SPETTACOLI- Pagina 148

Per la prima volta in Italia, l’ipnotica mostra di Tim Burton debutta al Museo del Cinema 

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11 ottobre 2023 – 7 aprile 2024

Il Museo Nazionale del Cinema di Torino presenta IL MONDO DI TIM BURTON, la mostra dedicata
al genio creativo di Tim Burton, ideata e co-curata da Jenny He in collaborazione con Tim Burton e
adattata da Domenico De Gaetano per il Museo Nazionale del Cinema. Per la prima volta in Italia, la
mostra sarà allestita alla Mole Antonelliana dall’11 ottobre 2023 al 7 aprile 2024.
È un viaggio nell’universo visionario e nella creatività di Tim Burton e il nucleo principale
dell’esposizione si concentra sull’archivio personale del regista, mostrando un’incredibile varietà
della sua produzione creativa. Non solo quindi preziosi documenti ma anche disegni e bozzetti con i
temi e i motivi visivi ricorrenti da cui hanno preso vita i suoi personaggi che caratterizzano i suoi
mondi cinematografici distintivi.


“Quando il Museo del Cinema mi ha contattato per la mostra ho capito che era lo spazio perfetto –
racconta Tim Burton nella sua nota all’inizio del catalogo edito da Silvana Editoriale in occasione
della mostra. La Mole è iconica e una fonte di ispirazione, spero che pensiate lo stesso di questa
mostra. Mi auguro che vi piaccia”.
“Con questa mostra dedicata a Tim Burton il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio a un
grande artista di fama internazionale- sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del
Cinema. Il mostro ente conferma così il ruolo strategico e di rilievo che occupa tra le più importanti
istituzioni culturali, confermato anche dai frequenti apprezzamenti che riceviamo da esponenti del
mondo dello spettacolo. Siamo un’istituzione che guarda sempre avanti e ringrazio Tim Burton per
aver visto nella Mole Antonelliana la location perfetta per la sua bellissima mostra”.


“Ospitare Tim Burton a Torino è un sogno che si realizza – afferma Domenico De Gaetano, direttore
del Museo Nazionale del Cinema. L’immaginario fantastico dei suoi film ha accompagnato le nostre
vite, dai bambini agli adulti, conquistandoci con le sue storie e dando vita a opere universali e
personaggi indimenticabili che sono outsider rispetto al mondo che li circonda. Fondendo la magia
del cinema di Tim Burton con la magia dell’architettura, abbiamo trasformato la Mole Antonelliana nel
suo “laboratorio” creativo, la materializzazione delle sue fantasticherie d’artista per trasportare il
visitatore al centro del suo mondo stravagante, colorato e dark”.
Questa grande mostra immersiva è una sorta di viaggio esclusivo nella mente di un genio creativo,
l’esplorazione definitiva della produzione artistica, dello stile inimitabile e della prospettiva specifica
di Tim Burton. Allestita nell’Aula del Tempio, sulla rampa elicoidale e al piano di accoglienza della
Mole Antonelliana, la mostra è suddivisa in 9 sezioni tematiche e presenta oltre 550 opere d’arte

originali, raramente o mai viste prima, che vanno dagli esordi fino ai progetti più recenti, passando
per schizzi, dipinti, disegni, fotografie, concept art, storyboard, costumi, opere in movimento,
maquette, pupazzi e installazioni scultoree a grandezza naturale.
Sfruttando il verticalismo antonelliano, la suggestiva ambientazione permette ai visitatori di
immergersi nello straordinario universo di Tim Burton. La mostra infatti ripercorre le orme del regista e
dell’evoluzione della sua singolare immaginazione visiva di artista postmoderno multidimensionale,
in una sorta di autobiografia raccontata attraverso il suo processo creativo senza limiti. Attraverso la
presentazione unica dell’opera di Tim Burton, la sua visione unica trascende i mezzi e i formati,
rendendo chiaro come idee, temi e persino alcune immagini specifiche della sua arte siano finite nei
film più iconici che oggi associamo allo sfarzoso spettacolo cinematografico.

Molto prima del successo critico e commerciale nei generi live-action e animazione, Burton si è
ispirato ai film in televisione, alle animazioni, ai fumetti sui giornali, ai miti e alle favole raccontate a
scuola e ad altre forme di cultura popolare, incorporando queste influenze di sempre nella sua arte e
nei suoi film.
Tim Burton è anche protagonista di una straordinaria Masterclass e riceverà il premio Stella della
Mole come riconoscimento del suo contributo visionario e innovativo con il suo stile inimitabile alla
storia del cinema.
Durante tutta la durata della mostra verranno organizzate delle iniziative per il pubblico e delle
attività per le scuole, proiezioni dedicate al Cinema Massimo e cine-lezioni in collaborazione con
la Scuola Holden. Inoltre, il Museo organizza un ciclo di incontri di formazione rivolto agli insegnanti
e un workshop in collaborazione con Scuola Holden.

