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Non solo 25 Novembre: i dati di Telefono Rosa

Amore e violenza: due termini che appaiono inconciliabili.

L’esperienza del Telefono Rosa, invece, è strettamente legata a questo binomio. La violenza maschile contro le donne è ovunque: ma nella stragrande maggioranza dei casi avviene tra le pareti domestiche, o comunque nell’ambito di relazioni affettive e sentimentali. Tanto è vero che abbiamo utilizzato entrambe queste parole per la nostra locandina legata alla ricorrenza del 25 novembre 2023.

Parole che riguardano tutte le forme di aggressione contro le donne, fino all’estremo del femminicidio.

Da anni ormai tutti dovremmo esserci resi  conto di come una delle tipiche frasi stereotipate “ti amo da morire” dovrebbe in molti casi invece echeggiare come “ti amo fino a farti morire”: conseguenza diretta e criminale di pensieri misogini, arroganza di possesso e pretesa di prevaricazione, che si manifestano con condotte progressive.

Con me o con nessuno: questa sembra essere la logica degli uomini che picchiano, umiliano, violentano e spesso addirittura uccidono la partner o la ex.

Di sicuro, possiamo affermare che le donne sono davvero stanche di sentirsi raccomandare prudenza, precauzione e allerta, dicendo loro: di non andare all’ultimo appuntamento, di scappare al primo segnale, di imparare i segni per far capire che si è in pericolo, di mandare a memoria le frasi convenzionali da pronunciare in pubblico o i segnali simbolici per comunicare una richiesta di aiuto.  Tutti suggerimenti molto utili e sensati, ma che nei fatti indicano alle donne di farsi carico dell’autodifesa, nella speranza anche che qualcuno colga  il messaggio e intervenga in loro soccorso, nel momento dell’emergenza. 

Siamo dispiaciute anche noi, perché sollecitare l’attenzione delle donne non può essere la soluzione; così come chiedere loro di abbandonare la propria abitazione, insieme con i figli, per farsi collocare in una struttura di accoglienza. Lasciare le cose, il quartiere, la scuola e le amicizie, proprie e dei figli. L’allontanamento dall’uomo violento deve diventare l’allontanamento dell’uomo violento.

Ma soprattutto siamo contrariate nel constatare il persistere di iniziative e interventi prevalentemente rivolti alle donne o alle ragazze colpite dalla violenza maschile, e non concretamente orientati anche all’adeguato e stringente trattamento degli autori: e anche deluse dal fatto che i tanti uomini non violenti non agiscano per rappresentare un efficace elemento di contrasto e specialmente di prevenzione della violenza presente nel loro stesso genere. Non basta autoassolversi pensando “io non sono così”: nella quotidianità, a partire dalla acquiescenza a battute sessiste o ai diversi tipi di molestie nei confronti di donne e ragazze, ciò non è mera indifferenza, ma equivale a una complicità con un assetto subculturale che deve essere combattuto e superato con il contributo fattivo di tutti. E’ necessario “esserci” anche prima dell’allarme. 

Il mondo è pieno di “bravi ragazzi”: compresi quelli che poi commettono feroci delitti.

 Chiediamo a padri, fratelli, figli, parenti o amici di non banalizzare ciò che si può osservare, giorno dopo giorno, prima che evolva in peggio anche estremo: comportamenti anomali, cambiamento nelle abitudini, ossessioni. Un femminicida ha le sue responsabilità: il suo contesto, specie maschile, ne può avere altrettante. La prevenzione e il contrasto della violenza maschile su donne e ragazze riguarda tutta la società, soprattutto gli uomini, dai quali ci aspettiamo un sussulto di coscienza collettiva e specialmente un cambiamento che duri nel tempo.

I numeri e le modalità della violenza maschile sulle donne, infine, non  ammettono più  che si possano descrivere efferati femminicidi col focus sul presunto disagio/dolore/fragilità maschile : “travolto dalla gelosia”, “impazzito per il rifiuto di lei”, “accecato dall’ira per il dubbio del tradimento” sono descrizioni fuorvianti e implicitamente giustificatorie,  e spostano lo sguardo dell’osservatore dall’evento in sè, che è fenomeno subculturale,  e quindi pubblico e politico, alla relazione di coppia, che invece è fatto privato.

ALCUNI DATI

Intanto, nel primo semestre del 2023 il Telefono Rosa Piemonte di Torino ha registrato 348 nuove prese in carico, e 2.214 contatti nella sezione di aiuto on line e social. Il 21% delle accoglienze riguarda ragazze e giovani donne tra i 16 e i 29 anni; il 20%tra i 30 e i 39 anni; e quasi il 32% tra i 40 e i 49 anni.

165 donne riferiscono di aver subito violenza fisica; 222 violenza verbale o minacce; 45 violenza sessuale; e ben 73 altre forme di violenza sessuale, quali molestie in presenza oppure on line, revenge porn o costrizione a pratiche sessuali umilianti o degradanti. Sono stati 48 i casi segnalati di stalking; 246 le violenze psicologiche; 104 le violenze economiche. Come purtroppo sempre si constata, quasi mai viene subita una sola forma di violenza, ma più condotte variamente aggressive nell’ambito delle stesse dinamiche.

Tra gli autori di violenza, 253 appartengono alla cerchia di mariti, conviventi, fidanzati o ex; non trascurabili le violenze anche da parte dei figli.

La Città e Hangar insieme per il bando “Torino, che cultura!”

