L’attualità di questi giorni porta in evidenza il fatto che scienza e ricerca siano sempre di più risorse importanti per il futuro. Sostenerne gli sforzi e fornire ai ricercatori spazi, strumenti e risorse adeguate diventa molto importante per formare un solido e competitivo ecosistema innovativo per l’economia italiana. Forti di questa convinzione CentroScienza Onlus con Camera di commercio di Torino, Unicredit, gli Incubatori di impresa degli Atenei piemontesi 2i3T, I3P, Enne3, il Club degli Investitori e Cariplo Factory valuteranno i progetti presentati e decreteranno i vincitori dei due premi – Premio GiovedìScienza Futuro e Premio Industria 4.0.
Da 9 anni l’associazione torinese CentroScienza Onlus organizza il Premio GiovedìScienza, dedicato ai ricercatori under 35 di tutti gli enti di ricerca italiani. Il premio è nato nel 2011 per incoraggiare i protagonisti della ricerca alla comunicazione della scienza, per offrire loro risorse e strumenti per divulgare le proprie ricerche. Le 64 candidature giunte quest’anno sono state valutate da 101 referees in base al merito scientifico e tra loro il comitato di selezione individuerà il vincitore del Premio GiovedìScienza Futuro, dedicato ai ricercatori che hanno presentato – oltre al progetto scientifico – uno studio di fattibilità e il vincitore del Premio Industria 4.0, rivolto ai candidati che, oltre al progetto scientifico, abbiano sviluppato anche una proposta progettuale inserita in questo ambito.
“In momenti di grande cambiamento come quelli che stiamo vivendo la ricerca scientifica può essere la risposta ad alcuni bisogni della collettività. Il supporto dell’ecosistema dell’innovazione è molto importante – dichiara Silvio Aime, Presidente dell’Incubatore d’impresa dell’Università di Torino 2i3T – per aiutare i ricercatori ad approcciare una realtà che richiede, anche per chi ha solide basi scientifiche, di saper comunicare al fine di coinvolgere gli stakeholder sia pubblici che privati al fine di dotarsi delle risorse necessarie per l’avanzamento delle attività. Il trasferimento di conoscenza è ancora trainato da interventi pubblici ma sempre più il settore privato rivolge le proprie attenzioni ed interagisce con gli Enti Pubblici di Ricerca per garantirsi l’accesso all’innovazione, guardando anche all’opportunità di poter intercettare competenze ed interagire con i giovani.
Gli Incubatori d’ impresa supportano i ricercatori che si affacciano in questo scenario sempre più competitivo fornendo loro gli strumenti necessari per realizzare e sviluppare i loro progetti; sempre più lo spirito di iniziativa e l’imprenditorialità sono elementi imprescindibile per chi si trova a pianificare un progetto di ricerca, che richiede anche le capacità di: valorizzare e tutelare la conoscenza generata, valutare i costi, gestire il capitale umano, negoziare, relazionarsi e comunicare, con un sistema economico dinamico che richiede il presidio anche di queste abilità per traguardare ad un futuro in cui la collaborazione tra Ricerca ed Impresa sia sempre più diffusa.” La 34a edizione di GiovedìScienza è ideata e organizzata dall’Associazione CentroScienza Onlus, promossa dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, con il patrocinio della Città metropolitana di Torino. Sostenuta dalla Compagnia di San Paolo. Con il contributo di: Fondazione CRT, Banca d’Alba, Camera di commercio di Torino, UniCredit. GiovedìScienza è realizzato in collaborazione con: Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Accademia delle Scienze di Torino e Ce.Se.Di della Città metropolitana di Torino. Il Premio GiovedìScienza si svolge in collaborazione con gli Incubatori di impresa degli Atenei piemontesi 2i3T, I3P, Enne3 e con il Club degli Investitori e Cariplo Factory. L’iniziativa si svolge nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte
E’ nata una web app che vuole valorizzare le attività commerciali (macellerie, gastronomie, supermercati, gelaterie …) e il rapporto di fiducia che si crea con il cliente.

