SPETTACOLI- Pagina 220

Il teatro Cafè Müller di Torino riapre

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Con l’imminente riapertura dei teatri, la stagione Solo in Teatro, diretta e ideata da Caterina Mochi Sismondi e prodotta da Fondazione Cirko Vertigo, diventa fruibile anche dal pubblico in presenza, presso il teatro Cafè Müller di Torino, oltre che dal pubblico in streaming su www.niceplatform.eu.

 

Il prossimo spettacolo in cartellone, l’ultimo ancora unicamente online il 24 aprile, sarà traSh – Il grande peso della moda a piccoli pezzi, con il quale l’acrobata Delia Ceruti intende sensibilizzare il pubblico sul tema del fast fashion. Seguirà l’8 maggio lo spettacolo Una luce nella selva oscura di Roberto Zibetti, primo spettacolo della stagione 2021 a essere aperto anche al pubblico in sala. Il teatro Cafè Müller di Torino, in accordo con le normative vigenti, potrà contenere 35 spettatori, a fronte di una capienza massima di 140 ma, tramite lo streaming, sarà possibile ampliare all’infinito la capienza del teatro, consentendo anche a coloro i quali non potranno prendere i biglietti fisici o per tutti gli spettatori provenienti da fuori Piemonte, di assistere agli spettacoli della stagione.

Delia Ceruti porterà in scena una performance di forte impatto visivo, metaforico ed emozionale, per riflettere sul tema del fast fashion e sull’importanza di adottare, nelle nostre scelte quotidiane, comportamenti più sostenibili. traSh – Il grande peso della moda a piccoli pezzi sarà visibile su www.niceplatform.eu in live streaming sabato 24 aprile alle ore 21 al costo di 5 euro e successivamente resterà visibile on demand.

Delia, protagonista e ideatrice dello spettacolo, utilizzando la tecnica della sospensione capillare e delle cinghie aeree, si libra in aria utilizzando, come contrappeso, il quantitativo medio di abiti acquistati in un anno da una persona in Europa. Il fast fashion qui prende corpo a tutti gli effetti, acquisisce un volume misurabile e visibile, chiama in causa lo spettatore inevitabilmente partecipe di un’industria fondata sulla produzione di oggetti che velocemente transitano dalla fabbrica alla passerella, al consumatore, alla spazzatura. “L’idea dello spettacolo è nata nel 2019 – racconta l’acrobata – ma si è sviluppato per lo più negli ultimi mesi. Sono partita da una statistica pubblicata da Greenpeace secondo la quale in Europa si acquistano circa 16 chili di vestiti a testa: i peggiori sono l’Italia e il Regno Unito”.

Ciò su cui Delia vuole portare l’attenzione è il fatto che oggi la società sia letteralmente inondata di vestiti a basso prezzo, che hanno un peso enorme sull’ambiente e sulle condizioni di vita dei lavoratori che li producono, costretti a lavorare in condizioni disumane spesso nelle aeree più povere del pianeta, oltre che sulla salute psicologica dei consumatori, spesso accecati dalla compulsività dell’acquisto, in grado di generare sentimenti contrastanti nell’acquirente: dall’eccitazione alla delusione, fino al senso di colpa. “Con il lockdown è cambiato il canale di acquisto di molte persone, perché sono aumentati esponenzialmente gli acquisti on line, ma non il fenomeno: il consumismo è rimasto invariato – spiega Delia Ceruti -. Il fast fashion è un tema che riguarda tutti.  Così come riguarda tutti l’importanza politica, sociale, ed ecologica, di ogni acquisto che facciamo.  Io stessa mi metto in prima linea come colpevole di acquisti non sempre responsabili e di scelte non necessariamente sostenibili. Ma credo che tutti possiamo fare meglio”.

“Il 24 aprile, giorno del mio spettacolo in live streaming – prosegue l’artista – ricorre una data particolarmente importante: è l’anniversario del crollo del Rana Plaza, edificio di 8 piani situato alla periferia di Dhaka (Bangladesh) che conteneva al suo interno più fabbriche di abbigliamento. L’incidente del 24 aprile 2013 causò la morte di 1.134 persone ed il ferimento di oltre 2.500, la maggior parte delle quali erano donne e bambini. Quando vennero notate le crepe, i proprietari delle fabbriche di abbigliamento ignorarono gli avvisi di evitare di utilizzare l’edificio, ed ordinarono ai lavoratori di rientrare il giorno successivo. Fu il giorno del crollo, considerato il più letale cedimento strutturale accidentale della storia umana moderna, e il più grave incidente mortale mai avvenuto in una fabbrica tessile”.  All’interno del Rana Plaza si producevano articoli per alcuni grandi nomi della moda mondiale, fra cui Benetton, Primark, Mango, Auchan. Il crollo del Rana Plaza ha dato origine al movimento Fashion Revolution, che ha l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sul tema.

Per l’acrobata questa sarà la prima esibizione senza pubblico dal vivo, ma Delia intende trasformare tale situazione in opportunità: “Nonostante la grande difficoltà, come artista, di non potermi esibire di fronte a un pubblico in sala, penso che chi vorrà guardare questa esibizione, trovandosi a casa davanti ad un pc piuttosto che in un teatro, potrà più facilmente accedere a risorse ed informazioni sul tema, attraverso i link che offrirò in questa versione online, e proattivamente, continuando la ricerca in autonomia. E chissà, forse riuscirò a far sì che più persone si informino sul fast fashion”.

