SCUOLA- Pagina 13

Vicino alle scuole mascherine obbligatorie anche all’aperto

L’ordinanza sarà in vigore da lunedì 5 ottobre

 

Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio  firma in queste  ore una ordinanza che introduce l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto in tutte le aree pertinenziali delle scuole di ogni ordine e grado o antistanti ad esse (ad esempio parcheggi, giardini, piazzali e marciapiedi davanti agli ingressi e alle uscite degli istituti), nonché in tutti i luoghi di attesa, salita e discesa del trasporto pubblico scolastico.

L’ordinanza sarà in vigore a partire da lunedì 5 ottobre.

Non sono sottoposti all’obbligo i bambini di età inferiore a sei anni e i soggetti con forme di disabilità o con patologie non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione individuale e i soggetti che interagiscono in modo specifico con loro

 

Scuola, i nuovi criteri per migliorare l’offerta formativa ed educativa

Gli uffici dell’assessorato regionale all’Istruzione hanno elaborato un’unica proposta di delibera che approverà dei macro-criteri che permetteranno la programmazione degli interventi per garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa,

a sostenere le azioni per la prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e cyberbullismo, la promozione per il riconoscimento per la lingua italiana dei segni e per la piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva. Il documento, comprensivo dell’approvazione dei criteri, dovrà essere discusso presso la commissione consiliare competente.

È questa la risposta dell’assessore Elena Chiorino  all’interrogazione del Partito Democratico che chiedeva con precisione i tempi di approvazione del provvedimento di Giunta che deve individuare criteri e modalità per realizzare progetti di sperimentazione organizzativa, didattica, educativa e per ampliare l’offerta formativa.

La successiva interrogazione proposta dal Partito Democratico e dai Moderati, chiedeva quale sia il destino per la formazione accreditata, in particolare per le realtà che stanno erogando la formazione a distanza e per quelle impossibilitate a farlo.
Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza – ha risposto l’assessore – che prevedeva la sospensione di molte attività, compresa quella dei corsi di formazione professionale, “ è stato individuato e formalizzato un gruppo di lavoro che ha gestito la predisposizione dei provvedimenti connessi all’emergenza in coordinamento con la Giunta e la Protezione civile. Ha approvato una serie di atti che hanno chiarito le modalità e le condizioni per la ripresa delle attività formative attraverso lo svolgimento di lezioni a distanza sia in modalità sincrona che asincrona, rendendo così disponibile ai cittadini la continuità dei servizi già programmati per il 2020”.

Per la formazione professionale sono state elaborate nuove modalità flessibili di erogazione della formazione a distanza anche dove non previste dalle specifiche direttive e sono state fornite le prime istruzioni operative per consentire l’avvio delle attività in corso e di nuove.
I gruppi Partito Democratico, Moderati e Monviso hanno poi chiesto quali provvedimenti siano stati presi per la riapertura dei servizi educativi e quali azioni s’intendano attuare per garantire una accessibilità più ampia possibile.
L’assessorato, ha chiarito l’assessore, “ha posto subito l’attenzione alle esigenze provenienti dai servizi e dalle famiglie con bambini da zero a tre anni e sull’opportunità di una riapertura straordinaria, avvenuta in seguito all’emanazione delle normative nazionali a cui la Regione non ha posto correttivi permettendo la ripresa delle attività con un rapporto educatore/bambino di tipo ordinario.” Dal 31 agosto scorso è ripresa l’attività ordinaria, tenuto conto di quanto approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e dal governo, mentre la Regione ha avviato una apposita rilevazione informatica a cui hanno partecipato i Comuni piemontesi che hanno servizi educativi da zero a due anni con la ripartizione di risorse ministeriali e con la quota di cofinanziamento regionale tra i 343 Comuni per un totale di 21.707 bambini.

Biennale Tecnologia a supporto di allievi e docenti

Bambini e ragazzi alla scoperta della Tecnologia

È online il programma dell’offerta formativa messa a disposizione da Biennale Tecnologia per supportare studenti e docenti delle scuole elementari, medie e superiori, in questa fase di ripartenza della didattica. Il piano formativo, disponibile online e in presenza (solo per le scuole del comune di Torino) prevede una serie di lezioni innovative a cura dei docenti e dei ricercatori del Politecnico di Torino e laboratori didattici proposti dall’Associazione CentroScienza Onlus

 

 

Torino, 27 settembre 2020 – La prima edizione di Biennale Tecnologia (Torino, 12-15 novembre 2020) si impegna concretamente per supportare le scuole di ogni ordine e grado con un’offerta formativa gratuita sui temi della prima edizione della manifestazione: sostenibilità, tecnologia e innovazione.

