“È ORA CHE L’ITALIA PONGA FINE ALLA RIMOZIONE DELLE SUE COLPE STORICHE”
Il presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Daniele Valle ha presentato un Ordine del giorno
«È giunto il momento che il nostro Paese istituisca il “Giorno della Memoria per le vittime del colonialismo italiano” per porre fine alla rimozione storica, culturale e politica sui 70 anni di colonialismo nostrano e sulle logiche razziste che lo hanno accompagnato. In Parlamento è stata depositata una proposta di legge che propone istituire un “Giorno della memoria” in ricordo delle circa 700.000 vittime africane, in Libia, Eritrea, Etiopia e Somalia. Mi auguro che la Regione Piemonte possa sostenere questa proposta». Lo afferma il vice Presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte Daniele Valle, che ha depositato un Ordine del giorno a favore dell’istituzione del “Giorno della Memoria per le vittime del colonialismo italiano” nella data del 19 febbraio, quando ebbe inizio l’eccidio della popolazione civile di Addis Abeba compiuto nel 1937. «Altri Paesi europei, come la Francia e il Belgio, hanno già da tempo avviato un dibattito pubblico sulle responsabilità e sull’eredità coloniale. In Belgio, in particolare, da giugno 2020 è al lavoro una Commissione parlamentare che indaga sul tragico passato coloniale in Congo, Ruanda e Burundi. Anche il nostro Paese deve fare i conti gli eccidi, le leggi razziali, le norme sessiste, l’impiego di aggressivi chimici, la deportazione, la prigionia e, in generale, la politica di occupazione cui sono state sottoposte le popolazioni dei Paesi africani dominati dall’Italia. Approfondire, riflettere e, soprattutto coinvolgere le giovani generazioni».
“Meloni faccia pace con le famiglie arcobaleno”
“I genitori dovrebbero entrare nei tribunali per chiedere giustizia. È inaccettabile che debbano farlo per difendersi da uno Stato che vuole rendere orfani i loro figli.
Spero con tutte le forze che il Tribunale di Padova accolga la richiesta della Procura e la Corte Costituzionale intervenga per tutelare finalmente l’uguaglianza di tutte le famiglie. Ma questo non basta a colmare un intollerabile vuoto normativo e ad assolvere il Governo da ciò che ha fatto con la circolare Piantedosi. Un Governo che ha sempre in bocca la famiglia ma è nemico dei più piccoli ed è pronto a sacrificarli sull’altare del suo furore ideologico. È tempo di chiudere l’Orfanotrofio di Stato e restituire questi figli alle loro famiglie. Meloni faccia pace con le famiglie arcobaleno, sotterri l’ascia di guerra e la circolare Piantedosi” – lo ha dichiarato in aula il Vicecaporguppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi chiedendo un’informativa urgente alla Presidente del Consiglio.
“Orientamento, formazione e lavoro: finalmente una norma unica”
“La semplificazione è uno degli obiettivi che questa maggioranza, trainata dalla Lega, si è posta fin dall’inizio della sua legislatura. Abbiamo sostenuto e quindi votato con convinzione un provvedimento che va in questa direzione, ossia semplificare norme e burocrazia”. Così Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale sul Ddl 218 “Sistema integrato delle politiche e dei servizi per l’orientamento permanente, la formazione professionale e il lavoro”, approvato in Aula di Palazzo Lascaris.
“È una legge quadro che tiene insieme orientamento, formazione e politiche del lavoro – commenta Preioni -. L’obiettivo è di avere una visione d’insieme e garantire laqualità formativa”.
Con questo provvedimento tutte le disposizioni regionali in materia di formazione professionale e lavoro sono accorpate in un unico testo organico con 65 articoli, portando all’abrogazione di dieci leggi regionali e 134 articoli complessivi.
“Si tratta dunque – aggiunge il capogruppo della Lega – di una legge di riordino normativo che fa sì che tutte le misure regionali in materia di orientamento, formazione e lavoro siano ragionate insieme all’interno di un solo testo”.
Si ridà dignità all’orientamento che indirizza i giovani, in base alle loro attitudini, verso percorsi di istruzione che consentano sbocchi lavorativi. Si eleva la formazione professionale, che non va considerata come un percorso di serie B, ma come opportunità d’ingresso nel mondo del lavoro e come condizione necessaria per la riqualificazione del lavoratore”.
Allasia: “Solidarietà ai lavoratori Lear”
“Un intervento delle istituzioni a sostegno dei lavoratori nel fronteggiare la grave crisi aziendale, che sconta il calo della produzione di tutto il settore automotive in Piemonte”: è quanto ha chiesto una delegazione di rappresentanti sindacali dei lavoratori della Lear, auditi durante una pausa dei lavori del Consiglio. L’azienda, con sede a Grugliasco, produce sedili per auto e versa in una situazione critica.
Il presidente Stefano Allasia ha espresso piena solidarietà ai lavoratori: “Ci auguriamo che la Lear possa mantenere aperto lo stabilimento. Un’ulteriore azienda che chiude depaupera il territorio, con un impatto sociale conseguente non indifferente”, ha concluso il presidente.
“La Regione oltre ad aver chiesto il rifinanziamento dell’ammortizzatore sociale assicura massima disponibilità per dare sostegno concreto ai lavoratori, anche sul fronte delle competenze per un eventuale ricollocamento”, ha commentato l’assessore al Lavoro Elena Chiorino.
