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Biennale Tecnologia: Princìpi, Costruire per le generazioni

Annunciato il programma

Un progetto del Politecnico di Torino

Dal 10 al 13 novembre 2022
con più di 130 appuntamenti, 280 ospiti da tutto il mondo

Tra gli ospiti che interverranno:
Niccolò Ammaniti, Martina Ardizzi, Aaron Benanav, Francesca Bria, Joselle Dagnes, Marta Dassù, Mario Desiati, Derrick de Kerckhove, Nerina Dirindin, Giovanni Dosi, Chrisna du Plessis, Urs Gasser, Christian Greco, Suzanne Heywood, Nicola Lagioia, Evgenij Morozov, Fern L. Nesson, Helga Nowotny, Naomi Oreskes, Francesco Piccolo, Jürgen Renn, Jeffrey Schnapp, Gu Shi, Bruce Sterling, Nassim Nicholas Taleb, Francesca Torzo, Peter Wadhams, Gustavo Zagrebelsky.

Annunciato oggi il programma della terza edizione di Biennale Tecnologia, la manifestazione organizzata dal Politecnico di Torino, che si terrà da giovedì 10 a domenica 13 novembre. La rassegna è dedicata all’esplorazione del rapporto tra tecnologia e società, e si caratterizza per l’approccio interdisciplinare, con una ricca varietà di incontri di ambiti differenti: l’obiettivo del Politecnico di Torino è di aprire le porte alla cittadinanza con un programma di appuntamenti ad accesso libero e gratuito, per creare un momento di riflessione sul futuro della società e sulle sfide della nostra epoca.

Fino al 13 novembre, più di 280 relatori da tutto il mondo si alterneranno durante gli oltre 130 incontri, che avranno luogo tra il Politecnico di Torino, nelle sue sedi di Corso Duca degli Abruzzi e del Castello del Valentino, le OGR Torino e il Circolo dei lettori. Le programmazioni di Biennale Off e di Politecnico Aperto estenderanno la manifestazione ad altre 19 sedi diffuse su tutto il territorio regionale, portando a oltre 400 il numero dei relatori e delle relatrici e a oltre 150 quello degli incontri.

