CORSO DI PRIMO SOCCORSO PEDIATRICO CROCE VERDE NONE
La Pubblica Assistenza Anpas, Croce Verde None invita all’incontro informativo sul primo soccorso pediatrico e manovre di disostruzione pediatrica che si terrà sabato 19 gennaio alle ore 9.30 presso la sede della Croce Verde in via Santarosa, 74 a None, in provincia di Torino
Il corso, aperto a tutti, è a cura della Croce Verde con la partecipazione della dottoressa Beatrice Savino e degli istruttori 118 della Croce Verde None. L’intento è quello di diffondere la cultura del soccorso fra i cittadini, famiglie, insegnanti e fra gli stessi ragazzi affinché siano in grado di intervenire su un bambino che presenta un’emergenza sanitaria, facendo le corrette manovre ed evitando i comportamenti dannosi. Verrà insegnato il supporto di base delle funzioni vitali in età pediatrica (Pbls) rispettando lo schema della “catena della sopravvivenza” ovvero, la prevenzione degli incidenti, la rianimazione cardiopolmonare, la chiamata al numero unico per le emergenze 112, il soccorso avanzato e le cure post arresto. Per maggiori informazioni contattare la Croce Verde None tel. 011-9864996, email: info@croceverdenone.org. La Croce Verde None, associata Anpas, può contare sull’impegno di 128 volontari, di cui 61 donne, grazie ai quali ogni anno svolge oltre 6mila servizi con una percorrenza di circa 262mila chilometri. Effettua servizi di emergenza 118, trasporti ordinari a mezzo ambulanza come dialisi e terapie, trasporti interospedalieri, assistenza sanitaria a eventi e manifestazioni, accompagnamento per visite anche con mezzi attrezzati al trasporto dei disabili.
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L’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) Comitato Regionale Piemonte rappresenta oggi 81 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.379 volontari (di cui 3.447 donne), 6.259 soci, 407 dipendenti, di cui 55 amministrativi che, con 404 autoambulanze, 191 automezzi per il trasporto disabili, 224 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile e 5 imbarcazioni, svolgono annualmente 462.864 servizi con una percorrenza complessiva di oltre 15 milioni di chilometri.
Decreto sicurezza, la posizione di Grimaldi (SI-LeU)
“Contento che il Consiglio si sia espresso per impugnare il DL, meno che i 5 Stelle lo difendano”
Martedì l’Assessora Cerutti ha dato comunicazioni in aula in merito alla posizione della Regione sul decreto sicurezza. Alcuni giorni fa la Giunta ha fatto sapere di valutare il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto, dopo l’istituzione di un tavolo di crisi con l’Anci regionale per valutare l’impatto della legge sul territorio. Oggi l’aula ha accolto positivamente questa volontà. Il 18 dicembre scorso il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno che esprime contrarietà rispetto al decreto e impegna a proseguire i programmi di accoglienza avviati dalla Regione. In Piemonte risultano 10.380 persone nei Centri di accoglienza, di cui 5000 sarebbero prive del titolo previsto dal DL, dunque a rischio legalità. A Torino oltre 200 minori non accompagnati rischiano, al compimento dei 18 anni, di uscire dal percorso di accoglienza e finire in strada. Il decreto sicurezza minerà gli sforzi regionali per una distribuzione su tutto il territorio dell’accoglienza e smantellerà gli SPRAR gestiti dai Comuni, che hanno favorito percorsi di integrazione e relazione, ingolfando i Centri di Permanenza per Rimpatri (ex CIE), già luogo di numerose violazioni dei diritti fondamentali delle persone. Impedendo il rinnovo del permesso di soggiorno per motivi umanitari, avrà inoltre ripercussioni sulla gestione dei servizi sanitari e assistenziali di competenza regionale. “Con questa legge odiosa si vuole negare in modo discriminatorio ad alcuni il diritto fondamentale alla salute, la possibilità di cercare o mantenere un contratto di lavoro, l’accesso ai servizi del territorio (i centri per l’impiego, un conto in banca, gli asili nido e le scuole dell’infanzia) e creare un esercito di invisibili” – dichiara il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi. – “Per questo in Piemonte dobbiamo proseguire lungo la strada dell’accoglienza diffusa, continuare a fornire cure e servizi e impugnare il decreto. Sono orgoglioso che il Consiglio abbia sostenuto questa decisione, molto meno che il Movimento 5 Stelle si arrabatti per difendere il decreto sicurezza”.
