SPORT- Pagina 14

L’Associazione Narconon promuove il “Torneo Calcistico ‘Io Dico No’”

Una partita tra ex Glorie del Calcio, personaggio radiotelevisivi e Amministratori Locali

Mercoledì 28 maggio, alle 11.30, presso il Consiglio Regionale di via Alfieri 15, a Torino, si è svolto nella sala delle Bandiere l’incontro di presentazione dell’iniziativa benefica “Torneo calcistico ‘Io Dico No’”, il cui incasso verrà devoluto alla Fondazione Tumori MSR Muscolo Scheletrici. Il torneo coinvolgerà 16 società calcistiche del torinese annata 2017. L’evento, promosso e curato da Forza Italia e Associazione Narconon Piemonte APS, prevede una partita di calcio presso il campo sportivo del Pozzomaina, in via Monte Ortigara 78, tra ex Glorie del Calcio e alcuni personaggi radiotelevisivi contro una rappresentanza di Amministratori Locali.

Nella giornata di sabato sarà presente anche l’ex calciatore della Juventus Michele Padovano, che testimonierà la sua esperienza riguardante la sua nota vicenda giudiziaria, raccontata anche nel libro di recente uscita intitolato “Tra la Champions e la Libertà”, edito da Cairo.

“L’Associazione Narconon si occupa della gestione e del recupero, in modo naturale, di persone vittime di dipendenza da alcool e droghe – ha dichiarato Natasha Benincasa, in rappresentanza dell’Associazione Narconon, che ha sede a Villafranca d’Asti, dove si trova anche la comunità omonima – Penso sia importante il ruolo della prevenzione a partire dalle scuole e dalle società sportive che lavorano con i ragazzi. Il nostro ruolo è quello di creare consapevolezza attorno a ciò che circonda l’uso delle sostanze e contrastare la falsa informazione a riguardo. Le persone devono avere una seconda opportunità, e per aiutarle a rialzarsi è doveroso approfondire la conoscenza di questi argomenti. Promuoveremo molti eventi come questo per sensibilizzare la società”.

“Grazie all’Associazione Narconon sono uscito da un periodo difficile – ha raccontato l’ex portiere del Torino Lys Gomis, intervenuto alla conferenza stampa – Sono stato dipendente da sostanze e l’Associazione mi ha aiutato a uscirne in modo naturale, facendo sì che io riprendessi in mano la mia vita. Credo che la comunicazione tramite lo sport sia diretta ed efficace, e per questo ho voluto mettermi in gioco personalmente. È drammatico pensare che l’84% dei giovani consumi alcool o droghe. Ci tengo a ringraziare Forza Italia per la sensibilità e l’organizzazione di questo importante evento mediatico, un’occasione per divertirsi, contribuire all’educazione, alle conoscenze dei giovani e fare della beneficenza in favore della Fondazione Tumori MSR Muscolo Scheletrici”.

Gian Giacomo Della Porta

Peñarol, il Piemonte d’Uruguay. Storie di calcio e di emigrazione

Il nome deriva da Pinerolo e lo si deve a Giovan Battista Crosa che nel 1765 arrivò a Montevideo e fondò – insieme ad altri conterranei – il quartiere che , storpiando il nome del comune situato allo sbocco in pianura della Val Chisone, nel tempo, è diventato il “barrio” Peñarol

Nel 2016 a Montevideo il Club Atletico Peñarol ha festeggiato l’inaugurazione del suo nuovo stadio: 43.000 posti a sedere, attrezzato, moderno e con un area-museo dedicata alla storia  del club più prestigioso dell’Uruguay. D’ora in poi l’Estadio Campeón del Siglo celebrerà le gesta dei calciatori i maglia giallo-nera, ricordando il legame tra questa  squadra, tra le più vincenti del sudamerica, e il Piemonte.

