società- Pagina 154

Inps, invalidità: nuovi medici e tecnologie

Intervenire con urgenza sulla carenza di medici legali dell’Istituto e mettere a sistema innovazioni che permettano di accelerare, semplificandoli, tempi e modi della gestione delle pratiche di invalidità, che a causa della pandemia hanno subito ritardi critici e pesano su cittadini già fragili e in attesa.

Sono questi alcuni degli obiettivi che l’Inps sta perseguendo con la massima attenzione, sia sul fronte delle risorse umane che delle tecnologie e della collaborazione istituzionale.

La complessità di iter, la pluralità di soggetti coinvolti, di cui l’Inps è ultima parte dopo Regioni e aziende sanitarie, e l’articolata, spesso non lineare, regolamentazione normativa, non rendono il processo agile. Ma, soprattutto, la sospensione degli accertamenti sanitari in periodo di lockdown ha avuto inevitabilmente un impatto critico per gli utenti in attesa, che l’Inps ha costantemente monitorato e cercato di risolvere.

Nel periodo gennaio ottobre 2020 sono pervenute 2.183.893 domande complessive, di cui 531.730 revisioni, caricate automaticamente sul sistema Inps. Nello stesso periodo sono stati definiti 1.544.082 verbali, di cui 976.393 provenienti dalle ASL, 279.289 definiti nei CML delle regioni dove l’Istituto opera in convenzione e 288.400 definiti per revisioni ex lege 114/2014. Nel 2019, i tempi medi di conclusione dell’iter sanitario per le domande di prima visita erano di circa 3 mesi, con tempi notevolmente inferiori nei casi di accentramento delle visite in Inps. Nello 2020 le restrizioni sanitarie a tutela di utenti e operatori stanno aggiungendo allo stesso processo in media ulteriori 15-20 giorni.

Per evitare eccessive dilatazioni delle attese e sbloccare la situazione, sin da settembre l’Inps ha convertito l’accertamento da visita in presenza a riscontro solo documentale, innanzitutto per i pazienti oncologici, ed ora per tutte le categorie di utenti. Inoltre, l’Istituto sta lavorando per standardizzare il processo di acquisizione della documentazione sanitaria attraverso la domanda di  invalidità civile: a breve metterà a disposizione la possibilità per il cittadino di visualizzare il verbale sanitario attraverso soluzioni digitali (ad esempio con il QR code, supportati dalle associazioni di categoria degli invalidi), oppure la possibilità per i Patronati di consultare autonomamente lo stato delle domande, mentre è stato avviato il progetto che mira a rendere possibile il caricamento della documentazione sin dal momento iniziale della domanda, al fine di fornire immediatamente alla Commissione tutte le informazioni per la definizione, laddove possibile, del verbale agli atti.

Per sollecitare la risoluzione degli iter, tenendo presente che l’Istituto non può intervenire sulle autorità sanitarie regionali, l’Inps sta infine promuovendo nelle regioni iniziative per sensibilizzare le Asl e accelerare la calendarizzazione delle visite.

L’urgente necessità per l’Inps di assumere medici interni per l’accertamento dell’invalidità è stata ulteriormente sottolineata dal Presidente Tridico con un appello esplicito agli organi di governo e al Parlamento in occasione della presentazione della Relazione annuale dell’Istituto, il 29 ottobre presso la Camera dei Deputati. Inoltre, sta per essere emanato un Atto di Indirizzo ministeriale per la stipula dell’Accordo Collettivo Nazionale tra Inps e Organizzazioni Sindacali per il personale medico addetto alle attività medico- legali in materia previdenziale e assistenziale Inps.

Una particolare attenzione all’incremento del numero dei medici sarà necessaria anche per far fronte al contenzioso che è concentrato in specifiche aree geografiche, in particolare nelle grandi aree metropolitane. In questo senso, è stato già avviato il reclutamento di 93 medici legali e, a breve, sarà aperta una selezione per un ulteriore contingente di medici specialisti in aree di specifica attività dell’Istituto.

Servono ancora le circoscrizioni?

/

Se ne parla da sempre delle tanto vituperate circoscrizioni, non solo a Torino. Chi voleva eliminarle, chi accorparle, ora sono 8 ma erano 10 e si voleva ridurle a 5.Vengono percepite come un qualcosa di scarsa utilità e verso la quale si manifesta una pressoché assoluta mancanza di interesse per la maggior parte dei cittadini.