 


In occasione della mostra dedicata a Tim Burton, il Museo Nazionale del Cinema ha in programma al
Cinema Massimo la retrospettiva completa dei suoi lungometraggi che sarà suddivisa tra
novembre e febbraio 2023, e a cui si aggiungerà una “carta bianca” con una manciata di film amati
dal regista di Edward mani di forbice e che hanno contribuito a formare il suo sguardo unico nel
panorama internazionale. Si procederà in ordine cronologico, in modo da consentire allo spettatore di
fare un’esperienza unica, vedendo e rivedendo i film dal primo all’ultimo in modo da offrire una
visione completa della poetica di Burton
A completamento della mostra, vede la stampa il catalogo The World of Tim Burton, edito da
Silvana Editoriale, a cura di Domenico De Gaetano e con il coordinamento Fabio Pezzetti Tonion.
All’interno, un importante apparato di immagini e i testi di Tim Burton, Jenny He, Domenico De
Gaetano, Stefano Bessoni, Giona A. Nazzaro, Luca Beatrice.

 

Prosegue LiberAzioni Festival con “Tutta colpa di Giuda”

Prosegue LiberAzioni Festival, alla quarta edizione, mercoledì 11 ottobre, propone Tutta colpa di Giuda, film di Davide Ferrario con Kasia Smutniak Fabio Troiano, girato all’interno della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino.
L’esperienza di attori, registi e autori è utile anche se rivista a distanza di tempo, per capire se la situazione delle carceri, negli anni, sia o meno migliorata. Protagonista del film è l’attrice Kasia Smutniak, che quattordici anni fa ha girato Tutta colpa di Giuda, per la regia di Davide Ferrario, all’interno della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino coinvolgendo il personale e i detenuti di un’intera sezione dell’istituto. L’attrice, tuttavia, non potrà essere a Torino.
La pellicola sarà presentata dal regista Davide Ferrario e dall’attore Fabio Troiano.
La proiezione è in programma al Cinema Massimo (via Verdi 18, Torino), in Sala 2, alle ore 20.45.

“Bach Heute!”con gli Archi dell’Accademia di San Giovanni

L’Accademia “Stefano Tempia” propone il concerto per la stagione autunnale 2023, sabato 14 ottobre alle 21, nella chiesa di San Filippo Neri

L’Accademia Stefano Tempia per la stagione autunnale 2023 propone il concerto intitolato “Bach Heute”, con gli archi dell’Accademia di San Giovanni, Andrea Bacchetti al pianoforte, Sébastian Jacot al flauto, Rebecca Viora Jacot al flauto, Valeria Zorina al violino, direttore Antonmario Semolini.

Il Concerto si terrà sabato 14 ottobre 2023 alle ore 21 nella chiesa di San Filippo Neri, in via Maria Vittoria 5, a Torino. Gli Archi dell’Accademia di San Giovanni proporranno un intenso programma di Johann Sebastian Bach ( 16885-1750) con il Concerto n. 5 in Fa minore BWV 1056 per pianoforte e archi, il Concerto n. 7 in Sol minore BWV 1058 per pianoforte e archi, la Suite n. 2 in Si minore BWV 1067 per flauto e archi. A concludere il Concerto dell’Accademia Corale “Stefano Tempia” sarà il Concerto Brandeburghese n. 4 in Sol Maggiore BWV 1049 per violino, due flauti, archi e continuo.

Una riflessione sulla musica di Bach trova rispondenza in alcune scelte adottate in questo concerto: il clavicembalo e i flauti dolci saranno sostituiti rispettivamente dal pianoforte e dagli odierni flauti traversi, e verrà adottato il diapason, correttamente più diffuso, nell’esecuzione della musica colta. Il Concerto intende gettare luce sul particolare aspetto della musica di Bach, quello della sua attenzione nei confronti del colore strumentale. Il timbro non sembra essere il parametro sonoro che per primo venga in mente quando si considera l’opera del compositore di Lipsia. Questa considerazione può essere giustificata dal fatto che il solido impianto contrappuntistico che contraddistingue le sue composizioni sembra concedere poco spazio alla speculazione timbrica. I due concerti per clavicembalo e orchestra n. 5 in Fa minore BWV 1056 e il n. 7 in Sol minore BWV 1058, che aprono il programma, sono due trascrizioni di altrettanti concerti per violino: il primo è la trascrizione di un concerto in Sol minore andato oggi perduto, ma ricostruito secondo un processo d’ingegneria inversa. Le metamorfosi timbriche legate a questo concerto non devono sorprendere perché riflettono una pratica piuttosto diffusa in epoca barocca. Bach non sempre aveva tempo da dedicare alla composizione di nuovi concerti e, spesso, doveva riadattare per nuove occasioni musiche precedenti. Analoghe considerazioni vanno fatte per il Concerto in Sol minore, trascrizione del famoso concerto in La minore BWV 1041. La seconda parte del programma si apre con la Suite n.2 in Si minore BWV 1067. Le quattro Suite composte da Bach si rifanno al modello codificato in epoca barocca quale raccolta di danze da eseguirsi in sequenza, ma si discostano l’un l’altra per la scelta delle danze di volta in volta operata. Il Concerto in Sol maggiore BWV 1049 per violino, due flauti in eco, archi e basso continuo è il quarto concerto della serie dei sei concerti a più strumenti, oggi universalmente conosciuti quali Concerti Brandeburghesi. Sono concerti scritti per i principali strumenti disponibili all’epoca, corni, oboi, fagotto e violino piccolo per il primo; tromba, flauto dolce, oboe e violino per il secondo; strumenti ad arco per il terzo; flauto traversiere, violino e cembalo per il quinto; viole da braccio e archi scuri per il sesto; rappresentano una sorta di compendio delle possibilità tecniche da essi offerte.

I Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni costituiscono una formazione orchestrale a struttura variabile, cameristica, sinfonica, lirica diretta dal Maestro Antonmario Semolini, diretta emanazione dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, fortemente voluta dal compianto parroco Don Carlo Franco (1958-2023), il quale volle scegliere il Duomo di Torino quale modello di centro di irradiazione culturale, con il visionario progetto dello “Spirituale nell’Arte”, ricollegandosi a quella fase storica e creativa che vide il Piemonte e Torino protagonisti europei della grande stagione del barocco, coinvolgendo anche compositori contemporanei affini al cuore del progetto.

Il Concerto è dedicato alla memoria di Don Carlo Franco, parroco del Duomo di Torino scomparso il 28 gennaio scorso, figura di intellettuale appassionato e curioso che volle istituire un’Accademia musicale presso la Cattedrale metropolitana di San Giovanni, la stessa che in questa occasione si impegnerà per rendere omaggio alla sua memoria.

 

Mara Martellotta

I 104 anni della pioniera della Tv

Venerdì 6 ottobre, ne ha compiuti ben 104 di anni, Alda “Dada” Grimaldi, la pioniera assoluta della televisione italiana e prima donna regista della Rai! Classe 1919, nata a Sampierdarena (Genova) ma da sempre a Torino ha firmato numerosissimi programmi che hanno lasciato il segno, uno fra tutti, “Giovanna, la nonna del Corsaro nero”, ovvero ” la nonna-sprint più forte di un bicchiere di gin” interpretata da Anna Campori, un vero cult della tv per i più piccini ed i ragazzi degli anni ’60. “Dada”, fu il regista Giuseppe De Santis, quello di “Riso amaro” e tanti altri capolavori del cinema italiano, ad affibbiarle questo vezzeggiativo, inizia a recitare nel 1937 a teatro, poi ottiene una borsa di studio per frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, e subito arrivano delle piccole particine in alcuni film come “Maddalena… zero in condotta” per la regia di Vittorio De Sica. Dopo aver firmato un contratto per fare un film con Luigi Zampa viene subito chiamata da Sergio Pugliese, il primo direttore della Rai allora in via Arsenale a Torino, per fare la televisione! Pugliese scioglie il contratto cinematografico senza penali per farla partecipare attivamente alle prime trasmissioni sperimentali. Inizia come annunciatrice, poi diventa regista, la prima, grazie anche a quello che aveva imparato al Csc in un momento d’oro: quando fare la tv era come fare il cinema. Amica inseparabile di Cesare Pavese e Raf Vallone, si sposa con il medico torinese Giovanni Rubino, lavora in televisione con Umberto Eco e Furio Colombo, realizza le prime trasmissioni a colori ed è sua la regia del primo spettacolo con gli attori del Bagaglino. In una delle sue ultime interviste rilasciata a “Sorrisi e canzoni” alla domanda su cosa dovrebbe fare oggi una ragazza per avere successo nel mondo dello spettacolo o della comunicazione ha risposto che bisogna avere costanza, umiltà e curiosità e “di leggere il più possibile: giornali, libri, fumetti ed ascoltare tanto, perché tutti hanno qualcosa da insegnare” Buon compleanno, carissima “Dada”, la ragazza che accese la tv italiana.              Igino Macagno

Rock Jazz e dintorni a Torino: Ligabue e i Pooh

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Al Cafè Des Arts suona il quartetto di Leonardo Barbierato. Al Massimo Giorgio Li Calzi sonorizza il documentario “ La neuropatologia”,alla vigilia della giornata mondiale della salute mentale.

Martedì. Al Blah Blah si esibiscono gli Alabama Thunderpussy.

Mercoledì. Al Lambic è di scena la cantante tedesca Dagmar Segbers accompagnata al pianoforte da Michele Fazio. Al Blah Blah suonano i Long Ryders.

Giovedì. Al Dash si esibiscono i Son Machito. Al Capodoglio dei Murazzi sono di scena i Queen Of Saba. Al Blah Blah suonano i Yawning Man.

