SPETTACOLI- Pagina 176

L’esistenza di un’amicizia troncata da “una intonazione”

Sul palcoscenico del Carignano, sino al 20 marzo, per la stagione dello Stabile torinese

 

Se vorrete per 80’ sottrarvi alla cascata e al culto delle immagini che quotidianamente vi invadono e che stanno impoverendo il nostro mondo, non perdetevi questo “Pour un oui ou pour un non” che fino al 20 marzo è di scena al Carignano per la stagione dello Stabile Torinese: vi affiderete così totalmente alla bellezza della “parola”, al culto e alla preparazione, al suo svolgersi irruente o delicato, al suo esporsi di fronte a chi guarda e ascolta senza ripensamenti. L’autrice del testo è Nathalie Sarraute – lo scrisse nel 1982 -, una scrittrice che ha attraversato per intero il secolo scorso (1900 – 1999), di origini russe ma che la madre condusse a soli due anni a Parigi, dopo il divorzio dal marito, “una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento, che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra il teatro dell’assurdo e il teatro del quotidiano”, è stato scritto, una donna che relativamente tardi s’addentrò nella letteratura europea per scoprire Joyce e Proust, per eleggere Dostoevskij e Kafka come fonti della propria copiosa scrittura.

Quel titolo lo potremmo tradurre “per un nonnulla”, per “una cosa di nessun conto”, una frase senza peso al centro di un discorso che poi ti chiedi “ma di che stiamo parlando”? La scena è uno studio, un divano rosso al centro, solitario in un acceso bianco e nero che avvolge tre alte librerie, i libri disposti forse in un certo ordine, un paio di poltrone e la lampada, tutto di design, la parete-lavagna da un lato, una finestra che guarda sul mondo di fuori. Un uomo entra, è venuto a trovare un vecchio amico, un’amicizia che arriva da lontano, per chiedergli perché da un po’ di tempo non lo senta, perché si neghi, perché lo abbia cancellato. Il padrone di casa sembra aspettarlo, cita un proprio successo e il commento esile, povero, “normale” offerto dall’amico. Un malinteso, soltanto un malinteso? Poco, “un nulla”, di lì il silenzio. Poche parole dove hanno trovato posto un intervallo più lungo, un accento fatto pesare più del dovuto, uno stiramento, una sospensione. Un’intonazione sbagliata, forse, la sua ambiguità, l’interpretazione di chi riceve, secondo l’umore del momento, sovvertita, anche. Forse surreale, certo sofisticata, uno spazio dove continuare a soppesare il pensiero e la parola che ne consegue, “Pour un oui ou pour un non” arriva a mettere in forse l’antica amicizia, a scoprire segreti per tanti anni taciuti, piccole verità che ancora oggi stanno cercando il loro posto. Ma in quel grumo di parole – le parole hanno un peso! -, per un uomo, ci sono le certezze di una vita, i fallimenti, c’è il nascondiglio di un certo sarcasmo o di una gioia espressa con fare disattento, c’è l’invidia o la consapevolezza di una reale superiorità. C’è un “jeu de massacre” inarrestabile che cresce ed esplode. Si vuole comunque fare chiarezza, si cerca di capire il perché di un allontanamento, si arriva a interpellare con una video chiamata una coppia di comuni amici perché esprimano il loro giudizio, cadono tra il tanto puntualizzare parole mai dette come “degnazione” e “geloso”, rimane nell’aria quel tanto di risentimento a lungo covato da una parte e dall’altra un preteso alleggerimento – lo si può costruire con semplici passi di danza obbedendo ai suoni che arrivano su dalla strada – che riporti le due esistenze al nitido rapporto di un tempo. Ma davvero chi ha sofferto per anni di quella “intonazione” riuscirà a liberarsi del peso enorme portato addosso per una vita?

