SPETTACOLI- Pagina 205

Con l’aiuto di Freud, tutta la Tunisia si confessa sul lettino della psicoterapeuta

“Un divano a Tunisi” della regista Manele Labidi / Pianeta Cinema a cura di Elio Rabbione

Ha trovato parecchia fatica la trentacinquenne Selma ad esercitare a Parigi la sua professione di psicoterapeuta, troppa concorrenza, meglio prendere la decisione di tornare in Tunisia, sua terra d’origine, e lì far attecchire un mondo nuovo con cui nessuno ha mai avuto a che fare. Le ottime intenzioni ci sono, tutto sta nello scommettere nei risultati che ne arriveranno. La psicoanalisi a Tunisi e l’uso del lettino come il ritratto del buon vecchio Freud, con sigaro e fez rosso, nel ritratto che ha appeso nello studio ricavato su un terrazzo, proprio sopra l’appartamento degli zii (che tentano immediatamente di dissuaderla): tutto quanto sulle prime è impensabile. Poi, con una accorta distribuzione di biglietti e del passaparola, quei primi risultati si toccano con mano. S’inizia con la bionda parrucchiera, vamp del quartiere – e con un buon gruppo di madame che potrebbero fare al caso (“con me diventerai milionaria”) -, che mentre ostenta sicura una attività che rende parecchio bene ed una invidiabile indipendenza mette in campo una gran voglia di parlare e mostrare i problemi di nevrosi che pure si porta addosso; e poi chi cerca di combattere le proprie paranoie (“siamo intercettati”) e il fornaio che nasconde il desiderio di abiti e abitudini decisamente femminili o la madre che deve vedersela con un figlio voglioso di assistere alle sue confessioni e tutti gli altri esempi del vasto campionario che si mette in coda su per la scala che porta al sancta sanctorum e che riempie le indaffarate giornate di Selma.

Campionario che serve alla giovane regista tunisina Manele Labidi a raccontarci del proprio paese (è come mettere sul lettino l’intera Tunisia), a mostrarci i risultati (pochi e ancora lontani) della Primavera Araba, all’indomani di un regime chiuso e oppressivo, le continue ribellioni dei giovani (la cugina di Selma inizia con una strana quanto attualissima tinta di capelli per arrivare ad un matrimonio con un ragazzo gay pur di poter scegliere di andare a vivere all’estero) e le tante incertezze che ancora affliggono gli adulti; come le incursioni improvvise di un poliziotto molto charmant ma incollato al far rispettare le leggi, i pastrocchi burocratici o le raccomandazioni che continuano ad esistere o il deserto impiegatizio che popola certi uffici nell’orario di lavoro, con quell’unica impiegata che se ne scappa veloce pur di non farsi intrappolare dentro qualche richiesta di informazioni.

In questa contemporaneità usata con troppa fretta, in un tale panorama di quadretti spezzettati – l’incapacità di discorsi più robusti e il vuoto a volte di piccole quanto immature scenette mordi e fuggi -, nelle caricature appiccicate ai clienti di Selma, la regista mostra il lato simpatico ma debole di Un divano a Tunisi. La voglia di libertà di Selma, il suo starsene lontano da matrimonio e figli (ma quel finale romantico, sognato, dovrebbe un domani farci cambiare idea?) andavano trattati con altro polso. Per fortuna ha dalla sua Goldshifteh Farahani (origini iraniane), che costruisce un bel ritratto di donna moderna. Labidi ha pure detto di essersi ispirata alla nostra mai troppo lodata commedia all’italiana: mai niente di più lontano. Sarà che di questi tempi ogni velo di divertimento ci è sufficiente e ci ricordiamo con un po’ di presunzione del tempo che è stato.

Due commedie in anteprima al Tff

Due commedie in anteprima internazionale per l’apertura e la chiusura del 38° Torino Film Festival BALLO BALLO (Explota Explota) di Nacho Álvarez UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe) di Emmanuel Courcol


Il Torino Film Festival, in un anno così difficile e complicato, cerca di riportare il sorriso al cinema e lo fa con due commedie europee di grande impatto.
Ad aprire il festival, il 20 novembre, sarà BALLO BALLO (Explota Explota), una commedia musicale costruita sulle note dei più grandi successi di Raffaella Carrà, che segna l’esordio nel lungometraggio del regista uruguaiano Nacho Álvarez.
UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe), opera seconda del regista francese Emmanuel Courcol, è invece il film che, il 28 novembre, chiuderà la manifestazione.
“Sono molto fiero di avere due film europei in anteprima internazionale che si rivolgono al grande pubblico – sottolinea Stefano Francia di Celle, direttore del Torino Film Festival. Sono certo che saranno in grado di dare un importante slancio al rapporto tra spettatori e sale, grazie alle molteplici chiavi di lettura. I film sono legati a due icone molto accoglienti, Raffaella Carrà e Kad Merad: entrambi portano messaggi di inclusione sociale, positività e amore per l’arte, sottolineando l’incrocio di culture, da sempre un tema caro al TFF”.
BALLO BALLO (Explota Explota) è ambientato negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo segnato però anche da una rigida censura dei costumi. La protagonista, Maria, è una ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione del ballo e il sogno di diventare una star della televisione. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid e, con un colpo di fortuna, riesce a entrare nel corpo di ballo del programma di maggior successo del momento, “Las noches de Rosa”. Lì si innamora di Pablo, figlio del temibile censore televisivo Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva.
Accompagnati dalle hit di Raffaella Carrà, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor, scopriremo se vale davvero la pena andare contro ogni regola e avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.
Nel cast Ingrid García-Jonsson, Verónica Echegui, Fernando Guallar, Giuseppe Maggio, Fran Morcillo, Fernando Tejero, Pedro Casablanc, Carlos Hipolito E Natalia Millán.
“Sono entusiasta di presentare la mia opera prima in Italia, in particolare al prestigioso Torino Film Festival – dichiara il regista Nacho Álvarez. Con “Ballo Ballo” vorrei rendere omaggio, con uno sguardo latinoamericano, a quella straordinaria donna che gli italiani sono così fortunati ad avere. Questo film è un inno alla libertà e alla gioia di vivere, due cose che purtroppo quest’anno abbiamo perso ma che è tempo di ritrovare! Olé Raffaella, Olé Ballo Ballo!”
BALLO BALLO è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA, TORNASOL, EL SUSTITUTO PRODUCCIONES AIE in coproduzione con RTVE, con la collaborazione di AMAZON PRIME VIDEO.

UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe), presentato nella selezione ufficiale dell’ultimo Festival di Cannes, è una commedia ispirata a un’incredibile storia vera. Prodotto da Dany Boon (Giù al Nord) e Robert Guédiguian, diretto da Emmanuel Courcol (sceneggiatore di Welcome e Nel nome della terra), ha per protagonista un attore di teatro (Kad Merad) che per sbarcare il lunario accetta di tenere un seminario in carcere.
Sorpreso dalle doti di alcuni detenuti, decide di mettere in scena con loro Aspettando Godot di Samuel Beckett, e di farlo in un vero teatro. Tra mille difficoltà inizia così una straordinaria avventura umana, la cui conclusione imprevista lascerà tutti a bocca aperta.
“Ho sentito da subito – afferma il regista Emmanuel Courcol – il potenziale emotivo, comico e drammatico al tempo stesso di questa storia. I detenuti protagonisti, pur essendo ‘lontani anni luce da Beckett’, come dice uno di loro, si rivelano in realtà più vicini all’universo di Aspettando Godot di quanto si possa immaginare, illuminando con la loro esperienza quotidiana i temi universali dell’assenza e dell’attesa”.
UN ANNO CON GODOT sarà distribuito in Italia da TEODORA FILM.

