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Rossi (Pd): “Un piano per l’economia circolare”

Approvata all’unanimità la mozione del consigliere democratico Domenico Rossi

Dopo oltre un anno dalla sua presentazione, il Consiglio Regionale ha approvato , all’unanimità, la mozione presentata dal Consigliere Domenico Rossi nel novembre 2019 con la quale si chiede che il Piemonte si doti di un Piano Regionale per la Bioeconomia e l’economia circolare “Un atto importante che non deve rimanere sulla carta, bensì aprire un periodo di transizione e trasformazione. Per questo lavoreremo da oggi in poi” commenta il consigliere, portavoce del gruppo PD nella Commissione Ambiente.

“Si tratta di un atto fondamentale – prosegue Domenico Rossi – che ci mette nella condizione di coniugare crescita economica e tutela ambientale. Il modello economico lineare, fondato sullo sfruttamento delle risorse naturali, non è più sostenibile. Abbiamo il dovere di promuovere un’economia giusta, che produca lavoro, crescita, ma minori emissioni di CO2, meno consumo di materia prima e rifiuti. Si tratta, inoltre, di un settore ad alto potenziale. L’Alleanza per l’economia circolare stima che al 2030 si possa raggiungere il 7% di maggiori investimenti con una diminuzione del 10% dei costi, del 17% di emissioni, ma con 700.000 mila posti di lavoro in più”. L’ultimo rapporto Intesa Sanpaolo-Assobiotec stima il fatturato del settore in 328miliardi di euro e la Strategia Nazionale sulla Bioeconomia si pone l’obiettivo di aumentare le performance del 15% entro il 2030

“L’Europa e l’Italia – prosegue il primo firmatario – hanno avviato da tempo consistenti programmi di investimento nel settore, per questo motivo elaborare una strategia e livello regionale significa anche prepararsi per intercettare risorse importanti; basta pensare al Green New Deal o al Next Generation UE. Significa, inoltre, valorizzare le tante eccellenze già presenti nella nostra regione che rappresentano punti di riferimento a livello internazionale, con le quali mi auguro la Regione vorrà costruire il piano piemontese. Le trasformazioni epocali di questo tipo non si improvvisano, ma vanno accompagnate”. Il rapporto OCSE The Bioeconomy to 2030: designing a policy agenda” attribuisce alla bioeconomia la capacità di imprimere una vera e propria spinta propulsiva verso una nuova “rivoluzione industriale”.

“L’approvazione all’unanimità di questo atto di indirizzo – aggiunge il capogruppo del Partito Democratico Raffaele Gallo – ha un importante significato politico. Questa giunta ha dimostrato in questo primo anno e mezzo di governo di avere significative carenze sul piano della programmazione riducendo spesso la sua azione ad interventi puntuali, fuori da una visione globale. Siamo contenti di poter essere d’aiuto in tal senso rispetto ad un tema su cui si gioca una parte importante del futuro della nostra regione”. 

Come mettere in atto gli impegni contenuti nella mozione? “Al settore pubblico e alla politica spetta il compito di guidare la transizione da un’economia lineare ad una circolare anche creando i presupposti per la crescita culturale necessaria allo sviluppo di questi nuovi paradigmi” spiegano i consiglieri Dem evidenziando che “per caratteristiche e vocazione, il Piemonte può essere un’ideale piattaforma per il comparto e quindi è necessario, in primis, partecipare attivamente al Tavolo Nazionale per la Bioeconomia. Su quel modello occorre, quindi, crearne uno a livello regionale dove le eccellenze del mondo dell’università e della ricerca, oltre alle aziende leader che hanno sede nel nostro territorio, possano contribuire a mettere nero su bianco un piano regionale per la bioeconomia e l’economia circolare al fine di facilitare la nascita di un ecosistema dove le diverse parti comunichino tra di loro per un obiettivo comune e con visione sistemica”.

Magliano: “Ripresa della scuola, la Giunta non sa da che parte iniziare”

Volevamo una parola chiara sul rientro a scuola e sull’ipotesi di prolungare l’anno scolastico fino all’estate: ma l’Assessore Chiorino, che ha  risposto al mio Question Time sul tema, non ha dissipato i dubbi.

