SANITA’- Pagina 11

Tumori “da lavoro”, troppi casi: 1500 ogni anno

In Piemonte, si stima che ogni anno siano all’incirca 1.500 i nuovi casi di tumori legati al lavoro, anche se tale correlazione  spesso non viene individuata in via ufficiale

 L’ordine dei medici ritiene che siano necessarie iniziative di formazione, un sistema di valutazione della storia lavorativa dei pazienti, maggiori risorse per medicina del lavoro e Spresal, oltre alla creazione di un registro nazionale dei tumori di origine professionale e l’avvio di una Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza sanitari regionali.

Si tratta soprattutto di tumori al polmone e alla vescica, con circa 600 nuove diagnosi connesse al lavoro, ma  il cui riconoscimento e segnalazione varia rispettivamente fra il 5-10% e fra il 10-15%. I dati emergono dal Dossier sui tumori occupazionali a bassa frazione attribuibile a cura della Commissione Salute e Sicurezza Ambienti di lavoro e di vita dell’ordine dei medici di Torino. Gli studi rivelano che il 4-5% dei tumori maligni è da attribuire a fattori legati al lavoro, con precise differenze rilevanti a seconda dei casi. Il mesotelioma pleurico, ad esempio,  è ampiamente riconosciuto come lavoro correlato, mentre per altre patologie il nesso con l’attività di lavoro  è in genere  sottostimato. Un  lungo periodo di latenza fra esposizione al fattore di rischio e l’insorgere della malattia e la comunicazione agli organi di vigilanza e all’Inail rappresentano i problemi principali.

Il “vascello” dei vaccini nella bufera del sospetto

Per il ciclo “Scienze & Salute”, coordinato fra le Accademie di Medicina e delle Scienze, martedì prossimo 18 febbraio, alle ore 16, nella Sala dei Mappamondi in via Accademia delle Scienze 6 a Torino, interverrà Guido Forni, professore di Immunologia all’Università di Torino e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei

Introdotto da Amalia Bosia, professore emerito di Biochimica nonché socio di entrambe le Accademie, Forni darà il suo contributo al tema “Vaccini, vascello dell’intelligenza umana nella bufera del sospetto”.

Si è occupato degli aspetti immunitari del rapporto tumore – ospite e ha messo a punto terapie innovative, attraverso la vaccinazione alle citochine che attivano il sistema immunitario nell’individuare cloni nascosti di cellule neoplastiche e di bloccarne la crescita.

Asl: come azzerare le perdite?

“Sforare i bilanci delle Asl non è più ammissibile e l’Assessorato alla Sanità farà quanto è in suo potere per scoraggiare le Aziende sanitarie a ricorrere al concetto di perdita programmata, che tanti danni sta procurando alle casse della Regione”

Lo ha annunciato  l’assessore alla Sanità, Icardi,  in quarta Commissione, dedicata all’esame del disegno di legge 68, “Bilancio di previsione finanziario 2020-2022”, per le materie di competenza.

Per farlo sono allo studio alcune “ricette”: il confronto dei bilanci intermedi delle Asl e l’accorciamento dei tempi per la rendicontazione degli obiettivi dei direttori, l’abolizione del concetto di “perdita programmata”; ma anche il ripristino dell’organigramma dell’Assessorato, cui al momento mancano quattro dirigenti sugli otto previsti, il potenziamento delle attività di farmacovigilanza in collaborazione con Aifa e il coinvolgimento di Ires sulle tematiche economico sanitarie.

I commissari dei gruppi Pd, M5s e Luv si sono dichiarati disponibili a collaborare attivamente e costruttivamente con la maggioranza per “far funzionare” la Sanità piemontese sottolineando la necessità di conoscerne con esattezza i dati e le cifre. La discussione sull’argomento continuerà nella prossima seduta.

La Commissione ha anche incontrato – alla presenza della vicesindaca – i componenti della Commissione Sanità del Comune di Torino in merito al finanziamento regionale dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e della domiciliarità.

