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Locatelli (Prc-Se): “Esposto sui troppi contagi e decessi nelle Rsa”

“Nei prossimi giorni, come Rifondazione Comunista, presenteremo un esposto alla Magistratura in ordine alle responsabilità politiche e gestionali per i troppi contagi e i troppi decessi nelle Rsa piemontesi da Covid 19” dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino.

“Non si tratta – continua Locatelli –  soltanto di accertare le responsabilità connesse a singole situazioni di palese negligenza per le quali le Procure hanno già avviato indagini esplorative. Vanno accertate le implicazioni pesanti connesse alle scelte della Giunta regionale piemontese per quanto riguarda l’autorizzazione delle Asl al trasferimento di malati Covid19 in Rsa al fine di alleggerire la pressione nelle corsie degli ospedali e anche per quanto riguarda l’assunzione di personale non sanitario per l’assistenza dei pazienti anziani. Scelte, come detto da più parti, superficiali, raffazzonate in rotta di collisione con la tutela delle salute della popolazione anziana. La diffusione del contagio e la falcidia di vite umane nelle Rsa non può essere ascritta solo alla fragilità degli anziani ma al trattamento vergognoso riservato a una fascia di popolazione che dovrebbe essere oggetto di protezione e cure particolari. Vogliamo verità e giustizia. Le parole di Alberto Cirio che pensa di cavarsela parlando di difficoltà dovute a carenze organizzative derivanti dall’operato di giunte precedenti indignano. Nessuno nega che ci siano queste carenze derivanti soprattutto dai tagli alla sanità pubblica ma intanto Cirio cominci a rispondere del proprio operato”.

Digiuno radicale per amnistia e stato di diritto

Una decina di attivisti dell’ Associazione Marco Pannella di Torino (associazione torinese che sostiene le iniziative del Partito Radicale)  stanno digiunando in una staffetta iniziata il 23 marzo scorso, in sostegno all’iniziativa di Maurizio Bolognetti, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale in sciopero della fame totale da quella data.

Gli attivisti sostengono questa iniziativa nonviolenta “di dialogo” con le Istituzioni affinché le stesse si facciano parte attiva per provvedimenti urgenti che ripristinino lo Stato di Diritto in questo Paese, a partire dall’emergenza carceraria.
L’Associazione Marco Pannella di Torino dà appuntamento a tutti alla “Marcia di Pasqua – Amnistia per la Repubblica” che quest’anno avverrà dalle frequenze di Radio Radicale la Domenica di Pasqua a partire dalle ore 11.
I nomi dei digiunatori dell’Associazione Marco Pannella di Torino: Mario Barbaro, Sergio Rovasio, Loredana Carrer, Marianna Ferrara, Ezio Dore, Chiara Ardito, Gaetano Bullaro, Daniele Robotti,  Blanca Briceno insieme a membri della Direzione dell’Associazione AiresVen.

Cosa è successo nelle Rsa? Interrogazione di Fratoianni

“Presenteremo Interrogazione parlamentare al ministro della Salute su aspetti poco chiari nella gestione emergenza”

“Cosa è successo in Piemonte in queste settimane di emergenza sanitaria nella gestione delle residenze per gli anziani, con un prezzo in vite umane altissimo?”

Lo afferma Nicola Fratoianni portavoce nazionale di  Sinistra Italiana. “Perchè una delibera della giunta regionale – prosegue il parlamentare  di Leu – che invitava le Rsa piemontesi ad ospitare pazienti positivi al Covid19 e che era arrivata da settimane alle Asl e alle Rsa era negata dai vertici e neanche pubblicata dal sito web della Regione? Documento negato, e peraltro contenente un’idea pericolosissima per gli effetti  sulla diffusione del contagio fra soggetti a rischio, e che magicamente è riapparso solo dopo una strenua battaglia del nostro capogruppo in Regione Grimaldi?” “Vogliamo che sia fatta chiarezza. Subito dopo Pasqua presenteremo un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute – conclude Fratoianni –   affinchè siano attivate le necessarie ispezioni  su troppi aspetti poco chiari, su vicende denunciate dalle organizzazioni sindacali, dai medici e dalle famiglie delle vittime, e sia fatta chiarezza fino in fondo.

