politica- Pagina 484

Concordia istituzionale cercasi

Udite, udite, udite:  Chiara Appendino è diventata Sì Tav. Nulla di stupefacente, era da un po’ nell’aria. Furibondi i suoi e basiti i Rifondaroli che 4 anni fa al ballottaggio non solo la votarono, ma si batterono come leoni nel farla votare. Chi chiude baracca e burattini è Eleonora Artesio, dopo 50 anni di onorata carriera e, forse, di troppe sconfitte politiche.

Una delle più brave amministratrici che abbiamo avuto. Competente e soprattutto onesta anche intellettualmente. Per questo guarda Chiaretta con rassegnato distacco. Appendino che cerca un accordo istituzionale con Cirio per cercare di risolvere la montagna di problemi che Torino ha. Intanto il bonus regionale di 2500 euro deve essere speso per investimenti e non spese correnti.

Non dovrebbero fare verifiche ma tenere gli scontrini è obbligatorio. Diciamo cosi, all’ italiana. Si prevedono turbolenze in proposito. Nel frattempo in Comune l’assessore Lapietra non si smentisce mai. Ha fatto fare incomprensibili geroglifici su via Nizza. Segnando il confine tra i percorsi di pedoni e ciclisti. A suo tempo fiera oppositrice della Tav vede nella bicicletta e nei monopattini l’unico mezzo di locomozione consentito. Ritorna il pagamento del parcheggio in zona ztl e le limitazione al traffico privato. E l’ assessore Sacco esorta a chi ha soldi a fare shopping in centro. Fulgido esempio di programmazione economica. Decisamente penso che le cavallette siano più costruttive dei pentastellati. Sarà dura per Cirio tentare questa concordia istituzionale. Una istituzione a Torino funzionava: il Museo egizio. Dunque conferma dei vertici. Ma per rinominare la Christillin ci vuole una modifica statutaria. Tutti d’accordo tranne Fratelli d’Italia. Evelina sta antipatica alla Meloni. Dopo i gilet arancioni del folcloristico Pappalardo, Lega e Fratelli d’Italia scendono in piazza contro il governo, il 2 giugno, Festa della Repubblica, contro Conte. Prima volta nella storia della Repubblica. Colpa del coronavirus? Forse, anche, ma indubbiamente il clima di un minimo di concordia tra le forze politiche è un lontano ricordo. Non si sa chi ha cominciato con gli insulti. Ma ognuno ha dato il suo negativo contributo. Solo bisticciando non si risolvono i problemi. Anzi, li si aggravano. Soluzioni? Poche. Per la nostra città ci tocca aspettare, e dunque soffrire almeno per dieci mesi. Poi le elezioni amministrative, sperando che non ci sia il ritorno del coronavirus o altre complicanze che facciano saltare le elezioni. Torino è esausta. Anche Chiara Appendino l’ha dovuto ammettere, ed il fallimento del Comune è dietro l’angolo. Ha chiesto soldi al Governo motivandolo con l’aggravamento della situazione prodotta dal blocco di questi tre mesi. Parzialmente vero. Aggravamento sì , goccia che ha fatto traboccare il vaso sì, ma i nostri mali vengono da lontano. A mali estremi rimedi estremi. Terrorizzati i sindacati. Del poco lavoro che c’era, ne è rimasto ancor meno. A Torino è crollata la produzione manifatturiera e molti denunciano di non aver visto un soldo di quelli promessi. FinPiemonte dovrebbe essere tra i motori di questo rilancio. Essendo la finanziaria regionale difficile non pensare che molte risorse non vengano gestite da questo ente. Il nuovo corso esordisce bisticciando sugli emolumenti. I 75mila annui sono solo ad appannaggio del Presidente in aspettativa dalla Banca popolare Milano? C’è di più, proposta  respinta di rientro, dopo il licenziamento del funzionario coinvolto in prima persona nel caso di Fabrizio Gatti ex Presidente. Così mentre Chiaretta vuole il commissariamento del Regio di Torino,  Cirio si trova FinPiemonte ancora impantanata. Sara dura, sarà molto ma molto dura.

Patrizio Tosetto

2 Giugno in piazza per il centrodestra

In piazza Castello a Torino il 2 giugno alternativo del centrodestra piemontese.

