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Giovani Democratici a San Maurizio

Nonostante il freddo invernale, lo spirito dei Giovani Democratici e del Partito Democratico è rimasto caldo e vivace questo sabato, prendendo alla lettera le parole di Enrico Berlinguer, citate anche sulla tessera PD di quest’anno, “casa per casa, strada per strada”, hanno organizzato un banchetto informativo davanti alla stazione ferroviaria di San Maurizio.

L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di giovani e cittadini, aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere firme per garantire trasporti pubblici gratuiti per gli under 26. Il gazebo, allestito strategicamente davanti alla stazione, è stato un punto di riferimento per chiunque volesse informarsi sulla proposta e confrontarsi.

Questo tema continua ad essere una battaglia centrale per i giovani, che lo avevano portato anche durante la Fiera del 01/12 a Caselle e che aveva visto un grande interesse da parte del Pubblico.
 Il Segretario
Andrea Borello

Manovra, Ruffino (Az): “Realtà del Paese differente da visione governo”

“Siamo consapevoli di quanto fosse complesso varare una legge di bilancio con una maggioranza di governo composta da anime diverse e differenti visioni di Paese. Ma come opposizione, abbiamo il dovere di fotografare una realtà particolarmente cruda che riguarda famiglie, industria, enti locali e diversi settori strategici. Basta parlare costantemente con i nostri territori e con i cittadini: a livello industriale, per esempio, è evidente la grave crisi del settore automotive; così come quella di famiglie che lavorano a mani nude per crescere i propri figli e pagare l’affitto o, ancora, i giovani che incontrano difficoltà psicologiche e sociali”.
Lo ha dichiarato Daniela Ruffino intervenendo in aula alla Camera in discussione generale sulla legge di bilancio.
“Per contrastare la situazione – ha proseguito Ruffino – siamo intervenuti con diverse proposte costruttive: grazie a un emendamento di Azione saranno concessi 500 mila euro l’anno per la prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e della nutrizione. Si tratta di un fenomeno particolarmente grave che riguarda 3 milioni di italiani che soffrono di anoressia, bulimia e gravi disturbi alimentari e coinvolge soprattutto gli adolescenti. Così come siamo riusciti a ottenere un finanziamento per l’erogazione di ausili e protesi utili all’attività sportiva di persone con disabilità”.
“Dal governo avremmo voluto interventi strutturali sulla deindustrializzazione, sulle politiche giovanili, sul welfare e anche sugli enti locali che da troppo tempo vivono una situazione di difficoltà: riducendo la spesa corrente, infatti, si riducono politiche sociali e per il patrimonio pubblico. Invece i comuni, che sono la spina dorsale del nostro Paese, hanno sorretto ingenti spese per il personale, per l’aumento dei costi delle materie, per gli acquisti. Si dovrebbero invece premiare quei comuni e quegli amministratori che sono riusciti a ottenere le risorse del Pnrr e hanno più volte tolto le castagne dal fuoco al governo. Mi auguro che nei loro confronti ci sia una maggiore considerazione – ha concluso la deputata di Azione”.

Pompeo – Pentenero (PD): intervenire per crisi Trasnova e Yazaki

 “GRUGLIASCO: CHE COSA STA FACENDO LA REGIONE? SI PREVEDA UN TAVOLO DI CONFRONTO VERO PER RISCRIVERE IL FUTURO DELL’INDUSTRIA”

 

19 dicembre 2024 – “Le situazioni di Trasnova e Yazaki Italia si inseriscono nel contesto più ampio della gravissima crisi dell’automotive che sta interessando il settore a livello internazionale. In Piemonte il calo delle commesse ha colpito tutte le aziende del comparto. Il 30 novembre sono terminati gli ammortizzatori sociali per la Trasnova e, a seguito della cancellazione da parte di Maserati delle commesse relative alla fornitura di cablaggi per automobili, Yazaki ha deciso di avviare una procedura di licenziamento collettivo per 52 lavoratori su 75, con un impatto devastante sulle famiglie coinvolte” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Abbiamo appreso – prosegue la Consigliera regionale Pd – che venerdì 13 dicembre Trasnova ha inviato alla Regione Piemonte una richiesta per verificare la sua disponibilità a fornire ulteriori strumenti di sostegno, ma, a oggi, non risulta vi sia chiarezza su che cosa la Giunta intenda fare. Ho, quindi, presentato un’interrogazione per sapere dall’Assessore Chiorino se siano stati avviati tavoli di confronto con Trasnova e Yazaki per valutare soluzioni alternative finalizzate a tutelare i livelli occupazionali e a sostenere lavoratori e famiglie come, per esempio, un fondo straordinario”.