Delia Ceruti, come gli altri artisti che fanno parte della stagione Solo in Teatro, arriverà al live streaming dopo una settimana di residenza artistica presso il teatro Cafè Müller. Quello di Solo in teatro è un nuovo modo di stare in teatro che vede coinvolti alcuni dei più grandi esponenti italiani e internazionali dei generi teatro-danza-musica e circo contemporaneo: ogni artista presenta una sua creazione di circa trenta minuti di un proprio Solo, che può essere un estratto di lavori precedenti o una nuova creazione, e che viene preceduto da un docufilm fatto con le riprese del dietro le quinte e le interviste all’artista, realizzate durante la settimana. Gli spazi del teatro si trasformano in questo modo in un “set cinematografico” e i materiali realizzati durante la residenza hanno come risultato finale una monografia, tra lo spettacolo dal vivo e il docufilm, che svela al pubblico aspetti inediti della professione dell’artista. NicePlatform è una piattaforma creata ad hoc nel 2020 per ospitare la stagione teatrale digitale e dal 12 aprile 2021 anche l’archivio dei materiali video-fotografici e testuali di Fondazione Cirko Vertigo.

Corda aerea, trapezio dance, tessuti, sospensione capillare, ma anche pattinaggio, danza sulle punte, danza aerea, trampoli. Delia Ceruti è un’artista versatile che, dopo anni di formazione nella danza, è approdata con successo nel mondo del circo. Specializzata in discipline aeree, è interessata al movimento nella sua accezione più ampia, alla clownerie, al teatro fisico. Ha collaborato, tra gli altri, con The Generating Company, il Comitato Olimpico 2012, ha preso parte alla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Londra 2012, ha lavorato con la compagnia americana Cirque Productions, la canadese Cirque Fantastic e con NoFit State Circus nello spettacolo Bianco.  Fra le ultime produzioni cui ha preso parte, c’è quella di Cuculand Souvenir con Roberto Olivan, Zero con CircusMash, Quimera con NuaDance, e ultimissima Bazzar con il Cirque Du Soleil.

Primo spettacolo del 2021 a essere visibile anche dal pubblico in sala, oltre che in streaming, sarà quello di Roberto Zibetti fissato per l’8 maggio e intitolato Una luce nella selva oscura: i settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, che ricorrono nel mese di settembre 2021, sono lo spunto per Zibetti per avviare un lavoro di riscoperta della sua Comœdia in termini di racconto sonoro e cinematografico. Lo spettacolo affronta dunque il primo canto della Divina Commedia, che è quello programmatico, in cui il Poeta illustra al Lettore (pubblico, ascoltatore, destinatario e testimone insieme) la preziosa cornice simbolica in cui sarà incastonato il racconto del suo salvifico viaggio all’interno del sé.

Nato negli Stati Uniti e cresciuto a Torino, formato artisticamente da una triade eccezionale per il teatro nostrano e internazionale (Giorgio Strehler, Luca Ronconi e Klaus Michael Grüber), Zibetti debutta diciannovenne sul palcoscenico con Gli ultimi giorni dell’umanità (1990) di Luca Ronconi e prosegue la sua carriera collaborando con importanti registi teatrali (Castri, De Capitani, Vacis, Iordanescu, Patroni Griffi, Sastre, Martone). Molti i film con registi di fama internazionale, tra cui spiccano Bernardo Bertolucci, Maurizio Zaccaro, Marco Tullio Giordana, Dario Argento, Abel Ferrara, Klaus Maria Brandauer. Innumerevoli le serie televisive cui prende parte come attore protagonista o comprimario, da Incantesimo 6 a La Squadra, da Le stagioni del cuore a La donna della domenica, fino ai più recenti Rocco SchiavoneNon uccidereImmaturi La serie. Fonda nel 1997 la compagnia teatrale ‘O Zoo Nõ. Ha diretto il cortometraggio cinematografico in 16mm Green, Acerbo e il documentario su Giorgio Strehler Il cielo in un campiello. 

Dopo di lui la stagione Solo in teatro ospiterà altri importanti artisti nei generi teatro, danza, musica e circo contemporaneo: il 22 maggio Antonio Fazio recita in Dorian Gray ; il 29 maggio Salvatore Cappello si esibisce in Miniminagghi; il 5 giugno Sandhya Nagaraja unisce canto e danza in Untitled. In autunno la stagione proseguirà il 18 settembre con Luisella Tamietto in Saranno famose?, il 2 ottobre con Ouroboros di Vladimir Jezic, il 16 ottobre con Ultima notte Mia. Mia Martini, una vita di Erika Urban, il 30 ottobre con Hamlet Puppett di Michela Lucenti, il 13 novembre con Equivoco di Sergio Antonino, il 27 novembre con Nessuno faceva caso ai suoi occhi di Elisa Mutto e l’11 dicembre con Vibrancy of my life di Gianluca Pezzino.

Il maestro Daniele Gatti dirige l’integrale delle sinfonie di Brahms

All’Auditorium della RAI di Torino

Sarà il direttore d’orchestra milanese Daniele Gatti a dirigere l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Brahms che l’Orchestra Nazionale della RAI propone a porte chiuse giovedì 22 e giovedì 29 aprile alle 20 dall’ Auditorium RAI Arturo Toscanini di Torino.