Sono aperte dal 27 ottobre le adesioni al bando “Torino, che cultura!” della Città di Torino, che nei prossimi tre anni assegnerà oltre 4 milioni di fondi PN Metro Plus e Città medie sud 2021-2027 – progetto TO7.5.1.1.B – Sostegno all’economia urbana nel settore della cultura. Con gli stessi fondi, a distanza di un mese dalla pubblicazione dell’avviso, la Città mette a disposizione, gratuitamente, un percorso di accompagnamento e formazione per le associazioni che vorranno partecipare.

Consulenze tecniche individuali, supporto per la predisposizione delle candidature, ma anche laboratori di progettazione e workshop teorico-pratici, a cui potranno accedere gratuitamente tutti i soggetti che rispondono ai requisiti di partecipazione al bando. L’iniziativa nasce dalla volontà della Città di Torino di assistere gli operatori culturali nella fase di progettazione delle attività, anche a fronte dell’impegno organizzativo e progettuale richiesto dall’avviso stesso, che prevede che i progetti siano presentati da soggetti organizzati in forme di partenariato e network.

“La cultura è un elemento irrinunciabile di una comunità ed è fondamentale sostenerla con risorse finanziarie. Questa volta però il nostro Sindaco Stefano Lo Russo ci ha chiesto di fare un passo in più, con un bando triennale, che stimolasse lo sviluppo, l’innovazione e l’aggregazione tra le diverse realtà del nostro territorio” – spiega Rosanna Purchia, assessora alla Cultura della Città di Torino. – “Il  bando “Torino, che cultura!” porterà nuova linfa all’offerta culturale della nostra città, mentre il percorso formativo fornirà agli operatori strumenti pratici di progettazione, pianificazione e gestione, la cui utilità andrà ben oltre i prossimi tre anni.”

A partire da fine novembre, uno sportello di consulenza online risponderà alle domande delle associazioni rispetto a requisiti e regole di partecipazione. Si potranno anche richiedere chiarimenti per l’elaborazione di proposte coerenti con gli obiettivi previsti dall’avviso e  richiedere assistenza  per la predisposizione delle candidature. Il servizio sarà disponibile fino a pochi giorni prima della scadenza del bando, prevista per l’8 febbraio 2022.

Da dicembre partiranno invece i workshop e i laboratori teorico-pratici. Due cicli di quattro incontri ciascuno, uno a dicembre e uno a gennaio, così suddivisi:

– un incontro sui temi chiave e sulle urgenze che attraversano il tempo presente, per stimolare la creazione di gruppi di interesse e condividere pratiche e progettualità trasformative;

– due incontri utili a stimolare la capacità degli operatori culturali di costituire partnernariati e network, per mettere in atto processi di trasformazione culturale degli spazi del territorio cittadino e promuovere metodi di co-progettazione efficaci;

– un incontro dedicato ai temi della sostenibilità e della rendicontazione, per promuovere metodi e competenze per la valutazione degli impatti, la costruzione di metriche e sistemi per la misurazione dell’impatto sociale, dell’efficacia e dell’efficienza progettuale.

La realizzazione del percorso di accompagnamento e formazione è stata affidata dalla Città di Torino a Hangar Piemonte, progetto nato nel 2014 su impulso dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte e diventato nel 2022 agenzia pubblica per le trasformazioni culturali. Per la prima volta la sua esperienza decennale, che ne ha fatto un importante punto di riferimento a livello regionale e nazionale, è messa al servizio di un altro ente territoriale. In sintonia con le proprie traiettorie identitarie, Hangar conduce percorsi di accompagnamento alla trasformazione culturale di luoghi, spazi e presidi civici (H-Point), laboratori di sperimentazione sulla co-progettazione, sulla costruzione di partnership e reti, sul networking (H-Lab), attività di ricerca sulle metodologie e sugli strumenti di misurazione e valutazione, e sugli standard di social accountability per la rendicontazione di sostenibilità (H-Research), contributi sulle urgenze del contemporaneo (H-Think).

Per ogni informazione sull’avviso pubblico e sul percorso di accompagnamento è possibile consultare il sito del Comune di Torino alla pagina Appalti e bandi, sezione Contributi e altri benefici economici.

Un Polo Universitario e un Polo Archivistico nell’ex Manifattura tabacchi

 AL VIA IL CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER IL NUOVO POLO CULTURALE

Agenzia del Demanio, Regione Piemonte, Città di Torino, Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Politecnico e Università di Torino sottoscrivono l’Accordo che da via all’operazione di riqualificazione urbanistica e architettonica

 

Torino – Prende vita l’operazione di riqualificazione urbanistica, architettonica e funzionale della ex Manifattura Tabacchi di Torino con il Concorso internazionale di Progettazione indetto dall’Agenzia del Demanio per acquisire una proposta progettuale di riqualificazione del complesso storico. Il bando è stato presentato oggi a Palazzo Chiablese dal Direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme alla presenza delle istituzioni coinvolte nell’operazione di riconversione, possibile grazie alla sottoscrizione di un Accordo che attua il Protocollo di Intesa tra il Ministero della Cultura, la Regione Piemonte, la Città di Torino, l’Agenzia del Demanio, il Politecnico e l’Università degli Studi di Torino.

L’Accordo attuativo è stato siglato da Alberto Cirio Presidente della Regione Piemonte, Stefano Lo Russo Sindaco di Torino, Alessandra dal Verme Direttore dell’Agenzia del Demanio, Guido Saracco Rettore del Politecnico di Torino, Stefano Geuna Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Corrado Azzollini Segretario Regionale per il Piemonte del Ministero della Cultura, Emanuela Carpani Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino, Edoardo Barelli Innocenti Presidente della Corte d’Appello di Torino, Ministero della Giustizia.