“Ci attendiamo risposte immediate e concrete – afferma Laura Pompeo – e sarebbe davvero importante prevedere un tavolo di confronto vero per capire qual è l’azione programmatoria e di sostegno al futuro dell’industria della nostra Regione. Lo sarebbe per queste aziende, ma anche per tutte le altre interessate da questa gravissima crisi”.

“Un altro esempio che sottolinea l’esigenza di un tavolo regionale che ragioni sul futuro di tutto il comparto automotive. Da Stellantis all’indotto non possiamo continuare a inseguire le emergenze, ma occorre uno spazio che concerti la nuova politica industriale del Piemonte per un settore trainante” ha aggiunto la Presidente del gruppo Pd Gianna Pentenero.

cs

E’ morto Matteo Brigandì, fu avvocato di Bossi

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E’ morto a 72 anni, dopo una malattia, Matteo Brigandì,  dirigente della Lega Nord fin dalle origini del movimento, già  avvocato del Caroccio e di Umberto Bossi. Brigandì. Era originario di Messina, sempre pronto alla battuta, con il suo inseparabile sigaro toscano,   arrivato a Torino è stato  parlamentare  al Senato tra il 1994 e il 1996, poi alla Camera tra il 2006 e il 2013. Fu anche membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, consigliere regionale e poi assessore in Piemonte.

Forza Italia: “Se gli antagonisti si sentono liberi di agire qualcuno li ha agevolati”

 

Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretari Provinciale e Cittadino di Forza Italia a Torino sugli scontri avvenuti oggi nel capoluogo piemontese attaccano: «A Torino ormai è evidente che i movimenti antagonisti e di estrema sinistra si sentono liberi di poter agire indisturbati. Altro che Palestina Libera, qua l’obiettivo è la destabilizzazione dei Paese con una chiara matrice eversiva. Si attacca Unione Industriale, il Politecnico, il Provveditorato… per intimidirli. I continui attacchi alle forze delle ordine sono poi il sintomo di una strategia della tensione che punta a provocare lo Stato alla reazione per avvallare l’idea di uno Stato Autoritario e fascista che sta solo nelle loro fantasie. Il problema è che per raggiungere i loro chiari scopi politici ci vanno di mezzo le forze di polizia, i cittadini e il patrimonio della città. Una situazione intollerabile, figlia di una Amministrazione Cittadina che continua a dialogare con chi sta dietro a questi fatti, Askatasuna. La legittimazione a cui abbiamo assistito in questi mesi è un fatto politico gravissimo perché ha assicurato una patente di legalità a chi è illegale ed eversivo. Con un processo in corso ci si sarebbe aspettati più cautela senso dello Stato da parte di chi ha l’onere di amministrare in nome di tutti Torino e il fatto che il Sindaco abbia fatto il Ponzio Pilato proprio qualche settimana fa evitando lo sgombero del centro sociale dovrebbe preoccuparci perché è un ulteriore invito al laissez faire di chi come gli antagonisti dialoga solo con la violenza e le minacce. Il rischio è che quello a cui assistiamo sia solo l’antipasto…».

In arrivo un miliardo di euro in più per Tav e 652 milioni per Terzo Valico

Nella serata di ieri, 17 dicembre, la Commissione Bilancio della Camera ha approvato diversi emendamenti tra cui uno importantissimo per Torino e per il Piemonte: un miliardo di euro in più per la realizzazione della Tav Torino – Lione e 652 milioni per Terzo Valico dei Giovi, la ferrovia che collega Genova a Tortona, opera che consente lo spostamento quotidiano di merci verso l’Europa centrale provenienti dal porto ligure.