Il nome Peñarol , infatti, deriva da Pinerolo e lo si deve a Giovan Battista Crosa che nel 1765 arrivò a Montevideo e fondò- insieme ad altri conterranei – il quartiere che , storpiando il nome del comune situato allo sbocco in pianura della Val Chisone, nel tempo, è diventato il “barrio” Peñarol. Una storia che è diventata uno spettacolo teatrale, grazie al testo curato da Renzo Sicco e Darwin Pastorin che,  grazie ad Assemblea Teatro, anima le scene con il progetto ”Peñarol, il Piemonte d’Uruguay:storie di calcio e di emigrazione”. Pinerolo, Peñarol: due nomi identici che in due lati del mondo in continenti lontani raccontano di emigrazione, povertà, lavoro, rinascita ..e calcio! Bella storia, quella del club che assume i colori sociali giallo e nero, ispirati a quelli delle barriere delle strade ferrate, essendo molti dei suoi fondatori dei “musi neri”, macchinisti delle ferrovie uruguaiane, per lo più italiani. Un legame profondo, segnato dalle storie d’emigrazione dalle terre piemontesi verso il “nuovo mondo”, dove la passione per il calcio si confonde con la storia in una città, capitale d’Uruguay, dove nelle vene della metà dei tre milioni di abitanti, scorre sangue italiano. I pinerolesi, come tanti altri abitanti delle valli e della pianura, andavano a Genova per imbarcarsi, spesso senza conoscere l’effettiva destinazione, stipati in terza classe, a rischio di finire morti affogati quando i piroscafi cedevano alla rabbia dell’oceano, per cercare fortuna nelle “meriche”.

La passione per i “fotbaleur” , nel caso, ha fatto il resto.  Così, quello che nel 1891 era stato fondato a Montevideo come “Central Uruguay Railway Cricket Club” (CURCC), squadra di fùtbol della capitale uruguaiana,  nel 1913, cambia nome in “Club Atletico Peñarol”. In breve, questa “instituciòn deportiva” diventò presto la miglior squadra del Sudamerica, complice il ciclo del grande Uruguay che tra il 1930 ed il 1950 vinse due edizioni dei Mondiali. Quando la finale della Coppa del mondo venne giocata in Brasile, nella storica data del 16 luglio 1950, quando la “Celeste” nazionale uruguagia  sconfisse 2 a 1 la Seleção dei padroni di casa, sprofondando nella disperazione il Maracanà, il Peñarol aveva già conquistato 17 campionati d’Uruguay e forniva alla nazionale giocatori del calibro di Obdulio Varela e Juan Alberto Schiaffino, che poi venne a giocare in Italia, nel Milan. Nel biennio 1960-61 il Peñarol salì in vetta al mondo del pallone, vincendo due Coppe Libertadores (la Champions sudamericana) e una Coppa Intercontinentale. Così i “carboneros” entrarono nella storia del calcio. Nel 1966 arrivò la doppietta: Libertadores e Intercontinentale. Doppietta replicata sedici anni dopo, nel 1982. Nel frattempo arrivano altri 32 titoli nazionali, l’ultimo nel 2012-13.

Un palmares di successi impressionante, al punto da far sì che la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio (IFFHS) nominasse il Peñarol “Club del XX° secolo del Sud America”. Ma non tutto si può ridurre ai dati numerici. La passione, la voglia di riscatto sociale, l’incrollabile fede nei colori del “Pinerolo d’Uruguay” , nel tempo, ha rappresentato un fenomeno davvero importante, legatoa  doppio filo con l’Italia. Nei primi grandi calciatori aurinegros ( gialloneri , per via del colore delle maglie) erano evidenti le tracce di italianità: le più grandi leggende del club erano figli o nipoti di italiani. Basta pensare alle prime due stelle, Lorenzo Mazzucco e Josè Piendibene Ferrari, entrambi avevano i genitori italiani. E poi Juan Alberto Schiaffino ( così scrisse di lui Eduardo Galeano: “con le sue giocate magistrali, organizzava il gioco della squadra come se stesse osservando tutto il campo dalla più alta torre dello stadio”),il centrocampista Rafael Sansone, il difensore Ernesto Mascheroni , l’istriano di nascita Ernesto Vidal, centrocampista che aveva “tre patrie ma solo una gli regalò il tetto del mondo”, il portiere Roque Maspoli e tanti altri. Una storia di scatti, rincorse e calci al pallone che continua, sull’asse della memoria che unisce i due lati del mondo, da Pinerolo al “barrio” Peñarol.