Il Protocollo prevede l’insediamento, negli spazi recuperati della ex Manifattura Tabacchi, di più funzioni aperte e fruibili ai cittadini: un Polo Universitario con residenze, servizi per gli studenti e aule di alta formazione e un Polo Archivistico con aule di consultazione di documenti e un centro studi. Gli spazi residenziali previsti consentiranno di realizzare un vero e proprio campus interateneo dell’inclusione sociale, dove, oltre agli alloggi sono previste aree di incontro e socializzazione e per la formazione avanzata. La parte destinata agli alloggi, candidata attraverso un bando del Ministero dell’Università e Ricerca, attua la Riforma “Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti”, della Missione 4 del PNRR.

Il concorso internazionale richiede una proposta progettuale che preveda lo studio delle connessioni urbane e il disegno degli spazi di relazione tra gli edifici con attenzione alle funzioni da insediare nell’area, con particolare attenzione alla sostenibilità, alla resilienza e all’inclusività sociale ed economica. Dovrà pertanto rendere l’ambiente urbano adeguato al contesto e alle condizioni climatiche attuali e capace di adattarsi agli eventuali cambiamenti. Il Nuovo Polo dovrà inoltre essere in grado di attrarre competenze, capitale umano e risorse economiche. La rigenerazione del complesso dell’ex Manifattura Tabacchi potrà rappresentare l’elemento propulsore per la rivitalizzazione del quadrante nord/nord-est di Torino, per generare opportunità di apprendimento, aggregazione, lavoro e impresa sociale.

Il bando si articola in due fasi. Il termine per la presentazione delle proposte progettuali e dei documenti amministrativi relativi alla prima fase è il 16 gennaio 2024, alle ore 16. A partire da tale data l’Agenzia del

Demanio avvierà le fasi di valutazione e selezione delle offerte pervenute, da cui saranno individuate le proposte che accederanno alla seconda fase. Il termine per la presentazione delle offerte relative alla seconda fase è il 22 aprile 2024, alle ore 16. Come da disciplinare di gara, il 17 maggio 2024 avverrà la proclamazione del vincitore del concorso che curerà il completamento del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Il vincitore riceverà un compenso pari a circa € 393mila, mentre a ciascuno dei successivi 4 concorrenti verrà corrisposto, a titolo di riconoscimento di partecipazione, un rimborso spese di circa € 15mila. L’Agenzia del Demanio si riserva, inoltre, di affidare al vincitore il completamento della progettazione secondo la programmazione dei lotti esecutivi e degli investimenti.

In particolare, l’Agenzia del Demanio, attraverso la Struttura per la Progettazione, curerà per la Regione Piemonte la progettazione degli interventi della porzione da destinare alle residenze universitarie, nell’ambito degli obiettivi PNRR. L’Agenzia assumerà, inoltre, il coordinamento tecnico dell’intervento di rigenerazione urbana e svilupperà, quale Stazione Appaltante, le porzioni destinate al Ministero della Giustizia e al Ministero della Cultura – Direzione Generale Archivi.

Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, intervenendo ha dichiarato: “Investire su residenze universitari, spazi per i ragazzi e gli studenti è la cifra della capacità di una città e di un territorio di essere attrattivo e di investire sul suo futuro. Su questo Città e Regione stanno lavorando molto: la Regione dà copertura al 100% delle borse di studio, con uno stanziamento di oltre 70 milioni di euro e, grazie agli investimenti sull’edilizia universitaria, questa città è la prima in Italia per incremento dei posti letto per gli studenti nella classifica del ministero, con 500 posti in più a disposizione già da quest’anno. Per questo sosteniamo con convinzione il progetto per la Manifattura Tabacchi che rappresenta un ulteriore tassello della trasformazione di questo territorio.”

“L’importante operazione di rigenerazione urbana che interesserà la ex Manifattura Tabacchi, cui il concorso internazionale di progettazione darà avvio, si inserisce in un’area urbana che attraverserà nei prossimi anni una fase di grande trasformazione, a partire dalla Linea 2 della metropolitana – ha detto il Sindaco della Città Metropolitana e della Città di Torino, Stefano Lo Russo. “In questo luogo sorgerà un polo della cultura e della formazione accademica, confermando la vocazione di Torino quale città universitaria”.

Il Concorso internazionale che lanciamo oggi è l’occasione per ripensare gli spazi in disuso, restituirgli vitalità e attrattività, trasformandoli in luoghi di conoscenza, di incontro e di cultura con un grande impatto sulla città. Mi auguro che ci sarà grande partecipazione”, ha dichiarato Alessandra dal Verme, Direttore dell’Agenzia del Demanio. “Siamo impegnati in operazioni complesse di rigenerazione e riuso dei beni dello Stato con l’obiettivo di garantire la migliore qualità funzionale, tecnica e architettonica degli interventi, attivando processi di rigenerazione urbana, in collaborazione con le istituzioni competenti e secondo le esigenze e istanze espresse dal territorio. Il Polo Culturale che nascerà a Torino – aggiunge dal Verme – sarà un esempio dell’approccio sistemico che l’Agenzia adotta per valorizzare il patrimonio immobiliare basandosi sui principi della centralità dell’utenza, dell’innovazione e della sostenibilità economica, sociale e ambientale”.

“E’ un progetto importante per riqualificare una zona di Torino con grandissime potenzialità – ha detto il Rettore del Politecnico Guido Saracco – Uno spazio versatile e ricco di storia situato in una posizione strategica per i nostri atenei: un altro tassello per trasformare Torino in una città universitaria sempre più vivibile ed accogliente.”