Entrambi gli appuntamenti fanno parte del cartellone dei “Concerti di ‘primavera-estate” e vengono trasmessi in diretta da Radio 3, in live streaming sul portale di Rai Cultura, e da RAI 5 in prima serata il 9 e 10 giugno prossimi.
Gatti tornerà sul podio dell’ Orchestra Sinfonica della RAI per due settimane consecutive, dopo aver diretto ben sei diversi programmi nel corso del 2020, e lo fa proprio con tutte e quattro le Sinfonie di Brahms, che costituiscono un autentico banco di prova per le orchestre e i grandi direttori.
Il percorso che portò Brahms all’esordio nel genere sinfonico fu lungo e travagliato, costituito di anticipazioni e continui ripensamenti.
Brahms le scrisse in nove anni tra il 1876 ed il 1885, e presentò la sua Prima Sinfonia quando aveva 43 anni ed era già riconosciuto come uno dei massimi compositori a livello europeo. La strada che portava alla prima Sinfonia risultò piuttosto lunga. Fu abbozzata nel 1855 e chi, come Brahms si avventurava nello scrivere a metà Ottocento una Sinfonia, ben sapeva che la sua riuscita consisteva nell’originalità con cui venivano creati i movimenti e collegati tra loro.
Nel 1884, appena un anno dopo la composizione della Terza Sinfonia, Brahms si mise al lavoro per quella che doveva essere la sua ultima Sinfonia, la Quarta, in mi minore, composta nelle due estati del 1884 e ’85 in Stiria; gli stretti rapporti intrattenuti in quegli anni con la corte e l’eccellente orchestra di Meiningen dovettero influire sulla decisione di completare così il suo patrimonio sinfonico.
La prima esecuzione ebbe luogo a Meiningen il 25 ottobre del 1885, sotto la direzione dello stesso compositore. Nonostante lo scetticismo dello stesso Brahms, la Quarta sollevò immediata ammirazione, ripetuta puntualmente ad ogni esecuzione in Germania e Olanda. Mentre la Prima Sinfonia aveva mostrato qualche attenzione all’originalità di immediata percezione, la Terza offriva un piccolo omaggio alla forma ciclica con quella conclusione, che riprendeva la fine del primo movimento. Nella Quarta Sinfonia gli stimoli parevano tacere sulla superficie. Ciò che avrebbe contato, invece, in questa composizione sarebbe stato lo scavo interiore, condotto accanto alla ricerca personale, con tratti di “musica riservata”. Il finale sarebbe stato l’esempio sommo di quella tecnica tipica di Brahms che Schonberg avrebbe chiamato della “variazione sviluppante”, ovvero della fusione tra i due principi dello sviluppo e della variazione, imprimendo il crisma della modernità. Nella Quarta Sinfonia Brahms sarebbe stato capace di fondere passato e presente, cultura e spontaneità, caratteristico e universale, creando una sintesi perfetta, espressa da una fortunata felicità stilistica.

MARA MARTELLOTTA

Al via i concerti dell’Unione musicale

Dopo una pausa forzata di sei mesi (la più lunga dall’inizio della pandemia) l’Unione Musicale di Torino è pronta a ripartire dal vivo mercoledì 28 aprile 2021, all’indomani dell’apertura deliberata dal Governo regionale, per lanciare un messaggio di ottimismo e fiducia in un presente e in un prossimo futuro in cui si possa tornare a godere della bellezza dal vivo, seppur con tutte le attenzioni.

 

Molti dei concerti annullati nell’autunno-inverno 2020-2021 sono stati riprogrammati, ma nelle consuete sale del Conservatorio e del Teatro Vittoria saranno presenti anche alcune gustose novità.
Apre il cartellone aprile-luglio 2021 Massimo Quarta al violino con Stefania Redaelli al pianoforte, che saranno seguiti da altri interpreti italiani di primo piano come i pianisti Pietro De Maria e Andrea Lucchesini, impegnati nella prosecuzione di importanti cicli tematici rispettivamente dedicati a Beethoven e Schubert-Schumann, l’inossidabile Antonio Ballista, che proporrà in forma di hit parade un coinvolgente percorso dalla liederistica alla canzone, il Trio di Parma, con l’ultimo appuntamento dell’integrale dei Trii di Beethoven e Kagel, il Trio Johannes insieme con Simonide Braconi e Paolo Borsarelli per l’esecuzione del Quintetto “La trota” di Schubert e Mario Brunello, che rilegge le Sonate e Partite per violino di Bach con il violoncello e il violoncello piccolo.
Si segnalano inoltre due avvincenti appuntamenti: Tutto tango, con Pietro Roffi alla fisarmonica e Alessandro Stella al pianoforte, e Pasion Latina, un viaggio musicale che, a partire dagli autori argentini Piazzolla, Ginastera e Guastavino, tocca la tradizione messicana e venezuelana e arriva in Spagna; interpreti d’eccezione saranno la voce versatile di Vincenzo Capezzuto e Giancarlo Bianchetti alla chitarra.
Dalla scena internazionale arriveranno per la prima volta sul palcoscenico dell’Unione Musicale la violoncellista britannica Natalie Clein accompagnata al pianoforte dalla musicista armeno-danese Marianna Shirinyan; la stella del violino Alexandra Conunova con l’eclettico pianista francese David Kadouch; e ancora Eckart Runge (per anni violoncello del Quartetto Artemis) che insieme al pianista Jaques Ammon da tempo si dedica all’esplorazione di diversi linguaggi musicali, al confine tra tango, jazz e musica da film.
Nella serie di concerti dedicati alla musica antica l’Unione Musicale ospiterà alcuni degli ensemble più interessanti attivi nel repertorio pre-classico: il Quartetto Delfico, che debutta con un programma che mette a confronto lo stile classico di Mozart con gli italiani Sacchini e Donizetti; l’ensemble italiano Soavi Affetti; il Trio Guerra Amorosa, originale formazione strumentale composta da viola da gamba, viola d’amore e baryton, mentre il Quoniam Ensemble con il soprano Cinzia Prampolini eseguirà il Vezzo di perle musicali di Adriano Banchieri.
L’Unione Musicale ha fatto del talent scouting una missione irrinunciabile: sono come sempre in cartellone tantissimi giovani di grande talento. Avremo con noi i pianisti Alexander Gadjiev, vincitore del XXX Premio Venezia e del Monte-Carlo World Piano Masters Competition nel 2018 e la croata Martina Filjak, salita in vetta al prestigioso Concorso di Cleveland nel 2009; formazioni cameristiche italiane di eccellenza, come il duo Francesca Bonaita (violino) e Gloria Cianchetta (pianoforte), il torinese Trio Chagall, impostosi al Premio “Trio di Trieste” 2019, e infine Erica Piccotti (violoncello) insieme a Leonardo Pierdomenico (pianoforte).
Prosegue con sei doppi appuntamenti anche il progetto divulgativo Camera delle meraviglie (in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino), avviato con successo nell’autunno 2019 e realizzato anche online durante il periodo di chiusura dei teatri.  Il format prevede – per ogni concerto – la presentazione di un capolavoro della tradizione cameristica, eseguito integralmente e raccontato attraverso un dialogo attivo tra musicisti e pubblico.

