Tra Pinerolo e dintorni
Mercoledì 8 marzo 2023 ore 11
Palazzo Reale Appartamento di rappresentanza, Sala Lavaggio Piazzetta Reale 1, Torino
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In occasione della Giornata Internazionale della Donna, mercoledì 8 marzo alle ore 11 i Musei Reali presentano il volume Donne celebri nel Gabinetto delle Miniature del Palazzo Reale di Torino (Editris edizioni), pubblicato con il sostegno di Rotary Club Torino Palazzo Reale, Rotary F.R.A.C.H. e Zonta Torino. Il volume, curato da Lorenza Santa con la collaborazione di Gelsomina Spione del Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Torino, è dedicato ai ritratti femminili che si conservano nel prezioso Gabinetto delle Miniature dell’Appartamento della regina Maria Teresa, al primo piano del Palazzo Reale.
Il Gabinetto delle Miniature è un piccolo e raffinato ambiente rivestito di specchi in cui è incastonata la straordinaria collezione di 232 dipinti di piccolo formato, in gran parte a soggetto dinastico, con ritratti realizzati nel Settecento da Giuseppe Lavy, fino alla serie novecentesca commissionata da Vittorio Emanuele III di Savoia.
La sfilata dei ritratti femminili si apre con Caterina di Schiren, moglie del leggendario Beroldo vissuto nell’anno Mille, per concludersi con la seconda regina d’Italia, Elena del Montenegro. A questo nucleo si affiancano ritratti di dame di corte e donne celebri per bellezza e virtù: tra queste Hélène Fourment, moglie di Pieter Paul Rubens, la celebre pittrice Lavinia Fontana ed Elisabetta di Borbone Francia, sposa di Filippo IV di Spagna, dipinte all’inizio del Settecento dall’abate Giovanni Felice Ramelli. La collezione comprende anche le tele del veneziano Giuseppe Nogari, dipinte nel 1740-1742 con soggetti ispirati alla pittura di genere olandese.
Il volume presenta 99 immagini di donne, riunite per la prima volta, con una selezione di schede biografiche che ripercorre il filo secolare della storia che le ha viste protagoniste nella famiglia, nella politica e nelle arti. Le ricerche sono state realizzate grazie al contributo di un gruppo di studentesse e studenti del Corso magistrale in Storia dell’Arte dell’Università di Torino.
Parte del ricavato della vendita della pubblicazione sarà devoluta al Telefono Rosa di Torino – Centro Antiviolenza e di Orientamento per i Diritti delle Donne. Il volume è disponibile nel Museum Shop dei Musei Reali, al primo piano della Galleria Sabauda.
In occasione della Festa Internazionale della Donna, nei musei e nei luoghi della cultura statali mercoledì 8 marzo l’ingresso è gratuito per le donne.
Dal 14 marzo al 6 aprile 2023 il Gabinetto delle Miniature nell’Appartamento della regina Maria Teresa sarà aperto al pubblico con visite accompagnate, comprese nel biglietto dei Musei Reali.
Torino, 7 marzo 2023
Donne celebri nel Gabinetto delle Miniature del Palazzo Reale di Torino (Editris edizioni) Disponibile nel Museum Shop dei Musei Reali, al primo piano della Galleria Sabauda Costo del volume 16 euro
Sito internet: museireali.beniculturali.it
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Racconigi: scatti da una gita al castello
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– Marco Albera, Giorgio Enrico Cavallo, Gianduja e il Bogo: cento anni di carnevali a Torino, Torino, Centro Studi Piemontesi, 2022 –
Il volume, con introduzione di Gustavo Mola di Nomaglio eAlbina Malerba, rispettivamente vicepresidente e direttrice del Centro Studi Piemontesi, e postfazione di Dino Aloi, è stato realizzato con il contributo di “Baggio dal 1919” «per il traguardo secolare della ditta» fondata dal nonno materno di Albera, e si sofferma sull’interessante collezione, che, messa insieme negli anni da Albera, egli ora ci presenta nelle pagine di questo saggio che ha scritto a quattro mani con Cavallo. Sarebbe riduttivo credere che si tratti di un generico approfondimento sui carnevali subalpini, infatti, fin da subito, si coglie la forte valenza storica del saggio di questi due studiosi: storia della Città, dei suoi abitanti e, naturalmente, di Gianduja e del Bogo.