 

Con un calendario di attività dal 1° ottobre al 15 novembre, “Biennale Tecnologia per le scuole” avrà lo scopo di invitare bambini e ragazzi a riflettere sulla tecnologia da punti di vista insoliti e interessanti, catturando la loro attenzione con “L’Esperto in classe”, una serie di lezioni per le scuole superiori con i ricercatori e docenti del Politecnico di Torino, e con i laboratori didattici interattivi per le scuole primarie e medie inferiori a cura dell’Associazione CentroScienza Onlus.

 

“L’Esperto in classe” è una offerta di 12 lezioni pensate per gli studenti delle scuole medie superiori dai docenti e dai ricercatori del Politecnico di Torino, per avvicinare i ragazzi ai temi della sostenibilità secondo diverse declinazioni, tra cui: energia sostenibile, fonti rinnovabili, intelligenza artificiale, medicina personalizzata, internet, previsione del futuro con gli algoritmi, tutela del patrimonio culturale. Questi incontri saranno disponibili su prenotazione in modalità online e, per alcune di essi, in presenza nelle scuole del comune di Torino.

 

I 10 Laboratori didattici proposti da CentroScienza Onlus vogliono essere uno strumento di supporto per la didattica delle scuole primarie e medie inferiori. Grazie alla forte interazione con i bambini e i ragazzi e all’utilizzo di modalità di insegnamento integrate con il gioco, CentroScienza propone un’ampia gamma di temi – biologia evolutiva, matematica, scienze della Terra, fisica, chimica, informatica ed economia – e di possibilità formative dai titoli accattivanti come: “Costruiamo un asteroide”, “Informazioni Top Secret!” e “Clima che scotta”. Anche in questo caso, gli incontri saranno disponibili su prenotazione in modalità online oppure in presenza nelle scuole del comune di Torino.

 

Le attività di “Biennale Tecnologia per le scuole” sono completamente gratuite e devono essere prenotate dagli istituti scolastici interessati sul sito di Biennale Tecnologia all’indirizzo: https://www.biennaletecnologia.it/biennale-tecnologia-le-scuole dove si trovano tutte le informazioni sulla proposta didattica.

 

Dalla scuola del passato un insegnamento per il domani

Anche quest’anno sarà avviato a Torino il progetto scolastico ispirato al libro “Iole Girardis. Una maestra rivoluzionaria negli anni ’20 del secolo scorso”, scritto da Laura Graziano

 

In un’epoca certamente complicata per il sistema scolastico, come quella post Covid che stiamo vivendo, è assolutamente arricchente ed utile richiamare l’attenzione nei confronti di figure che, nel secolo scorso, si sono dedicate all’educazione dei giovani. Le maestre dei primi anni del Novecento rappresentano, infatti, personalità ormai entrate quasi nella storia.

Il romanzo intitolato “Iole Girardis” della scrittrice Laura Graziano, edito da Albatros Editore, narra la storia di una giovane maestra, Iole Girardis. Si tratta di una vicenda storicamente accaduta, tratta dal suo diario personale. Iole ha combattuto perché l’istruzione primaria nei primi anni Venti del Novecento non venisse posta in secondo piano rispetto all’impiego dei bambini, da parte dei genitori, nei lavori agresti. Iole Girardis, sotto consiglio dell’Ispettore  Scolastico, arrivò persino a scioperare per ottenere un’aula in cui poter degnamente insegnare, al posto delle stalle che le vennero assegnate.

Questo libro ha ispirato un progetto scolastico che si propone di far conoscere agli allievi della scuola primaria le differenze intercorse tra la scuola di oggi e quella di cento anni fa, stimolando gli alunni a riflettere sui temi dei mutamenti accaduti in un secolo di storia (1920-1930), nella percezione non solo della figura dell’insegnante, ma anche dell’importanza che è andata via via assumendo l’istruzione nella società italiana.

