Si trasforma in network, con nuovi contenuti dedicati a tutto il pubblico. La Fondazione Torino Musei presenta il suo nuovo canale. Una stratificazione di ispirazioni, punti di vista e approfondimenti che si articola tra MAO, GAM e Palazzo Madama
inonda.fondazionetorinomusei.it
Il progetto IN ONDA è nato nell’ottobre del 2020 con lo scopo di offrire, principalmente agli insegnanti e studenti costretti alla didattica a distanza, un ampio e innovativo palinsesto di contenuti didattici multimediali, grazie a video e laboratori altamente professionali che hanno permesso di portare il museo a scuola, con il coinvolgimento di oltre 6.000 studenti.
Con 38 video, 3 visite guidate virtuali 360°, 7 podcast, 3 virtual tour interattivi e 12 percorsi didattici, oggi IN ONDA – ideato e curato da Fondazione Torino Musei in collaborazione con lo studio creativo multidisciplinare MYBOSSWAS e realizzato con il supporto di Camera di commercio di Torino – si trasforma in un vero e proprio network dedicato a un pubblico eterogeneo. Un canale Video On Demand ricco di contenuti inediti, a costruire il nuovo patrimonio digitale della Fondazione Torino Musei, amplificando in rete un’offerta culturale dal valore inestimabile. Il palinsesto include visite in realtà virtuale, mini-serie documentaristiche focalizzate sulle opere, approfondimenti dal taglio divulgativo, podcast e format didattici.
AFFLUENTI
Il cuore del palinsesto digitale di IN ONDA è il format Affluenti, che vede la partecipazione straordinaria di personaggi di spicco del panorama culturale italiano chiamati a interpretare le collezioni dei musei secondo le loro personali visioni e competenze. Mario Calabresi, Gloria Campaner, Giada Messetti, Savina Neirotti, Piergiorgio Odifreddi, Giuseppe Penone, Carlo Ratti e Marco Revelli sono i primi nomi coinvolti in un piano destinato ad arricchirsi, per approfondire temi legati alla fotografia, matematica, architettura, cinema, musica, storia, arte e letteratura, nelle prestigiose sale della GAM, del MAO e di Palazzo Madama.
RADIOGRAFIE DI UN’OPERA
Una serie di 9 video da circa 5 minuti raccontano ciascuno un’opera, scelta tra le collezioni di GAM, MAO e Palazzo Madama. Radiografie di un’opera vede direttori e conservatori approfondire i particolari di alcuni lavori iconici rivelandone il contesto storico, la tecnica, la composizione, in un racconto scandito da riprese video di alta qualità. La macchina da presa si avvicina e riprende il più piccolo dettaglio, e chi guarda può quasi entrare nell’opera e individuare nei particolari la tecnica: dalle pennellate alle incisioni, al segno lasciato dallo scalpello. Sacco di Alberto Burri, Ritratto d’Uomo di Antonello da Messina, Novembre di Antonio Fontanesi, il Cofano del Cardinale Guala Bicchieri, la scultura di un Guerriero giapponese e un Albero delle monete cinese sono solo alcune delle opere rappresentate.
LETTURE IN MUSEO
Con questo format il museo diventa teatro e palcoscenico di un contenuto che apre alla riflessione.
Grazie alla partnership con la Scuola Holden fondata da Alessandro Baricco, le Letture in museo hanno coinvolto gli allievi che, offrendo nuove chiavi di lettura ai capolavori esposti, sono impegnati nella lettura, direttamente nelle sale, di alcuni brani tratti dai classici della letteratura. Mattatoio n°5 di Kurt Vonnegut abbinato a Sacco di Alberto Burri, Il manuale dello spadaccino di William Scott Wilson con le armature dei samurai, Il deserto dei tartari di Dino Buzzati con la torre panoramica di Palazzo Madama, Un uomo solo di Christopher Isherwood con Portrait Relief of Claude Pascal di Yves Klein, Le città invisibili di Italo Calvino con lo scalone juvarriano, I cani romantici di Roberto Bolaño con Le Baiser di Francis Picabia, L’isola di Aldous Huxley con il Buddha sdraiato in Parinirvana, L’eleganza del riccio di Muriel Barbery con la stanza da tè tradizionale giapponese, La gioia di scrivere di Wislawa Szymborska abbinato alla Sala Stemmi di Palazzo Madama.
PODCAST
Il palinsesto di Fondazione Torino Musei non poteva non aprirsi a uno degli strumenti di approfondimento ormai divenuto imprescindibile per i fruitori di cultura. I podcast di IN ONDA sono audio racconti di storie e curiosità condotti dalle voci gli ospiti illustri di Affluenti, che guidano nell’esplorazione delle collezioni mettendole in relazione con altre discipline.