Si è trattato di un primo incontro, in cui i commissari del Comune di Torino hanno presentato le proprie richieste. Ne seguiranno altri alla presenza degli assessori regionali alla Sanità e alle Politiche sociali.

La vicepresidente della Commissione comunale ha sottolineato che i problemi relativi ai Lea e alla domiciliarità riguardano prevalentemente il Comune di Torino, la cui percentuale di invecchiamento è tra le più alte in Italia e in cui il 40% dei nuclei famigliari è composto da un solo componente. Sono disciplinati dalla legge regionale 10/10 che prevede interventi mirati a favore sia degli anziani non autosufficienti ricoverati in struttura, sia residenti nel proprio domicilio.

“È necessario – ha dichiarato – che la Regione si ponga il problema della programmazione per far fronte a una situazione in cui le richieste sono in continuo aumento e le liste d’attesa sempre più lunghe. Il Consiglio comunale, a tal proposito, ha approvato una serie di documenti e atti d’indirizzo”.

Omeopatia e fake news in medicina

Un incontro aperto al pubblico per far chiarezza sul tema e approfondire insieme l’epidemia di coronavirus

Martedì 11 febbraio
alle ore 17.00
presso Centro Medico Diagnostico (CeMeDi) Corso Massimo D’Azeglio 25, Torino



Da tempo, ormai, si dibatte sul tema dell’efficacia dell’omeopatia, nonostante questa sia esclusa dalla scienza, il che, spesso, lascia numerosi dubbi ai cittadini che si ritrovano disorientati. A questo si lega, più in generale, il tema delle fake news in ambito medico che, spesso, possono anche portare a scelte terapeutiche completamente errate. Per questo motivo, il Centro Medico Diagnostico di Torino (CeMeDi), struttura del gruppo sanitario Lifenet Healthcare, ha deciso di organizzare un incontro aperto al pubblico proprio su questo tema.
Inoltre, a fronte degli ultimi fatti recenti, si parlerà anche di Coronavirus.

Ci farebbe quindi molto piacere ospitarla alla tavola rotonda dal titolo “Omeopatia e fake news in medicina” che si terrà il prossimo 11 febbraio a partire dalle ore 17.00 presso CeMeDi in Corso Massimo D’Azeglio 25 a Torino.

Parteciperanno in qualità di relatori:

  • Daniele Banfi, giornalista scientifico, Fondazione Umberto Veronesi e La Stampa
  • Roberto Burioni, professore Università San Raffaele, direttore scientifico Medical Facts
  • Gianni Nardelotto, CEO CeMeDi

Modererà:

  • Gianluigi Nuzzi, giornalista e saggista CeMeDi S.r.l. Società Unipersonale

E’ la Giornata del 112. Aperte le sedi operative del Piemonte

Martedì 11 febbraio si celebra la Giornata Europea del Numero Unico 112 e viene diffuso dalla Regione Piemonte il report con i dati dell’attività del servizio che in Piemonte è stato introdotto, dapprima in via sperimentale, nel giugno 2017, con 2 centrali uniche di risposta (Grugliasco e Saluzzo) e postazioni remotizzate ad Aosta

Sono stati 1.772.675 i contatti gestiti nel 2019 dalle Centrali operative del Numero Unico Europeo 112 di Piemonte e Valle d’Aosta: 959.897 dalla Centrale di Grugliasco mentre a Saluzzo sono stati 762.778.

Lo scorso anno il tempo medio di attesa alla risposta è stato di 5 secondi, mentre il tempo medio di gestione è stato di 44 secondi. Nella sede di Grugliasco sono attivi 44 operatori, 37 a Cuneo.

Le due sedi operative saranno aperte (orario 10-12 e 16-18) a tutti i cittadini che vogliono visitarle per rendersi conto di persona di come funziona il servizio.

