STORIA- Pagina 28

La scelta di Macron: Missak Manouchian al Panthéon

Con l’ingresso di Missak Manouchian al Panthéon, il tempio laico parigino della storia e della repubblica francese, il presidente Macron ha celebrato i partigiani stranieri ai quali la “Francia è riconoscente”. È la prima volta che viene reso omaggio a degli stranieri resistenti. Joséphine Baker, entrata al Panthéon tre anni fa, aveva acquisito la nazionalità francese mentre la Resistenza era già rappresentata da Jean Moulin fino a Geneviève De Gaulle-Antonioz. L’armeno Missak Manouchian, operaio emigrato in Francia dopo il genocidio del suo popolo, resistente antifascista, comunista e poeta, capo militare dei Ftp-Moi ( i Francs Tireurs Partisans ) venne fucilato al Mont-Valérien, alle porte di Parigi, con altri ventuno partigiani del cosiddetto “gruppo Manouchian”. Aveva 37 anni e la moglie Melinée, anch’essa resistente di origini armene le cui spoglie riposeranno al Panthéon assieme a quelle del marito che sono state traslate dal cimitero parigino di Ivry, sopravvisse alla guerra e morì molti anni dopo, nel 1989. Tra i martiri fucilati quel 21 febbraio 1944 al Mont-Valérien c’erano resistenti di origini italiane Rino Della Negra (operaio di 20 anni, promessa del calcio alla Red Star di Argenteuil ), Spartaco Fontanot, Cesare Luccarini, Antoine Salvadori e Amedeo Usseglio. Al Panthéon, accanto ai due feretri inumati nel caveau numero XIII, ci sarà una targa con i nomi dei 23 condannati a morte al processo cosiddetto dell’Affiche Rouge che furono ricordati nel 1955 da Louis Aragon nel poema Strophes pour se souvenir, parafrasando l’ultima lettera scritta da Manouchian alla moglie. Una poesia che venne successivamente trasformata nel 1959 nella canzone L’Affiche Rouge da Léo Ferré. L’Affiche Rouge fu un manifesto dove dominava il color porpora, affisso nel marzo 1944 in 15mila esemplari dagli occupanti tedeschi per denunciare i “liberatori”, definiti “l’esercito del crimine”, equiparati a terroristi, denigrati come stranieri e giudeo-bolscevichi. Venivano rappresentati i volti di dieci “criminali”, sette dei quali erano ebrei. Il Manifesto Rosso, grazie ad Aragon e Ferré, diventò il simbolo dell’eroismo degli stranieri nella lotta antinazista. La decisione di portare le spoglie di Manouchian nel luogo simbolo dove riposano, tra gli altri, Voltaire e Rousseau, Victor Hugo ed Emile Zola, Alexandre Dumas e i coniugi Curie, era stata annunciata da Emmanuel Macron lo scorso 18 giugno in occasione dell’anniversario dell’Appello di De Gaulle alla resistenza. Una scelta con la quale il capo dello Stato francese ha inteso rendere simbolicamente omaggio alle migliaia di resistenti stranieri che lottarono contro l’occupante nazista e i collaborazionisti durante la Seconda Guerra Mondiale. ”Ebrei, ungheresi, polacchi, armeni, comunisti, hanno dato la loro vita per il nostro Paese”, ha dichiarato Macron in un’intervista al giornale comunista l’Humanité. Attraverso di essi, ha aggiunto, “è tutta la resistenza comunista e straniera” ad entrare nel tempio delle grandi figure della Patria, al fianco di Jean Moulin e della resistenza gollista, onorata già dagli anni Sessanta. La prossima personalità che verrà tumulata al Panthéon sarà Robert Badinter, il ministro della Giustizia socialista negli anni di Mitterand che abolì la pena di morte nel 1981, con una scelta coraggiosa pur avendo contro buona parte dell’opinione pubblica.

Marco Travaglini

I tesori dell’Accademia delle Scienze

Un’altra meraviglia nel cuore di Torino.

Nel pieno centro della nostra meravigliosa città si trova un bel palazzo seicentesco originariamente progettato per ospitare un collegio gesuitico e trasformato, in seguito, nella prestigiosa sede dell’Accademia delle Scienze.

Sebbene tra le carte ufficiali non ve ne sia traccia, la paternità di questo edificio è stata a lungo attribuita a Guarino Guarini. A supporto di questa tesi, o che Guarini ebbe un coinvolgimento nei lavori quantomeno parziale, vi è la certezza che l’architetto in quel periodo fu impegnato nel cantiere di Palazzo Carignano che si trova proprio a due passi dall’Accademia; sono visibili, inoltre, chiari influssi dello stile di cui Guarini era uno dei massimi esponenti, il barocco piemontese, che si possono osservare in diverse parti dell’edificio, ma soprattutto ammirando il magnifico scalone.La prima pietra fu posata nel 1679 da Maria Giovanna di Savoia di Nemours, l’idea di costruire il palazzo fu del gesuita Carlo Vota mentre l’urbanista Michele Garove diresse i lavori. Nel 1773 l’ordine dei gesuiti venne abolito e, dopo che la proprietà del palazzo diventò sabauda, il palazzo fu concesso alla neo costituita Accademia delle Scienze.