“Il lancio di questo atteso concorso internazionale segna l’avvio di un progetto strategico per Torino, dimostrando ancora una volta che l’investimento in luoghi per la cultura costituisce occasione di rigenerazione urbana e ambientale in zone della città alla ricerca di nuova identità e di opportunità per lo sviluppo – ha dichiarato il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna – Il recupero dell’ex Manifattura Tabacchi consentirà di offrire a Torino una città della memoria e della formazione continua, per far vivere la quale i saperi e le competenze universitarie avranno un ruolo cruciale. Sarà questa, finalmente, l’occasione per concentrare gli archivi istituzionali e privati della storia economica e industriale della città in uno spazio moderno e accessibile, creando un centro di documentazione tra i più importanti del Paese. In più con la presenza di spazi dedicati alla residenzialità studentesca, che rappresentano un bisogno primario per Atenei in crescita continua come quelli insediati sul nostro territorio. Si estende così, anche oltre Dora, la presenza universitaria in una parte della città dove la presenza del Campus Einaudi ha già dimostrato tutto il potenziale di cambiamento in positivo dei modelli di policentricità culturale.”

“La firma dell’Accordo tra Ministero della Cultura, Ministero della Giustizia, Regione Piemonte, Città di Torino, Università di Torino, Politecnico di Torino e Agenzia del Demanio per la valorizzazione del compendio di archeologia industriale denominato Regia Manifattura Tabacchi consentirà all’intero complesso, oggi abbandonato, di riconnettere un’area urbana con funzioni culturali di ampio respiro dotando contestualmente la Città di Torino di funzioni che le permetteranno di proiettarsi verso sfide future.” Ha dichiarato il Segretario Regionale per il Piemonte del Ministero della Cultura, Corrado Azzollini.

LINK AL CONCORSO

www.agenziademanio.it/it/gare-aste/lavori/gara/Concorso-di-progettazione-per-la-riqualificazione-dellex- Manifattura-Tabacchi-da-destinare-a-Polo-Culturale-sita-nel-Comune-di-Torino#

Giornata sulla violenza contro le donne: gli eventi in programma e i numeri da chiamare se hai bisogno di aiuto

Il 25 Novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Torino e il Piemonte fanno la loro parte con eventi, dibattiti e flash mob.

Nella foto di copertina (Facebook Non una di Meno) il corteo di questa mattina a Torino

C’è un albero in Corso Francia a Torino sui cui non sbocciano fiori. Ad ogni femminicidio viene annodato un fiocco rosso. L’albero conta il numero di donne ammazzate per mano di un uomo e si trova in Corso Francia davanti a Villa Raby, la palazzina che ospita l’ordine dei Medici Chirurghi degli Odontoiatri. L’iniziativa è partita a marzo 2023. Quei fiocchi sono come macchie che non possono e non devono lasciarci indifferenti. Rappresentano le nostre madri, le nostre sorelle, le nostre figlie. Potrei essere io che scrivo, potresti essere tu che leggi. Sono tante, troppe e non devono essere ricordate solo durante una qualsiasi giornata di novembre, ma tutto l’anno.

A tal proposito, l’ordine dei medici, sabato 25 dalle 17 alle 18.30 proprio davanti alla sede in corso Francia 8, organizza un flash mob. Ci saranno testimonianze, letture, distribuzione di materiale informativo, saranno presenti il coro “Ora è tempo di gioia” e l’avvocata Anna Ronfani del Telefono Rosa Piemonte. I partecipanti indosseranno abiti scuri e una sciarpa o un nastro di colore rosso. E purtroppo saranno aggiunti altri due fiocchi, quello in memoria di Virginia Petricciuolo, il cui corpo è stato ritrovato il 10 Novembre 2023, e di Rita Talamelli, uccisa dal marito il 20 Novembre 2023.

Come negli scorsi anni, la sede di Villa Raby sarà illuminata di rosso. E proprio dall’Ordine che parte un monito, come spiegano: “La violenza di genere mina la salute, la dignità, la sicurezza e autonomia delle sue vittime. Nei confronti delle donne si esprime in modo cruento con il femminicidio, ma anche limitando o negando alle donne libertà di movimento, di accesso all’istruzione, al lavoro, all’autodeterminazione, costringendole a mutilazioni genitali o ad essere spose bambine, a sparire sotto abbigliamenti mortificanti o muri soffocanti.

Il codice di deontologia medica, in particolare negli articoli 5 e 32, stabilisce in modo chiaro e netto l’obbligo di medici e odontoiatri nel tutelare i soggetti fragili e nel contrastare ogni tipo di abuso e violenza. Ecco perché l’Ordine è in prima fila anche questa volta per ricordare e riaffermare che come mediche e medici, odontoiatre e odontoiatri, siamo impegnati nel fornire aiuto alle vittime di violenza e a concorrere a quel cambiamento culturale senza il quale le donne in Italia e nel mondo saranno sempre vittime.

Senza rispetto per le donne, senza il riconoscimento dei diritti fondamentali, senza parità sociale, politica ed economica, senza l’emancipazione delle donne la salute psicofisica è un miraggio e democrazia è una parola vuota.”

Noi del Torinese ci uniamo a queste parole ricordando gli strumenti messi a disposizione di tutte e di tutti. A partire dal 1522, il numero di emergenza Antiviolenza e Stalking. È gratuito da qualsiasi telefono ed è stato istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari Opportunità. È possibile anche collegarsi a questa pagina e chattare nell’apposito spazio, un’operatrice risponderà immediatamente.

Scaricate sul telefono cellulare l’applicazione del 112 “Where are you”. Premendo il pulsante centrale per chiamare il numero di emergenza, si potrà selezionare il servizio di cui si ha bisogno e inviare automaticamente la propria posizione.