Ma considerare solo un saggio questo volume sarebbe riduttivo, anzi troppo riduttivo, perché si tratta di un vero e proprio catalogo, il catalogo di una insolita raccolta di documenti e cimeli storici sui carnevali torinesi che, per un percorso temporale di poco più di cento anni, testimonia la presenza in Città della “maschera” torinese per antonomasia (quel Gianduja, personaggio così espressivo del sentimento subalpino che Viriglio preferì definirlo“carattere”) e del suo degno aiutante una figura che ha tutte le caratteristiche del testimonial più valido (Bogo, appunto).
Sul filo della memoria documentaria ricostruita con la passionedel collezionista, la narrazione si offre alla lettura come “memoria scientifica ” vivace e appassionante che ci offre diversi spunti di riflessione. Una memoria storica! e la Storia si fa avvincente, perché l’accompagna in riproduzione fotografica un cospicuo numero di cimeli della Collezione Albera incentrata sui carnevali torinesi nel tempo, una memoria che vuole ricordare rendendo loro testimonianza tanti personaggi reali, non tutti individualmente famosi, ma tutti degni di memoria per aver contribuito nel tempo a dare vivacità al carnevale con un senso profondo di umanità, che da sempre, in area torinese, si è preoccupata di chi correva il rischio di essere messo da parte, perché escluso da chi emergeva.Questo, però, a Torino non è mai successo, perché sempre si è colta questa festa come un pretesto per unire davvero tutti quanti, cercando di aiutare i meno fortunati. Lo scorrazzare della festa chiassosa e variopinta dell’anno, infatti, da sempre, ha costituito un’occasione per assistere tutti quegli altri che altrove sarebbero stati relegati a spettatori della ‘follia’. Il Carnevale di Torino dunque, nasce con un forte coinvolgimento popolare e non è mai stato una festa salottiera riservata a pochi fortunati dal diritto di annoiarsi. Carnevale è anche stato un momento politico perché occasione nella quale si poteva esporre liberamente anche un parere contrario. E il momento storico in cui prese vita e si sviluppò tra noi questo evento è coinciso con i fermenti del Risorgimento nazionale e ha seguito, attraverso le guerre di indipendenza tutta la sua evoluzione storica fino all’impresa d’Africa: tanto che, in città, i Savoia partecipavano alla festa di piazza e avevano un ruolo diretto nella carnevalata popolare. Per questo, all’estero questa festa era nota, apprezzata e partecipata…
Gianduja non può essere mai considerato un tipo che sta sulle sue perché lo vedremo pronto, già dai suoi primi anni, ad aprire il suo“ciabòt” per accogliere i colleghi venuti da tutta Italia! Pronto a proclamare con tutti il suo “viva noi”, diretto ad unire e assimilare tra le sue fila i compagni di ogni parte dello Stivale, sempre con bonarietà e bon ton, senza trascendere in volgarità o in imperdonabili cadute di stile (Gianduia non per nulla è interlocutore di Don Bosco in una sua poesiola). Questo è in sintesi il senso più notevole che queste pagine evidenziano e, per questo, è un peccato ancora più grave che, col trascorrere degli anni, il tutto si sia stemprato in senso meramente ‘commerciale’.
Il Carnevale però non è più, lo si legge chiaramente tra le righe, anche se ha cercato di mantenere saldi i suoi valori originali e l’ha fatto ogni volta che il delegato a rappresentarli ricordava l’importanza che poteva avere il suo andare in giro per dichiararea tutti, soprattutto ai meno fortunati, ai più lontani, e a tutti quelli che religiosamente e civilmente celebravano di volta in volta la Città.