L’entrata è arricchita da due figure allegoriche femminili: Veritas, rappresentata da una donna appoggiata sul globo, e Utilitas, ritratta con cornucopia e il bastone alato con due serpenti, le statue sono divise tra loro dallo stemma coronato dei Savoia.

Sono diversi i tesori custoditi all’interno di questo luogo prezioso, ma certamente i più importanti e unici si trovano nel cuore dell’edificio, il piano nobile, nella Sala dei Mappamondi che prende il nome, appunto, dai due straordinari globi realizzati dal cartografo veneziano Vincenzo Maria Coronelli. Entrambi hanno un diametro di 110 cm e rappresentano, il primo, la cartografia terrestre e l’altro quella celeste. Le decorazioni della sala, realizzate nel 1787, sono di Giovannino Galliari.

I particolari da non lasciarsi sfuggire negli angoli della volta sono davvero molti tra cui una bussola, un astrolabio un compasso, un coccodrillo e un termometro, mentre il timpano riporta le iniziali di Re Vittorio Amedeo III che istituì l’Accademia. Sopra la porta che conduce alla Sala lettura troviamo i ritratti di Euclide e Pitagora mentre all’interno di questo spazio, colmo di edizioni prestigiose accolte all’interno di ricche librerie, spiccano immagini ornitologiche e tondi con suggestive figure di animali. L’ultima sala, dalla forma stretta e lunga, ospita gli schedari storici, le pubblicazioni periodiche dell’Accademia e i repertori bibliografici per agevolare la consultazione delle opere.

Un’altra ricchezza torinese, un altro pezzo di storia che conferma quanto il patrimonio culturale di questa città, sede di memorie ed eredità culturali, sia di straordinario valore.

MARIA LA BARBERA


Per richieste di informazioni generiche su eventi e iniziative: info@accademiadellescienze.it

Fonte:

Accademia delle Scienze di Torino

Palazzo Madama, “Europa”: fino al 2 aprile 2024

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Palazzo Madama inaugura il 2024 proseguendo la propria missione di Museo Civico nell’ottica della valorizzazione delle collezioni comunali torinesi e del dialogo con il territorio, della presentazione delle donazioni e della proposizione di nuovi allestimenti temporanei.

Se all’inizio dell’anno si andava a ridefinire, per motivi di conservazione e tutela dei beni, la sezione dedicata ai tessuti, si presenta per la prima volta al pubblico l’importante collezione di peltri, donata da Attilio Bonci e presente nel piccolo Guardaroba e nel Gabinetto cinese. Febbraio è il mese consacrato al completamento del progetto iniziato nel 2022 e dedicato ai valori fondanti dei popoli europei. Con i suoi 2000 anni di storia, palazzo Madama incarna la storia e le identità europee, nel primo secolo era porta decumana di Augusta Taurinorum, dal XIII secolo castello medievale e residenza rinascimentale; nel Settecento fu capolavoro del Barocco e nell’Ottocento sede del Senato che decretò l’Italia unita; dopo aver redatto lo Statuto Albertino, la Carta Costituzionale, nata dal ciclo rivoluzionario e dai moti europei del 1848, spesso definiti “la primavera dei popoli” in Europa. Promulgato da Carlo Alberto di Savoia Carignano il 3 marzo 1848, con l’Unità d’Italia del 17 marzo 1861, lo Statuto divenne la carta fondamentale del Regno, fino all’entrata in vigore della nostra Carta della Costituzione Repubblicana, che trova ancora in esso i suoi fondamenti.

Palazzo Madama, dopo la commissione da parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in occasione della Giornata dell’Europa del 9 maggio 2023, a integrazione di quanto compiuto nel maggio 2022 nelle sue sale per la riunione del Consiglio d’Europa, sta avviando il progetto “Europa – l’illustrazione italiana racconta l’Europa dei popoli”, che ha accompagnato in 43 Paesi del mondo in cinque continenti. Palazzo Madama ha scelto di completare questo intervento con un’illustrazione dedicata allo Statuto Albertino, realizzata da Marta Signori, che ha preso spunto dalla chiosa del proclama che annuncia lo Statuto con le parole di Carlo Alberto. Un’accelerazione della nostra storia moderna che vede protagonista nuovamente palazzo Madama con un nuovo documento essenziale per la costituzione dell’Europa: 18 ottobre 1961 ospitò i firmatari della Carta Sociale Europea, il Trattato del Consiglio d’Europa, che protegge i diritto di ogni individuo nella sua vita quotidiana. Sono il diritto all’abitazione, alla protezione della salute, all’istruzione, al lavoro, alla tutela giuridica e sociale, alla libera circolazione delle persone e alla non discriminazione. Sono i diritti generati dai valori fondanti dei popoli europei, la libertà, il rispetto della dignità umana, l’uguaglianza, la democrazia, la scienza e il rispetto dei diritti umani, a cui si affiancano i valori primari dell’Unione Europea, la fraternità, il lavoro, la cultura, la pace, l’ambiente, lo stato di diritto e l’inclusione. Le illustrazioni sono state compiute nel 2022 da Lucio Schiavon, Ale Giorgini, Emiliano Ponzi, Bianca Bagnarelli, Marina Marcolin, Francesco Poroli e Giulia Conoscenti. Ora si completano con l’opera dedicata ad Andrea Mongia alla Carta Sociale Europea. Si tratta di un insieme di immagini capaci di raccontare un’Europa composta da una comunità di Nazioni che si riconoscono nella convivenza pacifica di una molteplicità di linguaggi, sensibilità e valori in costante dialogo tra loro.