“Risorse fondamentali per portare a compimento un’opera infrastrutturale strategica per i collegamenti tra Italia e Francia. In questo senso, importante anche l’impegno di oltre 652 milioni di euro previsto per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, altra opera indispensabile nell’ottica dello sviluppo delle reti di trasporto nel nord del nostro Paese” -dichiarano il capogruppo della Lega alla Camera, primo firmatario dell’emendamento, Riccardo Molinari, e la capogruppo del partito in commissione Trasporti Elena Maccanti, che proseguono “Un risultato che dimostra, ancora una volta, il cambio di passo che la Lega ha saputo imprimere rispetto al passato”.

Ruffino (Az): “condivido e sostengo la proposta Cirio su sindaci parlamentari”

“Il ruolo degli amministratori locali assume un valore sempre più delicato e presuppone una forte capacità di gestione oltre che una spiccata conoscenza amministrativa. Per questo condivido la proposta del governatore del Piemonte Cirio secondo cui chi si candida in Parlamento deve avere ricoperto almeno un ruolo di amministratore locale, che sia sindaco oppure consigliere comunale o regionale. L’esperienza svolta porta ad un’effettiva conoscenza della pubblica amministrazione e delle nostre comunità che incontrano quotidianamente difficoltà e necessitano una rapida soluzione delle numerose problematiche: il contatto diretto e costante con i cittadini si rivela quindi fondamentale. Il percorso da amministratore locale all’interno delle sedi parlamentari ridurrebbe le distanze tra Stato centrale e territori. Auspico una riflessione condivisa su questa proposta”.
Lo dichiara la deputata e commissario di Azione in Piemonte Daniela Ruffino.

Scanderebech (FI): “Per Torino ci vuole un bilancio coraggioso”

Si sta discutendo, in Consiglio Comunale, il bilancio della Città di Torino. In merito, è intervenuta la Capogruppo di Forza Italia, Federica SCANDEREBECH. Riceviamo e pubblichiamo il suo intervento 

“Oggi discutiamo il bilancio di previsione del Comune, un documento che dovrebbe tracciare una rotta chiara per il futuro della nostra città. Eppure, ciò che emerge da questa proposta non è una visione strategica, in grado di individuare realmente le esigenze della popolazione, gli interventi indicati paiono spesso scollegati dalla realtà dei problemi che Torino vive ogni giorno.

Stupisce, per non dire che lascia perplessi, vedere che il documento preveda per i prossimi anni importanti stanziamenti economici sempre in crescita. Come penserete di aumentare questi stanziamenti già difficilmente reperiti sul bilancio attuale, siete sicuri poi di riuscire a mantenere le promesse di questi crescenti stanziamenti senza vessare nuovamente i cittadini torinesi? O questi stanziamenti crescenti non verranno poi confermati nei bilanci successivi ed è una mera comunicazione politica che avete deciso di mettere in atto?

La nostra Città ha bisogno di azioni concrete e immediate, ma su troppi fronti questa Amministrazione si è dimostrata incapace di intervenire. In questi 1000 giorni di mandato, le questioni fondamentali sono state trascurate, lasciando la città in una condizione di stallo. Torino soffre di problemi strutturali che necessitano di interventi mirati e coraggiosi.

Prendiamo il tema del lavoro: Stellatis, un tempo simbolo della nostra identità industriale, vive un momento di grande incertezza. E voi cosa avete fatto? Nulla. Nessuna iniziativa per salvaguardare i posti di lavoro, nessun piano per attrarre investimenti o sostenere la transizione industriale. Torino, che un tempo era un motore economico, sta perdendo centralità. Ma ciò che è positivo, seppur parzialmente, è che, grazie alla nostra insistenza, siamo riusciti a ottenere la convocazione di un Consiglio comunale aperto urgente. Questo è un passo importante, un’opportunità per coinvolgere le parti sociali e le istituzioni in un confronto diretto, per cercare soluzioni concrete. Tuttavia, la vera sfida è ora mettere in pratica le parole e le proposte che emergeranno da quel confronto, e non limitarsi a un incontro formale senza seguito.