Il progetto si configura in tutta la sua multidisciplinarieta’ e coinvolge lezioni di italiano, storia e matematica, in considerazione degli esercizi contenuti nel diario scritto dalla giovane maestra. Passaggi fondamentali del progetto didattico saranno l’inquadramento storico culturale della figura dell’insegnante Jole, donna realmente esistita, la valorizzazione delle differenze culturali e scolastiche intervenute nel corso del secolo nell’approccio all’insegnamento e la sua percezione da parte degli allievi e delle loro famiglie. Verranno inoltre presi in considerazione e analizzati l’insegnamento agli allievi con differenti abilità, il ruolo del contesto familiare e dell’impiego dei bambini nei lavori di natura agreste, e l’importanza dei cambiamenti intercorsi nella figura dell’insegnante.

Il progetto è gratuito.

Il costo del testo “Iole Girardis” ( Albatros Edizioni) da parte degli allievi o della scuola che aderiranno al progetto didattico sarà di 13.50 euro caduno. L’autrice destinera’ la quota di propria competenza all’Istituto scolastico che adotterà il progetto didattico ‘Iole Girardis’ al fine di fornire un concreto contributo all’istruzione.

Mara Martellotta

 

Referente del progetto didattico

 

Laura Graziano

Per avere maggiori informazioni :

info@lauragraziano.it

Misurazione della febbre a scuola: il Tar dà ragione a Cirio

Le scuole piemontesi continueranno a misurare la febbre agli studenti almeno fino al 14 ottobre

La domanda di sospensione cautelare del governo Conte, che aveva impugnato il decreto del presidente della Regione Alberto Cirio, è stata rigettata dal Tar.

Secondo il tribunale amministrativo regionale: “ il provvedimento regionale impugnato integra e non sovverte il contenuto della disciplina statale”.

Il 14 ottobre la causa sarà discussa in camera di consiglio e si prenderanno nuove decisioni.

Scuola: misurazione temperatura e organico, prosegue il braccio di ferro Regione-Governo

Il Presidente della Regione Alberto Cirio  dopo il primo giorno di riapertura delle scuole ha sottolineato innanzitutto che è il momento della vera ripartenza.

Ha inoltre spiegato che l’ordinanza che chiede alle scuole di verificare che la temperatura sia stata effettivamente rilevata dalle famiglie, come previsto dalle disposizione statali, è in vigore e “tutto sta funzionando bene, a riprova che l’operazione è più facile di quanto temuto dal ministero e che in Piemonte presidi, insegnanti e personale scolastico si dimostrano di gran lunga più efficienti di chi governa la scuola a livello nazionale”.

Il Presidente ha ribadito che “in un Paese normale la febbre la misura la scuola, mentre il Governo che ha imposto di verificare la temperatura dei dipendenti di fabbriche e uffici pubblici non lo ha fatto per i bambini, che sono soggetti delicati e che nel resto della loro giornata incontrano i nonni, che sono le persone più vulnerabili al Covid”.

Di fronte alla possibilità che l’ordinanza regionale possa essere impugnata dal Governo il Presidente ha confermato l’intenzione di andare avanti, richiamando il soprannome storico dei piemontesi, definiti “bogia nen”: “la Regione è convinta di essere nel giusto e non arretra di un passo, perché si tratta di una posizione condivisa dal mondo medico e pediatrico per la tutela della salute di ogni cittadino. Ha poi aggiunto che se l’ordinanza sarà impugnata, la Regione la difenderà nelle sedi opportune e ha ricordato le parole del Direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che nelle scorse ore ha dichiarato alla stampa che la scuola in Piemonte parte con 20.000 posti dell’organico da coprire. Una criticità che riguarda soprattutto gli insegnanti di sostegno e che nell’anno del Covid è ingiustificabile, perché ci sono stati mesi di tempo per risolvere quella che doveva essere una priorità e che quest’anno non è solo un problema di didattica, ma anche di sicurezza sanitaria”.

Sul tema della misurazione della temperatura è intervenuta anche l’Assessore all’Istruzione, Elena Chiorino. Ha detto che “l’ordinanza del Piemonte è di buon senso e che vuole garantire la massima sicurezza in classe. Quindi il fatto che i genitori misurino la temperatura già a casa come previsto dallo Stato, ma che poi le scuole verifichino che sia stato veramente fatto come richiesto dalla Regione, è una precauzione fondamentale per far funzionare la scuola”.