Il tema scelto per questa terza edizione è Princìpi – Costruire per le generazioni, un titolo duplice nel suo significato. Nel 2022 Biennale Tecnologia si propone infatti da una parte di meditare sui princìpi fondanti della società che hanno guidato l’uomo fino ad oggi, e dall’altra di gettare le basi per quelli che saranno i nuovi inizi, necessari dato il clima di complessità che l’umanità sta fronteggiando.Biennale Tecnologia partirà giovedì 10 novembre con la lezione di Nassim Nicholas Taleb, celebre saggista e matematico libanese, in un intervento intitolato Il Covid non è un cigno nero. Seguirà alle OGR lo spettacolo inaugurale Gli Antenati della fabbrica del mondo di Marco Paolini e Telmo Pievani, un adattamento teatrale, realizzato appositamente per Biennale Tecnologia e in prima assoluta, dell’omonimo programma tv.
Nei quattro giorni di rassegna, la relazione tra tecnologia e umanità sarà indagata da varie prospettive, articolandosi su alcuni macro-temi che faranno da trait d’union fra i molti ed eterogenei incontri. Verrà approfondito il rapporto tra tecnologia e sostenibilità, salute e cura, storia, sociologia e letteratura; ma anche Intelligenza Artificiale, metaverso, big data; architettura, urbanistica e tecnologie per costruire le città del futuro. Anche quest’anno ci sarà una varietà di mostre e spettacoli da vedere, nonché laboratori didattici, le visite di Politecnico Aperto e gli appuntamenti di Biennale Off.Tra i tanti relatori e relatrici internazionali che interverranno: Naomi Oreskes, storica della scienza; Miguel Benasayag, filosofo e psicanalista argentino naturalizzato francese; Evgenij Morozov, sociologo e giornalista bielorusso; Helga Nowotny, professoressa emerita di Scienza e Tecnologia all’Università ETH di Zurigo; Éric Sadin, filosofo e critico della rivoluzione digitale; Heinz Stoewer, professore emerito di Ingegneria dei sistemi spaziali; Peter Wadhams, tra i massimi esperti di oceani polari e ghiaccio marino; Aaron Benanav, storico dell’economia e sociologo; Nick Couldry, sociologo ed esperto di media e comunicazioni; Joselle Dagnes, ricercatrice di sociologia economica; Derrick de Kerckhove, sociologo, giornalista e direttore scientifico di Media Duemila; David Goodhart, giornalista, scrittore e analista politico inglese, contributor di Financial Times e The Guardian; Guillaume Habert, professore all’Università ETH di Zurigo, esperto di costruzioni sostenibili; Gavin Mueller, scrittore ed esperto di nuove tecnologie; Fern L. Nesson, avvocatessa, storica e fotografa di arti visive; Jürgen Renn, storico tedesco della scienza; Jeffrey Schnapp, designer e storico statunitense; Bruce Sterling, scrittore e autore di romanzi di fantascienza; Ben Tarnoff, giornalista statunitense, esperto di tecnologia e politica. E ancora: Niccolò Ammaniti, Martina Ardizzi, Francesca Bria, Marta Dassù, Nerina Dirindin, Giovanni Dosi, Christian Greco, Nicola Lagioia, Francesco Piccolo, Francesca Torzo, Gustavo Zagrebelsky.
Il programma completo è disponibile e costantemente aggiornato sul sito www.biennaletecnologia.itInfo logistiche
Gli incontri di Biennale Tecnologia sono ad accesso libero e gratuito, fino a esaurimento posti. Per alcuni appuntamenti o attività, laddove segnalato, è richiesta la prenotazione obbligatoria da effettuare sul sito www.biennaletecnologia.it. Quest’anno Trenitalia sarà Green Partner di Biennale Tecnologia, per questo motivo chi viaggia in treno per raggiungere la manifestazione avrà un posto riservato a tutti gli incontri e attività che non prevedono prenotazione obbligatoria.

Il Presidente di Biennale Tecnologia è Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino. I Curatori Scientificisono Juan Carlos De Martin, delegato del Rettore del Politecnico di Torino per la Cultura e la Comunicazione; Luca De Biase, giornalista e saggista.Al link in calce è disponibile il presskit completo: comunicato stampa, programma in pdf, foto di repertorio, una selezione di ritratti degli ospiti annunciati e i contributi dei partner di Biennale Tecnologia.

Venaria, Rotary e Primo Contatto parlano di Dsa

Il 16 ottobre scorso, nel pomeriggio, presso la Biblioteca civica di Venaria Reale, si è tenuto un evento cultural filantropico di grande impatto sociale sul tema DSA, Disturbi Specifici dell’Apprendimento, organizzato dall’Associazione Olistico24, in collaborazione con il Rotary Club Torino Duomo e l’Associazione Primo Contatto.

L’evento ha visto l’attiva partecipazione di alcune associazioni territoriali che si sono unite per discorrere sul tema dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, sull’opportunità e sulla possibilità di poter chiedere e ottenere l’Indennità mensile di frequenza – un indennizzo economico pari a circa Euro 290 che le famiglie con bambini affetti da DSA possono richiedere e ottenere.

L’avvocato Marco Novara, Presidente del Rotary Club Torino Duomo, nonché autore (insieme a Elisabetta Piras e con il contributo di Rachele Gatto) del libro “DSA e indennità di frequenza – linee guide su diritti e benefici” (Lisianthus editore), si è  dimostrato molto soddisfatto.

Il pomeriggio di ieri ha commentato il Presidente del Rotary Club Torino Duomo, Marco Novara- si è svolto all’insegna della cultura, dell’informazione e della filantropia. Credo molto nella collaborazione tra il Rotary Club Torino Duomo e le associazioni presenti sul territorio, poiché grazie al sostegno di tutti si riescono a veicolare le informazioni che, molte volte, non sono note a chi potrebbe farne tesoro”.