Giacometto (FI): “Il Governo non dà risposte e il Pd fa propaganda “

“Mentre siamo ancora in attesa di capire quando i cittadini e le imprese potranno finalmente vedere gli effetti della ‘potenza di fuoco’ promessa da Conte con le misure, a suo dire, ‘poderose’ del decreto liquidità, mentre i lavoratori dipendenti e le partite IVA vedono sfumare l’impegno preso dallo stesso Presidente del Consiglio di ricevere l’accredito della cassa integrazione e del bonus “entro ‪il 15 aprile”‬ e mentre aspettiamo che almeno un euro dei circa 25 miliardi di scostamento del deficit autorizzati dal Parlamento, ormai un mese fa, finisca sui conti correnti di chi sta pagando il prezzo più alto per l’emergenza economica dovuta al coronavirus,  il PD, immediatamente superato a sinistra dai suoi alleati, pensa bene di introdurre una nuova tassa patrimoniale sul reddito, che va ad aggiungersi a quelle sugli immobili. Insomma, il risparmio degli italiani come soluzione alla crisi. Peccato che si tratti di una misura del tutto propagandistica e di scarsa efficacia, che garantirebbe, forse, un livello di gettito minimo e comunque assolutamente insufficiente rispetto alla quantità di liquidità immediata necessaria per sostenere il nostro tessuto economico e che, al contrario, avrebbe degli effetti recessivi”. Così il deputato di Forza Italia Carlo Giacometto, responsabile del Dipartimento Bilancio e Finanze del suo partito in Piemonte.

Perchè non parli? Serve una martellata al ginocchio dell’opposizione

È noto l’aneddoto che vuole Michelangelo colpire con il martello la sua monumentale opera raffigurante Mosè (2 metri e 35 di altezza, tanto per intenderci) esclamando: “Perché non parli?”.

Ecco, fatte le debite proporzioni – io non sono Michelangelo e i leader dell’opposizione non hanno la statura né corporea né simbolica dell’opera citata – è questa l’imprecazione che mi viene da rivolgere a un Salvini e a una Meloni in questo momento di disfatta istituzionale…

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“Perché non parli?”. Serve una martellata al ginocchio dell’opposizione

Ma i conti con Monti e con chi ha tagliato la sanità, nessuno vuole farli?

 

Di Augusto Grandi / Un invito a non disturbare il manovratore, per la maggioranza. Una minaccia, per l’opposizione. Una presa in giro, per il gregge Italia. Perché, in Italia, i conti non si fanno mai. Tarallucci e vino: questo sarà il primo articolo della nuova costituzione.

Perché, se si volesse davvero trovare qualche responsabilità per il disastro attuale, si potrebbe iniziare oggi a valutare il passato. Lasciando da parte chi sta affrontando, bene o male, l’emergenza.

Ma un giudizio sul grigiocrate Monti, e sulla sua irresponsabile squadra, perché deve essere rinviato? Lorsignori non sono impegnati in nessuna attività di soccorso, dunque il loro operato può essere valutato. Magari dai parenti delle vittime morte in ospedali alle prese con gli effetti dei tagli decisi dai tecnocrati; magari dai parenti di chi è morto a casa perché non c’erano posti liberi negli ospedali perché gli ospedali erano stati chiusi…

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Coronavirus, Locatelli (Prc-Se): “Diffidiamo a riaprire attività non essenziali”

“Torino è la provincia col maggiore rialzo percentuale di contagiati. Non vogliamo una seconda Valseriana”