Scuola, il messaggio della Regione agli studenti

MESSAGGIO DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’ISTRUZIONE PER L’INIZIO DEL NUOVO ANNO SCOLASTICO.

Quello che inizia, così come quello che si è concluso formalmente a giugno, sarà uno degli anni scolastici più delicati e particolari dal Dopoguerra. Il coronavirus ci ha costretti a mesi di sacrifici, ha privato tutti noi di quella normalità di vita che davamo per scontata. 

Non ci siamo mai arresi, ci siamo ripromessi, fin dal primo giorno, che avremmo dovuto reagire, combattere per riconquistare ciò che ci era stato tolto.

E in questo senso non posso nascondere la grande soddisfazione per la riapertura delle scuole, che abbiamo fortemente sostenuto fin dal principio, lavorando senza sosta perché questo giorno tanto atteso potesse finalmente arrivare. 

Ed eccoci qui, finalmente, ad aprire i portoni dei nostri istituti con tutti gli accorgimenti per garantire il massimo della sicurezza e della tranquillità. Per tutti. 

Da oggi si guardi avanti e si riporti al centro la la scuola. Come ben scriveva il filosofo danese Soren Kierkegaard «la vita può essere capita solo all’indietro ma va vissuta in avanti». Ed è proprio sul futuro che, ora, abbiamo il dovere di guardare con fiducia, vigile serenità, sicurezza e determinazione. 

Non dobbiamo però commettere l’errore di concentrarci soltanto sul virus. Perché la vera sfida, oggi, con tutte le precauzioni garantite, deve essere quella di preoccuparci soprattutto del futuro dei nostri bambini e ragazzi. 

Sostenendo la qualità della didattica, rimettendo davvero la scuola e la qualità della stessa al centro dell’attenzione, consapevoli che è  proprio tra le mura dei nostri Istituti che si creano le basi, le radici, per formare le generazioni future. Radici che non possono attecchire e crescere solamente di fronte a uno schermo, nonostante le possibilità offerte dalla didattica a distanza favorite dai progressi della tecnologia. 

Per crescere, per imparare, occorre frequentare le scuole, respirare l’aria delle aule, ascoltare in presenza le lezioni insieme ai propri compagni, vivere ogni giorno il confronto con gli insegnanti e i professori. Nei quali si ripone tutta la mia fiducia, in quanto determinanti per trasmettere sapere, dare l’esempio, insegnare un metodo di studio e di lavoro che accompagnerà i loro allievi per tutta la vita.  

Riapriamo quindi le scuole facendoci trovare pronti, attenti, consapevoli di un rischio che non potrà, al momento, essere «zero», ma che non deve angosciarci nè prevalere sull’attenzione alla qualità dello studio dei nostri ragazzi.

Da qui il mio augurio di inizio anno, rivolto ai ragazzi, alle loro famiglie, agli insegnanti, ai dirigenti scolastici e a tutto il personale che opera negli Istituti è più che mai sentito:

che sia scuola in aula, di crescita  e di entusiasmo. 

Buona scuola a tutti!

Elena Chiorino

Riapertura delle scuole, la Regione: “Tutto il possibile per riprendere in sicurezza”

La Regione Piemonte è pronta ad affrontare l’apertura delle scuole “convinta di aver fatto tutto il possibile per quanto riguarda le materie di propria competenza”.

Il presidente Alberto Cirio ha definito quello di lunedì “il vero test per la ripartenza, che va superato tutti insieme. Ha quindi sostenuto che sono stati messi a punto tutti gli atti necessari, come l’aumento dal 50% all’80% della capacità di carico dei mezzi del trasporto pubblico locale grazie al costante confronto delle Regioni con il Governo per ottenere una soluzione che garantisce sicurezza e possibilità di spostamento, l’attivazione di 29 hot spot scolastici su tutto il territorio ai quali si possono portare i bambini con sintomi di contagio, fare il tampone e avere il risultato in poche ore, l’attivazione del nuovo Dipartimento per le emergenze e le malattie infettive, la rimodulazione dell’Unità di Crisi”.

