Scuole, Pd: “Occasione per metterle in sicurezza”
ODG Votato all’unanimità sugli interventi di edilizia scolastica durante la sospensione da Covid 19. Sarno-Rossi (PD): “Le scuole vuote sono l’occasione per metterle in sicurezza”
La situazione di “salute” degli edifici scolastici in Piemonte ad oggi non può e non dev’essere sottovalutata: gli edifici sono vetusti, la necessità di manutenzione straordinaria e anche ordinaria è sempre una questione attuale.
E’ per questo motivo che i Consiglieri PD Diego Sarno e Domenico Rossi hanno interrogato la maggioranza regionale chiedendo di utilizzare questi mesi di chiusura delle scuole per avviare un piano di ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie degli edifici, a partire dai progetti già stilati e presenti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale. “Siamo soddisfatti dalla risposta della maggioranza. Si è perso il treno della Fase 1 per adempiere a questi obblighi, non facciamoci scappare anche la Fase 2 e 3 e facciamo tutto ciò che è nelle nostre competenze per predisporre gli edifici scolastici alla ripartenza di Settembre” aggiungono i Consiglieri.
Il Consiglio regionale si è preso altresì l’impegno di sollecitare il Governo nazionale affinchè adotti i decreti attuativi necessari al proseguimento dei lavori. “Un ringraziamento è dovuto alle associazioni promotrici dell’appello “Scuole chiuse-cantieri aperti”” concludono i Consiglieri Dem “Ossia la Fondazione Benvenuti in Italia, Get Up (Udine), L’egalitè Sarzana (SP), MOVI, RIME (Trieste), Sermais (Novara) e 21 Marzo (Verbania)” e ACMOS (Torino).
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Molti analisti politici non si sa bene in base a quali considerazioni – la storia non si ripete mai – prevedevano il riproporsi in Italia del fascismo a distanza di cento anni dalla sua nascita. Ed hanno sostenuto questa tesi con vigore, vedendo nel pericolo nero una minaccia alle istituzioni repubblicane . La stessa Commissione Segre venne istituita con lo scopo di arginare questa minaccia.

Sì, no, forse. La confusione è grande sotto il cielo della modestissima politica torinese. In teoria lo scontro riguarda solo la presidenza del Museo Egizio, attualmente occupata dall’onnipresente Evelina Christillin che è arrivata alla fine del suo secondo mandato.
Lo statuto prevede appunto che non possa esistere un terzo mandato, ma che problema c’è? Si cambia lo statuto e si conserva la poltrona per una delle massime espressioni del Sistema Torino…
… continua a leggere:
Evelina Christillin, a vita all’Egizio per non averla come sindaco di Torino
Torino ricorda Tienanmen
Giampiero Leo, portavoce del coordinamento interconfessionale Noi siamo con voi, ha dichiarato: “ In Italia abbiamo appena celebrato la festa della nostra Repubblica, basata su una Costituzione che tutela rigorosamente i diritti e le libertà fondamentali dell’essere umano. Se in questo momento storico tutti noi non fossimo realmente e attivamente solidali con la popolazione di Hong Kong e con tutti coloro che chiedono una pur minima democrazia in Cina, tradiremmo non solo queste coraggiose, eroiche persone, ma gli stessi principi che abbiamo appena celebrato.”
“La crisi socio-economica che stiamo vivendo impone un impegno concreto a livello europeo per garantire a tutti i lavoratori un salario minimo equo, che permetta a tutti di condurre una vita dignitosa.
Coronavirus, cultura e scuola: “A differenza di Lega e soci, il mondo della cultura e del sapere ha rispetto e senso civico. La Città e la Regione mostrino di avere immaginazione”
“Abbiamo assistito ad assembramenti di piazza organizzati da membri delle istituzioni in spregio a ogni autorizzazione e misura di sicurezza, ma la riconquista delle piazze da parte delle persone è più che legittima e si può fare diversamente, come hanno dimostrato i lavoratori intermittenti della cultura: la crisi ha colpito tutti e lasciato prive di ogni tutela molte categorie, che hanno il pieno diritto di manifestare. Tuttavia mi chiedo perché nessuno pensi a come consentire forme di aggregazione altrettanto vitali come le lezioni nei parchi, una lettura per bimbi nei cortili delle scuole, gli spettacoli lungo i fiumi, i concerti e i festival musicali all’aperto. Certo, per gestire tutto ciò servono rispetto e senso civico, qualità che il mondo della cultura torinese ha dimostrato di possedere, a differenza di Lega e soci, gilet arancioni e teppaglia varia” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.