A sostegno delle parole c’è, e lo si presenta molto bene, un cospicuo e variegato insieme di disegni, fotografie, incisioni ed anche oggetti, che, raccolti con passione, attentamente studiati e catalogati, vengono raccontati in questo volume, con il piacere di partecipare al lettore ogni sfumatura, ogni vivacità utile per comprendere la storia niente affatto ‘minore’ che qui, però, viene raccontata per la prima volta. Per questo l’edizione merita l’attenzione e il riguardo delle opere prime, quelle vere, non quelle propinate come tali per futili motivi commerciali…
Il volume, esteticamente segue l’impianto di un catalogo d’arte e procede a blocchi passando dalla comparsa di Gianduja sulla stampa periodica e sui fogli d’occasione poi questo nostro personaggio, rustico magari di lineamenti ma curato nell’abito e dignitosissimo (per cui porta una livrea ma senza mai rinunciare alla dignità conquistata) sa dare la mossa che è il via ai riti carnevaleschi perché, da sempre è il maestro di cerimonia (primo al mondo) autorizzato a sostituirsi alle autorità cittadine. La sua solidità ha fatto sì che fosse adottato dalla pubblicità che ha visto in lui un emblema di continuità innovativa e per questo, pur diventando espressione commerciale, è rimasta viva la sua figura nei colori tradizionali del suo abbigliamento in costume quasi settecentesco. A Bogo, invece che trae le origini dal primo personaggio pupazzo usato dalla propaganda per la quale sembra nato, l’essere costituito soprattutto d’aria ha fatto sì che fosse presto esploso, dopo i festeggiamenti effimeri della settimana grassa. Che dire ancora, se non che, il volume lo rileva a ogni istante Carnevale a Torino nasce come espressione di buon gusto e di gusto contando soprattutto sul coinvolgimento degli artisti che s’ingegnarono nel loro Circolo per studiare ogni volta nuove forme, nuove attrattive visive, tutte rispettose del buon cliché ricco di bellezza e privo di volgarità che è innato nella torinesità.
Carlo A. M. Burdet
Segnaliamo in particolare:
Martedì 7 marzo
ALBERTO MORAVIA. NON SO PERCHÉ NON HO FATTO IL PITTORE
GAM – nuova mostra in Wunderkammer
7 marzo – 4 giugno 2023
Mercoledì 8 marzo ore 18
MONOGATARI | MASSIMO GRIMALDI
MAO – inaugurazione della nuova installazione nel t-space X MAO (comunicato stampa in allegato)
e inoltre tutte le attività per la Giornata Internazionale della Donna (comunicato stampa in allegato)
Buon lavoro!
Daniela, Stefania e Chiara
AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI
3 – 9 marzo 2023
SABATO 4 MARZO
Sabato 4 e domenica 5 marzo ore 10 – 17 GLI AGRUMI Palazzo Madama – workshop di acquerello botanico Con il finire dell’inverno un appuntamento è giustamente dedicato agli agrumi e alle diverse specie che potranno essere studiati e rappresentati: a disposizione dei partecipanti ci saranno il cedro nelle sue varianti Citrus medica e cedro mano di Budda, i chinotti, i bergamotti e i più classici limoni. Rappresentare queste piante significherà osservarne con attenzione le caratteristiche, per arrivare a conoscerne la morfologia e alcuni particolari che diversamente si perdono nel colpo d’occhio. Il corso è aperto a tutte le persone curiose e desiderose di mettersi alla prova. I principianti riceveranno un’impostazione necessariamente di base, mentre i più esperti potranno esercitarsi nell’approfondimento della tecnica per rappresentare dettagli botanici particolarmente impegnativi. Dipingere il giallo o l’arancio della scorza, rendere la granulosità di certe superfici, o riprodurre la superficie lucida e lanceolata delle foglie. Il corso ha una durata di 12 ore, si svolge il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 17, ed è accreditato per l’aggiornamento degli insegnanti (legge 170 del 21/03/2016 art. 1.5).