Vitamine Jazz in modalità virtuale

E’ iniziata in modo “virtuale” la quarta stagione di “Vitamine Jazz”, Il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni di jazz dal vivo realizzate in un ospedale (198 incontri dal 2017).
La terza stagione, da marzo 2020 causa virus, ha visto la sua continuazione con le “Vitamine Jazz Virtuali” a cui hanno aderito stelle del jazz italiano e straniero (citiamo per tutti Ivan Lins, Emanuele Cisi, Roberto e Eduardo Taufic, Daniele di Bonaventura, Emanuele Francesconi. Roberto Beggio, Elis Prodon, Giulia Damico, Fulvio Chiara, Enzo Zirilli, Emanuele Sartoris, Carola Cora, Gilson Silveira, Max Gallo,Ugo Viola, Fabio Giachino, Diego Borotti e tanti altri).
Curato da Raimondo Cesa e varato al Sant’Anna (il più grande Ospedale d’Europa dedicato alle donne) dalla “Fondazione Medicina a Misura di Donna”, ha visto la partecipazione di oltre 240 jazzisti di fama nazionale e internazionale.
Le note del jazz hanno dato il benvenuto alla vita nei reparti maternità, hanno accompagnato i pazienti al day hospital oncologico durante le cure chemioterapiche e hanno ingannato il tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso.
Appena il maledetto virus lo concederà le note torneranno a riempire dal vivo i corridoi dell’ospedale.
“L’arte, come dimostrano le Vitamine Jazz e innumerevoli evidenze cliniche, è un alleato al percorso di cura. Il nostro è un lavoro collettivo che unisce scienza e arte e i risultati sono leggibili in ospedale”. Sono le parole della Prof.ssa Chiara Benedetto presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna e Direttore della Struttura Complessa Universitaria Ginecologia e Ostetricia 1.
Ha detto Diego Borotti durante uno dei suoi interventi musicali in ospedale:
“La musica dà il significato a ciò che pare non averne, dà espressione all’inesprimibile”.

Canzoni e poesie a Borgaretto

Domenica  11 Ottobre alle ore 16,30 presso il Salone S.Anna di Borgaretto (Torino), nel rispetto di tutte le normative anticovidci  sarà un pomeriggio diverso, contornato da bellissime canzoni e bellissime letture o poesie, eseguite da bravissimi Artisti, tutto questo a favore dei Bambini Farfalla e delle loro grandi Mamme.
Ospii d’onore Sergio Moses, Fabrizio Voghera e Vincenzo Torelli
Presenteranno lo spettacolo Lidia Lombardi e Alessandro Scalici.
Il Cast
Anita Contini , Concetta DiRicco,, Katia Nettis, Isabella Fruci, Gabry Zaccheo, Salvatore Pasqualetto, Claudio Troiano, Angelo Cauda, Moreno Stefanini.
Ingresso 15 Euro.
Con la collaborazione di JukeBox Eventi.

Recital del pianista Gianmarco Moneti al Tempio valdese

Sabato 10 ottobre per le giornate della cultura protestante  

Il Centro Culturale Protestante di Torino, attento alla promozione di eventi culturali legati alla realtà protestante della città metropolitana di Torino ed in particolare alla musica, vuole arricchire il già nutrito palinsesto di eventi annuali con una rassegna di concerti per pianoforte solista e con l’accompagnamento di altri strumenti, offrendo a diplomandi o neo diplomati segnalati dei conservatori piemontesi, l’opportunità di esibirsi presso il Tempio Valdese di Torino.

In questo progetto si inserisce il recital del pianista Giampiero Moneti

sabato 10 ottobre alle ore 17 presso

il Tempio Valdese in Corso Vittorio Emanuele II, 23

Info: www.torinoprotestante.org – tel. 011 669 2838  mail: torinoprotestante@gmail.com

 

A teatro “Liberi di viaggiare”

TEATRO SUPERGA “Liberi di viaggiare” Stagione 2020-2021. “Liberi di viaggiare” è un inno al teatro e alla sua capacità di reinventarsi, dopo il lockdown

I 18 spettacoli in programma – 12 in cartellone al Teatro Superga e 6 concerti di lirica e musical a corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi – tra commedie, teatro d’autore, tragedie rivisitate, musical e concerti, sono il mezzo per viaggiare con l’immaginazione, il pensiero e la fantasia. Gli “attori” del viaggio, sono, tra gli altri, Maurizio Lastrico, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, Lello Arena, Tullio Solenghi, Corrado d’Elia, Angela Finocchiaro e Daniele Trambusti.

La stagione 2020-2021 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino, firmata dalla co-direzione artistica di Alessio e Fabio Boasi insieme a Claudia Spoto, direttrice del Teatro Colosseo, in collaborazione con Piemonte dal Vivo, protagonista in ambito regionale della diffusione della cultura teatrale nelle differenti dimensioni artistiche che abitano il palcoscenico con l’obiettivo di costruire delle stagioni su misura e vicine alle comunità locali. Per il sesto anno consecutivo, la gestione e la campagna di comunicazione sono di Reverse Agency all’interno di Sistema Cultura, il concetto dinamico di rete tra tutte le realtà culturali del territorio fortemente voluto dalla Città di Nichelino dal 2015.

 

