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Pragelato, torna la Coppa Italia per lo sci di fondo

La pista olimpica ancora protagonista.

La pista olimpica del fondo di Pragelato ritorna protagonista nel panorama dello sci nordico dopo la gara di Coppa Europa dello scorso gennaio. Dopodichè, purtroppo, la terribile pandemia ha bloccato qualsiasi attività e le stesse gare di valenza nazionale ed europea che si potevano eventualmente organizzare. Comunque sia, e grazie anche alla capacità e al dinamismo del nuovo gestore, la pista olimpica di Pragelato ricomincia a riprendere quota, seppur ancora in un contesto dominato da una dura emergenza sanitaria. Si tratta di una gara di Coppa Italia che si svolgerà a Pragelato il prossimo 13/14 febbraio. Due giornate importanti per questa disciplina sportiva. La prima giornata sarà in tecnica libera mentre la domenica in tecnica classica. Le gare saranno valide come qualifica della categoria Under 16 agli OPA GAMES di Pramanon mentre per la categoria senior saranno valide per la qualifica agli ultimi posti disponibili per i mondiali senior. Sono previsti circa 300 atleti e 200 tra tecnici e accompagnatori. Gare che, come ovvio, si svolgeranno senza pubblico e con un rigoroso rispetto del protocollo COVID al fine di permettere agli atleti di gareggiare in piena sicurezza.

“Comunque sia, e finalmente, si iniziano ad intravedere i primi segnali di speranza anche per lo sci nordico e Pragelato, puntualmente, è sempre in prima linea per la qualità dei suoi impianti e per la bellezza della sua pista olimpica”, commentano Giorgio Merlo, Sindaco di Pragelato e Mauro Maurino, Vice Sindaco.

Samuele Giraudo primo al Campionato Italiano Sci di Fondo Under 18

Si è disputato nel fine settimana a Clusone (BG): al suo fianco Acqua Sant’Anna. 

L’acqua di Vinadio sale sul gradino più alto del podio insieme al 17enne, anche lui di Vinadio, fuoriclasse dello sci club Valle Stura, l’arco alpino che sovrasta Cuneo e da cui sgorga l’Acqua Sant’Anna.

Grande soddisfazione per il successo di Samuele che si è distinto, tra gli oltre 80 atleti provenienti da tutta Italia, nella Specialità Sprint in tecnica classica Under 18. In 3 minuti ha concluso il percorso di 1,3 km, davanti agli altri atleti in gara, conquistando il primo posto dei Campionati Italiani, validi anche per la Coppa Italia, dove Samuele è nella top 10.

Vinadiese doc, Samuele Giraudo alterna la didattica a distanza agli estenuanti allenamenti quotidiani e confessa: “Nella mia borraccia non ci sono integratori, solo Acqua Sant’Anna. Il mio segreto è l’impegno, dedicare ogni giorno almeno 2 ore agli allenamenti e scegliere una dieta sana ed equilibrata”.

E’ un onore per noi sostenere e salire sul podio con Samuele Giraudo – dichiara Alberto Bertone, Presidente e AD Acqua Sant’Anna. Noi abbiamo portato la qualità dell’acqua della Valle Stura in tutta Italia e nel mondo e ci auguriamo che questo ragazzo possa continuare a portare il cuore di Vinadio sulle nevi nazionali e internazionali”.

Adolfo Kind, il padre dello “Ski” in Italia

Il nome Adolfo Kind forse non vi dirà molto, ma la passione per lo Sci in Italia la dobbiamo interamente a questo brillante imprenditore svizzero.

 

Adolfo Kind
Adolfo Kind

Grande amante della montagna, Adolfo Kind fondò il primo club italiano di sci a Torino ed è per questo considerato “il Pioniere dello Ski” nel Belpaese.

Era il lontano 1896, quando Adolfo Kind, ingegnere svizzero del canton Grigioni trapiantato a Torino , ricevette dalla Norvegia due paia di “strani” assi di frassino.

Erano i cosiddetti “Ski“, come erano chiamati nel Nord Europa, più simili a dei “pattini da neve“, già sperimentati con successo a Monaco ed a Grenoble dal 1891.

