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Oggi torna il PA Social Day

Maratona live con 18 città coinvolte. Il Piemonte affronterà il tema dell’antropologia digitale.

Mercoledì 20 maggio dalle 9.00 alle 19.00 torna il PA Social Day, la terza edizione dell’evento nazionale dedicato alla comunicazione e informazione digitale via web, social, chat, intelligenza artificiale.
L’evento, come ogni anno, coinvolgerà in contemporanea 18 città in tutto il Paese: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Cava dè Tirreni, Cosenza, Firenze, Genova, Lanciano, Milano, Monfalcone, Padova, Palermo, Perugia, Roma, Rovereto, Torino.
A causa dell’emergenza per la diffusione del Coronavirus l’evento, solitamente organizzato con eventi in presenza, quest’anno si svolgerà con un format interamente online.
Un live per l’intera giornata che coinvolgerà tanti ospiti, relatori e partecipanti, in diretta sulla pagina dedicata all’evento (https://www.pasocial.info/pa-social-day-2020/) sui canali facebook e Youtube di Pa Social e sulla nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/crpiemonte) con l’hashtag #pasocial.

Il coordinamento piemontese e valdostano di PA Social ha scelto il tema “Antropologia digitale: nuove relazioni e linguaggi al banco di prova della PA”.

L’evento ha il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte, di Unioncamere Piemonte, della Città metropolitana di Torino e di Atc Piemonte centrale, media partner Corriere della Sera Torino.

Dalle ore 12 circa gli interventi di:

– Annalisa D’errico, coordinatrice PA Social Piemonte-Valle d’Aosta

– Alice Avallone, antropologa digitale e docente Scuola Holden

– Bruno Mastroianni, filosofo e social media manager

– Marco Castelnuovo, direttore Corriere della Sera – Torino

– Alessandro De Cillis, coordinatore dei presidenti dei Corecom italiani e presidente Corecom Piemonte

– Daniela Converso, Dipartimento Psicologia Clinica Università di Torino

– Maurizio Gomboli, responsabile Comunicazione Csi Piemonte

Arte e solidarietà made in Torino

SOLIDO, quando la solidarietà si coniuga perfettamente con lespressione artistica, in un’iniziativa nata a Torino

SOLIDO. In questo termine sono racchiusi due significati complementari, il primo dei quali allude alla solidità, robustezza e resistenza ( che include anche la sicurezza ) ed il secondo a quello della solidarietà, di cui il nome ne rappresenta la radice.

E SOLIDO è, infatti, proprio la denominazione del progetto di solidarietà nato a Torino dalla collaborazione  di alcuni artisti a sostegno degli ospedali torinesi impegnati nel combattere l‘emergenza Covid 19.

Gli artisti partecipano al progetto con le loro opere d’arte, mettendole gratuitamente a disposizione. Coloro i quali desiderano acquistarle devolvono l’intera cifra corrispendente all’opera all’Associazione CMID-ONLUS per le Malattie Rare dell’Ospedale Giovanni Bosco di Torino, senza alcuna intermediazione da parte di SOLIDO, che costituisce soltanto una vetrina per le stesse opere d’arte. L’Iban per il pagamento delle opere d’arte è, infatti, quello diretto dell’Associazione CMID-ONLUS.

L’associazione CMID-ONLUS è una Onlus per le Malattie Rare e Malattie Immunoreumatologiche e Nefrologiche complesse e senza diagnosi, con sede legale in via Cernaia 24, a Torino.

Nel contesto dell’emergenza Covid 19, l’Associazione CMIDOnlus utilizza lasciti e donazioni per acquisire i presidi necessari a garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori coinvolti nel loro trattamento presso le strutture assistenziali di Nefrologia e Dialisi e di Reumatologia dell’Ospedale Hub San Giovanni Bosco a Torino. Questa struttura è localizzata in particolare nei piani quarto, sesto e settimo del nosocomio torinese, ed ospita ambulatori specializzati e spazi dedicati a terapie specifiche.

Il CMID si occupa, infatti, della gestione ambulatoriale di pazienti affetti da patologie immunologiche e reumatologiche e da patologie rare, della gestione della Rete Interregionale per le malattie rare delPiemonte e della Valle dAosta, e di attività epidemiologiche, digestione dei registri e di analisi farmaco-economica relative alle malattie rare.