Umberto Orsini teneva il testo della Sarraute nel cassetto da 35 anni, glielo aveva passato Pier Luigi Pizzi. Altri tempi, altre età, forse altre personali “intonazioni”. Non arrivava mai il momento per una messa in scena. Oggi – sottolineando i dati anagrafici di questi leoni da palcoscenico: l’attore tra poco più di quindici giorni ne compirà 88, il regista si avvicina ai 92 – hanno deciso il grande salto, mettendosi in buona compagnia del “giovane” Franco Branciaroli (qui andiamo verso i 75). Mentre Pizzi traduce e guida uno spettacolo fatto di piccoli toni, di azioni impercettibili, di quella signorilità scenografica che da sempre gli riconosciamo (la memoria si sbriglia a rimettere davanti agli occhi certe sue scene, e non soltanto con la Compagnia dei Giovani), Orsini e Branciaroli sono la vecchia guardia del teatro, vivissimi (e non è soltanto questione d’agilità, sia ben chiaro), che riporta sul palcoscenico la bellezza della recitazione, la sua concretezza, la sua lotta per costruire e dare tutta l’importanza dovuta alla parola. Esattezza, virtuosismi, eccellenze. Orsini si cala nel risentimento, nel dolore, nella ribellione del suo personaggio, con la sua voce di velluto che sappiamo, ondulata, amabilissima, Branciaroli altera completamente la propria, ne fa falsetti e arditezze senza interruzioni, o ne esce per un attimo, rendendocela in profondità, giocando il suo paciere sulla vena di un impensabile umorismo, che può porre anche su un piano di divertimento un testo non facile e uno spettacolo teso a tratti sino all’inverosimile. Due vere macchine da guerra che il pubblico ha applaudito più e più volte al termine della serata.

 

Elio Rabbione

 

Le foto dello spettacolo sono firmate da Amati Bacciardi

Rock Jazz e dintorni: Nino D’Angelo e i Lou Dalfin

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

 

Martedì. Al Jazz Club suona il pianista Danilo D’Agostino. Al Le Roi alcuni esponenti del beat italiano si esibiscono a sostegno dell’Ucraina.

Mercoledì. Al Jazz Club è di scena il cantante chitarrista Roberto Zorzi.

Giovedì. Al Cafè Neruda suona il trio di Luigi Tessarollo. Al Cap 10100 si esibisce il cantautore Alessio Bondì. Al Jazz Club è di scena il quartetto The Hot Pots. Al Dash suonano i The Bridgers Company mentre al Magazzino di Gilgamesh si esibisce il quintetto Black &Blue.

Venerdì. All’Askatasuna suona l’Ukulele Turin Orchestra. Alla Suoneria di Settimo sono di scena i Lou Dalfin. Al Teatro Colosseo recital di Nino D’Angelo. All’Arteficio suonano i Fine Harp Blues Revue con l’armonicista Eros Barbin. Al Folk Club è di scena il supergruppo Session Americana. All’Off Topic si esibisce la cantautrice Mèsa con Simo Veludo e Brxit. Al Blah Blah sono di scena i Dobermann mentre al Magazzino sul Po suona il trio Sloks con i Cani Sciorrì. Allo Ziggy si esibiscono I Boschi Bruciano.

Sabato. All’Off Topic si alternano Fausia, Vea, Jacopo Perosino e Anna Castiglia. Al Blah Blah è di scena il duo Kick. Al Cap 10100 si esibisce la Turin Soul Orchestra con il vocalist Samoo. Allo Ziggy suona il quartetto la Trappola di Dalian.

Domenica. Al Jazz Club si esibisce il sestetto Boogianen. Al Teatro Garybaldi di Settimo va in scena lo spettacolo “Decamerock”, con Massimo Cotto, Mauro Ermanno Giovanardi e Chiara Buratti.

 

Pier Luigi Fuggetta

Gli Abbadream ci riportano indietro nel tempo!

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Un’occasione per riascoltare live brani come Dancing Queen o Mamma Mia! e tutti i successi del celebre gruppo svedese.