“È davvero ora” – prosegue Grimaldi – “che chi amministra la Città e la Regione mostri un po’ di capacità di immaginare soluzioni diverse. Il Presidente Cirio sappia che a volte si può osare, anziché sempre aspettare e arrivare ultimi, come è successo per i circoli ancora tutti chiusi a causa dei ritardi della Regione. Torino è piena di opportunità e spazi da aprire e utilizzare: i lungo fiume, i parchi, le aree dismesse siano occasione per portarci lontano dal ricordo di Piazza San Carlo ma anche dalla crisi Covid. I prati e i cortili delle scuole si aprano per i ragazzi che hanno perso mesi di didattica, come richiesto da gruppi di genitori e da atti proposti in Consiglio Comunale”.
Eleonora Artesio, Capogruppo di Torino in Comune, ha infatti presentato una mozione sull’apertura dei cortili scolastici il 27 aprile.
“Si può uscire in strada senza mancare di rispetto a chi ha lottato per tutti noi o ha perso un proprio caro” – conclude Grimaldi. – “Penso sia giunta l’ora di poter uscire per ascoltare qualcosa di meglio delle urla di Pappalardo (ahimè, non il cantante). Credo che qualche pensiero intelligente e dei suoni di basso non possano fare male a nessuno, sono convinto che quel mondo saprebbe offrire alle persone momenti di grande bellezza”.
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Al di là degli errori e dei ritardi del Governo e delle Regioni, a mitigare gli effetti della pandemia che ha provocato morte e sconcerto in tutta Italia, è stato il distanziamento sociale. Questo risulta essere un dato oggettivo e inoppugnabile. Un distanziamento sociale che ha provocato la sospensione inevitabile, ma indispensabile di precisi diritti costituzionali in nome della salvaguardia della salute e della vita.

“In questo “gioco pericoloso” la grande assente è proprio l’Agenzia Territoriale per la Casa: davvero troppo pochi gli interventi di ristrutturazione, cresce in maniera drammatica il fenomeno delle occupazioni abusive. Tornerò sul tema con una nuova interpellanza e mi auguro che più fondi arrivino dalla Regione”
Casi di appartamenti ATC occupati: erano 61 a fine 2019, sono oltre 110 oggi. Praticamente il doppio. Una situazione gravissima, quella che emerge dalla discussione in Consiglio Comunale della mia più recente interpellanza sul tema. C’è una ragione precisa per l’esplosione del fenomeno: se non provvediamo a effettuare interventi di manutenzione sugli appartamenti che ne hanno bisogno, questi resteranno vuoti e dunque oggetto di possibili occupazioni abusive.
Spero che ATC, cominciando in questa “partita” a giocare le proprie carte, vorrà ora farsi sentire in Regione Piemonte, per ottenere fondi più consistenti per i molti interventi di manutenzione e ripristino necessari. Appartamenti ristrutturati e occupati da inquilini che ne hanno titolo non rischiano di essere occupati abusivamente.
Soprattutto in alcuni quartieri di Torino (quasi venti le occupazioni solo tra via Scarsellini, via Roveda e corso Salvemini), la bomba sociale rischia di esplodere. Le occupazioni sono spesso precedute dal formarsi di veri e propri campi nomadi improvvisati e accompagnate e seguite da minacce ai residenti e atti di vandalismo. Preannuncio fin da ora una nuova interpellanza per conoscere dati precisi sul numero di alloggi assegnati e sul numero di alloggi da recuperare.