 Le infrastrutture non sono da meno. Piazza Baldissera, un progetto nato male sotto il PD, è diventata il simbolo del caos urbano. Il traffico è insostenibile, i residenti esasperati e che cosa avete fatto, solo annunciare nuovi lavori a fronte di già molti fondi impegnati negli anni per arrivare ad un vero flop di viabilità. Di fronte al disastro, qualcuno ha trovato il modo di scherzarci sopra. Recentemente sui giornali si è parlato di un “gioco da tavola”, una parodia, intitolato “Piazza Baldissera”, dove si gioca come un “semplice automobilista” e si scopre l’ebbrezza di fare un doppio 6 con i dadi senza neanche muoversi di una casella. Si può persino scommettere su “quando”, “dove” e “come” uscirai dalla piazza, e se ne uscirai mai. Un’ironia amara che riflette perfettamente la realtà: un progetto che doveva risolvere i problemi di viabilità è diventato una fonte quotidiana di ritardi e nervosismi per migliaia di automobilisti. Mentre voi vi limitate a osservare, la città si riduce a un gioco di parole, e Torino diventa sempre più un luogo dove la fantasia supera la realtà.

 Il trasporto pubblico è un altro capitolo dolente. La metropolitana è in perenne disservizio, con una manutenzione praticamente inesistente agli occhi dei cittadini. La rete di trasporto di superficie è frammentata, disorganizzata e manca una regia chiara. Invece di migliorare il sistema e incentivare l’operatività del personale, si avvalla l’assunzione di nuove figure dirigenziali con stipendi che si aggirano intorno ai 100mila euro annui.

 La sicurezza in città è un elemento trascurato. Non sono in programma potenziamenti dell’organico della Polizia Municipale, nonostante le necessità siano evidenti. Al contrario, le poche risorse a disposizione sembrano essere destinate a dare priorità a iniziative che mirano a fare cassa, piuttosto che a risolvere i problemi di sicurezza reale che necessiterebbe di un maggiore presidio del territorio, senza dimenticare i gravi disagi che i cittadini lamentano: come ad esempio la mancanza di una reale gestione della sosta selvaggia di monopattini e biciclette e la mancanza di controlli sull’esplosione di botti e petardi che ogni giorno trasformano Torino in un capodanno senza fine.

 Le strade di Torino sono un altro punto critico: buche ovunque, manto stradale da rifare, segnaletica orizzontale inesistente, persino davanti alle scuole dove la sicurezza dovrebbe essere prioritaria.  Il decoro di una città passa anche dalle sue strisce, quelle che delimitano la carreggiata, ma anche le corsie preferenziali e i posteggi per disabili diventati “fantasma”. Ci sono grandi margini di miglioramento sotto questo aspetto: la segnaletica orizzontale, in primis quella che dovrebbe tutelare pedoni e fasce deboli, è sbiadita o inesistente, oppure confusa e pasticciata. È necessaria una cambio di regia per il rifacimento di strade e segnaletica che metta al centro la sicurezza dei cittadini e la funzionalità delle infrastrutture. Un piano serio e strutturato, che preveda interventi tempestivi e mirati, è l’unica strada per restituire decoro alla città e garantire un traffico fluido e sicuro per tutti.

E che dire delle pedonalizzazioni? Interventi spot, senza un piano di viabilità e arredo urbano, che hanno solo aggravato il traffico e lo smog. È così che pensate di migliorare la qualità della vita dei cittadini?

 Il verde pubblico, che un tempo era il fiore all’occhiello della città, oggi è abbandonato. Aiuole incolte, alberi non potati e un generale degrado che avanza. Torino, da città verde, si sta trasformando in una città grigia.

 Il commercio di prossimità è un altro settore che è stato abbandonato a se stesso. I negozi storici chiudono uno dopo l’altro. La mancanza di strategie chiare e di un supporto concreto per i commercianti sta svuotando i quartieri, mentre l’abusivismo imperversa, creando degrado e insicurezza, senza che esista un piano di soppressione concreto. Torino merita un’Amministrazione che investa nel commercio locale, che protegga le piccole imprese e favorisca uno sviluppo sano e sostenibile per il nostro centro e le periferie.

