filosofica ed esistenziale, i giovani Guglielmo e Ferrando, Fiordiligi e Dorabella vivono nella spensieratezza della loro età, ridendo e scherzando: proprio così ce li mostra la regista, con mano spigliata, in un’atmosfera da commedia con allusioni ai doppi sensi erotici del libretto. La musica trasforma in gioco scenico le trame, visto che il teatro di Chiara Muti nasce dalla musica e si snoda con naturalezza nella recitazione.

Con Così fan tutte, l’ultima opera buffa scritta da Mozart e andata in scena a Vienna nel 1790, si conclude la trilogia di opere italiane scritte su libretto di Lorenzo Da Ponte dopo Le nozze di Figaro (1786) e Don Giovanni (1787). Nel libretto, Da Ponte mette in scena la crudeltà dei rapporti tra i sessi e la pretesa maschile del dominio fisico ed esclusivo su una persona ma, per la prima volta nell’opera buffa, la fedeltà messa alla prova è quella di due dame della buona società. Nonostante l’originalità della vicenda, il librettista veneto si concede un fitto intreccio di citazioni che spaziano da Ovidio a Boccaccio, Ariosto, Marivaux e Goldoni.
La Napoli del ’700 fa da sfondo alle avventure di due giovani ufficiali, Guglielmo e Ferrando che, per provare la fedeltà delle rispettive fidanzate Fiordiligi e Dorabella, le corteggiano sotto mentite spoglie. Le avances hanno successo, ma ognuna si lascia conquistare dal fidanzato dell’altra. Il cinico Don Alfonso e la cameriera Despina, per amore della burla, organizzano un finto matrimonio, poco prima del quale viene svelato l’intrigo. Le ragazze chiederanno perdono e le due coppie, finalmente riconciliate, si ricomporranno.
Il cast pare “cucito” sulla musica e le intenzioni del compositore e indubbiamente si sposa all’idea registica. Eleonora Buratto, tra i soprani lirici più acclamati del mondo, inizia la sua carriera proprio con il Maestro Muti e ha al suo attivo collaborazioni con i più importanti direttori della scena internazionale, da Zubin Mehta a Teodor Currentzis, da Daniele Gatti a Michele Mariotti. Questa è la sua seconda prova nel ruolo di Fiordiligi, già sostenuta con gran successo al Teatro alla Scala lo scorso gennaio. Paola Gardina (Dorabella) è fra i mezzosoprani più talentuosi del panorama italiano e straniero. Ha calcato i palcoscenici dei più importanti teatri al mondo, dal Teatro alla Scala alla Bayerische Staatsoper, dalla Fenice al Teatro Real di Madrid. Del suo personaggio racconta: «Io e Dorabella siamo “amiche”, ormai in me c’è qualcosa di lei. È un personaggio frizzante, sbarazzino e fresco, una ragazza che racconta una storia di sentimenti che nei secoli si ripete immutata e sempre attuale». I due ufficiali Ferrando e Guglielmo sono interpretati rispettivamente da Giovanni Sala e Alessandro Luongo. Il primo colpisce per la voce e l’interpretazione appassionata, il calore, la sensibilità e lo slancio con cui delinea i personaggi. Proveniente da una famiglia di musicisti, la musica è stata per Giovanni Sala il primo respiro e oggi lo possiamo anche apprezzare nelle sue esibizioni con il Gruppo vocale Famiglia Sala. Alessandro Luongo, classe 1978, è fra i baritoni più promettenti della sua generazione: ha collaborato con prestigiosi direttori quali Riccardo Muti, Zubin Mehta, Fabio Luisi, Michele Mariotti, Seiji Ozawa, Bruno Campanella ed Evelino Pidò, e con registi come Pier Luigi Pizzi, Jean-Louis Grinda, Cristina Mazzavillani, Ruggero Cappuccio. Il giovanissimo mezzosoprano Francesca Di Sauro debutta il ruolo di Despina. Ha già al suo attivo collaborazioni con il Maestro Riccardo Muti e con artisti come Leo Nucci e registi come Emma Dante. Marco Filippo Romano è uno splendido Don Alfonso, tra i più amati baritoni buffi della scena internazionale, ed è un habitué del palcoscenico torinese, dove è stato interprete con grande successo ne L’italiana in AlgeriIl barbiere di SivigliaIl turco in ItaliaLa donna serpenteLa CenerentolaTurandot e Il matrimonio segreto.
Lasciamoci, dunque, sedurre da questo splendido Così fan tutte, che contiene la pagina mozartiana forse più sublime di tutte e cioè il terzetto “Soave sia il vento”: nulla cura l’anima più della musica di Mozart. Occasione da non perdere!