Venerdì. All’Imbarchino si esibisce la cantautrice Kaery Ann. Al Pala Alpitour arrivano i Pooh. All’Hiroshima Mon Amour suonano i Persiana Jones. Al Folk Club si esibisce Peppe Servillo con l’Italian Portraits Orchestra. Al Magazzino sul Po sono di scena i Crema con Liuzzi. Al Blah Blah si esibiscono i Duel. Allo Ziggy suonano i March Violets con i Bellwether Syndicate di Chicago. Al CPG sono di scena i Fun-Konnection del batterista Derrick McKenzie.

Sabato. Alla Suoneria di Settimo si esibiscono i Pop X. Al Pala Alpitour primo di 2 concerti consecutivi per Ligabue. Al Gabrio sono di scena Jekesa e Serpe in Seno. Doppia data consecutiva per Garbo al Blah Blah. Al Circolo Sud si esibisce Franco Conde. Allo Ziggy suonano DAG e LEM. Allo Spazio 211sono di scena gli australiani Scientists.

Domenica. Al Margot di Carmagnola suonano gli Heavy Temple e Howling Giant. Allo Ziggy si esibiscono i bolognesi Bebaloncar.

Pier Luigi Fuggetta

Il Pinocchio burattino senza fili di Marco Grilli

Storia di un burattino senza fili
adattamento e regia di Marco Grilli
teatro di figura e immagine

 

DOMENICA 8 OTTOBRE
PRIMO APPUNTAMENTO
STAGIONE TEATRALE
“GIORNI DI FESTA”
ORE 17.00
TUTTI INVITATI A  – CASA GRINTO –
Circolo A.R.T. Experience in CORSO TRIESTE 94 MONCALIERI

PINOCCHIO
storia di un burattino senza fili
adattamento e regia di Marco Grilli
teatro di figura e immagine
La scena si apre all’esterno di un carrozzone. Un cantastorie comincia il suo racconto: apre una finestra del suo carrozzone e da lì comincia a narrare una storia…quella di Pinocchio.

La storia originale scritta da Carlo Collodi viene rivisitata pur mantenendo i punti fondamentali del processo di formazione del protagonista: dalla creazione dal legno all’incontro con il saggio Grilli Parlante, dagli astuti Gatto e Volpe al terribile Mangiafuoco. Il paese dei balocchi viene personificato nel “Signore dei Balocchi”, che cercherà di convincere Pinocchio dell’inutilità della cultura. Il passaggio nel ventre del Pescecane (o della Balena) e l’incontro con Geppetto, rappresentano il momento culminante della presa di coscienza di Pinocchio che capisce come si conquista la vera libertà: attraverso una faticosa ricerca di se stessi supportata dall’Amore.

Attraverso l’animazione e i momenti lirico – onirici i bambini possono assistere alla presa di coscienza del pupazzo bambino che finalmente conquisterà l’autonomia.

BIGLIETTO INTERO € 10.00
BIGLIETTO RIDOTTO € 8.00 ( bambini, militari, pensionati, soci Acsi)
FORMULA FAMILY 4 X € 32.00

infoline WAPP +39.3342617947
PRENOTAZIONE ON LINE : www.marionettegrilli.it

prenota on line

Carlotta Iossetti convince come Miss Marple in “Un delitto avrà luogo”

Sul palcoscenico del Gioiello, stasera (ore 21) e domani (ore 16)

Torino Spettacoli continua felicemente la sua solida avventura tra le pagine della regina del giallo. Agatha Christie, dal sempiterno “Trappola per topi” sino all’”Ospite inatteso”, sembra essere davvero di casa, in una maniera ormai inconfondibile di affrontarla, di respirarla, di riproporla ad un publico che non teme passi falsi. Nella sala (gremitissima alla prima) del Gioiello – con eleganza rispolverata nelle luci e nelle poltrone, la maggior parte nei colori di bell’accostamento crema e rosso e con la giusta visibilità dello sponsor, la Banca Cambiano: ma già l’atrio del teatro accoglie oggi un’ampia e veloce cassa, un gruppo di divani e poltrone per l’attesa, efficace rivoluzione visiva del Fabrizio Di Fiore Entertainment – entra sino a domani, domenica 8 ottobre, “Un delitto avrà luogo”, che l’autrice diede alle stampe nel 1950 sotto forma di romanzo, ispiratrice alle imprese di detective ancora una volta Miss Marple.