Vediamo quali sono le funzioni che svolgono le circoscrizioni; da un lato esse sono uno strumento di partecipazione, consultazione e coinvolgimento dei cittadini e, dall’altro, rappresentano un’articolazione organizzativa dei comuni per lo svolgimento di alcuni servizi e di altre attività amministrative delegate. Ora, riguardo al primo aspetto è innegabile che la partecipazione dei cittadini si sia ridotta alla mera elezione dei propri rappresentanti all’interno dei consigli.

Le circoscrizione non sono state un effettivo veicolo di partecipazione anche per via della inefficacia degli strumenti di cui i rappresentanti-Consiglieri hanno a disposizione. Decentramento amministrativo, poi, si è limitato spesso ad un’articolazione minima dei servizi amministrativi di base, come per esempio i servizi di anagrafe, strutture che i processi in corso di digitalizzazione della pubblica amministrazione renderanno ben presto obsolete. Il consigliere di quartiere, inoltre, quasi sempre non riesce a dare risposte alla complessità dei bisogni (scuola, welfare, sanità, sport) perché altri sono i soggetti demandati a risolvere tali criticità; e così la sua attività si esaurisce, nel migliore dei casi, in un’attività di ascolto e, nel peggiore dei casi, in quella di semplice referente “nullafacente”.

Cosa si può fare? Trasferire più competenza ed indipendenza ai consigli di quartiere aumentando i budget a disposizione del comune, il quale dovrebbe individuare e cancellare tutti gli sprechi che ancora ci sono. Trasformare e riorganizzare in municipalità le circoscrizioni, adottandole di facoltà decisionali e non solo di parere. Senza tutto questo sono inutili ed una perdita di tempo. Servono soltanto per agganciare voti soprattutto per i candidati consiglieri comunali, i quali,per la maggior parte, scompaiono dal territorio appena vengono eletti, lasciando da solo il “povero” consigliere di quartiere inerme ad ascoltare e ricevere le arrabbiature degli abitanti.

Vincenzo Grassano

“Cambia la forma, non la sostanza”: Giornata della Colletta Alimentare

Per ragioni di sicurezza, quest’anno nei supermercati italiani non verranno raccolti direttamente gli alimenti, ma si potranno acquistare dal 21 novembre all’8 dicembre delle “gift card” da 2, 5 e 10 euro

Il  valore sarà convertito in cibo non deperibile che verrà distribuito alle circa 8mila strutture caritative convenzionate che sostengono oltre 2.100.000 persone.

I punti vendita aderenti in Piemonte a questo link: https://www.bancoalimentare.it/it/node/5480

 

Le card possono essere acquistate anche sul sito www.mygiftcard.it, dove sono già disponibili.

Un corso per la cultura del turismo accessibile e inclusivo 

Un’occasione di crescita professionale e personale per guide turistiche, accompagnatori e operatori  della filiera turistica: dal 26 novembre al 5 dicembre.

 

Partirà il prossimo 26 novembre e durerà fino al 5 dicembre, il corso di formazione (interamente online) voluto, pensato e progettato da Cityfriend, la start-up innovativa a vocazione sociale nata per sviluppare una nuova cultura del turismo accessibile e inclusivo sul territorio nazionale. Obiettivo principale: rendere più facile e serena l’esperienza turistica delle persone con disabilità e bisogni specifici.

21 ore di formazione su disabilità motorie, intellettive, relazionali, sensoriali con 9 relatori impegnati da tempo nel campo del turismo e della disabilità.

Da Andrea PanattoniAlessandro Parisi e Luisa Pavesi, fondatori di Cityfriend a Paola Barbieri, training manager; da Giulia La Marca, psicologa, travel blogger e influencer, al medico neurologo Angelo Cerracchio; e poi Arianna Porzi,  Presidente ANGSA Piemonte, Franco Lepore, disability manager della città di Torino; e Brunella Manzardo, esperta di disabilità nell’arte.

“Affinché questo avvenga è necessario rafforzare nuove sensibilità e competenze sull’approccio, la conoscenza e l’accoglienza delle diverse disabilità” ricorda Luisa Pavesi, Ceo di Cityfriend.

La formazione presso online si rivolge a: 

  • guide turistiche
  • accompagnatori turistici
  • dipendenti di strutture ricettive (hotel, ristoranti, bar)
  • dipendenti di realtà culturali (musei, parchi, intrattenimento)
  • consulenti per il turismo e imprenditori
  • persone che vogliono migliorare la propria professionalità in ambito turistico • diplomati/laureati in corsi relativi al turismo
  • figure del mondo sociale e socio-sanitario

Informazioni e programma su:

 https://www.cityfriend.it/formazione/

https://sites.google.com/view/corso-formazione-turismo

Francesca Lavazza presidente di Adisco Piemonte

Francesca Lavazza ha assunto la carica di Presidente di Adisco Sezione Piemonte. In oltre venti anni di attività, la sezione piemontese di ADISCO ha contribuito in maniera significativa alla ricerca scientifica, alla cultura della donazione del sangue cordonale e alla riqualificazione degli spazi ospedalieri dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, sotto la guida di Maria Teresa Rey Lavazza, che ne è stata Presidente fino alla sua scomparsa lo scorso luglio.

