RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 38

OLIMPIADI. BOETI: “UN FALLIMENTO DEL GOVERNO. CON L’ASTRUSA FORMULA A TRE L’ESITO ERA SCONTATO

È finita come temevamo: la candidatura italiana per le Olimpiadi 2026 è morta. Un fallimento del Governo che non è stato in grado di fare gioco di squadra con i territori interessati, neppure con quelli governati da forze politiche amiche dell’esecutivo. Un fallimento dell’amministrazione comunale che non è riuscita a ritagliare per Torino un ruolo da protagonista, valorizzando l’esperienza e le competenze del 2006. Sono sempre stato convinto che Torino avesse le carte in regola per tornare ad ospitare i Giochi invernali e che un’Olimpiade alpina spalmata su tre località distanti 500 km non avesse senso: l’esito fallimentare è anche frutto di quella astrusa formula a tre. Perdiamo un’importante occasione di rilancio che avrebbe restituito passione e visibilità alla nostra città.

Nino BOETI

Presidente Consiglio Regionale del Piemonte

A proposito di anno scolastico

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani, in occasione dell’avvio dell’anno scolastico 2018/2019, augura a tutti gli studenti un proficuo e sereno inizio. Aiutiamo i nostri giovani a dispiegare il proprio talento e a coltivare le proprie passioni, con grande fiducia, senza alcuna diffidenza, soprattutto a scuola, luogo di incontro, crescita, condivisione e sperimentazione per eccellenza; benché esista una frangia di ragazzi disorientati, con i quali è difficile confrontarsi, specialmente in tali circostanze, gli sforzi della comunità educativa devono essere raddoppiati, al fine di recuperare e ripristinare il dialogo, spesso ostacolato da una serie di fattori socio-economici o di carattere individuale, per avviare le dinamiche relazionali a una maggiore distensione, comunque foriera di progresso. Tra studenti e insegnanti devono stabilirsi rapporti di empatia, di rispetto e di cordialità; in maniera particolare, però, la fiducia dei giovani e delle famiglie nei confronti degli educatori dovrebbe essere indispensabile. Invitiamo i genitori a partecipare alla vita della scuola in modo autenticamente costruttivo, rispettando le regole e i ruoli. Auguriamo a tutto il personale coinvolto, direttamente e indirettamente, nelle attività formative e in primo luogo agli studenti di attraversare i mesi che li separano dal termine delle lezioni nella maniera più positiva possibile, traendo ciascuno linfa vitale e nuove competenze dalle esperienze di ogni giorno. In particolare, agli insegnanti esprimiamo tutto il nostro apprezzamento per l’elevata missione a cui sono chiamati e che sarebbe giusto potessero svolgere con la necessaria serenità, economica e affettiva, richieste per svolgere al meglio il proprio compito. Al ministro Bussetti, che più volte di recente ha rassicurato i docenti fuori sede, e alle forze politiche chiediamo che vengano una volta per tutte alleviati i disagi, economici e affettivi, di chi, dedito al proprio lavoro, parte per lunghi periodi, abbandonando la propria famiglia, per arricchire umanamente e professionalmente altre realtà. “Condizione essenziale di progresso è che all’interno della scuola, prima che altrove, maturi una nuova consapevolezza del valore ineliminabile del lavoro, delle responsabilità individuali, della solidarietà verso gli altri, quali che siano le loro idee, dell’integrità verso la cosa pubblica e nei rapporti privati.” (Sandro Pertini)

Prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

 