IL CARTELLONE

La stagione 2020-2021 del Teatro Superga riparte con gli spettacoli “sospesi” causa Covid e, in una sorta di continuità, quello che avrebbe dovuto chiudere la stagione precedente aprirà la nuova con un doppio appuntamento, sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre: “Nel mezzo del casin di nostra vita” di Maurizio Lastrico. Attraverso i suoi celebri endecasillabi “danteschi” che mescolano il tono alto e quello basso, l’attore-cabarettista ripercorre il meglio del suo repertorio raccontando con ironia di incidenti quotidiani, di una sfortuna che incombe, di un caos che gode nel distruggere i rari momenti di tranquillità della vita. “Turandò” di domenica 6 dicembre è una reinterpretazione in chiave moderna dell’opera Turandot. Sul palco/podio due sovrani del panorama artistico, Petra Magoni e Ferruccio Spinetti, moltiplicano i loro talenti per alimentare il vero soggetto del racconto: l’enigma. Come le teste degli sfortunati pretendenti la T finale del titolo cade, un accento prende il suo posto per sottolineare la matrice popolare e impertinente di questo spettacolo. Data ancora da definire invece per “Parenti e Serpenti”, l’amara e divertente commedia con Lello Arena che costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione.
La programmazione prosegue sabato 12 dicembre con l’arrivo, per la prima volta in Italia, del musical tratto dall’omonimo poema bestseller “Il Gruffalò”. La settimana successiva, il 19 dicembre, Gran Concerto di Natale Wind Orchestra con la Filarmonica San Marco, una delle più promettenti realtà musicali italiane. È nato in quarantena il nuovo spettacolo di Tullio Solenghi ispirato al suo mentore e mito Woody Allen. “Volevo essere Woody Allen”, sul palco martedì 26 gennaio, scritto con Roberto Alinghieri, è uno spettacolo leggero ma mai banale, che trasporta in un mondo di assonanze e convergenze tra l’umorismo del genio d’oltreoceano e l’elegante comicità di Tullio Solenghi. Il mese di febbraio si apre con un progetto artistico avviato con un vero e proprio uomo di teatro a tutto tondo, Corrado d’Elia, attore, regista e drammaturgo, considerato una delle figure più complete dell’attuale panorama teatrale italiano. D’Elia, per un’intera settimana, porta a teatro le sue lezioni-spettacolo per le scuole sui grandi temi della letteratura mettendo anche in scena due spettacoli che mostrano tutta la sua poliedricità. “Dante, Inferno” di giovedì 4 febbraio è uno spettacolo di intensa e autentica suggestione che racconta ed esplora le altezze del vivere poetico ponendo al centro l’uomo e le sue domande fondamentali. “Novecento” di venerdì 5 febbraio (in replica il giorno successivo, sabato 6 febbraio) è la storia incredibile, fantastica e quasi irreale di Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, il più grande pianista del mondo, nato su una nave e lì vissuto per tutta la vita, senza mai scendere.
Sabato 27 febbraio è il turno di una tragicommedia dell’arte “Don Chisciotte” messa in scena da due improbabili saltimbanchi che tra suoni, lazzi e capriole, fanno divertire in modo intelligente mischiando i generi tra tradizione, teatro d’attore e commedia dell’arte e rileggendoli con originalità. “Topolini, mici e pinguini innamorati” di sabato 6 marzo racconta in modo leggero, ma ricco di aneddoti e informazioni, il repertorio della canzonetta sincopata degli anni Trenta e Quaranta, con un’attenzione particolare al “filone animalista”, a tutti quei brani, cioè, firmati dalle migliori penne della musica del tempo, che avevano per protagonisti gli animali. Una simpatica lezione di storia del costume arricchita da una selezione di divertenti canzoni interpretate dalle Sorelle Marinetti che negli ultimi dieci anni hanno fatto dello swing una missione di vita. Sabato 27 marzo la compagnia Nina’s Drag Queen porta in scena una riscrittura shakespeariana “Queen LeaR”. La tragedia viene riletta in chiave drag queen: al posto del vecchio re c’è ora una “regina” che non sa rinunciare al suo regno fatto di bambole e ricordi, i castelli sono monolocali, le brughiere ospizi e la pazzia demenza senile. Per l’ultimo spettacolo della stagione “Bestia che sei” di venerdì 23 aprile, Angela Finocchiaro e Daniele Trambusti condividono lo stesso palco per un reading a due voci che dà vita ad una sfilata di caratteri surreali e grotteschi in cui i protagonisti sono quegli animali che hanno spesso popolato l’immaginazione dello scrittore bolognese Stefano Benni. Animali veri e fantastici, quotidiani e leggendari, a volte teneri e a volte crudeli, ma soprattutto creature ambigue come gatti diabolici e cani innamorati, ippopotami filosofi, balene sexy, topi cagoni, babonzi e camulli che ricordano che l’homo sapiens è la bestia più ridicola e feroce del cosmo.
Per la rassegna domenicale nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi, organizzata in collaborazione con STM – Scuola del Teatro Musicale di Novara e Fondazione Ordine Mauriziano, il Teatro Superga propone tre appuntamenti con concerti antologici della grande lirica per “Lirica a Corte”: Il Trovatore (domenica 7 marzo), Rigoletto (domenica 14 marzo) e Madama Butterfly (domenica 18 aprile); e tre appuntamenti con il musical per “Musical a Corte”: Disney Musical (domenica 21 marzo), I Miserabili (domenica 28 marzo), West Side Stories (domenica 11 aprile).

IL CALENDARIO

Sabato 31 ottobre, ore 21 e domenica 1 novembre, ore 18 e ore 21
Nel mezzo del casin di nostra vita
Con Maurizio Lastrico. Produzione itc 2000. Biglietti da 18 a 30 euro.

Domenica 6 dicembre, ore 21
Turandò
Dal testo di Neil Simon. Con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Regia di Marta Dalla Via. Produzione Corvino Produzioni. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Sabato 12 dicembre, ore 21
Il Gruffalò
Regia e adattamento teatrale di Manuel Renga; adattamento drammaturgico di Pino Costalunga. Con Stefano Colli, Federica Laganà, Giuseppe Brancato e Elisa Lombardi. Musiche originali di Patrizio Maria D’Artista. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Sabato 19 dicembre, ore 21
Gran Concerto di Natale Wind Orchestra
Con Filarmonica San Marco diretta dal Maestro Matteo Dal Maso. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Martedì 26 gennaio, ore 21
Volevo essere Woody Allen
Di Tullio Solenghi e Roberto Alinghieri. Con Tullio Solenghi, Roberto Alinghieri e Corinna Lo Castro. Regia di Marco Sciaccaluga. Produzione International Music and Arts. Biglietti da 19 a 33 euro, bambini 12 euro.

Giovedì 4 febbraio, ore 21
Dante, Inferno
Progetto e regia di Corrado d’Elia. Con Corrado d’Elia. Produzione Compagnia Corrado d’Elia. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Venerdì 5 febbraio e sabato 6 febbraio, ore 21
Novecento
Di Alessandro Baricco. Diretto e interpretato da Corrado d’Elia. Produzione Compagnia Corrado d’Elia. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Sabato 27 febbraio, ore 21
Don Chisciotte
Soggetto originale di Marco Zoppello. Dialoghi di Carlo Boso e Marzo Zoppello. Interpretazione e regia di Michele Mori e Marco Zoppello. Produzione Stivalaccio Teatro, Teatro Stabile del Veneto. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Sabato 6 marzo, ore 21
Topolini, mici e pinguini innamorati
Con Le Sorelle Marinetti. Interpreti: Nicola Olivieri, Matteo Minerva, Marco Lugli. Direzione musicale del maestro Christian Schmitz. Teatro e regia di Giorgio U. Bozzo. Produzione The Singing Family. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Domenica 7 marzo, ore 19
Lirica a Corte: Il Trovatore
Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi. Biglietto unico: 30 euro

Domenica 14 marzo, ore 19
Lirica a Corte: Rigoletto
Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi. Biglietto unico: 30 euro

Domenica 21 marzo, ore 19
Musical a Corte: Disney Musical
Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza principe Amedeo 7, Stupinigi. Biglietto unico: 25 euro.

Sabato 27 marzo, ore 21
Queen LeaR
Scritto da Claire Dowie. Musicato da Enrico Melozzi. Diretto ed interpretato da Nina’s Drag Queens. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Domenica 28 marzo, ore 19
Musical a Corte: I Miserabili
Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza principe Amedeo 7, Stupinigi. Biglietto unico: 25 euro.

Domenica 11 aprile, ore 19
Musical a Corte: West Side Stories
Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza principe Amedeo 7, Stupinigi. Biglietto unico: 25 euro.