Un occhio di riguardo è dedicato anche al pubblico dei più piccoli, con due spettacoli di teatro musicale per famiglie: Mio fratello Amadè, delicata e poetica “favola in forma sonata” con Pasquale Buonarota e Diego Mingolla, e l’esilarante Pizz’n’zipp – Concerto scenico senza parole con Eleonora Savini e Federica Vecchio.

 

Tutti i concerti si svolgeranno seguendo i protocolli di sicurezza anti Covid-19.

Le sale sono a capienza ridotta e tutti i posti saranno numerati.

È obbligatorio indossare la mascherina anche durante lo svolgimento degli spettacoli.

 

Scarica il programma generale in pdf

Concerto inaugurale:

mercoledì 28 aprile 2021

Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi – ore 20

I CONCERTI

 

Massimo Quarta / violino
Stefania Redaelli / pianoforte

Franz Schubert (1797-1828)

Sonatina in re maggiore op. 137 n. 1 D. 384

 

Richard Strauss (1864-1949)

Sonata in mi bemolle maggiore op. 18

 

Maurice Ravel (1875-1937)

Tzigane, rapsodie de concert

 

Niccolò Paganini (1782-1840)

Introduzione e variazione sul tema «Di tanti palpiti» da Tancredi di Rossini op. 13

 

 

Attori si diventa anche online

L’associazione Teatranza Artedrama, in collaborazione con Santibriganti Teatro, propone, a partire da martedì 27 aprile, un nuovo ciclo di corsi online, fruibili tramite la piattaforma Zoom, che affrontano diversi aspetti del mondo del Teatro, dall’uso della voce, all’uso del corpo, alla storia curiosa dietro ai capolavori teatrali.

La proposta didattica comprende 3 laboratori da 6 incontri: “La buona parola”, diretto da Valentina Volpatto, attrice e docente teatrale, tutti i martedì dalle 18.30 alle 20.00, “Storia allegra del Teatro”, diretto da Maura Sesia, giornalista e critica teatrale, tutti i mercoledì dalle 17.30 alle 19.00, e “Iskra! Gioco – Azione – Movimento”, diretto da Antonio Bertusi, attore e docente di tecniche di movimento per l’attore, tutti i venerdì dalle 20.30 alle 22.00.

È possibile avere maggiori informazioni sui corsi e sulle modalità di iscrizione visitando il sito www.teatranza.it, chiamando lo 011645740 o scrivendo a info@teatranza.it

Calendario Laboratori Tematici Online

LA BUONA PAROLA – Scopri la tua voce e le sue potenzialità

Con Valentina Volpatto – Attrice e Docente Teatrale

Uso della voce e corretta dizione

Tutti i martedì dal 27 aprile 2021, dalle 18.30 alle 20.00

STORIA ALLEGRA DEL TEATRO – Cronache, verità nascoste, curiosità

Con Maura Sesia – Giornalista e Critica Teatrale

Viaggio tra le epoche, gli autori, i capolavori

Tutti i mercoledì dal 28 aprile 2021, dalle 17.30 alle 19.00

ISKRA! – Gioco – Azione – Movimento

Con Antonio Bertusi – Attore e Docente di Tecniche di Movimento per l’Attore

Workshop online su training e movimento per l’attore

Tutti i venerdì dal 30 aprile 2021, dalle 20.30 alle 22.00

Job Film Days (JFD), il festival di cinema dedicato al lavoro

Tornano i Job Film Days (JFD), il festival di cinema dedicato alle tematiche del lavoro e dei diritti nato nel 2020 grazie a una felice intuizione dell’Associazione Sicurezza e Lavoro, che da oltre dieci anni opera per promuovere salute, sicurezza e diritti nei luoghi di lavoro.

L’edizione 2021 è organizzata dalla nuova Associazione Job Film Days in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e altri importanti partner. La manifestazione, forte del successo dell’anno passato, si prefigge nuovi obiettivi e guarda avanti. I JFD di quest’anno si svolgeranno infatti dal 22 al 26 settembre 2021, passando da una durata di 3 a una durata di 5 giorni e coinvolgeranno due delle sale del Cinema Massimo di Torino, per una programmazione più ampia e articolata. Per tutta la durata del festival inoltre, grazie alla sinergia con i partner della manifestazione, verranno organizzati eventi e proiezioni in altri luoghi della città.

Proprio in funzione di questo programma ricco di collaborazioni e di iniziative, l’associazione e il festival – diretto anche quest’anno da Annalisa Lantermo – stanno lavorando fiduciosi di poter offrire al pubblico un evento in presenza diffuso sul territorio cittadino che celebri al contempo la crescita della manifestazione e un felice ritorno in sala.