Tre date in Piemonte a Torino, Teatro Gioiello mercoledì 16 marzo, a Biella, Teatro Odeon giovedì 17 e ad Alessandria Teatro Alessandrino venerdì 18 marzo

Gli Abba, il gruppo pop svedese con più di 400 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, sono considerati tra i più celebri esponenti della musica pop internazionale, gli Abbadream ne celebrano il successo nel loro Tribute Show.Nel 1974, la band svedese degli ABBA (acronimo di Agnetha, Benny, Björn e Anni-Frid), nata solo quattro anni prima, scalò le vette delle classifiche mondiali dopo aver vinto l’edizione dell’Eurovision Song Contest di Brighton con la canzone Waterloo.
Ora, dopo oltre quarant’anni, la loro incredibile avventura musicale continua ad essere omaggiata in tutto il mondo grazie a questo tributo degli ABBAdream che propongono uno straordinario concerto dedicato agli indimenticabili Agnetha, Anni-Frid, Benny e Björn. Gli ABBAdream hanno incantato migliaia di spettatori, riproponendo i più grandi successi degli ABBA, con il loro stile inimitabile e costumi e scenografie spettacolari. Il loro show registra ogni volta il tutto esaurito nei maggiori teatri, rinomato per l’eccellente livello musicale degli artisti, le esibizioni rigorosamente dal vivo e i costumi originali, uniti all’energia che questa band scatena sul palcoscenico. Un lungo viaggio musicale, che inizia con Voulez-Vous per proseguire poi con (in ordine sparso), Knowing Me, Knowing You, Super Trouper, The Winner Takes It All, Money, Money, Money, SOS, Fernando, Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight), Thank You for the Music, Waterloo e, ovviamente, le due hit più attese: Dancing Queen e Mamma mia!
ABBADREAM
artistic director Susanna Pellegrini
musical director Simone Giusti

Torino Teatro Gioiello 16/3 ore 21.00

Biella Teatro Odeon 17/3 ore 21.00

Alessandria Teatro Alessandrino 18/3 ore 21.00
i biglietti acquistati per le date precedenti rinviate rimangono validi

ABBADREAM TEATRO GIOIELLO TORINO 16/3 h 21

posto unico numerato € 38,00

prevendite

TICKETONE https://www.ticketone.it/event/abba-dream-teatro-gioiello-12089541/

BIGLIETTERIE TORINO SPETTACOLI http://www.torinospettacoli.com/?page_id=293

 

ABBADREAM TEATRO ODEON BIELLA 17/3 h 21

platea vip pack € 58,00

I platea € 38,00

II platea € 33,00

III platea € 28,00

galleria € 23,00

prevendite

TICKETONE https://www.ticketone.it/event/abba-dream-teatro-odeon-11872978/

VIVATICKET https://shop.vivaticket.com/it/sell/?cmd=prices&pcode=8770726&tcode=tl019657&qubsq=4e545242-be0e-46e3-8267-d0b3239eb986&qubsp=aa19bb19-9895-4815-b9b5-83956394fe56&qubsts=1646903398&qubsc=bestunion&qubse=vivaticketserver&qubsrt=Safetynet&qubsh=068fa7e78fcea2cd084f9650458241a3

 

ABBADREAM TEATRO ALESSANDRINO ALESSANDRIA 18/3 h 21

platea vip pack € 55,00

platea primo settore € 35,00

platea secondo settore € 30,00

galleria € 25,00

prevendite

TICKETONE https://www.ticketone.it/event/abba-dream-cinema-teatro-alessandrino-11986232/

 

 