Domenica 18 aprile, ore 19
Lirica a Corte: Madama Butterfly
Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi. Biglietto unico: 30 euro

Venerdì 23 aprile, ore 21
Bestia che sei
Di Stefano Benni. Reading a due voci con Angela Finocchiaro e Daniele Trambusti. Produzione Agidi srl. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

Data da definire
Parenti e Serpenti
Di Carmine Amoroso. Con Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Serena Pisa, Fabrizio Vona. Regia di Luciano Melchionna. Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro. Biglietti da 18 a 30 euro, bambini 12 euro.

BIGLIETTI

Con TSN DINAMICO il Teatro Superga propone prezzi variabili in base al periodo di acquisto e alla quantità di spettacoli scelti in un’unica volta. Per gli spettacoli della sala del Teatro Superga acquistando il singolo biglietto in prevendita si risparmia fino al 20%; a partire da 8 giorni prima della data dello spettacolo, il prezzo diventa “intero”. Inoltre, con la libertà di scegliere tutti i titoli in programmazione, acquistandoli nello stesso momento è possibile risparmiare fino al 40%. I biglietti dei concerti alla Palazzina di Caccia di Stupinigi hanno prezzo unico con posto assegnato, senza scontistica in prevendita, ma con la possibilità di sottoscrivere carnet: 3 concerti Lirica a Corte 72 euro (-20%), 3 concerti Musical a Corte 60 euro (-20%), Carnet a Corte – 3 Lirica a Corte + 3 Musical a Corte 120 euro (-27%).
Hanno diritto al prezzo ridotto i possessori di tessera Abbonamento Musei, Soci SlowFood, Carta loStudio, studenti universitari, over 65, abbonati Teatro Colosseo e Cral Convenzionati. Per gli under 18 residenti a Nichelino, biglietto a 10 euro in galleria (posti limitati).

La biglietteria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19

TSN ha il sostegno di Fondazione CRT, il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino. Main sponsor: I Viali.

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Info
TSN Teatro Superga Nichelino
Via Superga 44, Nichelino
011.6279789 www.teatrosuperga.it
info@teatrosuperga.it
TSN WhatsApp: news e promozioni da quest’anno arrivano direttamente su WhtasApp inviando TEATRO SUPERGA ON al numero 011.6279789

 

Va in scena Robe da Matt*

ROBE DA MATTI, la Settimana della Salute Mentale di Torino, diventa ROBE DA MATT* e si svolge con eventi trasmessi in dirette online e con eventi dal vivo al Cinema Massimo e in altri luoghi di Torino.

Il tema di questa settima edizione è Il Mondo Capovolto, un titolo e un punto di vista che partono dall’esperienza del lockdown e dalle riflessioni che ne sono seguite ma che si riferisce anche, più in generale, al mondo della follia, delle potenzialità, del diverso, della ribellione, della creatività e della sensibilità.

 

Gli eventi online prevedono presentazione di libririflessioni musicali su rivoluzioni, spirito critico, ribaltamenti e follie fra il rock e la musica classica, un confronto fra psicoterapeuti sul periodo della quarantena e su quello attuale che stiamo vivendo, un omaggio al pensiero e all’umanità di Eugenio Borgna in occasione dei suoi 90 anni, letture sul genio e lo spirito rivoluzionario di Artaud e Basaglia e ancora riflessioni sui femminismi, sulle tracce di patriarcato nell’oggi e anche sul ruolo di libri gialli e noir nella società.

Gli incontri dal vivo prevedono un flash mob in ricordo di Andrea Soldi, proiezioni di un video su vari temi inerenti alla psichiatria e del film Zelig di Woody Allen al Cinema Massimo, la mostra fotografica “Scatti senza barriere. Immagini dal lockdown”, il laboratorio di colorazione individuale “Robe da Mandala”, un reading di pensieri sparsi su dolore e speranza e il salotto di storytelling “Storie da Matti”.

LE INFORMAZIONI COMPLETE

 

Robe da Matti è una kermesse che dal 2014 propone nel mese di ottobre a Torino una serie di eventi scientifici, culturali e di intrattenimento, in collaborazione con enti pubblici e con organizzazioni private che a vario titolo si occupano di salute mentale.

Una manifestazione nata come attività di promozione dell’empowerment e dell’inclusione sociale, con l’obiettivo di far circolare tra operatori, familiari, utenti e cittadini in genere le nozioni e le evidenze scientifiche sul tema, diffondendo esperienze di guarigione dalla “malattia” mentale – testimoniate da pazienti e familiari – ed approcci di “cura” maggiormente efficaci.

Un’iniziativa che considera il termine follia nell’accezione più ampia e complessa del termine.

 

Quest’anno Robe da Matti diventa Robe da Matt* e si svolgerà da lunedì 5 a domenica 11 ottobre 2020.

In seguito alle disposizioni relative al contenimento epidemiologico da Covid.19, questa settima edizione si svolgerà soprattutto online, con eventi presentati in diretta sulle pagine https://www.facebook.com/Robe-da-Matti-1465302607080841https://www.facebook.com/IPsiGtorino e sul canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCCz3tX8U2vfO3iuYv08xE9Ama anche dal vivo con appuntamenti al Cinema Massimo e in altre location di Torino.

La manifestazione viene organizzata e promossa da un insieme di associazioni e gruppi di persone che vedono come capofila l’IPsiG, Istituto Internazionale di Psicopatologia e Psicoterapia della Gestalt.

 

Il tema di questa settima edizione è “Il mondo capovolto”: un titolo e un punto di vista che partono dall’esperienza del lockdown e dalle riflessioni che ne sono seguite.

Il distanziamento che estrania, ma diventa rispetto e premura; la mascherina che nasconde, ma protegge; lo sport che fa bene alla salute, ma può essere rischioso; il web che aliena, ma connette; l’Uomo nel suo recinto e l’Animale libero… Il Diverso che diventa Normale ed il Normale che diventa Anormale.

Il Mondo Capovolto è però anche, più in generale, il mondo della follia, delle potenzialità, del diverso, della ribellione, della creatività e della sensibilità.

 

GLI EVENTI ONLINE

Gli eventi online prevedono presentazione di libri, riflessioni musicali fra rock e musica classica, un confronto fra psicoterapeuti sul tema della quarantena, un omaggio a Eugenio Borgna, letture di Artaud e Basaglia e ancora riflessioni sui femminismi, sul patriarcato e sul ruolo di libri gialli e noir nella società.

Lunedì 5 ottobre sono in programma due presentazioni di libri con interventi degli autori e di altri esperti: alle ore 18 “Fondamenti di Psicopatologia Fenomenologico-Gestaltica: una introduzione leggera” di Gianni Francesetti e alle ore 20:30 “Allucinazioni: sintomi o capacità?” di Maria Quarato.

Martedì 6 ottobre è in programma alle ore 10:30 “Gialli e Noir: codici o arbitrio? Eccitazione o sedazione? Spettatori o partecipanti?”, un dialogo con Elvio Guagnini, Michela Gecele e Carlo Bondioli sui due generi di narrativa nella società di ieri e di oggi, fra tentativi di “mettere ordine”, aperture al caos, nichilismo, progettualità, analisi e critica sociale, focalizzati attraverso la relazione fra lettori, autori e personaggi.