Aumenta anzi la nostra preoccupazione: a poco più di una settimana dalla ripresa delle lezioni, la Regione Piemonte brancola nel buio. Al 29 di dicembre lasciare le famiglie piemontesi nell’incertezza non è accettabile.



Il Consigliere chiede, la Giunta quasi non risponde. Terminata la discussione del mio Question Time sul tema, non abbiamo capito, anzi proprio non ci è stato detto, quali saranno le modalità di ripresa dell’anno scolastico: ritorno sui banchi giovedì 7 gennaio? Lunedì 11? Secondo quali modalità? Con quali criteri? Chi vivrà, vedrà. Poco importa a questa Giunta, evidentemente, che le famiglie, e con loro alunni e docenti, abbiano la necessità di organizzarsi per tempo. Il tempo per pianificare ci sarebbe stato, in abbondanza: ma la Giunta ha sprecato settimane intere. Mi preoccupa anche la mancata volontà, da parte della Giunta, di prendersi la responsabilità della scelta relativamente all’ipotesi di una riformulazione del calendario scolastico. “A oggi non sono in programma revisioni del calendario, ma c’è la nostra disponibilità in merito in caso di urgenza” (così, a verbale, l’Assessore Chiorino) è una bella formula per passare la palla al Governo. Ancora una volta. Studenti, docenti e famiglie piemontesi meriterebbero ben altro rispetto. Delle due l’una: o si sostiene che la DAD sia una modalità di insegnamento in tutto equiparabile alle lezioni in presenza o si parla di “tempo perso da recuperare“. Sostenere le due posizioni contemporaneamente non ha senso: la Giunta decida.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Polvere di (5) stelle: Bertola e Frediani lasciano il Movimento

I consiglieri regionale del Piemonte Giorgio Bertola e Francesca Frediani lasciano il Movimento 5stelle.

Sono entrambi figure “storiche” dei grillini piemontesi.

Bertola è stato a lungo capogruppo a in Regione e candidato presidente alle  regionali nel 2019 per i pentastellati.

Frediania, paladina No-Tav è al secondo mandato in Consiglio regionale. I due faranno parte  del gruppo misto a Palazzo Lascaris.

Hanno spiegato la loro scelta su Facebook definendola “dolorosa e sofferta”.

Sicurezza: “Più controlli a Chieri”

Desidero esprimere la mia solidarietà ad un rinomato locale del centro città che nella notte è stato derubato da anonimi ladri.

Avevo già denunciato le recenti recrudescenze di reati predatori in città, chiedendo maggiori controlli e sicurezza. Torno a farlo anche alla luce del piano di sicurezza integrato varato dalla Regione Piemonte, che spero trovi applicazione in tempi rapidi a Chieri. Servono telecamere, serve riparare e potenziare quelle esistenti, servono risorse per la polizia locale. I furti sono anche (ma non solo) frutto della difficile situazione economica che spinge persone a gesti estremi, lo stesso isolamento delle persone non giova. Si pensi a quanta poca gente c’è per le strade rispetto a prima. Con i locali chiusi, aperti solo per asporto e fino a una data ora, un clima ideale per malintenzionati e vandali per agire indisturbati. Per chi, poi, è allo stremo dover subire anche furti o vivere nel timore di questi è davvero dura. Infine, invito le persone che vengono derubate a denunciare, ad aiutare le forze dell’ordine, anche quando si è vittima di soli tentativi. Anche in tema di sicurezza è importante fare rete fra tutti i cittadini e le istituzioni.
Rachele Sacco – Consigliere comunale di Chieri (Progetto per Chieri – Salviamo l’Ospedale insieme)

Il Consiglio regionale riduce le spese

Continua il contenimento della spesa del Consiglio regionale, attraverso un ridimensionamento dei costi della politica e dei costi della struttura che ha anche visto una diminuzione di personale.

Il dato emerge dalla illustrazione, da parte del presidente Stefano Allasia, del Bilancio di previsione finanziario del Consiglio Regionale del Piemonte per il triennio 2021-23, approvato nell’Aula di Palazzo Lascaris con il voto favorevole della maggioranza e del gruppo M5s, e il voto di presenza delle altre opposizioni.

Il fabbisogno 2021 ammonta a 48,8 milioni di euro in diminuzione rispetto al previsionale del 2019 che superava i 49 milioni. Un fabbisogno che dovrebbe ulteriormente diminuire nel 2022 e 2023 scendendo a 47,5 milioni. Nel 2010 la cifra ammontava a 74 milioni.