Esistono anche le App YouPol della Polizia di Stato e l’App Erica della regione Piemonte.

Telefono Rosa Torino è un centro antiviolenza e di orientamento per i diritti delle donne. Si trova in Via Assietta 13/A ed è aperto nei seguenti orari:

Lunedi dalle 09:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 19:00
Martedì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 18:00
Mercoledì dalle 09:30 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 18:00
Giovedì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 18:00
Venerdì dalle 09.30 alle 13.30 e dalle 14:00 alle 18:00

Il centro ha attivato anche un punto di ascolto alla stazione Porta Nuova, presso il binario 20 dal lunedì al venerdì dalle 19.30 alle 23.30. Il numero di telefono da contattare è 327-3275692. Sul sito di Telefono Rosa Torino è possibile anche consultare i progetti attivi, effettuare donazioni e prendere parte come volontaria alle attività del centro.

Il Centro Antiviolenza del Comune di Torino segnala tutte le associazioni che si occupano di accogliere le donne in difficoltà e mette a disposizione uno sportello di orientamento. Il numero per prendere appuntamento è 011-011 31500.

Infine, sabato 25 novembre dalle 15,30 l’Associazione Cerchio degli Uomini sarà in piazza San Carlo per un altro Flash mob di sensibilizzazione contro ogni violenza maschile sulle donne. Gli uomini si siederanno sulla piazza, proprio sotto il monumento ad Emanuele Filiberto e verrà distribuito materiale informativo rivolto a coloro che stanno cercando di mettersi in discussione e di modificare i propri atteggiamenti violenti. Perché questa non è una battaglia di donne contro uomini, ma di vittime contro tiranni. Ed è una lotta che non mette a tacere la violenza con altra violenza, ma utilizza la conoscenza, la cultura, l’informazione e la condivisione.

Lasciamo che sugli alberi spuntino fiori. Rossi, ma sempre fiori.

LORI BAROZZINO

Il flop del femminismo

Chiunque abbia intorno ai 60 anni ricorderà le lotte femministe degli anni ’70, tese a ottenere la parità di diritti per le donne, con tanto di slogan ad effetto e parallelamente altre lotte (aborto, per esempio) che comunque coinvolgevano il sesso femminile.

A distanza di 50 anni è opportuno e, direi, doveroso valutare quale sia il risultato di quelle lotte, quali effetti abbiano prodotto e, soprattutto, se sia stato raggiunto l’obiettivo.

Possiamo senza tema di smentita affermare che la parità è lontana dall’essere raggiunta: sono state create le quote rosa nelle liste elettorali perché, altrimenti, le donne sarebbero state una sparuta minoranza dei candidati e gli stipendi delle donne sono, a parità di mansioni, inferiori a quelli dei colleghi maschi nella maggioranza delle aziende private.

E che dire della lettera di dimissioni, fatta firmare all’atto dell’assunzione, qualora la dipendente restasse incinta o decidesse di sposarsi?

Nato con intenti nobilissimi il movimento femminista ha perso di vista, strada facendo, l’obiettivo cercando in molti casi l’uguaglianza uomo-donna, uguaglianza che non può e non deve esserci perché uomo e donna sono diversi tra di loro sotto molteplici aspetti.

La conquista di alcune posizioni, di alcuni posti fino ad allora preclusi alle donne, però, non è sempre stato accettato di buon grado dagli uomini che, in molti casi, si sono sentiti togliere il terreno dai sotto i piedi, si sono sentiti spodestati come se fosse compromessa la loro virilità, la loro mascolinità.

Ancora oggi sono molti gli uomini che digeriscono male il fatto di avere una donna come superiore, nelle aziende come nelle forze armate, che la moglie percepisca uno stipendio maggiore del loro o che, se impiegata nella stessa azienda, raggiunga un livello superiore a quello del marito (o compagno).

Gli uomini, che hanno millenni di cultura patriarcale nel proprio DNA, hanno visto traballare il loro predominio nel giro di qualche decennio digerendo male l’inversione dei ruoli o, quantomeno, l’essere spodestati dal ruolo di “sesso forte”.

Studi recenti hanno dimostrato, inoltre, che le donne sono molto più forti degli uomini, anche per loro natura: sopportano meglio la febbre potendo lavorare anche con 39°C mentre un uomo con 38 è in coma, sopportano la gravidanza ed i dolori del parto mentre un uomo difficilmente ci riuscirebbe e questa consapevolezzadestabilizza ulteriormente i maschietti.

Anche i recenti fatti di cronaca nera, femminicidi o tentati tali, che alcuni psichiatri come Crepet (il cui giudizio condivido in toto) attribuiscono al fatto che gli omicidi non hanno mai ricevuto un NO o un rifiuto dai genitori, dimostrano quanto sostengo: per questi individui un rifiuto è un oltraggio al proprio ego perché,come diceva il Marchese del Grillo, “Io sono io, e voi non siete un c…”. Se poi il rifiuto, inteso anche come volontà di interrompere la relazione, negazione di un incontro o di riappacificazione proviene da una donna, da una ex ecco che il soggetto assume un comportamento asociale, pericoloso e spesso imprevisto.

Fin quando ci saranno mamme che giudicano le fidanzate del figlio puttane, facili, non adatte al figlio o peggio, avremo maschi che svilupperanno un concetto fortemente deviato di approccio, di corteggiamento e di relazione; individui che se trovano una donna non accetteranno che poi questa possa lasciarli, possa innamorarsi di un altro o, semplicemente, possa aprire gli occhi e capire chi sia veramente il proprio compagno.