 Il tema dei luoghi di aggregazione per anziani è un altro aspetto che merita attenzione. I 35 centri di incontro mappati dal Comune, che dovrebbero rappresentare punti di riferimento fondamentali per la socializzazione e il benessere degli anziani, sono ormai in uno stato di totale abbandono. Questi spazi, che un tempo erano vivaci e attivi, necessitano di una manutenzione urgente per poter tornare a essere luoghi accoglienti e funzionali. La carenza di risorse e di attenzione, da parte dell’Amministrazione, ha portato a un progressivo degrado, con strutture che versano in condizioni precarie e spazi inutilizzati. Gli anziani, che rappresentano una parte significativa della nostra popolazione, hanno diritto a centri di incontro che siano sicuri, ben curati e in grado di offrire opportunità di socializzazione e svago. Invece, oggi si trovano di fronte a luoghi trascurati, dove l’assenza di manutenzione e il disinteresse dell’Amministrazione sono evidenti.

 La stessa Assessora Nardelli ha evidenziato in aula proprio l’aumento dell’età anagrafica della popolazione torinese, ma bisogna prendere atto non solo statisticamente, ma anche nei fatti e nelle parti di competenza comunale.

Da anni si sente parlare di una cabina di regia per il rifacimento del manto stradale e la copertura delle buche, ma la realtà è che le promesse restano sulla carta. Le società private dovrebbero coordinarsi per programmare interventi tempestivi e minimizzare i disagi, ma il risultato è bene diverso. Un altro aspetto di cui si tiene poco conto è quello delle barriere architettoniche, che rendono la città inaccessibile a molte persone, in particolare agli anziani e a chi ha una disabilità. Non si tratta solo di buche o pavimentazione dissestata, ma di un’intera rete urbana che non tiene conto delle necessità di chi ha difficoltà motorie. Marciapiedi, strade ed edifici pubblici dovrebbero garantire l’accessibilità per tutti, ma ancora oggi in molte zone della città ci sono ostacoli (come monopattini e bici abbandonati sui marciapiedi), gradini, dislivelli, scivoli bloccati da auto in sosta selvaggia, sedimi sconnessi che impediscono a chiunque non sia completamente autosufficiente di muoversi liberamente. È urgente un piano di intervento per migliorare l’accessibilità, che definisca una metodologia complessiva e coordinata al fine di eliminare le barriere architettoniche e garantire la fruibilità di tutti gli spazi urbani.

 Il Piano Regolatore Generale (PRG), nonostante potrebbe rappresentare uno strumento strategico fondamentale per affrontare la situazione dei numerosi immobili pericolanti e abbandonati in città, sembra destinato a rimanere nel cassetto. Con un utilizzo adeguato, potrebbe permettere di avviare le necessarie variazioni di destinazione d’uso, dando nuova vita a edifici in stato di degrado e contribuendo al recupero di interi quartieri. Invece, la sua mancata attuazione lascia Torino con un patrimonio immobiliare in rovina e una città che continua a subire il peso dell’abbandono e della stagnazione. Ricordo quando l’attuale Sindaco proponeva da Assessore varianti su varianti, il coraggio che aveva all’epoca di trasformare la città non pare essere stato trasferito alla sua Giunta.

 E infine, gli aumenti. Non c’è stato anno che non abbia avuto la sua stangata: nel 2022 l’impennata sull’addizionale comunale Irpef, nel 2023 il rincaro delle tariffe dei cimiteri (+6%), delle strisce blu e dei biglietti Gtt (da 1.7 a 2 euro), nel 2024 l’aumento di quasi il 7% della tassa rifiuti. E i servizi non sono migliorati!  I cittadini pagano di più per avere di meno, mentre voi continuate a parlare di un futuro fatto di investimenti che, alla luce di questo bilancio, suonano come pura fantasia. Certo che poi riuscite a mantenere un equilibrio di bilancio a spese delle tasche dei tanti torinesi vittime dei costanti aumenti.