Palazzo Madama, Museo Civico di Arte Antica, piazza Castello, Torino

Orari: lunedì e da mercoledì a domenica 10:00/18:00 – martedì chiuso

 

Mara Martellotta

“Risuona la Resistenza”, concorso musicale

E’ finanziato da Regione Piemonte e promosso da Arci Torino

Creare brani che celebrino l’antifascismo usando campioni del Concerto del 14 novembre 1964 a Torino

Comporre brani su Resistenza e antifascismo usando i campioni musicali del “Concerto per la Resistenza” che si svolse al Teatro Gobetti di Torino il 14 novembre del 1964. E’ la proposta del concorso “Risuona la Resistenza”, finanziato dalla Regione Piemonte e promosso da Arci Torino in collaborazione con le associazioni Arci Gamma Music Institute, Circolo Margot e Dewrec e la Fondazione istituto Piemontese Gramsci.

Il contest musicale, rivolto a musicisti under 40, nasce per celebrare con nuove canzoni e musiche il sessantennale del concerto, un evento decisamente unico nella storia di Torino e dell’Italia. Una giovanissima Arci, allora nata da pochi anni, commissionò a tre grandi compositori – Giorgio Ferrari, Guido Ferraresi e Carlo Mosso – tre opere musicali sui testi poetici di autori come Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo e Corrado Govoni per un tributo alla Resistenza e all’antifascismo.

Come partecipare

Il concerto fu voluto e organizzato dall’Associazione Culturale Arturo Toscanini e dall’Arci di Torino grazie al presidente Enzo Lalli che, quel giorno, registrò l’evento in maniera amatoriale. Arrivato a noi, il nastro è stato ripulito e distribuito digitalmente. Nel 2022 è stato scomposto in più di 150 campioni musicali dai maestri Andrea Maggiora e Giorgio Mirto: con questi campioni è stata costruita una bacheca online all’interno del sito risuonalaresistenza.it.

“Risuona la Resistenza chiede proprio ai musicisti di comporre una canzone (durata: dagli 1 ai 4 minuti) utilizzando almeno uno dei campioni musicali originali (massimo tre) disponibili sulla piattaforma risuonalaresistenza.it. La composizione deve riflettere i valori della Resistenza, dell’antifascismo. Regolamento su https://risuonalaresistenza.it/il-concorso-305/

Premi
I vincitori riceveranno riconoscimenti pubblici sul sito web risuonalaresistenza.it. Al primo classificato verranno assegnati 500 euro in denaro. Altri premi minori saranno annunciati durante il concorso.

La data di scadenza per le iscrizioni e per il caricamento dei brani è il 15 marzo 2024. La giuria è formata da Elisa Salvalaggio, Giorgio Mirto, Andrea Maggiora, Edoardo Dadone, Francesco Salinas e Max Borella.

«Dopo 60 anni dal Concerto per la Resistenza al teatro Gobetti, Arci Torino di nuovo si appella alla creatività musicale per celebrare la Resistenza e l’Antifascismo. Questo concorso è un omaggio alla libertà di espressione conquistata nel 45’ grazie alla lotta partigiana e vuole essere di stimolo per la comunità artistica a non dimenticare quella possibilità che ci è stata donata con il sacrificio di tanti» afferma Max Borella per Arci Torino. E conclude: «Come allora fece la dirigenza Arci con Mosso, Ferrari e Ferraresi anche oggi vogliamo stimolare il mondo artistico emergente a non dimenticare, a continuare a comporre e a costruire cultura per celebrare il momento che è la base della conquista di tutti i nostri diritti e mattone fondamentale del nostro futuro e della nostra felicità».