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Gli esami di Maturità, o meglio gli Esami di Stato conclusivi del ciclo della scuola superiore, stanno prendendo una piega che forse non ebbero neppure durante la Seconda Guerra Mondiale che provocò veri e propri disastri anche nel mondo della scuola

Maturità internazionale, 5 borse a Torino
Riceviamo e pubblichiamo / L’incertezza globale sull’evoluzione della pandemia da coronavirus rende qualsiasi previsione a lungo termine particolarmente ardua. Qualcuno ha dovuto rinunciare ai summer camp all’estero, molti stanno rivalutando il loro trasferimento fuori Italia. Complessivamente però la determinazione a creare un curriculum internazionale sembra non aver abbandonato la “generazione lockdown”, come qualcuno ha già ribattezzato gli studenti che, in tutto il mondo, hanno vissuto l’esperienza della DAD
La voglia di studiare all’estero è ancora tanta e mentre le università italiane e straniere si attrezzano con misure per rendere il distance learning efficace anche la WINS – World International School of Torino offre una concreta possibilità gli studenti italiani che vogliono ottenere la maturità internazionale come trampolino di lancio per i propri studi all’estero: 5 borse di studio a copertura totale e parziale della retta per gli anni scolastici 2020-2021 e 2021-2022 che permetteranno a 5 studenti meritevoli di frequentare a Torino gli ultimi due anni della scuola superiore seguendo il programma internazionale International Baccalaureate®.
Le candidature, aperte a tutti gli studenti italiani, devono pervenire entro il 15 giugno. Possono presentare domanda per le borse di studio per l’anno scolastico 2020-2021 gli studenti, italiani e stranieri, nati tra il 1 gennaio 2002 e il 31 dicembre 2005. Gli studenti frequentanti una scuola secondaria di secondo grado italiana devono aver superato il terzo anno al 30 giugno 2020. Sono ammessi gli studenti provenienti dai seguenti percorsi di scuola italiana: Liceo Scientifico, Liceo Linguistico, Liceo di Scienze Umane, Liceo Classico Liceo Economico Sociale, con una buona media scolastica. E’ titolo essenziale la conoscenza dell’inglese.
Tutte le informazioni per partecipare al banco sono sul sito www.worldinternationalschool.com
WINS – World International School of Torino.
Via Traves 28. Torino
Il 31 marzo 2020 Endeavor Italia, l’organizzazione internazionale non-profit che supporta le imprese ad alto potenziale, e B Heroes, l’ecosistema di iniziative per startup innovative, hanno lanciato Call4Women, un’iniziativa rivolta alle imprenditrici di tutta Italia.