L’Assessore regionale alla Sanità ricorda che è fondamentale per il buon funzionamento del servizio la collaborazione con tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti: Ministero dell’Interno attraverso le Prefetture, Questure, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, e per Regione Piemonte il Dipartimento interaziendale Emergenza sanitaria del 118, i Dirigenti Centrali operative uniche 112 di Grugliasco e Saluzzo, le Direzioni delle Aziende sanitarie Città della Salute di Torino e Cuneo 1.

La direttiva europea prevede che attraverso il 112, sia da telefono fisso che da cellulare, il cittadino europeo possa chiedere l’intervento di emergenza grazie a una centrale operativa in grado di smistare la richiesta al terminale adeguato.

Il servizio consente una maggiore rapidità degli interventi di soccorso e la razionalizzazione dei costi e delle risorse. E’ prevista l’accessibilità anche a persone con disabilità e un servizio di risposta multilingue: la risposta è prontamente offerta entro 6 secondi in lingua italiana, inglese, francese e tedesco (in alcune aree il servizio è disponibile anche in lingua slovena).

In Italia al momento restano attivi i numeri di emergenza nazionali: il 113 della Polizia di Stato, il 115 dei Vigili del Fuoco, il 118 per il Soccorso sanitario.

Il Numero Unico Europeo 112 è stato introdotto nel 1991 con la direttiva 91/396/CEE, per mettere a disposizione dei cittadini un numero di emergenza unico per tutti gli Stati membri. Il 112 si è aggiunto così ai numeri di emergenza nazionali.

Dal 1998 la normativa europea impone agli Stati membri di garantire che tutti gli utenti di telefonia fissa e mobile possano chiamare gratuitamente il 112. Dal 2003 inoltre gli operatori di telecomunicazioni devono fornire ai servizi di emergenza informazioni sulla localizzazione del chiamante per consentire loro di rintracciare rapidamente le vittime di incidenti.

Attualmente non superano il 30% i cittadini europei che conoscono il 112 come numero unico europeo d’emergenza, accessibile sia in patria sia all’estero.

Per questo motivo sono previste iniziative di sensibilizzazione ed informazione ai cittadini ed è stata istituita la Giornata Europea del NUE 112 che si celebra in tutti i Paesi.

Coronavirus, ecco come la Regione sta gestendo la situazione

La Regione Piemonte ha attivato il sistema di prevenzione e controllo sanitario e mantiene uno stretto contatto con il Ministero della Salute

Anche sul territorio piemontese sono state prese tutte le precauzioni necessarie per contrastare il virus.

Recepite tutte le indicazioni ministeriali relative a:

  • definizione di “caso
  • modalità di segnalazione al sistema di sorveglianza regionale e nazionale
  • misure di biosicurezza da adottare nelle strutture cliniche e in caso di isolamento domiciliare del paziente
  • procedure e i materiali per la protezione individuale degli operatori sanitari
  • disinfezione e protocolli specifici per le diagnosi di laboratorio

Coinvolti i servizi sul territorio regionale

  • SeReMi, il servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive
  • il sistema regionale 118 
  • le Direzioni generali e sanitarie delle aziende sanitarie ed ospedaliere
  • i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL

L’impegno per la rete epidemiologica nazionale

La Regione Piemonte lavora per costruire, nel miglior modo possibile e velocemente, una rete nazionale epidemiologica, evitando inutili allarmismi: l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che l’Italia abbia impostato le misure più significative a livello mondiale.