Il Bolero di Sarajevo nel giorno di San Valentino

ACCADDE OGGI

Quattordici febbraio 1984, giorno di San Valentino. Quarant’anni fa a Sarajevo si svolgevano le XIV Olimpiadi invernali, ultima grande occasione di festa e di pace prima che la città finisse sotto assedio nella prima parte della “decade malefica” dei conflitti balcanici nell’ultimo scorcio del Novecento, segnata dalla violenza e dalle atrocità della guerra. Attorno a Sarajevo le montagne innevate (il Trebevic, dalla vetta del quale si domina la città; l’Igman, severo e imponente; la Bjelašnica, immensa e bianca principessa delle nevi, e l’impettita Jahorina) ospitarono gran parte delle gare. Di fronte allo stadio Olimpico, nel quartiere di Koševosotto le volte del palaghiaccio Zetra, una coppia di pattinatori inglesi di Nottingham, Jayne Torvill e Christopher Dean, raccolsero un incredibile successo nella danza su ghiaccio in una gara contro i rappresentanti dell’allora Unione Sovietica, Natalja Bestemianova e Andreij Bukin. Una gara entrata nella storia del pattinaggio e che nessuno potrà mai dimenticare. La coppia dell’URSS presentò nella danza libera, ultima prova della disciplina, la Carmen di Bizet ma Torvill e Dean trionfarono sulle note del Bolero di Maurice Ravel con una interpretazione che fece venire i brividi agli spettatori. Fu qualcosa di straordinario, di irripetibile e i due pattinatori danzarono leggeri sul ghiaccio come creature appartenenti a un altro mondo. Il loro fu un programma perfetto che meritò l’oro olimpico e dodici sei, il massimo punteggio raggiungibile a quel tempo. Jayne Torvill e Christopher Dean entrarono a buon titolo nella leggenda delle olimpiadi e trent’anni dopo tornarono nel giorno della festa degli innamorati nello stadio Zetra ricostruito dopo la guerra, e pattinarono nuovamente accompagnati dal ritmo incalzante e sensuale del grande compositore francese. I fondi raccolti con l’esibizione vennero utilizzati per costruire una pista di pattinaggio permanente e il ricordo di quella giornata è rimasto impresso negli occhi di chi ama le evoluzioni artistiche sul ghiaccio e crede nello sport come mezzo di promozione di una cultura di pace e dialogo.

Marco Travaglini

La chiesa Maramures

La deliziosa cappella scolpita in legno che  viaggiò dalla Transilvania a Moncalieri.

Costruita nell’omonima regione rumena del Maramures, al confine tra Ungheria e Ucraina, è  un raro gioiello realizzato in legno, uno dei pochi  e preziosi esempi di chiesa ortodossa cristiana del suo genere, in Italia ne esiste solo uno: a Moncalieri. Nessun chiodo, solamente incastri, hanno tramutato questo edificio in una struttura portatile e, a parte la Romania, dove questi luoghi di culto costruiti perlopiù tra il XVII e il XVIII secolo sono inseriti nella lista del Patrimonio Unesco, nel mondo se ne contano solo altri 5: in Venezuela, Cipro, Svizzera, Francia e Svizzera.

Arrivata nella cittadina piemontese pezzo per pezzo e ricostruita come si farebbe con i moderni Lego, la speciale tecnica con cui è stata costruita è statasviluppata in conseguenza ad una regola emanata dalla Corona Ungherese che proibiva l’edificazione delle chiese in pietra, ma probabilmente anche per la necessità di far sparire gli edifici  di culto cristiani a causa delle persecuzioni religiose.

Dedicata ai Quaranta Martiri di Sebaste e inaugurata nel 2016, la chiesa Maramures  è a pianta rettangolare e affaccia sul sagrato esterno attraverso un sistema di portici che creano una “C”. La casa parrocchiale ospita l’appartamento del sacerdote, una sala polivalente e una foresteria, l’edificio è circondato da un bel giardino curato e piante di rose.

Arrivando a via Papa Giovanni XXIII a Moncalieri si nota subito il suo bel campanile alto 25 metri, il colore caldo  del legno, la forma tipica di queste impiantiarchitetturali vernacolari che utilizzano i materiali tipici secondo le tradizioni del luogo, in questo caso la Transilvania. Entrando dal cancello è naturale ammirare l’imponente portale ricco di intarsi, le arcate e le catene create da un pezzo unico di legno. L’interno invece, meno lavorato rispetto all’esterno, è delicatamente decorato con icone e immagini sacre su un fondo bianco e incorniciate dalle travi lignee.

Visitando questo luogo sacro si avrà la sensazione di fare un viaggio temporale, ci si sentirà in un’altra dimensione geografica, immersi in tradizioni etno-religiose diverse dalle nostre ma perfettamente integrate nel territorio.

MARIA LA BARBERA

Giorno del Ricordo, la celebrazione a Palazzo Civico

L’orazione ufficiale è stata affidata al direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni

 

La Città di Torino ha celebrato questo pomeriggio il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004 per conservare la memoria delle vittime delle foibe e della tragedia vissuta dagli esuli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.