 

Proprio con Francesca Lavazza in carica è stato avviato il 21 ottobre scorso l’ultimo grande intervento dell’associazione, che porterà alla realizzazione degli Ambulatori di Oncologia pediatrica del primo piano dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Il progetto architettonico, a cura dello studio Miroglio & Lupica Architetti, si articola su una superficie di più di 1000 mq: il futuro reparto si articolerà in 15 ambulatori4 camere di degenza temporanea3 sale di attesa7 studi medici, oltre ad una serie di servizi e spazi riservati al personale ospedaliero. Il cantiere avrà una durata prevista di 5 mesi, in modo da poter rendere disponibili i locali per la primavera 2021. .

 

Anche il rinnovato reparto sarà sinergico alle attività di Oncoematologia Pediatrica. Sostiene Franca Fagioli, Direttrice del Dipartimento Patologia e Cura del Bambino Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino: La riqualificazione degli ambulatori porterà a una migliore assistenza per i pazienti, affetti da patologie oncologiche e ai loro familiari, che dovranno usufruire del servizio. Gli interventi comporteranno la realizzazione di quattro elementi chiave per gli ambulatori

1.   un doppio percorso di entrata e uscita: uno dedicato ai pazienti isolati da contatto, e l’altro a tutti gli altri pazienti non isolati inclusi i pazienti off-therapy;

2.   stanze di visita confortevoli e a misura di bambino e adolescente dotate di tutti gli strumenti necessari per visitare un bambino/adolescente off-therapy.;

3.   una sala di attesa e un ambulatorio dedicati ai pazienti sottoposti a Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche ( in quanto pazienti altamente immunodepressi e particolarmente a rischio infettivo

4.   spazi adeguati alla gestione delle sperimentazioni cliniche (gestione dei pazienti coinvolti, dei documenti, dei prodotti biologici, dei farmaci sperimentali) che devono necessariamente avvenire in condizioni sicure e controllate

5.   spazi adeguati per effettuare colloqui psicologici con pazienti e familiari.  L’attività riguarda tutte le nuove diagnosi e i pazienti off therapy che necessitano di sostegno. Nello specifico occorre che presso lìAmbulatorio vi sia un numero di spazi adeguati per interventi psicologici sia con bambini piccoli sia con adolescenti e genitori.

 

Tanti, negli ultimi anni, i progetti a supporto dell’ospedale infantile di Torino: la creazione, nel 2013, del Day Hospital di Oncoematologia pediatrica; l’apertura, nel 2016, del reparto L’Isola di Margherita, pensato per bambini e ragazzi colpiti da malattie rare o inguaribili che necessitano di un sostegno concreto a tutto campo; l’inaugurazione, nel 2018, del nuovo Pronto Soccorso Pediatrico del Regina Margherita; l’ultimo grande intervento, nel 2019, che ha messo a disposizione dell’ospedale infantile una rinnovata degenza di Oncoematologia pediatrica.

 

“In questi anni di attività, sotto la guida di mia madre Maria Teresa Rey Lavazza, ADISCO Sezione Piemonte ha contribuito, in maniera solida e continuativa, al rifacimento di quattro reparti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita e ai progressi nella qualità della ricerca scientifica e medica –  dichiara Francesca Lavazza, presidente ADISCO Sezione Piemonte . “Sulla linea delle azioni degli ultimi anni, pianificheremo il futuro dell’associazione per i prossimi 20 anni con l’ambizione, e la concretezza che hanno sempre caratterizzato progetti e interventi di ADISCO Sezione Piemonte. L’obiettivo è di creare un vero e proprio modello economico di proficua collaborazione tra pubblico e privato. Un modello, quello di ADISCO Sezione Piemonte, che può essere di ispirazione per altre realtà che operano a livello nazionale ed internazionale”.

 

 

IL NEGOZIO SOLIDALE DI NATALE

 

Tra le iniziative portate avanti da ADISCO Sezione Piemonte ritorna l’appuntamento con il Natale, nonostante il difficile momento attuale dovuto alla diffusione del Coronavirus e ai provvedimenti ministeriali, che hanno portato alla temporanea chiusura al pubblico dello store di via Lagrange: sulle pagine social di ADISCO Sezione Piemonte (Facebook: Adisco Piemonte; Instagram: adisco_piemonte), sarà possibile vedere l’offerta del negozio e vivere l’atmosfera natalizia che ha sempre caratterizzato lo store di via Lagrange 5/D.