Primo atto ufficiale del festival è l’apertura delle iscrizioni alle due sezioni competitive: il concorso internazionale dedicato al cinema documentario che racconta i diversi aspetti del mondo del lavoro (Premio Cinematografico Internazionale “Lavoro 2021” JFD – INAIL Piemonte) e quello dedicato ai cortometraggi realizzati in Unione Europea da registe e registi under 40 che raccontano i lavori “emergenti” e le sfide del lavoro contemporaneo (Premio “Job for the Future” JFD – Camera di commercio di Torino).

Con la seconda edizione, Job Film Days lancia anche il nuovo logo, simbolo dell’incontro tra lavoro e cinema. Il logo celebra questo incontro trovando nel dinamismo la caratteristica principale della sua forma: proprio nello spazio multiforme e senza limiti del cinema, il lavoro trova infatti un luogo ideale per essere raccontato, problematizzato, indagato. Il logo simboleggia quindi la volontà della neonata associazione e del festival di interessare, stimolare e far riflettere il pubblico – attraverso la forza espressiva del linguaggio cinematografico – sulla continua trasformazione della realtà del lavoro e sull’urgenza di porsi sempre all’ascolto della contemporaneità fluida che viviamo.

Le opere selezionate per il Premio Cinematografico Internazionale “Lavoro 2021” JFD – INAIL Piemonte, istituito in collaborazione anche con il Museo Nazionale del Cinema, gareggeranno per i seguenti premi sostenuti dalla Direzione Regionale Inail: Premio al miglior documentario (4.000 Euro), Premio al miglior soggetto (2.000 Euro), Premio del pubblico (1.000 Euro).

Le opere selezionate per il Premio “Job for the Future” JFD – Camera di commercio di Torino, gareggeranno per i seguenti premi: Premio al miglior cortometraggio (5.000 Euro), Premio alla miglior regia (3.000 Euro), Premio al miglior soggetto sulla realtà italiana (2.000 Euro).

Job Film Days ringrazia tutti i partner che stanno lavorando a sostegno della nuova edizione del festival: Associazione Sicurezza e Lavoro, Museo Nazionale del Cinema, Cgil, Cisl e Uil Torino, Camera di commercio di Torino, INAIL Piemonte, Magistratura Democratica, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Archivio Nazionale del Cinema di Impresa, Ismel, Fondazione Vera Nocentini e Istituto Gramsci del Polo del ’900, Aiace Torino, Associazione Museo Nazionale del Cinema, Sistema Culturale Blanderate con il Comitato “Se 8 ore”, FabLab Pavone Torino, Pontificia Università Cattolica del Perù, Festival de Cine di Lima, Opera Torinese del Murialdo, CNA Torino, ILO Italia.

Leggi qui il bando e iscrivi il tuo film al Premio Cinematografico Internazionale “Lavoro 2021”.

Leggi qui il bando e iscrivi il tuo film al Premio “Job for the Future”.

“Con molto piacere lanciamo la seconda edizione dei Job Film Days – dichiara Annalisa Lantermo, direttrice JFD – che si svolgeranno dal 22 al 26 settembre 2021, speriamo in presenza, al Cinema Massimo e in altre location cittadine. Sono cresciute le partnership, le giornate e i premi. Stiamo lavorando, con un gruppo più ampio di collaboratori qualificati, per una nuova edizione più ricca di film e incontri per affrontare le tematiche più attuali sul lavoro. Vi invitiamo fin d’ora a seguirci e a partecipare numerosi, a partire dall’adesione ai Premi per documentari internazionali e cortometraggi a livello europeo, indetti grazie alla preziosissima collaborazione di Inail Piemonte e Camera di commercio di Torino”.

“Anche quest’anno l’Inail Piemonte sarà presente al festival cinematografico Job Film Days – annuncia Giovanni Asaro, direttore regionale dell’Inail Piemonte – confermando la fiducia nel progetto che abbiamo visto nascere e anzi rafforzando l’impegno dell’Istituto rispetto all’edizione 2020. All’Istituto sono stati attribuiti dal legislatore compiti di promozione della sicurezza sul lavoro: indire per la seconda volta il Premio Cinematografico Internazionale ‘Lavoro 2021’ JFD – INAIL Piemonte rappresenta una preziosa opportunità per diffondere valori come la prevenzione degli infortuni, il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità, il rispetto delle diversità di genere, e sensibilizzare il pubblico, in particolare i più giovani, attraverso la potenza del linguaggio cinematografico, che entra nel vivo delle coscienze. Inoltre, con soddisfazione vediamo ampliarsi la rete delle qualificatissime collaborazioni rispetto all’anno passato (Museo Nazionale del Cinema, ILO Italia, Camera di commercio di Torino, Opera Torinese del Murialdo, solo per citarne alcune) ciascuna delle quali, grazie al suo angolo visuale, porta il suo specifico contributo al superamento delle ingiustizie e delle emarginazioni per esaltare i valori del lavoro legale e sicuro, al fine di concorrere al miglioramento delle condizioni di tutti gli attori del mondo del lavoro, dei lavoratori, dei datori di lavoro e anche di chi il lavoro l’ha perso o non lo ha ancora trovato”.

“Il lavoro del futuro in tutte le sue accezioni, dall’innovazione tecnologica alla green economy, dallo smart working alla responsabilità sociale: questi i temi che faranno da sfondo alle opere che concorreranno al JFD – Job for the Future, il Premio che quest’anno – spiega Dario Gallinapresidente dell’ente camerale torinese – la Camera di commercio di Torino ha deciso di sostenere. I dati ci dicono che già oggi 35 imprese piemontesi su 100 fanno fatica a reperire sul mercato del lavoro i profili più innovativi. La velocità dei cambiamenti impone, quindi, una riflessione attenta che dal mondo del cinema si estenda all’intera società civile, per affrontare insieme trasformazioni inevitabili, ma anche ricche di opportunità”.