Il Rotary – prosegue l’avvocato Marco Novara – rappresentaun’associazione mondiale di imprenditori e professionisti, uomini e donne che prestano servizio umanitario, incoraggiando il rispetto di elevati principi etici, nell’esercizio di ogni professione, e che si impegnano a costruire un mondo di amicizia e di pace. Questi eventi permettono di dare sostegno e vicinanza a chi ne ha bisogno”.

I Presidenti delle Associazioni Olistico24, Lidia Milazzo, e Primo Contatto, Oriano Barbin, hanno ringraziato i numerosi professionisti partecipanti all’evento e che, grazie alla loro professionalità di settore, hanno potuto spiegare l’iter da percorrere per giungere alla diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento e poter iniziare così il percorso per ottenere l’Indennità mensile di frequenza.

I partecipanti sono stati numerosi. Tra questi, spicca la presenza di S.E.R. Monsignor Giuseppe Anfossi, Vescovo Emerito di Aosta. L’evento ha pertanto rappresentato il connubio ideale di collaborazione tra il Rotary Club Torino Duomo, le associazioni impegnate quotidianamente nel territorio e le istituzioni.

MARA MARTELLOTTA

Sala del Commiato ‘Giubileo’: veste di classe ed eleganza l’ultimo saluto

Informazione promozionale 

Una struttura unica in Europa capace di conciliare raffinatezza e multimedialità per consentire la partecipazione a distanza alla cerimonia di addio dei propri cari.

A Torino c’è un luogo unico, nel suo genere, in Europa. Uno spazio ampio, moderno e innovativo in cui dirsi addio con stile. E’la ‘Sala del Commiato’ di ‘Giubileo’, prima in assoluto a essere realizzata con le caratteristiche che la contraddistinguono.

Seguendo ormai uno stile consolidato e rodato in virtù del quale la stimata onoranza funebre torinese dal 1998 a oggi continua a innovare profondamente, nel rispetto delle tradizioni, l’arte dell’ultimo saluto.

Sita all’interno della rinomata Casa Funeraria di Corso Bramante 56 – che ospita anche apposite camere ardenti private per un migliore ricovero delle salme al di fuori delle mura domestiche – è una struttura tecnologica e raffinata atta a ospitare la celebrazione di qualsivoglia tipo di rito funebre.

Vero è che la società, specie negli ultimi vent’anni, ha subito profonde trasformazioni che meritano di essere accolte e comprese. A cominciare dal mutamento del gusto e dall’incremento delle numerose etnie presenti sul territorio, per le quali si pone altresì il problema di dove potersi riunire per commemorare un caro che parte per il viaggio più importante”.Esordisce così Serena Scarafia, Presidente del Cda di ‘Giubileo’.

Per poi proseguire: “Ed ecco dunque che la ‘Sala del Commiato’ nasce per rispondere in maniera efficace ed efficiente a questa esigenza. Coniugando eleganza e avanguardismo tecnologico. Un locale dotato di confortevoli poltrone pronte ad accogliere amici e parenti del defunto per un encomio pubblico o privato delicato e coinvolgente insieme. Con ampie pareti bianche funzionali a un coinvolgente e pionieristico sistema di videoproiezione sulle quali ricreare, con un impattante effetto-verità, gli ambienti tipici del commiato di ogni credenza e cultura: siano essi di natura religiosa o laica, con specifici accompagnamenti d’immagine e musicali tutti tesi a rendere omaggio alla salma. E, in più, un sistema di ripresa con moderne telecamere di fattezza e potenzialità identiche a quelle attualmente in uso nei principali studi televisivi nazionali, che consentono la trasmissione del commiato anche a distanza rendendolo fruibile telematicamente in ogni parte del mondo per tutti coloro che fossero eventualmente impossibilitati a parteciparvi di presenza. Inoltre, per chi volesse, è sempre disponibile la registrazione da conservare per eventuale ricordo, o da condividere nel tempo con familiari e amici”.