Grande successo per il “Casanova” firmato da Red Canzian

Sino a domenica 13 marzo le repliche sul palcoscenico dell’Alfieri

Dicevamo, nei giorni scorsi presentando su queste pagine “Casanova Operapop” di Red Canzian, in scena sino a domenica 13 marzo sul palcoscenico dell’Alfieri per la stagione di Torino Spettacoli, come qualcuno avesse definito lo spettacolo “maestoso”. È questo e molto di più. È elegante e sontuoso (l’allestimento scenico di Massimo Cecchetto, 30 cambi di scena con le immagini di una Venezia deserta e non più potente, che ancora assapora i panorami ormai spenti di Guardi e Canaletto, le invenzioni per il Carnevale per citare una sola delle scene che più spingono all’applauso lo spettatore; il capolavoro che è lo studio delle luci di Fabio Barettin, con i suoi chiaroscuri; i costumi firmati da Desirée Costanzo e realizzati dal candidato all’Oscar Stefano Nicolao), dinamico, fantasioso, con quel tanto di erotico che non guasta, condotto con le sensazioni esatte del ritmo, recitato bene (Gian Marco Schiaretti e Angelica Cinquantini protagonisti, accanto a loro Gipeto, Manuela Zanier, Paolo Barillari tra gli altri), danzato ancor meglio da un invidiabile gruppo di dieci ballerini (trovano anche l’occasione per un omaggio alla “bambola meccanica” felliniana), affidato alle musiche di una delle anime maggiori dei Pooh (gli arrangiamenti sono di Phil Mer), carezzevole nei testi delle canzoni dovuti a Miki Porru, qualcuna te la canticchi uscendo da teatro e te la porti a casa. Appassionato e incantevole, per quell’amalgama che vedi coabitare tra le tanti parti dello spettacolo.

Canzian ha scelto per questa avventura, cullata per circa tre anni e fatta esplodere ad inizio di quest’anno, con un susseguirsi di serate sold out in varie città del Nord, una raffica di canzoni, a perdifiato e senza sosta, 35 brani inediti che fanno e faranno la gioia dei tanti spettatori. Credo che, nell’immancabile successo, sia passata in secondo piano la robustezza del racconto, quei dialoghi qui troppo rarefatti che legano scena a scena, svolgimento a svolgimento (l’anima buia dell’Inquisitore è un boccone troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire così), che in un musical non sono il fratello povero delle canzoni e delle musiche, ma che al contrario sono i mezzi forti per delineare la storia nel suo proseguire e i personaggi soprattutto, che avrebbero maggiori occasioni per prendere corpo e affermarsi. Ma le avventure a tutto tondo del seduttore e diplomatico della Serenissima, amante perfetto qui indebolito dalle grazie di una semplice ragazza, hanno il sopravvento con quei brani che la fanno da padrone: e il successo, si diceva, con il pubblico che ha bisogno di una “divertente” serata teatrale, lontano dalle tribolazioni della giornata, è più che confermato.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono firmate da Jarno

Primi nomi e date del Torino Jazz Festival

11/19 giugno 2022

Kae Tempest, Milton Nascimento, Artchipel Orchestra & Jonathan Coe

9 giorni e oltre 50 eventi in più luoghi della città

La decima edizione del Torino Jazz Festival (la cui presentazione stampa avverrà mercoledì 27 aprile) si svolgerà dall’11 al 19 giugno.

I concerti si terranno alle Officine Grandi Riparazioni, al Conservatorio Giuseppe Verdi, all’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo, al Teatro Vittoria al Tempio Valdese e nei jazz club.

Diretto dai musicisti Diego Borotti e Giorgio Li Calzi, il festival internazionale, che nel corso degli anni ha riscosso grande successo, continuerà a dedicare ampio spazio a produzioni originali create appositamenteaccanto a concerti italiani di star del jazz.

 

Tra gli oltre 50 appuntamenti in programma si segnalano: 

Kae Tempest, presenterà in prima nazionale e in esclusiva il nuovo album The Line Is A Curve in uscita ad aprile (18 giugno, OGR Sala Fucine); 

Milton Nascimento, aprirà il suo tour europeo One Final Music Session al TJF (15 giugno, OGR Sala Fucine);

Artchipel Orchestra diretta da Ferdinando Faraò econ la partecipazione straordinaria dello scrittoreJonathan Coe nelle inedite vesti di compositore e tastierista (12 giugno, Conservatorio Giuseppe Verdi). L’11 giugno, al Circolo dei Lettori, Coe dialogherà con Giuseppe Culicchia. L’appuntamento è organizzato in collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino

Nove giorni di programmazione. In calendario una panoramica sulle diverse declinazioni del jazz, dal mainstream ai nuovi linguaggi improvvisativi, passando per il rock, l’avanguardia, il nuovo progressive europeo e l’elettronica. Inoltre: concerti nei club, il Torino Jazz Meetings in cui si incontrano operatori del settore, incursioni musicali dei Jazz Blitz in luoghi atipici, conferenze e incontri con musicisti.