 Ecco perché continuo convintamente a pensare che si potrebbe cambiare rotta puntando prioritariamente sul turismo e sulle entrate che deriverebbero da chi la città non la vive perché residente, ma bensì da chi la conosce per turismo o attrattività.

 Per ogni criticità della Città, ad ogni puntuale interpellanza sollevata dalla sottoscritta, la risposta più comune che viene data dagli assessori competenti è sempre la carenza di risorse, però poi ad esempio in un bilancio come questo passano 750mila euro per uno skate park, sono davvero queste le priorità di questa giunta?

 Signor Sindaco, il bilancio di previsione dovrebbe essere uno strumento per costruire il futuro, ma il vostro non fa altro che confermare l’immobilismo di questa Giunta e un futuro sempre più incerto per le periferie della città del tutto lasciate abbandonate. Torino merita più coraggio, non abbiate paura di investire sul piano regolatore e su una città sempre più turistica. Noi continueremo a vigilare e a proporre, ma vi chiediamo di fare il vostro dovere. Perché Torino non può più aspettare.

Forza Italia ha presentato una mozione di accompagnamento al DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (D.U.P.) – PERIODO 2025-2027 in cui si richiede il potenziamento della segnaletica orizzontale, con priorità alle strisce pedonali nei pressi delle scuole, degli ospedali e nei punti di maggiore interesse, per una maggiore sicurezza stradale.

La cittadinanza percepisce, per quanto concerne le strisce pedonali, la mancanza delle stesse, oppure una manutenzione precaria o comunque dalla scarsa durata in quanto, laddove vengano ripristinate utilizzando le nuove vernici, la segnaletica permane per un tempo ritenuto insufficiente, richiedendo interventi più frequenti con conseguenti maggiori costi.

 Nella mozione si impegnano il Sindaco e la Giunta a prevedere nel corso dell’anno un’integrazione dello stanziamento specifico di bilancio, utilizzando parte dei risparmi o dei maggiori introiti sul capitolo destinato alla segnaletica orizzontale, ai fini di un maggiore sostegno per gli interventi necessari e a dare la massima priorità al rifacimento della segnaletica orizzontale nei pressi degli attraversamenti pedonali posti in prossimità delle scuole, degli ospedali e, in generale, dei punti di maggiore interesse. Speriamo che a fronte delle dichiarazioni della Giunta in merito alla carenza di risorse si possa seriamente fare un ragionamento per implementare quel capitolo di bilancio”.

 

Adinolfi nuovamente alla guida del PdF

Cristina Zaccanti, coordinatore del PdF Piemonte e consigliere nazionale dichiara: “Si è appena concluso a Pomezia il 4° Congresso Nazionale. Il Piemonte ha partecipato con una delegazione di 30 persone, rappresentanti degli 11 circoli attivi nelle diverse province.
All’unanimità i 142 presenti alla votazione finale hanno riconfermato Mario Adinolfi presidente del Popolo della Famiglia. Applaudiamo anche la nomina di Nicola Di Matteo, cofondatore e braccio destro di Adinolfi, ora anche Segretario Nazionale.
Mai come ora, a 8 anni di distanza dalla fondazione avvenuta l’11 marzo del 2016, il ruolo del PdF si presenta come unica opposizione alla ideologia dell’autodeterminazione per la difesa della verità. Difesa dell’identità naturale del dato biologico, del primato educativo dei genitori, della cura dei fragili, deboli, disabili e malati ribadendo con forza No all’aborto, No alla propaganda gender, No all’eutanasia. Impellente il sostegno alla natalità, alle piccole e medie imprese famigliari che subiscono invece in modo particolare lo scellerato sostegno alla guerra. Il PdF rilancia la propria specifica vocazione ad essere quella casa politica capace di raccogliere le autentiche istanze di riaffermazione dei principi non negoziabili, consci di andare controcorrente e proprio per questo ancora più consapevoli del proprio ruolo storico.
Con la nuova dirigenza potenzieremo organizzazione e radicamento territoriale in tutto il territorio nazionale pronti alle nuove sfide politiche e alle ben note battaglie culturali”.
PdF Piemonte