Per qualunque informazione sui prodotti disponibili, personalizzazioni e modalità di consegna/spedizione dei prodotti, è possibile chiamare il numero 349 076 53 95. I prodotti, tutti dedicati al Natale e alle idee regalo, sono moltissimi: dalle decorazioni agli alberi di Natale, dai dolci e panettoni ai servizi per la tavola, fino alle composizioni regalo, gioielli e bijoux.

 

Porti ciascuno la sua arte: a Respira Torino si fa cultura dalla finestra

Ragazze e ragazzi di Respira Torino mettono in scena spettacoli aperti ad artisti di ogni tipo. Il palco? Una finestra in Borgo Rossini. E il virus non li ha fermati

Affacciati alla finestra e dimmi chi sei. «Molte cose nascono per caso, ma quella casualità, talvolta, è sospinta da una propulsione, dall’energia che orbita attorno ai corpi che la innescano. Respira Torino nasce così», scrive in uno dei suoi componimenti Moise, studente e poeta che dell’iniziativa è stato tra i fondatori. Respira Torino è un progetto culturale il cui embrione va ricercato sui prati del parco del Valentino. Lì un gruppo di ragazze e ragazzi si radunava – era l’estate 2019 – per ascoltare proprio i versi di Moise. Ispirava, quell’atmosfera decameronesca. Così nacque l’idea: “Creiamo un palco”. La scelta, inconsueta, ricadde su una finestra al 48 di via Modena, nel cuore di Borgo Rossini. Uno spazio aperto su un pubblico composto primariamente dai passanti, che per caso si sarebbero imbattuti nelle esibizioni degli artisti. «Il primo spettacolo, a ottobre di un anno fa, è stato preparato in pochissimi giorni. Ma dopo averlo finito ci siamo detti: si è creato qualcosa per cui varrà la pena spendere del tempo», ci dice Roberto Luis, che del progetto è stato fin da subito l’anima organizzativa.

Respira Torino è uno spettacolo composto da molte arti: musica, poesia, danza, teatro, letteratura si mettono in scena attraverso i corpi, le voci e i movimenti di ragazze e ragazzi che alla finestra si alternano. Tutti accomunati da un tema. così l’esperienza poliartistica si mostra coerente nel suo svolgimento. «Ognuno dà un’impronta unica e privata dell’arte che offre, dimodoché dalla nostra finestra si possano udire molteplici ed eterogenee passioni», raccontano gli organizzatori, al momento undici universitari, artisti che danno voce ad altri artisti.

Unica e privata, l’arte così intesa è una finestra: tutti da essa si possono affacciare per dare al mondo un assaggio di sé. E’ questa l’idea che si cela dietro agli eventi, che nei piani di chi li mette in scena dovrebbero tenersi una volta al mese. Così è stato da ottobre a dicembre 2019. Poi la pandemia ha sconvolto i piani, e il ritorno alla cornice di via Modena – già fissato per marzo – è stato rimandato a data tutt’ora da destinarsi.

Nel frattempo il gruppo non è rimasto immobile. Con #RespirodaCasa, Respira Torino si è messo in scena attraverso i social: gli artisti si ritraevano in video e poi venivano trasmessi su Instagram durante le loro performance. L’iniziativa ha avuto un discreto successo: l’account del progetto gode infatti di buona notorietà tra gli universitari torinesi. Da giugno in poi, si è tornati dal vivo. Con le dovute precauzioni – muniti di mascherina, all’aperto e a distanza -, ragazze e ragazzi hanno animato l’Associazione Culturale Qubì (anch’essa con sede in Borgo Rossini) e poi l’Associazione Culturale Comala, in corso Ferrucci, quartiere Cit Turin. D’altronde il radicamento territoriale nell’area del Campus Einaudi non vuole essere un limite alle possibilità di espansione del progetto. Che addirittura punta a riprodursi in altre città.

Così ci racconta Roberto Luis: «Per noi il futuro è già qui, siamo sopravvissuti con entusiasmo al primo anno e ora ci stiamo rilanciando, nonostante la pandemia ci abbia tolto una vera interazione con il pubblico. Vogliamo partecipare ai bandi che il Comune ci offrirà e aumentare e consolidare le collaborazioni esterne. Ma anche trovare nuovi palchi in cui esibirci, in attesa di tornare in via Modena».