Tutte le informazioni sul sito www.giubileo.com.

Il Centro Pannunzio ricorda Piero Angela

VENERDI’ 21 OTTOBRE ALLE ORE 17,30 nella sede della Città Metropolitana di Torino a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), il giornalista PIERO BIANUCCI ricorderà la figura intellettuale e scientifica di PIERO ANGELA, a cui fu conferito il Premio “Pannunzio” 1994. Verrà proiettato un filmato contenente un’intervista a Piero Angela che si dichiarò un pannunziano e che fu presente anche all’inaugurazione della Galleria in piazza Solferino intitolata ad Enzo Tortora per iniziativa del Centro “Pannunzio.

A Villa Lascaris, la cucina piemontese incontra l’Africa

AGGIUNGI UN MONDO A TAVOLA

Primo appuntamento, giovedì 20 ottobre 2022 dalle 19.00 alle 21.00

TRAMEZZINI E AMOUSE BOUCHE

Tornano gli incontri dedicati alla tavola e al piacere di stare insieme a Villa Lascaris – casa di spiritualità e cultura dell’Arcidiocesi di Torino.

 

Un proverbio africano recita: “è viaggiando che si trova la saggezza”. Tra ottobre e novembre, in tre appuntamenti che mescoleranno ricette e mondi, chiacchiere e degustazioni golose, si partirà per un viaggio che unisce mondi lontani e nuovi sapori.

 

AGGIUNGI UN MONDO A TAVOLA – Il Piemonte incontra l’Africa

 

Ispirati al teranga senegalese, parola intraducibile in italiano che racconta di ospitalità e gioia profonda nella condivisione, e condotti da Paola Uberti, comunicatrice enogastronomica, tre serate dedicate alla fusione e allo scambio tra le cucine di Africa e Piemonte, per gustare il piacere di regalare un po’ di noi agli altri, attraverso quel mezzo potente di comunione che è il cibo, sperimentando e aprendosi a nuove prospettive e visioni, anche a tavola. E allora largo a spezie, couscous, frutta esotica, caffè e molte altre squisitezze, che abbracceranno alcuni tra i capisaldi della cucina piemontese durante incontri interattivi in cui i partecipanti saranno coinvolti per aumentare il senso di calore, convivio e scambio.

 

Giovedì 20 ottobre dalle 19.00 alle 21.00
TRAMEZZINI E AMOUSE BOUCHE, DA TORINO ALLA SAVANA

 

Si partirà con i tramezzini, simbolo della gastronomia torinese, alimento informale che può essere assaporato seduti in un elegante caffè così come su una coperta arruffata su un prato. Da soli per un pasto veloce, certo, ma è noto a tutti quanto sia piacevole lasciarsi conquistare dalla morbidezza dei panini sabaudi chiacchierando con qualcuno, si tratti dell’amica o dell’amico di una vita o di una persona appena conosciuta, specie se arricchiti da ingredienti sorprendenti e combinazioni armoniose nelle differenze, come una farcia di ceci e menta di Pancalieri oppure di peperoni di Carmagnola impreziositi da spezie come cumino, curcuma e zenzero.

 

Tra show cooking e degustazioni, un’ora e mezza diversa, da trascorrere insieme per conoscere nuovi mondi, nuovi sapori, nuove persone.

 

Per partecipare ad Aggiungi un mondo a tavola, al costo di € 13.00 per incontro, è indispensabile la prenotazione via mail a eventi@villalascaris.it

 

I prossimi appuntamenti di Aggiungi un mondo a tavola – il Piemonte incontra l’Africa

Giovedì 3 novembre – Caffè, cacao e spezie
Giovedì 17 novembre – In viaggio tra couscous e polenta

I primi 25 anni di Turismo Torino

Si è svolto  nei giorni scorsi, il Consiglio di Amministrazione dell’ATL Turismo Torino e Provincia in videoconferenza.