Se c’è un punto nel quale l’ingranaggio si inceppa, dobbiamo individuare qual è.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Concordia istituzionale cercasi
Udite, udite, udite: Chiara Appendino è diventata Sì Tav. Nulla di stupefacente, era da un po’ nell’aria. Furibondi i suoi e basiti i Rifondaroli che 4 anni fa al ballottaggio non solo la votarono, ma si batterono come leoni nel farla votare. Chi chiude baracca e burattini è Eleonora Artesio, dopo 50 anni di onorata carriera e, forse, di troppe sconfitte politiche.
Una delle più brave amministratrici che abbiamo avuto. Competente e soprattutto onesta anche intellettualmente. Per questo guarda Chiaretta con rassegnato distacco. Appendino che cerca un accordo istituzionale con Cirio per cercare di risolvere la montagna di problemi che Torino ha. Intanto il bonus regionale di 2500 euro deve essere speso per investimenti e non spese correnti.
Non dovrebbero fare verifiche ma tenere gli scontrini è obbligatorio. Diciamo cosi, all’ italiana. Si prevedono turbolenze in proposito. Nel frattempo in Comune l’assessore Lapietra non si smentisce mai. Ha fatto fare incomprensibili geroglifici su via Nizza. Segnando il confine tra i percorsi di pedoni e ciclisti. A suo tempo fiera oppositrice della Tav vede nella bicicletta e nei monopattini l’unico mezzo di locomozione consentito. Ritorna il pagamento del parcheggio in zona ztl e le limitazione al traffico privato. E l’ assessore Sacco esorta a chi ha soldi a fare shopping in centro. Fulgido esempio di programmazione economica. Decisamente penso che le cavallette siano più costruttive dei pentastellati. Sarà dura per Cirio tentare questa concordia istituzionale. Una istituzione a Torino funzionava: il Museo egizio. Dunque conferma dei vertici. Ma per rinominare la Christillin ci vuole una modifica statutaria. Tutti d’accordo tranne Fratelli d’Italia. Evelina sta antipatica alla Meloni. Dopo i gilet arancioni del folcloristico Pappalardo, Lega e Fratelli d’Italia scendono in piazza contro il governo, il 2 giugno, Festa della Repubblica, contro Conte. Prima volta nella storia della Repubblica. Colpa del coronavirus? Forse, anche, ma indubbiamente il clima di un minimo di concordia tra le forze politiche è un lontano ricordo. Non si sa chi ha cominciato con gli insulti. Ma ognuno ha dato il suo negativo contributo. Solo bisticciando non si risolvono i problemi. Anzi, li si aggravano. Soluzioni? Poche. Per la nostra città ci tocca aspettare, e dunque soffrire almeno per dieci mesi. Poi le elezioni amministrative, sperando che non ci sia il ritorno del coronavirus o altre complicanze che facciano saltare le elezioni. Torino è esausta. Anche Chiara Appendino l’ha dovuto ammettere, ed il fallimento del Comune è dietro l’angolo. Ha chiesto soldi al Governo motivandolo con l’aggravamento della situazione prodotta dal blocco di questi tre mesi. Parzialmente vero. Aggravamento sì , goccia che ha fatto traboccare il vaso sì, ma i nostri mali vengono da lontano. A mali estremi rimedi estremi. Terrorizzati i sindacati. Del poco lavoro che c’era, ne è rimasto ancor meno. A Torino è crollata la produzione manifatturiera e molti denunciano di non aver visto un soldo di quelli promessi. FinPiemonte dovrebbe essere tra i motori di questo rilancio. Essendo la finanziaria regionale difficile non pensare che molte risorse non vengano gestite da questo ente. Il nuovo corso esordisce bisticciando sugli emolumenti. I 75mila annui sono solo ad appannaggio del Presidente in aspettativa dalla Banca popolare Milano? C’è di più, proposta respinta di rientro, dopo il licenziamento del funzionario coinvolto in prima persona nel caso di Fabrizio Gatti ex Presidente. Così mentre Chiaretta vuole il commissariamento del Regio di Torino, Cirio si trova FinPiemonte ancora impantanata. Sara dura, sarà molto ma molto dura.
Patrizio Tosetto