Nel corso della cerimonia istituzionale nella Sala del Consiglio Comunale si sono susseguiti gli interventi del Vicepresidente del Consiglio comunale Domenico Garcea, dell’Assessore regionale Maurizio Marrone, del Prefetto Donato Giovanni Cafagna, del Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione e Vicepresidente del Consiglio Regionale Daniele Valle, della Consigliera del Comitato di Torino dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Giulia Cnapich. L’orazione ufficiale è stata affidata al direttore del Centro Pannunzio Pier Franco Quaglieni, per poi lasciare spazio all’intervento conclusivo del Sindaco Stefano Lo Russo.

Venerdì 9 febbraio 2024
Palazzo Civico, sala Rossa: il sindaco Lo Russo interviene alla cerimonia istituzionale in occasione del Giorno del Ricordo

“Il nostro compito, oggi – ha detto il Sindaco – è di tramandare la memoria degli eventi che hanno portato agli eccidi delle foibe e all’esodo di centinaia di migliaia di italiani dall’Istria e dalla regione giuliano-dalmata. E dobbiamo farlo uscendo definitivamente da quella prospettiva che, per troppo tempo, ha fatto sì che non si guardasse in maniera corretta a questi tragici eventi, volutamente messi da parte insieme al dolore di coloro che li hanno vissuti e dei loro familiari. Il 10 febbraio non deve essere un’occasione di divisione, ma l’opportunità per ribadire l’importanza di quel percorso che può portare le persone a condividere obiettivi comuni di libertà, diritti e democrazia”.

Al termine della commemorazione sono state consegnate le onorificenze concesse con decreto del Presidente della Repubblica in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo dei cittadini italiani dall’Istria da Fiume e dalla Dalmazia, delle vicende del confine orientale italiano.

Diploma e medaglia sono stati consegnati ad Antonia e Silvana Bensa, in memoria del padre Michele. Nato a Gorizia il 31 marzo 1878, capostazione delle Ferrovie dello Stato, Michele Bensa fu catturato da partigiani slavi a San Pietro in Selve il 4 maggio 1945 e di lui non si seppe più nulla.

Il programma completo delle iniziative per il Giorno del Ricordo è disponibile al link:

http://www.comune.torino.it/nh/pdf/pieghevole_giorno_del_ricordo_2024_x_web.pdf

 

Lo Chaberton si presenta a Cesana con la voce dei Cesanesi

Sarà una serata da non perdere quella di sabato 10 febbraio prossimo per tutti coloro che amano e sono affascinati dalle vicende del forte dello Chaberton.

Alle 21, a ingresso libero, presso la sala Formont di via Pinerolo 0 a Cesana Torinese, è in programma la serata denominata semplicemente “Lo Chaberton”

È organizzata dalla Mostra del Monte Chaberton di Claviere, dal Ponte Tibetano Cesana Claviere, dal Parco avventura Chaberton di Cesana Torinese, dall’Ufficio del turismo di Cesana Torinese con il patrocinio del Comune di Cesana Torinese.

Si tratta di una serata che ha lo scopo di raccogliere donazioni volontarie per la costrizione del bivacco ‘Chaberton’.

La storia del Monte Chaberton è lunga 200 milioni di anni le vicende del Forte sono state al centro di svariati momenti informativi e divulgativi e sono custodite nella Mostra del Monte Chaberton, esposta in modo permanente a Claviere.

Questa volta l’attenzione sarà focalizzata sui racconti dei Cesanesi del passato sull’epopea del forte Chaberton.

“Quella di sabato sarà una serata dedicata alla storia del Forte Chaberton – precisa Roberto Guasco, curatore del museo Mostra Monte Chaberton di Claviere – attraverso i racconti dei testimoni dell’epoca di Cesana Torinese. Nel tempo ho avuto la fortuna di incontrare tanti protagonisti delle vicende del forte Chaberton. Ho raccolto testimonianze sul periodo antecedente la guerra, sul periodo bellico e post bellico. I loro preziosi ricordi li ho raccolti in due video interviste che presenterò sabato sera, dando voce ai protagonisti di quella storia.

Storia antica e lontana per noi, ma viva e presente nelle loro parole. Momenti felici e momenti tragici che si alternano negli anni della guerra. L’ epopea del forte più alto d’Europa, simbolo della forza di volontà degli italiani e della loro capacità di lavorare duramente, in qualsiasi luogo e condizione”.

Mara Martellotta

Ecco gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI
9 – 15 febbraio 2024

 

 

SABATO 10 FEBBRAIO

Sabato 10 febbraio ore 16.30

PROFUMI – ORIENTE – Le spezie, l’incenso e altre strade

MAO – Visita guidata in collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino

Arte e musica: un abbinamento dal quale sprigiona bellezza. Ispirati dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino, i musei della Fondazione Torino Musei ogni sabato precedente il concerto propongono a rotazione un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.