“È importante che il Museo Nazionale del Cinema torni a collaborare con i Job Film Days – afferma Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema – dal momento che il tema lavoro è uno dei più urgenti di questo momento. Sarà prezioso il contributo del festival per riflettere su come il cinema affronti questi argomenti dai punti di vista più diversi, mettendo a confronti i problemi che affrontano i lavoratori e le lavoratrici di tutto il mondo”.

Gian Piero Alloisio in Aria di libertà, Teatro-Canzone in live-streaming dal Polo del ‘900

Festa della Liberazione 2021 /  lunedì 19 aprile ore 20 e 30

L’autore e interprete di teatro e canzoni Gian Piero Alloisio racconta con canzoni, monologhi e video la storia del bambino-partigiano Mario Ghiglione. Nel ’44, a soli quindici anni, Mario, già attivo nella Resistenza all’insaputa dei genitori, raggiunge i ribelli del Monte Tobbio. Il suo nome di battaglia, “Aria”, esprime tutto il senso liberatorio della sua scelta. La storia di Aria è l’avventura di un adolescente alle prese con un mondo sconvolto dalla guerra e una patria dominata dall’odio politico e razziale. La sua famiglia non si occupa di politica, non è schierata contro il fascismo, eppure Aria matura lo stesso la sua scelta.

Tra le canzoni, Povera Patria di Franco Battiato, La libertà di Gaber-Luporini, Auschwitz di Francesco Guccini, Dalle belle città dei partigiani Lanfranco e Cini, oltre che Ogni vita è grande dello stesso Alloisio.

Aria di libertà sarà trasmesso in diretta lunedì 19 aprile alle ore 20 e 30dalla Sala del ‘900 del Polo del ‘900 sulle pagine FB Consiglio Regionale del Piemonte e Gian Piero Alloisio – Info e sul canale YouTube Teatro Italiano del Disagio e resterà in rete fino al 29 aprile 2021.

Lo spettacolo è adatto a un pubblico di ogni età e coinvolge particolarmente i ragazzi. Gian Piero Alloisio è disponibile a incontrare gli studenti da remoto (per informazioni scrivere a infoatid@gmail.com).

Aria di libertà è un progetto di ATID – Associazione “Teatro Italiano del Disagio” diretta da Gian Piero Alloisio, realizzato con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte e in collaborazione con il Polo del ‘900 che lo ha inserito nella programmazione della Festa della Liberazione 2021.

L’Elisir d’Amore: al Regio Stefano Montanari dirige il capolavoro di Gaetano Donizetti

Lo spettacolo con la regia anni ’50 di Fabio Sparvoli

Il Regio online 2021
Streaming sul sito del Regio, da giovedì 22 aprile 2021 ore 20
Giovedì 22 aprile, alle ore 20, in programma un nuovo appuntamento con l’opera in streaming su www.teatroregio.torino.it: va in scena L’elisir d’amore di Gaetano DonizettiStefano Montanari, sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, affronta la più leggera, comica e sentimentale tra le partiture di Donizetti, in uno spettacolo firmato dal regista Fabio Sparvoli. Nel cast: Mariangela Sicilia (Adina), Bogdan Volkov (Nemorino), Marco Filippo Romano (Dulcamara), Giorgio Caoduro (Belcore), Ashley Milanese (Giannetta) e Mario Brancaccio (l’assistente di Dulcamara).

L’elisir d’amore va in scena grazie al patrocinio della Camera di commercio di Torino, che prosegue così il proprio impegno con il Regio nel segno di una lunga collaborazione che la vede al fianco della vita artistica del Teatro.
Uno speciale ringraziamento al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, che ha concesso in prestito gratuito, per questa produzione ambientata negli anni ’50, una splendida auto d’epoca appartenente alla sua collezione, una Autobianchi Bianchina 500 Trasformabile del 1959, con capote apribile.
Direttore d’orchestra e Maestro al fortepiano è Stefano Montanari: diplomato in violino e pianoforte, affianca all’attività di direttore d’orchestra quella di solista – già primo violino concertatore dell’Accademia Bizantina di Ravenna – al violino e al fortepiano. È direttore musicale dell’ensemble barocco I Bollenti Spiriti di Lione e ospite regolare dei più importanti teatri e delle più prestigiose istituzioni musicali italiane ed europee. Insegna alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado e ha pubblicato il “Metodo di violino barocco”. Collabora stabilmente con il jazzista Gianluigi Trovesi.
La regia dell’allestimento del Teatro Regio è di Fabio Sparvoli. Regista dalla lunga carriera con importanti momenti di formazione al fianco di Strehler e De Simone, ha firmato la regia di decine di spettacoli presentati in importanti palcoscenici.

Mariangela Sicilia, acclamata da Le Monde come “un miracolo di saldezza vocale” e da Der Tagesspiegel come una “voce sopranile che splende come il sole mattutino di Provenza”, è la protagonista, Adina.  Nemorino, il tenore al quale è affidata una tra le più celebri arie di tutta la storia del melodramma, “Una furtiva lagrima”, è interpretato da Bogdan Volkov, tra i giovani più promettenti della sua generazione e che abbiamo il piacere di ospitare per la prima volta al Regio. Già apprezzatissimo Don Alfonso nel Così fan tutte diretto dal Maestro Riccardo Muti, Marco Filippo Romano interpreta l’imbonitore più simpatico del teatro lirico: il dottor Dulcamara.
Le scene di questo allestimento sono di Saverio Santoliquido, i costumi di Alessandra Torella, le luci di Andrea Anfossi. Assistente alla regia è Anna Maria Bruzzese. Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti passi nell’opera, è istruito da Andrea Secchi.