Anche la politica faccia la sua parte per l’Auxilium
“Serve il supporto di tutti affinché questo fiore all’occhiello cittadino resti ai vertici dello sport nazionale”
Auspico che l’attuale situazione dell’Auxilium si sblocchi e che si risolva in modo da garantire un futuro ad alto livello per il basket torinese, sia che ciò avvenga tramite un positivo accordo con il gruppo romano sia che ciò sia reso possibile tramite l’ingresso di nuovi soci a supporto dell’attuale proprietà. Sarebbe imperdonabile perdere un patrimonio quale quello rappresentato dall’Auxilium. Invito dunque la Sindaca e l’Amministrazione tutta a spendersi a favore dell’Auxilium. Questa realtà dello sport torinese deve restare ai vertici. Il mio appello è anche rivolto agli imprenditori del territorio, affinché valutino seriamente, in caso di mancato accordo, la possibilità di acquisire quote cooperando con la proprietà di Antonio Forni, dimostrando così il loro amore per Torino e per la sua offerta sportiva. L’augurio è anche che Fiat resti parte integrante e sostanziale del progetto. La storia del basket a Torno è gloriosa ed è parte integrante dell’altrettanto gloriosa storia sportiva della città. Anche con i risultati sportivi dell’Auxilium la nostra città acquisisce lustro e visibilità a livello nazionale e internazionale.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino
Nei giorni scorsi si riferiva di una mozione di sfiducia di “tutte” le opposizioni verso l’Assessora all’Istruzione. Non erano “tutte”, Torino in Comune non le aveva sottoscritte. Per più ragioni: le opposizioni nel tempo hanno chiesto le dimissioni di Pisano, di La pietra e ora di Patti e non pare granché in quanto costruzione di un’alternativa la pratica del tiro al piccione, di volta in volta su ogni singola emergenza, lo afferma la consigliera di Torino in Comune Eleonora Artesio.
Più importante però il fatto che le debolezze contestate alla ex Assessora Patti hanno più padri e sicuramente una madre. La riduzione delle tariffe per la ristorazione scolastica, a partire dalla delibera proposta da Torino in Comune, è stata affossata dall’Assessore Rolando. I disservizi dei trasporti scolastici e per disabili hanno visto l’Assessora Patti sovraesposta rispetto agli altri referenti della Giunta e certamente non sostenuta da una Sindaca che si é fatta fotografare in solidarietà coi manifestanti, ma mai ha ritenuto di prendere le redini nelle trattative con Tundo, ovvero di far valere la responsabilità pubblica rispetto alle irresponsabilità di un privato. Non sono mancate le ingenuità e gli errori da parte dell’Assessora uscente, ad es. nelle relazioni coi dirigenti scolastici sulle vaccinazioni o sul pasto domestico o sui cambi sede come per la scuola di via Tollegno e puntualmente li abbiamo denunciati. In questi trenta mesi però la pratica del capro espiatorio per coprire debolezze della Giunta e di chi la guida è stata utilizzata troppe volte, dalla rimozione dell’ex Assessore all’Ambiente Giannuzzi ai due portavoce della Sindaca. La mozione di “tutte” le opposizioni (meno qualcuna) ha dato una mano a continuare così. La maggioranza 5 Stelle oggi ha rifiutato la procedura di urgenza alla mozione delle opposizioni, consentendo alla Sindaca di giocare di anticipo. Le opposizioni che hanno sottoscritto la mozione rivendicheranno il merito di aver obbligato la Sindaca a un atto dovuto. Chi decide veramente in Giunta e in maggioranza continuerà indisturbato: cambiare tutto perché nulla cambi, fino al prossimo incidente e al successivo assessore “debole” al quale “tutte” le opposizioni non faranno mancare una mozione di sfiducia, conclude Artesio.
Nei giorni scorsi si riferiva di una mozione di sfiducia di “tutte” le opposizioni verso l’Assessora all’Istruzione. Non erano “tutte”, Torino in Comune non le aveva sottoscritte. Per più ragioni: le opposizioni nel tempo hanno chiesto le dimissioni di Pisano, di La pietra e ora di Patti e non pare granché in quanto costruzione di un’alternativa la pratica del tiro al piccione, di volta in volta su ogni singola emergenza, lo afferma la consigliera di Torino in Comune Eleonora Artesio.