Presieduto dal Presidente Maurizio Vitale, presenti i membri Maria Luisa Coppa (Presidente Ascom Torino), Franco Capra (Rappresentante dei Comuni Olimpici di montagna), Giancarlo Banchieri (Presidente Confesercenti di Torino e Provincia e Confesercenti Piemonte) e Francesca Soncini (Direzione Commerciale e Marketing Extra Aviation, Comunicazione SAGAT). Partecipa alla riunione anche il Collegio Sindacale, composto dal Presidente Dott. Milanese e dal Dott. Carrera e Dott.ssa Morello.

Nel corso del Consiglio sono stati ribaditi gli ottimi risultati conseguiti nell’estate 2022: Torino con la prima cintura registra nel trimestre estivo un incremento di oltre il 50% di arrivi e di oltre il 40% di presenze; supera anche i valori del 2019 (+7%), recuperando lo stop subito a causa della pandemia. A conferire fiducia che l’esercizio 2022 superi i valori pre-pandemici, i dati di vendita registrati dalla Torino+Piemonte Card: da gennaio a settembre 2022 oltre 38mila card con un incremento del +21% rispetto al 2019.

In ossequio al piano di attività 2022, con riferimento al trimestre in corso, si segnalano tra le principali azioni svolte dall’ATL:

– La realizzazione del nuovo trailer #torinotheplacetobe (della durata di 40/60 secondi) che attraverso un mix di riprese – timelapse, hyperlapse, drone cinematic FPV – racconta le attrattive della città creando un vero e proprio effetto esperienziale, come se si stesse vivendo i luoghi e gli incontri in prima persona e in tempo reale. Il video sarà veicolato attraverso delle sponsorizzate sui canali social in Italia, Spagna, Svezia, Danimarca, Belgio, Germania, Svizzera;

 La creazione di una nuova identità visiva, più attuale e coinvolgente, applicata a tutti gli strumenti di comunicazione (dalla guida “Torino in Tasca” alla cartina di Pragelato e Bardonecchia per citarne alcuni) con l’obiettivo di rafforzare la proposta turistica di Torino e della provincia e renderla immediatamente riconoscibile al grande pubblico. Il linguaggio utilizzato è contemporaneo sia nella scelta delle immagini che nell’architettura dell’impaginazione; la fotografia si fonde con il colore che diventa il codice identificativo delle diverse aree tematiche e di contenuto.

È inoltre proseguita l’attività di promozione della destinazione “Torino e provincia” attraverso la partecipazione ad oltre 10 fiere e workshop a livello nazionale, all’organizzazione di molteplici educational con media e tour operator sia nazionali che internazionali e alla definizione di campagne di influencer marketing.

Parallelamente si registrano risultati più che soddisfacenti in ambito congressuale: 14 i congressi acquisiti, da 200 a 3000 persone e 20 i congressi in candidatura.

Per la seconda edizione delle Nitto ATP Finals (13 -20 novembre 2022) L’ATL presidierà il punto di informazione turistica al Fan Village al Pala Olimpico e il punto di accoglienza e animazione per cittadini e visitatori a Palazzo Madama oltre a realizzare iniziative di comunicazione, dalla social room a “Piovono palline” alle sagome di cartone dei tennisti per coinvolgere visitatori e tennisti. In ultimo si evidenzia che L’ATL verrà coinvolta in occasione dell’evento Audi Fis Ski World Cup in programma a Sestriere il 10 e 11 dicembre.

Come sottolinea Maurizio Vitale, Presidente di Turismo Torino e Provincia “Il miglioramento costante degli indicatori di bilancio unitamente al puntuale svolgimento del piano di attività 2022 presentato ai soci, rappresentano le migliori condizioni per celebrare i primi 25 anni di Turismo Torino e Provincia.”

Al collegio San Giuseppe il progetto “SOSteniamoci”

Sabato 15 ottobre, nella sala conferenze del Collegio San Giuseppe di Via San Francesco da Paola 23 di Torino è stato presentato il progetto “SOSteniamoci”.