Angela Petrini ha ottenuto il Diploma con lode in disegno e acquerello botanico dalla Society of Botanical Artists di Londra; è Presidente dell’Associazione Italiana Pittori Botanici “Floraviva”. Premiata dalla Royal Horticultural Society con la Gold Medal al Plant and Botanical art Fair 2018, Londra.
Prossimi appuntamenti:
1-2 aprile 2023 ore 10-17 | La Primavera nell’orto medievale 7-8 maggio 2022 ore 10-17 | Alcune varietà di rose botaniche 10-11 giugno 2022 | Ciliegie e piccoli frutti
Materiale occorrente: acquerelli; pennelli tondi a punta fine numeri 4, 2, 0; matita HB; gomma (evitare possibilmente la gomma pane); carta liscia satinata 300 gr. formato 30×40 circa. A chi non avesse il materiale l’insegnante può fornire carta, pennelli e colori necessari per lo svolgimento al costo di 5 €. È necessario segnalarlo al servizio prenotazioni.
Costo: € 140 / ogni incontro Posti disponibili per ogni appuntamento: 7
Sabato 4 marzo ore 16.30 TRA GOTICO E RINASCIMENTO Palazzo Madama – visita guidata tematica Un itinerario che offre la possibilità di conoscere le collezioni di Palazzo Madama traendone una visione d’insieme. Il museo contempla un ampio percorso stilistico, cronologico ed espositivo; per questo motivo, previa presentazione generale delle opere in esso custodite, la visita rivolgerà un particolare focus all’arte gotica e rinascimentale. Ci si soffermerà quindi sul Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, sulle opere dell’artista borgognone Antoine de Lonhy, continuando con artisti quali Martino Spanzotti e Defendente Ferrari. È un’occasione per conoscere il Museo Civico d’Arte Antica di Torino con uno sguardo rivolto ai secoli XV e XVI, quando il Rinascimento e le nuove correnti artistiche raggiunsero il territorio e diedero spunti nuovi a un Nord-Ovest pronto ad accogliere le importanti novità. Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card). Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com
DOMENICA 5 MARZO
Domenica 5 marzo ore 15 APPUNTI DI PAESAGGIO GAM – Attività per le famiglie Il percorso in mostra permette di riflettere sul ruolo della pittura di paesaggio da metà dell’Ottocento fino ai primi del Novecento. Durante la visita guidata gli adulti avranno modo di approfondire l’evoluzione del paesaggio da semplice fondale a contorno di scene storiche e brani di genere, a soggetto autonomo e centrale, a luogo suggestivo ricco di scambi emozionali con chi lo vive e lo ammira, a strumento di sperimentazioni scientifiche. Contemporaneamente i bambini, attraverso una più ridotta selezione di opere, vedranno come il paesaggio diventi luogo che accoglie sensazioni, emozioni personali e spunto per ragionare sulle nuove teorie del colore e della luce e in laboratorio realizzeranno un personale taccuino di paesaggi utilizzando diverse tecniche pittoriche. Costo visita adulti: euro 6 più biglietto di ingresso al museo ridotto (ingresso gratuito ai possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta) Costo bambini: euro 7 (ingresso gratuito al museo) Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
Domenica 5 marzo ore 16.30 DONNE DA RACCONTARE Palazzo Madama – visita guidata tematica Con l’avvicinarsi dell’8 marzo, Palazzo Madama vuole omaggiare le donne attraverso un percorso guidato in museo, ispirato a figure femminili che, inaspettatamente, si incontrano fra gli oggetti esposti nelle sale, rivelando singolari biografie. Volti di fanciulle e donne aristocratiche, come Maria Antonietta, Regina di Francia, o legate al mondo dell’arte, come l’attrice e cantante Louise-Rosalie Lefebvre, che affidano a celebri miniaturisti la memoria del proprio essere e apparire: donne le cui vite sono un interessante spunto di conversazione e racconto. Tra leggenda e realtà, le sale e le vetrine dei diversi piani del museo mostreranno oggetti esclusivi adatti a celebrare una data importante. Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card). Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com
Domenica 5 marzo ore 16.30 DONNE DA ORIENTE MAO – visita guidata tematica in occasione della Giornata Internazionale della Donna Dai corredi funerari della collezione cinese, alle eleganti opere della collezione giapponese, fino alle raffinate decorazioni dell’arte islamica, i visitatori saranno condotti nelle collezioni del MAO in un itinerario dedicato alle svariate immagini e significati sul femminile che figurano nella produzione artistica delle differenti culture d’Oriente. Prenotazione obbligatoria, disponibilità fino ad esaurimento posti. Info 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30). Costi: 6 € a partecipante. Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte. Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio.
