Autonomia, lettera della Regione alla Meloni
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale all’Autonomia, Enrico Bussalino, hanno firmato oggi la lettera indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e al ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, in cui si chiede la riapertura di un dialogo costruttivo e proficuo, avviato dal Piemonte già dal 2018, sul tema dell’Autonomia differenziata per la Regione Piemonte.
Un passo decisivo per il Piemonte, nell’ottica di migliorare l’efficienza amministrativa e rispondere in maniera più efficace alle esigenze dei cittadini e delle imprese.
“L’autonomia regionale rappresenta una sfida importante – sottolinea l’assessore Enrico Bussalino -. Immaginiamo l’autonomia come un mezzo per migliorare i processi amministrativi e snellire gli iter burocratici, che spesso rappresentano un ostacolo per i cittadini e le imprese. Siamo convinti che un dialogo costruttivo con il Governo possa portare a risultati concreti e benefici per tutta la comunità.”
La lettera invita anche alla costituzione di un tavolo negoziale per discutere le modalità di attuazione e le tempistiche della riforma, con particolare attenzione alle materie in cui non è prevista la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP), in conformità con la legge recentemente approvata.
Kiev, Desirò: “Silenzio assordante delle sinistre”
Se da un lato, nonostante le mai celate posizioni filorusse leghiste, l’attuale Esecutivo continua a tenere il punto fermo nel sostegno all’Ucraina, con la Presidente del Consiglio Meloni che si augura un maggior impegno della Nato, dal lato delle opposizioni del centrosinistra populista perdura l’atteggiamento ambiguo, tanto che nessuna voce autorevole dei partiti di quell’area ha preso una posizione netta di condanna contro l’atto criminale che ha portato al vergognoso attacco dell’ospedale pediatrico di Kiev”, così Claudio Desirò, Segretario di Italia Liberale e Popolare, commenta il silenzio assordante del centrosinistra.
“Nonostante il centrodestra al Governo abbia sempre votato compatto a favore degli aiuti all’Ucraina, da due anni la sinistra parlamentare narra di una maggioranza divisa sul confitto russo-ucraino, quando è proprio il centrosinistra a dividersi ad ogni occasione, tra le astensioni del pd ed i voti contrari di cinque stelle e sinistra radicale“, aggiunge Desirò.
“Anche davanti alle immagini di bimbi colpiti deliberatamente dal satrapo russo, il centrosinistra tace o quasi: ad eccezione di un post generico sul profilo Instagram del gruppo degli Eurodeputati PD e di un’ancora più striminzito articolo sul blog Pentastellato, il silenzio è assordante e l’imbarazzo dovrebbe essere crescente”, continua Desirò.
“Questa è l’ulteriore dimostrazione della narrazione distopica di un centrosinistra in crisi di valori ed idee: in 24 ore ha gridato allo scandalo per la nascita di un gruppo parlamentare europeo, “i patrioti”, definendolo un favore a Putin, ma parallelamente non proferisce parola di condanna quando lo stesso leader russo commette deliberatamente un atto, definito anche dall’ONU, come crimine di guerra”, conclude Desirò.
Giachino: “La Tav anche per i passeggeri”
Le Alpi per l’Italia sono una priorità. Dalle Alpi passano 2/3 delle nostre esportazioni e tanto PIL. Troppo importante per le ricadute sulla nostra economia e per un futuro green, spostare il 50% del traffico merci e passeggeri dalla strada alla rotaia. I ritardi sono costati miliardi di PIL alla economia torinese e valsusina. Questa posizione francese va contestata al massimo livello e immediatamente perché non danneggia solo la nostra economia ma anche quella europea.
“L’attività amministrativa e il funzionamento degli uffici pubblici, soprattutto nei piccoli Comuni, sono a rischio per la carenza di segretari comunali. Non appena il Consiglio regionale sarà a tutti gli effetti insediato – commenta Sergio Bartoli, neo eletto consigliere regionale della lista Civica Cirio Presidente – chiederò un incontro con l’assessore regionale agli Enti locali per individuare in sinergia con il Governo risposte a questo problema, già oggetto di un’interrogazione parlamentare dell’on. Daniela Ruffino, che rischia di diventare un’emergenza”.
“La figura del segretario comunale – prosegue Bartoli – è oggi ancora più importante in considerazione del lavoro necessario a raggiungere gli obiettivi del PNRR”.
Il consigliere Bartoli evidenzia inoltre una particolare criticità: “Comuni singoli o associati fino a 5 mila abitanti, come sottolinea l’on. Ruffino nella sua interrogazione, potrebbero perdere il proprio segretario in relazione alla scadenza della possibilità di prorogare la titolarità dei segretari di ‘fascia C’ a svolgere il proprio ruolo nelle stesse realtà di piccole dimensioni. Difficoltà che riguarda anche le Unioni montane, il cui segretario opera a titolo gratuito”.
Aggiunge il consigliere regionale: “I piccoli Comuni già di per se’ carenti di personale e alle prese con le risorse finanziare spesso ridotte al lumicino non possono permettersi di perdere figure indispensabili come i segretari comunali”.
“Ritengo quindi opportuno che la Regione si raccordi con il Governo affinché questo si attivi per nuovi concorsi, per velocizzare e semplificare le procedure selettive dei futuri segretari comunali e per individuare ogni possibile soluzione al problema”, conclude Bartoli.