Marco Travaglini

Sport memorabilia da Bolaffi: Maradona, Platini, Pelè

All’asta in Sala Bolaffi anche la collezione di maglie appartenuta al giornalista sportivo Bruno Bernardi

Circa cento lotti selezionati, tra maglie, coppe, medaglie e altri cimeli faranno battere il cuore di tifosi e appassionati di calcio durante l’asta di Sport memorabilia, in programma giovedì 29 maggio alle 15:30 in Sala Bolaffi a Torino (via Cavour 17). In catalogo spicca in particolare la collezione di maglie da calcio appartenuta all’ex giornalista sportivo del quotidiano La Stampa Bruno Bernardi, testimone diretto di generazioni di campioni degli anni ’70 e ’80.

Tra queste la maglia della Nazionale argentina indossata a Italia ’90 da Maradona e da lui personalmente regalata a Bernardi, a cui il Pibe de Oro era legato da una profonda amicizia, confermata anche dal fatto che fu l’unico giornalista italiano invitato al suo matrimonio (lotto 100, stima 15-20.000 euro). Altro cimelio di Bernardi la maglia indossata da Platini durante una delle sue convocazioni in Nazionale nel 1981/82 (lotto 94, stima 5.000-7.500 euro) e quella della Nazionale di Gigi Riva del 1972 (lotto 97, stima 2.500-3.500 euro).

Tra gli altri highlight dell’asta ci sono la maglia della Nazionale brasiliana appartenuta a Pelè, stagione 1970/71, e da lui autografata (lotto 101, stima 7.500-10.000 euro), quella del Napoli indossata da Maradona nella stagione 1985/86 (lotto 83, stima 7.500-10.000 euro) e quella della Roma portata da Maurizio Turone nella stagione 1980/81 (lotto 90, stima 5.000-7.500 euro).

Nella sezione dedicata ai club stranieri si va dalla maglia dei New York Cosmos appartenuta a Franz Beckenbauer nella stagione 1980 (lotto 23, stima 3.500-5.000 euro), a quella della Stella Rossa di Belgrado, stagione 1983/84 (lotto 85, stima 3-5 mila euro), passando per la maglia del Liverpool, stagione 1982/84, attribuita al bomber Ian Rush (lotto 86, stima 5.000-7.500 euro).

Tra le rarità, si segnala infine il programma ufficiale dei Campionati del mondo di calcio del 1934 (lotto 5, stima 1.500-2.000 euro).