Il Torino Jazz Festival è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino.

 

La luna in mezzo al mare, teatro a Moncalieri

Domenica 13 marzo 2022

IL NOSTRO SIPARIETTO 2022

Moncalieri, ore 15,30

Teatro Matteotti, via Matteotti 1

Domenica 13 marzo nell’ambito della rassegna teatrale curata dal Siparietto di San Matteo salgono sul palco del teatro Matteotti a Moncalieri (ore 15,30) gli attori della Combriccola della Ghiacciaia di Revigliasco. Porteranno in scena tre atti comici di Flavio Vasile: La luna in mezzo al mare.

Un’occasione per ritrovarsi e fare comunità – commenta soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo Un bell’intermezzo, dopo i primi due appuntamenti di teatro in prosa della rassegna. Ringrazio il Siparietto che da tanti anni anima in favore di un folto e affezionato pubblico le domeniche pomeriggio al Matteotti”.

Abbonamento a tutti gli spettacoli: € 30,00

Biglietto singolo: € 8,00 (ridotto per under 14: € 6,00)

Info e prevendite: signor Trivero, cell 335287805

“Negli occhi di mia madre” con Sara D’Amario

Sabato 12 marzo 2022

Moncalieri, ore 21

Teatro Matteotti, via Matteotti 1

Quella matassa ingarbugliata che si chiama famiglia è al centro dello spettacolo Negli occhi di mia madre (Il Mammone), la nuova rappresentazione teatrale di François-Xavier Frantz, che andrà in scena sabato 12 marzo alle 21 al teatro Matteotti di Moncalieri. Sul palco un trio esplosivo che farà ridere e inorridire… una commedia feroce con Sara D’Amario, Giulia Cearini ed Elia De Nittis. Tutto nasce nel momento in cui Laura decide di fare i bagagli con l’intenzione di lasciare casa per sempre. Fausto va nel panico perché aspetta una persona, forse una cliente, che potrebbe arrivare da un momento all’altro. Comincia così Il mammone, che si affida ai personaggi di una mamma, una moglie (madre anche lei) e un figlio (che è anche marito e padre): 6 ruoli per 3 personaggi. La pièce è un fuoco di artificio che si sviluppa in un giocoso carnage famigliare in cui nervosismo e mal sopiti rancori deflagreranno in una parossistica esplosione di verità comiche quasi scandalose, perché inconfessabili.

 

L’intreccio nasce dall’osservazione dell’evoluzione contemporanea dei rapporti tra donne e uomini, tra cui sembra radicarsi un sentimento di crescente incomprensione – spiegano François-Xavier Frantz e Sara D’Amario – La commedia mette anche a fuoco le difficoltà di tanti giovani a diventare autonomi a livello emozionale: spesso perdono la testa fino a diventare violenti, perché non trovano una ragazza brava, attenta almeno quanto lo sia la loro mamma. Con sguardo bonario, sferzante e ironico si traccia la genesi dei cosiddetti mammoni, seguiti passo passo fino ad arrivare alla conclusione, tanto sorprendente e comica quanto inevitabile e crudele”.

L’assessore alla Cultura Laura Pompeo commenta soddisfatta: “Sara D’Amario è un’artista completa e versatile. Una risorsa moncalierese, arrivata ai vertici della ribalta nazionale sia nel cinema che nel teatro, formatasi alla scuola del Teatro Stabile insediata alle Fonderie Limone di Moncalieri. Un’eccellenza concepita e avviata da quel genio assoluto di Luca Ronconi ormai 30 anni fa. E la scrittura pungente e ironica diFrançois-Xavier Frantz fa il resto. Ogni loro spettacolo che proponiamo è un successo garantito”.