Si è poi detto “dispiaciuto che il ministro dell’Istruzione abbia auspicato che il Governo impugni l’ordinanza di mercoledì, in quanto le Regioni hanno lavorato nelle ultime settimane per misurare la temperatura degli alunni a scuola. Ma lo Stato ha deciso di lasciare questa incombenza solo alle famiglie, mentre ha ordinato a uffici e fabbriche di farlo, senza considerare che bambini e ragazzi possono trasmettere il virus ai nonni. In Piemonte si è detto che non è sufficiente, che la misurazione a casa senza un efficace controllo a scuola non va bene, l’Usr ha risposto che la Regione non si fida delle famiglie. Nessuno ha tenuto conto delle famiglie negazioniste, che hanno già detto che la febbre ai loro figli non la misureranno perché il Covid non esiste. Quindi, si è chiesto il presidente, se si revoca l’ordinanza e un bambino entra a scuola dicendo che famiglia si è dimenticata di prendere la febbre, cosa si fa?”

Il presidente ha infine annunciato che la Regione è disposta ad aiutare le scuole ad approvvigionarsi di mascherine da consegnare ogni giorno agli alunni se lo Stato avrà difficoltà per la fornitura, perché non si può lasciare gli istituti senza questi dispositivi per neanche un giorno, ed ha sottolineato che la Regione ha approvato apposite linee guida sui comportamenti da tenere a scuola che portano la firma dei medici e dei pediatri.

L’assessore all’Istruzione Chiorino ha dichiarato che “la didattica a distanza deve essere uno strumento di emergenza, poiché le attività scolastiche devono essere svolte in presenza”.

L’assessore alla Sanità Icardi ha rilevato come “la situazione epidemiologica sia al momento sotto controllo. Quest’estate il Piemonte è sempre stato nella fascia di rischio basso, la settimana scorsa il rischio è diventato moderato, ma ora è tornato basso. Sul New York Times di oggi è pubblicato un articolo che colloca il Piemonte tra le Regioni più virtuose in Italia per minor numero di contagi negli ultimi sette giorni. Accanto alla scuola, l’impegno della Sanità si concentra in questi giorni anche sui fronti delle vaccinazioni antinfluenzali (il via è previsto nella prima metà di ottobre) e su quello della garanzia sanitaria ai seggi del referendum del 20 e 21 settembre.”

Torino sperimenta Next – Land, didattica innovativa per mille studenti

Next-Land è una scuola per esploratori di futuro. 5 scuole – 5 Enti di ricerca – 4 Enti finanziatori – 9 musei – 1000 studenti – 80 insegnanti – 20 ricercatori – 100 mamme – 40 orientatori – 40 tutor – 40 aziende – 3 quartieri

Dai quartieri torinesi Aurora, Barriera di Milano e Lucento parte il 14 settembre fino al 9 ottobre Next-Land: la sperimentazione di una didattica innovativa e diffusa che si svolgerà nei musei, nelle università, negli spazi aperti, oltre che in digitale.

Il progetto, creato dall’associazione torinese Next Level e sostenuto da Fondazione Vodafone Italia, FondazioneCompagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, è ispirato al romanzo di fantascienza Flatland e si rivolge a 1.000 studenti e studentesse delle scuole medie dei quartieri più fragili della città: un percorso biennale sulle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) che coinvolgerà i ragazzi e le ragazze di 5 scuole in laboratori in cui le STEM, saranno vissute in prima persona, con un approccio creativo ed esperienziale.

I ragazzi e le ragazze saranno protagonisti di attività che il Politecnico di Torino, l’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Università di Torino el’Università Suor Orsola Benincasa, insieme ai responsabili e alle responsabili della didattica di 9 musei torinesi, hanno progettato per inquadrare le discipline tecnico-scientifiche sotto una luce diversa, che nasca dalla fruizione del patrimonio culturale della città e dai luoghi della ricerca.

In scuole in cui il 90% degli iscritti è straniero e le condizioni socio-economiche sembrano predestinare i ragazzi e le ragazze all’esclusione dall’istruzione superiore, Next-Land vuole invertire la tendenza: per ampliarne bagaglio di conoscenza e strumenti di scelta, gli studenti e le studentesse saranno accompagnati da ricercatori e referenti museali in un’esperienza biennale che si avvia con 4 settimane di full immersionalla scoperta delle opportunità culturali e formative che offre la città.

Attraverso il gioco e l’esperienza i ragazzi e le ragazze parteciperanno a laboratori che trovano in Flatland un escamotage narrativo per approfondire le STEM.

