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Giornata contro l’omofobia, l’intervento della sindaca

La sindaca Chiara Appendino interviene con un post su Facebook sulla Giornata mondiale contro l’omofobia, bifobia e transfobia

“Il movimento Lgbtqi italiano, nato a Torino quasi cinquant’anni fa, ha costruito a fatica un grande cambiamento culturale e sociale in questo Paese. Ci ha reso tutte e tutti più libere e liberi, e nella giornata di oggi è importante che si sappia che sono, siamo, dalla loro parte”.  A proposito delle discriminazioni e violenze aggiunge:  “un dramma che si consuma ogni giorno, spesso in silenzio, dal momento che oltre il 76% delle persone dichiara di non sporgere denuncia per sfiducia o paura. A tutto questo bisogna dire basta, con forza. Devono farlo le Istituzioni, portando avanti una legge severa contro questi crimini, una legge che riconosca la necessità di fare formazione e informazione già a partire dalle scuole”.

Troppa paura per lavorare, ma non per incontrare gli amanti

In Italia il lockdown è durato 55 giorni, quasi 2 mesi, ed anche di più in molte città del Nord Italia dove la quarantena è iniziata il 21 febbraio 2020.

Un periodo di confinamento forzato durante il quale – osservano gli analisti di Incontri-ExtraConiugali.com, un portale che favorisce le avventure clandestine – si è verificato un paradossale aumento dell’infedeltà coniugale, soprattutto quella virtuale.

«Dal momento che non si poteva uscire da casa, nonostante la presenza del partner, la propensione degli italiani a tradire è salita esponenzialmente negli ultimi mesi. In molti casi è stato solo un tradimento virtuale che si è consumato su siti di incontri come il nostro, ma ora – dopo la quarantena – ci sarà modo di incontrare nella vita reale la persona che ci ha aiutato a superare questo momento di stress» spiega Alex Fantini, fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com

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Troppa paura per lavorare, ma non per incontrare gli amanti

Da Torino al Texas, Lorenzo ingegnere aerospaziale

Di acqua ne è passata sotto i ponti da quando, ormai diversi anni fa, Lorenzo Casero lasciò Torino per spostarsi a Houston al seguito dei genitori Alberto e Alessandra, trasferitisi negli Usa per lavoro.

Gli studi nella prestigiosa A&M University di College Station, nei pressi della città texana, hanno dato decisamente buoni frutti. Lorenzo solo pochi giorni fa ha conseguito la laurea in ingegneria aerospaziale.

Nelle immagini che vi proponiamo, i festeggiamenti con papà – anch’egli ingegnere -, mamma,  il fratello Giuliano e gli amici. A festeggiare ci sono naturalmente anche Paola, Lina e Sandro, i nonni del neolaureato, che celebrano l’evento in collegamento Skype da Alessandria.

Dalla redazione del “Torinese” congratulazioni al pur sempre torinese Lorenzo (torinesissimo, visto che la sua data di nascita è il 24 giugno 1997, festa del nostro patrono San Giovanni), per l’ambizioso traguardo raggiunto!

 

 

Se lo Stato non crede nell’impresa neanche lo Stellone ci salverà

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Anche dopo l’ultimo decreto del Governo di mercoledì sera,  che avrebbe dovuto rilanciare l’economia italiana salvando le imprese, non si può non essere pessimisti. Gli aiuti sono indirizzati in modo assistenziale a sostenere i dipendenti, ma non a dare forza alla imprese che dovrebbero garantire l’occupazione. E il burocratismo continua ad essere una zavorra che blocca o ritarda tutto in un momento in cui chi intraprende, rischiando Del suo,  dovrebbe essere liberato dai lacci e lacciuoli che lo bloccano.