Rete Bianca per un progetto civico piemontese

“Una 2 giorni a Susa il prossimo 6/7 ottobre per riaggregare il cattolicesimo politico e per rilanciare il progetto ‘civico’ in Piemonte in vista delle prossime elezioni regionali. È questa l’iniziativa politica promossa da Rete Bianca Piemonte che porterà a Susa politici, intellettuali, imprenditori ed esponenti dell’associazionismo cattolico nazionale. L’obiettivo – sostengono i promotori dell’iniziativa Merlo, Leo e Carmagnola – e’ quello di recuperare all’impegno politico il mondo cattolico democratico, popolare e sociale profondamente sfiduciato rispetto alle tradizionali forze politiche e, soprattutto, di rilanciare quel civismo che resta una carta decisiva per ridare qualità e fiducia alla politica. A partire, appunto, dalle prossime elezioni regionali piemontesi dove Rete Bianca parteciperà con altre esperienze civiche che in questi anni si sono già caratterizzate sul terreno amministrativo e politico. E il convegno di Susa e’ il momento decisivo per illustrare questo progetto politico, culturale e civico che parte dall’area cattolica ma che, come ovvio, non si ferma al mondo cattolico di riferimento ma si estende a tutti coloro che dopo il voto del 4 marzo si sono definitivamente allontanati da quei partiti – a cominciare dal Pd, Forza Italia e Udc – usciti seccamente sconfitti dalle urne e non più riproponibili come cardini di una alternativa politica all’attuale maggioranza di governo”.

Contabilità: corso Enaip

Ci sono ancora pochi posti per iscriversi al corso proposto da EnAIP Grugliasco: ELEMENTI DI CONTABILITÁ PER PICCOLE E MICRO IMPRESE.

Il percorso ti permetterà di acquisire le conoscenze necessarie per intervenire nei processi amministrativo-contabili propri delle piccole e micro imprese: verrà approfondita la normativa e la gestione operativa in regime di contabilità semplificata; attraverso il supportato di applicativi gestionali dedicati saranno erogati contenuti riferiti alla procedura contabile, alla codifica dei documenti e alla gestione della documentazione IVA. Il corso, della durata di 40 ore, è aperto alle persone occupate ed è finanziato al 70% da Regione Piemonte e Fondo Sociale Europeo. Al termine rilascia un Attestato di Validazione delle competenze. Per informazioni e pre-iscrizioni: www.enaip.piemonte.it oppure:

CSF GRUGLIASCO

Via Somalia 1/b – 10095 Grugliasco (To)

Tel: 011.7072210

E-mail: csf-grugliasco@enaip.piemonte.it

Rai, interrogazione di Bergesio e Tiramani sul Centro di Produzione Tv di Torino

I parlamentari piemontesi della Lega, il senatore Giorgio Maria Bergesio e l’onorevole Paolo Tiramani hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Commissione Parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi per situazione del Centro di Produzione Tv di Torino.

“Il Centro di Produzione Tv di Torino è riconosciuto per la sua vocazione professionale alla realizzazione di programmi televisivi del segmento ‘kids’, nonché per la produzione di fiction di alta gamma, quali ‘Non uccidere’, ‘Romanzo Famigliare’, ‘I topi’, ecc., prodotti di riconosciuta e apprezzata qualità tecnica. Le istituzioni piemontesi svolgono in sinergia con la Film Commission Torino Piemonte attività attrattive e di stimolo alla realizzazione dell’industria cinematografica sul proprio territorio.  Una presenza di lavoratori stagionali del Cinema con riconosciuta professionalità oltre a un indotto di servizi di supporto alle attività cinematografiche con un buon potenziale di sviluppo”. Nel documento si evince come ad oggi siano”non operativi e in stato di abbandono” gli studi dell’azienda italiana di proprietà pubblica Lumiq Studios Srl, con sede in Torino nel complesso di Virtual Reality & Multi Media Park, “posseduta da Comune di Torino, Città metropolitana di Torino, Regione Piemonte, e Politecnico di Torino, attualmente gestita da Rai in regime di sub-concessione – fino a tutto ottobre 2019, salvo proroghe – al fine di utilizzare gli studi televisivi ivi situati per la realizzazione di fiction e contribuendo alle spese di gestione ordinaria per circa 160 mila euro l’anno. L’azienda Rai ha concesso in appalto a studi Esterni a Roma la realizzazione della fiction ‘Il paradiso delle Signore’ con un contratto di circa 17 milioni di Euro, a seguito del mancato accordo sindacale proposto ai lavoratori del Centro di Produzione Tv di Torino”. Considerato l’obiettivo comune delle istituzioni di “trovare una mediazione e non perdere una produzione ambiziosa con ricadute economico-produttive per la Rai e per lo sviluppo del territorio piemontese”, Bergesio e Tiramani chiedono agli attuali ai vertici aziendali se “non ritengano particolarmente grave l’affidamento in appalto totale della fiction in studi Esterni a Roma”, se sia stato “valutato e proposto un diverso apporto di risorse Rai alla coproduzione al fine di impiegare gli studi Rai e Lumiq”, se “le motivazioni che hanno indotto la Rai ad attuare durante la trattativa sindacale con le Rsu di Torino lo ‘spoils system dei funzionari’ del Centro di Produzione Tv di Torino e quali azioni intenda effettuare la Rai presso il Centro di Produzione Tv di Torino “al fine di rilanciare le competenze per la realizzazione di fiction di alta gamma sul territorio piemontese”.