Ravetti (Pd): “Corte boccia legge edilizia”
“CONFERMATI I DUBBI DEL PD SU UNA LEGGE CHE INTRODOTTO IL “LIBERI TUTTI””
10 luglio 2024 – La Corte Costituzionale ha bocciato la legge edilizia della Regione Piemonte approvata primavera 2022, provvedimento che il centrodestra aveva annunciato come una norma di semplificazione in materia edilizia, ma che, nella realtà, come denunciato più volte dal Partito Democratico, prevede una deregolazione delle leggi in materia, allenta vincoli e introduce opzioni non sufficientemente compatibili con la cura del territorio. La Consulta ha confermato i nostri dubbi su un testo che si distingue per profili di contrasto con la normativa nazionale e sanitaria e che ha introdotto un “liberi tutti” sul modello di quella degli anni ’60 e ’70 che ha contribuito a creare disequilibri ambientali che continuiamo a scontare” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.
“Spero che al più presto il nuovo Consiglio regionale che si insedierà tra una settimana torni al voto su una legge di grande importanza per il nostro territorio. La sfida vera è mettere mano alla legge 56 del 1977 sull’urbanistica, se vogliamo davvero sostenere i Comuni nel governo del loro territorio e rilanciare il settore guardando al futuro. Con queste norme, si sono svuotati di contenuto i piani regolatori e si sono tagliati fuori i Comuni. Se si fosse votato esprimendo un giudizio sul governo dei territori, con questi risultati, la destra non avrebbe vinto” commenta Ravetti.
I poteri corti: dirigismo o no? Questo è il problema
L’estremismo, di destra o di sinistra, non paga
Ottimo risultato elettorale per la Le Pen. E’ il terzo partito dopo Macron che, di fatto ha vinto la scommessa con una incredibile affermazione della sinistra francese. Riecheggiano vecchi slogan come uniti si vince e la mitica Doleres Ibaruri: no pasaran.
Non passeranno. Parola d’ordine dei repubblicani spagnoli contro Francisco Franco. Unico dittatore morto nel suo letto dopo aver avuto un grande aiuto da Mussolini ed Hitler. Anche in Spagna contrapposizione tra fascisti ed antifascismo. Lì per ora ri-governano i socialisti. Vox ( fascisti senza se e senza ma) non sono andati bene alle elezioni europee. La Gran Bretagna vira decisamente a sinistra regalando ai laburisti uno dei risultati più eclatanti della loro storia.
I socialdemocratici tedeschi continuano a governare indisturbati la loro nazione.
In Europa maggioranza di ferro tra democristiani e socialisti. La Schlein tocca il cielo con un dito. Ripetendo: “Si può fare, si può fare, si può fare”. Dunque? L’estrema destra ritorna a casa con le pive nel sacco.
La nostra Giorgia paga il non essere né carne ne’ pesce, di fatto isolata. Sicuramente i suoi continuano nel dire: lei è perfetta.
Sara’ bravissima, non lo metto in dubbio, ma almeno per ora boccheggia. Orban non considera nessuno incontrando Putin ed i cinesi. Non ha dietro nessuno. Con Putin che porta sfiga tifando per la Le Pen. Se non ci fosse la guerra in Ucraina sarebbe da riderci su. Pensate che cosa strana: gli epigoni della destra estrema sono d’accordo con gli epigoni dei comunisti sovietici. Ed anche qui la nostra mitica Giorgia annaspa non sapendo che pesci prendere. Insomma l’estrema destra voleva dare una spallata definitiva agli equilibri europei e non c’è riuscita. Da queste elezioni c’è un altro insegnamento.
In Spagna i socialisti governano avendo ridimensionato la sinistra alla propria sinistra.
In Inghilterra il nuovo premier ha realizzato una rivoluzione all interno del Labour Party eliminando le frange estreme. Infine in Francia, vero, Melenchon non nasconde la propria radicalità ma le liste sono formate da 17 sigle politiche di sinistra dove il vecchio partito socialista la fa da padrone raddoppiando i propri deputati ed essendo la formazione politica maggioritaria di sinistra.
Una sinistra democratica e riformista.
Insomma l’estremismo di destra o di sinistra non paga, o perlomeno non è sufficiente per poter governare uno stato. Cambierà qualcosa nel nostro paese? Non penso proprio. Soprattutto nel governo. E soprattutto nell’atteggiamento dei vari leader politici. Mi sa che la lunga marcia della Meloni verso il conversatorismo si è interrotta. Salvini continuerà a sbraitare. Il moderato Tajani continuerà nel tentare di mediare tra opposti che non vogliono mediare. La Schlein mette il piede sull’acceleratore ulteriormente convinta di essere sulla strada giusta. Chi dovrà scegliere sarà Conte, anche lui, in fondo non è né carne né pesce. Ed i nostri centristi? Da Renzi a Calenda? L’ipotesi del terzo polo, mi sembra tramontata. La non elezione di deputati europei un brutto colpo. Anche loro dovranno scegliere da che parte stare ponendosi il problema di come e soprattutto se tornare al potere. Insomma nulla è definitivo. Ma affinché qualcosa realmente cambi nel nostro Paese, dovranno essere fatte delle scelte.
PATRIZIO TOSETTO
Ursula a caccia di voti nell’Europa che cambia
POLITICA
Leggi l’articolo su “L’identità”:
Federica Scanderebech in Consiglio comunale
Federica Scanderebech subentra in Sala Rossa ad Andrea Tronzano, rieletto in Consiglio Regionale.
Trentanove anni, per la quarta volta siederà tra i banchi dell’Assemblea elettiva di Palazzo civico e ricoprirà il ruolo di capogruppo di Forza Italia.
Nelle sue prime parole, il ringraziamento allo stesso Tronzano, ai vertici del partito e ai suoi elettori.