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In realtà lunedì si dovrebbe riaprire, ma le norme per la riapertura  sono costrittive e caotiche  e parziali allo stesso tempo. La dialettica Stato/Regioni che non riesce a trovare una sintesi costruttiva in nome dell’interesse nazionale, aggrava ulteriormente la confusione.
Con gli spazi imposti ai ristoratori e ai negozianti diventa non economico riaprire, malgrado il danno degli oltre due mesi di chiusura  forzata e la voglia di riprendere. E questo dato oggettivo metterà sulla strada i dipendenti. Qualunque governo si troverebbe in difficoltà perché i problemi sono reali  e gravissimi  e nessuno ha la bacchetta magica. Non sarebbe meglio se Salvini  fosse al governo, questo appare chiaro, ma il livello infimo dell’attuale classe di governo non trova riscontri in altre realtà europee. La forma mentis dei nostri governanti finisce di aggravare i problemi perché c’è una sorta di rigetto e di diffidenza nei confronti dello spirito di impresa. Gli stessi aiuti dall’ Europa non sono allo stato dei veri aiuti, se consideriamo che Grecia, Spagna e  Portogallo hanno già rifiutato il Mes. C’è un mare di parole e di polemiche inutili come quella sulla liberazione dietro riscatto della nuova eroina di turno ricevuta in pompa magna  dal presidente del Consiglio in persona. Un mare di chiacchiere che distoglie dai veri problemi. Siamo consapevoli che la pandemia non è sconfitta e stanno emergendo, sia pure lentamente, i ritardi e  le  gravi colpe  di chi  era e continua ad essere preposto ad affrontare l’emergenza, a partire dalle mascherine anche oggi  introvabili e, fino a poco tempo fa, considerate inutili  dalle autorità. Ma così come si presenta la situazione oggi  rispetto al lunedì della riapertura, non possiamo non vedere il pressappochismo da un lato e le imposizioni impossibili e insostenibili per imprese già logorate dalla chiusura forzata. Da lunedì avremo più difficoltà e più problemi e l’economia rischierà’  davvero il tracollo. Ci sono settori come quelli della ristorazione e del turismo che non reggeranno.  Il bonus per le vacanze appare ridicolo e inutile  e il bonus per bici e monopattini una misura che fa sorridere. Non parliamo del mondo della cultura destinato ad una chiusura a tempo indeterminato. Oggi occorre lanciare un estremo grido d’allarme per salvare l’ Italia e gli Italiani da un disastro che non ha riscontri con il passato, checché ne dica nelle sue lezioni magistrali dalla Mole Antonelliana  lo storico ufficiale Alessandro  Barbero. Le lacrime della  Ministra dell’Agricoltura anticipano soltanto quelle di milioni di italiani sul lastrico. Mi auguro per il bene d’ Italia di sbagliare, ma temo che questa volta non basterà  a salvarci neppure   il famoso Stellone che infatti oggi nessuno invoca più  perché appartenente ad un’altra Italia che da gran tempo  non c’è più: era  l’Italia che i nostri nonni e i nostri padri nelle fasi gloriose e nelle grandi sciagure  nazionali hanno servito in pace e in guerra.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

L’amore è cantare insieme

Sul tema dell’amore, come su quello della morte, combatto da sempre, non so se per ragioni di storia personale o semplicemente perché è per tutti così.

Che cos’è l’amor, chiedilo al vento” direbbe Capossela, mentre Vecchioni mi spiegherebbe “Forse non lo sai ma pure questo è amore”. Sono loro quelli che risuonano maggiormente dentro di me…

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L’amore è cantare insieme

 

Il Concorso Lingua Madre compie 15 anni

Il CLM sarà nel programma SalToEXTRA con le vincitrici 2020: l’appuntamento è per sabato 16 maggio 2020 alle ore 12.45 in live streaming sul sito del Salone del Libro.

 

L’attività non si è mai fermata, nonostante l’emergenza sanitaria. 
PerùTurchia e Italia, Bangladesh e Italia: sono questi i paesi di provenienza delle prime classificate della XV edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre, progetto permanente di Regione Piemonte e Salone Internazionale del Libro di Torino, ideato nel 2005 da Daniela Finocchi, diretto alle donne migranti e alle donne italiane che vogliono raccontare l’incontro con l’Altra.
“Un’occasione per conoscere queste autrici – dice Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM – che testimoniano l’importanza e la bellezza della relazione e come il Concorso Lingua Madre sia anche luogo di gemmazione. Con i racconti e le fotografie suggeriscono modi e forme di ripensamento del vivere associato, per decostruirne i principi di esclusione, di guerra, di violenza, per fondare nuove cittadinanze. Diffondere il loro pensiero è necessario e urgente ed è il senso politico del lavoro svolto dal progetto da quindici anni. Le loro storie con sguardo lucido e critico, attraversano il dipanarsi di vite che non si rassegnano ai pregiudizi e alle discriminazioni. Nella leggerezza e trasparenza dello stile, sfiorano delicatamente i più vari aspetti: la maternità, l’emigrazione, le origini, la neutralità del linguaggio, le violenze. A vincere è la forza delle donne che ne sono protagoniste”.
Proprio in considerazione del momento di grande difficoltà che stiamo attraversando, ci teniamo infatti a dare un segno di fiducia e speranza alle tante donne, straniere e italiane, che hanno partecipato e che continuano a seguire la quotidiana attività del progetto. Abbiamo infatti portato online la maggior parte dei nostri eventi con reading, incontri video, webinar, interviste così come continuiamo a svolgere tutta la nostra attività, a curare le pubblicazioni e i progetti speciali.