A manifestare parlamentari, consiglieri regionali e militanti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

“Oggi siamo scesi in piazza sì, ma non per festeggiare il 2 giugno, bensì per dimostrare il nostro dissenso verso un Governo che sta fallendo in un momento storico dove non è possibile fallire. Lo facciamo in modo composto, rispettando le disposizioni che impongono di evitare le grandi manifestazioni, ma questo approccio non deve far venire meno il messaggio che siamo arrabbiati verso chi ha abbandonato migliaia di italiani a loro stessi, non sostenendoli in uno dei passaggi più delicati della storia della Repubblica italiani.” Così gli esponenti del centrodestra che aggiungono: ” Il Governo Conte ha scelto di decidere da solo, senza chiamare alla collaborazione le forze di opposizione di centrodestra, e da solo si deve assumere la responsabilità del tracollo economico al quale stiamo assistendo. Oggi siamo in piazza per dire agli italiani, come centrodestra unito, che noi ci siamo e saremo sempre al loro fianco”.

Nasce “Liberi elettori Piemont”

Il Comitato Autonomia Piemont, nato alla fine del 2018 con l’obiettivo di promuovere l’autonomia e l’autogoverno del Piemonte, ritenendo che ormai è maturata la sua ‘mission’ ha deciso di cambiare la propria denominazione in ‘Liberi Elettori Piemont’.

“La nostra non è semplicemente una modifica alla denominazione  – spiega Emiliano Racca, segretario dell’organismo – ma la conseguenza di una maturazione del percorso compiuto lungo un anno che ha visto il Comitato impegnato nell’affrontare alcune problematiche concrete del territorio piemontese, come le richieste rivolte alla Regione Piemonte per modificare una legge illiberale e verticistica sulle fusioni di Comuni o il percorso appena iniziato (ed interrotto solo momentaneamente dall’emergenza sanitaria da Coronavirus) perché sia istituita una ‘Giornata della lingue e della lingua piemontese”.

Racca verrà affiancato da Massimo Iaretti come portavoce e da Carlo Comoli come responsabile degli enti locali.

I Liberi Elettori lavoreranno per costruire una Comunità che sia Civica e Piemontese ed abbia come prioritari i valori dell’autogoverno del Piemonte e della salvaguardia delle tradizioni, delle culture e delle lingue del Piemonte e l’istituzione di una democrazia diretta sul modello elvetico.

 

Liberi Elettori Piemont

Per info: cell. 370 3017529

Il 2 Giugno Prc in piazza Castello

 Il 2 giugno il Prc-Se in piazza Castello: “tagliare le spese militari, tassare i ricchi. Garantire i diritti fondamentali alla salute, al lavoro, al reddito”

Riceviamo e pubblichiamo – Rifondazione Comunista martedì 2 giugno, ore 14,30, parteciperà al flash mob in piazza Castello, davanti alla Regione Piemonte, unitamente a realtà sindacali di base e associative varie. Rifondazione Comunista ci sarà per chiedere che i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione – i diritti alla salute, al lavoro, alla sussistenza, alla difesa dei più deboli, i diritti di uguaglianza, ecc  – siano garantiti in questa fase di emergenza sanitaria e sociale. Una fase che si sta risolvendo, purtroppo, in un aumento esponenziale della disoccupazione e delle disuguaglianze sostanziali. Di fronte all’emergenza sanitaria e alla più grave crisi economica dopo la seconda guerra mondiale il governo stanzia risorse insufficienti, in grave ritardo per milioni di persone rimaste senza reddito e vara al contempo misure a pioggia alle grandi imprese miliardarie. La nostra opposizione è di natura assai diversa da quella della destra fascio leghista che sostiene le pretese di Confindustria e si batte per difendere le scuole e la sanità privata, per far pagare meno tasse ai ricchi, per aumentare le spese militari e diminuire le spese sociali. L’esatto contrario di ciò che si deve fare: tassare le grandi ricchezze, colpire la grande evasione fiscale, battersi perché la Bce emetta direttamente le risorse indispensabili perché tutti in paesi sia superata la grande emergenza economica, sociale ed occupazionale senza aumento di debito pubblico, tagliare le spese militari a beneficio di interventi sociali. Il 2 giugno manifestiamo per i diritti fondamentali, sociali e di libertà, di uguaglianza, contro la legge dei più forti contro i deboli, contro la guerra.

Cina e Usa, la guerra fredda si scalda

Per il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, Cina e USA sono a un passo dalla Guerra Fredda. La sua è una dichiarazione rilasciata in una conferenza stampa durante una sessione parlamentare.

Il ministro degli Esteri cinese ha aggiunto che i due Paesi non dovrebbero avere conflitti e che sarebbe auspicabile cooperare in una logica win-win e di rispetto reciproco. Gli USA devono rinunciare a volere cambiare la Cina e rispettare la sua volontà di sviluppo della nazione.