MARTEDI 7 MARZO
Martedì 7 marzo ALBERTO MORAVIA. NON SO PERCHÉ NON HO FATTO IL PITTORE GAM – nuova mostra in Wunderkammer 7 marzo – 4 giugno 2023 a cura di Elena Loewenthal e Luca Beatrice La GAM di Torino dedica ad Alberto Moravia una mostra a cura di Luca Beatrice ed Elena Loewenthal nel contesto del progetto “Nato per narrare. Riscoprire Alberto Moravia” che la Fondazione Circolo dei lettori ha ideato e realizzato con la GAM e il Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con l’Associazione Fondo Alberto Moravia, Bompiani editore e le Gallerie d’Italia. La figura di Moravia, grande protagonista della vita artistica e intellettuale per larga parte del Novecento, si presta a una varietà di suggestioni che sono al cuore di una rassegna di ampio respiro: pittura, cinema, fotografia e naturalmente letteratura. Tra i molti campi di interesse che oltrepassano la letteratura, quello delle arti visive rappresenta ben più di una passione per Alberto Moravia. I primi scritti d’arte datano 1934 per arrivare al 1990, anno della sua morte. Pubblica su riviste e giornali, tra cui la torinese Gazzetta del Popolo e il Corriere della Sera, e redige testi in catalogo e prefazioni per diversi artisti. Questo interesse gli deriva in parte dall’educazione familiare. Il padre era appassionato di pittura, la sorella Adriana Pincherle, formatasi insieme a Mafai e Scipione, sarà artista di una certa levatura nell’ambiente romano. Fin dagli anni ’30, ma in particolare nel dopoguerra, artisti, scrittori, intellettuali, frequentano lo stesso ambiente e gli stessi luoghi, gli scambi sono all’ordine del giorno. Info www.gamtorino.it
MERCOLEDI 8 MARZO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA (COMUNICATO STAMPA ALLEGATO) Mercoledì 8 marzo ingresso gratuito per tutte le donne alle collezioni permanenti e molte mostre di GAM, MAO e Palazzo Madama. Inoltre due incontri speciali alla GAM e a Palazzo Madama e domenica 5, mercoledì 8, sabato 11 e domenica 12 visite guidate a tema. Anche quest’anno la Fondazione Torino Musei celebra la Giornata internazionale della donna proponendo l’ingresso gratuito per tutte le donne alle collezioni permanenti e alle mostre della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, del MAO Museo d’Arte Orientale e di Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica. Dall’offerta sono escluse le mostre temporanee con biglietteria separata. A partire da domenica 5 marzo e fino a domenica 12 marzo i tre musei propongono inoltre visite guidate tematiche, a cura di Theatrum Sabaudiae, e due conferenze: a Palazzo Madama Textiles are back, speciale donne, legata al riallestimento della nuova sala tessuti, e alla GAM Donne rifugiate: Partecipare per cambiare la narrazione che il Dipartimento Educazione propone insieme all’associazione Mosaico – Azioni per i rifugiati.
