La rubrica “Da casa con” di Laura Pompeo e’ nata nell’aprile 2020, quando L’isolamento a cui eravamo costretti dal lockdown aveva messo in pausa le relazioni sociali in presenza. Ha avuto fin da subito un grande successo, che e’ cresciuto ulteriormente negli anni, grazie anche alle diverse piattaforme che la trasmettono.
Nel settembre 2021 e’ iniziata la nuova serie: nuova impostazione e nuovo calendario che vede al centro i punti di svolta delle vite dei grandi ospiti, figure significative della nostra società (da Pupi Avati a Davide Livermore, da Sara D’Amario a Margherita Oggero, da Mons. Bettazzi a Bruno Gambarotta), provenienti da diversi mondi e capaci di un’analisi attenta dell’attualità e di una visione sul futuro.
Ora la rubrica ha compiuto 𝘁𝗿𝗲 𝗮𝗻𝗻𝗶 e mezzo e si avvicina al traguardo delle 250 𝗽𝘂𝗻𝘁𝗮𝘁𝗲, ha superato i 5 milioni di visualizzazioni sui social e i 200.000 ascolti mensili via radio. E mercoledì 25 ottobre h 19 ospiterà il direttore de “Il Torinese” Cristiano Bussola.
La rubrica #𝗗𝗮𝗖𝗮𝘀𝗮𝗖𝗼𝗻 e’ crossmediale: si trova su FaceBook (pagina Laura Pompeo), su 𝗬𝗼𝘂𝗧𝘂𝗯𝗲, su 𝗦𝗽𝗼𝘁𝗶𝗳𝘆 https://open.spotify.com/show/6iJwrcwL8Xu3olYaCjWMyq?si=tGAhDqt9TZ6deOesQGrgLw;
su R𝗮𝗱𝗶𝗼 𝗠𝗼𝗻𝗰𝗮𝗹𝗶𝗲𝗿𝗶 il lunedì h 10.30, il martedì h 14.00, il giovedì h 12.00 (www.radiomoncalieri.net),
su 𝗥𝗮𝗱𝗶𝗼 𝗦𝘁𝗲𝗹𝗹𝗮 il lunedì h 10.30 (www.RadioStellaPiemonte.net).
#𝗗𝗮𝗖𝗮𝘀𝗮𝗖𝗼𝗻. 𝗤𝘂𝗮𝗿𝗮𝗻𝘁𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲𝗻𝗮 è anche un libro pubblicato da Pintore editore (2022) e acquistabile in libreria o sul sito dell’editore. E’ in corso di stampa il secondo volume.








“Prima la Musica!” rappresenta un modo completamente nuovo di studiare musica a scuola. L’idea dell’autore, Nicola Campogrande, uno dei più autorevoli compositori italiani contemporanei, è semplice e al tempo stesso innovativa. “Tutto il materiale musicale proposto agli studenti della scuola media – sottolineano alla ‘Lattes’ – è stato suonato e cantato da 180 musicisti professionisti che hanno realizzato 220 basi (classica, pop/rock, jazz, inni nazionali, colonne sonore, canti popolari e natalizi) per ispirare e coinvolgere i ragazzi nell’entusiasmante pratica della musica”. Una novità assoluta: al posto delle musiche “MIDI” con suoni artificiali, sono stati coinvolti musicisti in carne ed ossa di alto livello, come l’“Orchestra dei Pomeriggi Musicali” di Milano diretta da Alessandro Cadario, il “Trio Debussy”, i “Giovani Cantori di Torino”, il “Trio Jazz” di Daniele Tione e una band rocknella quale si sono alternati musicisti del calibro di Diego Maggi, Rocco Tanica e Roberto Gualdi.
Ormai il luogo e le iniziative che lo caratterizzano sono più che note al pubblico teatrale subalpino. Parliamo di “Spazio Kairòs”, il teatro aperto (con una buona dose di coraggio) in piena pandemia, al civico 7 di via Mottalciata a Torino, in una ex fabbrica di colla riadattata, posta al confine fra “Barriera di Milano”, “Regio Parco” ed “Aurora”. Teatro che è sede-casa di “Onda Larsen”, Associazione Culturale affiliata “Arci Torino” e che, dal 2008, si occupa di teatro e arti performative sotto la guida di tre “simpaticoni” (come loro stessi si autodefiniscono) che rispondono ai nomi di Riccardo De Leo, Gianluca Guastella e Lia Tomatis. Un gran bel trio in procinto di prendere il largo con la nuova stagione teatrale di “Spazio Kairòs”, dal titolo “Riflessi” e messa in agenda da sabato 21 ottobre a sabato 4 maggio 2024. Non ha dubbi il vicepresidente Riccardo De Leo: “‘Riflessi’– dice – vuole essere la stagione della svolta per noi e per il quartiere in cui risiediamo, Barriera di Milano”. Certo è che la stagione punta a proporre titoli di buona qualità, mescolando monologhi e commedie, testi sull’attualità e spettacoli musicali ed è il frutto di una puntuale ricerca di spettacoli provenienti da più regioni italiane con particolare attenzione, laddove possibile, ad ospitare compagnie che promuovano spettacoli innovativi, caratterizzati da linguaggi attuali e da alte capacità di intrattenimento. Ancora De Leo: “Abbiamo chiamato la nostra stagione ‘Riflessi’ perché sappiamo quanto la cultura in Italia sia sottovalutata e presa poco sul serio: lo si evince dal numero di singoli spettatori che presenziano agli spettacoli. Mentre i grandi teatri registrano, per fortuna, numeri importanti, i teatri ‘off’ devono attingere a energie del territorio per esistere. Noi vogliamo che in ‘Riflessi’ il pubblico possa trovare una stagione in cui identificarsi, specchiarsi e riconoscersi”.