Biglietto intero: € 10,00

Under 25 e over 65: € 5,00

Info e prenotazioni: prolocomoncalieri@gmail.com, tel 0116407428

Moncalieri, 04/03/2022

La Norma di Bellini, una lotta tra amore e ragion di stato, in scena al teatro Regio

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Al teatro Regio di Torino sabato 12 marzo prossimo, alle 20, la Norma di Vincenzo Bellini, che rimarrà  in scena fino al 26 marzo prossimo, per sei recite nell’allestimento firmato dal regista Lorenzo Amato e con le scene ideate da Ezio Frigerio, il celebre scenografo di cinema e teatro recentemente scomparso. I costumi sono del Premio Nobel Franca Squarciapino. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del teatro Regio salirà Francesca Lanzillotta, uno dei più interessanti talenti italiani. Nel ruolo della sacerdotessa Norma sarà  il soprano Gilda Fiume, il personaggio di Adalgisa sarà interpretato da Annalisa Stroppa e nei ruoli maschili si distinguono il tenore Dmitry Korchak, nei panni del proconsole romano Pollione, e il basso Fabrizio Beggi in quello del druido Oroveso.

L’allestimento, realizzato nel 2016 per il teatro San Carlo di Napoli, va in scena per la prima volta a Torino.

“Norma – spiega il regista Lorenzo Amato –  si muove su di un binario universale e senza tempo, quello della lotta tra la ragion di Stato, il potere religioso e quello privato. Ho chiesto a Ezio Frigerio e Franca Squarciapino di collocare la vicenda in un contenitore fantastico, quasi leggendario, senza dare una precisa connotazione storico-geografica. Di qui nasce l’idea dell’esplosione dell’elemento naturale, il bosco, la foresta, che rappresentano caratteri fondamentali non soltanto per riportare la storia in un tempo fantastico, ma anche per l’importanza che il culto degli alberi rivestiva presso i Druidi. Emerge una foresta carica di vita e di misteri che insinua nei Romani superstizioni e paure e che contribuisce a conferire quel clima di misticismo e di paura che emerge all’ascolto della partitura”.

Norma è una tragedia lirica in due atti composta da Vincenzo Bellini su libretto di Felice Romani, tratto da “Norma ou l’infanticide”di Alexander Soumet, la cui prima rappresentazione avvenne a Milano al teatro La Scala il 26 dicembre 1831.

L’intreccio di Norma è tutto giocato sull’alternanza e la compenetrazione tra due piani, quello pubblico, che si manifesta nei momenti rituali e collettivi, e quello privato, in cui agiscono gli affetti personali che coinvolgono Norma,  Adalgisa e Pollione. L’alternanza di questi piani trova una corrispondenza perfetta nella complessità psicologica del personaggio della protagonista,Norma, la cui statura sovrasta quella di ogni altro personaggio. Le scene in cui canta Norma si sottraggono alla rigidità  e allo schematismo delle forme melodrammatiche coeve all’opera; vi compaiono sempre altri personaggi ad accompagnarla o quelli del coro o sono inserite in quadri ampi a più sezioni.

 

Norma sarà  in scena dal 12 al 26 marzo prossimi, i biglietti sono acquistabili presso la biglietteria del teatro Regio, in piazza Castello 215, da lunedì  a sabato orario 13-18.30; domenica ore 10-14 un’ora prima degli spettacoli.

Fino a venerdì  11 maggio una speciale promozione per chi acquista i biglietti per le recite di sabato 12 ( ore 20), mercoledì  23( ore 20) o sabato 26 marzo (ore 15) per cui è  previsto uno sconto del 30%.

