Sulla vicenda della donna di Casale Monferrato colpita da meningite, fortunatamente non contagiosa, primo caso in Piemonte, poi ricoverata all’ospedale di Alessandria, dopo essere stata visitata al pronto soccorso del Santo Spirito, l’allarme è passato quasi subito ma non le polemiche che arrivano sino a Torino. A dare fuoco alle polveri è il consigliere provinciale di Alessadria e comunale di Casale, Federico Riboldi che rivolge – in una sorta di lettera aperta – alcune domande al presidente al sindaco di Casale, Titti Palazzetti, al direttore generale dell’Asl Al, Gilberto Gentili, ma anche al presidente della Regione, Sergio Chiamparino ed all’assessore alla sanità Antonino Saitta. L’esponente dei Fratelli d’Italia ricorda che era stato recentemente comunicato dalla Direzione generale dell’Asl e dal sindaco che la struttura di malattie infettive non sarebbe stata svuotata e chiusa ma addirittura valorizzata, non solo come posti letto per le emergenze infettive, ma addirittura per i pazienti immunodefedati del reparto di oncologia. Invece, dice Riboldi “è bastato un solo caso di sospetta meningite per creare il caos, con grave disagio e stress da parte degli operatori e mettere in crisi l’ospedale, per poi decidere di trasferire la paziente presso l’ospedale di Alessandria”. Riboldi si chiede poi che fine hanno fatto i posti – letto di malattie infettive e per quale motivo non sono stati utilizzati e se sono stati mantenuti in servizi gli operatori specializzati o sono stati spostati a qualche altra struttura ospedaliera.
Massimo Iaretti
(foto: il Torinese)