Cosa si può visitare: •Alla GAM Ingresso libero a tutte le donne alle collezioni permanenti e alle mostre Alberto Moravia, Ottocento e Michael Snow in Videoteca. Hic sunt dracones a pagamento. •Al MAO ingresso libero a tutte le donne alle collezioni permanenti e alla mostra Lustro e lusso dalla Spagna islamica. Buddha10 a pagamento. •A Palazzo Madama ingresso libero a tutte le donne alle collezioni permanenti e alla mostra Le chiavi della Città nei capolavori di Palazzo Madama.
Mercoledì 8 marzo ore 16 GAM – Visita guidata tematica La visita si sviluppa tra le sale della collezione del 900 alla ricerca delle donne che hanno saputo far sentire la propria voce nel panorama artistico italiano e internazionale. A partire dai primi decenni del ‘900 con Nella Marchesini e Antonietta Raphaël, che hanno cercato di emergere in un ambiente artistico prettamente maschile, alle artiste degli anni ‘50 e ’60 come Carla Accardi e Giosetta Fioroni, Louise Nevelson, Carol Rama, Dadamaino che hanno portato avanti, attraverso il loro lavoro, la riflessione sul ruolo della donna nella società e nell’arte. Diverse per origine, formazione e personalità e stile, queste artiste sono accomunate dal fatto di essere riuscite a imporsi con passione e intelligenza nella realtà artistica del, 900 sfuggendo agli stereotipi e ai clichés di genere. Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card). Info e prenotazioni: t. 011 5211788 prenotazioniftm@arteintorino.com
Mercoledì 8 marzo ore 16.30 DEE DA ORIENTE MAO – visita guidata tematica in occasione della Giornata Internazionale della Donna Spaziando dall’Asia meridionale alla Regione himalayana, l’itinerario si concentra sulle opere d’arte del Museo che rappresentano forme femminili del divino. Un modo per conoscere alcune fra le svariate manifestazioni pacifiche e irate della Dea che caratterizzano induismo e buddhismo. Prenotazione obbligatoria, disponibilità fino ad esaurimento posti. Info 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30). Costi: 6 € a partecipante. Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte. Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio.
Mercoledì 8 marzo ore 17 TEXTILES ARE BACK. SPECIALE DONNE Palazzo madama – conferenza con Virginia Bertone, responsabile direttivo, e Maria Paola Ruffino, conservatore Palazzo Madama La storia, prevalentemente maschile, della produzione tessile ha visto le donne protagoniste nelle arti fiorite nell’ambiente domestico, in particolare il ricamo e il merletto. Attività dapprima dell’aristocrazia, queste arti toccarono ogni strato sociale, costituendo un valore forte comune. L’apprendimento del ricamo è stato per molte ragazze occasione di alfabetizzazione, strumento di affermazione e di racconto di sé. E tramite il recupero delle tecniche del merletto abbandonate, diverse nobildonne in Italia hanno dato vita alla fine del XIX secolo a progetti di solidarietà sociale, volti a offrire alle giovani la possibilità di mantenersi con il proprio lavoro. Ingresso libero Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Mercoledì 8 marzo ore 18 MONOGATARI | MASSIMO GRIMALDI MAO – inaugurazione della nuova installazione nel t-space X MAO Il quarto appuntamento del ciclo di performance che abitano il t-space X MAO è dedicato all’artista Massimo Grimaldi (Taranto, 1974) e alla sua videoinstallazione MONOGATARI, prodotta da Snaporazverein in collaborazione con Zero…, Milano. L’opera consiste nella proiezione, su due schermi appaiati, del reportage fotografico realizzato in Giappone tra il 2017 e il 2018, dove l’artista ha vissuto per alcuni mesi grazie al premio On Demand by Snaporazverein. Durante il soggiorno a Tokyo, Kyoto e Osaka l’artista ha potuto approfondire la conoscenza di una cultura che, nel suo rigore formale e nelle sue strutture simboliche, sente come elettivamente affine. Contrariamente a quanto il titolo lascerebbe supporre, la videoinstallazione MONOGATARI (in giapponese 物語, letteralmente ‘racconto’) non vuole narrare una storia, quanto piuttosto rendere visibile quell’intimo legame che si produce con un luogo – e con le persone che lo abitano – quando è finalmente superata la presunzione di averlo già compreso e di saperlo descrivere. Ingresso libero. La mostra è visitabile fino al 7 maggio.