La Cina, in risposta al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sostiene di essere aperta alla cooperazione internazionale per individuare l’origine della pandemia da Covid-19. Ma affinché ciò avvenga l’indagine dovrà essere libera da interferenze politiche e dovrà basarsi su dati scientifici e non illazioni. Wang ha criticato con durezza la campagna USA finalizzata a creare disinformazione sull’origine del coronavirus, addossando alla Cina ogni colpa di origine del virus. La convinzione del governo cinese è che il vero obiettivo di lungo termine degli USA sia bloccare l’ascesa cinese, perché percepita come rivale per i prossimi decenni…

… continua a leggere:

Cina e Usa, la guerra fredda si scalda

Gallo nuovo capogruppo Pd in Regione

Il Gruppo Pd ringrazia il Presidente uscente Domenico Ravetti per il prezioso lavoro svolto in questi mesi.

Nella riunione del Gruppo del Partito Democratico del Consiglio regionale del Piemonte, svoltasi in data odierna, alla presenza del Segretario regionale del Partito Democratico Paolo Furia, è stato eletto, all’unanimità, Presidente del Gruppo il Consigliere regionale Raffaele Gallo.

Il Gruppo Pd ringrazia il Presidente uscente Domenico Ravetti per il prezioso lavoro svolto in questi mesi.

L’avvicendamento fra i due Consiglieri regionali avverrà nei prossimi giorni.

Ruffino (Fi): “Una proposta per lo sblocco delle scuole guida”

“Tra le tante nefaste conseguenza provocate dall’emergenza Coronavirus c’è quella che ha visto lo stop delle attività delle scuole guida.

Il blocco del settore ha di fatto paralizzato le motorizzazioni e le scuole guida, lasciando in un limbo circa 16 mila candidati all’ottenimento della patente di guida.
Per superare questa assurda situazione ho presentato una proposta di legge per riprendere lo svolgimento degli esami per la patente B garantendo la sicurezza sanitaria di candidati e istruttori. Oltre alle misure atte a prevenire il contagio e la diffusione del virus, così che l’esame possa svolgersi in totale sicurezza, ho proposto la registrazione degli esami e la loro contestuale trasmissione telematica alle motorizzazioni che saranno chiamati agiudicarle. Questo sia per quanto attiene alla prova pratica che a un’esame orale da svolgersi con l’istruttore immediatamente dopo il test di pratica e a bordo dell’auto. E’ una proposta di buon senso sulla quale mi auguro ci sia ampia convergenza politica, così da far ripartire un settore che altrimenti rischia di rimanere bloccato fino al 2021 lasciando senza patente migliaia di persone”. Così, in una nota, la deputata di Forza Italia Daniela Ruffino.

L’incultura storica è nemica di un nuovo Risorgimento

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Chi scrive ha ripetutamente richiamato il pericolo potenzialmente  liberticida insito  nei decreti del presidente del Consiglio dei  ministri , ”calati dall’alto“ come ha denunciato il presidente del Senato Casellati, l’unica alta carica dello Stato che si rivela davvero interessata a difendere lo Stato di diritto che ha subito, durante la pandemia, attacchi evidenti

.
Ho anche scritto sul diritto di manifestare con responsabilità, criticando però con asprezza gli assurdi assembramenti per il sorvolo intempestivo e assurdo delle Frecce Tricolori che meriterebbe un’ indagine da parte di qualche magistrato.
.
Ho infine sconsigliato al centro- destra di manifestare il 2 giugno festa nazionale poco sentita,ma pur sempre festa nazionale. Ciò premesso, appare di una notevole gravità che questo capo popolo da quattro soldi, ex generale dei carabinieri ed ex deputato socialdemocratico, Pappalardo stia organizzando manifestazioni di protesta che violano le norme di sicurezza sanitaria, soffiando sul fuoco del disagio sociale sempre più evidente. Gli assembramenti non vanno fatti non solo perché vietati, ma perché pericolosi. E l’uso delle mascherine è un atto di tutela di se’ stessi e degli altri. Chi trasgredisce è un barbaro, un untore, un asociale stupido ed autolesionista. Queste manifestazioni non esprimono il senso della democrazia, ma sono un’offesa a chi, stando chiuso in casa per mesi, ha contribuito a contenere il contagio e sono anche un oltraggio ai morti di Coronavirus e ai medici e infermieri che hanno lottato per salvare vite umane. I Gilet arancione, figli dei forconi e della protesta dei tir, sono pericoli reali per la democrazia perché tendono a cavalcare le difficoltà economiche, agitando slogan velleitari e assurdi che minacciano la stessa convivenza civile. Chi scrive ha denunciato senza mezzi termini gli errori di governo e regioni, ma non può accettare che questo ex generale dei Carabinieri che tradisce il suo passato militare di servitore dello Stato, possa creare problemi alla già difficile ripresa. I mestatori vanno ripresi, fermarti e condannati senza mezzi termini dall’ opinione pubblica. Ed anche il centro-destra che vuole portare una corona d’alloro all’altare della Patria dopo il presidente della Repubblica che in quell’occasione rappresenta tutti gli Italiani, dovrebbe essere più cauto. Una vera destra consapevole della storia d’ Italia dovrebbe andare all’Altare della Patria, ad esempio, a deporre una corona d’alloro al Padre della Patria Vittorio Emanuele II nel bicentenario della nascita, auspicando un nuovo Risorgimento. Ma l’incultura storica della destra è  purtroppo incapace di pensare a certi gesti capaci di collegare passato e futuro.
.
Scrivere a quaglieni@gmail.com