Sul tema del recente periodo di quarantena, mercoledì 7 ottobre alle ore 10:30 viene proposto “La clinica sottosopra durante il lockdown”, un confronto tra riflessioni, critiche e domande aperte sull’andamento delle richieste, del malessere e della resilienza nel periodo del lockdown e in quello successivo che è ancora in corso, a cura degli psicoterapeuti del Centro Clino Mattia Maggiora. Alle ore 15:30 sarà la volta di “Ascoltando Artaud e Basaglia”, letture e commenti, a cura dell’artista Pierpaolo Capovilla e dello psichiatra e scrittore Pietro Cipriano, di alcuni scritti di Artaud e Basaglia, il genio folle e lo psichiatra rivoluzionario dalla stessa parte della rivolta.

Giovedì 8 ottobre sono in programma due eventi: alle ore 11:00 “Qual è il contrario del patriarcato?” in cui Michela Gecele dialogherà con Denise Cappadonia sulle tracce del patriarcato nell’oggi; alle ore 18:00 “Omaggio a Eugenio Borgna. La gentilezza e il rigore che hanno ispirato generazioni di psichiatri”, celebrazione dell’opera, del pensiero e dell’umanità dello stimato psichiatra, saggista e accademico italiano in occasione dei suoi 90 anni.

Venerdì 9 ottobre alle ore 17:00 è in programma la presentazione del libro “Siamo tutti narcisi? Alla ricerca della relazione perduta” di Michela Gecele e alle ore 20:00 l’evento musicale “Rock: genio, follia e rivoluzione”, riflessioni musicali che metteranno in luce rivoluzioni, spirito critico, ribaltamenti e follie fra il rock e la musica classica con Dario Valle, Tony Valle e Giancarlo Emanuel.

Domenica 11 ottobre si concluderà alle ore 10:30 con l’evento “Carnaval: specchio, doppio o contrario?” in cui Angela Rigucci dialogherà con Paola Fasolo.

 

GLI EVENTI DAL VIVO

Alcuni eventi si svolgeranno dal vivo, salvo ulteriori evoluzioni della situazione Covid, e prevedono un flash mob, proiezioni, una mostra fotografica, un laboratorio di colorazione mandala e un salotto storytelling.

La ASL Città di Torino partecipa organizzando due eventi in due centri territoriali e di terapie riabilitative e psicosociali: lunedì 5 ottobre alle ore 15:30 presso il Centro Territoriale Faber (Via Nomis di Cossilla 2A) attraverso la mostra fotografica “Scatti senza barriere. Immagini dal lockdown”, allestita con le opere dei partecipanti al gruppo fotografia del centro scattate durante il periodo di quarantena (Info e prenotazioni: Sonia 3510731912); martedì 6 ottobre dalle ore 14:30 con presso il Centro Territoriale Giorgio Bisacco (Via Bidone 26) con il laboratorio di colorazione individuale “Robe da Mandala” (Info e prenotazioni: via.bidone@gmail.com Tel: 011 6508562).

Lunedì 5 ottobre è in programma anche “Ululiamo in Piazza Umbria”, ritrovo e flash mob a cura dell’Associazione Il Tiglio Onlus, alle ore 11:30 nei Giardini Piazzale Umbria, in memoria di Andrea Soldi, 45enne di Torino morto cinque anni fa in seguito ad un tentativo di TSO finito tragicamente.

Il 7 ottobre sono in programma due eventi con proiezioni: alle ore 18:00 al Polo Culturale di Via Lombroso 16 “Dal buio alla luce”, video a cura del gruppo di ricerca per la salute mentale “Conoscere per migliorare” su vari temi inerenti alla psichiatria, al quale seguirà un reading di pensieri sparsi, dal dolore alla speranza, con Annamaria Frammartino; alle ore 20:30 il film Zelig di Woody Allen al Cinema Massimo (Via Giuseppe Verdi 18) con introduzione di Grazia Paganelli e Stefano Boni del Museo del Cinema e commenti di Michela Gecele e Gianni Francesetti dell’IPsiG.

Sabato 10 ottobre, dalle ore 14:00 alle 18:00, in Via San Massimo 17 è in programma “Porte aperte alla Casa Maternità Prima Luce” con conversazione introduttiva sul tema “Promuovere la salute mentale: un buon inizio per tutti” a cura di Claudia Alonzi e Lucia Porti (Info e prenotazioni: info@casaprimaluce.it – cell. 3429869124).

Sabato 10 ottobre, dalle ore 17 presso i locali del Centro Mamre (Piazzale Croce Rossa Italiana 185/A), verrà presentato il salotto di storytelling “Storie da Matti”, organizzato dalla Fondazione Mamre in collaborazione con Storytelling Torino, in cui verranno proposte storie che parleranno di follia, disagio e senso di disorientamento, tra condivisione di sorrisi e calore umano (prenotazione obbligatoria: mamre@mamreonlus.org – wa: 3311595831)

Il rapporto tra un padre e un figlio, negli anni del terrorismo che restano lontani

Sugli schermi “Padrenostro” di Claudio Noce / Pianeta Cinema a cura di Elio Rabbione

Il film avverte immediatamente: “Tratto da una storia vera”. E allora vai alla ricerca di una cronistoria asciutta, senza mezzi (o mezzucci) ricattatori, limpida e scarna.

Non troppo cinematografata. Al contrario, tentando di colmare una infelicità non sappiamo quanto sottotraccia che si porta nella mente e nel cuore fin dall’infanzia, Claudio Noce gioca sporco nel suo Padrenostro – entrato nella quaterna dei film italiani in concorso all’ultima Mostra di Venezia – nei confronti dello spettatore mescolando troppo le carte, si inventa un’”appendice” in terra di Calabria che è più ritrovata riunione familiare tra tavolate e gite al mare che non la spinta ferma e impellente a riequilibrare tra affettività e saggezza i rapporti tra un padre e un figlio, costruisce dal nulla, tra presenze ingombranti e zeppe di luoghi comuni, uno sorta di Lucignolo o di genio della lampada, la figura del quattordicenne Christian, pronto a materializzarsi tra le strade del quartiere chic della capitale come tra i sentieri e i cortili del Sud: non preoccupandosi, il che è più grave, di chiarirci l’idee sulla necessità di considerare il riccioluto, allegro, sfrontato e tremendamente libero ragazzino come una celestiale apparizione, come l’amico immaginario dei giochi e delle confidenze o come il realissimo compagno, infelicemente scordato e abbandonato poco prima della parola fine.

Ritornano lungo il film alla memoria certe scene di Io non ho paura, luminose e selvagge, e la guida di Salvatores, ma il risultato era stato quanto diverso. A tratti non si sa bene che strada imboccare, e allora, oltre a non chiarire, ci si affida a stucchevoli ralenti, a una colonna sonora che troppo stride nel corso della vicenda (De Gregori con il suo Buonanotte fiorellino ad accompagnare la scena dell’attentato), intermezzi e riempitivi (una insopportabile partita a pallone, superflua e lunga anche se è la molla che fa scattare il tarlo della gelosia) che dovrebbero incrociare benauguratamente un paio di forbici. Senza fare i conti con l’anagrafe e ricordare che il regista al tempo dei fatti narrati non aveva che un paio d’anni e che le sensazioni e i traumi sono ricadute su questo biondo ragazzino: e allora di quella “storia vera” intimamente affrontata, quanto resta?