PDF CATALOGO www.astebolaffi.it/it/auction/788

Berzano ricorda Nino Defilippis, il “Cit” delle due ruote

Nel bar della piazzetta, a Berzano San Pietro, nell’astigiano, si segue il Giro d’Italia in televisione. Sono gli ultimi giorni della corsa rosa, i girini scalano le montagne, si avvicina la conclusiva e forse decisiva tappa di Sestriere, l’ultima fatica. Si commenta ad alta voce, come si fa nei bar, e qualcuno ricorda un certo Nino Defilippis, uno dei più grandi campioni italiani di ciclismo degli anni Cinquanta-Sessanta, che gli amanti del ciclismo non scordano sicuramente, soprattutto qui nella piccola Berzano, 414 residenti, sulle prime colline del Monferrato astigiano, tra Albugnano e Casalborgone, dove il “Cit” delle due ruote, “piccolo” in dialetto piemontese, veniva a trovare sua mamma, Maria Ferraris. Corse con Coppi, Bartali, Bobet, Anquetil, Koblet, Magni, Balmamion, Motta, Zilioli, con una straordinaria forza che gli permise di vincere nove tappe al Giro, sette tappe al Tour, due alla Vuelta spagnola, ha indossato sette volte la maglia rosa, un Giro di Lombardia, due titoli nazionali e l’argento ai campionati mondiali di Berna nel 1961.
La più giovane maglia rosa del Giro d’Italia. Tutt’altro che piccolo ed esile! Era un passista veloce e, pur non essendo uno scalatore, nel ’56 riuscì a vincere la classifica scalatori alla Vuelta di Spagna. Andava forte su tutti i terreni. Padre pugliese, madre astigiana, berzanese, Defilippis nacque a Torino nel ’32, abitava in via Palazzo di Città, in pieno centro, ma era molto legato a Berzano San Pietro in quanto paese della madre e dei nonni. I genitori erano proprietari di un pastificio, diventato famoso, e Nino, nonostante una grande passione per il calcio, era un super tifoso del Torino, scelse il ciclismo. Non solo ciclista su strada, come pistard partecipò alla Sei giorni di Milano nel 1961, 1962 e ’64, piazzandosi nono e settimo. Si ritirò dalle gare nel 1964 e divenne commissario tecnico della nazionale ai campionati del mondo del 1973, quando vinse Felice Gimondi, e a quelli dell’anno successivo. Lasciato il ciclismo diventò imprenditore nel settore dell’indotto auto ma in seguito tornò al grande vecchio amore di famiglia, lo storico pastificio Defilippis.
Il grande Nino si è spento il 13 luglio 2010 all’età di 78 anni. Berzano San Pietro lo ricorda con un piazzale inaugurato di recente davanti al cimitero dove è sepolto accanto a sua mamma. È il piazzale Nino Defilippis in omaggio al “Cit” delle due ruote. All’esterno del “bar dei girini” una grande fotografia in bianco e nero immortala il campione sulla mitica Bianchi vincere nel 1956 la tappa del Tour Gap-Torino in uno Stadio Comunale pieno di gente, davanti al suo pubblico. Campione di un ciclismo d’altri tempi.
 Filippo Re

Ennesimo campionato deludente per il Toro. Ma sono fiducioso: Cairo venderà

 

Si è chiuso l’ennesimo campionato amaro per il Torino FC. L’ennesima stagione di promesse non mantenute, di ambizioni disattese e di risultati che non rendono giustizia alla storia granata. Un’altra volta fuori dall’Europa, un’altra volta spettatori del calcio che conta.

La squadra ha mostrato sprazzi di gioco, qualche buona prestazione, ma è mancata la continuità, la fame, l’identità. Colpa dei giocatori? Dell’allenatore? In parte, sì. Ma il problema principale è sempre lo stesso da quasi vent’anni: la proprietà.

Urbano Cairo, ormai da troppo tempo alla guida del club, ha dimostrato ancora una volta di non avere la visione né la volontà di costruire un Torino ambizioso. La gestione è stata improntata al risparmio, alla mediocrità, al “tiriamo a campare”. E i tifosi, quelli veri, non ne possono più.

Eppure, nonostante tutto, io sono fiducioso. Qualcosa si sta muovendo. Le contestazioni crescono, l’ambiente è saturo, e perfino il presidente sembra meno saldo sulla sua poltrona. Credo — voglio credere — che questo sia l’ultimo atto della sua gestione. Che presto si farà da parte. Che venderà.

Perché il Toro merita di più. Merita una proprietà che lo ami davvero, che investa con intelligenza e passione, che sogni in grande. Merita rispetto, progettualità, orgoglio.

Cairo venderà. E sarà l’alba di una nuova era granata.

ENZO GRASSANO

Campionato Italiano Assoluto Lifesaving, brilla Torino

Si conclude il Campionato Italiano Assoluto Lifesaving: tra le società in top 3 c’è la Sa-Fa 2000 Torino che è terza nella classifica dei team civili, quarta la posizione per i torinesi nella classifica generale!

Mattinata dedicata alle prove sprint, nei 50 Trasporto Manichino Pinne dall’acqua è terzo Davide Cremonini (GS Vigili del Fuoco – Salza) con il tempo di 25’’61.