L’altro grande obiettivo di Respira Torino – che sta portando avanti anche un progetto fotografico con Vincenzo Solano, collaboratore de Il Torinese –  è diventare un’associazione: «Era uno dei pilastri che ci eravamo dati: ora vogliamo portarlo a compimento». Il passaggio, assicurano gli organizzatori, non farà perdere a Respira l’animo del laboratorio. Alla finestra continueranno a incontrarsi arti della più diversa specie e artisti con qualcosa da raccontare. In uno spirito di ragionata collaborazione. In un incontro che è soprattutto condivisione di molteplici sguardi sul mondo.

Il tempo della responsabilità

Pure Bonaccini e Zaia fanno un accordo per dire al Governo: sbagli tutto

Qualcosa evidentemente non torna. Come non torna il disastro sanitario in Piemonte. Come in tutta Italia, del resto. Non tornano anche le estenuanti ed inutili dannose polemiche sulle responsabilità del disastro. In Piemonte, ad esempio, avrebbero dovuto nominare alto commissario Mauro Salizzoni per diversi motivi. Prima fra tutti perché competente. Ma niente di niente di tutto ciò. Piu facile la polemica, tanto i politici continuano nel prendersi i loro lauti stipendi. Proprio così: sono diventato un pericoloso qualunquista. Provo rabbia per la difficoltà di fare i tamponi.
Non concepisco che , per il potenziamento delle terapie intensive ci è si pensato solo oggi a danno avvenuto. Sempre rincorrendo. Sempre in affanno. Ed arriva l’altra tegola: i dati statistici forniti da alcune regioni sono volutamente sbagliati. Cosa? Pazzesco, inconcepibile. Proprio ora che l’informatica dovrebbe rendere tutto più facile e preciso.
Il perché è presto detto:  si sono messe persone sbagliate al posto sbagliato per le loro possibilità e competenze. Questo Coronavirus è come il bambino nella Favola del Re Nudo. Comincia nel ridere del Re che sfilando sfoggiava il vestito nuovo inesistente.
Ed il popolo subito gli va dietro. Come prima aveva dovuto credere , ora si diceva che la nudità, dunque la stupidita del Re era evidente. Il povero Ministro della Sanità Roberto Speranza ha dovuto ritirare il suo libro dove  magnificava il Governo e le sue capacità.
Con il solo dettaglio: non era  assolutamente vero e fondato quello che diceva e sosteneva.
In Piemonte i numeri sono ballerini. Dunque inaffidabili e le scelte che fa il Governatore Cirio sono basate sul suo istinto. Magari gli va pure bene. Che dire ? Speriamo, parafrasando: io ( noi ) speriamo che me la cavo. Ed in Italia tutti da copione. Dopo le urla di De Luca  Campania zona Rossa come la Toscana e da quello che si sa situazione sotto controllo in Emilia Romagna e Veneto. Boccheggiante la Liguria. In Lazio in particolare a Roma i trasporti pubblici sono fuori controllo. Del resto lo erano già prima del covid. Oramai il pessimismo è d’obbligo. Il Governo Conte è uscito dal primo Lockdown con il massimo dei consensi.
Oggi è al minimo. Soprattutto piccoli artigiani, commercianti ed imprenditori boccheggiano. Non hanno fieno in cascina per resistere e gli aiuti economici , molte volte ritardano. Ma anche in questa fase essere negativi non paga, e poi non serve a nulla. Salvini e Meloni sono un disco rotto senza alcuna  possibilità di incidere.
E forse manco loro lo vorrebbero ed il gioco dello scaricabarile e fatto. Chi non ci sta è l’arzillo ed oramai saggio Berlusca: si deve cooperare per il bene di tutti. E noi mortali cittadini che cosa dobbiamo fare ? Il nostro dovere. Tutto qui. Evitare assembramenti ecc, ecc. Che poi concretamente non mi sembra una così drastica limitazione delle libertà individuali. Nel malcontento si insinuano negazionisti di varia natura. Sono scomparsi i no Vax che ( probabilmente) aspettano tempi migliori per dire le loro stupidaggini. Cari Torinesi, cari Piemontesi, cari Italiani per una volta facciamo il nostro dovere tralasciando la nostra naturale tendenza nel fare i furbetti. Magari ci prendiamo gusto e il covid sarà un occasione per essere più civili ed organizzati.

Patrizio Tosetto

A Torino arriva #sabatosalvacibo

#SabatoSalvacibo. Con questa parola d’ordine si annuncia una iniziativa di estensione senza precedenti delle attività di recupero delle eccedenze di ortofrutta e di redistribuzione locale a fine mercato nella Città di Torino.