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Solo fino a domenica 5 marzo alla Galleria Sabauda
Visibilmente emozionata, Maura Picciau, dirigente della Direzione Generale Musei, giunta appositamente a Torino per la solennità dell’occasione, parla di “fonte di soddisfazione”.
E sottolineando il grande lavoro di trattative e studi che hanno preceduto questa inaugurazione, un lavoro durato più di un anno e mezzo, punta l’attenzione sull’obiettivo del Ministero, ormai ventennale, all’arricchimento dei musei pubblici: consolidato lo scorso anno con una interessante voce di spese per gli acquisti, che ha fatto sì che questo “Concerto a due figure” di Antiveduto Gramatica, dipinto tra il 1608 e il 1612, un olio su tela pressoché quadrato (83 x 88,5 cm) potesse essere ricongiunto al “Suonatore di tiorba” che già fa parte del patrimonio della Galleria Sabauda: “uno dei vertici giovanili dell’attività di Gramatica – affermano i responsabili – per la raffinatezza nella resa delle figure e dei panneggi, la qualità cromatica nelle tonalità dei bruni e dei colori accesi e la rappresentazione degli strumenti musicali”.
Sottolinea ancora la dirigente “il coraggio e la discrezione” dell’intera operazione, compiuta con “doppio controllo anche quadruplo controllo”, a significare la ricchezza e l’importanza dell’opera, l’urgenza perché essa venisse presto ricongiunta e potesse riformare ottimisticamente un unicum con la tela consorella. “Un’opera importante per la storia dell’arte, e vorrei dire quasi delle arti”, conferma Enrica Pagella Direttrice dei Musei Reali. “Un momento di memoria della città” che viene a far parte di un progetto ben più ampio: “L’incremento dei patrimoni può avvenire per via di donazioni, che attestano il radicamento dell’istituzione nella comunità di riferimento, oppure per via di acquisti, tesi a valorizzare, arricchire e talvolta risarcire o completare la catena di valori storici e artistici che si è sedimentata nel tempo.”
L’interessamento del Ministero è il frutto dell’intuito e degli sforzi appassionati di due galleristi torinesi, Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro, che scoprono il “Concerto” sul mercato dell’antiquariato londinese. La tela è nelle mani di Derek Jones e il punto primo è quello di distogliere la volontà dell’antiquario a voler interpellare un più vasto mercato internazionale. Memori del “Suonatore” e certi di una medesima radice delle due tele a seguito dell’attento studio del critico Gianni Papi, massimo specialista di Gramatica (che ricordiamo ebbe origini senesi, che arrivato a Roma appena ventenne potè già metter su una bottega tutta sua e ospitare i primi passi di Caravaggio nella città dei Papi, che potè godere degli appoggi di una personalità influente come il cardinale Francesco Maria Dal Monte) – tele suddivise assai presto, dal momento che due opere potevano rendere sul mercato assai più di una sola -, forti di ulteriori indagini diagnostiche e della conoscenza di copie posteriori che attestavano l’unicità della composizione, i due galleristi si mettono in contatto con il museo torinese in modo da consolidare una scelta che avrebbe portato al ricongiungimento.