L’appuntamento si è svolto alla presenza di Andrea Tronzano, Assessore Regionale con deleghe all’artigianato e PMI, fratel Alfredo Centra, direttore del collegio “San Giuseppe dei Fratelli delle Scuole Cristiane”, Davide Testera, direttore di Confartigianato Torino e Antonio Piarulli, presidente nazionale Popolo Partite Iva,.
“SOSteniamoci”, lo ricordiamo in breve, è un’iniziativa gratuita al 100%, pensata per aiutare nel concreto famiglie e piccole e medie imprese e basata sull’uso della moneta complementare “Genius Gold”: in Basilicata, dov’è nato il progetto, si usa già in oltre 100 aziende.
Un “centro commerciale solidale diffuso” che è arrivato anche in Piemonte: “Diversi imprenditori della zona hanno risposto bene e già aderito – ha detto Pasquale Autiero, ideatore della startup sociale di Pianeta Genius – ma questo è solo l’inizio. Diffonderemo il progetto in tutt’Italia”.
Il responsabile commerciale dell’area nord ovest Italia, Giorgio Zimbaro, ha posto l’attenzione sul sostegno che si tende dare alle attività del territorio che oltre all’attuale problema del “caro bollette” subiscono la concorrenza di multinazionali come Amazon, con rischio concreto di chiusura. Inoltre, oltre a dare un maggior potere d’acquisto alle famiglie, la distribuzione dell’app geolocalizzata, parte integrante del progetto, darà un opportunità di lavoro soprattutto ai giovani”.
Scopri di più su www.pianetagenius.com

A Pininfarina il riconoscimento per il trentennale del Destriero

Voluto da Stati Generali del Patrimonio Italiano e Fondazione Fincantieri.
Proseguono le iniziative per celebrare il trentesimo anniversario dell’impresa della nave Destriero promosse congiuntamente dagli Stati Generali del Patrimonio Italiano e dalla Fondazione Fincantieri.
Tra gli elementi che resero leggendario il Destriero, la nave voluta dal principe Karim Aga Khan nel 1992 per conquistare il Nastro Azzurro, sicuramente riveste un ruolo di primo piano la caratteristica linea filante frutto dell’inconfondibile design di Pininfarina. Per questo nei giorni scorsi è stato consegnato il riconoscimento del trentennale a Paolo Pininfarina Silvio Angori rispettivamente presidente e amministratore delegato dell’azienda di Cambiano.
Durante la cerimonia è stata ricordata anche la figura di Sergio Pininfarina che all’epoca ricopriva la carica di presidente di Confindustria.
A fare gli onori di casa e a consegnare il riconoscimento Alberto Scuro presidente della commissione motorismo storico degli Stati Generali del Patrimonio Italiano nonché presidente di Asi l’automotoclub storico italiano che ha evidenziato “la centralità del motorismo storico come asset identitario del patrimonio italiano”.
E’ intervenuto anche il presidente nazionale Ivan Drogo Inglese e Fabio Malcovati presidente di Asdec l’associazione degli scafi d’epoca e classici.
La consulta oltre ad AsiFondazione Fincantieri e Asdec riunisce le 150 più autorevoli ed importanti istituzioni e organizzazioni private e pubbliche che operano nel settore del patrimonio.
La cerimonia si è tenuta nella suggestiva cornice di Villa Rey circondata da un parco secolare affacciato sulla città di Torino. Il complesso è di proprietà del comune di Torino e da tempo ospita la sede di Asi e della Fiva la federazione internazionale dei veicoli antichi.
Agli ospiti è stata riservata una gradita sorpresa infatti, per l’occasione, Alfredo Stola ha esposto a Villa Rey la Fiat Panda Destriero, realizzata nel 1992 per accordo con l’allora amministratore delegato di Fiat Paolo Cantarella. Ne furono realizzati due esemplari. Una è tuttora custodita nella collezione della famiglia Stola mentre l’altra fu donata all’avvocato Gianni Agnelli che la utilizzava nella sua residenza di Calvi in Corsica.
Ma il Destriero rappresentò anche l’avvio di una collaborazione tra il colosso cantieristico Fincantieri e la Pininfarina.
Nel 2015, in occasione dell’ottantacinquesimo anniversario della Pininfarina, venne presentato a Monaco lo yacht “Ottantacinque”, un concept frutto della collaborazione tra le due aziende.