Come può essere annunciata, nelle colonne del giornale locale, la programmazione di un delitto? Pare che si possa. È quel che succede il venerdì 29 ottobre 1950 nel villaggio di Chipping Cleghorn, uguale a tanti altri villaggi, dove non succede mai nulla: alle ore 18,30 a Little Paddocks, il villino della signora Blacklock, avrebbe avuto luogo il delitto? Lo scherzo di un buontempone oppure c’è davvero da temere che un assassino si aggiri per quelle strette strade e in quelle stanze? Improvvisa paura sì ma anche l’occasione per un chiacchiericcio nelle case e nelle botteghe, pettegolezzi e piccole curiosità, un pizzico di terrore pronto ad attraversare le menti e i cuori degli abitanti, senza risparmiare nessuno, tutti o quasi puntuali all’ora stabilita a riunirsi per un tè e un pasticcino, per due chiacchiere più o meno tranquille: fino a che, allo scoccare della mezz’ora, la corrente salta, la luce di una pila circonda qualche viso, un urlo e tre colpi di pistola riempiono l’aria e le stanze. Con tanto di vittima, naturalmente: e forse il maturo commissario Craddock brancolerebbe nel buio se non intervenisse, con il suo buon bagaglio di curiosità e arguzia, la risolutiva detective, pronta ad analizzare con la solita perfezione della propria lente le situazioni e i vari e coloriti personaggi, che, secondo le sacrosante leggi del giallo, hanno qualcosa da nascondere. L’eterno studente e sua sorella, la padrona di casa troppo ospitale, la parente troppo svampita, l’aspirante scrittore in vena di successo, una cuoca che se n’è dovuta fuggire dall’Est Europa. Un passato per qualcuno un po’ ingombrante, fatti che esprimono dubbi, un’eredità che farebbe comodo a parecchie persone, ingombranti soggiorni all’estero, su tutto il fascino e l’abilità della Christie nel manovrare il tanto materiale (e il finale che è tutto un fuoco d’artificio merita la grande attenzione dello spettatore). Ma si tratta della Christie, e si tratta di Miss Marple, per cui anche qui momenti di divertimento sono ampiamente assicurati, come del resto l’autrice ci ha abituato attraverso le pagine di ogni suo romanzo.

Dalle più celebri Margaret Rutherford ad Angela Lansbury, passando per Julia McKenzie ed Helen Hayes e Geraldine McEwan, quante attrici nelle varie cinematografie hanno dato un volto e una “maniera” all’arzilla vecchietta? Borbottone, attempate, acciaccate, ingrugnite, al passo con i loro denunciabili anni. Siamo sinceri, chi si aspetterebbe, su di un palcoscenico, di vedere negli stessi panni Carlotta Iossetti, fresca del – solo – mezzo secolo, afferrare (qualche dubbio, innegabile, l’avevo) a man forte il personaggio e farlo suo non soltanto con l’adattamento della voce portandola in là con gli anni ma anche con la postura, con i ragionamenti e le deduzioni di vecchia saggia, gli stupori e i silenzi, le improvvise apparizioni che portano alla soluzione dell’ingarbugliato intreccio. Credibilissima, e non era una scommessa facile a vincersi. Nella scena vecchio villino inglese di Gian Mesturino, con la regia senza intoppi di Girolamo Angione, che si fa ineccepibile macchina in un secondo tempo perfettamente oliato, Iossetti si muove con i suoi compagni, pronti a costruire più o meno importanti personaggi con vario gusto, da Andrea Beltramo a Elena Soffiato (ogni intervento un applauso), da Elia Tedesco a Patrizia Pozzi a Barbara Cinquatti a tutti gli altri. Ricordiamo che, terminate le repliche al Gioiello, “Un delitto avrà luogo”, tornerà al teatro Erba dal 1° al 9 dicembre.

Elio Rabbione

Nelle immagini: Carlotta Iossetti con Andrea Beltramo e Elia Tedesco; gli attori della compagnia.

Brani immortali con Cristal Jazz Quintet

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 11 ottobre, ore 21.30

Brani immortali del jazz che spaziano dallo swing, al bebop, alla bossa nova, con escursioni nel jazz modale e pezzi di musica leggera riletti in chiave jazzistica per un ascolto godibile, variegato nei generi e spesso inatteso nell’interpretazione.

La nuova formazione del Cristal Jazz Quintet è formata da Federico Ponzano al sax tenore, Giangiacomo Rosso alla chitarra, Gianmaria Ferrario al contrabbasso, Marco Breglia alla batteria e la voce di Valentina Nicolotti.

FORMAZIONE

Federico Ponzano, sax tenore

Valentina Nicolotti, voce

Giangiacomo Rosso, chitarra

Gianmaria Ferrario, contrabbasso

Marco Breglia, batteria

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Per la prima volta a Torino l’operetta di Offenbach “Un mari a la porte”

Per la Stagione d’opera e di Balletto 2023/2024 approda al Piccolo Regio Puccini

 

Approda al Piccolo Regio Puccini, per la prima volta eseguita a Torino, l’operetta di Jacques Offenbach dal titolo “Un mari a la porte”, un trionfo di leggerezza e joie de vivre, tra valzer, polke e mazurche. Sarà in scena fino al 14 ottobre prossimo.