“Le insistenze della Confindustria piemontese volte a permettere alle aziende di riprendere le loro attività sono semplicemente ributtanti. La gente si ammala e muore e loro pensano al’andamento delle proprie commesse e dei propri affari” sostiene Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. Proprio in questi giorni sono state rese note le linee di tendenza del contagio e dei decessi in Piemonte. Se quindici giorni fa la regione cresceva in percentuale più delle altre regioni per infetti e decessi, adesso più di altre realtà fatica a contenere la diffusione del contagio. Mentre i casi di Covid-19 in Italia aumentano del 4% al giorno, in Piemonte allo stato attuale  siamo oltre il 6%. In particolare Torino, con il suo 6,9%, è la provincia che sale più di tutte tra le dieci più contagiate. Tra le ragioni prime della propagazione del contagio, come attestano gli studi in materia, vi sono gli spostamenti e i contatti di lavoro. Per  Ezio Locatelli “in questo contesto di perdurante emergenza sanitaria e di richiesta di sacrifici alla popolazione non è pensabile che gli industriali chiedano di poter agire indisturbati. Già ci sono 5.677  aziende che sono aperte in deroga. Un numero esorbitante che vanifica qualsiasi controllo e azione incisiva contro il coronavirus. E’ già successo in Valseriana che gli industriali abbiamo potuto fare ciò che volevano con l’avvallo o la copertura scandalosa di forze di maggioranza e di opposizione. Le ragioni dell’economia sono state anteposte alla tutela della salute il che ha provocato una vera e propria strage. Diffidiamo dal fare altrettanto a Torino e  in Piemonte”.

Ruffino (Fi): “Se Conte non unisce il Parlamento è debole in Europa”

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è entrato male e in ritardo nel dramma della pandemia e rischia ora di uscirne peggio, e con lui l’Italia.

Esitante e lento nell’assumere i provvedimenti restrittivi, ambiguo e opaco nel costruire una strategia di interazione con Regioni ed Enti locali, fumoso nella stesura dei provvedimenti economici, faraonici nelle intenzioni ma tutti di la da venire mentre le famiglie e le imprese sono alla canna del gas. 

Il capolavoro di imperizia, però, è nel rapporto con le opposizioni e, di riflesso, con le istituzioni comunitarie. Conte non ha mai davvero desiderato il coinvolgimento delle opposizioni, auspicato dal presidente Mattarella in tutti i modi. Ha scelto la strada solitaria per un calcolo politico, con il risultato di aver ingaggiato un braccio di ferro con l’Europa senza esibire l’unità del Parlamento, e dunque costringendo il Paese a subire l’ennesima umiliazione di un’intesa da pagare a caro prezzo. Si è appoggiato all’intransigenza grillina, tollerata da un Pd afasico, pensando così di mettere l’Europa davanti al diktat: o ci aiutate senza Mes oppure facciamo da soli. Una scelta suicida per gli interessi dell’Italia da cui Conte spera di ricavarne un utile politico personale. Votare la fiducia a Conte equivale a sfiduciare l’Italia.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Ravetti  e Gallo (Pd): “Cirio chiuda i supermercati a Pasqua e Pasquetta”

“Sosteniamo con forza la richiesta avanzata dalle organizzazioni sindacali di chiudere i supermercati nei giorni delle festività di Pasqua e Pasquetta. Al momento, le uniche catene commerciali che hanno comunicato la chiusura in entrambi i giorni sono Coop e Unes, mentre gli altri supermercati hanno deciso di aprire lunedì.

E’ importante che Cirio intervenga tempestivamente e decida di concedere lo stop al commercio per 48 ore, fermando le aperture di Pasquetta, in linea con quanto è stato fatto in molte regioni. In questo momento è fondamentale mettere in campo tutte le azioni possibili per evitare assembramenti. Inoltre, bisogna pensare a chi lavorano nei supermercati, consentendo a queste persone di riposare e di limitare il rischio dei contagi. Facciamo in modo che anche questi lavoratori possano passare le festività in famiglia”.