Gli artisti che non fanno parte di un circuito riconosciuto, ma che vantano un background artistico, possono, attraverso SOLIDO, godere di un’interessante vetrina, in un contesto di totale trasparenza, non a fine di lucro, e proporre le loro opere ad unpubblico sensibile non soltanto alla bellezza artistica, ma anche alla solidarietà, più che mai preziosa nei momenti difficili di emergenza sanitaria che stiamo ancora attraversando.

Mara Martellotta 

Email unaiutosolido@gmail.com

Fase 2, un aiuto agli oratori e ai Comuni per Estate ragazzi

Due milioni di euro saranno destinati a tutti i Comuni e gli oratori di Torino e del Piemonte per anticipare l’Estate Ragazzi”

Lo stanziamento da parte della Regione Piemonte è stato reso noto dal governatore Alberto Cirio, ospite della trasmissione Storie italiane su Rai Uno.

“Dobbiamo  preoccuparci di far tornare a lavorare le persone – ha detto il presidente – ma non bisogna dimenticarsi mai di poter lasciare i figli quando si lavora. Non tutti hanno la possibilità di pagare una baby sitter, o la fortuna di avere dei nonni, così noi ci siamo posti il problema per primi e abbiamo anche stanziato i fondi per Estate Ragazzi”.

Si riparte… oppure no

18 maggio. Inizio della fase di riapertura di alcune attività commerciali. Torino continua ad apparirmi una città pietrificata, forse ancora più spettrale di prima…

come quei paesi che siano stati quasi rasi al suolo da un terremoto. Qui il terremoto è stato più lento di quello naturale, ma altrettanto catastrofico. A rendere spettrale lo stesso scenario sono state le morti dei malati di Covid 19, avvenute in terapia intensiva, lontane dagli abbracci dei loro affetti più cari. E sono morti che non si possono dimenticare e che renderanno, secondo me, molto lento ancora il ritorno ad una cosiddetta “normalità”…

Mara Martellotta

In collaborazione con http://www.pannunziomagazine.it/

Il caso Tortora oggi e la democrazia sospesa

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Francesca Scopelliti, la compagna fedele  che ne ha condiviso la vita è ne tramanda il ricordo, ci ha rammentato  che oggi è l’anniversario della morte di Enzo Tortora, mancato il 18 maggio 1988. Ha scritto un articolo dal titolo emblematico: “Nel barbaro paese di Travaglio Enzo Tortora sarebbe morto in cella”, un’affermazione cruda, ma sicuramente vera in un’ Italia  in cui è stato imposto il blocco della  prescrizione e non si è fatto nulla per rendere più rapida la giustizia per evitare processi senza fine.

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Questo è un paese in cui c’è stato uno scandalo al CSM che è stato di fatto minimizzato, se non insabbiato. E’ un paese giustizialista in cui ci sono giornalisti e magistrati che rifiutano a priori la presunzione di innocenza  sancita come diritto costituzionale.
Per altri versi, vengono liberati condannati all’ergastolo per gravi delitti di mafia in  un modo che appare davvero scandaloso e ingiustificato. Enzo Tortora è stato una vittima della mala giustizia, condannato ingiustamente a 10 anni in base  ad accuse rivelatesi  totalmente false. Nessun magistrato ha pagato, anzi alcuni hanno anche fatto carriera. Tortora  affrontò a testa  alta  il carcere e i processi e pagò con la vita le conseguenze delle pene terribili che affrontò con dignità e coraggio. Anche allora ci furono giornalisti infami che scrissero contro Tortora e furono in pochi a dargli  credito. Fu lapidato e insultato attraverso una persecuzione mediatica sconcertante e velenosa. Marco Pannella fu lo Zola  Italiano che denunciò il caso  Tortora, uno scandalo vergognoso come lo fu il caso Dreyfus nella Francia  di fine  Ottocento. Tortora eletto al Parlamento europeo  rinunciò  all’immunità parlamentare dopo la condanna a dieci anni con un atteggiamento che ha rivelato l’alto valore morale di quest’uomo libero che ha reso onore al giornalismo italiano come esempio  quasi unico di  totale indipendenza che fu  anche la causa dei ripetuti licenziamenti da lui subiti  in Rai. Ha scritto  ancora Francesca Scopelliti  che  “il tampone oggi risulterebbe positivo al virus del giustizialismo perché mancano gli anticorpi, manca la cultura, manca la politica”. Manca un Leonardo Sciascia, un Marco Pannella capaci di scuotere la coscienza degli italiani atterriti dal virus e forse persino incuranti dei pericoli insiti in una democrazia sospesa. Oggi va ricordato il martirio di Tortora testimone e vittima. Il suo caso non è bastato  a modificare le distorsioni della mala giustizia e l’arroganza di chi vuole usare le manette in modo indiscriminato: forse sta tornando il brivido del tintinnio delle manette evocato durante Tangentopoli,  paradossalmente nello stesso in cui ci sono le scarcerazioni  facili per delinquenti conclamati e socialmente pericolosi. Qualche anno fa in una città della Liguria su mia proposta venne inaugurata una piazza intitolata ad Enzo Tortora. Dopo pochi giorni la targa con inciso il nome di Enzo venne distrutta da ignoti teppisti. Quella lapide attende ancora oggi di essere ripristinata. Anche questo  è un segno dei tempi barbari che viviamo.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Giornata contro l’omofobia, l’intervento della sindaca