ORIENTE – Le spezie, l’incenso e altre strade

Sulla suggestione dei profumi intensi e avvolgenti delle spezie e dell’incenso, merci preziose, in movimento, desiderate da tutti e da ciascuno usate in uno specifico contesto simbolico-culturale, il percorso si snoda nella mostra temporanea Translating is connecting. La mostra esplora i concetti di traslazione, traduzione e appropriazione, attraverso una selezione di oggetti provenienti dall’Asia occidentale, centrale e orientale che interrogano la circolazione materiale e immateriale, le modalità di trasformazione del significato e la fruizione verificatesi tra Asia ed Europa dal VI al XVI secolo.

Il tema del profumo assumerà nel percorso di visita anche carattere concreto grazie alle fragranze realizzate da Sensit e diffuse nelle sale espositive.

Visita guidata a pagamento. Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com  • è possibile effettuare l’acquisto online https://www.arteintorino.com/

 

DOMENICA 11 FEBBRAIO

Domenica 11 febbraio dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17

ARTE IN MASCHERA

GAM – attività per le famiglie in occasione del Carnevale

In occasione del Carnevale la GAM propone un’attività dedicata a grandi e piccini ispirata al tema del ritratto e della maschera.

Come lo specchio, la maschera permette di affrontare il tema del doppio ma diventa anche spunto per riflettere sul ciò che preferiamo quotidianamente mostrare agli altri, per proteggere la nostra interiorità.

Il percorso tra i ritratti della collezione del Novecento è un viaggio tra figure e personaggi legati a epoche e movimenti artistici diversi a partire da Giorgio Morandi e Amedeo Modigliani fino ad arrivare a Michelangelo Pistoletto, in un gioco di scoperta e riflessione.

Negli spazi dell’Educational Area, genitori e bambini, lavoreranno alla creazione di originali maschere sperimentando diversi materiali, che arricchiranno i costumi che ogni partecipante è invitato a indossare, per dar vita a un colorato carnevale ad Arte.

Costo: € 7 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com
Prenotazione obbligatoria e pagamento online entro il venerdì alle ore 18

 

Domenica 11 febbraio ore 10.30

LE MILLE E UNA DECLINAZIONI NELLE OPERE DEL MAO

MAO – visita guidata speciale per San Valentino

In occasione del San Valentino, Theatrum Sabaudiae propone la visita guidata tematica Le mille e una declinazioni dell’amore nelle opere del MAO.

Il percorso di visita condurrà i partecipanti alla scoperta delle opere d’arte del museo accomunate dal tema amoroso e sessuale in ambito buddhista e induista. L’apprezzamento dell’estetica delle opere del Subcontinente indiano e della Regione Himalayana andrà di pari passo con l’approfondimento di tematiche connesse alla sfera amorosa nelle sue innumerevoli sfumature, dalla castità al tantra.

Prenotazione consigliata, disponibilità fino ad esaurimento posti.

Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

Costi: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; ingresso gratuito per possessori di Abbonamento Musei.

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio

 

Domenica 11 febbraio ore 12 e ore 17

FRAMMENTI. MAHLER AL MUSEO

MAO – interventi musicali in museo – da un’idea di Erik Battaglia

Domenica 11 febbraio dalle 12 alle 13 e dalle 17 alle 18 il MAO Museo d’Arte Orientale ospita l’evento musicale Frammenti, nato da un’idea di Erik Battaglia, con coreografie di Vincenzo Di Federico e Lanxin Zheng.

Negli spazi del museo risuoneranno dal vivo le note di alcuni brani di Das Lied von der Erde (Il canto della terra) di Gustav Mahler, composizione per contralto, tenore e orchestra in sei movimenti che mette in musica altrettanti Lieder della raccolta Die chinesische Flöte del poeta tedesco Hans Bethge, un’antologia di testi di autori cinesi di epoca Tang (fra cui Li Bai e Wang Wei) riscritti dall’autore a partire da versioni tedesche e francesi.

Con Il canto della terra, e soprattutto con il conclusivo Abschied, il compositore prende congedo dalla vita ma l’addio, pur nella sua drammaticità, suggerisce il ricordo di una vita felice e piena e porta con sé una promessa di rinascita e di eternità.

L’evento, che si svolge nell’ambito dei festeggiamenti per il Capodanno cinese, è il secondo esito di una collaborazione avviata lo scorso anno fra il MAO e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino in occasione di Sonic Blossom, la performance partecipativa trasformativa di Lee Mingwei che ha animato il museo a maggio 2023.

Ingresso incluso nel biglietto delle collezioni permanenti.

 

Domenica 11 febbraio ore 15

AMORI DA MITO

Palazzo Madama – percorso guidato a tema in occasione di San Valentino

In occasione della ricorrenza di San Valentino il museo propone una visita guidata ispirata agli amori famosi rintracciabili fra dipinti, decorazioni, lambriggi, ceramiche e oggetti di lusso custoditi nelle sale di Palazzo Madama.