Domenico Ravetti – Presidente Gruppo consiliare regionale PD
Raffaele Gallo – Vice Presidente Gruppo consiliare regionale PD

Meritocrazia: “Economia, serve ripresa reale. Denaro in una settimana”

Il 6 aprile, il Presidente del Consiglio ha sommariamente illustrato i termini del “decreto liquidità” di prossima emanazione a favore delle imprese colpite dall’emergenza sanitaria. Secondo quando è emerso dal comunicato del Premier, verranno messi a disposizione fondi “immediati” per 400 miliardi di euro a beneficio di piccole, medie e grandi imprese (con garanzia dello Stato in favore delle banche che effettuino i finanziamenti), finalizzati ad assicurare la continuità nella fase dell’emergenza, con particolare riguardo a quelle attività che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale.

La bozza mostra evidenti criticità.  In un momento in cui l’Italia affida le proprie speranze a un intervento definito senza precedenti a favore del sistema produttivo, Meritocrazia Italia sottolinea l’assoluta necessità di cambiare le sorti della politica economica italiana.

Il prossimo DL, secondo Meritocrazia Italia, dovrebbe assicurare, in primo luogo, una immediata messa a disposizione di somme di danaro per il settore produttivo. Una liquidità che non può essere rimessa ad iter burocratici delle banche. Non è il momento di essere settoriali nelle scelte politiche. La crisi mondiale è l’occasione per risolvere anche i problemi di debito pubblico.
La manovra finanziaria non può ancor di più aumentare l’esposizione debitoria dell’Italia nei confronti di soggetti terzi.
Occorre dare fiducia ai cittadini attraverso una erogazione di danaro proporzionale al danno subito. Non bisogna far passare tempo. I giorni che trascorreranno diventeranno importanti, in un tessuto socio economico che già viveva di una crisi latente.

Bisogna concedere credito e contestualmente abbassare la pressione fiscale.
Per creare un effettivo rilancio del Paese, serve vietare espressamente l’utilizzo delle risorse emergenziali ottenute per il pagamento di debiti bancari/finanziari pregressi, evitando la riallocazione di debiti scaduti sul bilancio dello Stato e lo spostamento del rischio bancario sulle risorse pubbliche.
Le erogazioni straordinarie potrebbero inoltre essere governate da un apposito iter di tracciabilità e, laddove fossero effettivamente reimmesse nel sistema produttivo, questo dovrebbe consentire l’accesso a deducibilità e riduzioni d’imposta, a fronte quindi della garanzia di un concreto impulso al sistema economico ed all’obbiettivo del rilancio economico del Paese.
Occorre infine registrare che di fronte alla crisi del coronavirus la prospettiva di una coesione europea si è velocemente dissolta. Si avvicina sempre di più la possibilità che siano i singoli Stati a prendersi carico della parte più importante della risposta anticiclica.

Il nostro Paese è ancora combattuto tra la auspicata creazione degli Eurobond o il ricorso al MES, quest’ultimo proposto come unica soluzione percorribile dalla Germania e dai Paesi del Nord Europa. La scarsa fiducia nel MES e soprattutto nelle regole dello stesso è la prova della inaffidabilità del progetto europeo che ad oggi sta comportando privazioni e delusioni ai cittadini italiani.
Una soluzione alternativa percorribile potrebbe essere offerta da un canale diretto di vendita di titoli del debito italiano, gestita da Banca d’Italia e destinata a risparmiatori privati, per importi limitati. In tal modo, il risanamento del debito pubblico per il tramite della fiducia riposta dagli italiani nel futuro del proprio Paese sarebbe la prima garanzia della riuscita dell’investimento. Meritocrazia Italia confida nella massima attenzione che il Governo metterà in questa delicata fase, perché in gioco non c’è solo un momento di crisi ma soprattutto la credibilità futura del nostro Paese.

Meritocrazia Italia – Meritocrazia Piemonte