In un villaggio dei Paesi Baschi, in questo allestimento ambientato negli anni ’50, Nemorino è innamorato della ricca e capricciosa Adina, della quale non riesce ad attirare le attenzioni. Ascoltandola raccontare la storia di Tristano e Isotta, nasce in lui il desiderio di possedere il magico elisir d’amore. L’arrivo in paese dell’intraprendente sergente Belcore, che subito corteggia con successo Adina, acuisce la gelosia di Nemorino, tanto che il medico-ciarlatano Dulcamara non ha difficoltà a vendergli del comune vino di Bordeaux spacciandolo per il filtro amoroso tanto desiderato. Adina accetta di sposare Belcore, mentre Nemorino, che non vede sortir effetto della presunta pozione amorosa, non avendo più soldi tenta il tutto per tutto arruolandosi nell’esercito, e acquistando dell’altro elisir da Dulcamara. Questi racconta tutto alla giovane Adina che, commossa dal sacrificio di Nemorino, recede dal contratto di matrimonio con Belcore e dichiara a Nemorino tutto il suo amore.

Forse i quindici giorni di tempo per comporla sono una leggenda metropolitana: di sicuro Gaetano Donizetti non ebbe molto tempo per comporre L’elisir d’amore, l’opera che Alessandro Lanari – l’impresario del Teatro della Canobbiana di Milano – gli commissionò in tutta fretta dopo il forfait di un altro compositore che doveva scrivergli un’opera nuova per la stagione di primavera 1832. Donizetti ricorse subito al più celebre librettista dell’epoca, Felice Romani, che scrisse un libretto tratto da Le Philtre di Eugène Scribe e già musicato da Daniel Auber. L’opera andò in scena il 12 maggio 1832 con un enorme successo, tanto che alla prima seguirono ben 32 recite.

biglietti per lo streaming de L’elisir d’amore sono in vendita on line al costo di € 5. Il biglietto è valido per lo streaming del 22 aprile e può essere utilizzato anche per i successivi accessi on-demand.

Per informazioni, vendita e streaming: www.teatroregio.torino.it
Per le foto in alta definizione, clicca qui

Torino, 14 aprile 2021

Giovedì 22 Aprile 2021 ore 20
diffusione in streaming su www.teatroregio.torino.it
biglietto a € 5, utilizzabile anche per l’on-demand

L’elisir d’amore
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti

Personaggi e interpreti
Adina, ricca e capricciosa fittaiuola soprano: Mariangela Sicilia
Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di Adina tenore: Bogdan Volkov
Il dottor Dulcamara, medico ambulante baritono: Marco Filippo Romano
Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio baritono: Giorgio Caoduro
Giannetta, villanella soprano: Ashley Milanese
L’assistente del dottor Dulcamara mimo: Mario Brancaccio

Direttore d’orchestra e Maestro al fortepiano: Stefano Montanari
Regia di Fabio Sparvoli
Scene di Saverio Santoliquido
Costumi di Alessandra Torella
Luci di Andrea Anfossi
Assistente alla regia: Anna Maria Bruzzese
Direttore dell’allestimento: Claudia Boasso
Maestro del coro: Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO

Aperti online i Casting dello Zecchino d’Oro

Gli aspiranti piccoli cantanti del Piemonte potranno caricare i propri video su una piattaforma web dedicata fino al 10 maggio

Zecchino d’Oro è già alla ricerca dei piccoli cantanti che daranno voce alle canzoni della 64° edizione, in programma il prossimo dicembre, e anche i piccoli aspiranti solisti del Piemonte sono chiamati a partecipare.

In tutto sono 38 i bambini della regione che, dal 1959 a oggi, hanno preso parte alla storica trasmissione e gli ultimi rappresentanti del Piemonte ad aver interpretato una canzone vincitrice sono stati, nel 2006, Davide e Matilde Angelelli, di Castelletto sul Ticino (NO), con il brano Wolfango Amedeo.

Dopo l’esperimento riuscito del 2020, messo in campo a causa dell’emergenza Covid-19, il casting di Zecchino d’Oro torna quest’anno online per dare a tutti i bimbi d’Italia la possibilità di partecipare senza rischi: gli aspiranti solisti possono caricare, fino al 10 maggio, i propri video su una piattaforma web dedicata.

Partecipare allo Zecchino d’Oro è un’esperienza indimenticabile da vivere insieme al Piccolo Coro dell’Antoniano e alla sua direttrice Sabrina Simoni, che non si esaurisce con la trasmissione televisiva e la registrazione della compilation, ma comprende tante altre avventure insieme a tutto il mondo di Antoniano e Zecchino d’Oro.
La procedura di selezione, totalmente gratuita, è rivolta a tutte le bambine e i bambini tra i 3 e i 10 anni. L’obiettivo non è quello di trovare vocalità straordinarie o piccoli talenti, ma gli interpreti per i brani in gara al prossimo Zecchino d’Oro.

Fino al 10 maggio, accedendo al sito zecchinodoro.org è possibile inviare un video della durata di un minuto in cui i piccoli interpreti eseguono una canzone da scegliere tra un gruppo di canzoni del repertorio dello Zecchino d’Oro. La playlist è disponibile sempre sul sito zecchinodoro.org. In aggiunta al video-provino sarà necessario presentare anche un breve video di presentazione.
I video raccolti saranno esaminati dallo staff dell’Antoniano in modo da riascoltare, in una seconda fase, le bambine e i bambini selezionati.