Così, ad esempio, il teorema di Pitagora verrà raccontato attraverso l’espressione teatrale, nel laboratorio curato da Social Community Theatre mentre al Museo Egizio si approfondirà il sistema aritmetico degli Egizi, grazie a I conti per la tomba di Kha, attività progettata dall’Università di Torino, in cui i ragazzi e le ragazze, partendo dal sarcofago dell’architetto egizio, si cimenteranno con i calcoli fatti attraverso i geroglifici.

E se al Museo del Risparmio si interrogheranno sul valore della corretta informazione affrontando semplici problemi di economia e interagendo con i giochi digitali creati dagli informatici e dalle informatiche del Politecnico (e disponibili su un sito creato ad hoc), al MUFANT le classi si cimenteranno con Fantashake, un alternate reality game di genere fantasy, che si svolge in parte su pc, in parte su smartphone e in parte nelle sale espositive del museo.

I segreti della luce e della gravità saranno svelati attraverso le esperienze programmate allo Spazio 211, polmone verde di Barriera di Milano, che ospita i laboratori nati dalla collaborazione tra INFN e Associazione Italiana Studenti di Fisica, curatori anche dell’esperienza dedicata alle proprietà fisiche del colore, all’interno del MAO – Museo di Arte Orientale.

Al Politecnico l’ampio spettro di discipline tecniche sarà dimostrato attraverso esperimenti di chimica applicata e con la sperimentazione di Python, linguaggio di programmazione alla base di numerose applicazioni e software.

Una particolare attenzione sarà riservata al tema del gender gap, poiché le ragazze, soprattutto nei contesti più fragili, pur ottenendo risultati più brillanti dei loro coetanei, si scoraggiano più facilmente proprio a questa età e smettono di credere nei loro talenti, soprattutto in ambito tecnico scientifico. Per questo Next Land, vuole supportarle e far comprendere loro che possono essere leader del futuro esattamente come i loro coetanei maschi, al contrario di quanto accade in Flatland, in cui le donne sono relegate a essere per natura semplici segmenti, senza speranza di emancipazione sociale. Questa specifica suggestione narrativa ha ispirato il laboratorio che si svolgerà a Palazzo Madama, in cui si richiama la danza che le donne di Flatland mettono in scena durante la festa della Matematica, creando forme a spirale, analoghe a quelle architettoniche dello scalone di Juvarra.

Queste connessioni tematiche servono a raccontare che gli argomenti scelti sono anche espressione della volontà che NextLand sia anche uno strumento fattivo di integrazione di un ampio spettro di apprendimenti curriculari, che includano, oltre alle discipline tecnico-scientifiche, anche contenuti di arte, letteratura e, soprattutto, quelle competenze trasversali e di educazione alla cittadinanza, che permetteranno ai ragazzi e alle ragazze di compiere, con maggiore consapevolezza, le scelte sul proprio futuro formativo. Grazie al laboratorio di OGR, infatti, i ragazzi esploreranno i cambiamenti del mondo lavoro, confrontandosi con un ex-progettista delle Officine Grandi Riparazioni e con un startupper, preludio di un ciclo di appuntamenti di orientamento, previsti per la prossima primavera, tra scuola e territorio: in classe gli studenti e le studentesse, attraverso un nuovo gioco sperimentale si cimenteranno nella valutazione dei propri talenti e delle proprie attitudini, per poi confrontarsi con il mondo del lavoro, attraverso la visita alle realtà aziendali torinesi.

Nella volontà che le esperienze di NextLand diventino un patrimonio da disseminare, tanto in presenza quanto in digitale, il progetto per gli studenti e le studentesse corre in parallelo alla creazione di una cassetta degli attrezzi per gli insegnanti e le insegnanti, che avranno a disposizione video e schede di approfondimento, con i riferimenti ai piani degli apprendimenti.

L’obiettivo ultimo, infatti, è quello di costruire un’azione di sistema per l’intera comunità educante, che coinvolga enti di ricerca, fondazioni bancarie e istituzioni del territorio – di cui l’associazione NextLevel è stata collettore, grazie al sostegno degli enti finanziatori, che vogliono fare quadrato attorno a questi ragazzi e queste ragazze per accompagnarli nel loro percorso di crescita e formazione.