Composta a Parigi nel 1859 su libretto di Alfredo Delacour e Léon Morand, andò in scena al Théatre des Bouffes Parisiens il 22 giugno dello stesso anno. Questo titolo è il contraltare della Juive, nata ventiquattro anni prima. L’accostamento tra il grand-opéra e questa operetta vuole dare l’opportunità al pubblico di immergersi completamente nell’atmosfera di fervore culturale parigino di metà Ottocento. Prosegue il viaggio tra Italia e Francia iniziato con La Figlia del reggimento di Donizetti.

Torna a rivivere la splendida collaborazione instaurata con le compagini artistiche del teatro. Grazie all’esperienza del Regio Ensemble, il giovane Riccardo Bisatti torna a dirigere l’Orchestra del REGIO come direttore ospite.

La regia è di Anna Maria Bruzzese, i costumi di Laura Viglione, le luci di Andrea Rizzitelli.

Il ruolo di Florestan Ducroquet, artista bohémien poco talentuoso e squattrinato è assunto dal tenore polacco Pawel Zak. La mezzosoprano russa Ksenia Chubunova interpreta il ruolo della neosposina Suzanne. Il soprano Austriaco Amélie Hois vestirà i panni di Rosita, l’amica della sposa dal carattere travolgente e indipendente. Il marito del titolo sarà interpretato da Matteo Mollica.

“ È un’opera ‘sorbetto’ – commenta Riccardo Bisatti, il direttore d’orchestra – Dopo la Juive ha fatto bene il teatro Regio a programmare questa divertente e splendida operetta di Offenbach. Invito tutti a partecipare e venire a ascoltarla per passare una bella serata, con musica molto bella e travolgente,

‘Un mari a la porte’ è eseguito in lingua originale francese, con sopratitoli in italiano.

Mara Martellotta

Play with Food, il primo festival di teatro interamente dedicato al cibo

Tutto il programma della dodicesima edizione di Play with Food, il primo festival di teatro interamente dedicato al cibo, con molte novità, creazioni site specific ed esperienze in luoghi inaspettati.

A Torino, da domenica 1 a domenica 8 ottobre 2023, è in programma la dodicesima edizione di Play with Food – La scena del cibo, in Italia il primo ed unico festival teatrale interamente dedicato al cibo e alla convivialità, organizzato da Associazione Cuochilab, con la direzione artistica di Davide Barbato.

Anche per questa edizione Fondazione Compagnia di San Paolo è maggior sostenitore, nell’ambito delle “Linee guida per progetti nell’ambito della cultura contemporanea”. Il festival è inoltre realizzato grazie al sostegno di Regione Piemonte e Fondazione CRT, il supporto di Camera di commercio di Torino, e con il Patrocinio della Città di Torino. Main sponsor Nova Coop.

L’invito a “giocare col cibo” è la provocazione che da sempre il festival lancia ad artiste e artisti performativi, con lo scopo di far emergere storie sorprendenti, significati profondi, simbologie inaspettate, da un tema ricco di sfumature e soprattutto capace di parlare ad ogni tipologia di spettatore.

Un invito da cui nascono anche quest’anno opere realizzate ad hoc per il festival, che per l’edizione 2023 si concentra particolarmente sulle creazioni site specific e su esperienze che coinvolgeranno a tutto tondo pubblico e artisti: spettacoli di piccolo formato, per pochi spettatori alla volta, allestiti in luoghi inaspettati, proposti in diverse repliche e sempre accompagnati da momenti conviviali. In giro per Torino, appartamenti privati, ristoranti e piccoli spazi di produzione culturale diventeranno vere e proprie “case d’artista” che le compagnie apriranno al pubblico tutti i giorni del festival, mettendo in scena gli spettacoli letteralmente tra il salotto e i fornelli.

L’edizione 2023 propone 8 giorni di programmazione7 compagnie, 22 appuntamenti dislocati in tutta la città, con 5 prime assolute e 1 prima regionale. Gli spettacoli ospitati saranno prevalentemente creazioni originali per il festival.

Anche quest’anno in Play with Food, oltre al teatro, ci saranno altri essenziali protagonisti. Le eccellenze gastronomiche del territorio, che il pubblico del festival potrà scoprire grazie alla collaborazione con il progetto Maestri del Gusto di Torino e provincia della Camera di commercio di Torino e con molti altri food partner. Le location, parte integrante degli spettacoli e delle performance site specific: luoghi suggestivi, storici o ancora da scoprire o inaugurati da poco, sia aperti al pubblico che privati, frutto di una ricerca approfondita concretizzata in collaborazione con gli hospitality partner.

Le location più suggestive e “segrete” sono protagoniste anche nell’esperienza delle underground dinner, la proposta più caratteristica di Play with Food: cene teatrali che andranno in scena in appartamenti privati, il cui indirizzo sarà svelato solo ai partecipanti, e solo il giorno stesso dell’evento. La novità di questa edizione è che le compagnie vivranno in questi stessi appartamenti per tutta la durata del festival, e cucineranno per gli spettatori in prima persona, con la collaborazione dei food partner.

