Oggi Google e tutti gli amanti della tazzina celebrano l’invenzione, nella nostra città, Torino, della prima macchina da caffè espresso.
L’inventore, giustamente festeggiato, era nato per l’appunto il 6 giugno, si chiamava Angelo Moriondo ma io vorrei qui esaltare, con un po’ di orgoglio, colui che con le sue mani costruì materialmente e, si immagina, diede un grosso contributo alla concezione dell’artefatto più amato dagli italiani.
Si tratta del “meccanico Martina”.
Ebbene sì: Martina come me e mi piace pensare che possa esistere una qualche parentela…
Ma quello che mi stupisce ed intristisce, è la sua anonimità.
Non sappiamo quale fosse il suo nome, non è stato tramandato, ma solo la sua qualifica: “Meccanico”.
E’ il destino di tantissimi artigiani che hanno contribuito alla costruzione del benessere del nostro Paese senza avere avuto modo di lasciare, a loro imperitura memoria, una firma che li facesse ricordare.
Il saper fare è forse la più potente delle armi con le quali possiamo ancora combattere e vincere la guerra che ci vede in campo in tutti i settori economici.
Ricordiamocelo sempre anche quando, per pudore o perché concentrato sulle cose concrete, chi lo merita non avrà apposto la sua firma.
Luca Martina