La sindaca Chiara Appendino interviene con un post su Facebook sulla Giornata mondiale contro l’omofobia, bifobia e transfobia

“Il movimento Lgbtqi italiano, nato a Torino quasi cinquant’anni fa, ha costruito a fatica un grande cambiamento culturale e sociale in questo Paese. Ci ha reso tutte e tutti più libere e liberi, e nella giornata di oggi è importante che si sappia che sono, siamo, dalla loro parte”.  A proposito delle discriminazioni e violenze aggiunge:  “un dramma che si consuma ogni giorno, spesso in silenzio, dal momento che oltre il 76% delle persone dichiara di non sporgere denuncia per sfiducia o paura. A tutto questo bisogna dire basta, con forza. Devono farlo le Istituzioni, portando avanti una legge severa contro questi crimini, una legge che riconosca la necessità di fare formazione e informazione già a partire dalle scuole”.

Troppa paura per lavorare, ma non per incontrare gli amanti

In Italia il lockdown è durato 55 giorni, quasi 2 mesi, ed anche di più in molte città del Nord Italia dove la quarantena è iniziata il 21 febbraio 2020.

Un periodo di confinamento forzato durante il quale – osservano gli analisti di Incontri-ExtraConiugali.com, un portale che favorisce le avventure clandestine – si è verificato un paradossale aumento dell’infedeltà coniugale, soprattutto quella virtuale.

«Dal momento che non si poteva uscire da casa, nonostante la presenza del partner, la propensione degli italiani a tradire è salita esponenzialmente negli ultimi mesi. In molti casi è stato solo un tradimento virtuale che si è consumato su siti di incontri come il nostro, ma ora – dopo la quarantena – ci sarà modo di incontrare nella vita reale la persona che ci ha aiutato a superare questo momento di stress» spiega Alex Fantini, fondatore di Incontri-ExtraConiugali.com

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Da Torino al Texas, Lorenzo ingegnere aerospaziale

Di acqua ne è passata sotto i ponti da quando, ormai diversi anni fa, Lorenzo Casero lasciò Torino per spostarsi a Houston al seguito dei genitori Alberto e Alessandra, trasferitisi negli Usa per lavoro.

Gli studi nella prestigiosa A&M University di College Station, nei pressi della città texana, hanno dato decisamente buoni frutti. Lorenzo solo pochi giorni fa ha conseguito la laurea in ingegneria aerospaziale.

Nelle immagini che vi proponiamo, i festeggiamenti con papà – anch’egli ingegnere -, mamma,  il fratello Giuliano e gli amici. A festeggiare ci sono naturalmente anche Paola, Lina e Sandro, i nonni del neolaureato, che celebrano l’evento in collegamento Skype da Alessandria.

Dalla redazione del “Torinese” congratulazioni al pur sempre torinese Lorenzo (torinesissimo, visto che la sua data di nascita è il 24 giugno 1997, festa del nostro patrono San Giovanni), per l’ambizioso traguardo raggiunto!