Lo streaming di Così fan tutte è gratuito e resterà disponibile on-demand fino al 30 settembre 2021.  Si ringrazia RMMUSIC (www.riccardomutimusic.com), società che detiene i diritti di registrazione e di immagine di Riccardo Muti.

Dall’11 marzo sarà disponibile sul sito del Teatro Regio la presentazione del libro fotografico Attraverso, di Chiara Muti e Silvia Lelli (edito da Seipersei nel 2020), in un video realizzato negli splendidi ambienti del Museo Storico di Reale Mutua. Uno sguardo sapiente della fotografa Silvia Lelli che racconta in immagini le regie d’opera di Chiara Muti, tra cui il Così fan tutte di Mozart.

Per ulteriori informazioni e per gli streaming: www.teatroregio.torino.it

“In Santa Giulia serve il presidio fisso interforze”


Bene ogni intervento sporadico (come quello dell’ultimo weekend di febbraio, peraltro arrivato dopo un mese nel quale in zona era successo letteralmente di tutto), ma solo una presenza costante delle Forze dell’Ordine può garantire risultati duraturi. Evitare malamovida e assembramenti è questione di rispetto del riposo dei residenti, di contrasto all’emergenza pandemica e di sicurezza (vedi cocci di bottiglia a terra e scarsità di vie di fuga in caso di emergenza).



Ribadiamo la nostra soddisfazione per l’importante intervento con gruppi interforze, in Santa Giulia, l’ultimo weekend di febbraio; restiamo altrettanto convinti che solo una presenza fissa delle Forze dell’Ordine possa garantire, in zona, risultati duraturi. L’intervento di dieci giorni fa è arrivato dopo settimane di assoluta mancanza di controllo, nelle quali è successo letteralmente di tutto.

A Torino non possono e non devono esserci terre di nessuno. I residenti di Vanchiglia hanno diritto al riposo, è fondamentale evitare occasioni di possibile contagio, in caso di emergenza la presenza di vetri rotti a terra e la scarsità di vie di fuga potrebbero creare situazioni di assoluto pericolo.

Dal punto di vista della pulizia, chiedo maggiore attenzione soprattutto per quanto riguarda il tratto pedonale delle Cancellate in via Balbo, con pavimentazione in moquette che, prima o poi, dovremo deciderci a sostituire.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Le Poste hanno consegnato i vaccini al San Giovanni Bosco

Sono arrivati a destinazione in queste ore i furgoni del corriere di Poste Italiane, SDA, per  la consegna all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino di 9300 dosi del vaccino AstraZeneca .

Nella giornata di ieri alcuni mezzi speciali, attrezzati con celle frigorifere, hanno preso in carico i vaccini AstraZeneca a Chiavari e hanno proseguito il loro viaggio, sempre grazie ai mezzi di SDA, per raggiungere le loro destinazioni finali presso le Farmacie Ospedaliere di Cambiano, Rivoli e Ivrea a all’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

In totale il Corriere Sda, in collaborazione con l’Esercito Italiano, sta consegnando nelle regioni Sicilia, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Calabria, Abruzzo, Marche e Puglia, 373.600 dosi AstraZeneca.