Come nelle separazioni anche nell’educazione la colpa non sta mai da una parte sola: da un lato i genitori che non rifiutano nessuna richiesta dei figli, concedono loro tutto ciò che questi chiedono li fanno crescere nella convinzione che tutto sia dovuto, come se un diniego fosse un reato di lesa Maestà; dall’altro i giovani, ignoranti nell’affrontare la vita, vanno contro le regole che l’umanità ha fatto proprie da millenni: non uccidere, non usare violenza se non per difendersi e così via.

Il 28% degli italiani è analfabeta funzionale, non comprende cioè il significato di un testo; figuriamoci come possa comprendere il contenuto di un dialogo o, più spesso, di un monologo soprattutto quando si parte con la convinzione che l’interlocutore non stia dicendo nulla di importante o che non abbia diritto di replica.

Sergio Motta

“Sacchi di talento”, una domenica sotto i portici

26 NOVEMBRE   “SACCHI DI TALENTO”

I portici di Via Sacchi sono tra quelli  noti a Torino, una cifra urbanistica e architettonica della città.

Via Sacchi è ad un passo dalla Grande Stazione Porta Nuova con una sua storia, in pieno centro ma sulla veloce traiettoria verso Stupinigi. Via Sacchi residenza storica di personaggi famosi, di belle vite. Chi vive lì ha tanto da raccontare e merita un nuovo impulso che durante il giorno restituisca il dinamismo commerciale e culturale appartenuto alla zona in passato.

Con questi obiettivi nasce un evento, appoggiato fin da subito con calore dall’Assessorato al Commercio e patrocinato dalla città di Torino, sostenuto dai commercianti della Via – Caffetteria  “artigianale” Donna Rosa e Madama Giancarla in testa -, dall’organizzazione attiva dell’Associazione Modus Teatrandi ,  e dagli artigiani della community di Articolo Unico e del blog www.fatto-a-mano.it.

Ne è testimonianza diretta e importante il pensiero dell’Assessore al Commercio Chiavarino:Sotto i portici di una delle vie più ricordate e apprezzate della nostra Città si darà vita ad un’iniziativa, ‘Sacchi di talento’, che valorizzerà un contesto caratterizzato da storia, cultura, commercio e tradizione. E’ un evento che cercherà di dare un contributo al fine di restituire ad un antico splendore un angolo di Città che sta patendo un degrado che l’Amministrazione comunale, di concerto con esercenti e cittadini, intende far superare attraverso azioni di sostegno, mirate e condivise.

Evento culturale sfaccettato e ricco di stimoli proprio per dimostrare quanto straordinari e virtuosi contenitori di talento possano diventare i Portici.  Tra una colonna e l’altra, dalle ore 10 alle 18, esporranno 35  creativi artigianali di vario e differenziato ambito, di qualità. Ed alcuni di loro organizzeranno per adulti e piccoli (perché Sacchi di Talento è pensato anche per loro)  laboratori a tema.

Ma il talento è anche proposto da Modus Teatrandi con due flash mob musicali:  aperitivo e merenda scanditi da canzoni confidenziali e improvvisazioni di varietà dal sapore nostalgico.

E poi ancora libri con la nuova creazione di Margot Paternino “Cara me stessa” , le poetiche fotografie artistiche di Lorenzo Rivella presenti anche in versione calendario 2024, e la “FlowerCollection” firmata da alcune artigiane di Articolo Unico per  sostenere  il valore del talento condiviso.

Fatto-a-mano nella mattinata di domenica organizza uno dei suoi tipici Tour  guidati,  approfittando anche della preziosa presenza di un tram storico, il quasi centenario 502,  messo a disposizione dalla ATTS (Associazione Torinese Tram Storici).

A poco tempo dall’appuntamento natalizio, vi invitiamo a pensare Sacchi di Talento anche come una vetrina per i vostri regali . Pensieri unici,  rigorosamente fatti a mano e made in Italy, con un attenzione al riciclo e all’impatto ambientale. Per un consumo ed un acquisto consapevole che siamo certi gradirà anche il destinatario del regalo. Perché il talento contagia ed è una catena virtuosa di positività.


DOMENICA 26 NOVEMBRE SACCHI DI TALENTO ,  sotto i Portici di una “nuova” via Sacchi.

Il Corecom contro la violenza e la discriminazione sulle donne

Combattere la violenza sulle donne è un dovere civile ed etico a cui le istituzioni devono rispondere. La violenza di genere resta ancora un fenomeno per lo più sommerso e la sensibilizzazione sul tema è necessaria per garantire il suo riconoscimento tempestivo. Per questo è importante tenere alta l’attenzione e continuare a fare informazione, anche nelle scuole. Negli ultimi anni sono stati fatti importanti progressi volti a ridurre gli episodi di violenza, ma molto rimane ancora da fare – dichiara l’avv. Alessia Caserio, vicepresidente del Corecom Piemonte, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne -.

 Su questo fenomeno così come, più in generale, sulla discriminazione di genere, non possiamo abbassare la guardia, anzi dobbiamo incrementare la nostra azione di denuncia e sensibilizzazione, – continua la vicepresidente- invitando sia le vittime che la cittadinanza ad intervenire attivamente, segnalando casi di sospetta violenza alle Forze dell’Ordine, alla Magistratura, ai tanti sportelli di ascolto delle Istituzioni e delle molte associazioni presenti sul territorio

A tal proposito il Corecom Piemonte – sottolinea l’avv. Caserio – è attivo da anni nella promozione dell’educazione e della formazione alla cittadinanza di genere che rappresenta un importante strumento di prevenzione e di contrasto rivolto soprattutto alle nuove generazioni. Come Comitato regionale per le comunicazioni – conclude Alessia Caserio – abbiamo predisposto anche una casella di posta elettronica:
nodiscriminazione.corecom@cr.piemonte.it dedicata all’accoglimento di qualunque segnalazione di comportamenti antidiscriminatori da parte sia di enti pubblici che di privati
”.