Più importante però il fatto che le debolezze contestate alla ex Assessora Patti hanno più padri e sicuramente una madre. La riduzione delle tariffe per la ristorazione scolastica, a partire dalla delibera proposta da Torino in Comune, è stata affossata dall’Assessore Rolando. I disservizi dei trasporti scolastici e per disabili hanno visto l’Assessora Patti sovraesposta rispetto agli altri referenti della Giunta e certamente non sostenuta da una Sindaca che si é fatta fotografare in solidarietà coi manifestanti, ma mai ha ritenuto di prendere le redini nelle trattative con Tundo, ovvero di far valere la responsabilità pubblica rispetto alle irresponsabilità di un privato. Non sono mancate le ingenuità e gli errori da parte dell’Assessora uscente, ad es. nelle relazioni coi dirigenti scolastici sulle vaccinazioni o sul pasto domestico o sui cambi sede come per la scuola di via Tollegno e puntualmente li abbiamo denunciati. In questi trenta mesi però la pratica del capro espiatorio per coprire debolezze della Giunta e di chi la guida è stata utilizzata troppe volte, dalla rimozione dell’ex Assessore all’Ambiente Giannuzzi ai due portavoce della Sindaca. La mozione di “tutte” le opposizioni (meno qualcuna) ha dato una mano a continuare così. La maggioranza 5 Stelle oggi ha rifiutato la procedura di urgenza alla mozione delle opposizioni, consentendo alla Sindaca di giocare di anticipo. Le opposizioni che hanno sottoscritto la mozione rivendicheranno il merito di aver obbligato la Sindaca a un atto dovuto. Chi decide veramente in Giunta e in maggioranza continuerà indisturbato: cambiare tutto perché nulla cambi, fino al prossimo incidente e al successivo assessore “debole” al quale “tutte” le opposizioni non faranno mancare una mozione di sfiducia, conclude Artesio.
“Francamente le ragioni addotte dai promotori della seconda manifestazione Si Tav a carattere nazionale di sabato a Torino – dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale Torino e componente la segreteria nazionale Prc – suonano alquanto patetiche. Senza la Torino-Lione, ovvero di un’opera che autorevoli studiosi hanno dimostrato essere inutile e fonte di un immane spreco di denaro pubblico, “l’Italia perderebbe la più grande occasione di rilancio dei prossimi decenni”. Quasi una questione di vita o di morte per il nostro Paese. Una boiata pazzesca che dice della vacuità di argomentazione della cordata trasversale di politici, amministratori, industriali del Nord promotori della manifestazione pro Tav il cui solo interesse, in realtà, sono gli appalti miliardari. Sergio Chiamparino, il Pd, unitamente alla Lega e alle altre forze di destra, sono parte integrante di questa cordata mossi dall’idea di un ritorno di consenso elettorale. Il progetto della Torino-Lione, in assenza di previsioni di traffico che la giustifichino, era e rimane uno scandalo tanto più a fronte della possibilità di realizzare un potenziamento della linea storica esistente. Le forze di governo la smettano di barcamenarsi, di fare melina, di continuare a dire tutto e il contrario di tutto per meri giochi di potere. Rendano subito trasparenti i risultati dell’ultima analisi costi benefici effettuata dalla commissione esperti anche se, in verità, di analisi che hanno smentito l’utilità dell’opera ce ne sono state a iosa. La Torino Lione, com’è stato ribadito nella grande manifestazione dell’8 dicembre scorso, molto semplicemente non s’ha da fare!”
“Nel panorama delle infrastrutture necessarie allo sviluppo territoriale la Asti- Cuneo è la grande incompiuta. Se ne parla da decenni ma l’opera deve essere ancora ultimata per circa 10 chilometri. Questo tratto mancante relega nell’isolamento un’area tra le più produttive del Piemonte, costretta a rimanere tagliata fuori dalla rete autostradale e dai collegamenti veloci con il resto della Regione e del Paese”. Così Fabrizio Comba, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, ha commentato l’annosa questione del completamento della bretella autostradale Asti- Cuneo. “È inammissibile – ha proseguito Comba – il silenzio assordante da parte del ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, alle richieste del territorio. Fratelli d’Italia chiede che il ministro, nel comunicare l’esito dell’analisi costi-benefici sulla Torino – Lione, dia al tempo stesso una risposta chiara e definitiva ai Comuni e al tessuto economico e sociale del Cuneese e dell’Astigiano, sulle modalità e sui tempi di completamento dell’arteria autostradale”. Fratelli d’Italia sostiene inoltre la petizione a favore della Asti-Cuneo promossa da Roberto Russo, ex assessore della Provincia di Cuneo, e dall’ex sottosegretario Bartolomeo Giachino. “Il futuro delle aziende e dell’occupazione – ha concluso Comba – si gioca infatti in gran parte sulla realizzazione di una rete infrastrutturale moderna e competitiva”.