Nei 50 Pinne è seconda Valentina Pasquino (RN Torino) con una prestazione da 18’’66, nel settore maschile c’è di nuovo Davide Cremonini (GS Vigili del Fuoco – Salza) sul podio conquistando il bronzo con una prova da 16’’46.

Juve vince a Venezia, promossa in Champions

La Juventus che vince 3-2 con il Venezia è promossa alla prossima Champions League insieme a Napoli, Inter ed Atalanta. Invece Venezia ed Empoli sono retrocesse in Serie B come il Monza. La Fiorentina va alla Conferenze League  dopo il 3-2 a scapito dell’Udinese.

Mille runners per la Stracandiolo

PER LA RICERCA SUL CANCRO

Vincono Lorenzo Manganaro ed Elisa Viora, entrambi della Torino Road Runner. Raccolti 15 mila euro per l’Istituto di Candiolo – IRCCS

Candiolo, 25 maggio 2025 –Quasi mille runners hanno partecipato stamani alla 24/ma edizione della “Stracandiolo – Corri per la ricerca”, la gara podistica del calendario regionale Fidal e Uisp che da sempre sostiene la lotta contro il cancro. Come ogni anno, questo appuntamento che unisce sport e solidarietà si è svolto con partenza e arrivo all’Istituto di Candiolo – IRCCS, centro oncologico di eccellenza per la cura e la ricerca sul cancro riconosciuto a livello internazionale. L’intero ricavato delle iscrizioni è stato devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, organizzatrice in collaborazione con Torino City Marathon. Quest’anno sono stati raccolti circa 15 mila euro.

Nella parte competitiva, in campo maschile ha vinto Lorenzo Manganaro, della società podistica Torino Road Runner, in 26’53”. Vincitrice in campo femminile è stata Elisa Viora, anche lei della società podistica Torino Road Runner, che ha fatto registrare il tempo di 31’27”. La corsa, patrocinata dal Comune di Candiolo, è ormai un classico del podismo piemontese e si snoda su un percorso di 8,2 chilometri.

Commentando il successo dell’edizione 2025 della Stracandiolo – Corri per la Ricerca, il Direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Gianmarco Sala, ha affermato: “La Stracandiolo, evento storico, che accompagna da sempre lo sviluppo dell’Istituto di Candiolo, conferma il legame profondo e duraturo con il mondo del podismo e dello sport. Con la loro significativa presenza runners e appassionati sono vicini ai valori di Candiolo: cura, ricerca e generosità al servizio della comunità. Infatti, grazie al concreto aiuto di tanti amici la Fondazione può continuare a impegnarsi contro il cancro, attraverso il lavoro di 800 professionisti, fra medici, tecnici, ricercatori e infermieri”.

“Walk of Life”, domenica 25 maggio sulle rive del Po

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Domenica 25 maggio 2025 al mattino si terrà la manifestazione podistica non competitiva organizzata dall’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, in collaborazione con Telethon, con partenza dal Parco del Valentino.

La manifestazione, intitolata “WALK OF LIFE”, è finalizzata alla raccolta fondi per la ricerca e per sostenere le attività terapeutiche e di sostegno della sezione di Torino a favore delle persone affette da distrofia muscolare.

Il percorso della manifestazione podistica si svolgerà in parte nelle aree verdi in riva al Po, in parte sui corsi Massimo D’Azeglio, Sclopis, Galileo Galilei e vie limitrofe. Saranno chiusi, oltre al tracciato di gara, il sottopasso Lanza in direzione centro città ed il Ponte Isabella.

Percorso:

Il tracciato di andata e ritorno si snoderà lungo:

viale Virgilio, viale Mattioli, rotonda Nikola Tesla, viale sterrato del parco del Valentino parallelo a corso Massimo d’Azeglio, piazzale Rita Levi Montalcini, carreggiata est di corso Massimo d’Azeglio, dopo via Petrarca carreggiata laterale est di corso Massimo d’Azeglio, via Monti (all’andata), corso Sclopis , rotatoria corso Dante, corso Galileo Galilei, discesa Tiepolo, viale Thaon di Revel, monumento all’Autiere, per poi ripercorrere il tracciato a ritroso utilizzando solo per il ritorno via Petrarca nel tratto Sclopis/Massimo D’Azeglio.