Sono gli anni Settanta arrivati alla loro metà, sono gli anni anche della paura e del terrorismo, dei mitra che falciano e delle ruote che sgommano nella fuga, dei cadaveri lasciati a terra e del bianco dei gessi a delinearne le sagome. La storia è quella di Valerio, dieci anni circa, che per il nonno è “il tedesco” visti quei capelli biondi che si porta in testa, un buon carico di solitudine, una passione per il calcio, per cui ricevere un pallone autografato da Chinaglia è il dono più bello. Una madre, una sorellina (che è Lea Favino), un padre che è vicequestore, responsabile dei servizi di sicurezza per il Lazio, che il lavoro allontana spesso da casa: che un brutto giorno, era il 14 dicembre 1976, subisce un attentato da parte dei Nuclei armati proletari proprio davanti all’abitazione, restandone gravemente ferito (si salverà e a lui è dedicato il film) mentre rimangono uccisi l’autista e un terrorista. Valerio, non visto, assiste all’azione e la sua vita in qualche modo muta. Le premesse queste, lodevolissime, lo studio sulla ripercussione di quell’azione nella mente di un ragazzino che vede il padre caricato su un auto e sparire per mesi, senza che nessuno gliene dia una spiegazione. Sarebbe stato necessario entrare dentro ad una psicologia di un’esistenza fragile, freddamente e umanamente allo stesso tempo, caricata di oneri difficili a sopportare, una debolezza che tenta di crescere ma che con sincera necessità si crea dei microcosmi (il gioco, l’amico, gli angoli della casa e della tranquillità) che non sono altro che innocui diversivi. Non sempre innocui, come la presenza di Christian, che si spartisce in amico e nemico una volta tornato a casa il vicequestore guarito e nuovamente disposto a riprendere il proprio lavoro, pronta a imporsi, forse inconsapevolmente, ma agli occhi di Valerio di un modo colpevole, tanto che non mancherà una bella spinta in acqua con il chiaro intendimento di una definitiva sparizione. Tutto, nelle intenzioni del regista, guardando al personale, tenendo al di fuori la Storia, gli anni di piombo passando accanto quasi senza rumore, alla fine ci saranno un ritaglio di giornale e una fotografia ingiallita a spiegare poco o nulla.

 

I dialoghi cadono troppe volte nel didascalico, le situazioni peccano di già visto in altri film che ci hanno descritto quel periodo nero, l’interpretazione di Pierfrancesco Favino (e chiaramente con lui la sceneggiatura soprattutto del regista e di Enrico Audenino), massiccio, con espressioni che ormai gli conosciamo, non riesce a mettere a fuoco nel modo migliore le tante tessere che fotografano la presenza e l’assenza, il bisogno d’amore e gli abbracci infrequenti, quel rapporto che si vorrebbe sempre più concretizzare: è innegabile che da parte nostra ci poniamo la domanda perché quella Coppa Volpi, che finisce col rendere un cattivo servizio, che non rende piena giustizia a chi è stato nei mesi scorsi Buscetta e soprattutto Bettino Craxi. Ma i suoi colleghi di mezzo mondo, allora, a che livello stavano? Il non ricoprire l’intero film (non stiamo per carità misurando a metri di pellicola) ma accontentarsi di circa una metà, lo pone in una posizione di “egregio supporto”, non di puro protagonista, con la forte consapevolezza che il pur bravo Mattia Garaci sia lì a denunciare la sua inesperienza e a sopportare un peso, continuo, forse troppo pesante per sue ancora esili spalle.

Dal 1 al 4 ottobre torna CinemAmbiente in sala e on line

Prende il via stasera la 23° edizione del Festival CinemAmbiente che quest’anno si svolgerà in forma ibrida, alla presenza del pubblico nelle sale del Cinema Massimo e on line sulla piattaforma streaming MYmovies.

Il Festival, organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi, di solito previsto nel periodo primaverile, è stato spostato in autunno e si ridurrà a quattro giorni e con una sola sezione competitiva, viste le contingenze del momento, ma il programma è molto ricco e interessante con 65 titoli da 26 paesi diversi.

Mai come in questo momento storico le urgenze globali, che ruotano intorno allo stato di salute del nostro pianeta, hanno avuto bisogno di un luogo eletto dove dare voce al dibattito sui temi cruciali dell’ambiente e la cinematografia green sembra essere il veicolo più efficace, in grado di catturare giovani e meno giovani, come suggerisce lo storico slogan “Movies Save the Planet” nel claim di questa edizione. “Le gravi crisi ambientali che erano e restano drammaticamente attuali non potevano che indurre una realtà come la nostra a continuare con ancora maggior impegno il proprio lavoro diffuso di informazione e sensibilizzazione. Per questo motivo, pur tra mille difficoltà, in questo “annus horribilis” abbiamo fatto ogni sforzo non solo per non interrompere l’azione di CinemAmbiente, ma anzi per rilanciarla.” commenta Gaetano Capizzi.
L’edizione 2020 offre un variegato palinsesto che spazia dall’attivismo ambientale al problema dello scioglimento dei ghiacci, dall’inquinamento allo smaltimento dei rifiuti, con un occhio di riguardo al tema dei cambiamenti climatici che occupa uno spazio cospicuo. A partire dall’inaugurazione che anche quest’anno si apre con “Il Punto” di Luca Mercalli alle ore 21 in Sala Cabiria. Il consueto report sullo stato di salute del pianeta con i dati aggiornati dell’ultimo anno sul rapporto clima e ambiente, con riferimenti agli effetti positivi del lockdown commentati con il piglio brillante del climatologo torinese. A seguire il film di Ron Howard “Rebuilding Paradise” in anteprima nazionale sull’incendio devastante che nel novembre 2018 rase al suolo la cittadina californiana di Paradise e sui tentativi della comunità di non lasciarsi abbattere dalle avversità.

La proiezione sarà seguita da un incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del documentario. Anche il film di chiusura affronta il tema dei cambiamenti climatici,“The Great Green Wall, (domenica 4 ottobre, ore 21, Sale Cabiria, Rondolino e Soldati). Il lungometraggio dello statunitense Jared P. Scott, già autore di The Age of Consequences, presentato al Festival nel 2017 è un viaggio, guidato dalla musicista-attivista maliana Inna Modja, nel Sahel, regione africana in cui gli effetti del riscaldamento globale si traducono in crescenti carestie, conflitti, migrazioni di massa. La “Grande muraglia verde” è un ambizioso progetto di riforestazione che ha lo scopo di contrastare la siccità e la desertificazione e ridare un futuro a milioni di persone. La proiezione sarà seguita da un incontro online con il regista Jared P. Scott, la musicista Inna Modja e con Giulia Braga, produttrice esecutiva del film e program manager di Connect4Climate – World Bank.
Ma il festival prende avvio già nel pomeriggio con film dedicati all’attivismo giovanile: il mediometraggio francese “Génération Greta” (ore 17.30, Sala Cabiria, e online su MYmovies), di Simon Kessler e Johan Boulanger, intreccia le storie di nove giovani donne attiviste nel mondo, dal Kenya all’Ecuador, dalla Francia alle Filippine, che si battono sulla scia dell’esempio di Greta Thunberg contro i drammatici effetti dei cambiamenti climatici. Mentre i protagonisti di “Ragazzi irresponsabili” (ore 18.30, Sala Cabiria), di Ezio Maisto sono i giovani italiani che seguono l’esempio di Greta, organizzando i Fridays For Future e gli scioperi della scuola per il clima. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Ezio Maisto, con gli attivisti di Fridays For Future Torino, Diego Finelli, di Banca Etica, e con Lorena Di Maria, di Italia che cambia.
Quattro giorni di sensibilizzazione verso i temi green e l’educazione al senso civico dove non mancano gli eventi speciali con protagonista la città di Torino. Il documentario “Street Art for Sustainable Development” (venerdì 2 ottobre, ore 21, Sala Soldati), di Alessandro Genitori e Elis Karakaci, che ha visto Torino prima ambasciatrice dei diciassette Global Goals delle Nazioni Unite attraverso le opere realizzate da street artists di fama internazionale sui muri della città con il progetto “TOward2030. What are you doing?”, promosso da Lavazza e da Città di Torino per diffondere i contenuti dell’Agenda 2030. E poi proiezione speciale per il decennale di un film torinese, “40% – Le mani libere del destino” (domenica 4 ottobre, ore 16.30, Sala Soldati), diretto da Riccardo Jacopino e prodotto dalla Cooperativa Sociale Arcobaleno. Il lungometraggio, risultato della collaborazione di forze tutte cittadine, distribuito da Slow Cinema e Microcinema, interpretato da attori non professionisti, con la partecipazione di Luciana Littizzetto, mescola temi ambientali e sociali in una commedia neorealista con qualche sfumatura noir.