Entusiasta di questi nuovi attrezzi, l’ingegnere fece rapidamente proseliti tra i suoi amici industriali a Torino.

 

 

I primi “tests” di Kind (1896-1901)

Adolfo Kind
Villa Kind – Via Monti, 48

I primi collaudi degli ski si tennero al Parco del Valentino, a poca distanza dall’abitazione di Kind, lo Chalet in stile nordico ancora oggi visibile in via Monti, 48 (1904).

Confortati dai primi successi, Kind e i suoi pard scelsero presto nuove location alpine per sviluppare l’attrezzatura al meglio.

Teatro della prima discesa sugli Sci avvenuta in Italia – pochi lo sapranno – fu Giaveno.

 

Nel 1898, Kind vi salì in tram, e da lì raggiunse la vetta del Monte Cugno dell’Alpet (2.072 metri), passando per la località Prà Fieul, accanto a Punta Aquila, una delle stazioni sciistiche preferite dai torinesi, per la vicinanza al capoluogo, nel Novecento.

L’anno seguente, venne scelto il monte Tomba, sopra il lago del Moncenisio.

Adolfo Kind
Monte Cugno dell’Alpet

 

Lo Ski Club Torino, il n°1 in Italia (1901)

Nel 1901, Adolfo Kind e i suoi amici fondarono lo Ski Club Torino, forte del supporto del CAI (Club Alpino Italiano).

Primissimo in Italia, il Club aveva uno statuto preciso: fornire alle persone amanti della montagna “allenamento nel pattinaggio e nelle escursioni sciistiche””.

 

Sauze d’Oulx, il primo centro sciistico italiano (1906-1909)

Adolfo Kind
Capanna Kind – Sportinia

Nel 1906, lo Ski Club inaugurò a Sauze d’Oulx, piccolo comune dell’alta Valsusa, la prima stazione sciistica italiana.

Le prime lezioni di sci furono tenute dal norvegese Harald Smith, leggenda sciistica dell’epoca, che si era trasferito in Italia. Il popolare Campo Smith, culla dello sci a Bardonecchia, prese appunto il suo nome.

A Sportinia, sopra Sauze d’Oulx, troviamo ancora la Capanna Kind, che omaggia colui che viene che diede il suo meglio in questa avventura sportiva nuovissima per l’Italia.

Lo svizzero Kind – ormai “italianizzato”- non vide però compiersi del tutto il suo sogno, che stava diventando un vero e proprio progetto imprenditoriale: morì in un incidente sul Piz Bernina, nel 1907.

 

 

Bardonecchia: la passione diventa Sport (1909)

L’avventura pionieristica fu portata avanti orgogliosamente dal figlio, Paolo Kind, che creò ai piedi del monte Colomion (a Campo Smith, per l’appunto) il primo trampolino di salto con gli sci con l’aiuto di Harald.

Se vogliamo, il 1909 è data fondante per lo sci italiano. Nel febbraio di quell’anno, si tenne la prima edizione del Campionato Italiano Assoluto con le discipline di salto, fondo e discesa, davanti a 3000 incuriositi (e infreddoliti) spettatori.

La gara di salto fu vinta dallo stesso Paolo Kind, prima medaglia italiana della specialità. La sezione internazionale della competizione, vide invece trionfare Harald Smith con un salto di ben 43 metri, nuovo record del mondo.

Sfortunatamente, con la fine della prima guerra mondiale, l’attività di salto con gli sci a Bardonecchia finì.

Nel 1930 vennero costruiti i primi impianti di risalita e di conseguenza l’area si trasformò in una stazione di sci alpino.

 

“Passion lives here” – XX Giochi olimpici invernali (2006)

Nel 2006, a quasi 100 anni da quella prima storica gara, il salto ritornò a Bardonecchia, questa volta su un attrezzo diverso, lo Snowboard, “derivato” dallo sci e dall’intuizione di un uomo avanti coi tempi, Adolfo Kind.

A Sauze d’Oulx, culla dello sci Italiano e “casa” alpina di Kind, le Olimpiadi 2006 portarono il Freestyle, disciplina nata come elaborazione dello sci alpino: salti acrobatici e coreografie spettacolari.