Diana e il suo amato Endimione, Giove che si trasforma in pioggia d’oro per la sua Danae, Venere e Cleopatra. Amori celebri fra mitologia e realtà. Il percorso di visita si snoda sui tre piani, dalla sala Acaja fino alla sala ceramiche, ricercando le coppie famose, i putti, gli amorini che scoccano dardi d’amore, i nodi di fedeltà che testimoniano legami e nobili biografie.

Un San Valentino diverso, arricchito da una interessante visita, ricercata e inedita.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Domenica 11 febbraio ore 16

FESTEGGIAMO INSIEME IL CAPODANNO CINESE

MAO – attività per le famiglie in occasione del Capodanno cinese

Con l’arrivo dell’anno del Dragone i partecipanti conosceranno tutte le curiosità di questa importante festa asiatica e, in laboratorio, saranno impegnati nella realizzazione di una coloratissima maschera con le fattezze del drago.

Dai 4 anni in su

Prenotazione obbligatoria: 011.4436927/8 maodidattica@fondazionetorinomusei.it
Costo: €7 bambini, adulti ingresso ridotto in museo

 

 

MERCOLEDI 14 FEBBRAIO

 

Mercoledì 14 febbraio ore 16

LOVE IS LOVE (collezioni permanenti del ‘900)

GAM – percorso guidato a tema in occasione di San Valentino

Il percorso nelle sale del 900 intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. Passionale, coniugale, materno ma anche amore per gli animali, la natura, amore verso se stessi e per l’arte. Un viaggio tra pittura, scultura e materiali a partire dall’inizio del 900 fino ai giorni nostri.

Costo della visita guidata: 7€ a partecipante

Costo aggiuntivo: un biglietto di ingresso alla collezione 900 o alla mostra Hayez per ogni coppia (gratuito con Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino Piemonte Card)

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com  

Prenotazione obbligatoria e pagamento online

 

Mercoledì 14 febbraio ore 16:30

HAYEZ IN LOVE (mostra Hayez)

GAM – percorso guidato a tema in occasione di San Valentino

La mostra dedicata al genio di Francesco Hayez, massimo esponente del Romanticismo in Italia, permette di affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni nell’arte, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. Da quello passionale ed extraconiugale – guardando, nello specifico, la sua musa prediletta, nonché amante, Carolina Zucchi – ma anche politico e tormentato, con, ad esempio, L’ultimo addio di Giulietta e Romeo, la tela intitolata Imelda de Lambertazzi e L’Accusa segreta, appartenente al famosissimo Trittico della vendetta. Un viaggio tra alcuni dei più importanti capolavori dell’artista che ci permettono di scoprirne un lato narrativo ricco di spunti legati alla nostra contemporaneità che hanno, come punto di partenza, l’aspetto amoroso e di coppia.

Costo della visita guidata: 7€ a partecipante

Costo aggiuntivo: un biglietto di ingresso alla collezione 900 o alla mostra Hayez per ogni coppia (gratuito con Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino Piemonte Card)

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com  

Prenotazione obbligatoria e pagamento online

 

Mercoledì 14 febbraio ore 15

AMORI DA MITO

Palazzo Madama – percorso guidato a tema in occasione di San Valentino

In occasione della ricorrenza di San Valentino il museo propone una visita guidata ispirata agli amori famosi rintracciabili fra dipinti, decorazioni, lambriggi, ceramiche e oggetti di lusso custoditi nelle sale di Palazzo Madama.

Diana e il suo amato Endimione, Giove che si trasforma in pioggia d’oro per la sua Danae, Venere e Cleopatra. Amori celebri fra mitologia e realtà. Il percorso di visita si snoda sui tre piani, dalla sala Acaja fino alla sala ceramiche, ricercando le coppie famose, i putti, gli amorini che scoccano dardi d’amore, i nodi di fedeltà che testimoniano legami e nobili biografie.

Un San Valentino diverso, arricchito da una interessante visita, ricercata e inedita.

Costo: 6 € per il percorso guidato + un biglietto di ingresso al museo per ogni coppia (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Mercoledì 14 febbraio ore 16:30

LE MILLE E UNA DECLINAZIONI DELL’AMORE NELLE OPERE DEL MAO

MAO – visita guidata speciale per San Valentino

In occasione del San Valentino, Theatrum Sabaudiae propone la visita guidata tematica Le mille e una declinazioni dell’amore nelle opere del MAO.

Il percorso di visita condurrà i partecipanti alla scoperta delle opere d’arte del museo accomunate dal tema amoroso e sessuale in ambito buddhista e induista. L’apprezzamento dell’estetica delle opere del Subcontinente indiano e della Regione Himalayana andrà di pari passo con l’approfondimento di tematiche connesse alla sfera amorosa nelle sue innumerevoli sfumature, dalla castità al tantra.

Prenotazione consigliata, disponibilità fino ad esaurimento posti.