Attraverso la razionalizzazione delle risorse, proseguono le spese di investimento (oltre 23 milioni) per consentire la manutenzione straordinaria degli immobili, di rilevanza storica e artistica, del Consiglio regionale e l’implementazione dei sistemi informatici volta alla digitalizzazione e dematerializzazione delle procedure amministrative.

Gruppo di indagine sul Covid 19, bilancio dell’attività

VALLE (Pd): “in quattro mesi 12 sedute, oltre 40 soggetti auditi”

Torino 29 dicembre 2020 – Oggi in Consiglio Regionale, come prevedeva la Delibera dell’Ufficio di Presidenza istitutiva del gruppo di indagine, ho relazionato sui primi mesi di attività di indagine. Il gruppo si è ritrovato 12 volte audendo oltre 40 soggetti nell’arco di quattro mesi: strutture regionali, sindacati, rappresentanze datoriali e associazioni. In questo modo si sono raccolte opinioni e dati importanti sulla prima fase dell’epidemia di covid19, che è andata da febbraio a giugno.

In questi primi mesi sono sempre stati garantiti dalla maggioranza gli spazi necessari al gruppo di indagine, tuttavia sarebbe auspicabile per i prossimi mesi poter contare su una calendarizzazione degli spazi per le riunioni che offra maggior respiro, al fine di consentire la partecipazione degli assessori competenti.

Molte delle questioni aperte, ad esempio l’implementazione del sistema tamponi e le relative politiche d’accesso, il supporto alle RSA, i temi legati alle nuove assunzioni o alla realizzazione di posti letto, hanno avuto una naturale continuazione in quello che è avvenuto negli ultimi mesi, nella c.d. seconda ondata. Nei prossimi mesi sarà quindi possibile una analisi “a bocce ferme” che non è stata possibile nei mesi caldi dell’emergenza, dove questi temi venivano affrontati secondo le contingenze del momento in quarta commissione.

Da marzo a ottobre è possibile rilevare che si è finalmente conclusa l’evoluzione della c.d. catena di comando, che ha trovato un assetto definitivo. Difficile però non rilevare che spesso le esigenze di comunicazione hanno confuso la reale portata dei singoli provvedimenti e che molte scelte organizzative hanno spesso inseguito i problemi invece di anticiparli. Inoltre la decisione di individuare due gruppi distinti ha impedito dall’origine di sviluppare una positiva riflessione legata all’integrazione di territorio e ospedale, che vengono così esaminati come due realtà che non trovano contatto e che ha portato i due gruppi ad adottare approcci divergenti rispetto alle delibere istitutive e differenti fra loro: il gruppo Monchiero legando la sua rivisitazione della rete all’individuazione dei nuovi posti letto di terapia intensiva, il gruppo Fazio individuando invece un più generale tema di rivisitazione della sanità di territorio.

Nei prossimi mesi, oltre ai temi già citati, un focus particolare sarà rivolto ai temi delle carceri e dell’associazionismo, sollecitati da diversi commissari partecipanti al gruppo.

Daniele Valle, Coordinatore Gruppo di indagine sul Covid19

Aiuti impianti sci, Ruffino (Fi): “pensare a scenari futuri”

L’approvazione degli ordini del giorno, di maggioranza e opposizione, con l’impegno al governo di risarcire i gestori degli impianti sciistici relativamente ai costi fissi, rappresenta un importante passo avanti per quanto riguarda il sostegno al sistema montagna. Bene, però, farebbe il governo a cambiare strategia, evitando di inseguire le conseguenze economiche del Covid e anticipare, invece, le misure necessarie nei diversi scenari che dovessero presentarsi da qui a tre mesi.