Da sabato 14 novembre per i successivi tre sabati molte delle realtà solidali cittadine hanno deciso di unire le forze per una mobilitazione straordinaria di recupero e redistribuzione dell’ortofrutta. Uno sforzo per contrastare l’avanzare della crisi alimentare che in parallelo alla pandemia sta mettendo a dura prova migliaia di famiglie torinesi. E contemporaneamente l’estensione di una buona pratica ecologica di economia circolare.

Per l’occasione Eco dalle Città, Eufemia, Food Pride, RePoPP, Rete Ong, Arci Torino, Coordinamento CCT, FiVA Confcommercio di Torino e Circolo Gramsci in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente della Città di Torino, il Tavolo di Progettazione Civica e Coldiretti convergono nella iniziativa che già vede “prenotati” 15 mercati cittadini per una azione concreta di contrasto alla povertà e dall’alto valore ambientale.

Dalle ore 15 (orario di chiusura delle attività di vendita nei mercati) tutto quello che verrà raccolto dalle “pettorine rosse” con il recupero dell’invenduto o grazie alle piccole donazioni degli ambulanti verrà distribuito a chiunque si presenti. Massima attenzione verrà data al rispetto delle regole per contrastare la diffusione del virus.

I mercati cittadini nei quali verrà svolta l’attività sono quelli di Borgo Campidoglio, Borgo Vittoria, Corso Brunelleschi, Corso Chieti/Belgio, Corso Cincinnato, Piazza Foroni, Porta Palazzo, Via Porpora, Corso Palestro, Corso Racconigi, Piazza Santa Giulia, Corso Spezia, S. Rita/ Sebastopoli, Corso Taranto, Onorato Vigliani e altri se ne aggiungeranno nelle prossime ore.

“Grazie al supporto dei volontari la città riesce sempre ad essere in prima linea per raggiungere chi ne ha bisogno – ha esordito Alberto Unia, assessore all’Ambiente del Comune di Torino-. Sprecate il cibo è sempre spiacevole, e se può essere utile recuperarlo per chi ne ha bisogno in un momento così difficile è nostro dovere farlo”.

“Per il primo ‘sabatosalvacibo’ – continua Paolo Hutter, presidente dell’Associazione Eco dalle Città – è già previsto il recupero in 15 mercati. È un record: non risulta che sia mai stato fatto in una città, né in Italia né altrove. Noi faremo lavorare tutti i collaboratori Ecomori e Sentinelle di Eco dalle Città. Con la collaborazione di altri volontari si possono raggiungere altri mercati oltre i 15 e con l’aiuto degli ambulanti si possono raccogliere quantità apprezzabili. Le persone del quartiere vengano senza problemi a condividere l’ortofrutta recuperata, spargano la voce. Questa è anche una azione ecologica”.

Alla chiamata hanno risposto anche gli ambulanti dei mercati della Città di Torino. “In questa fase di nuova crescita del contagio – dice Alessandro Munari, segretario torinese della Federazione Italiana Venditori Ambulanti – le differenze sociali sono destinate ad aumentare e non fanno eccezione, purtroppo, numerosi cittadini che frequentano solitamente i nostri mercati. Fiva ha quindi deciso di aderire e di supportare il progetto di recupero di generi ortofrutticoli, ancora commestibili ma non più vendibili, che invece di essere buttati saranno distribuiti gratuitamente a chi ne ha bisogno. Lanciamo – conclude Munari – un appello per sensibilizzare gli operatori di ortofrutta che lavorano nei mercati perché possano contribuire mettendo da parte i prodotti non più vendibili, consegnandoli agli attivisti e volontari, che indosseranno pettorine rosse e saranno forniti di DPI e guanti”.

“L’emergenza non ci ferma – sottolinea Giulia Farfoglia vice presidente dell’Associazione Eufemia – come sempre siamo in prima linea per ridurre la povertà alimentare in città. Continuiamo con il progetto Food Pride, con il recupero e la distribuzione invenduto nei mercati. Aderiamo all’iniziativa convinti che unire le forze in questo nuovo periodo di emergenza sanitaria sia necessario per avere un impatto capillare sul territorio, raggiungere più famiglie e continuare a sensibilizzare sui temi della lotta agli sprechi e il diritto di accesso al cibo per tutte e tutti”.