 

 

(foto: il Torinese)

Il Teatro Stabile ricorda Ceronetti

NEL GIORNO DELLA SUA SCOMPARSA 

Il Presidente Lamberto Vallarino Gancia, il Direttore Filippo Fonsatti e il Direttore artistico Valerio Binasco, insieme a tutti i colleghi, ricordano con ammirazione e affetto Guido Ceronetti, un intellettuale unico e un artista eccentrico e visionario che nel corso degli anni ha concesso al Teatro Stabile il privilegio di collaborazioni entrate nella memoria del pubblico



Il Teatro dei Sensibili di Guido Ceronetti – scrive Pietro Crivellaro, già Direttore del Centro Studi dello Stabile -, teatrino tascabile di marionette minuscole con boccascena e fondali non più ampi di un foglio protocollo aperto, approdò al Teatro Stabile di Torino nel 1985 grazie al nostro Centro Studi per la messa in scena della Iena di San Giorgio . L’inconsueto spettacolo, allestito con il decisivo contributo della Lancia, propiziato dal dirigente e scrittore Oddone Camerana, grande amico ed estimatore di Ceronetti, debuttò nella cornice ancora più inconsueta della cappella tardo-barocca dell’ex cimitero di San Pietro in Vincoli, allora appena restaurato dal Comune, dopo lungo abbandono e in attesa di destinazione. L’assessore alla cultura di Torino era allora il professor Giorgio Balmas, l’inventore dei Punti Verdi e di Settembre Musica, e direttore dello Stabile il regista Ugo Gregoretti.  Il primo ciclo di recite si svolse nel mese di giugno 1985. A ogni recita potevano accedere non più di trenta spettatori. Ripreso nell’autunno 1986, lo spettacolo compì una breve tournée che si concluse con una recita straordinaria al Quirinale, offerta dallo Stabile di Torino al Presidente della Repubblica Francesco Cossiga (4 dicembre 1985).  Dopo la Iena , Ceronetti realizzò ancora con il Centro Studi dello Stabile nel 1988 Mystic Luna Park , un innovativo variété di numeri assortiti in cui il poeta e scrittore torinese sperimentò per la prima volta le “marionette ideofore”, nuove figurazioni onirico-surreali più vicine al suo repertorio creativo. Dopo alcune recite estemporanee a Torino, nella sala riunioni del quotidiano La Stampa  (allora in via Marenco), nella sede dell’editrice Einaudi e al Cottolengo, lo spettacolo compì una breve tournée a Sanremo, Lugano, Firenze e al Pier Lombardo di Milano, ospite di Franco Parenti.  Tornò a collaborare con il Teatro Stabile di Torino sotto la direzione di Mario Martone: nel 2009 infatti lo Stabile dedicò a Ceronetti un lavoro articolato con un nuovo allestimento de I misteri di Londra  e la messa in scena di Albergo Ceronetti realizzata in coproduzione con Egumteatro. Inoltre, nel 2011, al Teatro Gobetti di Torino, Guido Ceronetti presentò al suo pubblico una serata “non destinata a ripetersi” dal titolo Finale di Teatro , un suo simbolico “addio al teatro”.  La documentazione di queste produzioni è consultabile sul nostro archivio digitale (http://archivio.teatrostabiletorino.it/ ). Anche se Guido Ceronetti ha affidato il suo archivio alla Biblioteca Cantonale di Lugano, i materiali scenici del suo Teatro dei Sensibili, ossia marionette e scenografie, sono stati da lui donati nel 2004 al nostro Centro Studi, rimasto un suo punto di riferimento a Torino anche nei suoi ultimi anni di attività. 