“Lo stabilimento di Grugliasco ha un organico di 420 persone, l’esubero strutturale dichiarato nel 2022 era di 260 persone, una cifra che stimiamo salga nel prossimo mese oltre le 300 unità rispetto ai volumi di produzione attesa, in pratica c’è lavoro per un quarto dei dipendenti”, ha affermato Rocco Cutrì segretario generale Fim Torino. “L’azienda assume una posizione attendista, non ci vengono date risposte. Ora aspettiamo il nuovo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 22 novembre, ma il rischio è che l’azienda non abbia nuovamente un progetto da presentare”.
“Attualmente stiamo utilizzando gli ammortizzatori sociali, ma il grande problema è la monocommittenza da parte di Stellantis, che produce sempre meno sul nostro territorio”, ha aggiunto Antonino Inserra responsabile Fiom Zona nord ovest.
I consiglieri Silvana Accossato (Luv), Diego Sarno, Daniele Valle (Pd) e Sarah Disabato (M5s) sono poi intervenuti chiedendo precisazioni in merito alla distribuzione dei lavoratori sul territorio, alla presenza del gruppo Lear anche fuori dai confini regionali, alle interlocuzioni con Stellantis.
I delegati hanno sottolineato l’importanza di un possibile intervento della Regione nei confronti di Stellantis, anche per conoscere quante vetture saranno industrializzate nel prossimo futuro sul nostro territorio e hanno auspicato la pronta approvazione di un atto d’indirizzo da parte dell’Assemblea.
“Si tratta di una crisi complessa che coinvolge la monocommittenza di Stellantis – ha aggiunto l’assessore Chiorino – e una multinazionale, la Lear, che non dà risposte attendendo un’eventuale commessa. A ciò si aggiunge il tema della reindustrializzazione e dei tempi necessari per farla. Abbiamo in precedenza proposto delle misure di sostegno ma sono state ignorate dall’azienda e non sono seguite delle controproposte. Ora attendiamo l’esito del tavolo ministeriale del 22 novembre in cui proveremo a riproporre ulteriori interventi”.
DA PALAZZO CIVICO
Con la riapertura della Biblioteca civica Geisser è tornato centrale il tema del recupero dell’area ex Zoo del Parco Michelotti. L’area era già stato oggetto in passato di bandi per la sua concessione, ostacolati poi da un parere vincolante della Soprintendenza.
Il Capogruppo dei Moderati Simone Fissolo ha chiesto alla Vicesindaca se sono previsti progetti di riqualificazione dell’area, anche considerando il partenariato tra pubblico e privato, per darle una nuova destinazione e connotazione.
La Vicesindaca Favaro ha risposto: “L’area del parco Michelotti è stata decretata patrimonio artistico e storico. Proprio nelle ultime settimane è stato teatro di installazioni artistiche e eventi culturali all’interno di Artissima”.
Replica Fissolo: “Bene le ultime iniziative artistiche e culturali, ma non basta. Io *ricordo il parco Michelotti di Experimenta*. Un parco vivo, non una semplice cornice per una passeggiata. Mi auguro che attori pubblici e privati collaborino, con il Comune promotore, per far sì che il parco torni ad essere un polo culturale attrattivo e pienamente accessibile a tutti.
FDI, pista ciclabile di 7 metri: interpellanza
Continua a far discutere la pista ciclabile di corso Umbria lunga 7 metri e mezzo, definita da molti la pista ciclabile più corta al mondo.
A sollevare la polemica questa volta è il capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 4, Raffaele Marascio, che ha presentato un’interpellanza diretta all’assessore alla viabilità Chiara Foglietta per richiedere chiarimenti in ordine alla nuova opera che sta tanto facendo discutere nelle ultime ore.
”Ci sorprende come qualcuno cerchi di far passare quest’opera, addirittura come un record di cui la nostra città possa vantarsi” dichiara Raffaele Marascio ” Siamo davanti all’ennesima scelta quanto meno dubbia sulla viabilità che viene fatta all’interno della nostra città per inseguire l’ecologismo sfrenato. Farebbe ridere, se non fosse che questo progetto è stato realizzato con fondi pubblici, in particolare con i fondi del PON Metro, il programma operativo nazionale unitario di interventi per lo sviluppo urbano sostenibile” continua – ”Ho presentato un’interpellanza diretta all’assessore alla viabilità Foglietta per chiedere conto del senso di questa opera e per conoscere l’entità dei fondi impiegati per la sua realizzazione. È giusto che i cittadini sappiano come vengono spesi i loro soldi”
Raffaele Marascio – capogruppo Fdi circoscrizione 4
“Per i Popolari centristi e riformisti l’alleanza in vista delle prossime elezioni regionali non può
esserci con chi fa del radicalismo e del populismo la sua cifra politica distintiva. A maggior
ragione quando c’è anche una differenza programmatica fondamentale e decisiva. Basti pensare,
per fare un solo esempio, alla netta – e peraltro coerente – contrarietà del partito dei 5 stelle alla
Tav Torino-Lione.
E la scelta politica conseguente, almeno per i Popolari che coltivano una prospettiva centrista e
riformista, non può essere che quella di aderire ad una lista ‘civica’, centrista e con una spiccata
cultura di governo. Una scelta, questa, che quasi si impone di fronte ad un quadro politico che,
comunque sia, inizia ad essere più chiaro dopo la stagione populista e demagogica dei 5 stelle”.
Giorgio Merlo, dirigente nazionale “Tempi Nuovi-Popolari uniti”.