Prima di arrivare agli sviluppi ultimi dell’operazione, risulta estremamente interessante l’ascolto della ricca narrazione da parte di Annamaria Bava, forse la persona che più da vicino ha seguito le tante vicende che interessano le due opere, dell’excursus che inevitabilmente abbraccia in esclusiva “Il suonatore” e abbandona alla piena solitudine artistica il “Concerto”, velocemente scomparso ad ogni conoscenza. Quindi è bene ricordare come “Il suonatore”, giunto a Torino nel 1635 – forse complice un veloce passaggio o una più lunga permanenza in città già una quindicina di anni prima dello stesso Gramatica – tra le diciassette opere volute dai Savoia per le proprie raccolte e passato quindi al patrimonio di Tancredi e Giulia Falletti di Barolo e, alla morte di lei (1864), donato dalla famiglia alla Sabauda, sia stato sino al 1928 attribuito al Caravaggio e che soltanto in quell’anno Roberto Longhi gli abbia ridato l’esatta paternità. Dando poi per buono il riconoscimento di una tiorba per lo strumento nelle mani del musico, allora si identificherebbe in Cesare Marotta il protagonista, pugliese d’origine e coniugato con quella Ippolita Recupito che ci guarda dal “Concerto” e che all’epoca fu una delle voci più apprezzate dalle corti, Mantova Roma Ferrara, dal 1603 stipendiata da Dal Monte. Se al contrario si prestasse voce a quella corrente di esperti che vede nello strumento la rappresentazione di un arciliuto (di una cordatura doppia e di un registro più acuto), allora il protagonista diverrebbe Vincenzo Pinti, conosciuto come il “cavaliere del liuto”.
Le due tele rimarranno affiancate nella sala della Sabauda per una settimana soltanto, sino a domenica 5 marzo, per poi essere nuovamente offerte allo sguardo degli studiosi. Si avranno maggiori notizie ad esempio su quella sigla T94 che è sul retro del “Concerto” (forse un passaggio tra la raccolta Del Monte a quella Torlonia?) o quel numero 1085 che sta alla base della medesima tela, sulla sinistra, certo ai tagli su entrambe le tele e a quei dodici cm mancanti alla base del “Concerto”; forse il tutto da decifrare ponendo a lato un’altra tela, della collezione Lancellotti, quattro musici tra i quali inequivocabilmente si riconosce il Marotta a cui i Savoia nel 1612, data utile per una più esatta datazione del quadro, diedero l’onorificenza di cavaliere.
Dal 9 giugno le due tele saranno al centro di una esposizione – molti i soggetti musicali, non ultime quelle “Muse” che Gramatica, verosimilmente intorno al 1621, realizzò per Vittorio Amedeo I e Cristina di Francia – che prenderà le mosse dalla collezione Falletti di Barolo, ampliando quella sala che racchiude i caravaggeschi e che già oggi mostra sul fondo quel capolavoro che è “L’Annunciazione” di Gentileschi.
Di 350 mila euro è la cifra che il Ministero della Cultura ha versato a mister Jones per l’acquisto e per il fortunato ricongiungimento, lasciandogli l’onere di un tondo 10% di tasse doganali al nostro paese.
Elio Rabbione
Nelle immagini: Maura Picciau, dirigente della Direzione Generale Musei, e Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali, durante la presentazione delle due opere di Antiveduto Gramatica; “Il suonatore di tiorba” e “Concerto a due figure” e particolari.
Il Tempio Guhõzan Renkõji di Cereseto





LUNEDÌ 27 FEBBRAIO il prof. QUAGLIENI dialogherà con il dr. Salvatore VULLO
sul tema “LA CULTURA DI DESTRA IN ITALIA E L’EREDITÀ’ STORICA DEL FASCISMO . L’incontro si terrà nella Sala Giovanni Ramella del Centro Pannunzio via Maria Vittoria 35 H alle ore 17,30.