L’iniziativa si svolgerà rispettando tutte le misure contenute all’interno dei provvedimenti del Governo volti a contrastare la diffusione del virus. Tutto il cibo recuperato e che non sarà distribuito in loco verrà consegnato dalla Carovana Salvacibo ad enti che ne hanno fatto richiesta. Per informazioni e contatti torinosalvacibo@gmail.com

Biennale Tecnologia è tutta online

Con un programma intenso e ampio, che può incontrare l’interesse di un pubblico nazionale e non solo, siamo orgogliosi di annunciare oggi che la prima edizione di Biennale Tecnologia si svolgerà garantendo a tutti la possibilità di seguire oltre 140 incontri. Tutti gli appuntamenti saranno disponibili online”.

 

Così il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ha annunciato questa mattina le caratteristiche principali della prima edizione di Biennale Tecnologia, la manifestazione organizzata dall’Ateneo torinese dopo il successo del Festival della Tecnologia del novembre 2019. “Siamo infatti profondamente convinti della valenza culturale di un evento di grande portata come questo – continua il Rettore Saracco – che proprio in un momento storico complesso come quello che stiamo vivendo assume ancora maggiore significato: la riflessione culturale su temi sensibili come quelli dello sviluppo della tecnologia e del suo rapporto con la società ci sembra un diritto da tutelare ancora di più oggi, quando il mondo in cui viviamo si è dimostrato così interconnesso e la tutela della sostenibilità, intesa in senso ambientale, ma anche sociale ed economico, è diventata così fondamentale”.

Dal 12 al 15 novembre 2020, più di 260 relatori da tutto il mondo si alterneranno durante gli oltre 140 incontri di Biennale Tecnologia.

Una manifestazione di respiro internazionale che intende proporre un’ampia riflessione culturale e civile sul rapporto fra tecnologia e società, interamente online. Un’edizione che si apre alla sfida di cogliere le migliori opportunità offerte dal digitale che in questi mesi il Politecnico ha ulteriormente potenziato.

In stretta sinergia con gli attori del territorio, il Politecnico di Torino vuole dare vita a un appuntamento stabile: una Biennale Tecnologia che – in alternanza con Biennale Democrazia – completi questa importante riflessione. L’obiettivo è di ampliare lo sguardo alle molteplici facce della tecnologia, insieme di strumenti creati dall’umanità che condiziona in modo significativo la vita di ciascuno, in particolar modo in una congiuntura storica come quella caratterizzata dalla pandemia e dalle sue conseguenze. L’iniziativa, interdisciplinare e arricchita dall’uso di   linguaggi diversi, si presenta quindi nel panorama nazionale e internazionale come una delle prime e più importanti rassegne pubbliche esplicitamente dedicate al ruolo decisivo che la tecnologia ha assunto in tutti gli ambiti della vita umana, dalla salute all’ambiente, dall’informazione alla finanza, dalla politica ai rapporti personali.

Il titolo della prima edizione di Biennale Tecnologia sarà Mutazioni – Per un futuro sostenibileMutazioni intese come cambiamenti fisici, trasformazione dell’ambiente che ci circonda, ma anche cambiamenti di prospettiva, nuovi scenari non solo tecnologici, ma anche economici, sociali, culturali da progettare riflettendo sul mondo necessariamente più sostenibile che dovremo costruire. E in questo ripensamento del futuro la tecnologia sarà un fattore di cruciale importanza, da indirizzare tendendo conto delle esigenze della collettività oltre che del pianeta.

“Oggi sembra ancora più evidente che in ogni tempo ci sono molti futuri alternativi”, commentano i curatori della manifestazione, Luca De Biase e Juan Carlos De Martin“In questa edizione di Biennale Tecnologia cercheremo di esplorare, grazie al contributo dei nostri illustri ospiti, le mutazioni che stiamo vivendo e quelle a cui andiamo incontro: mutazioni generate dalla conoscenza che avanza, dalla creatività che la costruisce, dal senso critico che la discute e dalla solidarietà che la unifica. Tutto questo con un’idea di fondo: il cambiamento importante è quello che resta, la sostenibilità è la dimensione essenziale di ciò che dura a lungo. Quindi è nell’insieme dei fenomeni ambientali, culturali, sociali che costituiscono il quadro fondamentale di un progetto di sostenibilità che si trova l’innovazione importante. Quella che forse trascende il punto di vista umano in favore dell’insieme del pianeta: tecnologia è umanità, innovazione è evoluzione, mutazione è vita”.

Biennale Tecnologia articolerà la sua riflessione aperta, plurale e inclusiva in lezioni, panel, laboratori, spettacoli e mostre che coinvolgeranno scienziati, tecnologi, scrittori, economisti, filosofi, giornalisti, storici, artisti, chiamati a dialogare fra loro e con un pubblico ampio e trasversale, fatto di studenti di scuole e università, famiglie, aziende, esperti e cittadini, che potranno seguire gli incontri in diretta streaming.