Approfondimenti e contatti

Il Ministero della Salute che ha attivato una task-force che si riunisce quotidianamente e ha rafforzato la sala operativa del numero verde 1500 attivo 24 ore su 24 con medici formati ad hoc e mediatori cinesi. Ulteriori informazioni e aggiornamenti sono disponibili sul sito del Ministero della Salute

Tumori cutanei: diagnosi sempre più precoci. Congresso a Torino

 Terapie sempre più mirate ed efficaci

Venerdì 7 (dalle ore 10,30) e sabato 8 febbraio 2020 (dalle ore 8,30), presso lo Starhotels Majestic (corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino), si terrà il II° Congresso di Oncologia dermatologica dal titolo “Terapie innovative in Dermo–oncologia – non solo melanoma”

Il congresso è organizzato dalla Clinica Dermatologica universitaria (diretta dalla professoressa Maria Teresa Fierro) e dalla Dermatologia chirurgica (diretta dalla dottoressa Virgina Caliendo) della Città della Salute di Torino. L’incidenza del melanoma in Italia, ed in modo particolare a Torino, mostra un trend in costante aumento, ma la diagnosi precoce e la prevenzione permettono di ridurne la mortalità. Negli ultimi anni lo sviluppo delle conoscenze in ambito di patogenesi molecolare dei tumori cutanei e di immunooncologia ha portato allo sviluppo e sperimentazione in ambito clinico di una serie di nuovi composti sia come target therapy a bersaglio molecolare sia come immunoterapia. Il melanoma rappresenta chiaramente il prototipo per tali innovazioni, tuttavia a fianco del melanoma, anche nell’ambito delle altre neoplasie cutanee, sono a disposizione o si stanno affacciando come trials clinici nuove molecole. La disponibilità di questi nuovi farmaci apre rilevanti scenari in ambito di gestione terapeutico ed impiego clinico, andando ad integrarsi con quelle che sono le note e consolidate strategie di terapia, quali la chirurgia e la radioterapia, alle quali negli ultimi anni si é andata associando anche la
elettrochemioterapia quale valida opzione di terapia loco – regionale. Il presente evento si propone quindi di sviluppare le tematiche emergenti in ambito non solo di melanoma, ma anche delle altre neoplasie cutanee, coniugandole con le rispettive implicazioni in ambito clinico terapeutico e soprattutto filtrandole attraverso il lavoro integrato multidisciplinare della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta.

Sanità, Rifondazione: “Cosa devono sopportare ancora i cittadini?”

“… La situazione è drammatica e ci vede già con un piede nel prossimo Piano di rientro”

“… Ogni Azienda sarà chiamata a mettere in campo misure per stare dentro il budget assegnato”

L’Assessore Icardi sa bene che in Piemonte, con l’assenso della Giunta Chiamparino prima e di quella di centrodestra ora,  la Sanità è già rientrata dai deficit pregressi attraverso misure come riduzione di servizi, chiusura di ospedali, riduzione delle risorse destinate a prevenzione, servizi territoriali, assistenza ai soggetti deboli.

Oltre ai problemi legati alle liste di attesa, negli ospedali oggi esiste una vera e propria emergenza dovuta alla crescente carenza di medici e infermieri. Si stima infatti che lasceranno il lavoro per raggiunti limiti di età, dal 2019 fino al 2025, circa 2.004 medici – evidenziando le carenze maggiori in settori come medicina di emergenza e medicina di urgenza – e 1.260 infermieri. Anche il pensionamento di molti medici di base rischia di lasciare tantissimi pazienti “scoperti”.

Il Piano Sanitario Regionale presentato dalla precedente maggioranza politica e confermato da quella attuale di centro-destra, prevede progetti di edilizia ospedaliera a Verbania, Moncalieri, Veruno, Cuneo e, in particolare, a Torino e Novara, con la formula del partenariato pubblico e privato, dove si stima che gli interessi sarebbero altissimi. A Novara è prevista la costruzione di un nuovo ospedale dove la partecipazione finanziaria privata ammonterebbe al 70%.

La scelta di finanziamento attraverso il cosiddetto partenariato pubblico-privato, oltre a un grosso impegno finanziario a carico della Sanità piemontese, porterà all’individuazione di un soggetto privato che per 26 anni sarà “proprietario” dell’ospedale e che, di fatto, potrebbe anche cedere a uno speculatore finanziario la riscossione del canone di affitto (in Toscana sono già tre gli ospedali che, con questo sistema, sono finiti nelle mani di un Fondo speculativo americano).