Parte l’anno scolastico 2020-21 all’Agnelli di Torino

1300 sacche di responsabilità verso gli altri e 1300 borracce per la tutela dell’ambiente

Con Missioni Don Bosco partner dell’iniziativa, gli allievi di Medie, Superiori e Cnos-Fap riceveranno un kit anti Covid-19 con l’attenzione rivolta ai coetanei di tutto il mondo

 

L’Istituto Agnelli, in collaborazione con Missioni Don Bosco, ha deciso di consegnare il primo giorno del loro rientro nelle aule una sacca e una borraccia a tutti gli allievi e a tutto il personale della scuola.

La sacca servirà a contenere gli indumenti che, per prevenzione del contagio, non si possono lasciare sugli appendiabiti; in questo modo si limitano i contatti con oggetti e con gli arredi. La borraccia contribuirà a ridurre l’uso della plastica e a preservare così l’ambiente da un rifiuto dannoso.

 

La Scuola italiana riparte e l’Istituto Agnelli è pronto ad avviare il nuovo anno scolastico “in presenza”, con tutti i laboratori attivi e in sicurezza. Ci sarà la massima attenzione per le misure preventive ma soprattutto si solleciterà quello spirito che da sempre caratterizza la scuola salesiana: l’educazione globale del giovane. Il rispetto, l’attenzione e la responsabilità costituiscono importanti aspetti dell’educazione nello spirito originario di Don Bosco.

In quest’ottica si è attivata la collaborazione con Missioni Don Bosco. «Ci siamo preparati, abbiamo immaginato cosa avremmo potuto fare e di cosa ci sarebbe stato bisogno – spiega don Claudio Belfiore, direttore dell’Istituto Agnelli –, e abbiamo guardato oltre: oltre l’ansia e il timore da Covid-19, oltre le misure contenitive del contagio, oltre i limiti posti dalla situazione attuale».  Il desiderio è quello di aiutare i ragazzi a non focalizzarsi solo sulle norme da seguire una volta rientrati a scuola, e di far capire loro che la responsabilità non si ferma entro le mura scolastiche ma prosegue a casa, nella loro città e nel mondo. «Siamo a Torino ed è qui che si concretizza il nostro impegno. Ma siamo anche nel cuore del pianeta, perché quello che succede qui da noi ha riflessi e riverberi ampi e inaspettati».

 

«Gli studenti italiani vivono per la loro parte il disagio ma anche le sfide positive di questa pandemia, e riteniamo che sia molto importante per loro capire quali condizioni vivano i loro coetanei in altri Paesi» spiega Giampietro Pettenon, presidente di Missioni Don Bosco. «I salesiani che operano in aree del mondo più sfortunate stanno cercando di offrire comunque le condizioni per proseguire la formazione scolastica. Ci sembra utile dare occasione ai nostri ragazzi di informarsi e di confrontarsi anche con situazioni estreme dove mancano aule, banchi e libri di testo, e gli insegnanti non possono far fronte ai loro compiti, ma dove ugualmente c’è la volontà di migliorarsi. Ci auguriamo che possa nascere un’amicizia fra studenti anche a distanza.»

 

Nella prima settimana di ritorno a scuola sono in distribuzione 1300 sacche e 1300 borracce personalizzate con i logotipi dell’Istituto Agnelli e di Missioni Don Bosco (v. fotografie allegate), così destinate:

– 440 kit per gli scolari delle Medie

– 270 kit per gli studenti del Tecnico

– 235 kit per gli studenti del Liceo

– 220 kit per gli allievi del CFP

– 86 kit peri i docenti di Medie e Superiori

– 28 kit per i formatori CFP.

 

All’attenzione per l’educazione si affianca il grande sforzo messo in campo dall’Istituto Agnelli per garantire il regolare svolgimento delle lezioni e delle attività. Nei mesi estivi, infatti, sono stati portati a compimento diversi lavori e acquisti, tra cui la ristrutturazione di aule e l’acquisto di 175 banchi monoposto e 6 banchi di pneumatica per il laboratorio di meccatronica.

Ulteriori informazioni sugli interventi di messa in sicurezza delle aule e dell’intero istituto Agnelli potranno essere forniti agli interessati.

 

I progetti in ambito scolastico che Missioni Don Bosco sostiene sono descritti nel sito https://progetti.missionidonbosco.org/educazione-e-formazione. Grazie per la cortese attenzione.