L’impatto culturale italiano sulla società argentina

Ricordo quanto ero confusa quando una cara amica, vedendomi fare il famoso gesto della mano di pigna o tulipano, mi disse: “Amore, sei già una vera italiana”.

In quel momento non capivo nemmeno cosa volesse dire. Succede che sono tanti i gesti, le parole, i cibi e le abitudini che noi argentini abbiamo preso come parte della nostra cultura, ma che in realtà abbiamo ereditato dalla comunità italiana. Anche se non vorrei cadere nel cliché di riferirmi automaticamente al cibo italiano, mi vengono subito in mente mia nonna e la sua bagna cauda a quella tavola enorme con tutta la famiglia presente, come piace a lei. Così faceva sua nonna ma anche tanti suoi vicini e amici, ognuno con una piccola variazione a seconda della regione dell’Argentina in cui si trova. La “pizza di buenos aires”, il “vitel toné” e il ”turron” (torrone) . Con le sue varianti, protagonisti delle tavole di Natale e della festa del 25 in cui si continua a mangiare tutto il giorno. Si finisce sempre per bere un amaro, tradizione che molti amici piemontesi mantengono quando vado a mangiare fuori con loro.

Succede che gli italiani ci hanno lasciato in eredità non solo la gastronomia, ma anche il culto, la festa che si fa attorno al cibo. Anzi , i nostri nonni si sono presi la responsabilità di spiegarci il motivo, di renderci più grati e di non dimenticare la storia. Tornando sull’argomento precedente, trovo interessante approfondire l’impatto che ha avuto la lingua italiana parlata e i suoi gesti, proprio come ha modificato la nostra lingua. É il caso del Lunfardo ( proveniente dall’italiano parlato in Lombardia)e del Cocoliche (una fusione tra lo spagnolo e i dialetti parlati dagli immigrati del nord e del sud) usati ancora oggi nel linguaggio colloquiale.

Anche le espressioni artistiche come la musica e l’architettura portate dagli immigrati hanno lasciato il segno. Vale la pena ricordare che all’inizio del 1917, durante il mandato dell’ex presidente Yrigoyen, l’insegnamento dell’italiano fu decretato come obbligatorio negli ultimi due anni delle scuole superiori.

È grazie a quella ricettività da parte di entrambi gli Stati e alla componente storica, certamente, che oggi entrambi i paesi hanno tali relazioni bilaterali e un legame fraterno.

Bernardita Feldman

 

“Complimenti, prof.! Lei non cambia mai!”