L’ingresso e l’accesso al Festival al Cinema Massimo e alla sala virtuale su MYmovies sono gratuiti e a prenotazione obbligatoria. Per i film al Cinema Massimo la prenotazione (per max 2 persone) si può effettuare sul sito www.cinemambiente.it. Per i film online la prenotazione si può effettuare sulla piattaforma www.mymovies.it, nell’apposita sezione dedicata ai Festival online e raggiungibile dal sito di CinemAmbiente. I film online, diffusi in contemporanea alla proiezione in sala al Cinema Massimo, sono visibili per 24 ore dal momento del rilascio.

Giuliana Prestipino 

Play with Food, il primo festival di teatro e arti performative dedicato al cibo

A Torino, da lunedì 28 settembre a domenica 4 ottobre 2020, è in programma la nuova edizione di Play with Food – La scena del cibo, in Italia il primo e unico festival teatrale interamente dedicato al cibo e alla convivialità, con la direzione artistica di Davide Barbato. Il festival è realizzato grazie al sostegno di Torino Arti Performative e Camera di commercio di Torino, con il Patrocinio della Città di Torino.

Un’edizione importante, che sarà l’occasione per festeggiare il decimo compleanno del festival, nato nel 2010 da un’idea di Davide Barbato per i Cuochivolanti, creato da Davide Barbato e Chiara Cardea (che lo ha co-diretto fino a marzo 2019), e organizzato da Associazione Cuochilab.

Dieci anni di musica, performance, arti visive, cinema, ma soprattutto tanto teatro, intorno al cibo e alla convivialità; un viaggio condiviso con centinaia di affezionati spettatori e tantissimi artisti da tutta Italia, attraverso pensieri, sensi ed emozioni, e ben riassunto dal sottotitolo di questa edizione: Il cuore nello stomaco.

La nuova immagine, opera dell’illustratore Cesco Rossi, racconta perfettamente questa storia: una pietanza fantastica, allo stesso tempo primordiale e futuristica, deliziosa e repellente, enigmatica ed emozionante, così come sono l’arte, il teatro, il cibo; un cuore pulsante, colorato e complicato, come i dieci anni di Play with Food, che hanno visto la partecipazione di artisti come Lella Costa, Frosini / Timpano, I Sacchi di sabbia, Cuocolo / Bosetti, Abbiati / Capuano, Collettivo PirateJenny, Daniele Ninarello, Claudia Caldarano, Irene Russolillo, Fabio Bonelli, Didie Caria, Enrico Ascoli, Fabio Castello, Stivalaccio Teatro, e molti altri.

Sette giorni di spettacoli dal vivo, performance on line, cene teatrali, colazioni cinematografiche, eventi segreti e, come di consueto, molti appuntamenti conviviali: il tutto, naturalmente, rimodulato e organizzato per la più sicura partecipazione del pubblico.

Il festival inizia lunedì 28 settembre alle 19 in un modo davvero inconsueto, con una prima assolutaQuesto non è un tavolo di Chiara Vallini (TO), produzione originale Play with Food, è una performance interattiva per soli 20 spettatori, fruibile esclusivamente on line. Nata dalle sperimentazioni dell’artista durante il lockdown, l’esperienza inizia come una “normale” web chat in cui gli spettatori, come invitati a un aperitivo virtuale, si ritroveranno inaspettatamente coinvolti in un evento misterioso, partecipando alla creazione di un racconto nel quale, gradualmente, presente e passato, finzione e realtà si intrecciano. Un esperimento che permetterà al festival, inoltre, di superare i propri confini cittadini aprendosi potenzialmente al pubblico di tutto il territorio nazionale, e non solo.   Repliche tutte le sere fino al 4 ottobre.

Si torna dal vivo martedì 29 settembre alle 20 al Teatro Astra con la prima regionale di Racconti di zafferano di Maria Pilar Peréz Aspa e ATIR / Teatro Ringhiera (MI). Durante lo spettacolo, in un’atmosfera intima e suggestiva, l’attrice cucinerà una paella di carne, secondo la ricetta dell’epoca cervantina, che sarà poi servita agli spettatori. Tra i fornelli e i profumi della cucina, prenderanno vita pagine memorabili di Cervantes, Proust, Vicent, Montanari, Scarpellini, Montalbán, Fernando de Rojas, pagine che parlano di cibo, di fame, di nutrimento, di ritualità. Appuntamento in collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa.

Sempre al Teatro Astra va in scena, mercoledì 30 settembre alle 20, un celebre testo di Annibale Ruccello, Anna Cappelli, qui interpretato da Carlo Massari / C&C Company (BO) in un insolito allestimento che, letteralmente, farà entrare il pubblico nella casa della protagonista, per assistere alla sua comica e grottesca parabola, e scoprire inaspettate e macabre declinazioni del cibo. Prima dello spettacolo, Chiara Cardea legge uno dei racconti pubblicati nel numero speciale di Crack Rivista dedicato a Play with Food, esito della call Abbiamo fame di storie! che conferma la volontà del festival di sostenere e incoraggiare la creatività di scrittori e drammaturghiAperitivo a cura dei food partner del festival. Appuntamento in collaborazione con TPE – Teatro Piemonte Europa.

Giovedì 1 ottobre alle 20 il festival prosegue al Qubì, un luogo di arte e cucina caro al festival e che lo ha molte volte ospitato nel corso degli anni. In scena Claudio Morici (Roma) con la prima regionale de Il grande carrello, tratto dal libro di Fabio Ciconte e Stefano Liberti. Un’indagine comica e serissima che scompone e mette a nudo la realtà nascosta dietro la distribuzione organizzata: da dove arriva il cibo che vendono i supermercati? Chi ne decide il prezzo e la disposizione sugli scaffali? Perché c’è un certo prodotto piuttosto che un altro? Aperitivo a cura dei Cuochivolanti e dei food partner del festival. L’appuntamento è in collaborazione con Teatro della Caduta e fa parte anche della programmazione di Concentrica 2020.