Le cinque aziende selezionate da Endeavor Italia

Qualche settimana fa (https://iltorinese.it/2020/06/02/un-aiuto-alla-piccola-olivia-affetta-da-una-malattia-rarissima/) avevamo già parlato della Help Olly Onlus (https://helpolly.it/), nata per aiutare la piccola Olly. Olivia, ma tutti la chiamano Olly, è una bimba di due anni, di Torino, che soffre di una malattia genetica rara: la paraparesi spastica ascendente ad esordio infantile.
Si contano solo 30 casi al mondo e si conosce ancora poco di questa malattia. Per questo i suoi genitori, Sara e Simone Aversa, hanno già intrapreso moltissime iniziative, tra le quali la promozione del progetto Seed Grant di Telethon (un bando di ricerca su questa patologia aperto a tutti) e il contatto con la dott.ssa Ozdinler del laboratorio omonimo di Chicago (esperta delle malattie del primo motoneurone).
A Torino invece partecipano allo studio sulla malattia il Dipartimento di Ingegneria Biomedica del Politecnico di Torino e il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino, per tentare di percorrere più strade nell’ambito della ricerca scientifica, volta a identificare la giusta terapia. La piccola Olivia intanto è seguita dalla Fondazione Stella Maris di Pisa e dall’equipe medica dell’ASL 1 di Torino per l’attività di fisioterapia e logopedia.
In tanti si danno da fare per dare un aiuto, anche piccolo. Perché, come dice un proverbio, “tante gocce fanno un mare”. E così, con il desiderio di aiutare la famiglia, è stata promossa un’iniziativa di beneficenza anche da parte de La Cuoca Insolita. Anche lei di Torino, amica di gioventù di Simone Aversa, il papà di Olivia, ora che il Coronavirus le ha impedito di svolgere i suoi corsi di cucina “dal vivo”, non si ferma. E decide di organizzare un corso di cucina online. “Con le mani in pasta per Olly” è il titolo (https://www.lacuocainsolita.it/con-le-mani-in-pasta-per-olly-la-cuoca-insolita/). Il 100% della quota di iscrizione andrà direttamente alla Onlus. Chi si iscrive quindi sa di aiutare Olivia e sa con certezza dove andrà il denaro.
Ognuno da casa propria, preparerà in due ore, con il supporto continuo de La Cuoca Insolita che mostrerà tutto passo per passo, due ricette: le trofie al pesto e i cuori di pasta frolla al cioccolato. Con il solito approccio volto al pensiero di mangiare con gusto, ma in modo salutare (perché questa è la sua rotta in tutto quello che propone), saranno due ricette della tradizione, ma con alcuni accorgimenti più leggere e più ricche di fibre, ma altrettanto buone. Così anche i bambini (e non solo, potete crederci), saranno soddisfatti. Questa sarà quindi un’iniziativa dedicata ad aiutare Olivia, ma anche un modo per dedicare a sé stessi un poco di divertimento e di evasione (e di questi tempi ne abbiamo tutti tanto bisogno…) e per preparare la cena!
Per iscriversi al corso di cucina basta cliccare su questo link (https://www.lacuocainsolita.it/con-le-mani-in-pasta-per-olly-la-cuoca-insolita/). E… se proprio la cucina non interessa… è possibile aiutare Olivia anche andando direttamente sul sito della Help Olly Onlus (https://helpolly.it/dona/) e versare un contributo tramite bonifico bancario alla Banca Reale di Torino, IBAN IT24D0313801000000013289426, intestato ad Associazione Help Olly Onlus, C.F. 97855900011 o tramite Paypal o carta di credito.
Un documentario racconta la lotta alla tratta di ragazze nigeriane finalizzata alla prostituzione sui territori di Alessandria ed Asti

Il progetto “Frame,voice,report”, promosso e finanziato dall’Unione Europea e dalla Regione Piemonte, racconta la lotta alla tratta di ragazze nigeriane finalizzata alla prostituzione sui territori di Alessandria ed Asti. L’idea nata dalla necessità di non raccontare solo un fenomeno legato alla tratta di esseri umani ma di spiegarlo attraverso i volti e le storie delle giovani donne chi ne sono vittime ha coinvolto i fotoreporter torinesi del Collettivo X di Torino insieme a Cultura e Sviluppo Alessandria, alla Comunità San Benedetto al Porto e all’Associazione Argo di Asti.