Presentato in Regione il “Benessere equo e sostenibile dei territori”

L’assessore Tronzano: “I dati sono importanti e ci consegnano una fotografia dello Stato dell’arte in Piemonte”

Presentato presso la Sala Trasparenza della Regione Piemonte “Il benessere equo e sostenibile dei territori” redatto da Istat con la collaborazione dell’Ufficio Statistica. Si tratta   della collana regionale dei Report BesT, che offre un’analisi integrata degli indicatori Bes dei Territori (BesT). Un sistema di indicatori BesT, riferiti alle province e città metropolitane italiane, che l’Istat diffonde annualmente dal 2018 e che comprende un ampio set delle misure del Benessere equo e sostenibile (Bes) e le integra con ulteriori indicatori di benessere in grado di cogliere le specificità locali.  Nell’edizione 2023 gli indicatori sono in totale 70, distribuiti in 11 dei 12 domini del BesT.

Ciascun Report BesT presenta il profilo di benessere della regione e delle sue province sotto vari aspetti: la posizione nel contesto nazionale ed europeo, i punti di forza, gli svantaggi, le disparità territoriali, le evoluzioni recenti. Queste letture, proposte annualmente, si completano con alcuni indicatori sul territorio come la popolazione e l’economia.

Ciò che emerge dallo studio è che le province piemontesi hanno livelli di benessere relativo più alto che in Italia. Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo (bassa, medio-bassa, media, medio-alta e alta) sul complesso degli indicatori disponibili per l’ultimo anno di riferimento (2020-2022), il 21,3 per cento delle misure colloca le province piemontesi nella classe di benessere più elevata; nel complesso il 47,9 per cento degli indicatori le assegna alle classi medio-alta e alta. I segnali di svantaggio sono meno frequenti: poco più del 28 per cento delle misure si concentra nella coda della distribuzione, ovvero nelle due classi di benessere relativo più basse tra le cinque considerate.

Nell’ultimo anno i livelli di benessere relativo maggiori si osservano nella città metropolitana di Torino, che si distacca in positivo dalle altre province del Piemonte per la quota maggiore di indicatori nelle classi di benessere alta e medio-alta (54,1 per cento, 6,1 punti percentuali in più della media delle province piemontesi) e per la più piccola quota di indicatori nelle classi di benessere bassa e medio-bassa (21,3 per cento).

Confrontando i domini, i risultati migliori si registrano in quello relativo al Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, dove nessuna provincia piemontese si trova nella coda della distribuzione nazionale: il 39,6 per cento delle misure provinciali è nella classe di benessere relativo alta, il 58,3 per cento nella medio-alta.

“I dati sono importanti e ci permettono di verificare la qualità della vita dei piemontesi – commenta l’Assessore alla Programmazione Economico Finanziaria Andrea Tronzano – di valutare positivamente alcune azioni intraprese e di porre dei correttivi laddove necessario. Queste informazioni sono utili – continua Tronzano – perché ci consegnano una fotografia dello stato dell’arte del Piemonte e ci spingono a lavorare al meglio individuando anche le aree di miglioramento su cui operare”.

Black Friday, tutti in cerca di regali da fare a Natale

Ecco il Black Friday, sei italiani su dieci faranno shopping e il 53,7% approfitterà delle offerte per acquistare in anticipo i regali natalizi.  Il budget medio sarà di  236 euro a persona e il 92,4% di quello che compreranno  spenderà fino a 500 euro. Almeno da quanto emerge dalla ricerca realizzata da Confcommercio in collaborazione con l’istituto Format Research. 

Ad assaltare” i negozi e a utilizzare internet alla ricerca di prodotti scontati saranno soprattutto le donne ( il 63,2%), i giovani fino a 34 anni, e chi abita nelle regioni del Nord Ovest e del Mezzogiorno. Il 55% delle farà acquisti online, invece il 40% si recherà nei negozi di quartiere e nei centri commerciali.  A Torino iniziative legate al Black Friday sono in corso ad esempio alla Rinascente, al Torino Outlet Village, da Decathlon e in tutti i grandi store di elettrodomestici e telefonia.

E’ partita la 38a edizione di GiovedìScienza

GIOVEDÌSCIENZA 38ª EDIZIONE

TORINO, 23 NOVEMBRE 2023 – 14 MARZO 2024

La 38ª edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata dall’Associazione CentroScienza Onlus,

Stare bene. Vivere meglio. Sentirsi realizzati. Aspirare alla felicità, mettere la qualità della vita al centro della propria vita. Non un’utopia ma una possibilità, un obiettivo alla portata di tutti anche grazie al supporto, all’aiuto e alla meraviglia della scienza e dell’appassionato lavoro di ricercatrici e ricercatori. Dal 23 novembre 2023 al 14 marzo 2024 torna GiovedìScienza, la storica rassegna realizzata dall’associazione torinese CentroScienzaOnlus che, da oltre trent’anni, svolge un ruolo cruciale nel trasmettere in modo efficace la complessità della scienza al grande pubblico.