Riparte il campionato con la 28esima giornata

Domenica 14 marzo
Ore 15 Torino-Inter
Ore 18 Cagliari-Juventus

Qui Toro:testacoda da brividi per i granata di Nicola opposti alla capolista Inter.Bisogna far punti contro lo squadrone nerazzurro, benché il Toro dovrà recuperare 2 gare contro Sassuolo e Lazio.La zona retrocessione è sempre realtà:mancheranno Rincon squalificato e Belotti,Singo,N’Kolou ancora positivi al covid.Per fortuna sono tornati guariti e disponibili Baselli, Linetty, Buongiorno.Servirà il miglior Toro per poter vincere o perlomeno pareggiare contro il super team di Antonio Conte che non sarà in panchina per squalifica.

Qui Juve:fuori in malo modo dalla Champions League,i bianconeri di Andrea Pirlo riverseranno tutte le energie in campionato per colmare il distacco di 10 punti dalla capolista Inter
con la gara da recuperare contro il Napoli.A questo punto diventa importante provare a vincere il decimo scudetto consecutivo prim’ancora di pensare alla finale di Coppa Italia a maggio contro l’Atalanta.Domwnica pomeriggio sfida importante contro il Cagliari,in terra sarda,che lotta per non retrocedere.I 3 punti sono un obbligo per tenere accesa la fiammella della speranza tricolore.Non ci saranno grosse novità nella formazione che scenderà in campo.Previsto il recupero di Paulo Dybala,valore aggiunto bianconero.

Vincenzo Grassano

Un ciclo di trasmissioni per raccontare la città che cambia

URBAN LAB ON AIR TRASMETTE CITTÀ

Un set televisivo per un nuovo ciclo di trasmissioni che racconta come sta cambiando la città.

Giovedì 11 marzo (ore 18) il primo appuntamento: spazio alla scuola

 

Urban Lab presenta Urban Lab On Air, un nuovo ciclo di appuntamenti trasmessi in diretta streaming e dedicati ai principali temi che le città stanno vivendo in questo periodo.

Un format agile, dal taglio televisivo, in cui al dibattito in diretta si alterneranno video, interviste e filmati animati.

Il primo incontro sarà dedicato a un tema attuale: gli spazi per la scuola.

Il progetto durerà tutto l’anno, parte in diretta dallo sede di Urban Lab e arriva nei quartieri per costruire con gli abitanti un racconto attuale della città.

“Spesso le piccole eccellenze di quartiere rischiano di essere disconnesse tra loro e dalla visione d’insieme della città – spiega il direttore Valentina Campana – l’obiettivo di Urban Lab On Air è metterle in relazione, cercando di valorizzarle. In questo momento complicato è importante per Urban Lab mantenere il contatto diretto con i cittadini, trovando nuovi modi dinamici per coinvolgerli sui temi che riguardano la città e invitandoli a intervenire durante il programma che trasmetteremo in diretta sui nostri canali facebook e youtube.”

Con questo progetto infatti si vuole tornare a raccontare il territorio, nonostante i rallentamenti dovuti all’emergenza pandemica. La fruizione a distanza di incontri e approfondimenti ci ha spinto a studiare in questi mesi un approccio maggiormente inclusivo, provando a realizzare un set televisivo, con l’inserimento di video interviste e contributi animati, per raggiungere un pubblico sempre più ampio.

La nuova sede di Urban Lab, inaugurata nell’ottobre scorso, si trasforma oggi in punto di riferimento dal quale trasmettere il programma.

I temi su cui saranno centrati i primi incontri saranno di attualità: dopo la scuola parleremo di verde, modi e spazi dell’abitare e luoghi per lo sport.

L’obiettivo della prima puntata di Urban Lab On Air è fare il punto sugli spazi per la scuola e sul loro rapporto con la città, raccogliendo testimonianze, individuando questioni aperte e buone pratiche.