     Il presidente Conte e il ministro Gualtieri dovrebbero saggiamente prevedere le risorse necessarie per risarcire il sistema montagna sulla base dei diversi livelli di diffusione della pandemia, fino a ipotizzare i costi da affrontare nel caso di un blocco totale della stagione sciistica. Perché si tratta di dare qualche certezza aggiuntiva non solo agli operatori della montagna ma anche agli appassionati dello sci e della montagna in generale. Con le politiche dei risarcimenti ex post si tampona l’emergenza per i danni già provocati ma non si accende una luce sugli sviluppi futuri prossimi. E questo è necessario fare oggi.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Le agenzie di viaggio chiedono aiuto al Governo

Il Presidente Avataneo a nome delle 1.760 agenzie AIAV dichiara: “Il ritardo dell’erogazione della prima parte del contributo è una cosa vergognosa che può indurre chiunque a pensare il peggio”

 Nuova mobilitazione di AIAV in sostegno delle 1.760 agenzie di viaggio associate e, in generale, di tutto il settore del turismo organizzato: in una lettera indirizzata ai Ministri Franceschini e Gualtieri, il Presidente Fulvio Avataneo chiede chiarimenti urgentissimi in merito al pagamento di prima tranche contributi a fondo perduto ex art. 182 per Agenzie di Viaggio e Tour Operator e l’indicazione certa di una data certa entro cui il contributo verrà erogato.

“Ora la pazienza è finita – dichiara il Presidente Avataneo – è dal mese di aprile che le agenzie di viaggio non vedono un soldo nonostante le infinite affermazioni trionfalistiche del Governo, del Mibact, del MEF e della stampa tutta, che ci vede come eterni questuanti con le tasche piene. Il ritardo dell’erogazione della prima parte del contributo è una cosa vergognosa che può indurre chiunque a pensare il peggio. I fondi ci sono, ma il Governo con questi infiniti ritardi ha pressoché condannato alla morte il settore”.

Secondo una recente indagine presso gli Associati AIAV, il calo medio di fatturato è del 93% nel secondo trimestre, del 78% del terzo e superiore al 90% nel quarto trimestre. Dati in linea con le recenti dichiarazioni dell’UNWTO, che ha parlato di “impatto senza precedenti della pandemia sul turismo globale”, rimarcando come, con un miliardo di arrivi in meno e una perdita di 1,1 trilioni di dollari, il settore sia in assoluto tra i più colpiti.

Una perdita che, ad oggi, non è stata in alcun modo attenuata da parte delle Istituzioni: al contrario il Governo mortifica anche psicologicamente lo spirito imprenditoriale: “Vi sono migliaia e migliaia di imprese con l’acqua alla gola e senza un minimo di sostegno – prosegue Avataneo – come se non bastasse, le regole vengono modificate un giorno dopo l’altro, impedendo di guardare al prossimo futuro con un minimo di sicurezza e di pianificazione”.

Il Comune di Volpiano ha ricordato l’ex sindaco Conterio

Il Consiglio comunale  dedicato all’approvazione del bilancio L’assessore Panichelli: “Intendiamo sostenere i servizi sociali e l’istruzione”

Il Consiglio comunale di Volpiano, riunitosi lunedì 28 dicembre, si è aperto con il ricordo di Gianfranco Conterio, sindaco di Volpiano dal 1988 al 1997, morto il 25 dicembre all’età di 78 anni. Nelle parole del sindaco Emanuele De Zuanne, del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Richiardi e della consigliera Monica Camoletto, sono state evidenziate le caratteristiche di un uomo molto impegnato per la comunità, sia come medico che come amministratore pubblico, tollerante e, al contempo, estremamente schietto nell’esprimere le proprie convinzioni; Gianfranco Conterio è stato l’ottavo sindaco di Volpiano dal secondo Dopoguerra e il primo a essere eletto direttamente dai cittadini.

La seduta è stata in gran parte dedicata all’approvazione del bilancio di previsione 2021/2023 e agli atti connessi, a partire dal Documento unico di programmazione (Dup). L’assessore al Bilancio Giovanni Panichelli ha sottolineato gli effetti economici della pandemia sui conti degli enti locali e il sostegno dato dal governo attraverso un fondo di 3,5 miliardi di euro, successivamente rifinanziato, per consentire alle amministrazioni di affrontare le difficoltà e che ha significato per il Comune di Volpiano un contributo di oltre 700mila euro.