L’immagine di questa edizione è curata per il secondo anno dal giovane illustratore chierese Riccardo Massarotto.

GLI SPETTACOLI IN PROGRAMMA

Il festival comincia domenica 1 ottobre alle ore 17, negli spazi della Falegnameria, con la prima assoluta dello spettacolo di danza Cenere di e con Silvia Bandini, prodotto dalla compagnia Zerogrammi (Torino).
Cenere è una finestra aperta nel salotto di Olga. Un viaggio profondo e ironico nell’assenza e nel silenzio improvviso che una morte lascia a chi rimane. La ricostruzione di un quotidiano nel quale un oggetto freddo e inanimato si carica di significato, umanità e memoria. Lo spettatore viene coinvolto nello spazio emotivo della protagonista che attraverso oggetti, cibo, abiti e gesti ordinari compie il proprio personale rituale, danzando e mimetizzandosi nel suo ambiente quotidiano con la stessa libertà di chi è ormai sola nelle proprie stanze segrete.
Lo spettacolo sarà in replica lunedì 2 / martedì 3 / mercoledì 4 ottobre alle ore 21.30. Dopo la performance, gli spettatori potranno gustare la torta di Olga, insieme ad una selezione di dolci, tè e caffè a cura dei food partner del festival.

Sempre domenica 1 ottobre, alle ore 20, il Collettivo L’Amalgama (Milano) aprirà le porte di casa propria per un’imperdibile underground dinner: La prima assoluta de L’indispensabile *Quel che ricordo del silenzio della compagnia, terza tappa del progetto L’indispensabile, il cui primo capitolo ha debuttato proprio al festival nel 2021. Rigorosamente segreto, l’indirizzo della casa sarà svelato solo ai partecipanti.
L’indispensabile *Quel che ricordo del silenzio è parte di un progetto d’indagine condotto dalla compagnia su persone di diversa età, genere ed estrazione sociale, per scoprire ogni volta il rapporto diverso e soggettivo che ogni individuo ha con il cibo. Lo spettacolo è uno dei capitoli dell’indagine e durante la cena, preparata e servita dagli attori, prenderanno vita monologhi, dialoghi, scene improvvisate. Ogni sera lo spettacolo avrà un sapore leggermente diverso, dato dalle storie e personalità del pubblico che saranno dosate e mescolate come gli ingredienti di una ricetta.
Lo spettacolo sarà in replica lunedì 2 / sabato 7 ottobre alle ore 20 e domenica 8 ottobre alle 12.30. Evento in collaborazione con Welcome Home.

Lunedì 2 ottobre alle ore 21 (anticipato da un aperitivo dalle 20 alle 20.45) andrà in scena nello spazio suggestivo di San Pietro in Vincoli Zona Teatro la prima assoluta di Memorie di una cassiera messo in scena da Jacopo Valsania, Federica Bonani e Marta Zen (Torino). Il testo (vincitore del premio di drammaturgia 2022 indetto da Play with Food insieme a Fringe festival e Strabismi) è un piccolo periplo intorno all’essere umano. Dalla vetta della sua postazione di lavoro, una cassiera osserva e ci racconta il brulicare quotidiano dell’umanità tra le corsie del supermercato, tra aneddoti, deliri e confidenze, rivelando una sempre maggiore ambiguità: si svela sacerdotessa, medium tra il mondo degli uomini e quello delle cose e del loro valore. Aperitivo offerto dai Cuochivolanti e dai food partner del festival. Evento in collaborazione con Torino Fringe Festival e A.M.A  Factory.

Martedì 3 ottobre l’appuntamento sarà con due prime assolute. Alle 19.30 all’Albergo Ristorante San Giors, locanda storica di Porta Palazzo, sarà in scena Un ultimo giro, spettacolo accompagnato da una degustazione di cocktail preparati dall’artista e un aperitivo a cura del San Giors. Maria Pilar Pérez Aspa, autrice e interprete dello spettacolo prodotto da ATIR (Milano), ci accompagnerà in un viaggio nell’universo dei cocktail: i cocktail nel cinema, nella letteratura, a teatro; i cocktail nei testi delle canzoni, i cocktail di Fitzgerald, di Hemingway: cocktail che hanno accompagnato la storia moderna dell’uomo evolvendosi e reinventandosi assieme ad esso. Sono il riflesso di guerre, economia, moda, come in un notiziario liquido che ci racconta il passare degli anni osservati dal bancone di un bar. Dopo lo spettacolo, sarà possibile cenare nelle suggestive sale storiche del ristorante San Giors.
Lo spettacolo sarà in replica martedì 3 / mercoledì 4 / giovedì 5 ottobre alle ore 19.30.