In attesa di scoprire chi saranno i piccoli solisti che daranno voce alle nuove canzoni della 64° edizione, l’Antoniano resta accanto alle famiglie con le sue iniziative musicali e culturali.

 

Per ulteriori informazioni:
www.zecchinodoro.org
www.antoniano.it

Alla ricerca di Orfeo. Storia di un mito

Sabato 17 aprile ore 21:00  youtube – canale SCENE

Musica eseguita dal vivo

L’ASTREE

 

Laura Torelli – voce recitante

 

Francesco D’Orazio – violino

Paola Nervi – violino

Elena Saccomandi – viola

Daniele Bovo– violoncello

Marta Graziolino – arpa

Riccardo Balbinutti – percussioni

Giorgio Tabacco– clavicembalo

 

Letture tratte da:

Poliziano, Striggio, Ovidio, Marino, Rilke, Pavese, Duffy

 

Musiche di:

 Monteverdi, Corelli, Vivaldi, Couperin, Gluck, Berio, Bach

 

Riprese e postproduzione Edoardo Pivi

Service Tecnico Archensiel Studio di Paolo Penna

Location Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

 

In collaborazione con Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

 

«Un Mito è come un piccolo specchio – racconta l’ Astrée – possiamo estrarlo dalla tasca e interrogarlo in ogni epoca, e fino a quando avrà qualcosa da dirci vorrà dire che la sua forza vitale non si è esaurita, o forse fino a quando siamo capaci di interrogarlo e dargli un nuovo senso, siamo noi ad essere ancora vivi». Il mito di Orfeo risplende più vivo che mai dal palco del Teatro del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, sabato 17 aprile (Canale Youtube della Stagione) alle 21:00 con “Alla ricerca di Orfeo. Storia di un mito”: le musiche sono quelle di Monteverdi, Corelli, Couperin, Gluck, Berio, Bach, Vivaldi, integrate e approfondite da letture delle celebri pagine dedicate al ricordo immortale delle imprese e del profilo di una delle figure più incisive della mitologia greca, in una sintesi efficace quanto profonda condotta da Laura Torelli, che interpreta voci tratte da La Fabula di Orfeo (Poliziano), L’Orfeo (Striggio), Le Metamorfosi (Ovidio), La sampogna (Giovan Battista Marino), Orfeo, Euridice, Hermes (Rainer Maria Rilke), Dialoghi con Leucò (Cesare Pavese), Eurydice (Carol Ann Duffy).

In programma:

Letture tratte da:                                                        Musiche:

 

Angelo Poliziano (1454-1494)                                  Claudio Monteverdi (1567-1643)

La Fabula di Orfeo                                                       Estratti da L’Orfeo e Ballo delle Ingrate

Alessandro Striggio (1573-1630)                              Arcangelo Corelli (1653-1713)

L’Orfeo                                                                           Ciaccona in sol minore per 2 violini e continuo op. 2 n. 12

Ovidio (43 a.C.-17 d.C.)                                              Christoph W. Gluck

Le Metamorfosi                                                             Che farò senza Euridice da Orphée et Euridice

Giovan Battista Marino (1569-1625)                        

La sampogna

Rainer Maria Rilke (1875-1926)                                 Luciano Berio (1925-2003)

Orfeo, Euridice, Hermes                                               da Duetti per 2 violini: n. 13 Jeanne / n. 34 Lele /

Cesare Pavese (1908-1950)                                         n. 8 Peppino / n. 24 Aldo

Dialoghi con Leucò                                                         François Couperin (1668-1733)

Carol Ann Duffy (1955)                                                 Les Ombres Errantes per clavicembalo

Eurydice                                                                           Johann Sebastian Bach (1685-1750)

                                                                                           Adagio dalla Sonata n. 4 in do minore per violino e clavicembalo BWV 1017

                                                                                            Antonio Vivaldi (1678-1741)

                                                                                         La Follia, per 2 violini e basso continuo op. 1 n. 12 RV 63

TorinoDanza Festival entra nel circuito di Big Pulse Alliance 

Il Festival di TorinoDanza assume una dimensione ancora più internazionale, entrando a far parte di BIG PULSE DANCE ALLIANCE, un nuovo network di dodici festival e istituzioni di danza europei, che ha quale finalità il rafforzamento e lo sviluppo del settore della danza contemporanea in tutta Europa.

Nell’ambito del Sismograf Dance Festival che si tiene a Olot in Spagna sono stati illustrati i prossimi progetti e le attività di BIG PULSE DANCE ALLIANCE, annunciando anche i primi artisti selezionati dalle Commissioni di Big Pulse, che ha ricevuto il cofinanziamento da parte del Programma Europa Creativa dell’Unione Europea.
“La partecipazione al network Big Pulse Dance Alliance – spiega il Direttore di TorinoDanza Anna Cremonini – conferma il posizionamento di TOrinodanza quale un festival nel cuore dell’Europa. Si tratta di una occasione straordinaria di crescita e si sviluppo per la nostra manifestazione, che sarà ancora maggiormente in grado di intercettare i gusti, le tendenze creative e innovative della danza
Internazionale”.
Big Pulse Alliande ha quale mission quella di avvicinare artisti e pubblico grazie a progetti transnazionali, capaci di sfruttare luoghi teatrali e spazi non convenzionali, riunendo artisti e pub liceo favorendo una coreografia innovativa capace di celebrare il potere del corpo in movimento.
BDPA invita a una manifestazione di interesse da parte di artisti i interessati a sviluppare idee coreografi ed agili, ecologicamente consapevoli e green con i dodici partner paneuropei, che vi hanno aderito.
I progetti dovranno pervenire in lingua inglese all’indirizzo info@torinodanzafestival.it
Scadenza il 16 aprile 2021.

Mara Martellotta