PERIFERIE, FORZA ITALIA: NON SI GOVERNA CON PROMESSE VAGHE

“CONTRO LA PRESA IN GIRO DEL GOVERNO”

Dichiara l’on. Osvaldo Napoli, responsabile Enti locali del gruppo FI alla Camera:

 Il governo ha mandato segnali di fumo per quanto riguarda il ripristino dei fondi per il bando periferie ma quasi nessuno dei sindaci presenti al vertice con il presidente Conte ha visto l’arrosto dietro Il fumo. Con l’eccezione del sindaco Appendino, evidentemente spettatrice di un altro film, i primi cittadini ricevuti ieri a Palazzolo Chigi hanno capito che il fondo di 1,6 miliardi non sarà ripristinato con un emendamento nel decreto Milleproroghe, come sarebbe stato logico, ma dovrebbe essere affrontato con un decreto ad hoc non si sa quando. È un comportamento inaccettabile per i sindaci e per quelli in particolare che hanno impegnato capitoli di spesa per le periferie. Forza Italia contrasterà in tutti gli organi e con ogni mezzo questa presa in giro, se il Governo non restituirà agli Enti Locali quanto a loro garantito. Se non ci si può più fidare degli accordi firmati da parte di un’istituzione, come può il cittadino sentirsi sicuro? Se la firma dello Stato non vale più nulla, allora tanto più qualsiasi firma e qualsiasi accordo perderà di valore. Le parole del Presidente Conte, già inesistente, già Presidente del Consiglio fantasma, sono generiche e prendono in giro i 96 Sindaci e i 96 comuni che si sono visti bloccare i fondi del bando periferie. Come per tutti i provvedimenti dell’attuale Governo, anche per questo arriveranno numerosi ricorsi e sono certo che li vinceranno. Il problema vero è che al Presidente del Consiglio interessa poco.

De Ruggiero: «anche sulla tratta Avigliana-Torino si usi la linea storica»

Si è svolta lunedì pomeriggio in Prefettura la 269sima seduta dell’Osservatorio per l’Asse Ferroviario Torino Lione. All’ordine del giorno la presentazione da parte dei tecnici di RFI del progetto di adeguamento della linea storica tra Bussoleno e Avigliana. Proprio partendo dal lavoro svolto in questi ultimi anni dall’Osservatorio e da RFI, il
Sindaco di Rivalta Nicola de Ruggiero ha fatto rilevare che fino al 2011, a detta dei
responsabili di RFI e dell’Osservatorio, pareva impossibile che su tale tratta si potesse
utilizzare la linea storica e che occorreva invece realizzarne una nuova. Oggi prendiamo
atto che la linea Torino-Lione correrà lungo i binari, certamente rimodernati e adeguati ai
nuovi standard di sicurezza, che già oggi vengono utilizzati. De Ruggiero ha quindi sollecitato nuovamente l’Osservatorio affinché proceda senza indugi a intervenire anche sulla capacità e sulla sicurezza della tratta Avigliana-Torino in modo da evitare la realizzazione di ulteriori nuove linee ferroviarie. «Si prenda atto con sano realismo – ha detto de Ruggiero – che l’ipotesi di una nuova
linea che preveda un tunnel sotto la Collina Morenica di Rivoli e l’attraversamento di aree
agricole rivaltesi è ormai da abbandonare, ipotesi che pare ormai scartata anche dal
nostro saggio Presidente della Regione Sergio Chiamparino».

PSICHIATRIA, VIGNALE (MNS): “DELIBERA CHE RIPORTA IL FAR WEST NELLA DOMICILIARITÀ PSICHIATRICA. CHI NE BENEFICIA?”

“Tanto tuonò che piovve e dopo una errata e osteggiata delibera sulla residenzialità psichiatrica a fine agosto sfruttando il silenzio vacanziero Saitta e Chiamparino approvano una delibera ancor peggiore che porterà il sistema della domiciliarità psichiatrica nel far west” lo dichiara il presidente del gruppo regionale Mns.