Nello studio televisivo allestito all’interno di Urban Lab giovedì 11 marzo alle ore 18 parleremo quindi in diretta con Cristina Renzoni (urbanista, Politecnico di Milano), Mira Francesca Carello (dirigente scolastico, I.C. Regio Parco, Torino) e Pietro Villa (rappresentante degli studenti, Liceo Classico e Linguistico Gioberti, Torino).

Racconteremo anche Torino fa scuola con gli interventi di Francesco Profumo (presidente Compagnia di San Paolo) e Raffaella Valente (Fondazione Agnelli) e visitando le scuole Enrico Fermi e Giovanni Pascoli di Torino, e il progetto Riconnessioni con Lorenzo Benussi, Chief Innovation Officer di Fondazione per la Scuola. L’incontro sarà condotto da Dario Castelletti.

Urban Lab on Air sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale YouTube di Urban Lab (@urbanlabto); i cittadini potranno intervenire attraverso i commenti sui social.

Per info: ww.urbanlabtorino.it

“Gli Agnelli”, un libro per il centenario

Nel suo  libro, il giornalista Antonio Parisi  entra nei meandri più nascosti di quella che può essere ritenuta la famiglia reale italiana: “Gli Agnelli”, edito da Diarkos 

 Vincitore del Premio Montefiore 2019

Nell’immaginario collettivo rappresentano il «surrogato borghese» della casa reale dopo l’allontanamento dei Savoia del territorio italiano. Anche per questo la famiglia Agnelli è sempre stata al centro delle cronache italiane: quelle economiche, naturalmente, ma anche quelle mondane e nere, per i tanti misteri che l’hanno sempre avvolta.

L’intrico più cupo è sicuramente quello che riguarda la morte di Edoardo Agnelli, figlio dell’Avvocato, il cui corpo è stato trovato il 15 novembre del 2000 ai piedi di un pilone dell’autostrada Torino-Savona in località Boschetti di Fossano, in provincia di Cuneo. E proprio da questa morte sospetta prende il via il libro Gli Agnelli. Segreti, misteri e retroscena della dinastia che ha dominato la storia del Novecento italiano, scritto dal giornalista Antonio Parisi, edito da Diarkos. L’autore si è occupato fin da subito della vicenda e non è mai stato persuaso della versione ufficiale di quel decesso: un suicidio.

Ci sono troppi elementi che fanno pensare che Edoardo Agnelli non si sia suicidato. Antonio Parisi ha raccolto testimonianze e documenti inediti che pongono seri dubbi sulla sbrigativa ricostruzione investigativa..

Ma quella di Edoardo non è l’unica morte sospetta e improvvisa in casa Agnelli. La stessa madre dell’Avvocato, la principessa Virginia Bourbon del Monte morì in un incidente stradale, dopo essere rimasta prematuramente vedova.

Altra morte avvolta dal mistero è quella di Giorgio Agnelli, fratello di Gianni. Ufficialmente si è suicidato buttandosi dalla finestra di una clinica svizzera dove era in cura. Come Edoardo, era considerato la pecora nera della famiglia e creava problemi con la gestione delle quote della Fiat.

Il libro di Parisi si sofferma sui singoli casi dei protagonisti di casa Agnelli. Si racconta dei collaboratori di Gianni Agnelli,  Gianluigi Gabetti  e Franzo Grande Stevens, gli uomini che tutto sanno dei tesori degli Agnelli e sui misteriosi assetti azionari, che chiarirebbero chi siano i veri proprietari della Fiat. Che dire poi dell’immenso patrimonio di Marella Agnelli, di cui farebbero parte 9 miliardi di euro in lingotti d’oro? Si narra poi delle disavventure di Lapo Elkann e la morte improvvisa dell’ad Sergio Marchionne. Ricostruzioni  tutte rigorosamente documentate – vengono riprodotti gli atti ufficiali – che accompagnano il lettore nei misteri di una delle più importanti famiglie italiane.