Il progetto è ancora in corso di svolgimento ma è disponibile la pagina che consente di visionare il documentario “Afraid of Destiny”( www.culturaesviluppo.it/afraidofdestiny) girato sulle strade di Alessandria e Asti e nei centri che accolgono le ragazze ex vittima di tratta. “L’obiettivo del progetto – racconta Fabio Scaltritti, presidente dell’Associazione Comunità San Benedetto al Porto – è quello di produrre il desiderio di cambiamento nei possibili “consumatori” di prostituzione di domani, aiutandoli a considerare il legame inscindibile fra domanda di prostituzione e violenza della tratta, contribuendo a far riconoscere le donne vittime di tratta come soggetti e non oggetti, con diritti uguali a quelli di tutti gli esseri umani”.
“Questo lavoro – sottolinea Alessio Del Sarto, direttore dell’Associazione Cultura e Sviluppo Alessandria – nasce con l’obiettivo di avviare riflessioni e attivare atteggiamenti proattivi nei confronti del fenomeno della prostituzione locale, lavorando su più livelli. Oltre al documentario “Afraid of Destiny, realizzato insieme ai reporter del Collettivo X di Torino (Mauro Donato, Max Ferrero, Stefano Stranges e Paolo Siccardi) e alle altre due associazioni abbiamo organizzato alcuni incontri per stimolare il confronto e il dialogo tra le donne vittime di tratta, gli operatori che le seguono e i giovani della provincia, al fine di far ascoltare direttamente le loro testimonianze e aiutare i ragazzi a superare eventuali pregiudizi e informazioni sbagliate, prendendo consapevolezza dei diversi aspetti, delle conseguenze e della complessità che il fenomeno porta con sé”.


Un gruppo di circa quindici “peer educators” (ragazze e ragazzi della provincia di Alessandria di età compresa fra i 17 e i 26 anni) ha avuto infatti la possibilità di incontrare direttamente le ragazze ex vittime di tratta che hanno avuto il coraggio e la forza di cambiare vita, per raccogliere le loro storie, dalla scelta (spesso in realtà obbligata) di partire dalla Nigeria, passando per le atrocità che il viaggio lungo il deserto e la permanenza in Libia porta con sé, fatto di torture e stupri, fino all’arrivo in Italia, nuovo punto di partenza per vessazioni e ricatti, alla luce del fatto che le ragazze si trovano costrette a dover ripagare un debito che mediamente varia dai 30 mila fino ai 50 mila euro e più.
“Il video documentaristico prodotto con i miei colleghi del CollettivoX – afferma Paolo Siccardi, giornalista e fotoreporter – raccoglie i racconti delle ragazze coinvolte nella tratta sessuale. Questi racconti sono diventati il nucleo centrale del video partendo proprio dai loro paesi di origine, dal viaggio affrontato attraverso il deserto (a volte può durare anche dei mesi) per poi dalla Libia attraversare il mediterraneo sulle carrette marine ed entrare illegalmente in Italia.


Vengono vendute come merce dai clan locali ad altre organizzazioni criminali allo scopo dello sfruttamento sessuale fino quando non hanno estinto il loro debito di partenza contratto per affrontare il viaggio. Sono testimonianze toccanti, tutte diverse tra di loro e le accomuna solo la crudeltà con cui tutte hanno subito le stesse violenze. Il poter ascoltare quei racconti e rubare per pochi minuti la loro intimità è stato come poter respirare emotivamente le loro stesse paure”.
Un progetto importante che opera per accrescere il senso di responsabilità dei cittadini, che possono scegliere se essere clienti, alimentando tale fenomeno, indifferenti al tema, senza preoccuparsi della violenza e della disparità che si perpetua nelle strade intorno a loro, o parti attive di un cambiamento collettivo, volto a instaurare nelle nuove generazioni più consapevolezza sulle conseguenze che le azioni di tutti producono.
Marco Travaglini
Magistrati e giustizia giusta
Piena fiducia nell’operato della Magistratura. Detta così non fa una piega. È la frase di rito una volta che iniziano le indagini. Magistratura che con le forze dell ordine ha il suo bel daffare. Sappiamo di essere un paese corrotto, dove è molto sviluppata l’evasione fiscale e dove le droghe sono in costante ed inarrestabile aumento per uso e spaccio.
L’eredità di Montanelli
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Gad Lerner approdato al “Fatto” perché ha rotto con Molinari e “Repubblica” adesso si esercita a scrivere su Montanelli dopo che il suo nuovo direttore ha difeso il grande giornalista, citando perfino Angelo Del Boca che ha detto che un vero razzista non avrebbe mai sposato una donna africana