Vignale fa riferimento alla DGR n. 116 “Disposizioni per l’avvio della sperimentazione inerente i progetti terapeutici individuali di domiciliarità e sostegno territoriale integrato per i pazienti psichiatrici” approvata lo scorso 31 agosto dalla giunta regionale. ” Si tratta di una delibera – spiega Vignale- che riporta il sistema dell’assistenza psichiatrica indietro di trent’anni e che riporta la gestione della residenzialità psichiatrica al far west. Totale assenza di accreditamento, mancata definizione dei costi e del budget regionale, imposizione dei luoghi di cura e assoluta mancanza di regole sono solo alcuni dei punti più critici dell’ultimo atto di Saitta e Chiamparino”. “A questo si aggiunge – sottolinea Vignale – l’inversione ad U sul fondamentale diritto della scelta di cura di ciascun paziente. Se infatti eravamo finalmente riusciti ad ottenerlo, con questa delibera pazienti, famiglie e associazioni e Comuni non solo saranno obbligati a compartecipare alla spesa ma in più non avranno più alcuna voce sulla struttura di cura. In più nel testo non viene ma indicato un valore economico per le singole prestazioni. Questo significa che un domani che le famiglie a seconda del DSM di riferimento potranno pagare cifre differenti per le stesse prestazioni. A tutto questo si aggiunge l’assenza di accreditamento delle strutture residenziali. Imposizioni, costi e totale assenza di regole, ecco cosa la Regione ha in serbo per le migliaia di pazienti psichiatrici piemontesi”. “Paradossale appare poi – aggiunge – che nonostante in Regione esista un tavolo sulla psichiatria, composto da Asl, associazioni, terzo settore e Comuni, nelle poche riunioni svolte la giunta non abbia mai fatto menzione della volontà o anche solo dell’ipotesi di deliberare in merito” Sia chiaro – sottolinea Vignale – , ho più volte denunciato che uno fra i tanti limiti della DGR 29 fosse proprio l’assenza di strumenti alternativi alla residenzialità psichiatrica, al reinserimento sociale e alle politiche di sostegno lavorativo (borse lavoro e tirocini formativi), ma quanto è contenuto nella citata DGR sembra più l’aver assecondato la richiesta di qualche operatore che non rispondere ad una reale necessità”. ” Le contrarietà a questa delibera – dice – sono infinite. Dall’assenza di confronto con operatori e famiglie, alla disomogeneità tra i Dipartimenti, alla modalità amministrativa assunta per la definizione del testo. Il testo è infatti un atto di programmazione di competenza del Consiglio regionale che anziché passare per il voto d’aula è finito sul tavolo di giunta. Se ci si è resi conto che la DGR 29 è un fallimento si abbia il coraggio di cambiarla. Garantire un sistema integrato di residenzialità e domiciliarità con due principi assolutamente contrastanti è schizofrenia politica grave”. “Settimanalmente verificheremo – conclude Vignale – i soggetti che hanno beneficiato di questa delibera agostana e nella Commissione sanità di lunedì prossimo chiederemo spiegazioni in merito all’assessore Saitta”.

Migranti, Cerutti : “Fare accoglienza significa rendere più sicura la città”

L’assessora all’Immigrazione, Monica Cerutti, risponde al presidente della provincia di Asti, Marco Gabusi, che chiama in causa la Regione dopo l’individuazione, da parte delle forze dell’ordine, di 170 stagionali provenienti dall’Africa sub-sahariana, in prevalenza richiedenti asilo, ospiti dei centri di accoglienza straordinaria (cas) di Piemonte e Liguria, trovati al lavoro nelle vigne della zona di Canelli. “Secondo Gabusi, – afferma Cerutti –  la Regione finanzia i centri di accoglienza mentre dovrebbe finanziare la sicurezza. Il presidente dimentica che intervenire sull’accoglienza, in Comuni come Saluzzo, significa di fatto intervenire anche sulla sicurezza. Dimentica, ancora, che questi lavoratori sono impiegati in aziende agricole italiane. E dimentica che è il ministro dell’Interno Matteo Salvini ad essere a capo delle forze dell’ordine e che la sicurezza è una sua competenza e non delle Regioni. Così come la gestione dei centri di accoglienza cas, in capo alle prefetture.