Frutto di una sperimentata collaborazione tra docenti universitari, giornalisti e professionisti della museologia la nascita di Centro Scienza Onlus risale a un periodo in cui in Italia la divulgazione scientifica non era ancora molto conosciuta. Grazie all’impulso dei soci-tra i fondatori dell’associazione Piero Angela, Tullio Regge e Piero Bianucci–nasce GiovedìScienza che, nel corso degli anni, è diventato uno degli eventi più longevi e rilevanti nel campo della divulgazione scientifica in Italia e in Europa.

Filo conduttore della 38a edizione di GiovedìScienza è il concetto di “ben-essere”, inteso in senso più ampio e sfaccettato possibile che punta ad esplorare in varie direzioni come la ricerca scientifica abbia reso e renda migliore la qualità della vita delle persone tutti i giorni.

Un’edizione sempre più partecipata ed interattiva che quest’anno torna in presenza in una nuova sede, il Polo del 900, ma anche sul palco del Teatro Colosseo, approda alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani e coinvolge le biblioteche civiche torinesi e le Case del Quartiere.

Da sempre la mission di GiovedìScienza è quella di raccontare la scienza in modo chiaro, diretto e alla portata di tutti cercando di coinvolgere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo.

Con l’obiettivo di entrare sempre di più a stretto contatto con le giovani generazioni, la grafica di questa edizione si ispira a Minecraft, il videogioco più venduto di sempre. La sua filosofia va oltre il semplice gioco e si può riassumere in due parole chiave: esplorare e costruire, a cui si può aggiungere cooperare. I tre principi si sposano perfettamente con il ciclo di conferenze di GiovedìScienza: esplorare inteso come approfondire, costruire inteso come sviluppare spirito critico grazie a una panoramica ampia delle tematiche ed infine cooperare per migliorare la qualità della vita di ognuno e dell’intera comunità.

La nuova edizione di GiovedìScienza si caratterizza per la composizione articolata e variegata degli incontri con un denominatore comune: la partecipazione attiva grazie a spunti di approfondimento, domande poste direttamente al relatore, laboratori propedeutici alla conferenza e molto altro ancora.

Dalle cellule “immortali” di Henrietta Lacks alla spiegazione del concetto di dolore fino alla maternità consapevole, passando per le nuove frontiere di cura e prevenzione e le tecnologie applicate in ambito riabilitativo ed ecosostenibile.

7 incontri in cui sono protagoniste le donne. Donne di scienza del passato e del presente, per parlare di storie straordinarie e casi emblematici, per essere d’ispirazione per le giovani generazioni e stimolare la curiosità nei confronti della scienza.

5 incontri che spaziano dall’economia della felicità, alle nuove frontiere della cura e della prevenzione, dalla gestione delle risorse idriche passando dall’analisi del ruolo della divulgazione oggi.

4 incontri dedicati alle giovani generazioni, 2 al Teatro Colosseo con conferenze-spettacolo e 2 a scuola con conferenze progettate direttamente con gli studenti.

4 incontri in orario mattutino nelle zone periferiche della città.

1 incontro in diretta dal Convegno Nazionale di Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste, per capire con quale approccio arrivare a una “scienza davvero per tutti”.

1 conferenza spettacolo dedicata alle famiglie in occasione delle festività natalizie.

Gli incontri saranno trasmessi anche in diretta streaming sul sito www.giovediscienza.it e successivamente sul canale YouTube, perché GiovedìScienza è anche una grande community che si confronta e dialoga online: sono oltre 18.500 gli iscritti al canale YouTube e quasi 3 milioni le visualizzazioni, più di 22.000 i follower dei canali social di GiovedìScienza.

Anche per questa edizione si confermano alla conduzione Alberto Agliotti, divulgatore scientifico, Gianluca Dotti, giornalista e divulgatore scientifico eEdwige Pezzulli, divulgatrice scientifica INAF.

Ingresso libero con prenotazione consigliata compilando il form presente nei singoli appuntamenti suwww.giovediscienza.it

Per info: tel. 0118394913 – WhatsApp 375 6266090 –gs@centroscienza.it

Confermato l’appuntamento con il Premio Nazionale GiovedìScienza, il riconoscimento per la divulgazione scientifica rivolto a ricercatori e ricercatrici Under 35 di tutta Italia.

A gennaio 2024 il via alla tredicesima edizione con l’obiettivo di incoraggiare i protagonisti e le protagoniste della ricerca a comunicare la scienza e di contribuire alla promozione della cultura d’impresa attraverso la valorizzazione della comunicazione scientifica.

Quattro i premi in denaro, due percorsi formativi per i finalisti e per il vincitore del Premio GiovedìScienza, l’opportunità di raccontare i risultati della propria ricerca al pubblico della 39a edizione di GiovedìScienza.

La 38ª edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata dall’Associazione CentroScienza Onlus, con il patrocinio di Città di Torino, Città metropolitana di Torino, Camera di Commercio di Torino. Con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di Fondazione CRT, Regione Piemonte e Banca d’Alba.

Partner culturali: Polo del 900, Biblioteche civiche torinesi, Rete delle Case del Quartiere. Partner istituzionali: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Centro di Biotecnologie Molecolari “Guido Tarone” Università di Torino e SISSA Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati. In collaborazione con gli Incubatori di impresa degli Atenei piemontesi 2i3T, I3P, Enne3, con Fondazione LINKS, e con il Club degli Investitori. E in collaborazione con: Fondazione Medicina a Misura di Donna onlus, Mind To Move, Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, OFF TOPIC Torino Youth Centre e Teatro Colosseo. Media Partner: Torinoscienza. Partner tecnici: OrangePix e TOP-IX. Ufficio stampa Maybe. Amici di GiovedìScienza: Associazione Solidarietà Insieme 2010.