Martedì 2 giugno flash mob della Lega

Nelle piazze dei capoluoghi di provincia del Piemonte

Riceviamo e pubblichiamo / La Lega sceglie una data simbolo per tutti gli italiani, la festa della Repubblica del 2 giugno, per tornare in tutte le piazze d’Italia, ed esprimere il proprio dissenso, forte e democratico, nei confronti del governo Conte e delle sue scelte.

Lo farà attraverso brevi flash mob, a distanza di sicurezza e con un numero di partecipanti ‘contingentato’, concordato in queste ora con le diverse Prefetture.

“Martedì il Piemonte sarà presente in prima fila – sottolinea l’on. Riccardo Molinari, Presidente dei Parlamentari della Lega alla Camera, e Segretario regionale della Lega -, ovviamente attenendoci alle modalità di sicurezza concordate con le Prefetture, per fare in modo che tutto avvenga senza alcun rischio. Saranno ‘flash mob’ di piazza in ogni capoluogo di provincia per ribadire in modo chiaro che il governo 5 Stelle PD sta portando il paese nel baratro, e si mostra assolutamente incapace di progettare in maniera credibile i mesi e gli anni che ci aspettano. La scelta della data ovviamente è significativa: il 2 giugno è la festa della Repubblica, ma in questi mesi le libertà degli italiani sono state letteralmente ‘congelate’, come il ruolo del Parlamento: una brutta pagina per la nostra democrazia, che è una conquista da non dare mai per scontata, e da difendere con coraggio anche in piazza, quando è necessario. Oggi è il momento di farlo”.

Tutte le manifestazioni, in Piemonte come altrove, si svolgeranno nel pieno rispetto delle misure sanitarie di sicurezza, con un numero di presenze ‘contingentate’. Tutti i partecipanti saranno dotati di mascherine, evitando inoltre assembramenti, rischi, spostamenti eccessivi.

Nelle piazze del Piemonte ci saranno i sindaci del territorio, gli assessori, gli amministratori locali, e soprattutto militanti e simpatizzanti della Lega, pronti a mandare al Governo Conte un messaggio forte e chiaro: “Adesso basta!”

Napoli (Fi): “Italiani tracciati a loro insaputa”

Ho scoperto sul mio smartphone, che funziona con il sistema operativo Android, di essere “tracciato“ a mia insaputa attraverso Immuny. I miei dati personali e quelli di milioni di italiani che usano il sistema Android sono in possesso non sappiamo di quali soggetti e gestiti da chi e a quale fine. Un sistema che non ho deciso io di scaricare ma si è insediato nel mio smartphone contro la mia volontà.

Il presidente del Consiglio e i ministri competenti devono rispondere immediatamente in Parlamento e fornire tutte le spiegazioni del caso. Nella disponibilità di quali soggetti sono i miei dati? Chi controlla i miei movimenti, le persone che incontro e i luoghi in cui mi trovo? Tutto ciò accade senza che nessuno abbia mai chiesto il mio consenso. Il fatto, in assenza di chiarimenti immediati, è di estrema gravità. L’intrusione nella vita di milioni di italiani e il possesso di tutti i nostri dati (luogo di nascita, residenza, codice fiscale) è un fatto inquietante, indegno di una democrazia e degno di una dittatura.

on. Osvaldo Napoli, direttivo di Forza Italia alla Camera