Anche quest’anno, sarà parte del programma di Biennale la Convention Alumni PoliTo, dal titolo Spazi di Futuro: immaginarli, viverli, condividerli; un momento in cui gli ex-allievi dell’Ateneo si incontrano e si confrontano sul web, con la partecipazione straordinaria degli “Eugenio in Via di Gioia”.

Un’offerta specifica è stata pensata per le scuole primarie e secondarie, con laboratori e lezioni realizzati dai ricercatori, le ricercatrici e i docenti del Politecnico di Torino e in collaborazione con CentroScienza onlus, per il programma Biennale per le Scuole: sono già 40 i laboratori didattici prenotati (in collaborazione con CentroScienza onlus) e 80 classi, per un totale di oltre 2.000 studenti, parteciperanno alle lezioni de «L’esperto in classe», con i ricercatori, le ricercatrici e i docenti del Politecnico.

I laboratori del Politecnico offriranno esperienze didattiche e approfondimenti con oltre 50 iniziative raccolte nel programma Politecnico Aperto. In più, i partner della manifestazione hanno arricchito il programma di Biennale OFF con più di 40 appuntamenti, organizzati da Unione Industriale Torino, I3P- Incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, Rai Cinema e Museo del Cinema, Rai Teche, Club Dirigenti Informatica Unione Industriale, Urban Lab, Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, Polo del ‘900, Team pwnthem0le, Patto di collaborazione Cumiana15 & Bloomingteam.

La ricchezza del programma di Biennale Tecnologia è il risultato di molte collaborazioni, tra le quali, oltre alle già citate Università degli Studi di Torino e Circolo dei Lettori, vanno ricordati: l’Università del Piemonte Orientale e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, l’Unione Industriale e la Camera di Commercio di Torino, il CSI Piemonte, Paratissima, Artissima – OGR, la Fondazione per la cultura Torino con Biennale Democrazia e ToDays, il Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, il Museo del Cinema – Torino Film Festival e altri ancora.

La realizzazione è stata resa possibile grazie alla fiducia che importanti realtà del territorio hanno voluto accordare alla manifestazione, contribuendo al suo sostegno e portando contenuti al programma: Intesa Sanpaolo e Iren in qualità di main partner, Lavazza, Avio Aero e Leonardo come sponsor, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Links, che hanno sostenuto l’iniziativa.

Biennale Tecnologia, inoltre, ha scelto di non appoggiarsi ai grandi network internazionali per la trasmissione in streaming degli appuntamenti del programma, ma di stipulare una partnership strategica con un soggetto tecnologico di grande prestigio del territorio piemontese: il consorzio TOP-IX (TOrino Piemonte Internet eXchange).

Infine, la Città di Torino e la Regione Piemonte hanno aderito con il loro patrocinio e sostegno all’iniziativa e i Ministeri dell’Università e della Ricerca e dei Beni Culturali hanno concesso il patrocinio.

 

Il Programma di Biennale Tecnologia 2020

 

Testimoni di Geova: “Iniziata la campagna mondiale sul Regno di Dio“

Riceviamo e pubblichiamo/ Torino Il nono mese di pandemia ha visto i natali della nuova campagna mondiale organizzata dai Testimoni di Geova per la distribuzione della rivista Torre di Guardia dal tema: “Cos’è il Regno di Dio?”.

 

Nella nostra città sono oltre 20mila coloro che attivamente partecipano al programma di istruzione biblica. Come per tante altre iniziative, COVID-19 ha necessariamente influito sul modo in cui i Testimoni di Geova portano il messaggio biblico.

Nel pieno rispetto delle disposizioni governative e sanitarie, l’intera comunità si è avvalsa dei moderni metodi di comunicazione web per continuare la loro opera. Da qualche giorno, oltre 8milioni di Testimoni di Geova, stanno rivolgendo la loro attenzione al pubblico, ai titolari di attività commerciali e alle autorità locali e nazionali.

La rivista, oltre che in formato cartaceo verrà distribuita e resa disponibile in formato elettronico (pubblicata in 360 lingue) mediante il sito ufficiale dei Testimoni di Geova, www.jw.org.

Questa nuova campagna prende spunto dal fatto che milioni di persone sincere in tutto il mondo pregano devotamente per la venuta del Regno di Dio, ma spesso si chiedono cosa sia questo Regno, quando verrà e cosa farà. La rivista mostra che le risposte a queste domande si possono trovare nella Bibbia.

Ci auguriamo che le promesse bibliche relative al Regno di Dio offrano ai lettori conforto e speranza per un futuro libero da ogni sofferenza.