Al seguente link tutti i comunicati sulle vincitrici, le loro biografie, le motivazioni della giuria, i racconti selezionati per la pubblicazione del volume Lingua Madre Duemilaventi – racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27), tutte le fotografie selezionate per il Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la giuria e gli incipit dei racconti vincitori:

https://concorsolinguamadre.it/info/press-area/

– Prima Classificata: Yeniffer Lilibell Aliaga Chávez  (Perù) con il racconto Mille e una luna

– Seconde Classificate: Berivan Görmez e Alessandra Nucci (Turchia e Italia) con il racconto I regni di Berivan

– Terze Classificate:  Tahmina Akter e Alice Franceschini (Bangladesh e Italia) con il racconto Vulnerabile

– Premio Sezione Speciale Donne Italiane: Silvia Favaretto con il racconto La pietra di Sisifo

– Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo: Nadia Kibout (Algeria) con la fotografia Ombra di memoria

– Premio Speciale Slow Food Terra Madre: Corina Ardelean (Romania) con il racconto L’altra forma dell’amore

– Premio Speciale Torino Film Festival: Narcissa V. Ewans (Polonia) con il racconto L’usignolo nel frutteto di ciliegie non cinguetta più

 

La realtà virtuale per gli schiavi, gli incontri solo per chi comanda

COMMENTARII di Augusto Grandi / Ce lo stanno ripetendo in ogni modo, ad ogni istante. E se fosse l’ennesima menzogna, ripetuta all’infinito dai media di servizio, per convincere l’ex popolo bue trasformato in popolo di pecore?

O meglio, una imposizione fatta passare per informazione. Un cambiamento obbligatorio per le masse, ma che non vale per chi controlla ed indirizza il gregge…

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La realtà virtuale per gli schiavi, gli incontri solo per chi comanda

Giornata mondiale di preghiera, l’adesione di Noi siamo con Voi

Il movimento aderisce all’iniziativa del 14 maggio / “Si può pregare tacendo, soffrendo, lavorando, ma il silenzio è preghiera solo se si ama, la sofferenza è preghiera solo se si ama, il lavoro è preghiera solo se si ama”.

Nel solco dell’accezione dell’Amore più Grande verso il prossimo e la terra che abitiamo, il Coordinamento Interconfessionale del Piemonte fa suo l’appello dell’“Alto Comitato per la Fratellanza Umana”, composto dai capi religiosi che si ispirano al documento firmato da papa Francesco e dal grande imam di al-Azhar, Ahmed al-Tayyeb, il 4 febbraio 2019. Il 14 maggio anche per “Noi siamo con Voi” sarà una giornata di preghiera, digiuno e opere di carità per liberare il pianeta dal coronavirus. Pregheremo ad una sola voce, perché la fede preservi l’umanità, la aiuti a superare la pandemia, le restituisca la sicurezza, la stabilità, la salute e la prosperità, e renda il nostro mondo, eliminata questa pandemia, più umano e più fraterno. Un messaggio in centinaia di lingue per i fratelli, che credono nella forza della preghiera, per i fratelli in umanità.

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Il 14 maggio tutti noi siamo chiamati a riconoscere la dimensione spirituale e il valore universale che, come credenti, ma anche come persone di buona volontà, possiamo percepire in questo profondo sconvolgimento che il mondo conosce a causa della pandemia da coronavirus. Ciascuno, a prescindere dalla cultura, dalla situazione economica, dalla fede o dalla mancanza di fede religiosa, risente e sente l’immensità del grido dell’umanità sofferente, sommersa da ogni parte, angosciata e sconvolta. Nel nome di tutte le confessioni vogliamo riportare al centro delle priorità le esigenze dell’espressione di credo che, lo sappiamo, non sono secondarie a quelle di salute fisica. Dopo la pandemia, la quotidianità che ci aspetta sarà quella di una nuova consapevolezza. A chi teme che la nuova normalità consisterà nell’incertezza, nell’ansia e nella paura, noi proponiamo di ritrovare la fiducia nella preghiera, imparando a trattarci con più attenzione, con più cura, con più amore. Confidando molto anche nella graduale ripresa della pratica religiosa individuale e comunitaria nei rispettivi luoghi di culto.