L’intenso fine settimana del festival inizia venerdì 2 ottobre alle 21 all’Unione Culturale Franco Antonicelli, con un graditissimo ritorno: il Teatro delle Ariette (BO) e il loro storico Teatro da mangiare?, che la compagnia porta a Torino in occasione dei 20 anni dal debutto. Al Teatro da mangiare? si mangia davvero e bene, si mangiano le cose che i contadini-attori del Teatro delle Ariette fanno dal 1989, da quando è cominciata la loro vita in campagna. Seduti attorno a un tavolo, consumando un vero pasto, gli spettatori ascoltano un’appassionante esperienza di teatro fatto fuori dai teatri. Replica sabato 3 ottobre alle 21. L’incontro con le Ariette continuerà domenica 4 ottobre dalle 10 alle 14, sempre all’Unione Culturale, con la masterclass La memoria del cibo, a cura di Per+formare e Progetto Zoran, aperta a tutti, attori professionisti e non.

Anche in questa strana stagione segnata dal distanziamento sociale, non mancherà un appuntamento della serie delle Underground dinner, svolto in piena sicurezza: un evento performativo e conviviale, che si terrà sabato 3 ottobre alle 19 e alle 21.30 in un luogo segreto il cui indirizzo sarà svelato ai soli partecipanti. Protagoniste Patrizia Menichelli (FI) – artista che, dal 1996, fa parte della storica compagnia Teatro de los Sentidos di Barcellona – e la food stylist Claudia Guarducci (FI), con la prima nazionale di The Poetic Dinner: Amalia, ricette senza ingredienti: un’esperienza sensoriale, un viaggio intimo che coinvolge un piccolo gruppo di persone alla scoperta della vera storia di Amalia Moretti Foggia, giornalista e scrittrice nata nel 1872 e nota con lo pseudonimo di Petronilla. Gli ospiti, invitati in un luogo sconosciuto, sono accompagnati a incontrare la storia di Amalia attraverso i cinque sensi, scoprendo memorie, ricordi, impressioni, sogni, oggetti, profumi e piccoli sapori.

Si continua domenica 4 ottobre alle 10.30 con la Cinecolazione, un appuntamento ormai classico per gli spettatori di Play with Food. Anche quest’anno, la colazione cinematografica sarà organizzata in collaborazione con Les Petites Madeleines e ospitato in una delle storiche bocciofile torinesi, l’ASD La Tesoriera.

Il festival chiude in una sede e con un artista di assoluto rilievo: domenica 4 ottobre alle 17.30, al Teatro ColosseoGabriele Vacis (TO) proporrà una Meditazione sul cibo, accompagnato dalle scenofonie di Roberto Tarasco (TO). A partire dal racconto di Karen Blixen Il pranzo di Babette, reso celebre dal film di Gabriel Axel premiato con l’Oscar, Vacis delinea un intenso percorso attraverso miti e ricette, economie e speculazioni, giudizi e pregiudizi su ciò che ci nutre. In occasione dell’evento, un inconsueto Aperitivo Fuorisede, in ironica ma rispettosa applicazione delle normative vigenti: non potendo proporre al pubblico un aperitivo nel foyer del teatro, a causa del distanziamento sociale, i food partner offriranno a tutti gli spettatori una degustazione “in differita” presso i loro punti vendita. L’appuntamento è in collaborazione con Teatro Colosseo e Earthink Festival, ed è sostenuto da Torino Spiritualità.

Non mancano nemmeno quest’anno, per il festival, novità ed eventi speciali.

Sabato 19 settembre alle 21, all’Imbarchino del Valentino, un appuntamento in collaborazione con Associazione Tékhné all’interno dell’edizione 2020 di Earthink festival: in scena L’Impollinatore della compagnia Avatar.

Sabato 3 ottobre dalle 14.30 alle 18, al Circolo dei lettori, un momento di approfondimento e confronto: il convegno Play at Home, a cura del critico e organizzatore Alessandro Iachino, dedicato al teatro d’appartamento, sarà l’occasione per riflettere sulle esperienze nazionali più rilevanti dedicate a questo formato spettacolare, insieme a operatori, artisti e studiosi. Parteciperanno Paola Berselli Stefano Pasquini del Teatro delle Ariette, Patrizia Menichelli e Claudia GuarducciChiara ValliniLaura Valli di Qui e Ora Residenza Teatrale, Rossella Tansini di Stanze, Barbara Ferrato e Lorenzo Barello del Teatro Stabile di Torino. Chiuderà l’incontro un approfondimento di Francesca Serrazanetti, critica e docente al Politecnico di Milano.

Continua inoltre il progetto Abbiamo fame di storie!, condiviso con Crack Rivista e Torino Fringe Festival: la open call, conclusa a luglio, ha portato alla selezione di 5 racconti e 2 monologhi inediti a tema cibo, che sono pubblicati nel numero speciale della rivista in distribuzione digitale durante il festival, e di cui l’attrice Chiara Cardea leggerà un “assaggio” durante la serata del 30 settembre al Teatro Astra. Inoltre, in occasione di Play with Food, parte la seconda call del progetto, per la selezione della compagnia a cui verrà affidata la messa in scena dei due monologhi durante l’edizione 2020 del Torino Fringe Festival (www.tofringe.it/partecipa).

Un’importante azione che ha coinvolto il festival durante il lockdown, in risposta all’emergenza Covid-19 e alla forte incertezza che accomuna molti enti del terzo settore ancor prima della pandemia, è stata la costituzione di una rete informale fra le Associazioni operanti nell’ambito del teatro e delle arti performative e beneficiarie del contributo annuale Torino Arti Performative, oltre ad altri soggetti attivi nello stesso ambito. Le finalità condivise si concretizzeranno in azioni realizzate dai soggetti afferenti la rete che, beneficiari del TAP 2020, si impegnano alla realizzazione di tavoli di lavoro che rafforzino il dialogo con le Istituzioni, oltre alla creazione di un fondo di sostegno solidale ed emergenziale a favore delle realtà torinesi.

Come sempre gli spettacoli saranno accompagnati da momenti conviviali realizzati con la collaborazione dei food sponsor del festival, il “cuore culinario” di Play with Food: alcuni dei Maestri del Gusto Torino e Provincia 2019-2020 (Birrificio San Michele, Boutic Caffè, Green Italy, Enoteca Rabezzana, Pastificio Bolognese), da Agrisalumeria Luiset e dai Cuochivolanti. Per il terzo anno consecutivo, si conferma main sponsor del festival Pastiglie Leone.

L’edizione 2020 è realizzata con il sostegno di Torino Arti Performative e Camera di commercio di Torino, il Patrocinio della Città di Torino e la collaborazione di numerosi partner, tra cui Casa Fools, CMC / Nidodiragno produzioni, Concentrica Spettacoli in Orbita, Crack Rivista, Fondazione Circolo dei Lettori, Earthink Festival, Les Petites Madeleines, Progetto Zoran, Qubì Associazione Culturale, Teatro Colosseo, Teatro della Caduta, Torino Fringe Festival, Torino Spiritualità, TPE Teatro Piemonte Europa, Unione Culturale Franco Antonicelli.

Tutti gli eventi si svolgeranno in ottemperanza delle disposizioni vigenti in tema di contenimento del Covid-19.

Il programma completo e tutte le info sui biglietti sono su www.playwithfood.it.