Sempre martedì 3, alle 20, andrà in scena una nuova underground dinner, anche questa, naturalmente, in un luogo segreto: la pluripremiata compagnia Controcanto Collettivo (Roma), con lo spettacolo In compagnia, farà accomodare il pubblico ad una vera e propria “tavolata” di colleghi teatranti che sono anche amici e compagni di vita; una cena, come tante se ne fanno durante la vita di tournée, che sarà insieme un momento di confidenza, di condivisione, di cibo, di pensieri e discussioni, che partono da una domanda provocatoria ed esemplare che a Roma si pone quando si riceve una confidenza ingiustificata: «Avemo mai magnato insieme?».
Lo spettacolo sarà in replica martedì 3 / mercoledì 4 / giovedì 5 / venerdì 6 / sabato 7 ottobre alle ore 20 e domenica 8 ottobre alle ore 12.30. Evento in collaborazione con Welcome Home.

Giovedì 5 ottobre alle ore 21.30 il festival torna nei poetici spazi della Falegnameria per la prima regionale di Una notte su mille di Teatrino Giullare (BO). Una performance che nasce dall’immenso serbatoio di racconti de Le Mille e una Notte: un giocoso viaggio narrativo e musicale nello spazio e nel tempo, nei profumi e nei sapori, alla scoperta del mondo delle Notti osservato nella sua dimensione più ricca, quella della convivialità. Nelle Mille e una Notte l’opulenza descrittiva degli eventi conviviali contribuisce sempre allo sviluppo della trama: in ogni racconto il cibo dona ristoro, infonde fiducia, genera un contrasto. Gli spettatori potranno gustare i biscotti preparati dalla compagnia, insieme ad una selezione di dolci, tè e caffè a cura dei food partner del festival.
Lo spettacolo sarà di nuovo in scena venerdì 6 ottobre alle ore 21 e, per gli spettatori che vorranno calarsi appieno nell’atmosfera notturna dei racconti, ci sarà un’ultima replica speciale, nel cuore della notte, alle 23.

 

Venerdì 6 ottobre alle ore 20 nello spazio di Fiorfood sarà la volta di Slam with food a cura di Atti Impuri (Torino). Un vero poetry slam: una gara tra poeti giudicati da una giuria estratta a sorte tra il pubblico. Il format nasce negli anni ’80 negli Stati Uniti e si diffonde in tutto il mondo con sperimentazioni differenti, creando l’occasione per esplorare i nuovi linguaggi che ruotano attorno alla poesia, mescolando performance, rap, drammaturgia e stand up comedy. Durante lo spettacolo ci sarà un aperitivo a cura di Fiorfood. Evento in collaborazione con Nova Coop, main sponsor del festival.

PARTNER

Come sempre gli spettacoli saranno accompagnati da momenti conviviali realizzati con la collaborazione dei food partner del festival, “cuore culinario” di Play with Food: i Maestri del Gusto di Torino e provincia 2023-2024 (Caffè Alberto, Pastificio Bolognese, Birrificio Gilac, Boella & Sorrisi, Boutic Caffè, Camellia il tempo del tè, Green Italy, Osteria Enoteca Rabezzana, La Rosticceria Lorenzini, Varvello L’Aceto Reale), Cuochivolanti, Agrisalumeria Luiset.

Ma non solo. Le scoperte gastronomiche continueranno anche dopo i giorni del festival grazie alla nuova edizione dell’Aperitivo fuori sede: gli spettatori riceveranno una card che permetterà loro, fino al 31 ottobre 2023, di visitare le sedi dei food partner per una degustazione gratuita o un piccolo omaggio, per ritrovare un po’ di Play with Food anche fuori dal teatro e conoscere da vicino le eccellenze del nostro territorio.

Anche per questa edizione è confermata la prestigiosa partnership con Nova Coop, che sostiene il festival e ospita un evento del programma al Fiorfood, il flagship di Coop con supermercato, bistrot e ristorante nella cornice della storica Galleria San Federico a Torino.

Il progetto Play with Food 2023 è sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo (maggior sostenitore) nell’ambito delle “Linee guida per progetti nell’ambito della cultura contemporanea”.

L’edizione 2023 è realizzata inoltre con il sostegno di Regione Piemonte e Fondazione CRT, il supporto di Camera di commercio di Torino, il Patrocinio della Città di Torino e la collaborazione di A.M.A. Factory, C.Ar.Pe, Casa Fools, La Falegnameria, Sineglossa, Strabismi, Torino Fringe Festival.

Hospitality partner Albergo Ristorante San Giors, Tomato Urban Retreat e Welcome Home. Mediapartner Radio G.R.P.

DOPO IL FESTIVAL

Proseguirà fino alla primavera 2024 il progetto Cantieri, la serie di workshop di alta formazione artistica gratuita dedicata a professionisti delle arti performative, organizzati da Play with Food festival e Casa Fools, che nelle prime due edizioni hanno ospitato masterclass e laboratori di artisti tra cui Liv Ferracchiati, Mariano Dammacco, Gabriela Munoz, Rosario Lisma, Barbara Moselli, Roberto Fassone e Andrea Cerri.

Il programma completo e tutte le info sui biglietti sono su www.playwithfood.it.