Nel dettaglio, il bilancio di previsione 2021/2023 del Comune di Volpiano, l’ultimo di questa amministrazione, trova il punto di equilibrio a 17 milioni e 871mila euro, con 2 milioni di euro destinati ai servizi socialiun milione e mezzo all’istruzione e alla mobilitàun milione per sviluppo sostenibile e ambiente732mila per sicurezza ordine pubblico e 460mila per beni e attività culturali. «L’intenzione dell’amministrazione – ha sottolineato Panichelli – è sostenere il più possibile gli aspetti sociali e l’istruzione, in linea con quanto fatto negli anni precedenti».

Non sono state apportate modifiche né all’addizionale comunale Irpef, mantenendo gli attuali scaglioni e l’esenzione per i redditi inferiori a 10mila euro, né all’Imu, che il legislatore ha previsto sia ora comprensiva anche della Tasi, né alle tariffe dei servizi pubblici a domanda individuale. Su quest’ultimo punto, l’assessore Panichelli ha riportato i dati del portale OpenCivitas, che mette a confronto la spesa e la tipologia dei servizi erogati dagli enti locali italiani, che evidenziano «per Volpiano una qualità nettamente superiore alla media, con valore complessivo pari a otto in una scala da uno a dieci, e dieci per quanto riguarda il settore sociale e l’asilo nido».

Missione (im)possibile: ricostruire la credibilità della classe dirigente

Come dare torto al senatore Mauro Laus. E’ decisamente deprimente scegliere online il candidato a sindaco. Che potrebbe essere  una donna, visto che si è candidata anche Gianna Pentenero da Chivasso. Molto nota come consigliere  ed Assessore regionale.

Meno nota la sua candidatura che, in un mondo di maschi, è sempre ben accetta. Se ho capito bene candidatura non accolta da tutto il Pd, perché presentata fuori tempo massimo.  PD che continua nel giocare ad essere partito. A Roma, sempre se ho capito bene, verifica di Governo rinviata dopo il 6 gennaio. Continuo ad accettare scommesse: non si andrà comunque al voto.
Troppo incollati alle poltrone. Scaramucce giusto per continuare a campare. E , diciamolo pure, nel campare bene visto gli ottimi ed abbondanti stipendi. Con il covid come (sempre pronta) giustificazione per restare imbelli. Dunque perché non rinviare le elezioni amministrative ad ottobre?  Eppure basterebbe poco. 5 idee per Torino e subito dopo chi è il più adatto per realizzarle.
Ma lo so, sono vetusto e oramai superato. Ciò che desidero è nel mondo dei sogni. Una pezza cerca di metterla il solito Chiampa. Tandem con Salizzoni e Lo Russo. Silenzio di Furia e di Carretta. Non sanno che pesci prendere. Ed il solito Chiampa da più di cinquanta anni in politica, diciamo così, ne approfitta e gioca fino in fondo le sue carte. Verrebbe voglia di dire : in un mondo di ciechi l’orbo è Re. Chiampa, sia ben chiaro, non è e  non è mai stato orbo. Anzi direi sia lungimirante ed allo stesso tempo accorto. Conosce i tempi della politica.
Le mosse da fare. Anche Furia e Carretta non sono ciechi. Ma hanno  bisogno di occhiali appositi per vedere ciò che ( forse ) altri vedono essendo distanti dall’agonismo politico. Questi occhiali si chiamano partito. Ora ci sono solo più i social che, in molti casi, si inventano una realtà. Una realtà che fa comodo per le proprie esigenze, quasi una realtà fatta su misura, forse per i propri bisogni, sicuramente per i propri interessi. Molte volte le esigenze collettive non collimano con gli interessi individuali. Dunque si produce un oggettivo scollamento tra ciò che si dice e ciò che si farà. Su questo i pentastellati sono stati dei maestri assicurando a Torino 5 anni di oblio.
Loro, comunque, sono stati coerenti.  Hanno detto che avrebbero realizzato la decrescita felice. Detto fatto, ora Torino vive di assistenza e molti sono convinti che ci aspettano tempi di licenziamenti e dunque di ulteriore impoverimento sociale ed economico. Non possiamo arrenderci alla inevitabile. Abbiamo una sola carta da giocarci: ricostruire una credibilità della locale classe dirigente. Credibilità verso Roma come verso Bruxelles. Molto alta la posta in gioco senza possibilità di sbaglio. E per una volta desidero , voglio essere positivo.  Dai Torino, ce  la puoi fare.  Anzi, direi di più, hai il dovere morale di farcela.
Patrizio Tosetto