Diario minimo urbano…vedere e ascoltare per credere

Gianni Milani

Mi capita spesso. E, devo essere sincero, per un verso mi rallegra e mi fa il “pieno” di narcisistico piacere. Per un altro, però… però però. Mi dà anche un po’ di fastidio. Eh, la fate semplice voi. Perché? Ve lo dico subito. Perché mi costringe, qualche minuto dopo l’avvenuto “complimento” a fare i conti con la nuda e cruda verità. Il tempo passa e, per chi è vissuto ben bene a cavallo fra la metà del secolo breve e il terzo millennio  in corso, con i piedi ormai saldamente piantati a molte miglia dalla giovinezza e, in numero considerevole, dalla mezza età (non quella dantesca del mezzo del cammin di nostra vita che ai tempi del Sommo Poeta equivaleva pressappoco alle trentacinque primavere)  il conto degli anni sul groppone si fa un tantinino pesante. Di solito rispondo ma quindi ero già vecchio allora! Dai, a quanti di voi sarà capitato. E per voi mi riferisco a quelli che si ritrovano a par mio nello spazio temporale problematico (per vari motivi che vi lascio immaginare) di cui prima parlavo. Però, complimenti! Li porta proprio bene i suoi anni! In tanti ce lo siamo, almeno una volta nella vita (confessatelo!) sentito dire all’esplicita dichiarazione della nostra età. E, perbacco, l’ho detto, fa pure piacere. Ma significa anche quanto sei vecchio! E questo, confessiamocelo, fa un po’ meno sorridere. Diciamo pure pane al pane e vino al vino! Qualche mattina fa l’ennesima riprova. Solita sgranchiatina di gambe per rodare e oliare le giunture. Il giardino a due passi da casa. Imbocco via Rosta (che ancora oggi lo scemotto che l’ha trasformata con un geniale colpo di pennello in “via Crosta” non s’è ancora deciso – o chi per lui – a cancellare), allungo, si fa per dire, il passo fino al solito bar per il solito caffè, quand’ecco, all’angolo con via Bianzé, un ciuffo scatenato di capelli ricci affrontare su una vecchia (anche lei!) due ruote la curva – direzione corso Francia con la grinta e l’abilità di uno spavaldo trapezista voleggiante e pienamente a suo agio a dieci metri d’altezza. Manco fosse Top Gun – Filippo Ganna da Verbania. Ci guardiamo. Gli occhi si cercano nella memoria. Una frazione di tre, dico, tre secondi. Martina, gridacchio (grido e ridacchio). Prof., ma allora mi ha riconosciuta! Battuta ben comprensibile. Sarà passata una ventina abbondante d’anni, dall’ultima volta che ci eravamo visti. Terza (non ricordo più la sezione) alla media “Pascoli” di piazza Bernini. Allora lei avrà avuto un tredici anni, oggi ne ha trentasei. Insegna per una cooperativa che si occupa (mi pare d’aver capito) di disagio minorile alla vicina media “Nigra”. Bravissima alunna, intelligente, socievole, sveglia, perspicace. Ottimo elemento. Sarà anche, non ne ho dubbi, un’ottima insegnante. Salutoni, baci (io con tanto di fedele mascherina al naso) e abbracci. E mamma? E il fratellone? Gira che ti rigira si arriva al (solito) dunque. Ma, prof., sa che lei è sempre uguale! Non dimostra proprio i suoi anni! E solita, amara risposta. Sarà che già vent’anni fa dimostravo più anni di quelli che avevo! Grazie, comunque, Martina. E’ stato bello rivederti. E bello anche l’immediato riconoscerci a vicenda. Al primo colpo d’occhio. Oggi i miei primissimi alunni, se conto anche quelli delle prime supplenze ante-laurea, saranno tutti fra i 40 abbondanti e i 50. Quelli della “Pascoli” li vedo abbastanza di frequente. Compresi i loro genitori, più o meno miei coetanei. Abitiamo tutti in zona. Un abbraccio ancora e poi Martina scappa, vola, sempre alla Top Gun – Filippo Ganna da Verbania. Deve correre a lezione. Io mi avvio per il solito caffè. Mi sento felice. Felice di aver visto Martina. Felice, penso, di aver seminato per strada, negli anni, parole e parole che hanno in fondo lasciato buoni segni. Certo, rimane il doppio rimbombo nel cuore di quel solito “complimento” – “avvertimento”. Complimenti, prof., lei proprio non dimostra la sua età! Ma quanti anni sono passati? Quanti ne porto sulle spalle! Hai un bel dire – a parte i soliti inghippi alla schiena, alle spalle, alle gambe che quando mi alzo da una sedia ci vanno dieci minuti per fargli riprendere il giro – mi sento ancora lo spirito dei ven’anni! Lo spirito, sì! Ma tutto il resto? E via! Mi vengono in mente le parole del caro vecchio Mark Twain La vita sarebbe infinitamente più felice se potessimo nascere all’età di ottant’anni e gradualmente avvicinarci ai diciotto. Non male. Ma a queste preferisco pur sempre la bizzarra genialità di quelle della grandissima Alda Merini  Ci sono adolescenze che si innescano a novant’anni. Mitica Alda! Lo volesse il Cielo!

Gianni Milani