 

 

Se lo Stato non crede nell’impresa neanche lo Stellone ci salverà

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Anche dopo l’ultimo decreto del Governo di mercoledì sera,  che avrebbe dovuto rilanciare l’economia italiana salvando le imprese, non si può non essere pessimisti. Gli aiuti sono indirizzati in modo assistenziale a sostenere i dipendenti, ma non a dare forza alla imprese che dovrebbero garantire l’occupazione. E il burocratismo continua ad essere una zavorra che blocca o ritarda tutto in un momento in cui chi intraprende, rischiando Del suo,  dovrebbe essere liberato dai lacci e lacciuoli che lo bloccano.

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In realtà lunedì si dovrebbe riaprire, ma le norme per la riapertura  sono costrittive e caotiche  e parziali allo stesso tempo. La dialettica Stato/Regioni che non riesce a trovare una sintesi costruttiva in nome dell’interesse nazionale, aggrava ulteriormente la confusione.
Con gli spazi imposti ai ristoratori e ai negozianti diventa non economico riaprire, malgrado il danno degli oltre due mesi di chiusura  forzata e la voglia di riprendere. E questo dato oggettivo metterà sulla strada i dipendenti. Qualunque governo si troverebbe in difficoltà perché i problemi sono reali  e gravissimi  e nessuno ha la bacchetta magica. Non sarebbe meglio se Salvini  fosse al governo, questo appare chiaro, ma il livello infimo dell’attuale classe di governo non trova riscontri in altre realtà europee. La forma mentis dei nostri governanti finisce di aggravare i problemi perché c’è una sorta di rigetto e di diffidenza nei confronti dello spirito di impresa. Gli stessi aiuti dall’ Europa non sono allo stato dei veri aiuti, se consideriamo che Grecia, Spagna e  Portogallo hanno già rifiutato il Mes. C’è un mare di parole e di polemiche inutili come quella sulla liberazione dietro riscatto della nuova eroina di turno ricevuta in pompa magna  dal presidente del Consiglio in persona. Un mare di chiacchiere che distoglie dai veri problemi. Siamo consapevoli che la pandemia non è sconfitta e stanno emergendo, sia pure lentamente, i ritardi e  le  gravi colpe  di chi  era e continua ad essere preposto ad affrontare l’emergenza, a partire dalle mascherine anche oggi  introvabili e, fino a poco tempo fa, considerate inutili  dalle autorità. Ma così come si presenta la situazione oggi  rispetto al lunedì della riapertura, non possiamo non vedere il pressappochismo da un lato e le imposizioni impossibili e insostenibili per imprese già logorate dalla chiusura forzata. Da lunedì avremo più difficoltà e più problemi e l’economia rischierà’  davvero il tracollo. Ci sono settori come quelli della ristorazione e del turismo che non reggeranno.  Il bonus per le vacanze appare ridicolo e inutile  e il bonus per bici e monopattini una misura che fa sorridere. Non parliamo del mondo della cultura destinato ad una chiusura a tempo indeterminato. Oggi occorre lanciare un estremo grido d’allarme per salvare l’ Italia e gli Italiani da un disastro che non ha riscontri con il passato, checché ne dica nelle sue lezioni magistrali dalla Mole Antonelliana  lo storico ufficiale Alessandro  Barbero. Le lacrime della  Ministra dell’Agricoltura anticipano soltanto quelle di milioni di italiani sul lastrico. Mi auguro per il bene d’ Italia di sbagliare, ma temo che questa volta non basterà  a salvarci neppure   il famoso Stellone che infatti oggi nessuno invoca più  perché appartenente ad un’altra Italia che da gran tempo  non c’è più: era  l’Italia che i nostri nonni e i nostri padri nelle fasi gloriose e nelle grandi sciagure  nazionali hanno servito in pace e in guerra.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

L’amore è cantare insieme

Sul tema dell’amore, come su quello della morte, combatto da sempre, non so se per ragioni di storia personale o semplicemente perché è per tutti così.

Che cos’è l’amor, chiedilo al vento” direbbe Capossela, mentre Vecchioni mi spiegherebbe “Forse non lo sai ma pure questo è amore”. Sono loro quelli che risuonano maggiormente dentro di me…

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L’amore è cantare insieme