Informazioni e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

Costo della visita guidata: 6 € a partecipante

Costo aggiuntivo: un biglietto di ingresso al museo per ogni coppia; ingresso gratuito per possessori di Abbonamento Musei.

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio

 

Mercoledì 14 febbraio ore 18:30

ŠIROM. Musica folk pan-globale da un universo parallelo

MAO – performance nell’ambito del public program di Trad u/i zioni d’Eurasia

I Širom sono un trio sloveno che suona musica folk che sembra provenire da un universo parallelo. La loro musica unisce approcci, stili e influenze diverse. Nel repertorio di Iztok Koren, Samo Kutin e Ana Kravanja trova espressione un corpo strumentale vastissimo che attinge dalle contaminazioni dei confini fluidi del passato (viola, ocarina, mizmar, ribab, daf, balafon, guembri, banjo, ghironda, liuto, tambura brač, carillon) e si arricchisce di oggetti sonori autocostruiti. Nelle loro performance fuori dall’ordinario e a tratti sciamaniche, riecheggiano ambientazioni, luoghi e tempi lontani.

La band ha raggiunto la vetta di numerose classifiche musicali e ha calcato le scene di festival quali “Le Guess Who?” e “Rewire” (NL), Roskilde (DK), Meakusma (BE) e molti altri.

Tariffe: 15 € intero – 10 € ridotto studenti acquistabile presso la biglietteria del Museo il giorno dell’evento;

16,50 € intero (con prevendita 1,50 €) sul sito.

 

 

GIOVEDI 15 FEBBRAIO

 

Giovedì 15 febbraio ore 17:30

BONSAI: LA BELLEZZA GIAPPONESE TRA ARTE E NATURA

MAO – conferenza a cura di Massimo Bandera

Il MAO ha il piacere di ospitare giovedì 15 febbraio 2024 alle ore 17.30 un incontro con Massimo Bandera, fra i massimi bonsaisti italiani e internazionali, che introdurrà i partecipanti al mondo dei bonsai e alla suggestiva meraviglia della collezione attualmente esposta sulla terrazza del MAO.

Partendo da alcuni cenni riguardanti la storia e l’evoluzione delle tecniche necessarie alla cura del bonsai, l’attenzione si concentrerà poi sulla potatura di riequilibrio e, in particolare, sulla potatura degli aceri.

Nel bonsai, la pratica della potatura è naturalmente indispensabile per ridurre le dimensioni della pianta, ristabilendo una proporzione corretta fra chioma e radici, ma anche per stimolare la crescita di nuovi rami, lo sviluppo delle future gemme e per perfezionarne forma e stile.

Infine Bandera condurrà i partecipanti attraverso il racconto di alcuni valori estetici fondamentali per la cultura giapponese, che rappresentano veri capisaldi in ambito artistico, filosofico e letterario, fra cui il wabi – sabi, cioè l’accettazione della transitorietà, dell’impermanenza e dell’imperfezione delle cose, il mono no aware, che esprime profonda partecipazione emotiva e velata tristezza di fronte alla caducità della natura, quasi un “vibrare all’unisono con le cose”, lo yuugen, che indica il fascino delle cose che stanno in penombra, suggerite e misteriose, e lo shibui, che riassume il raffinato ideale estetico che incarna in sé sette caratteristiche fondamentali (la semplicità, l’implicito, la modestia, la serena compostezza, la naturalezza, la ruvidezza, la normalità) ed esalta ciò che è incompiuto.

Costo: € 5 a personaIngresso fino ad esaurimento posti disponibili.

 


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

1944, deportazione politica e Resistenza in Piemonte

La Sezione ANPI “Eusebio Giambone” di Torino organizza Venerdì 16 febbraio 2024 alle ore 17,30 presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli in via Cesare Battisti 4 a Torino l’incontro pubblico sul tema “1944. Deportazione politica e Resistenza in Piemonte”. Interverranno gli storici Barbara Berruti, direttrice dell’Istoreto “Giorgio Agosti” e Bruno Maida, professore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. I lavori saranno introdotti da un saluto di Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione. La vicenda dei deportati politici italiani, condotti dall’Italia nei campi di concentramento del Terzo Reich per la loro opposizione al regime nazifascista tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, rappresenta una delle pagine più dolorose e drammatiche di quell’epoca, accanto al dramma della popolazione ebraica e dei militari che vennero deportati dopo il rifiuto di aderire alla repubblica fascista di Salò. Nei vari campi in cui gli antifascisti e i partigiani furono detenuti erano contrassegnati da un triangolo rosso e sottoposti a un durissimo regime carcerario e di lavoro coatto che causò per molti la morte. Le preziose testimonianze, orali e scritte, di Lidia Rolfi sulla deportazione femminile e l’immane lavoro di ricostruzione del fenomeno da parte di Italo Tibaldi sono alla base delle successive ricerche storiche. L’evento è patrocinato dal Consiglio regionale del Piemonte e dal Comitato Resistenza e Costituzione.