Divieti di circolazione

Il percorso di gara sarà chiuso al transito di tutti i veicoli dalle ore 08.30 alle ore 11 e comunque fino a cessate esigenze;

–          corso Dante sarà chiuso da corso Massimo d’Azeglio, dalle ore 08.30 alle ore 10.30 circa;

–          il ponte Isabella sarà chiuso in ambo i sensi, dalle ore 08.30 alle ore 10.30 circa;

–          in corso Dante per i residenti sarà garantita la percorribilità in direzione ovest;

–          sottopasso Lanza: sarà chiuso in direzione centro città da corso Dogliotti, dalle ore 8.30 sino alle 10.30 e comunque sino a cessate esigenze;

–          corso Massimo d’Azeglio sarà chiuso in direzione centro città nel tratto da corso Dante a corso Raffaello.

Divieti di sosta

Divieto di sosta per motivi tecnici su entrambi i lati di viale Virgilio da corso Vittorio Emanuele II sino al civico 17 e su tutta l’area di sosta in corrispondenza del civico 17 di viale Virgilio dalle ore 00.30 alle ore 16.30 del 25 maggio.

Assi viabili aperti

Saranno aperti e percorribili i seguenti assi viabili:

–          ponte Umberto I;

–          corso Vittorio Emanuele II;

–          corso Massimo d’Azeglio direzione sud;

–          corso Massimo d’Azeglio, solo tratto Raffaello-Vittorio Emanuele II, direzione nord;

–          corso Moncalieri;

–          corso Cairoli;

–          corso Bramante e Ponte Balbis;

–          corso Unità d’Italia (tutto) e corso Dogliotti (tutto).

Altre strade chiuse

Tra le strade chiuse per altre manifestazioni domenica 25 maggio ci saranno via Po dalle 6.30 alle 20 e via Vanchiglia dalle 6.30 alle 23.

Trasporto pubblico

I percorsi dei mezzi di trasporto pubblico transitanti nell’area interessata dalla manifestazione potrebbero subire alcune variazioni.

Per informazioni, consultare il sito Internet di GTT alla pagina https://www.gtt.to.it/cms/

Gli agenti della Polizia Locale in campo con i giovani di Barriera

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Sono scesi in campo per il primo allenamento di gruppo gli agenti del gruppo sportivo della Polizia Locale e i ragazzi del centro di aggregazione giovanile della parrocchia Maria Regina della Pace di Barriera di Milano.

I primi tiri ad un pallone per dare il via ad un progetto che si propone di promuovere l’inclusione attraverso una pratica sportiva sana, educativa, e coinvolgente. Per tutta l’estate i ragazzi si sfideranno in partite di pallavolo e calcio a cinque, con gli agenti della Polizia Locale come istruttori. “Attraverso lo sport di squadra e regole condivise – spiega l’assessore alla sicurezza Marco Porcedda – vogliamo provare a costruire insieme un quartiere più a misura di ragazze e ragazzi. Accompagneremo questa nuova proposta, che proseguirà nei prossimi mesi, incoraggiati dall’entusiasmo che ci hanno trasmesso nella prima giornata dell’iniziativa. L’obiettivo è anche quello di creare un ponte tra i giovani e le istituzioni, contribuendo a rafforzare il senso di appartenenza, fiducia e collaborazione all’interno della comunità”.

Ragazze e ragazzi giocheranno a pallavolo e calcio, un giorno alla settimana, con incontri dalla durata di un’ora. Gli atleti del gruppo sportivo, sei per ognuna delle due specialità, vestiranno i panni degli allenatori e si alterneranno nelle lezioni settimanali, garantendo una continuità dei corsi durante tutta l’estate.

TORINO CLICK