A 82 anni dona un rene e salva il figlio. L’intervento alle Molinette

Trapianto di rene da vivente record

Un record. Una storia fatta di generosità e di amore. Mai nessuno prima aveva donato all’età di 82 anni un rene per salvare il proprio figlio.

L’11 marzo 2021 è la Giornata mondiale del rene ed in questa occasione ogni anno si accendono i riflettori sulle malattie renali e sulle tante persone che ne soffrono. Alcune di queste hanno completamente perso la funzione dei reni o la stanno per perdere. Questa è proprio la storia di un paziente che dopo lunghi anni di una glomerulonefrite in lento ma progressivo peggioramento è arrivato sulla soglia della dialisi. Ha 53 anni, una famiglia, una vita normale con un lavoro, ma le cose stavano per complicarsi. Era in lista per un trapianto di rene ma l’attesa poteva durare anni. Ma non si è fatto i conti con una delle più irriducibili forze in natura: l’amore di un genitore e la sua protezione verso i figli. Infatti il padre, determinatissimo, si propone per donare un rene al figlio. E’ una situazione in realtà ormai abituale in Italia. Ma in questa circostanza il padre ha 82 anni, e, nonostante la perfetta forma, è un’età che sicuramente induce più di una riflessione. In Italia è un’età record per un donatore. Un paio di telefonate tra nefrologi, ed il paziente con il padre, provenienti da un’altra regione del Nord Italia, vengono indirizzati a Torino all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, al Centro trapianti renali con la più grande esperienza in Italia ed in particolare esperienza di trapianti renali “difficili”. Il professor Luigi Biancone (Direttore della Nefrologia e Responsabile del Programma di Trapianto di Rene dell’ospedale) e la sua équipe valutano attentamente la situazione e, in considerazione delle condizioni eccellenti del padre, danno avvio alle procedure di esami per verificare l’idoneità alla donazione ed al trapianto. Tempo un mese, padre e figlio vengono ricoverati in Nefrologia per la gestione nefrologica del trapianto, che viene rapidamente effettuato con l’équipe di chirurghi vascolari e urologi (dirette rispettivamente dal dottor Aldo Verri e dal professor Paolo Gontero) e con l’assistenza anestesiologica dell’équipe del dottor Roberto Balagna. L’intervento ed il post operatorio sono regolari e padre e figlio sono già a casa ed hanno ripreso la loro vita abituale.

Il meraviglioso dono del padre ha potuto concretizzarsi ed ha salvato il figlio dall’entrata in dialisi, nella piena salvaguardia di entrambi. In questo caso organizzazione ed esperienza hanno permesso di realizzare quello che amore e generosità fortemente desideravano.

Come dice il professor Biancone: “Il trapianto da donatore vivente negli ultimi anni è in crescita anche nel nostro Paese, nella direzione dei Paesi del nord Europa. L’esperienza aumenta conseguentemente. E nelle situazioni giudicate difficili conviene rivolgersi ai centri esperti per avere un parere. La tutela del donatore è il nostro primo pensiero e per questo viene sottoposto ad una serie di esami e valutazioni molto attente per permettergli di donare con minimi rischi. Per quanto riguarda l’età del donatore non vi è un limite, ma il dato anagrafico va rapportato con i dati clinici, morfologici e funzionali che possono segnalare un’età biologica più bassa.”

Torino e Piemonte in zona rossa fino a Pasqua?

Da lunedì il passaggio di Torino e dell’intera regione  in zona rossa è praticamente certo.

Dalla didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado al divieto sostanziale di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute, o per la spesa, si tornerà ad un vero e proprio lockdown.

I bar e ristoranti  saranno chiusi, tranne che per l’ asporto, chiusi  anche parchi e aree gioco e spesa ammessa per un solo componente per nucleo familiare.

Al di là delle decisioni che verranno prese su scala nazionale, il Piemonte potrebbe essere “rosso” fino a Pasqua compresa, visti i dati negativi dell’aumento dei contagi e dei ricoveri in ospedale,

L’ufficializzazione si avrà venerdì.