VIRTUAL TOUR E VISITE GUIDATE VIRTUALI
Il portale IN ONDA offre due tipologie di visite virtuali. Una visita guidata a 360° che prevede un itinerario studiato dai curatori, e un virtual tour per attraversare le sale dei musei in autonomia anche da casa. Un’esperienza digitale completa e immersiva, che offre l’opportunità di conoscere per la prima volta le collezioni, o rivivere il proprio percorso di visita approfondendo alcuni highlights grazie alla presenza di contenuti video mirati. I virtual tour sono realizzati con un sistema di scansione 3D che ricostruisce l’ambiente museale con fotografia ad alta risoluzione.
DIDATTICA
Continua l’impegno verso le scuole, gli insegnanti e gli studenti, per cui IN ONDA è nato.
Il successo che Fondazione ha raggiunto con il suo canale digitale pensato per le scuole conferma la volontà di proseguire nello sviluppo delle soluzioni dedicate agli alunni. Per questa ragione il palinsesto legato ai percorsi didattici si implementa con nuove proposte che arricchiscono l’offerta online.
Alle precedenti proposte si aggiungono 4 nuovi percorsi educativi, realizzando un nuovo video accompagnato dal relativo laboratorio per ciascun museo, più un percorso dal tema Natura, trasversale tra le tre realtà museali, sempre con un’attenzione particolare alla disabilità uditiva: alcuni video sono disponibili in LIS Lingua dei Segni italiana.
La Fondazione Torino Musei si prende cura delle oltre 150.000 opere delle collezioni d’arte della Città di Torino. Il passato con Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, l’Oriente con il MAO Museo d’Arte Orientale e il futuro con la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea: offriamo prospettive diverse su epoche storiche e mondi apparentemente lontani eppure connessi fra loro. La mission è la tutela di questo patrimonio e la sua divulgazione, con una particolare attenzione all’accessibilità e ai progetti educativi, per bambini e ragazzi di ogni età e le loro famiglie.
Per informazioni:
inonda.fondazionetorinomusei.it – www.fondazionetorinomusei.it – www.gamtorino.it – www.maotorino.it –www.palazzomadamatorino.it






Non sono mai stati srotolati prima d’ora né sono stati esposti in mostre o convegni di studi. Da otto secoli sono conservati e protetti in una sorta di forziere. I documenti non si sono mai visti alla luce del giorno, sono un po’ polverosi ma intatti, perfettamente conservati e protetti. Si trovano nell’archivio storico della biblioteca comunale di Chieri. “Il Torinese” li ha fatti uscire allo scoperto per la prima volta e chissà, magari un giorno, verranno esposti in una grande mostra sulla presenza dello svevo nelle terre piemontesi. Cosa spinse Federico II, lo Stupor Mundi, ad avvicinarsi al territorio chierese? Amore sfrenato per la cittadina alle porte di Torino? Lui che conosceva bene il Piemonte, che aveva alleati in queste terre ribelli manteneva un’attenzione particolare per Chieri, quasi ossessiva. Si nascondeva forse una delle tante amanti del sovrano, reduce dall’avventura con la contessa astigiana Bianca Lancia, la sua ultima moglie? No, era solo volontà di dominio, di potenza, aveva bisogno che Chieri finisse sotto la sua autorità per controllare meglio il territorio alle porte di Torino.
In un secondo documento, del 1245, l’imperatore la sottrae a tutti i vincoli stabiliti in precedenza con qualunque signore liberando la comunità chierese da patti e convenzioni stretti con località o con privati cittadini. Lo Stupor Mundi cercava amici e alleati anche in una terra ribelle che osteggiava la dinastia germanica degli Hohenstaufen. Cent’anni prima l’esercito di Federico I Barbarossa, nonno di Federico II, passò da queste parti, distrusse Chieri e devastò il chierese. Non è una novità che i depositi degli archivi storici conservino preziosi tesori. Un gioiello appartenuto allo stesso imperatore svevo, rimasto per decenni chiuso in una cassaforte, è ora in mostra all’Istituto italiano di cultura di New York. Si tratta del quarzo che adornava la fibula del mantello con cui Federico II venne deposto in un sarcofago nella Cattedrale di Palermo. La pietra non era mai stata esposta e ora è tra i tesori della rassegna dedicata alle donne che furono fondamentali per l’imperatore. Quattro donne di potere, legatissime a Federico II e tutte battezzate con il nome Costanza: la madre, Costanza d’Altavilla, la prima moglie Costanza d’Aragona, l’imperatrice Costanza, figlia di Federico II e Bianca Lancia e infine la regina Costanza, figlia di Manfredi, altro figlio di Federico II. Filippo Re