Cosa devono accettare ancora i cittadini e gli operatori del settore per soddisfare l’ingordigia di una politica fatta di tagli alla sanità pubblica che vanifica senza soluzione di continuità l’elementare diritto delle persone alla salute?

L’appetito dei privati trova inoltre una sponda talmente diretta in questa Giunta, che l’Assessore ha già promesso loro il prelibato piatto dei Pronto Soccorso, scegliendo Alessandria come “laboratorio” nazionale.

Icardi è stato molto chiaro: “Perchè no? … una svolta nel rapporto con il privato che rimetta in discussione vecchie certezze…”,  chiarendo che la scelta ricadrà anche su reparti come Cardiologia, Traumatologia e Ortopedia. Anche se, di fronte ad alcune, timide perplesssità,  ora sembra rallentare: “… assegnare ai privati la gestione dei Pronto soccorso è un’idea ancora tutta da valutare…”, in attesa dell’approvazione dell’Autonomia Differenziata, di fatto una vera e propria secessione dal S.S.N.

Facciamo appello alle Associazioni di settore, ai Sindacati: in Sanità, più che mai, meglio una decisa prevenzione da attuare con la lotta, perchè, se si permette che il processo inizi, sarà molto difficile fermarlo.

 

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Segreteria regionale del Piemonte

Coronavirus, l’assessore alla Sanità in visita all’aeroporto

L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Icardi,  ha visitato ieri  sera l’aeroporto di Caselle dove,  come anche all’aeroporto di Levaldigi, è attiva la sorveglianza sanitaria sui passeggeri in arrivo con tutti i voli internazionali, anche se non diretti, dalla Cina

Accompagnato dal direttore dell’aeroporto Lorenzo Gusman e dal vicedirettore Francesca Soncini, l’assessore ha visitato l’area off-limits dove avvengono i controlli, ringraziando il personale del Servizio 118 della Regione Piemonte e i volontari che se ne stanno occupando con grande efficienza e professionalità.

In particolare, si è complimentato per l’organizzazione del servizio con i responsabili dell’aeroporto e il direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza del Piemonte 118, Mario Raviolo.

Telemedicina e innovazione, Allasia: “Strumenti essenziali per il territorio”

Il  Consiglio regionale del Piemonte ha promosso a Palazzo Lascaris il convegno “Telemedicina e innovazione in medicina nella Sanità regionale”

L’evento, curato dall’Associazione Sanità del Piemonte Orientale (Aspo) e patrocinato dalla Federazione interregionale degli ingegneri del Piemonte e della Valle d’Aosta (Fiopa), dall’Università del Piemonte Orientale (Upo), dal Politecnico e dall’Ordine degli ingegneri di Torino ha visto la partecipazione  di professionisti e di “addetti ai lavori” provenienti dall’Italia e dall’estero.
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“L’evoluzione  demografica a cui stiamo assistendo ormai da alcuni anni, l’invecchiamento della popolazione, l’incremento delle patologie croniche con la conseguente modifica dei bisogni di salute della popolazione, – ha detto nel suo intervento il presidente dell’Assemblea regionale Stefano Allasia – rendono sempre più necessaria una riorganizzazione strutturale della rete dei servizi sanitari offerti al cittadino affinché si possa mantenere lo standard qualitativo e la sostenibilità del nostro Sistema Sanitario”.
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“Per questo credo e  sono convinto – ha concluso il presidente – che la telemedicina sia lo strumento essenziale per i nostri territori lontani dai centri ospedalieri  specializzati, perché  permette la cura e la gestione del paziente in remoto, fornendo servizi sanitari a distanza e contribuendo cosi a razionalizzare l’intervento sanitario mirando non da ultimo, al contenimento e all’ottimizzazione della spesa sanitaria  oggi sempre più in crisi nelle regioni”.