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In questo senso, nell’ambito dei gruppi e movimenti che prendono parte a “Noi siamo con voi”, ha preso forma una proposta che consideriamo di grande interesse ovvero quella di dar vita a una iniziativa di preghiera, che si svolge sulla base di turni 24 ore su 24, per essere vicini a coloro che muoiono in solitudine. Si tratta di un tipo di preghiera presente nella tradizione monastica cattolica, ma che, forse per la prima volta, viene proposta in termini interreligiosi. Vi prenderebbero parte credenti delle diverse fedi, ciascuno secondo le sue modalità. Premesso che la diretta partecipazione è lasciata alla libertà degli individui e dei gruppi, riteniamo che questa iniziativa possa rappresentare un ulteriore fondamento spirituale del dialogo interreligioso.
Per chi crede, occorre prendere atto che stiamo affrontando una prova enorme anche a livello psicologico, collettivo e di fede. Il nostro modo di vivere non sarà mai più quello che abbiamo conosciuto. Ma soprattutto nulla sarà più come prima, perchè noi non siamo più gli stessi . Forse proprio questo ci salverà. Questa consapevolezza ci permetterà di affrontare con uno slancio nuovo il disastro da cui ripartire. Dobbiamo tornare ad essere come i nostri padri: spirituali, resilienti e determinati. E forse da qui si potrà costruire un futuro su basi diverse da quelle fragili del mondo che ormai abbiamo alle nostre spalle.

A nome del Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi”
Il portavoce, Giampiero Leo

Psicosi

LA POESIA / “… Fingiamo l’appagamento in catalessi, siamo complessi ma pur sempre oppressi.”

 

Psicosi

Cos’è questa libertà che tanto millantiamo?

Che sia l’inferno o il paradiso, siamo sempre controllati da qualcuno, senza l’approvazione di nessuno ma esaltati da ognuno che si affida al buio, siamo liberi da tutti meno che da noi stessi perchè siamo privati non della mente ma del fiuto.

Fingiamo l’appagamento in catalessi, siamo complessi ma pur sempre oppressi.

 

Luca Testa

Così è la fine

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni /A “Carta Bianca” ho ascoltato le opinioni di Oscar Farinetti e di Arrigo Cipriani, due nomi che rappresentano, in misura differente per tradizione e stile, la ristorazione italiana anche a livello internazionale.

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Malgrado le evidenti assurdità di norme caotiche e nello stesso tempo molto costrittive, Farinetti si è dichiarato ottimista e soddisfatto dell’ operato del governo, ignorando gli errori, anche quelli più marchiani, commessi  nella fase  fase 1  e nella fase 2.
La fedeltà politica perinde ac cadavere porta Farinetti ad accettare tutto, compresa la regolarizzazione di 650 mila immigrati, sottovalutando la crisi profonda e forse irreversibile delle nostre imprese turistiche e ricettive. Ha sostenuto senza distinguo che a maggior ragione oggi bisogna accogliere tutti, come se la pandemia non esistesse. Cipriani da uomo libero  ha parlato  senza peli sulla lingua e ha evidenziato   chiaramente l’ impossibilità da parte della stragrande maggioranza dei ristoratori di riaprire i loro locali ed è arrivato  addirittura a paventare  un’uscita dalla Ue della Germania così come ha fatto la Gran Bretagna. Da uomo abituato a ragionare in termini internazionali  ha collocato la crisi italiana nella dimensione esatta della sua gravità anche rispetto all’Europa. Farinetti è uomo che proviene dall’apparato politico e non si è mai discostato dall’ambito provinciale in cui è nato e cresciuto. Arrigo Cipriani è il moderno Marco Polo che ha portato la cucina e soprattutto l’ospitalità veneziana e italiana nel mondo e ragiona senza vincoli politici. Il fatto incontestabile è che i distanziamenti imposti a tutta Italia  senza discernimento impediranno ai locali di aprire o li costringeranno a fallire dopo aver riaperto. Così sarà la fine dice Cipriani, ricordando che dal ‘43 al ‘45 il suo Harry’s era diventato un bivacco del marò della X Mas repubblichina. Dopo l’occupazione fu possibile riprendere il lavoro e rinascere. Oggi questa ipotesi è molto dubbia e anche l’ex Sindaco di Venezia Massimo Cacciari si detto è d’accordo con Cipriani. Il povero Farinetti  con il suo ottimismo leibniziano  vedremo cosa saprà inventare per salvare Eataly.
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(foto vvox.it)