 

Tel 0118815557

Appuntamenti musicali al Folk Club

VENERDÌ 11 MARZO ORE 21.30
Ingresso Intero 20 € | Ridotto Under 30 10 € | Live Streaming 5 €
DAVIDE AMBROGIO TRIO
Evocazioni Invocazioni
PRIMA DATA ITALIANA

Davide Ambrogio, cantante e polistrumentista, torna al FolkClub dopo aver impressionato con il progetto Linguamadre nell’ottobre 2020 e aver conseguito da solista i premi Musica contro le Mafie ed Ethnos Gener/Azioni 2020. In questa occasione presenta l’album d’esordio Evocazioni e Invocazioni, già inserito nella Transglobal Music Chart e nella World Music Chart Europe, è stato premiato da Songlines Magazine per la Top of The World Album di novembre 2021. Il disco è il risultato di un lavoro che recupera le molteplici funzioni del canto, capace di tradurre un’espressione vocale legata alla tradizione orale Aspromontana calabrese in elementi sonori contemporanei. Così come nella musica di tradizione orale ogni canto ed ogni suono si manifestano all’interno di un rito, ciascun brano del concerto è legato a una specifica funzione –dalla ninna nanna al canto di protesta, dal lamento allo scongiuro. Nel live, l’artista calabrese costruisce intorno alla voce uno spettacolo immersivo attraverso l’utilizzo di lira, chitarra con matite, tamburo a cornice, zumpettana, zampogna e live electronics. Nella ricerca timbrica, melodica e ritmica, lo spettacolo racconta una verità intima e attuale, in grado di evocare suggestioni diverse, nel presente.

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SABATO 12 MARZO ORE 21.30
Ingresso Intero 20 € | Ridotto Under 30 10 € | Live Streaming 5 €
ADRIANNE WEST (USA), LUIGI BONAFEDE E ENZO ZIRILLI
presentano
Tynerly!
feat. MASSIMO BALDIOLI & MARCO MICHELI
Un sodalizio ultraventennale quello tra il pianista Luigi Bonafede e il batterista e percussionista Enzo Zirilli, affermati jazzisti nostrani che poco prima del Lockdown decidono di celebrare la musica di uno dei loro massimi idoli -McCoy Tyner- con una serie di concerti, prima in trio e poi con il fantastico valore aggiunto della straordinaria voce della cantante americana Adrienne West, che firma i firma i testi delle composizioni del grande pianista statunitense (composizioni che sono sempre state prive di testi, a parte You taught my heart to sing cantato da Dianne Reeves) dando origine a un progetto di altissima caratura artistica, assolutamente inedito, originale e inaspettato. Con loro tre, Massimo Baldioli al sax e Marco Micheli al contrabbasso, per un concerto imperdibile!

 

Informazioni e prenotazioni
www.folkclub.it+39 011 19215162folkclub@folkclub.it

Fiorella Mannoia e Ghost di scena al Teatro Colosseo

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Spettacoli a Torino

Mercoledì 9 marzo ore 21
FIORELLA MANNOIA
La versione di Fiorella tour

sold out

Il tour prende il nome dal programma che Fiorella sta conducendo su Rai 3 dal 25 ottobre scorso in seconda serata.
Ad accompagnare Fiorella sul palco durante il tour i musicisti: Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e alle tastiere, Luca Visigalli al basso, Max Rosati e Alessandro “DOC” De Crescenzo alle chitarre, e Carlo Di Francesco alle percussioni e alla direzione musicale di tutto lo spettacolo.


Fiorella Mannoia, foto di Francesco Scipioni

 

 

venerdì 11 e sabato 12 marzo ore 21
GHOST
Il Musical

poltronissima € 52,50 | poltrona A € 46,90 | galleria € 40,80 | galleria B € 29,60

Fedele trasposizione del celebre film cult con Patrick Swayze, Demi Moore e Whoopi Goldberg, tra i maggiori successi cinematografici di tutti i tempi, Ghost – Il Musical racconta l’appassionante storia d’amore di Sam e Molly. Una travolgente storia che, tra romanticismo, thriller e commedia, commuove il pubblico, grazie anche a una bellissima colonna sonora dove non poteva mancare l’indimenticabile Unchained Melody.
Molly, Sam e la travolgente sensitiva Oda Mae Brown lasceranno il pubblico senza fiato in questa nuova versione italiana.

Tutte le informazioni sul sito www.teatrocolosseo.it e sui profili social del Teatro.